Corso di FINANZA AZIENDALE AVANZATA anno accademico 2006/2007 modulo n. 1 Argomenti trattati Riferimenti alla teoria degli investimenti ed alla struttura finanziaria (corso base) Determinazione del Costo del capitale Teoria delle opzioni Applicazione delle opzioni alla struttura finanziaria e alle decisioni di investimento Valutazioni finanziarie d’impresa Decisioni del management, strategia aziendale e valore Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 2 1 Testi relativi corso • Damodaran A., Manuale di valutazione finanziaria, McGraw Hill, 1996; • Utile per una revisione di alcuni argomenti • Dallocchio M., Salvi A., Finanza d’azienda, Egea, Milano, 2004. capp. 3-5-7 • -8-10-11-12-13-14-15-17 • lucidi e materiale usati a lezione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 LEZIONE CONTENUTO 1 Analisi delle decisioni di finanziamento Determinazione del costo medio ponderato del capitale 2 Decisioni di investimento e VAM; 3 Determinazione della struttura finanziaria ottimale: metodo del wacc e relative problematiche metodo VAM e relative problematiche metodo dell’analisi comparata 4 capitale proprio duration debiti 5 Teoria delle opzioni 6 Valutazione delle opzioni Aplplicazione della formula di B/S Applicazione delle opzioni alla struttura finanziaria 7 Opzioni reali Applicazione dell’opzione agli warrant e alle Obb convert 8 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 Finanza agevolata 3 4 2 Modalità d’esame • Esame solo scritto consistente in • ESERCIZI • + • DOMANDE • Test 8/3/2007 h. 9.00 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 5 RIPRESA DEI CONCETTI RELATIVI ALLA STRUTTURA FINANZIARIA 3 La rappresentazione a scalare dei flussi di cassa: modello a quattro aree +/- Flusso monetario della gestione caratteristica o corrente (RO al netto imposte +ammortamenti +/- variazione CCNO) +/- Saldo dei flussi dell’area operativa non corrente investimenti / disinvestimenti = flusso di cassa unlevered (FCU) +/- Saldo dei flussi dell’area finanziamenti / rimborsi +/- Saldo dei flussi dell’area remunerazioni finanziarie ed altre attività/passività non operative = flusso di cassa agli azionisti o levered (FCE) = Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 7 Determinazione del rendimento atteso sulle attività con tc=0 Valori di mercato≠valori contabili n n W =∑ t =1 FCU t (1 + rA )t RO RO = → rA = rA W D W D=∑ t =1 n E E=∑ t =1 Dipende solo dal rischio operativo FCcredit t (1 + rD )t FCE t (1 + rE )t = = OF OF → rD = D rD RE RE → rE = E rE RO = RE + OF rA = rE * RO netto imposte + ammortamenti +/- variazione CCNO = flusso mon ges caratt -investimenti operativi + disinvestimenti oper. = flusso di cassa operativo E D + rD * = wacc E+D E+D Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 8 4 Alcune ipotesi semplificatrici RO netto imposte + ammortamenti +/- variazione CCNO = flusso mon ges caratt -investimenti operativi + disinvestimenti oper. = flusso di cassa operativo Non esistono imposte Ammortamenti =investimenti Variazione CCNO=0 Disinvestimenti = 0 FCO=RO Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 9 Questa relazione identifica il rendimento di equilibrio del capitale. rA è influenzato dal rischio operativo. Incrementando progressivamente l’indebitamento, l’azionista sopporta anche un rischio finanziario. Chiederà per questo una remunerazione maggiore. rE r r E = r A + (r A − r D ) * rA=wacc D PN Se D=0 re = ra rD Debito privo di rischio Debito rischioso Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 D E Debito Capitale netto 10 5 Impatto dell’aumento della leva finanziaria ra=wacc D/PN rd 0,5 1 1,5 2 2,5 2,8 3 3,5 4 re wacc 16,8% 12,0% 21,5% 12,0% 25,5% 12,0% 30,0% 12,0% 32,0% 12,0% 33,0% 12,0% 33,0% 12,0% 33,0% 12,0% 32,0% 12,0% 2,5% 2,5% 3,0% 3,0% 4,0% 4,5% 5,0% 6,0% 7,0% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 11 Struttura finanziaria irrilevante: principio della pizza WL=WU D D E E W Lev+ rischio + re+ W Tesi La struttura finanziaria non incide sui flussi di cassa quando si verificano, per esempio : Assenza di imposte Assenza di costi di fallimento Assenza di effetti sugli incentivi al management Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 12 6 … E se esistono le imposte? W L RO -IMP RO netto -OF +scudo RE = W + tc * D u levered 200 -100 100 -20 10 90 unlever levered ed RO 200 200 -OF -20 RAI 180 200 -IMP 50% -90 -100 RE 90 100 FLUSSI FLUSSO AGLI AZIONISTI =100 AZIONISTI 90 CREDITORI 20 TOTALE 110 Ipotesi: ra= 10% rd=5% D=400 tc=50% WL = FCU tc * rd * D 100 + = + 0,5 * 400 = 1200 rA rd 10% WU = Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 FCU 100 = = 1000 rA 10% 13 … E se esistono le imposte Ipotesi: D=400 WU=1000 Scudo fiscale= 200 ra= 10% rd=5% D=400 tc=50% E=800 WL=1200 re = ra + (ra − rd ) * (1 − tc ) * D / E re = 10% + (10% − 5%) * 00,5 * 400 / 800 = 11,25% wacc = 11,25% * 800 / 1200 + 5% * 0.5 * 400 / 1200 = 8,33% ra ≠ wacc → ra > wacc → ra = WL = wacc 1 − tc * D / W L FCU FCU 100 + tc * D = = = 1200 ra wacc 8,33% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 14 7 Valore dell’azienda in presenza di imposte: un’esemplificazione sintetica Cap. investito netto Debiti CP D/PN rd=tasso interesse ra=rendimento asset re Struttura economica RO Oneri finanziari R. ante imposte imposte 40% reddito netto valore di mercato D valore di mercato PN valore di mercato CI 55/0,22 500 0 500 0 10% 16% 16% 500 250 250 1 10% 16% 22% 80 0 80 80 25 55 80 0 500 500 500 500 0 250 500 250 0 1 10% 10% 16% 16% 16% 22,0% 55 80 0 80 32 48 80 25 55 22 33 250 250 500 0 300 300 250 150 400 Vnodeb ≠ Vdeb Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 33/0,22 15 Valore dello scudo fiscale del debito VA del beneficio fiscale del debito = D x rD x tc (assumendo una rendita perpetua) = D x tc rD Esempio: D=250; tc=40%; rd=10% Beneficio fiscale = 250 x (0,10) x (0,40) = 10 VA della rendita perpetua di 10 = 10 / 0,10 = 100 VA del beneficio fiscale del debito = D x Tc = 250 x 0,4 = 100 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 16 8 Scudo fiscale: aspetti particolari • Il risparmio fiscale, ottenuto grazie alla deducibilità degli OF, è calcolato sulla base delle seguenti ipotesi: • Debito irredimibile • Tasso di sconto del debito = al costo del debito • Reddito operativo sufficiente per consentire la deducibilità degli oneri Spinto alle estreme conseguenze, si potrebbe affermare che la struttura finanziaria ottimale sarebbe quella caratterizzata da un debito pari al 100% … è evidente l’infondatezza di questa conclusione… Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 17 Scudo fiscale: aspetti problematici • • • È necessario la presenza di utile. Se vi sono perdite, il riporto delle stesse riduce il time value dello scudo fiscale visto che posticipa il suo utilizzo. Se il reddito operativo fosse costantemente inferiore agli oneri finanziari lo scudo fiscale non avrebbe alcun valore È evidente che: 1. Lo scudo fiscale vale di più per le società con reddito imponibile stabile ed elevato 2. Il valore dello scudo decresce all’aumentare dell’indebitamento 3. Aziende con scudi fiscali alternativi saranno meno incentivate ad usare il debito per risparmiare imposte Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 18 9 Vantaggi/svantaggi del debito Vantaggi del debito 1. Scudo fiscale 2. Disciplina del management…. Il debito spinge il manager ha un uso più attento delle risorse aziendali…perché? …. Per via della necessità di pagare interessi e capitale ai creditori (dovendo pagare int+cap se il management non investe correttamente aumenta il rischio di inadempienza). Si osservi che questa teoria presuppone la separazione tra proprietà e controllo. Essa sembra inoltre avvalorata dall’evidenza empirica che ha mostrato che: le imprese oggetto di scalata ostile sono meno indebitate…ad un aumento di indebitamento può corrispondere una maggiore efficienza…. ATTENZIONE…. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 20 Tratto da: Damodaran (2001), pag. 293. 10 Svantaggi del debito: costi del ricorso al debito • Costi di dissesto finanziario • Costi di agenzia • Costi legati alla perdita di flessibilità Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 21 Costi del dissesto finanziario • Lo scudo fiscale rappresenta un incentivo ad indebitarsi. • Il debito eccessivo accentua il rischio ed aumenta la pressione dovuta al pagamento di capitale e di interessi. • Se l’impresa non riesce a fronteggiare gli impegni assunti la conseguenza estrema potrebbe essere il fallimento • Il fallimento ed in particolare i costi del dissesto tendono a controbilanciare i vantaggi del debito • La possibilità di fallimento ha un effetto negativo sul valore dell’impresa. Tuttavia non è il rischio di fallimento in se stesso a ridurre questo valore. Piuttosto sono i costi che ne derivano a ridurlo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 22 11 Costi del dissesto finanziario • • Costi diretti (costi legali, costi di perizie, costi amministrativi e contabili)(1,5-4,2%) Costi indiretti (10-20%) 1. 2. 3. 4. Pregiudicata capacità di proseguire l’attività Condizioni di finanziamento più onerose perdita di credibilità nei confronti dei clienti e dei fornitori Necessità di liquidare gli investimenti fissi per fronteggiare i fabbisogni finanziari correnti 5. Volumi di ricavi che si riduce; 6. Canale di finanziamento commerciale che tende a prosciugarsi; 7. Management e lavoratori qualificati che preferiscono migrare verso altre aziende Implicazioni Imprese con utili e flussi di cassa volatili …meno debito Imprese con matching tra flussi di cassa operativi e flussi di cassa connessi al servizio del debito… sono avvantaggiate. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 23 TASSI DEFAULT CUMULATI (USA) classe rating 1 anno 5 anni 10 anni AAA 0,00% 0,04% 0,04% AA 0,00% 0,56% 0,62% A 0,00% 0,15% 0,45% BBB 0,07% 1,43% 2,45% BB 0,71% 7,69% 14,25% B 1,58% 19,17% 27,15% CCC 1,63% 36,07% 48,38% Fonte: Altman (2000) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 24 12 Stima dei costi di fallimento Da un punto di vista teorico, tale stima richiede: 1. La stima della probabilità di insolvenza (PD) associata ad un aumento del debito; 2. La stima del valore attuale dei costi diretti ed indiretti di fallimento Esempio: PD = 3% costi diretti/indiretti = 1000 Stima costo fallimento = 3%*1000= 30 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 25 Relazione rating e PD annua r a tin g S & P A A A A A A A B B B B B B B B B C A A A + A A + B B B B B B + B + B B + - C C P D a n n u a 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 7 9 2 0 ,0 ,0 ,0 ,0 ,0 ,0 ,0 ,1 ,2 ,3 ,6 ,7 ,1 ,4 ,9 ,8 ,3 0 0 0 0 3 4 7 9 0 0 2 8 9 2 3 4 9 % % % % % % % % % % % % % % % % % Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 26 13 esemplificazione La rosso-celeste spa è un’impresa senza debito il cui valore di mercato è stimato in 12.000. L’aliquota fiscale è il 40% ed il rednimento atteso suigli asset dell’impresa è stimato pari al 15%. Si sta decidendo di ricorrere all’indebitamento (il debito verrebbe utilizzato per riacquistare azioni proprie e la dimensione dell’impresa rimarrebbe invariata). Il costo del debito è pari al 12%. Il valore attuale dei costi di fallimento sarebbero pari a 8000 con probabilità di fallimento variabile in funzione dell’indebitamento. Sia: Pd=8% per debiti pari a 5000, Pd = 30% per debiti di 8000 a) Determinare ra e wacc dell’impresa unlevered; b) Determinare il valore dell’impresa nell’ipotesi dei due debiti Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 27 soluzione debito 0 5000 8000 Wu tc*D 12000 12000 12001 costo fall 0 2000 3200 0 640 2400 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 WL 12000 13360 12801 28 14 Costi di agenzia • Rappresentano i conflitti di interesse tra azionisti e creditori 1. Incentivo a intraprendere progetti a elevato rischio 2. Incentivo a sotto-investire • Modi per superare tali situazione conflittuali: 1. Introdurre clausole di protezione dei creditori (covenants) 2. Ricorrere al debito con garanzie reali o al leasing Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 29 Perdita di flessibilità finanziaria • • La flessibilità finanziaria è un aspetto strategico che contribuisce a creare valore. Una riduzione di tale flessibilità erode il valore aziendale • Il valore della flessibilità, difficile da stimare, è legato a 2 aspetti: 1. Alla disponibilità e alla dimensione dei progetti di investimento 2. Alla possibilità di ricorrere a fonti di finanziamento alternative Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 30 15 ASIMMETRIE INFORMATIVE I soggetti interni all’azienda dispongono di maggiori informazioni rispetto all’esterno Le asimmetrie tendono a penalizzare il ricorso al finanziamento esterno in quanto i finanziatori esterni disponendo di informazioni più limitate non credono agli insiders. La penalizzazione si può realizzare attraverso: 1. Un costo del capitale maggiore 2. Razionamento del capitale La simmetria penalizza entrambe le tipologie di finanziamento. Essa tuttavia tende ad essere più rilevante per il capitale di rischio Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 31 Valore dell’impresa Valore dell’impresa = Valore impresa unlevered + Valore attuale dello scudo fiscale – Valore attuale dei costi di dissesto finanziario, dei costi di agenzia, dei costi di perdita della flessibilità finanziaria Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 32 16 Trade-off vantaggi/svantaggi debito Vantaggi del debito Svantaggi del debito Beneficio fiscale: aliquote più alte … costi fallimento: maggiore rischio benefici maggiori operativo … maggiore costo disciplina management: maggiore separazione tra manag e proprietà … costi agenzia: maggiore conflitti di maggiori benefici interesse … maggiore costo perdita flessibilità finanziaria futura: maggire l'incertezza sulle necessità finanziarie future … maggiore costo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 33 Tratto da: Damodaran (2001), pag. 306. IPOTESI SULLA STRUTTURA FINANZIARIA OTTIMALE DELL’IMPRESA Diverso trattamento fiscale degli interessi e dei dividendi “scudo fiscale” ∆ valore dell’impresa (+) Effetto del debito sulla probabilità e sulla dimensione delle difficoltà finanziarie Costo delle difficoltà finanziarie ∆ valore dell’impresa (-) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 34 17 VALORE AZIENDALE Massimo valore dell’impresa Valore di mercato dell’impresa Costi del dissesto VA del beneficio fiscale del debito Valore dell’impresa soggetta all’effetto leva finanziaria Valore dell’impresa non soggetta all’effetto leva finanziaria Rapporto di indebitamento ottimale Debito Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 35 Modello trade-off statico r Il livello di indebitamento ottimale si realizza quando il wacc assume il valore minimo rE WACC Max valore rD D/V* Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 D E 36 18 Struttura finanziaria ottimale: realtà empirica • • • • • • • • La realtà empirica spesso contrasta con i modelli teorici: a) le strutture finanziarie sono diverse da stato a stato B) ci sono differenze tra settori merceologici C) il leverage è inversamente collegato alla redditività (+ reddit –leverage) D) le imposte influenzano il leverage E) il leverage è inversamente proporzionale ai costi di dissesto F) la composizione dell’azionariato influenza il leverage G) le imprese tendono ad avere un livello desiderato di leverage Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 37 IPOTESI SULLA STRUTTURA FINANZIARIA OTTIMALE DELL’IMPRESA Tuttavia … perché molte imprese tra le più prospere, tendono ad operare con meno/senza debito? “pecking order theory”: un ordine di preferenza caratteristico nella copertura del fabbisogno finanziario autofinanziamento variazione delle attività finanziarie come cuscinetto nelle fluttuazioni del cash flow libero fonti esterne: •Ricorso al debito •Ricorso al capitale di rischio Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 38 19 Pecking order theory • La ragione della non emissione di nuove azioni è quella di evitare l’effetto “diluizione” • Giustificazioni della teoria in base all’asimmetria informativa tra impresa e mercato Il management preferisce ricorrere agli utili non distribuiti perché ciò consentirebbe di effettuare scelte di investimento sulla base del merito dei progetti a prescindere da come il mercato sta valutando i titoli In caso di emissione di nuovi titoli il mercato reagisce con un riduzione delle quotazioni Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 39 Trade-off debito e ciclo di vita* fase 1 start-up zero per scarsa redditività elevate, il business è asimmetrie informati un'idea molto alti costi dissesto fin. Beneficio fiscale costi agenzia molto alti bisogno di flessibilità molto alto trade-off costi debito> benefici fase 2 espansione fase 3 crescita basso aumenta con gli utili fase 4 maturità alto diminuiscono elevate, scarsa dimunuscono, maggiore trasparenza trasparenza track record molto alti alti declinanti invetimenti difficili da controllare alti declinanti alto con fabbisogni imprevedibili alto basso rilevanti costi debito> benefici debito benefici del non irrilevanti debito benefici *Tratto da: Dallocchio, Salvi, Finanza d’azienda, Egea, 2004. