SANGUE - crocerossachepassione

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CROCE ROSSA ITALIANA
COMITATO PROVINCIALE DI ROMA
Shock
CROCE ROSSA ITALIANA - a cura del Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
CENNI DI
ANATOMIA E
FISIOLOGIA
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il cuore e i vasi sanguigni
formano un complesso sistema
di spinta e trasporto del sangue
(nutrimento) a tutti gli organi e
tessuti del corpo, in un ciclo
continuo di andata e ritorno
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
È un vero e proprio sistema
idraulico costituito da una
pompa (cuore) che agisce
contraendosi ritmicamente e da
tubi (arterie e vene) che si
diramano a tutto il corpo
diventando man mano sempre
più sottili (capillari)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Nell’uomo la circolazione è
doppia e completa
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
LA CIRCOLAZIONE E' DOPPIA
in quanto è suddivisa in:
- piccola circolazione (o polmonare)
- grande circolazione (o sistemica)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
LA PICCOLA CIRCOLAZIONE
collega il cuore ai polmoni ed ha
lo scopo di “ripulire” il sangue
dall’anidride carbonica e
rifornirlo di ossigeno e metterlo
a disposizione della grande
circolazione
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
LA GRANDE CIRCOLAZIONE
collega il cuore a tutti i tessuti del
corpo dove trasporta il sangue carico
di ossigeno (sangue arterioso) e
ritorna al cuore col sangue carico di
anidride carbonica (sangue venoso)
che poi viene reimmesso nella piccola
circolazione per reiniziare un nuovo
ciclo
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La circolazione è COMPLETA in quanto
il sangue arterioso (trasportato dalle
arterie) e il sangue venoso (trasportato
dalle vene) non si mescolano mai ma si
caratterizzano per una continuità di
flusso che da arterioso diventa venoso
dopo il passaggio nei capillari periferici
che irrorano i tessuti e da dove riprende
il percorso verso il cuore
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
IL CUORE è situato nel torace,
tra i due polmoni e il diaframma
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo avvolgono 3 diverse
membrane chiamate endocardio,
miocardio e pericardio in
relazione alla loro posizione più
interna, intermedia o più esterna
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
È un vero e proprio muscolo
della grandezza di un pugno,
cavo all’interno e suddiviso in 4
camere: 2 atri (sinistro e destro)
e 2 ventricoli (sinistro e destro).
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Approssimativamente il peso del
cuore è di circa 300 grammi
nell'uomo e 265 nella donna
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La capacità globale è di circa
560 centimetri cubi
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Mentre atrio e ventricolo dello stesso
lato comunicano tra di loro attraverso
una valvola (tricuspide a destra e
bicuspide a sinistra), l’atrio e il
ventricolo del lato destro sono
separati dall’atrio e ventricolo del lato
sinistro rispettivamente dal setto
interatriale e dal setto
interventricolare
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il setto nella sua totalità viene
definito setto atrioventricolare
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La parte destra (atrio e ventricolo destro)
viene anche definita cuore venoso in
quanto raccoglie il sangue che proviene
dalla periferia e che torna carico di
anidride carbonica, mentre la parte
sinistra (atrio e ventricolo sinistro) si
definisce cuore arterioso in quanto il
sangue è quello carico di ossigeno che
proviene dai polmoni per essere reimmesso
in circolo
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Le valvole agiscono in modo che,
chiudendosi, il flusso di sangue
proveniente dagli atri non possa
tornare indietro durante la
contrazione dei ventricoli
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il meccanismo che mantiene attiva
la circolazione è un alternarsi
ritmico del ciclo cardiaco, ciclo che
nell’uomo ha una frequenza di
circa 68-72 volte al minuto
Negli sportivi praticanti si riduce
anche notevolmente
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
IL CICLO CARDIACO
contempla una sequenza di eventi
che avviene nell’arco di un battito
cardiaco, battito che mediamente ha
la durata di 0,8 secondi
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
1) Rilasciamento:
gli atri si riempiono, di sangue
venoso l’atrio destro e arterioso
quello sinistro
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
2) Riempimento:
aumenta la pressione degli atri, le
valvole cardiache si aprono e
iniziano a riempirsi i ventricoli
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
3) Diastasi:
gli atri e i ventricoli sono pieni e il
flusso di sangue agli atri diminuisce
e si interrompe
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
