UFFICIO STAMPA Scheda La nuova biologia Sintesi della prolusione di Alessandro Quattrone, direttore del Centro Interdipartimentale di Biologia Integrata (CIBio) Per il professor Quattrone nella biologia, dagli inizi del 2000, sta accadendo “una transizione epocale, tale che il modo di pensare di un ricercatore che ci lavorasse solo da 15 anni potrebbe essere un impedimento a chi dovrà farlo nei prossimi 15”. Nella prolusione ha provato a dare un’idea di questa transizione. Ha spiegato che il biologo è passato da uno studio “riduzionistico“ della cellula (per singoli eventi molecolari, volto a semplificare a tal punto da perdere di vista l’organismo nel suo insieme) a un approccio integrato, che considera complessità, fattori imprevedibili, variabilità. Quattrone ha fatto un excursus nella storia del DNA, dalla scoperta della sua struttura - nel 1953 ad opera dei ricercatori James Watson e Francis Crick - alla simulazione della sua duplicazione che oggi viene realizzata con facilità al computer. Quindi è entrato nel misterioso mondo del DNA, sequenza lunga più di 3 miliardi di unità chimiche elementari, e del genoma. “Nella sequenza – ha spiegato -, ovvero nella precisa successione di una frazione di questi 3 miliardi di unità, la frazione costituita dai geni, è scritto come siamo fisicamente ed entro quali limiti e secondo quali forze e quali debolezze si porrà il nostro rapporto col mondo, in certa misura anche il nostro modo di pensare”. Si è soffermato, quindi, sui progressi nella conoscenza del genoma. Perché “è chiaro che occorre prima di tutto una mappa, una rappresentazione fedele del genoma, per avere poi una qualche speranza di penetrare la complessità del progetto che vi è scritto”. La storia è recentissima, nel 1998 le scoperte più significative, quindi un’esplosione di risultati e di soddisfazioni per i ricercatori sui segreti della vita di un individuo e dei suoi circa diecimila miliardi di cellule. Si conosce ormai fin nel dettaglio il DNA, si conosce sempre meglio l’acido ribonucleico messaggero, RNA messaggero, quel filamento che nel nostro organismo contiene l’informazione per la sintesi delle proteine. Ha evidenziato che si aprono scenari interessanti e curiosi sulle differenze di genoma tra la specie umana e alcune specie animali (“Il genoma umano è diverso solo per l’1,06% da quello dello scimpanzé”), tra razze e gruppi etnici diversi (“È molto probabile che un finlandese e un bantu siano geneticamente fra loro più simili di quanto non lo siano due bantu o due finlandesi. Siamo davvero uguali, nell’inatteso spettro di diversità dei nostri genomi”) e per lo studio delle malattie. A questo proposito Quattrone ha detto che le malattie genetiche, quelle prodotte dall’alterazione di un singolo gene, coinvolgono circa il 15% delle persone malate. Mentre le malattie complesse (o multigeniche e multifattoriali) - fra cui il morbo di Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento Via Belenzani, 12 – 38100 Trento, Italy tel. +39 0461/881131-1136, fax +39 0461/881247 - e-mail: [email protected] UFFICIO STAMPA Alzheimer, quello di Parkinson, un tipo di diabete, le malattie cardiovascolari, quelle psichiatriche, il cancro -. colpiscono il restante 85%. Riferendosi a queste ultime ha detto: “Pressoché per tutte, compresi alcuni fra i tumori più letali, abbiamo ottenuto solo negli ultimi 3 anni una mappa ad alta risoluzione che ci mostra le aree del genoma in cui più frequentemente si trovano le lesioni responsabili di queste patologie. Sono lesioni diffuse, presenti in aree diverse, in combinazioni diverse da individuo a individuo. Non sarà facile, pertanto, localizzare tutti i geni responsabili, e poi pensare a terapie su base genomica, ma senza questa mappa sarebbe stato impensabile. Quando riuscissimo ad arrivare a tali terapie, queste sarebbero certamente di gran lunga più efficaci dei farmaci attuali, e dovrebbero essere somministrate in modo “tagliato” per specifici classi di pazienti, personalizzate”. Poi uno sguardo a un settore nuovissimo: la biologia sintetica. “La biologia sintetica –ha spiegato - applica un principio elementare, che è stato alla base dell’esplosione industriale del secolo scorso: il principio di standardizzazione”. Con tutto ciò che ciò comporta, in termini di opportunità e di rischi, in ambito genetico. Infine Quattrone ha parlato di uno studio mirato a scoprire da dove veniamo. Si tratta di una “ricerca silenziosa che si sta conducendo, grazie al potere del sequenziamento genomico e grazie anche alla biologia sintetica. Oggetto della ricerca è “LUCA”, che sta per “Last Universal Common Ancestor”, in altri termini il progenitore comune, la prima cellula rudimentale apparsa sulla terra dotata di un genoma. Quattrone ricorda che il codice genetico “è un codice assolutamente universale, ed è così arbitrario nella sua formulazione da farci pensare che se la vita fosse nata più di una volta sulla terra avremmo più codici genetici”. Per lui “è probabile, quindi, che la vita sia emersa una volta sola, da qualche parte, in prossimità di un vulcano sottomarino. Com’era la cellula ancestrale? Comparando fra loro moltissimi genomi di microorganismi geneticamente antichi e ponendoli entro il generale albero genealogico della vita cominciamo ad avere un ritratto, sfocato, di LUCA. Potremmo un giorno riprodurlo, e vederlo vivere. Potremo vedere il primo battito di ciglia della vita sulla terra”. Note biografiche Alessandro Quattrone è professore associato di Biologia cellulare presso l'Università di Trento. Ha ricevuto la laurea in Scienze biologiche e il dottorato in Morfologia e Morfogenesi umana all’Università di Firenze. È stato visiting fellow all’Imperial Cancer Research Fund di Londra, visiting scientist al National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethesda, USA, e associate professor al Blanchette Rockefeller Neuroscience Institute, West Virginia University a John Hopkins University, Rockville, USA. È stato anche professore a contratto alle Università di Firenze e Parma. Ha pubblicato più di 40 articoli di ricerca sulle basi molecolari del controllo post-trascrizionale dell’espressione genica in oncologia e neuroscienze, con una enfasi recente su approcci di biologia dei sistemi. Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento Via Belenzani, 12 – 38100 Trento, Italy tel. +39 0461/881131-1136, fax +39 0461/881247 - e-mail: [email protected]