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 fase 5 declino alto ma declinante aumentano, possibile espropriazione bassi bassi basso benefici debito> costi 40 20 Importanza del settore di appartenenza • Il livello di indebitamento, da un punto di vista empirico, risulta influenzato dalla struttura finanziaria prevalente del settore di appartenenza • In generale: • Maggiore è la volatilità dei flussi di cassa operativi, minore dovrebbe essere la leva finanziaria • Dove prevale stabilità dei flussi è possibile ricorrere di più al debito Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 41 Aspetti operativi nel calcolo del costo del capitale wacc a) Struttura b) Costo del debito c) Costo del capitale proprio 21 WACC: struttura E D wacc = rE * + rD (1 − tc ) * E+D E+D Funzione del rischio.. Se σ + …… rE+ Quindi: r = rf + Π Avversione al rischio Rischiosità media dell’investimento rischioso medio Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 43 WACC: costo del debito Il costo del debito dipende: Livello attuale dei tassi; Rischio di default =rischio specifico dell’impresa Diversità rispetto alla logica del rischio-mercato •Capacità dell’impresa di generare flussi di cassa •Livello degli impegni finanziari •Grado di liquidità dell’attivo Beneficio fiscale Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 44 22 Costo del debito nella logica risk-neutral (1 + rf ) = (1 + rd )(1 − pd ) + pd * (1 − lg d )(1 + rd ) rf + PD * lg d 1 − PD * lg d rf + pd * lg da rd − rf = − rf = 1 − pd * lg d (1 + rf ) * pd * lg d = default − spread rd − rf = 1 − pd * lg d rd = rf + ds rd = Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 45 Costo del debito e Rating Valutazione del merito creditizio ………….rating Rating investment grade vs/junk bond Determinanti del rating = incidi finanziari Rating vs/tassi di interesse: Il default spread varia 1) in funzione della scadenza dei bond, 2) in funzione del ciclo economico Il rating assegnato da un’agenzia può essere modificato a seguito della variazione della performance operativa e della variazione della struttura finanziaria. Tuttavia le agenzie di rating reagiscono lentamente per cui i prezzi delle obbligazioni variano prima della variazione del rating. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 46 23 Costo del debito: rating sintetico Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 47 Costo del debito: modello di Damodaran • Si considera come unico parametro il rapporto EBIT/OF For smaller and riskier firms If interest coverage ratio is > ? to Rating is Spread is -10000 0,5 D 8,00% 0,5 0,8 C 7,00% 0,8 1,0 CC 6,00% 1 1,5 CCC 4,00% 1,5 2,0 B3,00% 2 2,5 B 2,50% 2,5 3,0 B+ 2,00% 3 3,5 BB 1,60% 3,5 4,5 BBB 1,30% 4,5 6,0 A1,00% 6 7,5 A 0,50% 7,5 9,5 A+ 0,40% 9,5 12,5 AA 0,30% 12,5 100000 AAA 0,25% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 48 24 Simulazione giudizio S&P’s Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 49 Costo del debito: considerazioni Occorre considerare il costo del Debito a lungo termine e non del debito a breve Tassi di interesse di mercato e non contabili Beneficio fiscale del debito….OCCHIO! Altri strumenti di finanziamento: obbligazioni convertibili, leasing……rimando ALCUNI PROBLEMI CON IL RATING Discordanza fra agenzie di rating Diversi rating obbligazionari per la stessa azienda Ritardi o errori nel processo di rating Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 50 25 Wacc: Costo del capitale proprio Determinanti del costo del capitale Remunerazione attesa dai finanziatori Rischio da essi assunto Il costo del capitale è: Per gli azionisti, il rendimento minimo atteso sull’investimento Per l’azienda, il costo di una risorsa Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 51 Metododi di stima del capitale proprio Esistono vari metodi che si basano: 1. Sulla performanca storica (di mercato o contabile); 2. Sui valori di mercato 3. Sul CAPM Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 52 26 Costo del cap. proprio: stima basata sulla performance storica di mercato Presupposti • Gli azionisti basano le aspettative di rendimento futuro sull’analisi dei rendimenti conseguiti in media dall’azienda nel passato • Il mercato è stato in media capace di prezzare il rischio dell’azienda Quando si può applicare: Le condizioni attuali e prospettiche non sono dissimili rispetto alle condizioni storiche Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 53 Costo del cap. proprio: stima basata sulla performance storica di mercato Le prospettive future di rendimento sono costruite sulla base di una media dei rendimenti rE rE = P1 − P0 + div1 P0 Aspetti critici Requisiti 1. 2. 3. Adeguato livello di efficienza di mercato Assenza di sistematiche oscillazioni erratiche non collegate ai fondamentali di bilancio Può essere applicata solo alle società quotate 1. 2. Lunghezza serie storica Scelta tra media aritmetica e geometrica n ∑P n t = media aritmetica n Pn − 1 = media geometrica P0 t =0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 54 27 A n n o 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 9 6 0 9 6 1 9 6 2 9 6 3 9 6 4 9 6 5 9 6 6 9 6 7 9 6 8 9 6 9 9 7 0 9 7 1 9 7 2 9 7 3 9 7 4 9 7 5 9 7 6 9 7 7 9 7 8 9 7 9 9 8 0 9 8 1 9 8 2 9 8 3 9 8 4 9 8 5 9 8 6 9 8 7 9 8 8 9 8 9 9 9 0 9 9 1 9 9 2 9 9 3 9 9 4 9 9 5 9 9 6 1 9 9 7 1 9 9 8 1 9 9 9 2 0 0 0 S & P 5 0 0 5 8 ,1 1 7 1 ,5 5 6 3 ,1 7 5 ,0 2 8 4 ,7 5 9 2 ,4 3 8 0 ,3 3 9 6 ,4 7 1 0 3 ,8 6 9 2 ,0 6 9 2 ,1 5 1 0 2 ,0 9 1 1 8 ,0 5 9 7 ,5 5 6 8 ,5 6 9 0 ,1 9 1 0 7 ,4 6 9 5 ,1 9 6 ,1 1 1 0 7 ,9 4 1 3 5 ,7 6 1 2 2 ,5 5 1 4 0 ,6 4 1 6 4 ,9 3 1 6 7 ,2 4 2 1 1 ,2 8 2 4 2 ,1 7 2 4 7 ,0 8 2 7 7 ,7 2 3 5 3 ,4 3 3 0 ,2 2 4 1 7 ,0 9 4 3 5 ,7 1 4 6 6 ,4 5 4 5 9 ,2 7 6 1 5 ,9 3 7 4 0 ,7 4 9 7 0 ,4 3 1 2 2 9 ,2 3 1 4 6 9 ,2 5 1 3 2 0 ,2 8 v a lo r e m e d io ta s s o S & P T a s s o t it o li d i S ta to a lu n g o 2 3 ,1 % -1 1 ,8 % 1 8 ,9 % 1 3 ,0 % 9 ,1 % -1 3 ,1 % 2 0 ,1 % 7 ,7 % -1 1 ,4 % 0 ,1 % 1 0 ,8 % 1 5 ,6 % -1 7 ,4 % -2 9 ,7 % 3 1 ,5 % 1 9 ,1 % -1 1 ,5 % 1 ,1 % 1 2 ,3 % 2 5 ,8 % -9 ,7 % 1 4 ,8 % 1 7 ,3 % 1 ,4 % 2 6 ,3 % 1 4 ,6 % 2 ,0 % 1 2 ,4 % 2 7 ,3 % -6 ,6 % 2 6 ,3 % 4 ,5 % 7 ,1 % -1 ,5 % 3 4 ,1 % 2 0 ,3 % 3 1 ,0 % 2 6 ,7 % 1 9 ,5 % -1 0 ,1 % 2 ,3 5 % 3 ,8 5 % 4 ,1 4 % 4 ,2 1 % 4 ,6 5 % 4 ,6 4 % 5 ,7 0 % 6 ,1 6 % 7 ,8 8 % 6 ,5 0 % 5 ,8 9 % 6 ,4 1 % 6 ,9 0 % 7 ,4 0 % 7 ,7 6 % 6 ,8 1 % 7 ,7 8 % 9 ,1 5 % 1 0 ,3 3 % 1 2 ,4 3 % 1 3 ,9 8 % 1 0 ,4 7 % 1 1 ,8 0 % 1 1 ,5 1 % 8 ,9 9 % 7 ,2 2 % 8 ,8 6 % 9 ,1 4 % 7 ,9 3 % 8 ,0 7 % 6 ,7 0 % 6 ,6 9 % 5 ,7 9 % 7 ,8 2 % 5 ,5 7 % 6 ,4 2 % 5 ,9 2 % 5 ,1 7 % 6 ,3 1 % 5 ,1 1 % 9 ,3 % r= P1 − P0 P1 = −1 P0 P0 Il rendimento sarà pari a: r=rf+2% NB: Ipotesi implicite del 1. 2. 7 ,3 % Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 metodo: Avversione al rischio e rischiosità media non mutano in modo sistematico nel tempo Il rischio dell’investimento è =a quello mediop del mercato 55 Costo del cap proprio: stima basata sulla perfomance storica contabile Il rendimento contabile viene usato per stimare la performance contabile attesa rEU = ROnetto cap. investito operativo netto importante 1. limiti 1. 2. 3. Manipolazione dati contabili Necessità di confronto con un benchmark rappresentato dai rendimenti dei concorrenti Difficoltà di tale confronto. 2. rEU rappresenta il rendimento dell’asset e quindi considera solo il rischio operativo Occorre aggiustarlo per tener conto della leva finanziaria D (1 − tc ) E D − rD ) (1 − tc ) E rEl = r A + (r A − rD ) rEl = rEu + (rEu Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 56 28 Costo del cap proprio: stima basata sui sui valori di mercato (modello di Gordon) P0 = Div 1 rE − g rE = Div P0 1 + g Ipotesi: 1. rE e g costanti nel tempo 2. Dividendi attesi noti, sulla base di g Stima di g (prassi professionale) 1. Utilizzo del tasso medio storico di crescita dei dividendi (fonte centri ricerca intermediari) 2. Analisi accurata dei parametri aziendali: Esempio: g= ROE*(1-tasso div) Div1=100 P0=2500 g=4% NB=occorre un arco temporale di adeguata ampiezza rE=8% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 57 Costo del cap. proprio: stima basata sul rischio/rendimento nella logica del CAPM rEL = rf + β EL (rm − rf ) Premio al rischio rf = risk free rm = rendimento medio atteso di mercato Beta EL = beta del capitale azionario Gli elementi sopra precisati devono essere tutti stimati Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 58 29 Stima del tasso risk free • È il rendimento offerto da titoli privi del rischio di credito • Proxy = rendimento dei titoli di stato con durata pari a quella di proiezione dei flussi di cassa Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 59 Risk free storici o prospettici? Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 60 30 Stima del premio per il rischio • Ciascun investitore esprime una “personale preferenza” del rendimento addizionale di un investimento in azioni rispetto all’investimento in titoli di stato • Si tratta pertanto di un range di valori variabile il cui punto di partenza può essere rappresentato da una stima effettuabile secondo 2 metodi: • 1. basandosi sull’analisi storica del differenziale storico tra i 2 rendimenti (premio per il rischio storico) • 2. estrapolandolo dai valori correnti del mercato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 A n n o 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 9 6 0 9 6 1 9 6 2 9 6 3 9 6 4 9 6 5 9 6 6 9 6 7 9 6 8 9 6 9 9 7 0 9 7 1 9 7 2 9 7 3 9 7 4 9 7 5 9 7 6 9 7 7 9 7 8 9 7 9 9 8 0 9 8 1 9 8 2 9 8 3 9 8 4 9 8 5 9 8 6 9 8 7 9 8 8 9 8 9 9 9 0 9 9 1 9 9 2 9 9 3 9 9 4 9 9 5 9 9 6 1 9 9 7 1 9 9 8 1 9 9 9 2 0 0 0 S & P 5 0 0 5 8 ,1 1 7 1 ,5 5 6 3 ,1 7 5 ,0 2 8 4 ,7 5 9 2 ,4 3 8 0 ,3 3 9 6 ,4 7 1 0 3 ,8 6 9 2 ,0 6 9 2 ,1 5 1 0 2 ,0 9 1 1 8 ,0 5 9 7 ,5 5 6 8 ,5 6 9 0 ,1 9 1 0 7 ,4 6 9 5 ,1 9 6 ,1 1 1 0 7 ,9 4 1 3 5 ,7 6 1 2 2 ,5 5 1 4 0 ,6 4 1 6 4 ,9 3 1 6 7 ,2 4 2 1 1 ,2 8 2 4 2 ,1 7 2 4 7 ,0 8 2 7 7 ,7 2 3 5 3 ,4 3 3 0 ,2 2 4 1 7 ,0 9 4 3 5 ,7 1 4 6 6 ,4 5 4 5 9 ,2 7 6 1 5 ,9 3 7 4 0 ,7 4 9 7 0 ,4 3 1 2 2 9 ,2 3 1 4 6 9 ,2 5 1 3 2 0 ,2 8 v a lo r e m e d io ta s s o S & P T a s s o t it o li d i S ta to a lu n g o 2 3 ,1 % -1 1 ,8 % 1 8 ,9 % 1 3 ,0 % 9 ,1 % -1 3 ,1 % 2 0 ,1 % 7 ,7 % -1 1 ,4 % 0 ,1 % 1 0 ,8 % 1 5 ,6 % -1 7 ,4 % -2 9 ,7 % 3 1 ,5 % 1 9 ,1 % -1 1 ,5 % 1 ,1 % 1 2 ,3 % 2 5 ,8 % -9 ,7 % 1 4 ,8 % 1 7 ,3 % 1 ,4 % 2 6 ,3 % 1 4 ,6 % 2 ,0 % 1 2 ,4 % 2 7 ,3 % -6 ,6 % 2 6 ,3 % 4 ,5 % 7 ,1 % -1 ,5 % 3 4 ,1 % 2 0 ,3 % 3 1 ,0 % 2 6 ,7 % 1 9 ,5 % -1 0 ,1 % 2 ,3 5 % 3 ,8 5 % 4 ,1 4 % 4 ,2 1 % 4 ,6 5 % 4 ,6 4 % 5 ,7 0 % 6 ,1 6 % 7 ,8 8 % 6 ,5 0 % 5 ,8 9 % 6 ,4 1 % 6 ,9 0 % 7 ,4 0 % 7 ,7 6 % 6 ,8 1 % 7 ,7 8 % 9 ,1 5 % 1 0 ,3 3 % 1 2 ,4 3 % 1 3 ,9 8 % 1 0 ,4 7 % 1 1 ,8 0 % 1 1 ,5 1 % 8 ,9 9 % 7 ,2 2 % 8 ,8 6 % 9 ,1 4 % 7 ,9 3 % 8 ,0 7 % 6 ,7 0 % 6 ,6 9 % 5 ,7 9 % 7 ,8 2 % 5 ,5 7 % 6 ,4 2 % 5 ,9 2 % 5 ,1 7 % 6 ,3 1 % 5 ,1 1 % 9 ,3 % r= 61 P1 − P0 P1 = −1 P0 P0 Il rendimento sarà pari a: r=rf+2% NB: Ipotesi implicite del 1. 2. 7 ,3 % Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 metodo: Avversione al rischio e rischiosità media non mutano in modo sistematico nel tempo Il rischio dell’investimento è =a quello mediop del mercato 62 31 Valori indicativi del premio per il rischio di mercato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 63 Stima del Beta • Il beta può essere stimato a partire da: • 1. dati storici (modello della regressione); • 2. parametri “fondamentali” (metodo bottom-up) • 3 dati contabili Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 64 32 1. Stima del beta basata sui dati storici • Si usa una regressione dei rendimenti ottenuti dall’investimento rispetto a quelli di un indice di mercato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 65 Stima del beta mediante la regressione ri = α i + β i rm Ri,t . . βi = . βi εi . Intercetta . . covi ,m σ m2 È una misura del rischio non diversificabile Rm,t α i = µ i − (β i * µ m ) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 66 33 Retta caratteristica di un titolo retta caratteristica del titoli rendimento titolo temporend tit rend mercato 1 6,06% 7,89% 2 -2,86% 1,51% 3 -8,18% 0,23% 4 -7,36% -0,29% 5 7,76% 5,58% 6 0,52% 1,73% 7 -1,74% -0,21% 8 -3,00% -0,36% 9 -0,56% -3,58% 10 0,37% 4,62% 11 6,93% 6,85% 12 3,08% 4,55% media 0,09% 2,377% std dev 5,19% 3,48% correlaz 0,766508 covar 0,001383 y = 1,1443x - 0,0263 2 R = 0,5875 10,00% 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% 0,00% -2,00% -4,00% -6,00% -8,00% -10,00% -6,00%-4,00%-2,00% 0,00% 2,00% 4,00% 6,00% 8,00% 10,00 % rendimento mercato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 67 R quadro e dev std L’analisi di regressione consente di ottenere il coefficiente di determinazione R2. 0< R2 < 1 Punto di vista statistico = misura la bontà della regressione; Punto di vista finanziario = misura la proporzione del rischio dell’impresa spiegata dal rischio sistematico 2 1-r misura pertanto il rischio complessivo attribuibile al rischio specifico Aspetti critici 1. Lunghezza del periodo della regressione 2. Frequenza delle rilevazioni 3. Indice di mercato quale proxy del portafoglio di mercato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 68 34 Problemi nella stima dei beta Durata periodo stima = meglio il lungo periodo … rischio che l’azienda abbia modificato il suo profilo.. Intervallo di rendimento = giornaliero/settimanale/mensile… più è corto … maggiore il numero delle osservazioni …aumenta il rischio di non-trading bias Indice di mercato = scelta dell’indice in funzione delle caratteristiche dell’investitore Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 69 Beta asset di alcuni settori Acciaio Acciaio (integrate) Aereonautica/Difesa Alimentari Italia Ambiente Apparecchi di precisione Arredamento Assicurazioni danni Assicurazioni vita Attrezzature Auto e camion Automezzi speciali Autonoleggio Banche Banche (Midwest US) Banche canadesi Bevande (alcooliche) Bevande (soft drink) Cemento e assimilati 0,50 0,53 0,66 0,48 0,40 0,84 0,69 0,75 0,76 0,64 0,42 0,64 0,48 0,61 0,64 0,94 0,47 0,69 0,60 Il beta può essere fornito dalle stesse agenzie Attenzione… Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 70 35 2. Stima del beta basata sui fondamentali • • • Come faccio a calcolare il beta di società non quotate o di divisioni o BU delle stesse quotate? In questo caso assume rilevanza fare riferimento ai fondamentali di bilancio. Il beta è in sostanza legato a: a) Tipo di attività svolta = aziende cicliche + rischio b) Leva operativa = + Lo + rischio (Lo= costi fissi/costi totali) c) Leva finanziaria = + Lf + rischio Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 71 Grado leva operativa/finanziaria/totale fatturato costi variabili (60%) = margine contribuzione MC costi fissi = reddito operativo RO oneri finanziari = reddito esercizio grado leva operativa =MC/RO grado leva finanziaria grado leva complessiva - 1.000 600 400 300 100 50 50 variaz 10% 1.100 660 440 300 140 50 90 10,0% 10,0% 10,0% 0,0% 40,0% 0,0% 80,0% 4 2 8 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 72 36 Componenti di rischio del beta Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 73 Punto di vista dei beta: un modello β El = β A + (β A − β D )(1 − tc ) D E Rischio finanziario Rischio operativo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 74 37 Punto di vista dei beta β El = β A + (β A − β D )(1 − tc ) D E D (1 − tc ) E D 1 + (1 − tc ) * E B EL + β D * o in altra forma : β A = → β A = β Eu = 1. se β D = 0 da cui : β A = β El 1 + (1 − tc ) β EL D E → β A < β El D 1 + (1 − tc ) E Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 75 Punto di vista dei beta: aspetti algebrici del modello β A = β Eu = β EL * E E + β D (1 − tc ) * WL WL E E + β D (1 − tc ) * E + D (1 − tc ) E + D (1 − tc ) D B EL + β D * (1 − tc ) E o in altra forma : β A = D 1 + (1 − tc ) * E D da cui β El = β A + (β A − β D )(1 − tc ) E β A = β Eu = β EL * 1. se β D = 0 → β A = β Eu = da cui : β A = β EL β El 1 + (1 − tc ) D E → β A < β El D 1 + (1 − tc ) E Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 76 38 Stima del beta basata sui parametri fondamentali (Beta bottom-up) Non richiede i prezzi ed è quindi utilizzabile dalle imprese non quotate: 1. Considero il settore più vicino alla mia attività (calcolo il beta levered e considerando il rapporto medio D/E del settore lo correggo per ottenere il beta unlevered) 2. Il beta unlevered misura solo il rischio operativo del settore. 