4) Sistole atriale:
si contraggono gli atri mentre i
ventricoli sono pieni e distesi
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
5) Contrazione:
si contraggono i ventricoli (sistole
ventricolare) e aumenta la pressione
al loro interno
Le valvole si chiudono
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
6) Efflusso:
continua la contrazione dei ventricoli e
continua ad aumentare la pressione al
loro interno
Si aprono le valvole semilunari di
accesso all’arteria polmonare (sangue
venoso) e all’arteria aorta (sangue
arterioso)
Il sangue viene spinto all'interno di
ambedue
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo STIMOLO CHE GENERA LA
CONTRAZIONE è di natura
elettrica e si origina
involontariamente dai centri di
controllo posti nell’encefalo e nel
midollo spinale
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo stimolo viene trasportato
attraverso le vie efferenti
parasimpatiche e simpatiche
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il sistema simpatico, partendo dal
centro cardio-acceleratore posto nel
bulbo, trasmette in maniera costante
impulsi nervosi che tendono ad
esaltare la frequenza delle
contrazione, la forza e l’eccitabilità
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il sistema parasimpatico, partendo
dal centro cardio-inibitore posto nel
bulbo, tende ad equilibrare gli
eccessi del simpatico
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
All’interno del cuore gli impulsi
vengono scaricati da un vero e
proprio pacemaker che è il nodo del
seno atriale, posto in alto dell’atrio
destro in prossimità del setto
interatriale
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’eccitamento si propaga sulla
muscolatura degli atri che si
contraggono iniziando da quello
destro
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il nodo atrio-ventricolare, posto in
alto del ventricolo destro in
prossimità della valvola tricuspide,
raccoglie l’impulso e lo distribuisce
a tutti e due i ventricoli grazie alla
rete nervosa denominata fascio di
His
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Questo percorre ambedue i lati del
setto interventricolare e, grazie alle
sue diramazioni al disotto
dell’endocardio, lo trasmette alla
rete del Purkinje
I ventricoli si contraggono
simultaneamente
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il cuore è una pompa pulsante:
la pressione che genera ed il
conseguente flusso ematico sono
sincroni con la sua attività
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Ad ogni contrazione del cuore la
pressione aumenta ad un valore
massimo, poi scende ad un
valore minimo e così via
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il sangue fluisce nell’aorta e
nelle diramazioni arteriose a
getti ritmici
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
UN BREVE
GLOSSARIO
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
ARTERIE:
vasi sanguigni che partendo dal
cuore trasportano ossigeno e
sostanze nutritive a tutti i tessuti
corporei
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
CAPILLARI:
rete periferica di collegamento tra
le arterie e le vene, deputati alla
diffusione delle sostanze nutritive e
dell’ossigeno alle cellule e
permettere l'assorbimento
dell’anidride carbonica e delle
sostanze di rifiuto
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
DIASTOLE:
periodo di rilassamento cardiaco
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
FREQUENZA CARDIACA:
frequenza delle sistoli in un
minuto
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
GITTATA CARDIACA:
quantità di sangue espulsa in un
minuto
Pertanto è il prodotto del numero
di battiti in un minuto per il
volume unitario
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Nell’esercizio fisico si può
raggiungere anche una gittata intorno
ai 30 litri al minuto
Questo anche perché il sangue viene
espulso completamente, al contrario di
quanto avviene a riposo dove viene
espulso per circa il 50%
Inoltre aumenta vistosamente anche
la frequenza cardiaca
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
SANGUE:
fluido che contiene disciolti
materiali nutritivi, sostanze
protettrici e regolatrici delle
funzioni vitali, gas respirati,
prodotti di rifiuto del
metabolismo cellulare
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il sangue presenta le seguenti
caratteristiche:
- Peso totale: circa il 7,7 del peso
corporeo totale
- pH: tra 7,3 e 7,4
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il plasma ne costituisce circa il 55% e in percentuale
contiene:
- acqua per il 90%
- plasma proteine per circa il 7%
-minerali vari come cloro, sodio, potassio, calcio,
ferro, iodio, ecc., per circa lo 0,9%
-sostanze organiche deputate alla nutrizione cellulare
(aminoacidi, glucosio, grassi, ecc.) e sostanze
organiche di rifiuto prodotte dal metabolismo
cellulare (acido urico, urea, creatina, creatinina,
ammoniaca, ecc.)
