CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO PROVINCIALE DI ROMA Sistema linfatico CROCE ROSSA ITALIANA - a cura del Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Il sistema linfatico è uno dei sistemi naturali di difesa dell'organismo contro le infezioni Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela È un sistema complesso costituito da organi linfatici, quali il midollo osseo, le tonsille, il timo e la milza, e da una serie di linfonodi, che sono collegati tra loro da una rete di sottili vasi linfatici Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela I linfonodi sono piccole ghiandole localizzate al collo, sotto le ascelle e nell'inguine Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Il loro numero varia a seconda della localizzazione e va da poche unità a qualche decina, come nel caso dei linfonodi ascellari, presenti in un numero compreso tra 20 e 50 Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela I tessuti che compongono il nostro organismo producono un liquido chiaro detto linfa che viene fatto circolare in tutto il corpo tramite i vasi linfatici Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela La linfa contiene i globuli bianchi, detti linfociti, che hanno la funzione di difesa contro le infezioni e le malattie Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Per esempio, quando abbiamo il mal di gola, se palpiamo i linfonodi del collo, ci accorgiamo che questi sono ingrossati Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Ciò è il segno che l'organismo sta lottando contro l'infezione Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Due sono i tipi principali di linfociti: i linfociti B e i linfociti T Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Tutti i linfociti originano dal midollo osseo sotto forma di cellule immature che prendono il nome di cellule staminali Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela I linfociti che raggiungono la maturità nel timo, una piccola ghiandola che si trova dietro lo sterno, prendono il nome di linfociti T, quelli che diventano maturi nel midollo osseo o negli organi linfatici si chiamano linfociti B Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela La linfa si forma negli spazi interstiziali dei tessuti e da lì viene drenata mediante un sistema di capillari a fondo cieco presenti sulla superficie di quasi tutti gli organi corporei Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Il passaggio della linfa al capillare è dovuto alla maggiore pressione osmotica esistente in esso Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Attraverso condotti di diametro crescente, la linfa sbocca alla fine in tre collettori principali: dotto tronco giugulare (per la linfa drenata dalla testa e dal collo), dotto tronco succlavio (dall'arto superiore, spalla e base del collo) e dotto toracico (dal resto del corpo) Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Il dotto toracico ha origine dalla cisterna di Pecquet, detta anche cisterna del chilo, situata nella regione superiore dell'addome dietro il peritoneo: da esso entrano nel sangue venoso da 2 a 4 l di linfa al giorno, con una portata di 60-100 ml all'ora Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Il dotto linfatico destro e il dotto toracico scaricano il proprio contenuto nelle grosse vene alla base del collo: rispettivamente nella vena anonima destra e nel punto di confluenza tra la vena giugulare interna e la vena succlavia sinistra Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Il sistema linfatico non possiede una pompa che consenta la spinta della linfa: il movimento di quest'ultima è dovuto alla somma della pressione del liquido interstiziale, della contrazione dei muscoli propri dei vasi linfatici e delle sollecitazioni meccaniche esercitate in seguito alla contrazione dei muscoli scheletrici Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Inoltre, la presenza sulla superficie interna dei vasi linfatici di strutture valvolari simili a quelle delle vene consente il flusso in una sola direzione Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela LINFONODI Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Si tratta di organi deputati alla produzione di linfociti (cellule del sangue appartenenti ai leucociti o globuli bianchi) che funzionalmente fanno parte del sistema immunitario Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela I linfociti si distinguono in linfociti B, che producono gli anticorpi, e linfociti T che danno luogo, in cooperazione con i linfociti B, alla risposta immunitaria cellulo-mediata Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela La linfa giunge ai linfonodi mediante vasi afferenti, circola nel tessuto linfoide dell'organo e ne esce da vasi efferenti Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Durante il transito alcune cellule del linfonodo, dette reticolari, svolgono una funzione di filtro, trattenendo e spesso distruggendo particelle dannose, come batteri, polveri ecc. che la linfa stessa ha trasportato da altre regioni dell'organismo Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela ALTRE FUNZIONI DEL SISTEMA LINFATICO Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Oltre agli aspetti difensivi svolti dai linfonodi, il sistema linfatico svolge un ruolo importante nello scambio di sostanze con la circolazione del sangue Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela In primo luogo, le vie linfatiche provvedono a restituire alle vie ematiche le proteine che dai capillari sanguiferi passano nello spazio interstiziale a causa della modesta permeabilità che tali capillari hanno nei confronti delle molecole proteiche Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela In secondo luogo, la linfa contribuisce all'assorbimento dei grassi: la linfa che proviene dalla regione intestinale durante il periodo digestivo è ricca di sostanze grasse e prende il nome di chilo Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Infine, la linfa assolve anche funzione di trasporto di specifiche sostanze (per es., ormoni ed enzimi) dalla sede di produzione al sangue Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela PATOLOGIA Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela Il sistema linfatico può essere via di propagazione di agenti infettivi e parassitari e di cellule metastatiche tumorali, oltre che sede di processi infiammatori (linfangiti e linfoadeniti), di processi tumorali (linfomi, linfogranulomi, morbo di Hodgkin), di trombosi ed embolie che lesionando le valvole determinano turbe della circolazione linfatica Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela CROCE ROSSA ITALIANA – Comitato Provinciale di Roma Non si insegna quel che si vuole; dirò addirittura che non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è. Jean Jaurès Supporto realizzato da: V.d.S. Iannozzi Emanuela Comitato Locale di Ciampino