3. A partire dal beta unlevered del settore calcolo il beta levered della mia azienda applicando il mio rapporto di indebitamento (poiché non ho il D/E a valore di mercato uso quello target) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 77 Calcolo Beta bottom-up In sostanza si tratta di: 1. Neutralizzare l’effetto leva finanziaria (unlevering) ottenendo il beta unlevered 2. Riaggiustare il beta unlevered con la leva finanziaria appropriata o voluta (relevering) Si veda l’esempio seguente Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 78 39 Utilizzo del beta: Esempio 1 Il costo medio ponderato del capitale dell’impresa alfa è simile a quello del settore di cui l’impresa è parte. Il beta equity dell’industria è pari a 1,32 con un rapporto medio D/E del 20%. L’impresa alfa presenta un rapporto D/E del 30%. Il tasso risk free è pari al 12% ed il premio per il rischio richiesto dal mercato è del 9%; il beta del debito è zero e non esistono imposte. Si vuole determinare il beta levered di alfa a) beta asset industria βa=βu=βel/(1+D/E(1-tc)) ra alfa= rf+Ba(rm-rf) ra=wacc b) rendimento rel alfa rel= ra+(ra-rd)*D/E alfa oppure calcolo βel di alfa=Ba*(1+D/E) uso la SML rf+Bel(rm-rf) 1,1 21,90% 21,90% 24,87% 1,43 24,87% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 79 Utilizzo del beta: esempio 2 Per stimare l’effetto della leva finanziaria: La spa gamma quotata ha un beta levered di 1,4; D/E assume un valore medio del 14%; aliquota fiscale = 36%. Si considerino i valori del beta levered con vari livelli di debito. beta unlevered = 1,4/(1+(1-0,36)*0,14) = 1,29 beta levered con D/E 5% = 1,29*(1+(1-0,36)*0,05)=1,331 D/E beta lev 5% 1,331 10% 1,373 15% 1,414 20% 1,455 25% 1,496 30% 1,538 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 80 40 3. Calcolo Beta mediante dati contabili Effettuo una regressione della variazione % utili contabili dell’azienda rispetto alla variazione % degli utili aggregati di mercato Questo è un procedimento che presenta molti limiti: 1. Una serie storica limitata (i dati contabili di bilancio spesso sono disponibili annualmente) 2. I dati contabili sono influenzati dai principi di valutazione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 81 Costo del capitale azionario: evidenza empirica Scelte prevalenti tra gli analisti delle SIM italiane parametri metodologia di stima del costo del capitale risposte titolo stato per la la stima del risk free rate market risk premium BTP decennale 3,50% 4% 4,50% esterna 97% 59% 24% 17% 75% portfoglio di mercato su cui Mibtel; MIB30; stimare il beta Comit 65% stima del beta orizzonte temporale delle rilevazioni CAPM frequenza 91,50% settimanali per 2 anni; mensili per 5 anni Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 Fonte AIFA 2001 82 41 Ed ora calcoliamo il costo del capitale WACC… wacc = rE * E D + rD (1 − tc ) * E+D E+D Problema!!!!!!!!!! La conoscenza del costo del capitale è il presupposto per determinare il valore dell’impresa La conoscenza del valore dell’impresa è essenziale per calcolare il costo del capitale In sostanza il serpente si morde la coda….. Soluzioni: Struttura finanziaria target non corrente Oppure utilizzo il criterio VAM Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 83 STRUTTURA FINANZIARIA COMBINAZIONE OTTIMALE DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO 42 Costo del capitale e valore dell’impresa D/D+E re 0,0% 10,0% rd 8,45% 8,81% 2,50% 2,50% wacc Val imp 8,45% 61.577 8,18% 66.869 Risulta evidente che variano al variare dell’indebitamento. In particolare, re=rf+Bl*(rm-rf) varia in quanto Bl è funzione della struttura finanziaria Il Beta unlevered è invece indipendente dalla struttura finanziaria rd=rf+rischio insolvenza Wacc= fz (re; rd) In presenza di imperfezioni del mercato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 85 Nel contesto precisato… min wacc → max W Ciò è vero se e solo se i flussi di cassa operativi sono indipendenti dall’indebitamento. Questa condizione si verifica se: Per ricapitalizzazione (sostituzione di D con E o viceversa) +D -E Il RO è indipendente dal rischio di insolvenza Se il RO è dipendente dal rischio di insolvenza min wacc ≠ max W Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 86 43 Ipotesi introduttive… situazione iniziale premio al r beta unlev beta lev risk free aliquota fis RO val debito val equity valore totale D/E 4,50% 1,10 1,2903 3,50% 35,00% 2.805 14.668 55.101 69.769 26,62% βU = βL D 1 + E (1 − tc ) β U = 1,1 = Ipotesi: beta debito=0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 87 Rendimento richiesto dagli azionisti e struttura finanziaria D/D+E D/E 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% D 0,00% 11,11% 25,00% 42,86% 66,67% 100,00% 150,00% 233,33% 400,00% 900,00% beta lev re 1,1000 8,45% 1,1794 8,81% 1,2788 9,25% 1,4064 9,83% 1,5767 10,60% 1,8150 11,67% 2,1725 13,28% 2,7683 15,96% 3,9600 21,32% 7,5350 37,41% re = r + β El (rm − r f l f β El = β U * 1 + (1 − tc ) degli studi di Bergamo-2006-2007 E Prof. Piatti - Università ) 88 44 Costo del debito e struttura finanziaria max beneficio fiscale = RO * tc max beneficio fiscale/OF D/D+E 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% DEBITO 0 6977 13.954 20.931 27.908 34.885 41.861 48.838 55.815 62.792 OF RO/OF 269 698 1.256 1.674 2.791 5.023 7.814 8.930 10.047 10,44 4,02 2,23 1,68 1,01 0,56 0,36 0,31 0,28 RATING AAA AAA A BB+ CCC C C C C C rd 3,85% 3,85% 5,00% 6,00% 8,00% 12,00% 16,00% 16,00% 16,00% 16,00% RO/OF >8,5 6,5-8,5 5,5-6,5 4,25-5,50 3,00-4,25 2,50-3,00 2,00-2,50 1,90-2,00 1,75-1,90 1,50-1,75 1,25-1,50 0,80-1,25 0,65-0,80 0,20-0,65 <0,20 rating AAA AA A+ A ABBB BB+ BB B+ B BCCC CC C D IMPOSTE rd*(1-tc) 35,00% 2,50% 35,00% 2,50% 35,00% 3,25% 35,00% 3,90% 35,00% 5,20% 35,00% 7,80% 19,54% 12,87% 12,56% 13,99% 10,99% 14,24% 9,77% 14,44% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 PROCESSO DI REITERAZIONE D/D+E DEBITO OF RO/OF 0,0% 0 10,0% 6977 269 10,44 20,0% 13.954 537 5,22 20,0% 13.954 677 4,14 20,0% 13.954 698 4,02 RATING AAA AAA A A- rd 15,50% 3,85% 4,85% 5% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 spread 0,35% 0,50% 0,70% 1,50% 1,50% 2,00% 2,00% 2,50% 3,00% 3,25% 3,50% 4,00% 10,00% 12,00% 20,00% 89 IMPOSTE rd*(1-tc) 35,00% 2,50% 35,00% 2,50% 35,00% 35,00% 3,15% 3,25% 90 45 D/D+E re 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% rd 8,45% 8,81% 9,25% 9,83% 10,60% 11,67% 13,28% 15,96% 21,32% 37,41% 2,50% 2,50% 3,25% 3,90% 5,20% 7,80% 12,87% 13,99% 14,24% 14,44% wacc 8,45% 8,18% 8,05% 8,05% 8,44% 9,73% 13,03% 14,58% 15,66% 16,73% Wacc ed indebitamento 40,00% 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% re - Università rd wacc Prof. Piatti degli studi di Bergamo-2006-2007 91 Valore dell’impresa ed indebitamento RO imposte ammortam variazioni CCNO investimenti FCU tasso crescita WL = - 2.805 982 1.050 50 800 2.023 5,0% D/D+E D/E 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% FCU * (1 + g ) wacc − g 18,00% 80.000 16,00% 70.000 14,00% 60.000 12,00% 0,00% 11,11% 25,00% 42,86% 66,67% 100,00% 150,00% 233,33% 400,00% 900,00% wacc Val imp 8,45% 61.577 8,18% 66.869 8,05% 69.573 8,05% 69.647 8,44% 61.810 9,73% 44.878 13,03% 26.442 14,58% 22.175 15,66% 19.935 16,73% 18.105 Rating AAA AAA ABB+ CCC C C C C C 50.000 10,00% 40.000 8,00% 30.000 6,00% 20.000 4,00% 10.000 2,00% 0,00% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% wacc Val imp Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 92 46 Esercitazione n. 1 La Kappa spa sta analizzando la sua struttura finanziaria. Le informazioni principali sono le seguenti: Situazione contabile attivo fisso attivo corr Cap investito debito equity tot a a pareg 4.000 1.000 5.000 2.500 2.500 5.000 val mercato D 2300 n. azioni 100 prezzo unitario 50 val mercato E 5.000 rating AA rd 6,00% risk free 3,00% aliquota imposta 40,00% Blevered 1,20 rm-rf 6,00% beta debito 0,00% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 93 Il direttore finanziario vuole determinare i rapporti di indebitamento a valori contabili e di mercato, il costo netto del debito, il costo dell’Equity ed il wacc situazione a valore di mkt debito 2.300 equity 5.000 tot a a pareg 7.300 D/E contabile D/(D+E) contab D/E mkt D/(D+E) mkt 100% 50% 46,00% 31,51% rd netto re (capm) wacc 3,60% 10,20% 8,12% re = 3% + 1,2 * 6% = 10,20% wacc = 10,20% * 0,6949 + 3,60% * 0.3151 = 8,12% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 94 47 La Kappa Spa sta considerando di modificare la propria struttura finanziaria. Al riguardo sono state considerate tre possibili opzioni, caratterizzate tutte dalla sostituzione di equity con debito o viceversa: D E W rating rd n. az circolaz beta debito opzione 1 opz 2 opz 3 attuale 1.500 3.650 5.300 2.300 5.000 5.800 3.650 2.000 7.300 7.300 7.300 7.300 AAA AB AA 5% 6,5% 10% 6,00% 116,00 73,00 40,00 100 0,00% Il direttore finanziario vuole ora individuare l’opzione migliore ?!!!! Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 95 Ragionamento… • Si tratta di usare tutti gli strumenti che abbiamo appreso o consolidato. In particolare, si deve A) valutare il beta unlevered; B) Per ogni opzione occorre rideterminare il beta levered e quindi il costo dell’equity, del debito ed il wacc C) Determineremo, inoltre, il nuovo valore di mercato della società per ogni opzione ed il probabile prezzo delle azioni Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 96 48 Con un po’ di coraggio…. partiamo beta unlevered FCU 0,940 592,80 opzione 1 opz 2 opz 3 attuale D/E 25,86% 100,00% 265,00% 46,00% D/(D+E) 20,55% 50,00% 72,60% 31,51% beta lev 1,086 1,505 2,436 1,20 re 9,52% 12,03% 17,61% 10,20% rd netto 3,00% 3,90% 6,00% 3,60% wacc 8,18% 7,96% 9,18% 8,12% Var valore MKT 52 143 844 valore MKT 7.248 7.443 6.456 7.300 D 1.500 3.650 5.300 2.300 E 5.748 3.793 1.156 5.000 prezzo azione 49,55 51,96 28,90 50 Appare più conveniente l’opzione 2 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 97 Si ipotizzi, ora, che la Kappa Spa stia considerando un investimento dal costo iniziale di 180, che sarà finanziato in maniera sostanzialmente analoga all’impresa. Si supponga, inoltre, che i valori siano perpetui (e non vi sia il rimborso della quota capitale del debito). Le informaziono sono le seguenti: reddito operativo oneri finanziari reddito ante imp imposte reddito esercizio ammortamento investimento 20 3,4 16,6 6,64 9,96 5 180 Il direttore finanziario della Kappa Spa vuole valutare la convenienza economica dell’investimento usando sia: 1) la logica del capitale investito 2) che quella dell’azionista Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 98 49 …calcoliamo i VAN… logica capitale investito Fcassa g c 17,0 Va progetto 209 VAN progetto 29 logica azionista Fcassa equity VE progetto E progetto VAN E progetto 14,96 147 123 23 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 99 Altro esempio… esercitazione n. 2 Da svolgere (ci sono le soluzioni) 50 La Bikos Spa sta analizzando la sua struttura finanziaria. Le informazioni principali sono le seguenti: Situazione contabile attivo fisso attivo corr Cap investito debito equity tot a a pareg 7.000 3.000 10.000 6.000 4.000 10.000 val mercato D 5600 n. azioni 1.000 prezzo unitario 6 val mercato E 6.000 rating AA rd 5,50% risk free 2,50% aliquota imposta 40,00% Blevered 1,30 rm-rf 6,00% beta debito 0,20 Il direttore finanziario vuole determinare i rapporti di indebitamento a valori contabili e di mercato, il costo netto del debito, il costo dell’Equity ed il wacc La Kappa Spa sta considerando di modificare la propria struttura finanziaria. Al riguardo sono state considerate tre possibili opzioni, caratterizzate tutte dalla sostituzione di equity con debito o viceversa ( i dati sono riportati sotto): D E W rating rd n. az circolaz beta debito opzione 1 opz 2 opz 3 3.500 6.980 8.960 8.100 4.620 2.640 11.600 11.600 11.600 AAA AB 5% 6,5% 11% 1.350,00 770,00 440,00 0,15 0,25 0,40 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 101 Soluzione situazione a valore di mkt debito 5.600 6.000 equity tot a a pareg 11.600 D/E contabile D/(D+E) contab D/E mkt D/(D+E) mkt 150% 60% 93,33% 48,28% rd netto re (capm) wacc 3,30% 10,30% 6,92% beta unlevered FCU 0,905 802,80 opzione 1 opz 2 opz 3 attuale D/E 43,21% 151,08% 339,39% 93,33% D/(D+E) 30,17% 60,17% 77,24% 48,28% beta lev 1,101 1,499 1,934 1,30 re 9,11% 11,49% 14,10% 10,30% rd netto 3,00% 3,90% 6,60% 3,30% wacc 7,26% 6,92% 8,31% 6,92% Var valore MKT 547 6 1.936 valore MKT 11.053 11.594 9.664 11.600 D 3.500 6.980 8.960 5.600 E 7.553 4.614 704 6.000 prezzo azione 5,59 5,99 1,60 6 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 102 51 • • • Si ipotizzi, ora, che la Bikos Spa stia considerando un investimento dal costo iniziale di 350, che sarà finanziato in maniera sostanzialmente analoga all’impresa. Si supponga, inoltre, che i valori siano perpetui (e non vi sia il rimborso della quota capitale del debito). Le informaziono sono riportate sotto. Il direttore finanziario della Kappa Spa vuole valutare la convenienza economica dell’investimento usando sia: la logica del capitale investito che quella dell’azionista reddito operativo oneri finanziari reddito ante imp imposte reddito esercizio ammortamento investimento 40 9,3 30,7 12,28 18,42 8 350 logica capitale investito Fcassa g c 32,0 Va progetto 462 VAN progetto 112 logica azionista Fcassa equity VE progetto E progetto VAN E progetto Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 26,42 257 181 76 103 Esercitazione n. 3 Siete i consulenti della KJK spa e dovete valutare la struttura finanziaria. Di seguito alcune informazioni che avete raccolto: Dovete in via preliminare determinare i n. obbligaz 400 rapporti di indebitamento a valori di prezzo obbligaz 1,10 mercato, il costo netto del debito, il costo val mercato D 439 dell’Equity ed il wacc n. azioni 70 prezzo unitario 10,00 val mercato E 700 rating BBB rd 10,00% risk free 6,00% aliquota imposta 40,00% Blevered 1,20 rm-rf 6,00% beta debito - situazione a valore di mkt debito 439 equity 700 tot a a pareg 1.139 D/E mkt D/(D+E) mkt 62,71% 38,54% rd netto re (capm) wacc 6,00% 13,20% 10,42% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 104 52 La KJK spa sta valutando la possibilità di chiedere un finanziamento di 300 che sarà utilizzato per rimborsare Equity (sia mediante acquisto azioni che mediante un dividendo straordinario) per 200 e per finanziare un nuovo progetto del costo di 100 con un VAN di 25. L’aumento dell’indebitamento si stima farà scendere il rating a B con un costo del debito dell’11%. Siete chiamati a verificare il nuovo wacc e verificare il nuovo valore di mercato ipotesi di ristrutturazione nuovo debito 300 utilizzo rimborso E 200 investimento 100 VAN investim 25 rating con nuovo debito B rd 11,00% beta debito Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 105 … proviamo a ragionare… E ante operaz rimborso VAN investime E post oper. 700 -200 25 525 situazione val MKT debito 739 E 525 Totale 1.264 D/E 140,76% D/(D+E) 58,47% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 106 53 Il valore di mercato aumenta e quindi la ristrutturazione è accettabile post beta unlevered FC gc beta levered re rd netto wacc var val mkt per wacc var val mkt per investimento var complessiva Val mkt finanziato da: debito equity 0,87 118,7 1,61 15,6% 6,60% 10,36% attuale 0,87 118,7 1,20 13,20% 6,00% 10,42% 7,27 - 125,00 132,27 1.271,27 1.139,00 739,00 532,27 439,00 700,00 ∆mkt = (10,42% − 10,36% ) *1139 = 7,27 10,36% 118,7 fcgc = = 1146,27 Valmktpost = wacc 10,36% ∆mkt = 1146,27 − 1139 = 7,27 E post = E ante + ∆(strut finanziaria ) 532,27 = 525 + 7,27 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 107 Esercitazione n. 4 … da risolvere Siete i consulenti della MPM spa e dovete valutare la struttura finanziaria. Di seguito alcune informazioni che avete raccolto:Dovete in via preliminare determinare i rapporti di indebitamento a valori di mercato, il costo netto del debito, il costo dell’Equity ed il wacc La MPM spa sta valutando la possibilità di chiedere un finanziamento di 4000 che sarà utilizzato per rimborsare Equity (sia mediante acquisto azioni che mediante un dividendo straordinario) per 2000 e per finanziare un nuovo progetto del costo di 2000 con un VAN di -50. L’aumento dell’indebitamento si stima farà scendere il rating a B con un costo del debito dell’11%. Siete chiamati a verificare il nuovo wacc e a verificare il nuovo valore di mercato n. obbligaz prezzo obbligaz val m ercato D n. azioni prezzo unitario val m ercato E rating rd risk free aliquota im posta Blevered rm -rf beta debito 400 10,00 4.000 120 50,00 6.000 A5,00% 2,00% 40,00% 1,10 6,00% 0,20 ipotesi di ristrutturazione nuovo debito 4000 utilizzo rimborso E 2000 investimento 2000 VAN investim -50 rating con nuovo debito B rd 8,50% beta debito 0,30% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 108 54 Esercitazione n. 4…soluzione E an te o p eraz rim borso V A N inve stim e E p o st o p er. Situazione a valore di mercato ante ristrutturazione situazione a valore di mkt debito 4.000 equity 6.000 tot a a pareg 10.000 D/E contabile D/(D+E) contab D/E mkt D/(D+E) mkt rd netto re (capm) wacc 6.000 -2000 -50 3.950 situ azio n e v al M K T debito 8.000 E 3.950 T o tale 11.950 D /E 202,53 % D /(D +E ) 66,95% p o st attu ale b eta u n lev ered 0,84 0,8 4 FC gc 636,0 636,0 b eta le v ered 1,86 1,1 0 re 13,2% 8,60 % rd n etto 5,10% 3,00 % w acc 7,77% 6,36 % v a r v al m kt p er w acc 1.815,74 3,00% v a r v al m kt p er 8,60% in v estim en to 1.950,00 v a r co m p lessiv a 134,26 6,36% V al m kt 10.1 34,26 10.00 0 fin an ziato d a : d eb ito 8.000,00 4.000,0 0 eq u ity 2.134,26 6.000,0 0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 150% 60% 66,67% 40,00% 109 Esercitazione n. 5 Una piccola impresa vi ha chiesto un consiglio sulla politica di finanziamento. L’impresa opera nella vendita al dettaglio. La sua struttura patrimoniale contabile è presentata nella tabella. Il debito è rappresentato da un mutuo a 5 anni al tasso del 5% (il mutuo è del tipo zero-coupon). Il valore di mercato dell’equity è stato stimato in 2500. Dovete in via preliminare determinare i rapporti di indebitamento a valori di mercato, il costo netto del debito, il costo dell’Equity ed il wacc, date le ulteriori informazioni che avete raccolto Situazione contabile attivo fisso attivo corr Cap investito debito equity tot a a pareg 1.800 700 2.500 1.000 1.500 2.500 val mercato E rating sintetico rd da rating sintetico risk free aliquota imposta Blevered settore D/E medio settore rm-rf Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 2.500 AA 5,50% 2,50% 40,00% 1,10 30,0% 6,00% 110 55 Il vostro intuito e la vostra preparazione vi ha consentito di dare all’imprenditore le seguenti tabelle situazione a valore di mkt debito 979 equity 2.500 tot a a pareg 3.479 D/E contabile D/(D+E) contab D/E mkt D/(D+E) mkt 67% 40% 39,15% 28,13% beta unlevered set Beta levered impres rd netto re (capm) wacc mutuo 1 2 3 4 5 val attuale 50 50 50 50 1.050 978,65 0,93 1,2 3,30% 9,41% 7,69% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 111 Esercitazione n. 5… continua la storia… L’impresa vuole intraprendere un investimento finanziato tutto da un debito di 1000. in queste condizioni il nuovo tasso di interesse di mercato sarebbe pari al 6%. Vi si chiede di stimare il nuovo costo del capitale e l’effetto sul valore dell’impresa. L’imprenditore stimolato dalla vostra bravura, già che ci siete, e pagandovi un lauto onorario, vi chiede di verificare come andrebbero le cose qualora si indebitasse non per 1000, ma per 2000 con tassi in questo caso del 7%. nuovo debito rd nuovo opzione 1 opz 2 1.000 2.000 6,00% 7,00% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 112 56 Con un po’ di sforzo … ecco i vostri conti… D E totale D/E D/(D+E) beta lev re rd netto wacc Var valore MKT nuovo val MKT D E opzione 1 opz 2 attuale 1.979 2.979 979 2.500 2.500 2.500 4.479 5.479 3.479 79,15% 119,15% 39,15% 44,18% 54,37% 28,13% 1,37 1,60 1,15 10,75% 12,09% 9,41% 3,60% 4,20% 3,30% 7,59% 7,80% 7,69% 45 50 4.524 5.429 3.479 1.979 2.979 979 2.545 2.450 2.500 ∆Mkt = (7,69% − 7,59% ) * 3479 = 45 7,59% nuovoWl = 4479 + 45 = 4524 D = 979 + 1000 = 1979 E = +2500 + 45 = 2545 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 113 Esercitazione n. 6: ci riproviamo Una piccola impresa vi ha chiesto un consiglio sulla politica di finanziamento. L’impresa costruisce ringhiere di acciao. La sua struttura patrimoniale contabile è presentata nella tabella. Il debito è rappresentato da un mutuo a 5 anni al tasso del 5% (il mutuo è del tipo zero-coupon). Il valore di mercato dell’equity