-gas respirati come l’ossigeno e l’anidride carbonica
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Le cellule costituiscono circa il
45% del sangue
Tra queste si evidenziano i
globuli rossi, i globuli bianchi e
le piastrine
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
SISTOLE:
periodo di contrazione
cardiaca
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
VENE:
vasi sanguigni che dalla
periferia trasportano il sangue al
cuore, sangue carico di anidride
carbonica e sostanze di rifiuto
del metabolismo cellulare
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
VOLUME SISTLICO:
volume di sangue espulso in una
singola sistole
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
LA PRESSIONE
DEL SANGUE
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Quando si parla di pressione
arteriosa massima e minima, ci si
riferisce ai valori maggiore e
minore di pressione (misurati in
millilitri di mercurio: mm/Hg)
rilevati a livello di un’arteria di
grosso calibro (solitamente
omerale)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il valore normale per un adulto
giovane a riposo ed in buona
salute è 120/80, con ampie
variazioni fisiologiche individuali
ed in base alle condizioni in cui si
effettua il rilevamento (riposo,
ansia, malattia…)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Quando il sangue arriva agli
organi (cervello, muscoli,
reni…) si distribuisce al loro
interno attraverso una rete di
numerosissimi capillari
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
IL sangue circola nei capillari
con una pressione ridotta
(pressione di perfusione) e senza
pulsazioni
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La struttura dei capillari facilita
gli scambi fra sangue ed organi:
il sangue cede ossigeno e
sostanze energetiche ed assorbe
anidride carbonica e prodotti di
scarto
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
I capillari confluiscono nei
condotti venosi di piccolo calibro
che a loro volta convergono nelle
vene di calibro maggiore,
attraverso le quali si determina il
ritorno al cuore del sangue
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La circolazione nelle vene
avviene a basso regime pressorio
(pochi millimetri di mercurio)
con flusso non pulsante
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
ALTERAZIONI
PATOLOGICHE
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Possono venire per
alterato funzionamento di
ognuna delle componenti
del sistema idraulico
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Deficit della pompa come ad
esempio un grave infarto
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lesioni alle condutture (ferite)
con conseguente uscita di
sangue dal sistema circolatorio
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Situazioni che comportano lo
spostamento di una certa quantità
dalla parte acquosa del sangue,
dal sistema circolatorio ad altri
distretti (tumefazione indotte da
traumi)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Variazioni del volume delle
condutture come nel caso di
vasodilatazione indotta da
stimolazioni dolorose o emotive,
oppure da sostanze vasodilatatrici
come farmaci, veleni, ecc.
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Se queste alterazioni sono di entità tale
da determinare un apporto inadeguato
di sangue agli organi si verifica il
quadro clinico dello SHOCK
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La principale conseguenza dello
shock è un’insufficiente
ossigenazione ai vari organi e
quindi un loro malfunzionamento
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo shock è una
complicanza di tutte le
urgenze cliniche
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Tutti i malori, fino a prova
contraria, possono essere
manifestazione di malattie anche
molto gravi (ad esempio infarti) e
possono determinare un quadro di
shock, che dovrà essere
attentamente indagato dai
soccorritori
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo shock può verificarsi in
occasione di lesioni
traumatiche
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Quando avviene un trauma, con o
senza frattura, nell’area colpita si
determina un gonfiore provocato da
una raccolta locale di liquidi dovuta
a due fattori
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Dai vasi ematici lesi direttamente
dal trauma fuoriesce una certa
quantità di sangue, che quindi non
partecipa più alla circolazione
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’effetto del trauma sui tessuti
circostanti (muscoli, legamenti,
ecc.) determina una reazione che in
termini medici prende il nome di
infiammazione
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’infiammazione comporta un
accumulo localizzato di liquido che
l’organismo sposta al sito di lesione,
rimuovendolo ad altri distretti,
principalmente dal sistema
cardiocircolatorio
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Sul piano cardiocircolatorio, quindi,
una frattura comporta la riduzione
della massa liquida circolante
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Fortunatamente esistono sistemi di
compensazione per cui ingenti perdite
di massa circolante (20% o più) non
sempre provocano automaticamente
shock
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Tuttavia, qualsiasi fattore di
disturbo (anche il semplice
trasporto), può rompere un
equilibrio precario, determinando
pericolo per la vita
dell’infortunato
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
MANIFESTAZIONI
CLINICHE
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo shock determina sui parametri di
funzionalità vitale alterazioni dirette (ad
esempio calo della pressione arteriosa)
ed indirette (ad esempio tachicardia,
pallore…)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Le alterazioni indirette sono dovute
a meccanismi riflessi che
rappresentano il tentativo
dell’organismo di opporsi allo shock
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo shock deve essere riconosciuto