è stato stimato in 1200. L’impresa vuole intraprendere un investimento finanziato tutto da un debito di 500. in queste condizioni il nuovo tasso di interesse di mercato sarebbe pari al 6,5%. Vi si chiede di stimare il nuovo costo del capitale e l’effetto sul valore dell’impresa. Come cambierebbero i vostri calcoli se il debito fosse di 1500 con un tasso dell’8% Situazione contabile attivo fisso attivo corr Cap investito debito equity tot a a pareg 2.000 1.200 3.200 2.000 1.200 3.200 val mercato E rating sintetico rd da rating sintetico risk free aliquota imposta Blevered settore D/E medio settore rm-rf Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 1.500 BB 6,00% 2,50% 30,00% 1,30 60,0% 6,00% 114 57 … ecco il vostro lavoro… Situazione ante debito situazione a valore di mkt debito 1.916 1.500 equity tot a a pareg 3.416 D/E contabile D/(D+E) contab D/E mkt D/(D+E) mkt 167% 63% 127,72% 56,09% beta unlevered set Beta levered impres rd netto re (capm) wacc 0,92 1,7 4,20% 12,90% 8,02% D E totale D/E D/(D+E) beta lev re rd netto wacc Var valore MKT nuovo val MKT D E opzione 1 opz 2 attuale 3.416 1.916 2.416 1.500 1.500 1.500 4.916 3.416 3.916 161,05% 227,72% 127,72% 61,69% 69,49% 56,09% 1,95 2,37 1,73 14,19% 16,75% 12,90% 4,55% 5,60% 4,20% 8,24% 9,00% 8,02% 91 372 3.825 4.544 3.416 2.416 3.416 1.916 1.409 1.128 1.500 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 115 Esercitazione n. 7 La Falchirama Spa, società quotata, sta valutando se ha o meno capacità di indebitamento inutilizzata. Il valore di mercato della società è presentato in tabella. Il debito attuale ha un rating pari a BBB con un costo del debito del 5%. A quel rating la PD è stimata pari al 9,5% ed i costi di dissesto sono stimabili nel 40% del valore dell’impresa. Vi si chiede di determinare, usando il criterio del VAM, il valore dell’impresa priva di debito ed il valore dell’impresa con strutture finanziarie diverse come da ipotesi in tabella. Situazione a val mkt attivo fisso attivo corr Cap investito debito equity tot a a pareg 1.400 900 2.300 500 1.800 2.300 rating BBB rd 5,00% risk free 2,50% aliquota imposta 30,00% Probabil fallimento 9,50% costi dissesto 40% D/(D+E) 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 PD nuova 15,00% 25,00% 40,00% 60,00% 80,00% 116 58 Esercitazione n. 7 … soluzione situazione a valore di mkt debito 500 equity 1.800 tot a a pareg 2.300 D/E mkt 27,78% D/(D+E) mkt 21,74% Wunlevered con il VAM W levered 2.300 -scudo fisc Debito 150 + costi fal*PD 87,40 W unlevered 2.237 D/(D+E) PD nuova Wlevered 30,0% 15,00% 2.307 40,0% 25,00% 2.283 50,0% 40,00% 2.215 60,0% 60,00% 2.111 70,0% 80,00% 2.016 D * Wl − pd * cfall * Wl Wl Wu Wl = D 1 − tc * + pd * cfall Wl Wl = Wu + tc * Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 117 STRUTTURA FINANZIARIA Vincoli nel costo del capitale 59 Vincoli nel metodo del costo del capitale • Vincoli in termini di rating • Analisi di sensibilità • Reddito operativo in funzione del rischio di insolvenza Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 119 Vincolo in termini di rating D/D+E D/E 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 0,00% 11,11% 25,00% 42,86% 66,67% 100,00% 150,00% 233,33% 400,00% 900,00% wacc Val imp 8,45% 61.577 8,18% 66.869 8,05% 69.573 8,05% 69.647 8,44% 61.810 9,73% 44.878 13,03% 26.442 14,58% 22.175 15,66% 19.935 16,73% 18.105 Rating AAA AAA A BB+ CCC C C C C C Costo associato al mantenimento del rating (69.647-66.869) =2.779 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 120 60 Analisi di sensibilità Base Case FCFE Risk Free Rate Equity Risk Premium Beta Levered Tasso crescita FCFE Costo del Cap netto Valore Equity 0,8 3,00% 6,00% 1,1 2,00% 9,60% 10,74 Worst Case 8,05 9,49 8,33 9,27 9,40 FCFE Risk Free Rate Equity Risk Premium Beta Tasso crescita FCFE A Worst Case Best Case 0,6 1,15 4,00% 2,50% 8,00% 5,00% 1,3 0,9 1,00% 3,00% 11 7,05 17,95 Best Case 15,43 11,49 12,55 12,75 12,48 Range 7,38 2,00 4,23 3,48 3,09 ranking 1 5 2 3 4 Per effettuare un’analisi di sensibilità, parto dal caso base e sostituisco alle variabili (una per volta) il valore corrispondente dello scenario peggiore o migliore. FCFE * (1 + g ) E= re − g Esempio: 8,05 è ottenuto applicando la formula A i cui imput sono identici al caso base tranne il FCFE che è quello dello scenario peggiore Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 121 Reddito operativo in funzione del rischio di insolvenza D/(D+E) beta L 0,00% 0,44 10,00% 0,47 20,00% 0,5 30,00% 0,55 40,00% 0,62 50,00% 0,71 60,00% 0,84 70,00% 1,07 80,00% 1,61 90,00% 3,29 re rating 6,15% AAA 6,29% AAA 6,48% AAA 6,71% AAA 7,02% AAA 7,45% A+ 8,10% A 9,19% A 11,83% BB+ 19,91% BB rd tc 4,75% 4,75% 4,75% 4,75% 4,75% 5,30% 5,45% 5,45% 8,30% 8,80% 38,00% 38,00% 38,00% 38,00% 38,00% 38,00% 38,00% 38,00% 32,43% 27,19% rd netto wacc FCU WL 2,95% 6,15% 7.405 120.407 5,96% 2,95% 7.405 124.339 2,95% 5,77% 7.405 128.270 2,95% 5,58% 7.405 132.694 2,95% 5,39% 7.405 137.384 3,29% 5,37% 6.665 124.152 5,27% 3,38% 6.294 119.494 3,38% 5,12% 6.294 122.879 5,61% 6,85% 5.924 86.448 6,41% 7,76% 5.924 76.364 NB: Un ulteriore problema da considerare è rappresentato dal fatto che il flusso di cassa è influenzato dal reddito operativo. Considerare il reddito operativo di un solo anno potrebbe essere fuorviante. Più opportuno, in tal caso normalizzare il reddito operativo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 122 61 RIPRESA DEI CONCETTI RELATIVI ALLE DECISIONI DI INVESTIMENTO Principi essenziali Max valore impresa = valore attuale dei flussi di cassa attesi • • I flussi di cassa sono più importanti delle grandezze reddituali Il rischio va remunerato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 124 62 Aspetti introduttivi 1 • Per poter analizzare le decisioni di investimento è necessario fare riferimento a 2 profili: I - economico; (si riferisce alla determinazione dei flussi di cassa incrementali e del costo del capitale) II - finanziario; Si riferisce alla fattibilità finanziaria ossia alla compatibilità dei flussi dell’investimento con le entrate ed uscite aziendali. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 125 Aspetti introduttivi 2 • L’esame del profilo economico-finanziario richiede quindi: • a) il calcolo dei flussi monetari per definire correttamente la loro dimensione; • b) l’analisi della distribuzione temporale dei flussi monetari • c) la considerazione del valore finanziario del tempo per il quale lo spostamento dei flussi comporta il sostenimento di un costo o l’ottenimento di un rendimento Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 126 63 La distribuzione temporale dei flussi • Due investimenti con flussi di cassa uguali in dimensione assoluta, ma distribuzione temporale rovesciata, sono indifferenti ? NO ! Figura A Figura B F F t Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 t 127 La distribuzione temporale dei flussi • Ci sono altri due quesiti da porsi: – qual è l’orizzonte temporale che dovrebbe essere coperto da un’adeguata valutazione ? – quale deve essere la durata dei periodi nei quali ripartire le osservazioni ? NON ESISTONO RISPOSTE VALIDE IN TUTTI I CASI. (Dipende dal settore, dalla tipologia dell’investimento, ecc.) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 128 64 Caratteristiche del VAN 1. Il VAN utilizza i flussi monetari e non contabili 2. Il VAN utilizza correttamente tutti i flussi di cassa associati ad un progetto 3. REGOLA I PROGETTI CON VAN POSITIVO AVVANTAGGIANO GLI AZIONISTI E CREANO VALORE Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 129 Considerazioni sul Van • un progetto è conveniente solo se il suo VAN è positivo; • Dati 2 progetti alternativi, si sceglie quello con il VAN più elevato • al crescere del costo del capitale la convenienza economica dei progetti si riduce. • un VAN positivo attesta la capacità di un progetto di liberare flussi di dimensione sufficiente per ripagare l’esborso (o gli esborsi) iniziali, remunerare i capitali impiegati nell’operazione e lasciare ancora risorse residue per ulteriori destinazioni; Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 130 65 Criterio del valore attuale netto: elementi essenziali n VAN = ∑ t =1 fct (1 + ra )t −I VA=fair value FLUSSI DI CASSA??? TASSO DI ATTUALIZZAZIONE Logica del capitale investito = FCU Logica del capitale investito = wacc Logica dell’azionista = FCE Logica dell’azionista = re Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 131 La rappresentazione a scalare del modello a quattro aree +/- Flusso monetario della gestione caratteristica o corrente (RO al netto imposte +ammortamenti) +/- Saldo dei flussi dell’area operativa non corrente investimenti / disinvestimenti = flusso di cassa unlevered (FCU) +/- Saldo dei flussi dell’area finanziamenti / rimborsi +/- Saldo dei flussi dell’area remunerazioni finanziarie ed altre attività/passività non operative = flusso di cassa agli azionisti o levered (FCE) = Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 132 66 Caratteristiche dei flussi di cassa • Devono essere flussi monetari e differenziali • monetari e non di CCNO • Differenziali, ossia derivanti dalla differenza tra i flussi di cassa dell’impresa con il progetto e senza progetto (tali flussi devono rappresentare variazioni rispetto ai movimenti complessivi che si sarebbero manifestati in assenza dell’iniziativa) • Attenzione!!!!!!!!!!!! • Costi sommersi • Costi comuni non incrementali • Costo opportunità • Effetti collaterali Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 133 esempio L’azienda GAS SPA sta pensando di acquistare un nuovo macchinario. Se decidesse di acquistarlo dovrebbe utilizzare parte della manodopera che lavora già in azienda ma in altri settori e che ha un costo annuo costante di 1000 per i prossimi 5 anni. L’utilizzo di tale manodopera farà aumentare il costo del lavoro per i prossimi due anni che salirà a 1200 e 1150 rispettivamente. Inoltre il maggior coinvolgimento nel lavoro di tale manodopera lascerebbe sguarnito l’altro settore determinando l’assunzione di un operaio con un costo di 150 annui per gli anni considerati flussi 2004 2005 2006 2007 2008 2009 costo lavoro costo lavoro -200 -250 -150 0 -150 -150 -150 -150 -150 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 134 67 Caratteristiche dei flussi di cassa 3 • Devono essere flussi monetari e differenziali al netto delle imposte, e al lordo degli oneri finanziari • Nell’approccio del capitale investito i flussi non vengono gravati da costi connessi alla copertura finanziaria dei progetti • Nella logica dell’azionista, al contrario, occorre tener conto degli oneri connessi alla struttura finanziaria Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 135 • Soffermiamoci sulla • Logica del capitale investito Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 136 68 Logica del capitale investito n VA = ∑ t =1 fcU t (1 + wacc )t rischio Costo del capitale Costo opportunità per le attività esistenti nell’impresa Costo opportunità Perché i flussi di cassa devono essere al lordo degli oneri finanziari? Gli interessi passivi (flussi monetari) che si pagano sono irrilevanti per le decisioni di investimento? Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 137 Se possedete il 100% dei debiti e il 100% del capitale proprio dell’azienda, ogni euro generato dall’impresa spetterebbe a voi. Possiamo pensare al costo del capitale come al rendimento atteso di questo portafoglio. wacc= rE * E D + rD (1− tc) * E+D E+D NB = in deve essere al netto d’imposta Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 138 69 Costo medio ponderato: esempio Data la seguente struttura finanziaria, il WACC è pari al 7,40% Fonte mutuo ipotecario prestito obbligazionario capitale proprio capitale 1.000 4.000 5.000 tasso al netto imposte 4% 5% 10% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 139 Costo medio ponderato del capitale Attualizzare i flussi di cassa unlevered al wacc significa verificare se i flussi operativi sono sufficienti a coprire gli oneri derivanti dai finanziamenti connessi all’impresa Analizzare separatamente i flussi monetari connessi 1. agli investimenti 2. Ai finanziamenti Attualizzare i flussi connessi agli investimenti con il tasso rappresentativo del costo dei finanziamenti (wacc) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 140 70 Costo medio ponderato del capitale Da ricordare 1. L’wacc è rappresentativo del costo dell’intera struttura finanziaria NON DELLA SINGOLA FONTE CHE COPRE L’INVESTIMENTO 2. Non si tratta della struttura finanziaria attuale ma quella prevista e deve essere a valore di mercato 3. Questa modalità è corretta solo se la struttura finanziaria dell’impresa non viene stravolta dall’effettuazione dell’investimento e se il progetto presenta lo stesso rischio dell’impresa Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 141 • Passiamo adesso alla • Logica dell’azionista Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 142 71 esemplificazione La società EuroFlex spa vorrebbe aumentare la sua capacità produttiva e pertanto dovrebbe acquistare, alla fine dell’anno 0, un nuovo impianto che costa 500.000 €, pagabili in due rate di pari importo nell’anno 0 e nell’anno 1. La sua installazione richiederebbe ulteriori spese per 40.000 € da regolare nell’anno 0. Tutti i costi relativi all’impianto dovrebbero essere ammortizzati a quote costanti nei 3 anni operativi successivi. Nell’anno 4, alla fine della sua vita utile, il macchinario potrebbe essere ceduto a 50.000 €. Per la valutazione di questo progetto, la società considera anche quanto segue: Lo studio di fattibilità dell’investimento è già costato 60.000 €, di cui la metà da regolare nell’anno 1; tali oneri andrebbero persi in caso di rinuncia al progetto. L’immissione dei prodotti su nuovi mercati richiederebbe la realizzazione di una campagna promozionale il cui costo previsto è 45.000, da pagare interamente nel primo anno di attività e da ammortizzare in 3 anni a quote costanti. Per il funzionamento del nuovo impianto è richiesto anche l’utilizzo di una vecchia attrezzatura già in possesso dell’azienda, che potrebbe essere venduta sul mercato a 60.000, ( il valore contabile dell’attrezzatura è 50.000). Nei 3 anni operativi l’investimento dovrebbe produrre i seguenti flussi monetari : ricavi monetari per gli anni 1,2 e tre rispettivamente 750.000; 750.000; 750.000; costi monetari (parziali) per l’anno 1, 2 e 3: -400.000; -400.000; -400.000. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 143 Esemplificazione …segue… I costi comuni annui da imputare alla nuova produzione si prevedono pari a 75.000 Aliquota fiscale 40% Per il funzionamento del nuovo impianto è richiesto l’impiego di 2 operai che dovrebbero essere assunti dall’azienda con un costo annuo totale di 35.000. Si prevedono i seguenti valori del CCNO: Anno 0 = 0; anno 1=30.000; anno 2=50.000; anno 3=20.000; anno 4=0 Nell’anno 0 la società dovrebbe accendere un mutuo di 150.000, al tasso del 9%, rimborsabile in 3 anni, a quote costanti di capitale. Determinare: 1. il costo medio ponderato nominale del capitale sapendo che il costo del debito, che finanza mediamente il 60% degli investimenti dell’impresa, è del 9%, mentre quello del capitale proprio è del 15% 2. la convenienza economica dell’investimento utilizzando la logica del capitale investito. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 144 72 soluzione Debito Equity Wacc costo lordo 9% 15% costo netto 5,40% 15% 60% 40% 3,24% 6,00% peso strut.finanz. wacc nominale 9,24% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 FLUSSI FINANZIARI 0 1 2 145 3 4 Area Invest./Disinvest. investimento iniziale -250.000 -250.000 spese installazione -40.000 campagna promoz. -45.000 disinvestimenti 50.000 effetto fiscale plusval. Mancato disinvest. -20.000 -60.000 effetto fiscale plusval. FC invest./disinvest. 4.000 -346.000 -295.000 0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 0 30.000 146 73 0 1 2 3 4 Area gest.caratt. ricavi monetari 0 750.000 750.000 750.000 0 costi monetari (parziali) 0 -400.000 -400.000 -400.000 0 costi personale 0 -35.000 -35.000 -35.000 0 ammortamenti 0 -195.000 -195.000 -195.000 0 redd.operat.gest.car. 0 120.000 120.000 120.000 0 Imposte 40% 0 -48.000 -48.000 -48.000 0 RO netto 0 72.000 72.000 72.000 0 +ammortamenti 0 195.000 195.000 195.000 0 Flusso CCNO g.c. 0 267.000 267.000 267.000 0 -var. CCNO 0 -30.000 -20.000 30.000 20.000 FC gestione caratter. 0 237.000 247.000 297.000 20.000 FC invest./disinvest. 346.000 -295.000 0 0 30.000 FC unlevered 346.000 -58.000 247.000 297.000 50.000 VAN logica C.I. 70.830 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 147 • Passiamo adesso alla • Logica dell’azionista Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 148 74 Caso Spotsware Spa IL PROFILO ECONOMICO E FINANZIARIO DELL’INVESTIMENTO • Il Dr. Flavio Previson, direttore amministrativo, è stato incaricato di presentare qualche conto sull’operazione. Sportin non ha dubbi sulla qualità delle macchine e sull’impatto che queste avranno sui processi produttivi. Tuttavia, si tratta pur sempre di investire un bel po’ di quattrini e perciò si aspetta una conferma della convenienza dell’investimento anche in termini strettamente finanziari. • la vita economica della macchine viene prudenzialmente stimata in cinque anni escludendo sostituzioni ed aggiornamenti che, al momento, sono anche di difficile previsione e quantificazione; • i costi di ricerca e consulenze esterne, ancora da liquidare, ammontano a 70.000; • la spesa per l’acquisto delle macchine ammonta a 1.300.000 euro; inoltre è possibile vendere alcune macchine completamente ammortizzate a 45000 • si rende superfluo il lavoro straordinario di alcuni dipendenti quantificabile in 112.000 euro; • si potranno conseguire risparmi di materie prime per un importo di 97.000 all’anno; • i ricavi incrementali sono stimati intorno al 3% in rapporto al fatturato dell’ultimo esercizio (52.600.000); Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 149 Caso Spotsware Spa: segue • il costo del venduto monetario incrementale può essere stimato sulla base di un’incidenza storica del 71% sul fatturato; • altri costi incrementali annui riguardano la manutenzione (15.000) e consumi (2.000.) di energia elettrica e di materiali ausiliari; • le macchine potranno essere ammortizzate a quote costanti in 5 anni (260) • i costi amministrativi e commerciali potranno crescere in ragione del 2% del fatturato incrementale; • Le banche coprono stabilmente il fabbisogno finanziario per il 50% al costo del 9% mentre i soci chiedono il 15% quale rendimento • Il CCNO è 265.000/295.000/300.000/360.000/400.000 rispettivamente per gli anni da 1 a 5 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 150 75 Ragioniamo intermini di flussi monetari incrementali… partiamo dai flussi legati agli investimenti… flussi INVESTIMENTI FISSI inv. Iniziale manutenzioni altri investimenti …. disinvestimenti imposte (credito) ….. FLUSSO INV 0 INVESTIMENTI CIRCOLANTE magazzino crediti v/clienti debiti v/fornitori CCNO var CCNO - 1.300 - 45 24 - 1.279 0 1 2 3 4 5 - - - - - 1 250 150 135 265 265 2 285 160 150 295 30 3 300 160 160 300 5 4 350 180 170 360 60 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 5 385 195 180 400 40 151 …ora costruiamo il conto economico incrementale… CONTO ECONOMICO fatturato variazione rimanenze costo del venduto ammortamenti costi amm e comm risparmio costo lavoro risparmio materie prime manut e consumi energia ……. RO lordo imposte RO netto 0 1 1.578 - - - - 1.120 260 32 112 97 17 2 1.578 - - 358 190 168 1.120 260 32 112 97 17 3 1.578 - - 358 190 168 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 1.120 260 32 112 97 17 4 1.578 - 1.120 260 32 112 97 17 - 358 190 168 358 190 168 5 1.578 1.120 -260 32 112 97 17 358 190 168 152 76 … se ragioniamo in termini contabili come il Dr. Previson… 0 1.300 costo storico fondo ammortamento valore contabile CCNC capitale investito cap investito medio RO lordo RO netto medio ROI ROI lordo 1.300 1.300 920 358 168 18,21% 38,92% 1 2 3 4 5 260 1.040 265 1.305 520 780 295 1.075 780 520 300 820 1.040 260 360 620 1.300 400 400 Commettiamo un grosso errore di valutazione…….. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 153 …dal conto economico ai flussi monetari… FCCN g carat var CCNO F mon g carat investimenti/disinvestimenti FCFO unlevered k=WACC VA VAN CI - 0 - 1.279 1.279 1 428 265 163 163 2 428 30 398 398 3 428 5 423 423 4 428 60 368 368 5 428 40 388 388 8,90% Strut finanzpeso costo lordo costo netto 1.326 mutuo 50,0% 6,0% 2,8% 0,0% 47 prestito obbl Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 154 77 Caso PM Spa: alcune indicazioni aliquota fiscale costo materie prime 45,00% 71,25 0 75,00 71,25 3,75 100,00 costo Mat 1 per unit vecchio costo Mat 1 per unit nuovo risparmio Mat 1 costo energia per unità 1 75,00 71,25 3,75 100,00 2 78,75 74,81 3,94 105,00 3 78,75 74,81 3,94 105,00 4 82,69 78,55 4,13 110,25 5 82,69 78,55 4,13 110,25 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 155 Caso PM: ragioniamo in termini di flussi monetari incrementali… partiamo dai flussi legati agli investimenti… flussi INVESTIMENTI FISSI inv. Iniziale manutenzioni altri investimenti …. disinvestimenti imposte (credito) ….. FLUSSO INV 0 - 1 2 3 4 200 - INVESTIMENTI CIRCOLANTE crediti v/clienti magazzino debiti v/fornitori CCNO var CCNO 5 700 500 100 -45 - - - - - - - - Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 55 156 78 Caso PM …ora costruiamo il conto economico incrementale… CONTO ECONOMICO fatturato materie prime risparmio materie prime costo energia corso aggiornamento costo del lavoro ammortamenti ammortamenti vecchio imp. ……. RO lordo imposte RO netto 0 20 - - - 20 9 11 - 1 500 142,50 37,50 200 20 63,00 140 100 2 500 149,63 39,38 210 - 3 4 825 1.100 224,44 - 314,21 39,38 41,34 315 441 - 5 1100 314,21 41,34 441 66,15 140 100 66,15 - 69,46 140 140 69,46 -140 72 32 40 74 33 40 119 53 65 177 80 97 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 177 80 97 157 Caso PM …dal conto economico ai flussi monetari… FCCN g carat var CCNO F mon g carat investimenti/disinvestimenti FCFOunlevered k=WACC VA VAN CI ke VAN E tir PB periodo discounted PB flussi scontati IR - 11 11 500 511 80 80 79,60 80 80 80,48 205 205 205,33 237 237 237,17 237 237 55 292,17 7,50% 690 179 0% 91,58 17,26% 4 anni 5 anni 74 70 165 178 204 1,35 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 158 79 Modalità applicative del metodo indiretto 1. Impresa quotata = le cose sono molto più facili in quanto le informazioni essenziali per il calcolo sono disponibili pubblicamente 2. Impresa non quotata= in questo caso la stima del wacc può basarsi sul costo del capitale di aziende che operano nello stesso settore e che siano comparabili • per area geografica, • per profilo di rischio operativo • per dimensione 3. Business diversificati 4. Rischio specifico Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 159 Modalità applicative: business diversificati • Calcolo del beta procedura bottom-up • 1. stima del beta asset di ciascun segmento con aziende quotate comparabili • Ponderazione del beta asset per il peso che il segmento ha all’interno dell’azienda • Determinazione del beta levered dell’intera azienda a partire dal beta asset ponderato utilizzando la struttura finanziaria target • Stima del wacc Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 160 80 Esempio: caso Portholly Valore di mercato società costruzionialimentari farmaceutici Portholly 1563 579 1856 3024 178 64 396 601 1385 515 1460 2423 12,85% 12,43% 27,12% 24,80% 0,96 0,8 1,15 1,03 valore attivo debito equity D/E Beta equity lev Riepilogo dati finanziari delle divisioni di Portholly costruzionialimentari farmaceutici totale CCNO 47 373 168 Attivo fisso 792 561 1083 totale attivo 839 934 1251 ricavi 1814 917 1271 utili netti 15 149 227 incidenza attivo 28% 31% 41% incidenza ricavi 45% 23% 32% incidenza utili 4% 38% 58% altre informazioni a breve a m/l termine tasso risk free 2,10% 2,50% costo debito premio al rischio 6,00% beta debito aliq fiscale 33% 588 2436 3024 4002 391 100% 100% 100% 5% 0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 161 …segue… costruzionialimentari farmaceutici D/E beta eq levered beta asset 12,85% 0,96 12,43% 0,8 27,12% 1,15 0,88 0,74 0,97 incid attivo incid ricavi beta asset Portholly beta equity Portholly rendimento azionisti WACC 0,8759 0,8789 incid utili 0,8803 0,95 0,95 0,96 8,21% 7,65% 8,23% 7,67% 8,24% 7,68% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 162 81 Costo medio ponderato del capitale Da ricordare Quando si utilizza il wacc dell’impresa per attualizzare i flussi di cassa di un investimento si stanno facendo implicitamente le seguenti ipotesi: 1. I rischi operativi del progetto sono simili a quelli dell’impresa; 2. Il progetto sostiene lo stesso rapporto di indebitamento che contraddistingue la struttura finanziaria dell’impresa. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 163 E se il rischio del progetto o il rapporto di indebitamento differiscono? 1. Se la struttura finanziaria è diversa ma il rischio operativo è lo stesso occorre calcolare il rischio operativo e poi modificarlo per tener conto della struttura finanziaria; 2. Se il rischio operativo è diverso occorre cercare di determinarlo in modo autonomo 3. Se vi sono altri elementi da considerare quali i costi del dissesto o particolari modalità di finanziamento occorre fare riferimento al VAM Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 164 82 Criterio VAM VAM = VAN base Valore attuale del progetto come se fosse finanziato solo da equity Siamo interessati solo ai flussi di cassa operativi generati dall’investimento (flussi unlevered). Tali flussi saranno scontati al rA =rEu + VANF Valore attuale netto del finanziamento riconducibile a: 1. scudo fiscale relativo agli oneri finanziaria e all’ammortamento di altri costi di emissione del debito 2. costi di emissione 3. finanziamento a tassi agevolati Tale tecnica consente di evidenziare e valutare tutti i possibili effetti non solo gli scudi fiscali Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 165 Esempio…caso Betrans La Betrans sta considerando un progetto dal costo di 18.000 della durata di 3 anni ammortizzabile a quote costanti. Si stimano inoltre i seguenti dati: 1. ricavi operativi monetari incrementali sono 16900;17300;17500 nei 3 anni e i costi operativi monetari sono 9000;10200;10300; 2. aliquota fiscale del 40%; 3. Il beta asset di un’impresa con attività similare alla betra è pari a 1,15 il tasso risk free e il premio di mercato sono pari rispettivamente a: 2,8% e 4,2% Si consideri il valore del progetto nelle seguenti ipotesi: A) l’investimento è finanziato interamente da capitale proprio; B) L’investimento è finanziato per 4.000 da un mutuo di 4150 della durata di 3 anni che richiede costi di emissione per 150 ammortizzabili a quote costanti. Il mutuo è rimborsato a rate costanti annuali al tasso del 5% C) è finanziato per 9000 da un mutuo a tasso agevolato del 3% (tasso di mercato 5%) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 166 83 Segue…caso Betrans Analisi dei flussi di cassa 0 ricavi operativi mon. costi operativi mon. ammortamenti reddito operativo imposte reddito operativo netto ammortamenti flusso cassa gestione c. investimento FCUnleverd - tasso risk free premio al rischio beta asset tasso atteso asset 18.000 18.000 1 2 3 16.900 17.300 17.500 9.000 - 10.200 - 10.300 6.000 6.000 6.000 1.900 1.100 1.200 760 440 480 1.140 660 720 6.000 6.000 6.000 7.140 6.660 6.720 7.140 6.660 6.720 2,80% 4,20% 1,15 7,63% VAN base - 227 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 167 segue-…caso Betrans piano ammortamento prestito di 4150 ammortamento a rata costante -1.524 anni rata quota cap quota int deb estin deb res 0 4.150 1 1.524 1.316 208 1.316 2.834 2 1.524 1.382 142 2.699 1.451 3 1.524 1.451 73 4.150 0 flussi di cassa del prestito accensione rimborso oneri finanziari scudo fiscale OF scudo fiscale spese150/3 flussi di cassa 4.000 - VAN finanziamento IRR 60 4,20% 0 4.000 1 - 1.316 208 83 20 1.421 - 2 1.382 142 57 20 1.447 - 3 1.451 73 29 20 1.475 NB IRR senza scudo fiscale = 6,99% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 168 84 segue-…caso Betrans piano ammortamento prestito di 9000 ammortamento a rata costante -3.182 anni rata quota cap quota int deb estin deb res 0 9.000 1 3.182 2.912 270 2.912 6.088 2 3.182 2.999 183 5.911 3.089 3 3.182 3.089 93 9.000 0 flussi di cassa del prestito accensione rimborso oneri finanziari scudo fiscale OF 0 9.000 1 2 3 - 2.912 270 108 2.999 183 73 3.089 93 37 flussi di cassa 9.000 - 3.074 - 3.109 - 3.145 VAN finanziamento IRR 536 1,80% NB IRR senza scudo fiscale = 3% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 169 segue-…caso Betrans VAM = VAN base + VANF VAM = -227 + 60 = -167 VAM = -227 + 536 = 309 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 170 85 Corso di FINANZA AZIENDALE AVANZATA Raccolta di capitale proprio Modalità di raccolta del capitale proprio 1. Con aumento di capitale sociale (emissione di nuove azioni) 2. Senza aumento di capitale sociale (vendita azioni proprie) 3. Aumento di capitale sociale senza raccolta di capitale (aumenti virtuali) • • • Imprese già quotate = aumenti seasoned Imprese non quotate = IPO Imprese non quotate = private equity e venture capital Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 172 86 terminologia pe= prezzo di emissione; p= prezzo di borsa vn=valore nomimale Nae=numero azioni di nuove emissioni ipotesi: a) costi emissione = 0; b) variazione capitale sociale che non modifica radicalmente la struttura finanziaria; c) Non esistono asimmetrie informative ∆CS = na e * pe W post = Wante + ∆CS Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 173 Variazione capitale sociale • Senza diritto di opzione Riservata a investitori particolari=private placement Offerti al pubblico Vengono alterati i rapporti di proprietà Particolare attenzione al pe; maggiore del valore nominale e tendente al prezzo di mercato Valutazione della società al fine di definire un prezzo di emissione equo • Con diritto di opzione • Non vengono alterati i rapporti di proprietà: prelazione dei vecchi azionisti • Art 2441: DO escluso solo per a)conferimenti in natura; b) particolare interesse società; c) azioni a dipendenti; assemblea straordinaria; ragioni dell’esclusione • Tutela del vecchio azionista=possibile trav aso di ricchezza dai vecchi ai nuovi azionisti Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 174 87 Prezzo di emissione • Se l’aumento di capitale sociale si realizza senza il diritto di opzione o limitandolo • È fondamentale la fissazione del prezzo di emissione: • pe-------------p • È possibile che pe>p nel caso di private placement Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 175 Valutazione diritto opzione • In equilibrio dovrà essere verificata l’indifferenza tra l’esercizio dell’opzione e la sua vendita. • Esempio: • Si immagini una SPA che ha un CS di 50.000.000 di euro diviso in 1.000.000 di azioni dal valore nominale unitario di 1 euro. Si supponga ora che l’assemblea straordinaria deliberi un aumento di CS a 70.000.000 con prezzo di emissione delle nuove azioni di euro 78. il prezzo di borsa delle azioni vecchie sia 80 • Si vuole determinare: • 1) il rapporto di cambio; • 2) il valore teorico del DO; • 3) il punto di vista dell’azionista che esercita l’opzione • 4) il punto di vista dell’azionista che vende i DO; • 5) il punto di vista dell’azionista nuovo che deve acquistare i DO Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 176 88 Reazioni del mercato pex pex t1 t1 t2 t2 In t=2 la variazine negativa è un effetto tecnico pe<p, In t=1 la variazione può essere negativa o positiva = effetto annuncio. Risulta più difficile da spiegare: Possibili cause: leverage; asimmetrie informative; pressioni sul prezzo Tratto da: la raccolta di capitale proprio di G. Giudici. Politecnico di Milano Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 177 IPO • • • • a) b) c) d) e) Società in cui il capitale sociale è in mano a pochi azionisti che si apre alla quotazione ed ad un pubblico più vasto di investitori: OPS e OPV Fusioni e scissioni Fasi IPO Scelta stragegica (offerta, dimensione, studio di fattibilità) Sponsor e domanda formale di ammissione Scelta della forma di collocamento Valutazione del prezzo di offerta Disclosure e offerta al pubblico (problemi oversubscription e underpricing) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 178 89 Perché quotarsi? Raccogliere liquidità per finanziare l’espansione Scelta di politica finanziaria (struttura finanziaria ottimale) Quotazione e struttura proprietaria Governance Azionisti di controllo che cercano di limitare l’indebolimento della loro influenza emettendo azioni con diritto di voto limitato Dilazionare la cessione delle azioni in più riprese Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 179 Costi e benefici della quotazione • Benefici • Di natura operativa (ingresso nuovi soci, investitori istituzinali) • Di natura finanziaria (wacc) • Organizzativa e di governance • fiscale • Costi • Costi diretti di quotazione (consulenza legale finanziaria) • Spese di marketing e di consulenza • Costi indiretti: trasparenza e disclosure nei confronti del pubblico Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 180 90 Corso di FINANZA AZIENDALE AVANZATA Teoria delle opzioni e struttura finanziaria STRUMENTI DERIVATI: un po’ di ripasso • Tipologia (commodity e financial derivatives) – caratteristiche tecniche (forward, future, options, swap) • mercati di negoziazione – Mercati di borsa (prodotti standard e minimizzazione dei rischi creditizi) – Mercati OTC • Operatori – utilizzatori finali – Intermediari (dealers, market makers) • Funzione – trasferimento del rischio – gestione dei rischi – speculazione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 182 91 PRINCIPIO BASE compratore = rialzista prevede un aumento dei prezzi, acquista a termine bloccando il prezzo oggi. A termine, se la sua aspettativa si è realizzata, lucra la differenza tra il prezzo aumentato ed il prezzo pattuito (più basso) venditore = ribassista prevede una riduzione dei prezzi. Il contratto iniziale prevede in questo caso una vendita anziché un acquisto a termine a. L’operatore vende a termine bloccando il prezzo oggi. A termine, se la sua aspettativa si è realizzata, lucra la differenza tra il prezzo ridotto ed il prezzo pattuito (più alto) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 183 FINANCIAL FUTURES • Contratti di compravendita a termine negoziati in un mercato di borsa organizzato • Differenze rispetto al contratto forward – standardizzazione delle scadenze – presenza di Clearing House – Liquidazione giornaliera – estinzione anticipata Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 184 92 • Funzione della Clearing House – si interpone tra le parti in tutte le transazioni a termine – consente di liquidare una posizione prima della scadenza – assicura la compensazione ed il buon fine dei contratti • non assumendo mai posizioni aperte • richiedendo un margine iniziale/margine di mantenimento • calcolando e liquidando un margine di variazione con cadenza giornaliera ed in base al principio del marking to market Clearing House Compratore a termine Venditore a termine Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 185 Meccanismo marking to market 1 aprile 2006: acquisto un Future a 3 mesi al prezzo di 95 giorni quotazione Var. margini 2/4 94 -1 3/4 95,5 +1,5 4/4 98 +2,5 Chiudo la posizione 3 utile Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 186 93 LE OPTION • Contratto a termine mediante il quale, dietro pagamento di un premio, si acquista il diritto (non l’obbligo) di poter acquistare o vendere dei beni ad un prezzo e a una scadenza prefissati nel contratto Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 187 Opzioni • Le call sono opzioni per acquistare una certa attività a (o entro) una certa data ad un certo prezzo (detto prezzo d’esercizio strike price) • Le put sono opzioni per vendere una certa attività a (o entro) una certa data ad un certo prezzo (detto prezzo d’esercizio strike price) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 188 94 … tipo europeo L’opzione call o put è esercitabile ad una data certa. … tipo americano L’opzione call o put è esercitabile entro una certa data. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 189 considerazioni Il compratore di un’opzione call ha perdite max pari al costo dell’opzione e guadagni potenzialmente “illimitati” Il compratore di un’opzione put ha perdite max pari al costo dell’opzione e guadagni max pari allo strike price – il prezzo di acquisto effettivo (se questo ultimo è inferiore a (strike price-premio). Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 190 95 opzioni – vs – forward e future diritto / facoltà di ritiro o consegna a termine del sottostante pagamento a pronti di un premio per l’acquisto del “diritto” la controparte è obbligata al ritiro o consegna a termine del sottostante nessun pagamento iniziale Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 191 FINALITA' DELLE OPZIONI APRIRE POSIZIONI SPECULATIVE RIALZISTA ACQUISTA OPZIONI CALL RIBASSISTA ACQUISTA OPZIONI PUT COPERTURA DAI RISCHI ACQUISTO CALL VIENE FISSATO UN TETTO MASSIMO ACQUISTO PUT VIENE FISSATO UN TETTO MINIMO Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 192 96 COPERTURA CON FUTURES 0 pronti n termine titoli per 100 prevedo una var. + tassi quindi -P vendo future sui titoli al prezzo di 100 valore titoli 93 sulla posizione a pronti sulla posizione a termine perdita 7 guadagno 7 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 193 COPERTURA CON FUTURES 0 pronti n termine titoli per 100 prevedo una var. + tassi quindi -P vendo future sui titoli al prezzo di 100 valore titoli 103 sulla posizione a pronti sulla posizione a termine guadagno 3 perdita 3 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 194 97 COPERTURA CON OPTIONS 0 pronti n termine titoli per 100 prevedo una var. + tassi quindi -P acquisto opzione put con strike price di 100 pagando un premio valore titoli 93 sulla posizione a pronti sulla posizione a termine perdita 7 guadagno 7 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 195 COPERTURA CON OPTIONS 0 pronti n termine titoli per 100 prevedo una var. + tassi quindi -P acquisto opzione put con strike price di 100 pagando un premio valore titoli 103 sulla posizione a pronti sulla posizione a termine guadagno 3 NON ESERCITO L'OPZIONE PERDO SOLO IL PREMIO Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 196 98 Aspetti preliminari che si considerano conosciuti Diagramma di posizione e di rendimento delle opzioni call e put (posizioni lunghe e corte) Put-call parity e sua giustificazione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 197 Valutazione opzioni • Non posso usare le formule di attualizzazione in quanto non riesco a trovare un accettabile tasso a cui attualizzare • Tale tasso, infatti, varia continuamente al variare del prezzo dell’azione • Esempio: si supponga di acquistare un’opzione call (operatore rialzista)….dato lo SP se il valore dell’azione S sale l’opzione ha un’alta probabilità di essere in the money e quindi di essere esercitata; il risultato è che sarà meno rischiosa.. Se S si riduce l’opzione ha un’alta probabilità di finire out of the money e quindi è più rischiosa Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 198 99 Modalità di valutazione • Metodo binomiale • Modello di Black e Scholes Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 199 Metodo binomiale Idea 1 … Il prezzo di un’azione può variare ma solo verso 2 livelli possibili (up e down) Idea 2 …posso creare un portafoglio equivalente in termini di flussi di cassa a quello delle opzioni (che replica i flussi associati all’opzione). Tale portafoglio è formato da azioni (attività) e da debito (passività) S1= S0*u S0 S1= S0*d Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 200 100 Esempio… SP=80 rf=10% S1=105 C1=25 S0=70 S1=55 C1= 0 Possibile strategia alternativa… replico il portafoglio con l’opzione, ossia creo un portafoglio equivalente, in termini di flussi di cassa, caratterizzato da acquisto azioni e debito Si ipotizzi di acquistare ½ azione e di accendere un debito per 25 in t=0. in t=1, si avrà: P1=52,5-25*1,1 = 25 P1=27,5-25*1,1 = 0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 201 Esempio … continua 2 portafogli che alla fine dell’anno 1 generano gli stessi flussi dovrebbero avere lo stesso valore In altri termini, la call deve valere come il portafoglio replicato In t=0 S0 * λ - D 70 * 0,5 - 25 = 10 λ = hedge ratio = ∆ tra il possibile prezzo dell' opzione a scad. 25 − 0 = 0,5 = ∆ tra il possibile prezzo dell' azione a scad. 105 − 55 n. Azioni da acquistare per replicare una call Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 202 101 Esempio … continua • La call vale 10 a prescindere dalla propensione al rischio dell’investitore • Sulla base di tale idea si può considerare un’ulteriore modalità di calcolo del valore dell’opzione, ossia: • 1) calcolare il valore atteso finale; • 2) scontarlo al tasso privo di rischio S1=105 up del 50% S0=70 S1=55 down del 21,5% Calcolo il valore della probabilità di up e down in modo indiretto: 50%*p -21,5%*(1-p) = 10% da cui p=44% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 203 Esempio … continua S1=105 C= 25 S0=70 S1=55 C= 0 Calcolo il valore atteso della call in t=1 25*p +0*(1-p) = 25*44% =11 Attualizzo al tempo t=0 con tasso risk free del 10% C = 11/1,1 = 10 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 204 102 sintesi • Abbiamo ora 2 modalità per calcolare il valore dell’opzione: • 1. trovare una combinazione di azioni e debito che replichi la posizione dell’investimento in opzione. Poiché le 2 strategie generano lo stesso risultato devono avere lo stesso valore • 2. ipotizzare l’assenza di rischio per cui il rendimento atteso dell’azione dovrà uguagliare il tasso risk free. Pertanto determino il valore atteso dell’opzione e lo riporto al tempo t=0 scontandolo al tasso risk free. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 205 Esemplificazione n.1 calcolare il valore della Call sapendo che S= 28 SP=30 u=1,4 d=0,8 rf=10% S1=39,2 up del 40% C=9,2 S0=28 S1=22,4 d del 20% C=0 Primo modo: considero il portafoglio di S e D che replica il flusso di cassa dell’opzione S * λ − 1,1 * D = 9 , 2 → 39 , 2 * λ − 1,1 * D = 9 , 2 S * λ − 1,1 * D = 0 → 22,4 * λ - 1,1 * D = 0 λ=0,55 D=11,2 Il portafoglio replicante è pari all’acquisto del 55% dell’azione e a un debito di 11,2 A t=0 S0*λ –D = 28*0,55 – 11,2 = 4,2 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 206 103 Secondo modo per il calcolo della Call • Calcolo la probabilità p: • 0,4*p-0,2*(1-p)=0,10 • p=0,3/0,6=50% • C= (9,2*0,5+0*0,5)/1,1 = 4,18 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 207 Esemplificazione n.2 calcolare il valore della Call sapendo che S= 40 SP=38 u=1,2 d=0,67 rf=10% S1=48 up del 20% C=10 S0=40 S1=26,8 d del 33% C=0 Primo modo: considero il portafoglio di S e D che replica il flusso di cassa dell’opzione S * λ − 1,1 * D = 10 → 48 * λ − 1,1 * D = 10 S * λ − 1,1 * D = 0 → 26,8 * λ - 1,1 * D = 0 λ=0,47 D=11,45 Il portafoglio replicante è pari all’acquisto del 47% dell’azione e a un debito di 11,45 A t=0 S0*λ –D = 40*0,47 – 11,45 = 7,38 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 208 104 Secondo modo per il calcolo della Call • Calcolo la probabilità p: • 0,2*p-0,33*(1-p)=0,10 • p=0,53/0,43=81% • C= (10*0,81+0..)/1,1 = 7,38 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 209 Formula di Black/Sholes • Nell’approccio binomiale, per ipotesi, alla fine del periodo vi sono solo 2 possibili prezzi. • Nella realtà, possiamo frazionare infinitamente i periodi ed ottenere una variazione del prezzo delle azioni continua. • Possiamo fare riferimento ad una distribuzione continua dei prezzi C = S*λ - D binomiale C = S*[N(d1)] – SP*e-rt*[N(d2)] Black/Sholes Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 210 105 Formula Balck/Sholes C = S*[N(d1)] – SP*e-rt*[N(d2)] S log + r *t 1 SP + σ d1 = 2 σ t d 2 = d1 − σ t t C- Prezzo della call S - Prezzo dell’azione N(d1) – Funzione di probabilità cumulata normale standard di (d1) SP - Prezzo di esercizio N(d2) - Funzione di probabilità cumulata normale standard di (d2) r – tasso di interesse t – durata dell’opzione (come % annua) σ - Scarto quadratico medio del tasso di rendimento all’azione (volatilità annua) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 211 Formula Black/Sholes S log + r *t 1 SP + σ d1 = 2 σ t t d 2 = d1 − σ t N(d1) = N(0) = 0,5 Probabilità di estrarre un numero inferiore a 0 µ=0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 212 106 Formula Black/Sholes Esempio: sottoscrizione di una call il 4/10/n con scadenza 21/4/n (199 giorni); S=50; SP=45; r=3%; σ=10% risk free tempo in anni S SP STD 3,00% 0,54521 50 45 10,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 1,68535 1,61151 0,95404 0,94647 valore Call valore put =C+ val att SP-S (put-call parity) λcall=Hedge ratio 5,80 0,08 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 213 Formula Black/Sholes: significato di N(d) Esempio: sottoscrizione di una call il 4/10/n con scadenza 21/4/n (199 giorni); S=50; SP=45; r=3%; σ=10% N(d1) = N(1,68535) = 0,95404 Probabilità di estrarre un numero inferiore a 1,68535 µ=0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 214 107 Esempio B/S 1 Input risk free tempo in anni =117/365 S SP STD 9,25% 0,32055 1,83 1,8 31,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 0,35087 0,17536 0,63716 0,56960 valore Call 0,170670335 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 215 Esempio B/S 2 Input risk free tempo in anni S SP STD 12,47% 4,00000 140 160 40,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 0,85659 0,05659 0,80416 0,52256 valore Call valore put =C+ val att SP-S (put-call parity) valore attuale SP Hedge ratio =λ 61,81 21,80 100 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 216 108 Teoria delle opzioni e struttura finanziaria Equity in termini di opzione call Sit. Patrim. Debito D = 1000 W = 2000 Equity E = 1000 Debito=pure discount bond con una certa scadenza Equity = opzione call azionista in cui il sottostante non è l’azione, ma il valore dell’azienda W C=E SP = D (valore attuale del debito) S= W Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 218 109 Equity = opzione call • Il capitale azionario offre in diritto residuale agli azionisti, nel senso che essi partecipano alla distribuzione solo se sono stati pagati i creditori. • D’altro canto, la resposnabilità limitata degli azionisti fa si che: • A) i creditori possiedano l’impresa; • B) gli azionisti godono di un’opzione call sull’attivo d’impresa con uno strike price pari al valore del debito. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 219 Equity come call: esempio Ipotizziamo che il valore di mercato dell’attivo dell’impresa alfa sia pari a W=100. Le attività sono finanziate per 80 da un debito che sarà rimborsato fra 10 anni in un’uncia soluzione (cap + interessi =80); la volatilità sul rendimento delle attività sia pari a DEV std= 40%. Vogliamo calcolare: 1) il valore di mercato dell’equity visto come opzione call; 2) Il tasso di interesse sul debito rischioso. D=80 rf= 10% r=? W = 100 E = call ? Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 220 110 Esempio: continuazione C = S*[N(d1)] – SP*e-rt*[N(d2)] risk free tempo in anni S=W SP = D STD 10,00% 10,00 100 80 40,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 1,59944 0,33452 0,94514 0,63101 valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E 75,94 24,06 C=0,94514*100-80*e-0,10*10*0,6310 = 75,94 D= valore nominale 80; valore di mercato 100-75,94= 24,06 Tasso di interesse sul debito rischioso = 24,06*(1+r)10 = 80 r=12,27% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 221 Equity = call: considerazioni Azienda in crisi = il suo capitale netto, se è visto come una call option può avere valore, anche se W<D. Infatti esiste sempre la possibilità che il valore dell’attività sottostante (ossia l’azienda) possa superare lo strike price (ossia il valore del debito) prima della scadenza.(questo potrebbe giustificare l’esistenza di un valore del Capitale in aziende in crisi) Esempio: Consideriamo i dati dell’esemplificazione precedente e supponiamo che W=60 < D=80 Input risk free tempo in anni S=W SP = D STD 10,00% 10,00 100 80 40,00% 10,00% 10,00 60 80 40,00% 10,00% 10,00 60 80 60,00% 10,00% 10,00 60 80 5,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 1,59944 0,33452 0,94514 0,63101 1,19559 -0,06932 0,88407 0,47237 1,32411 -0,57326 0,90727 0,28323 4,58415 4,42604 1,00000 1,00000 75,94 24,06 39,14 20,86 46,10 13,90 30,57 29,43 valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 222 111 Problemi di agenzia:conflitti di interesse tra azionisti e creditori Azionisti e creditori possono avere interessi diversi. In particolare, gli azionisti in genere presentano una propensione maggiore dei creditori: a) ad intraprendere progetti rischiosi; b) distribuire dividendi superiori. Il conflitto che si genera è modellabile utilizzando la teoria delle opzioni. Se l’equity è un’opzione call, tutte le volte che si intraprendono strategie che determinano un aumento della varianza del valore dell’attivo, a parità di condizioni, si verifica un aumento del valore della call ossia dell’equity Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 223 Equity = call: considerazioni Conflitti di interesse creditori/azionisti, si consideri la situazione dell’impresa senza investimento (come da tabella). Si immagini che si possa scegliere un investimento nuovo con NPV pari a 1000. tale investimento è molto rischioso e porta la STD DEV dell’impresa al 65% Input risk free tempo in anni S=W SP = D STD senza inv d1 d2 N(d1) N(d2) valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E +inv A 2,50% 3,00 10000 6000 25,00% 2,50% 3,00 9000 6000 65,00% 1,56941 1,13640 0,94172 0,87211 0,98968 -0,13615 0,83883 0,44585 4.562,70 5.437,30 5.067,71 3.932,29 L’incremento di valore dell’E avviene a scapito del valore del debito e quindi dei creditori Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 224 112 Equity = call: considerazioni Conflitti di interesse creditori/azionisti, effetti delle fusioni conglomerali. Si considerino i dati delle tabelle sotto evidenziate e si determini il valore di E e D tramite la teoria delle opzioni spa A Input risk free tempo in anni S=W SP = D STD spa B 3,00% 5,00 3000 2000 25,00% dev std A dev std B correlazione A,B peso A peso B dev std A+B 3,00% 5,00 5000 3000 50,00% A+B 3,00% 5,00 8000 5000 36,04% 25,000% 50,000% 40,000% 37,500% 62,500% 36,039% Per il calcolo della dev std del portafoglio si veda il lucido successivo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 225 Determinazione della varianza di un portafoglio Prima regola Siano X e Y 2 variabili casuali e Z=X+Y la var(Z)= var(X) + var(Y) + 2 cov(X,Y) Seconda regola Data il prodotto tra uno scalare ed una variabile casuale var(aX) = a2 var X Ciò premesso, dato un portafoglio P composto da una certa % a del titolo X e da una certa % b del titolo Y, si avrà: P = aX + bY Var (P ) = a 2Var ( X ) + b 2Var (Y ) + 2abCov( X , Y ) = = a 2Var ( X ) + b 2Var (Y ) + 2abρ X ,Y * σ X σ Y poichèσ X ,Y = Cov( X , Y ) σ Xσ Y da cui : Cov(X, Y ) = σ X ,Y * σ X σ Y Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 226 113 Fusioni conglomerali: effetti (travaso di ricchezza da azionisti a creditori) Input risk free tempo in anni S=W SP = D STD spa A spa B A+B 3,00% 5,00 3000 2000 25,00% 3,00% 5,00 5000 3000 50,00% 3,00% 5,00 8000 5000 36,04% d1 d2 N(d1) N(d2) 1,27315 0,71414 0,89852 0,76243 1,15008 0,03204 0,87494 0,51278 1,17230 0,36644 0,87946 0,64298 valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E 1.383,10 1.616,90 3.050,66 1.949,34 4.268,60 4.433,75 3.731,40 3.566,25 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 227 Put-call parity C – P = S - vaSP Da cui rimaneggiando con una certa fantasia vaSP - P = S C vaD - P = W E = D rischioso Valore attivo – call option Il creditore possiede l’azienda ed ha ceduto una call option agli azionisti sulle attività dell’azienda con uno SP pari al Debito. Gli azionisti eserciteranno l’opzione e acquisteranno le attività se S>SP ossia se W>D Debito certo senza rischo – valore put Il creditore ha acquisito un debito privo di rischio e venduto agli azionisti un’opzione put, in base alla quale gli azionisti possono vendere attività se W<SP Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 228 114 Proviamo ad applicare il nostro ragionamento precedente, nell’ipotesi di essere a scadenza: valutiamo il debito rischioso D= 1000 W = 2000 E = 1000 1) debito rischioso = W-E S > SP W > D C = W – D = 1000 P=0 2) debito rischioso = debito certo - p S – max(0;(S – SP)) SP – max(0; (SP-P)) W – (W – D) D–0 2000-(2000-1000) = 1000 1000- 0 = 1000 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 229 Proviamo ad applicare il nostro ragionamento precedente, nell’ipotesi di essere a scadenza: valutiamo il debito rischioso D= 1000 W = 800 E=0 1) debito rischioso = W-E S < SP W < D C=0 P = SP-S= D-W=200 2) debito rischioso = debito certo - p S – max (0;(S – SP)) SP – max (0; (SP-S)) W – (0) D – (D-W) 800 - 0 = 800 1000- 200 = 800 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 230 115 Struttura finanziaria come opzioni E=C W D = W – E = W -C D = SP - P W E = W – D = W – SP + P Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 231 B/S applicato all’E 1 La spa Alfa ha un valore corrente delle attività di 3000 ed un debito nominale pari a 1000. Il debito verrà pagato in un’unica soluzione fra 4 anni. La varianza sulla redditività dell’attivo è pari all’1% e il tasso risk free è del 5% Si vuole determinare: il valore dell’equity; il valore di mercato del debito ed il tasso di interesse sul debito rischioso. Si ipotizzino inoltre gli stessi dati utilizzando una varianza dell’16%. In p u t risk free tem p o in a n n i S = W SP = D STD 5 ,00% 4 ,00 30 00 10 00 10 ,00% 5,00 % 4,00 3 000 1 000 40,00 % d1 d2 N (d 1 ) N (d 2 ) 6 ,593 06 6 ,393 