sulla base di segni di facile ed
immediato riscontro, semplicemente
osservando l’infortunato e
palpandogli il polso
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’aspetto dell’infortunato è
sofferente:
il volto, le labbra e le unghie sono
pallide e grigiastre
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La cute appare fredda, sudata e
viscida
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La respirazione è rapida e
superficiale
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il battito cardiaco è frequente (120140 battiti al minuto) e l’arteria che
si palpa per misurare il battito può
essere difficile da palpare
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
La coscienza è generalmente integra
nelle prime fasi, ma
successivamente può comparire
irrequietezza e poi torpore
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’infortunato può lentamente avere
sete
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Già avvicinandosi all’infortunato si
percepisce il suo malessere
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Pallore e cute fredda e sudata sono
dovute a reazioni neurologiche
riflesse
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il pallore è dovuto alla
vasocostrizione cutanea
Un tentativo dell’organismo di
favorire la circolazione verso gli
organi nobili (cervello, cuore…) a
scapito della pelle
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Respirazione e battito cardiaco
accelerati rappresentano la risposta
compensatoria dell’organismo ad
una minor ossigenazione degli
organi mal perfusi
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Le alterazioni del livello di
coscienza sono una diretta
conseguenza dell’ipossia cerebrale
(l’irrequietezza è meno grave del
torpore)
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La sete è un meccanismo riflesso:
viene percepita un’insufficiente
massa liquida circolante che
l’organismo stimola a rimpiazzare
con l’assunzione di liquidi
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
È elementare riconoscere un quadro
clinico conclamato, mentre può
essere difficile, ma non meno
importante, scoprire un quadro di
shock latente
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
C’è la tendenza dello shock di
automantenersi ed aggravarsi per la
compromissione degli organi nobili
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo shock è un quadro clinico
MOLTO GRAVE da riconoscere e
trattare al più presto rompendo il
circolo vizioso dei fattori che lo
mantengono ed aggravano fino alla
morte dell’infortunato
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Lo shock deve innanzi tutto essere
sospettato in base ai dati
circostanziali e poi riconosciuto
conoscendo i segni clinici da
osservare
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
All’inizio, i segni clinici dello shock
sono sfumati e non tutti presenti
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Il peggioramento clinico viene
segnalato all’accentuarsi dei segni
dello shock (ad esempio aumento di
frequenza cardiaca e respiratori)
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VALUTAZIONE
DEL POLSO
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
In caso di shock, dalle osservazioni
preliminari, pelopiù già sappiamo
che la circolazione è presente
(l’infortunato respira e si lamenta)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Scopo della valutazione del battito
cardiaco, in questo caso, è ottenere
informazioni più dettagliate che non
battito assente o presente
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Perciò il soccorritore deve effettuare
una valutazione più accurata
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Può essere impiegata sia la palpazione
del polso carotideo che quello radiale
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Bisogna valutare:
FREQUENZA CARDIACA
PIENEZZA DEL POLSO
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Per valutare la frequenza contare il
numero di battiti al minuto misurato
con un orologio
(è possibile contare i battiti per 30 secondi e
moltiplicare per 2 ma non è consigliabile
ridurre il periodo)
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L’intervallo di normalità va da 60 a
100 battiti al minuto
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Un rilievo di 100 – 120 battiti al
minuto è indicativo di problemi
cardiocircolatori
(o forte stato d’ansia)
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Oltre i 120 battiti cardiaci, quasi
certamente, ci sono problemi
cardiocircolatori
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
È possibile valutare la pienezza del
polso se il battito cardiaco riempie
ogni volta l’arteria che si palpa
Un reperto di normalità è definito
polso pieno
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Se questa sensazione di pienezza
manca e l’arteria è difficile da
palpare si ha il polso definito
piccolo,
indicativo di possibile shock
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VALTAZIONE DEL
CIRCOLO
CAPILLARE
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Il test del riempimento capillare è
un test di facile esecuzione per il
riconoscimento dello shock
iniziale
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Facendo pressione sul palmo della
mano o sul polpastrello
dell’infortunato, il sangue viene
spremuto via dai tessuti sottostanti
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Rilasciando la pressione, la cute
appare più chiara, ma il sangue, che
torna a perfondere i tessuti,
ripristina il colore originario
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Il tempo di riempimento capillare è
appunto il tempo in cui ritorna il
mormale colore della cute
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Se è maggiore di 2 secondi il test è
positivo e depone per un o shock
iniziale
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ATTENZIONE
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il test ha validità solo se positivo
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Se negativo non esclude la
possibilità di shock iniziale
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VALUTAZIONE
DELLA PRESSIONE
ARTERIOSA
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È intuitivo comprendere che un
infortunato in shock ha un basso
valore di pressione arteriosa
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Sebbene non sia possibile definire
un valore di pressione arteriosa che
identifichi lo shock, si può
indicativamente affermare che il
rilievo di un valore superiore a 100
mm/Hg esclude lo shock, mentre un
valore inferiore a 90 mm/Hg lo
rende possibile
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Da un punto di viste strettamente
medico legale la misurazione della
pressione arteriosa non potrebbe
essere effettuata da soccorritori
senza qualifica professionale
sanitaria
(medici ed infermieri professionali)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Tuttavia conoscerne la tecnica è
utile e deve far parte del bagaglio
nozionistico di ogni soccorritore che
potrebbe doverla impegnare in stato
di necessità
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
PRINCIPI DI
TRATTAMENTO
La prevenzione è la principale
misura di trattamento dello shock
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Occorre conoscere e trattare ogni
situazione predisponente, prima che
lo shock si manifesti
(ad esempio tamponare le emorragie prima che
causi una significativa perdita di sangue)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Le possibilità di prevenzione
dipendono da fattori eterogenei
quali il tipo di patologia, il grado di
assistenza fornito dai testimoni
occasionali, i tempi di
allertamento del soccorso
qualificato…
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Se lo shock è già in atto occorre
arrestarne la progressione con
misure semplici ed alla portata di
tutti
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Ovviare alla causa di shock, se
possibile
(ad esempio arrestare emorragie)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Slacciare cintura, pantaloni o
qualsiasi cosa stringa in vita
l’infortunato rendendo difficoltoso
il ritorno di sangue dagli arti al
cuore
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Porre l’infortunato in posizione
antishock
(capo più in basso dei piedi per favorire
l’afflusso di sangue al cervello)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Impedire la dispersione di calore
dell’infortunato
(non applicare frizioni ed evitare il contatto
diretto con fonti di calore… è sufficiente
coprirlo)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Mai somministrare bevande
alcoliche o eccitanti
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
POSIZIONE
SNTISHOCK
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Ha lo scopo di facilitare il ritorno
del sangue al cuore
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
È sufficiente sollevare gli arti
inferiori di 30-40 cm.
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’impiego della posizione antishock
deve essere valutato con cautela in
caso di edema polmonare (difficoltà
respiratoria con rantoli) e traumi al
cranio (per il rischio di ipertensione
endocranica)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Solo in caso di shock conclamato
l’infortunato deve comunque essere
messo in posizione antishock
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
PANTALONI
ANTISHOCK
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
I pantaloni anti-shock sono
ritenuti un provvedimento
idoneo a contrastare
temporaneamente gli effetti
dello shock da perdita di
liquidi
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Costituiti da 3 sacche pneumatiche, da
avvolgere e fissare con chiusure in velcro
agli arti ed all’addome dell’infortunato
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
TRAPORTO
DELL’INFORTUNATO
IN SHOCK
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il trasporto dovrebbe essere
effettuato solo dopo un trattamento
iniziale dello shock, finalizzato a
prevenire le complicanze che
potrebbero avvenire nel
trasferimento
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il trasporto di un individuò in
shock pone seri problemi in quanto
ogni sollecitazione meccanica crea
ripercussioni negative
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’infortunato deve essere trasferito
riducendo al minimo ogni
sollecitazione meccanica,
mantenendo per quanto possibile la
posizione antishock ed evitando con
cura la posizione ortostatica
(capo e tronco sollevati rispetto agli arti
inferiori)
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Il trasporto in barella su terreno
scosceso pone gravi problemi, in
quanto il trasportato viene messo in
posizione ortostatica, tanto più
accentuata, quanto è maggiore la
pendenza del tragitto da percorrere
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
L’infortunato dovrà essere
trasportato cercando di mantenere
la posizione antishock e limitando al
massimo l’inclinazione della barella
in senso longitudinale
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Non serve, ed è potenzialmente
pericoloso, trasportare l’infortunato
su una barella inclinata col capo
verso il basso
Verrebbe compromessa la
respirazione, quindi ridotta
l’ossigenazione con conseguente
aggravamento dello stato di shock
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
Tale posizione potrebbe inoltre
determinare ipertensione
endocranica
Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
CROCE ROSSA ITALIANA – Comitato Provinciale di Roma
Non si insegna quel che si vuole;
dirò addirittura che non si insegna quello che si sa
o quello che si crede di sapere:
si insegna e si può insegnare solo quello che si è.
Jean Jaurès
Supporto realizzato da:
V.d.S. Iannozzi Emanuela
Comitato Locale di Ciampino
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