06 1 ,000 00 1 ,000 00 2,02 327 1,22 327 0,97 848 0,88 939 v alore C all = E q u ity v alore m ercato d eb ito D = W -E v alore p u t = C + v al att S P -S (p u t-call p arity) (A ) v alore attu ale S P (B ) 2.181,2 7 818,7 3 2.20 7,26 79 2,74 v alore d i m ercato d eb ito D = val S P -P tasso su l d eb ito risch io so 3 ,9 7 823 2 9 ,9 7 823 8 1 8 ,7 3 7 9 2 ,7 4 5 ,1 3 % 5 ,9 8 % Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 232 116 B/S applicato all’E 2 La spa Alfa ha un valore corrente delle attività di 500 ed un debito nominale pari al 75% del valore di mercato dell’attivo. Il debito verrà pagato in un’unica soluzione fra 4 anni. La varianza sulla redditività dell’attivo è pari al 56,25% e il tasso risk free è del 10% Si vuole determinare: il valore dell’equity; il valore di mercato del debito ed il tasso di interesse sul debito rischioso. Si ipotizzino inoltre gli stessi dati utilizzando una varianza del 4%. risk free tem p o in a n n i S = W SP = D STD 1 0,0 0% 4 ,0 0 5 00 3 50 7 5,0 0% 1 0 ,0 0 % 4 ,0 0 500 350 2 0 ,0 0 % 1 ,2 5 4 45 -0 ,2 4 5 55 0 ,8 9 5 16 0 ,4 0 3 02 2 ,0 9 1 6 9 1 ,6 9 1 6 9 0 ,9 8 1 7 7 0 ,9 5 4 6 5 v a lo re C a ll = E q u ity v a lo re m ercato d eb ito D = W -E v a lo re p u t = C + v a l a tt S P -S (p u t-call p a rity ) (A ) v a lo re a ttu a le S P (B ) 3 53 ,03 1 46 ,97 2 6 6,9 1 2 3 3,0 9 v a lo re d i m erca to d eb ito D = va l S P -P ta sso su l d eb ito risch ioso d1 d2 N (d 1) N (d 2) 9 2 ,0 8 5 ,9 7 239 239 1 4 6 ,9 7 2 3 3 ,0 9 2 4 ,2 2 % 1 0 ,7 0 % Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 233 B/S applicato all’E 3 La spa Alfa ha un valore corrente delle attività di 4000 ed un debito nominale pari a 800. Il debito verrà pagato in un’unica soluzione fra 4 anni. La varianza sulla redditività dell’attivo è pari al 42,25% e il tasso risk free è del 10% Si vuole determinare: il valore dell’equity; il valore di mercato del debito ed il tasso di interesse sul debito rischioso. Si ipotizzino inoltre gli stessi dati utilizzando una varianza dell’1%. risk free tem po in anni S=W SP = D ST D 10,00% 4,00 4000 800 65,00% 10,00% 4,00 4000 800 10,00% d1 d2 N (d1) N (d2) 2,19572 0,89572 0,98594 0,81480 10,14719 9,94719 1,00000 1,00000 valore C all = E quity valore m ercato debito D =W -E valore put =C + val att SP-S (put-call parity) (A ) valore attuale SP (B ) 3.506,84 493,16 3.463,74 536,26 valore di m ercato debito D =val SP-P tasso sul debito rischioso 53,25 10,15 546 546 493,16 536,26 12,86% 10,52% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 234 117 B/S applicato all’E 4 La spa Alfa ha un valore corrente delle attività di 10000 e deve rimborsare fra 1 anno ad una banca un prestito di 7500 che rappresenta l’unico debito. La varianza sulla redditività dell’attivo è pari al 30% e il tasso risk free è del 3%. La spa Alfa sta considerando 2 investimenti alternativi. L’investimento A presenta un valore netto di 1.000 e provocherebbe un aumento della volatilità:dal 30% al 45%. L’investimento B ha invece un valore attuale di 2000 e porterebbe la varianza dell’attivo dal 30% al 20%. Si vuole determinare: il valore dell’equity, il valore di mercato del debito nell’ipotesi di assenza degli investimenti ed in presenza dei 2 investimenti. Input risk free tempo in anni S=W SP = D STD senza inv +inv A +inv B 3,00% 1,00 10000 4500 54,77% 3,00% 1,00 11000 4500 67,08% 3,00% 1,00 12000 4500 44,72% 1,78650 1,23878 0,96299 0,89229 1,71256 1,04174 0,95660 0,85123 2,48389 2,03668 0,99350 0,97916 valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E valore put =C+ val att SP-S (put-call parity) (A) valore attuale SP (B) 5.733,29 4.266,71 6.805,29 4.194,71 7.646,04 4.353,96 valore di mercato debito D=val SP-P tasso sul debito rischioso d1 d2 N(d1) N(d2) 102,22 174,23 14,97 4.369 4.369 4.369 4.266,71 4.194,71 4.353,96 5,47% 7,28% 3,35% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 235 Struttura finanziaria • Possiamo usare la teoria delle opzioni per definire il tasso sul debito rischioso a fronte di strutture finanziarie differenti. risk free tempo in anni S=W SP = D STD 5,00% 4,00 3000 500 30,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 3,61960 3,01960 0,99985 0,99873 valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E valore put =C+ val att SP-S (put-call parity) (A) valore attuale SP (B) 2.590,71 409,29 valore di mercato debito D=val SP-P tasso sul debito rischioso 409,29 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 2,06 411 5,13% 236 118 Struttura finanziaria e costo del debito val nom D val merc Wval mer E val mer D D/W rd 3000 2.590,71 409,29 13,64% 5,13% 500 3000 2.590,71 409,29 13,64% 5,13% 1000 3000 2.186,17 813,83 27,13% 5,29% 1500 3000 1.805,44 1.194,56 39,82% 5,86% 2000 3000 1.468,36 1.531,64 51,05% 6,90% 2500 3000 1.183,39 1.816,61 60,55% 8,31% 3000 3000 949,47 2.050,53 68,35% 9,98% costo del debito rischioso 11,00% 10,00% 9,00% 8,00% 7,00% 6,00% 5,00% 4,00% 13,64% 13,64% 27,13% 39,82% 51,05% 60,55% 68,35% rd Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 237 sintesi Quando un’impresa ha debiti è come se i creditori avessere acquistato l’azienda e avessero venduto agli azionisti una call option per ricomprarla ad uno strike price pari al debito; oppure è come se il creditore avesse acquisito un asset privo di rischio ed avesse venduto un’opzione put agli azionisti consistente nel loro diritto di vendere l’azienda se W<D Valore del debito = W-E=W-C oppure valore certo –put Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 238 119 Alcuni limiti all’applicabilità del modello delle opzioni • Esistono solo 2 tipi di portatori di interessi: creditori e azionisti • Il debito è caratterizzato da un’unica emissione tipo zerocoupon bond • È necessario conoscere il valore di mercato dell’attivo e la sua varianza Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 239 Compromessi per poter applicare la teoria delle opzioni quando le ipotesi precedenti non sono rispettate Valore azienda W = valore di mercato del debito + valore di mercato del capitale azionario W = valore attuale dei flussi di cassa attesi attualizzato al WACC tempo 0 1 2 3 4 5 WACC VA VAN Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 CF unlevered -300 50 80 95 102 800 10,00% 749,3 449,3 240 120 Determinazione della varianza delle attività Prima regola Siano X e Y 2 variabili casuali e Z=X+Y la var(Z)= var(X) + var(Y) + 2 cov(X,Y) Seconda regola Data il prodotto tra uno scalare ed una variabile casuale var(aX) = a2 var X Ciò premesso, dato un portafoglio P composto da una certa % a del titolo X e da una certa % b del titolo Y, si avrà: P = aX + bY Var (P ) = a 2Var ( X ) + b 2Var (Y ) + 2abCov( X , Y ) = = a 2Var ( X ) + b 2Var (Y ) + 2abρ X ,Y * σ X σ Y poichèσ X ,Y = Cov( X , Y ) σ Xσ Y da cui : Cov(X, Y ) = σ X ,Y * σ X σ Y Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 241 Determinazione della varianza delle attività P = aX + bY Var (P ) = a 2Var ( X ) + b 2Var (Y ) + 2abCov ( X , Y ) = = a 2Var ( X ) + b 2Var (Y ) + 2abρ X ,Y * σ X σ Y poichèσ X ,Y = Cov ( X , Y ) σ Xσ Y da cui : Cov(X, Y ) = σ X ,Y * σ X σ Y Nel caso dell’azienda P=W X=Debito Y=equity a = composizione della struttura finanziaria D/(D+E) b = E/(D+E) Quindi:…….. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 242 121 Determinazione della varianza delle attività Nel caso dell’azienda P=W X=Debito Y=equity a = composizione della struttura finanziaria D/(D+E) b = E/(D+E) 2 Quindi:…….. 2 D E E D Var (W ) = Cov(D, E ) = * Var (E ) + 2 Var (D ) + D E D E + + D+E D+E 2 2 D E E D = ρ D , E * σ Dσ E = * Var (E ) + 2 Var (D ) + D+E D+E D+E D+E Cov(D, E ) da cui : Cov(D, E ) = σ D , E * σ Dσ E poichèσ D , E = σ Dσ E σ W = Var (W ) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 243 esempio D E W dev STD D dev std E correla D,E 900 100 1.000 10,00% 25,00% 30,00% var W DEVstd W 1,0075% 10,04% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 244 122 Scadenza del debito • Se il debito è rappresentato da diversi tipologie di finanziamenti, ciascuno con durata diversa e non del tipo zero-coupon bond • È possibile usare la duration di ciascun debito • Calcolare la duration del debito complessivo come la media ponderata delle duration di ciascuna tipologia di debito Esempio…. scadenza 20 anni 15 anni 10 anni 1 anno valore nom Dtasso duration 1.000 11,00% 14,1 2.000 12,00% 10,2 3.000 12,00% 7,5 5.000 12,50% 1 totale D 11.000 5,6 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 245 esemplificazione tempo 0 1 2 3 4 5 WACC val nominale D1 val nominale D2 D/D+E dev std D dev std E correl D;E tasso rf Equity=call CF unlevered -300 50 80 95 150 800 8% scad duration tasso 300 6 4,5 5,0% 100,0 3 2 4,5% 80% 0,1 W 545 0,4 dev Std W 12,90% 0,3 duration D 3,9 3,0% ? Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 246 123 Continuazione esemplificazione Input risk free tempo in anni S=W SP = D STD 3,00% 3,90 545 400 12,90% d1 d2 N(d1) N(d2) 1,80084 1,54608 0,96414 0,93896 valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E valore put =C+ val att SP-S (put-call parity) (A) valore attuale SP (B) 191,34 353,66 valore di mercato debito D=val SP-P 353,66 2,79 356 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 247 Teoria delle opzioni e investimenti 124 Limiti del VAN Con il VAN il progetto viene realizzato se il VAN>0. Il VAN richiede stime di flussi di cassa e di tasso di attualizzazione deterministiche. In altri termini, nel momento in cui si calcola il VAN si deve essere in grado di stimare tutte le sue componenti. Ciò significa che tutte le componenti di incertezza o tutte le conseguenza future connesse all’investimento devono essere ponderate e ricondotte all’interno dei flussi di cassa. In tal modo, stimati i flussi di cassa, il ruolo del manager diventa passivo. Il VAN è sufficiente, pertanto, quando: •Devo valutare investimenti sostitutivi; •Gli investimenti generano flussi di cassa relativamente stabili; •Gli investimenti sono scomponibili in sotto fasi legate in modo deterministico; •Effettuo investimenti su commessa; Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 249 Limiti del VAN Esempio: Devo stimare la convenienza al lancio di un prodotto Z cui seguirà, in caso di successo, il lancio di un altro prodotto X. Il lancio del prodotto Z può essere esaminato alla luce del VAN e quindi in modo deterministico, magari con analisi per scenari. Il lancio di X è invece dipendente da Z e quindi si configura come un’opportunità che sarà esercitata solo nel caso in cui il lancio di Z abbia successo. In tal caso, un approccio solo deterministico sottovaluterebbe il progettoi Spesso, infatti, gli sviluppi legati ad una decisione di investimento sono tali da non poter essere valutati che in una fase successiva Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 250 125 Limiti del VAN Il Van risulta non adeguato per la valutazione di investimenti caratterizzati : Da decisioni dipendenti dall’esito di variabili incerte; Dalla conseguente necessità di un intervento del management nell’implementazione del progetto. Tra le possibili correzioni da apportare al VAN vi sono: a) l’analisi reticolare b) L’analisi delle opzioni implicite Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 251 Analisi reticolare Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 252 126 Caso: società editoriale Lancio di una nuovo periodico di nicchia Il processo di lancio richiede una indagine di mercato preliminare per verificare la dimensione e l’evoluzione della nicchia di lettura che si intende occupare Per il progetto, data la difficoltà di stima, si prevedono le seguenti fasi: Fase 1 = in t0 la società commissiona una ricerca di mercato al costo pari a 1.000. L’obiettivo della ricerca è quello di verificare la dimensione della nicchia potenziale e gli eventuali competitors …. Risultati della ricerca in t1 pr. 70% di successo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 253 Segue… Fase 2 =dati i risultati della ricerca qualora si decida di proseguire occorrerebbe effettuare un lancio pilota in T1 circoscritto alle edicole dei capoluoghi di provincia. Costo complessivo 3000. l’alternativa è rinunciare al progetto Fase 3 = a 1 anno dal lancio pilota, ossia in T2 la società valuta la risposta del target sulla base dell’ADS (accertamento diffusione stampa). Se il responso è ritenuto soddisfacente la distribuzione viene allargata a tutte le edicole del territorio nazionale sostenendo un costo pari a 30.000. alternativamente la società chiude la testata pilota. Al riguardo si stima la probabilità di successo pari al 60%. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 254 127 Segue… Fase 4 /5/6 = se si decide di procedere vengono formulate le ipotesi sui flussi di cassa nei 3 anni successivi secondo 3 diversi scenari. Il costo opportunità si ritiene pari al 10%. prob scenari ottimistico atteso pessimistico flussi di cassa 3 40% 35.000 30% 30.000 30% 8.000 4 40.000 30.000 9.000 5 45.000 30.000 10.000 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 255 soluzione anno 0 anno 1 risultato positivo risultato prob.. positivo scenario anno 2 prob. anno 3 anno 4 anno 5 prob.cong. VAN 12% VAN*prob. 40% 35.000 40.000 40.000 16,80% 53.037 8.910 realistico 30% 400.000 500.000 600.000 12,60% 33.137 4.175 -30.000 pessimis. 30% 300.000 400.000 500.000 12,60% -10.154 -1.279 28,00% -3.727 -1.044 30,00% -1.000 investim. 60% prob. ottimistico investim. 70% -3.000 risultato negativo prob. 40% STOP ricerca -1.000 risultato negativo prob. 30% STOP 100,00% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 -300 10.463 256 128 Opzioni reali: una possibilità • Con la metodologia del VAN un progetto sarà realizzato se il suo VAN > 0. • Questa metodologia non tiene conto della possibilità che un progetto contenga delle opzioni implicite • La presenza di opzioni consente all’investitore di non essere passivo, ma di poter scegliere se esercitare l’opzione o abbandonarla. • In particolare, grazie alla presenza di opzioni, il management può rispondere ai cambiamenti del mercato, traendone i benefici relativi. • Possiamo pensare alle opzioni reali come al valore degli intangibili o al valore delle strategie finanziarie • In realtà, tuttavia, il valore attuale di un progetto dovrebbe essere rappresentato dal VAN del progetto senza opzioni + il valore delle opzioni • Valore progetto = VAN + OPZ Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 257 Nota bene • Qualsiasi progetto di investimento può essere assimilato ad una opzione call con scadenza immediata • Con valore del sottostante pari al Valore attuale dei flussi di cassa • Con strike price pari all’investimento iniziale • A scadenza T=0 la Call avrà valore se VA>I0 ossia se VAN>0. • Non vi è al riguardo differenza tra VAN e opzioni. La differenza si evidenzia se t≠0 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 258 129 Tipologia di opzioni reali 1: opzione di espansione • Si intraprendono progetti perché ciò da la possibilità di intraprenderne altri in futuro. In tal modo, il progetto iniziale contiene un’opzione che consente all’impresa la possibilità di intraprenderne altri. Tale possibilità ha valore • Esempio: Nell’anno 0, la società gamma vuole introdurre sul mercato un nuovo microchip A. Per tale progetto si stimano i seguenti flussi di cassa: wacc = 15% 0 -230 0 -300 -530 Flusso di CCN gestione caratt variazione CCN Investimenti Flusso di cassa unlevered wacc VAN - 1 150 60 0 90 2 170 100 3 350 100 4 200 -100 5 0 -100 70 250 300 100 15% 13,19 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 259 Opzione di espansione… Il progetto microchip A non dovrebbe essere intrapreso secondo la logica del VAN. Immaginiamo, tuttavia, che tale progetto consenta successivamente di introdurre il microchip B e poi quello C… Questa opzione, in realtà, ha una valenza stretegica non indifferente. Se infatti non si introducesse il microchip A ci si precluderebbe la possibilità di introdurre anche altri tipi di microcip perdendo la possibilità di sfruttare quel tipo di mercato. Ma quanto vale questa opzione strategica? Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 260 130 Opzione di espansione… continua • Ipotizziamo che in t= 3 si possa introdurre il microchip B che richiede investimenti per 1000. In t=3 il valore attuale atteso delle entrate previste sia pari a 950. • I flussi di cassa futuri del microchip B sono tuttavia molto incerti, ipotizziamo uno scarto quadratico medio del 30%. • Il progetto iniziale contiene un’opzione call (di espansione) con SP pari all’investimento richiesto ossia 1000, durata 3 anni, e S = valore attuale del progetto (950/(1,15)3 = 624,64. Il rish free è pari al 3%. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 261 Soluzione esempio Input risk free tempo in anni S = valore attuale attività SP = investimento STD 3,00% 3,00 624,64 1000 30,00% d1 d2 N(d1) N(d2) -0,47262 -0,99223 0,31824 0,16054 valore Call = 52,06 van progetto senza opzione valore call espansione valore attuale complessivo - Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 13,19 52,06 38,88 262 131 Opzione di espansione: esempio 2 L’azienda alfa sta valutando se investire 1000 per introdurre un certo prodotto in Brasile. Dall’analisi effettuata si sa che il valore attuale di tale investimento sarà 950. Se il mercato brasiliano dovesse diventare più redditizio si potrebbe introdurre il prodotto in tutta l’America Latina con un investimento aggiuntivo di 300 fra 5 anni. La stima del valore attuale (ad oggi) dei flussi di cassa del progetto America Latina è di 280. L’incertezza del progetto America Latina porta la volatilità al 40%. Il tasso risk free è del 3%. Intraprendo il progetto oppure no? Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 263 Soluzione esempio 2 Input risk free tempo in anni S = valore attuale attività SP = investimento STD d1 d2 N(d1) N(d2) 3,00% 5,00 280 300 40,00% 0,53778 -0,35664 0,70464 0,36068 valore Call = 104,17 van progetto senza opzione valore call espansione valore attuale complessivo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 - 50,00 104,17 54,17 264 132 Tipologia di opzioni reali 2: opzione di abbandono • A volte, si intraprendono progetti e successivamente è possibile pensare ad un loro ridimensionamento oppure ad un loro abbandono, qualora si verifichino situazioni di mercato negative. Anche questa flessibilità deve essere valorizzata. ..come? Attraverso un’opzione put • Esempio: Nell’anno 0, la società Beta vuole utilizzare una certa tecnologia. Nell’anno 1, il valore attuale dei flussi di cassa attesi è stimato pari a 850 con probabilità 60% e 400 con probabilità del 40%. Nell’ipotesi di uno scenario pessimistico, tuttavia, la società Beta può vendere l’impianto ricavando 440. Il tasso risk free sia 3% e il wacc il 10% Determinare se è conveniente o meno attuare il progetto. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 265 Opzione di abbandono • Il progetto assumerà il seguente valore: Valore del progetto senza l’opzione di abbandono + Valore dell’opzione di abbandono La possibilità di vendere il progetto nell’anno 1 può essere interpretata come un opzione put con SP pari a quanto si incasserà dalla vendita e con S pari al valore attuale del progetto Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 266 133 Opzione di abbandono prob t=0 t=1 850 60% t=1 400 40% ? Con un WACC del 10%, il VAN del progetto è = 609 (0,6*850/1.1)+(0,4*400/1,1) = 609 Il VAN tuttavia non valorizza l’opzione di abbandono Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 267 Determinazione del valore della put option (opzione di abbandono): SP=440 W1=850 up del 39,55% P=0 W0=609 W1=400 d del 34,33% P=40 • • • • Calcolo la probabilità p: 0,3955*p-0,3433*(1-p)=0,03 p=50,53% P= (0*50,53%+40*0,4947)/1,03 = 19,21 • Valore complessivo = 609+19,21 =628,21 • Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 268 134 Opzione di abbandono: esempio 2 • Nell’anno 0, la società Beta vuole utilizzare una certa tecnologia. Nell’anno 1, il valore attuale dei flussi di cassa attesi è stimato pari a 738 con probabilità 60% e 415 con probabilità del 40%. Nell’ipotesi di uno scenario pessimistico, tuttavia, la società Beta può vendere l’impianto ricavando 500. Il tasso risk free sia 5% e il wacc il 10% Determinare se è conveniente o meno attuare il progetto. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 269 Opzione di abbandono prob t=0 t=1 738 60% t=1 415 40% ? Con un WACC del 10%, il VAN del progetto è = 553 (0,6*738/1.1)+(0,4*415/1,1) = 553 Il VAN tuttavia non valorizza l’opzione di abbandono Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 270 135 Determinazione del valore della put option (opzione di abbandono): SP=500 W1=738 up del 33,34% P=0 W0=553 W1=415 d del 25,02% P=85 • • • • Calcolo la probabilità p: 0,3334*p-0,2502*(1-p)=0,05 p=51,43% P= (0*5143%+85*0,4857/1,05 = 39,32 • Valore complessivo = 553+39,32 =592,32 • Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 271 Opzione di differimento Un progetto con un VAN>0 oggi non significa che vada necessariamente intrapreso oggi. Potrebbe essere meglio attendere un periodo ed osservare il mercato. Avere questa possibilità implica un vantaggio che deve essere valutato. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 272 136 Esempio di differimento Un investimento richiede un esborso di 180 in T=0 e consentirà di avere un VA dei flussi pari a 200. Nell’anno t=1 se la domanda sarà bassa il flusso di cassa dell’anno 1 sarà 16 ed il VA dei flussi di cassa dei periodi successivi (in t=1) sarà pari a 160, mentre se la domanda fosse alta il flusso di cassa dell’anno 1 sarà 25 ed il VA dei flussi di cassa dei periodi succesivi sarà 250. E’ possibile posticipare di un anno l’investimento. Il risk free è pari al 5%. Il progetto contiene un’opzione call di differimento che possiamo valutare con il metodo binomiale. Particolarità: Il differimento determina la perdita del flusso di cassa del primo anno. Tale flusso può essere assimilato al dividendo che riduce il valore dell’azione una volta che è stato pagato Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 273 Determinazione del valore della call option (opzione di differimento): SP=180 = I0 W0=200 W1=250 (il rendimento è pari al del 37,5%=(250+25)/200 C=70 W1=160 (il rendimento è del 12%=(160+16)/200 C=0 • • • • Calcolo la probabilità p: 0,375*p-0,12*(1-p)=0,05 p=34,3% P= (70*34,3%+0*0.657)/1,05 = 22,9 • Confronto il valore del differimento 22,9 con il VAN nel caso di progetto immediato (200-180)=20 • Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 274 137 B/S formula: correzione per i dividendi nell’ipotesi di durata residua inferiore all’anno • Si immagini una opzione call sul titolo alfa che in T=0 è quotato 200; sia lo SP = 195 e 6 mesi di durata residua. La dev std sul logaritmo del titolo è 15% annua ed il risk free è il 3%. Tra 3 mesi sarà pagato un dividendo di 2,5. Determinare il valore della Call. devo modificare il prezzo del titolo S ' = S − div (1 + rf ) t la call varrà C = S ' * N (d1) − SP * e − rf *t * N (d 2) dove S' log + rf * t 1 SP d1 = + σ t 2 σ t d 2 = d1 − σ t Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 275 B/S formula: correzione per i dividendi Input risk free tempo in anni S S corretto per dividendi SP STD senza dividendo 3,00% 0,5 200 197,51841 195 15,00% 195 15,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 0,31544 0,20937 0,62379 0,58292 0,43315 0,32709 0,66755 0,62820 dividendo tempo stacco dividendo dividendo attualizzato valore Call 2,50000 0,250 2,48159 11,23 12,83 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 3,00% 1 200 276 138 B/S formula: correzione per i dividendi nell’ipotesi di durata superiore all’anno • Si immagini una opzione call sul titolo alfa che in T=0 è quotato 100; sia lo SP = 105 con durata residua di 3 anni. La dev std sul logaritmo del titolo è 30% annua ed il risk free è il 3%. Il dividend considerato costante è pari a 2,5. Determinare il valore della Call. la call varrà C = Se -y*t * N (d1) − SP * e − rf *t * N (d 2 ) dove S log + rf * t − y * t 1 SP + σ t d1 = 2 σ t d 2 = d1 − σ t div y= S Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 277 B/S formula: correzione per i dividendi nell’ipotesi di durata superiore all’anno Input risk free tempo in anni S S corretto per dividendi SP STD d1 d2 N(d1) N(d2) dividendo tasso dividendo valore Call senza dividendo 3,00% 3,0 100 3,00% 3 100 105 30,00% 105 30,00% 0,19478 -0,32484 0,57722 0,37265 0,33912 -0,18050 0,63274 0,42838 2,50000 2,50% 17,79 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 22,17 278 139 Applicazione delle opzioni alle risorse naturali • Perché usare la teoria delle opzioni? L’azienda ha la possibilità di sviluppare l’investimento se il prezzo della risorsa è adeguato o non svilupparlo in caso contrario. In ogni caso, vi sarà estrema incertezza. Per tale motivo può essere applicata la teoria delle opzioni: l’attività sottostante è la risorsa; lo SP è il costo di sfruttamento. Vi sarà valore solo se W>SP Input per l’applicazione della teoria delle opzioni: A) valutazione dell’attività sottostante (funzione del prezzo e della quantità di risorse) B) costo dello sfruttamento C) durata dell’opzione e varianza D) la produzione annua riduce il valore della risorsa=tasso di dividendo Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 279 esemplificazione • È possibile sfruttare una miniera d’oro con concessione di 10 anni. Si stima che le vendite annue siano pari a 5500000 con un tasso di crescita dei prezzi del 3%. Per l’apertura occorre una spesa fissa di 9.000.000 ed un costo monetario annuo di estrazione di 4.200.000 con un tasso di crescita annuo dei costi del 2,5%. Il tasso risk free è del 5% e la dev std dei prezzi dell’oro è del 30%. Sia il wacc pari al 10%. vendite tasso di crescita dei prezzi costo fisso apertura costo monetario di estrazione annuo tasso di crescita dei costi valore attuale fatturato WACC valore attuale costi sfruttamento VAN 5.500.000 3% VA = 9.000.000 T rata (1 + g ) 1 − r − g (1 + r )T 4.200.000 2,5% 37.860.590 10,0% 37.362.432 498.159 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 280 140 Segue … Input risk free tempo in anni W=valore risorsa S corretto per dividendi SP STD 5,00% 10,0 37.860.590 37.362.432 30,00% d1 d2 N(d1) N(d2) -0,03874 -0,98743 0,48455 0,16172 tasso dividendo 10,00% valore Call 3.084.104 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 281 warrant Gli warrant attribuiscono ai possessori la facoltà di acquistare azioni ordinarie ad un prezzo SP prefissato e per un ceto periodo di tempo determinato Gli warrant sono assimilabili ad opzioni call 1) In genere gli warrant accompagnano l’emissione di prestiti obbligazionari consentendo l’emissione a tassi inferiori 2) Presentano il vantaggio di dare un’opportunità di investimento a chi non conoscendo la società è riluttante a sottoscrivere azioni 3) Se esercitati gli warrant generano una raccolta di fondi Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 282 141 Differenze tra warrant e call • Warrant • Se esercitato, il warrant richiede l’emissione di azioni. Il numero di azioni in circolazione pertanto aumenta • Se esercitato aumentano i fondi a disposizione della società • Aumentando il numero delle azioni in circolazione si verifica l’effetto diluizione • Call • La call, quando viene esercitata, non genera cambiamenti nel numero di azioni in circolazione (è emessa da individui, non da società) • La società non riceve nuovi fondi dall’esercizio dell’opzione • Poiché non aumenta il numero delle azioni in circolazione, non si genera l’effetto diluizione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 283 Valutazione degli warrant n. azioni in circolazione prezzo dell'azione S rapporto cambio = 1 warrant ogni 4 azioni numero warrant per azione strike price scadenza dev std azioni S risk free n. warrant valore ex warrant=(S+q*SP)/(1+q) valore azioni cum war raccolta fondi con warrant totale valore azione ex warrant (Sw) valore warrant= Sw-SP 10.000 100 25,0% 80 4 10% 3% 2.500 96,00 400,00 80,00 480,00 96,00 16,00 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 284 142 Warrant VS call: facciamo la valutazione a scadenza Se S < SP Se S > SP Valore CALL 0 S - SP Valore warrant 0 Sw − SP = 1 (S − SP ) 1+ q Effetto diluizione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 285 Valutazione warrant risk free tempo in anni Sw SP STD 3,00% 4 96,00 80 10,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 1,61161 1,41161 0,94648 0,92097 valore Call valore Call*effetto diluizione 25,52 20,41 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 286 143 Ancora un esempio di valutazione dell’warrant n. azioni in circolazione prezzo dell'azione S rapporto cambio = 1 warrant ogni 5 azioni numero warrant per azione strike price scadenza dev std azioni S risk free 200.000 55 20,0% 45 2 15% 4% n. warrant valore ex warrant=(S+q*SP)/(1+q) 40.000 53,33 valore azioni cum war raccolta fondi con warrant totale valore azione ex warrant (Sw) 275,00 45,00 320,00 53,33 valore warrant= Sw-SP 8,33 risk free tempo in anni Sw SP STD 4,00% 2 53,33 45 15,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 1,28410 1,07197 0,90045 0,85813 valore Call valore Call*effetto diluizione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 12,38 10,31 287 Valutazione diritti di opzione n. azioni in circolazione 1.200.000 prezzo dell'azione p 10 n. azioni nuove 480.000 rapporto cambio = 2 az nuove ogni 5 azioni vecchie numero az nuove per azione 40,0% prezzo emissione= pe (SP) 8 scadenza 0,1 dev std azioni S 15% risk free 3% n. azioni nuove valore ex DO=(S+q*Pe)/(1+q) valore azioni cum Do raccolta fondi con aumento CS totale valore azione ex DO =Pex valore teorico DO=P-Pex 480.000 9,43 50,00 16,00 66,00 9,43 0,5714 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 288 144 Utilizzo formula B/S per valutare i DO risk free tempo in anni S=P SP STD 3,00% 0,1 9,43 8 15,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 3,55078 3,50334 0,99981 0,99977 valore DO valore del DO (in base a q) valore Call*effetto diluizione 1,453 0,581 0,4150 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 289 DO: un altro esempio n. azioni in circolazione 10.000.000 prezzo dell'azione p 28 n. azioni nuove 3.600.000 rapporto cambio = 9 az nuove ogni 25 azioni vecchie numero az nuove per azione 36,0% prezzo emissione= pe (SP) 22 scadenza 0,1 dev std azioni S 15% risk free 3% n. azioni nuove valore ex DO=(S+q*Pe)/(1+q) 3.600.000 26,41 valore azioni cum Do raccolta fondi con aumento CS totale valore azione ex DO =Pex 700,00 198,00 898,00 26,41 valore teorico DO=P-Pex 1,5882 risk free tempo in anni S=P SP STD 3,00% 0,1 26,41 22 15,00% d1 d2 N(d1) N(d2) 3,94003 3,89260 0,99996 0,99995 valore DO valore del DO (in base a q) valore Call*effetto diluizione Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 4,478 1,612 1,1853 290 145 Esercitazione n. 8: opzione di abbandono La gamma spa, con un wacc del 12%, ha investito 300 in un nuovo macchinario con flussi di cassa attesi stimati in tabella.calcolare NPV e la varianza dell’investimento. Si ipotizzi, che in t=1 la gamma possa vendere l’impianto ottenendo 250. Determinare il nuovo NPV T=1 T=0 -300 prob. flussi 30% t=2 prob condiz flussi 200 30% 50% 20% 100 200 300 40% 300 30% 50% 20% 200 300 400 30% 400 30% 40% 30% 300 400 500 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 291 Esercitazione 8: continua Vogliamo calcolare il NPV. T=1 T=0 -300 prob. flussi 30% t=2 prob condiz flussi 200 30% 50% 20% VA prob cong VA atteso 100 200 300 258 338 418 9,00% 15,00% 6,00% 23,25 50,70 25,06 40% 300 30% 50% 20% 200 300 400 427 507 587 12,00% 20,00% 8,00% 51,28 101,40 46,94 30% 400 30% 40% 30% 300 400 500 596 676 756 9,00% 12,00% 9,00% 53,67 81,12 68,02 valore atteso VAN atteso Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 501,43 201,43 292 146 Esercitazione 8: continua Vogliamo calcolare la varianza dell’investimento. TIR TIR 0 -300 -300 -300 -300 -300 -300 -300 -300 -300 1 200 200 200 300 300 300 400 400 400 2 100 200 300 200 300 400 300 400 500 valore medio (tir-tir m)^2=A prob cong B 0,00% 21,53% 38,74% 45,74% 61,80% 75,83% 86,85% 100,00% 111,96% 59,36% 35,24% 14,32% 4,25% 1,86% 0,06% 2,71% 7,56% 16,51% 27,67% 9,00% 15,00% 6,00% 12,00% 20,00% 8,00% 9,00% 12,00% 9,00% var dev std Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 A*B 0,03172 0,02148 0,00255 0,00223 0,00012 0,00217 0,0068 0,01982 0,0249 11,18% 33,43% 293 Esercitazione 8: continua Ipotizziamo, ora, che in t=1 la gamma possa vendere l’impianto ottenendo 250. In questo caso, il valore attuale dei possibili scenari successivi a t=1 deve essere comparato con il valore attuale derivante dal ricavo di vendita dell’impianto. t=2 flussi VA prob coVA atteso 100 200 300 80 159 239 30% 50% 20% 200 300 400 159 239 319 30% 50% 20% 300 400 500 239 319 399 30% 40% 30% 23,92 79,72 47,83 151,47 47,83 119,58 63,78 231,19 71,75 127,55 119,58 318,88 Confronto con il valore attuale del ricavo di vendita dell’impianto=223 Conviene abbandonare Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 NB: Probabilità condizionata non congiunta 294 147 VAN con l’ipotesi di abbandono… T=0 -300 prob. T=1 t=2 flussi prob condizflussi 30% 450 0% VA prob cong VA atteso 0 402 30,00% 120,54 40% 300 30% 50% 20% 200 300 400 427 507 587 12,00% 20,00% 8,00% 51,28 101,40 46,94 30% 400 30% 40% 30% 300 400 500 596 676 756 9,00% 12,00% 9,00% 53,67 81,12 68,02 valore atteso VAN atteso 523 223 Il valore della facoltà di abbandono è pari a: 223-201=22 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 295 Calcoliamo la varianza nell’ipotesi di abbandono TIR TIR 0 -300 -300 -300 -300 -300 -300 -300 -300 -300 valore medio 1 450 450 450 300 300 300 400 400 400 2 0 0 0 200 300 400 300 400 500 (tir-tir m)^2=A prob cong B 50,00% 50,00% 50,00% 45,74% 61,80% 75,83% 86,85% 100,00% 111,96% 68,81% 3,54% 3,54% 3,54% 5,32% 0,49% 0,49% 3,26% 9,73% 18,62% 9,00% 15,00% 6,00% 12,00% 20,00% 8,00% 9,00% 12,00% 9,00% var dev std Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 A*B 0,00318 0,00531 0,00212 0,00638 0,00098 0,00039 0,00293 0,01167 0,01676 4,97% 22,30% 296 148 Esercitazione n. 8: continua Applichiamo,ora, B/S per il calcolo della put option: Attenzione: SP = 250 W0=233,58 (valore attuale dei flussi di cassa che perdo se esercito la facoltà: ossia valore attuale dei flussi di cassa del secondo anno) flussi 0 1 2 VA 100 200 300 200 300 400 300 400 500 79,72 159,44 239,16 159,44 239,16 318,88 239,16 318,88 398,60 Pr congiunta VA*PR cong 9,00% 7,17 15,00% 23,92 6,00% 14,35 12,00% 19,13 20,00% 47,83 8,00% 25,51 9,00% 21,52 12,00% 38,27 9,00% 35,87 VA atteso 233,58 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 297 Applichiamo B/S… Input risk free tempo in anni S SP STD d1 d2 N(d1) N(d2) 5,00% 1,00000 233,58 250 33,43% 0,11349 -0,22084 0,54518 0,41261 valore Call valore put =C+ val att SPS (put-call parity) 29,22 Il valore della put option con B/S è diverso rispetto al calcolo precedente perché diverse sono le ipotesi sottostanti. In particolare, nella formula di B/S la formazione dei valori è ipotizzata continua 33,74 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 298 149 Esercitazione n. 9: opzione di abbandono La beta spa, con un wacc del 15%, ha investito 1300 in un nuovo macchinario con flussi di cassa attesi stimati in tabella.calcolare NPV e la varianza dell’investimento. Si ipotizzi, che in t=1 la gamma possa vendere l’impianto ottenendo 780. Determinare il nuovo NPV T=1 T=0 -1300 prob. flussi 30% t=2 prob condiz flussi 600 40% 60% 500 900 50% 750 70% 30% 900 1100 20% 900 80% 20% 1100 1400 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 299 Van senza l’opzione di abbandono T=0 T=1 -1300 prob. flussi 30% 600 t=2 prob condiz flussi 40% 60% VA prob cong VA atteso 500 900 900 1202 522 12,00% 18,00% 0,00% 107,98 216,41 0,00 50% 750 70% 30% 900 1100 1333 1484 652 35,00% 15,00% 0,00% 466,45 222,59 0,00 20% 900 80% 20% 1100 1400 1614 1841 783 16,00% 4,00% 0,00% 258,30 73,65 0,00 valore atteso VAN atteso TIR TIR (tir-tir m)^2=A 1345,37 45,37 prob cong B A*B 0 -1300 -1300 1 600 600 2 500 900 -10,75% 9,42% 7,78% 0,59% 12,00% 0,009333 18,00% 0,001071 -1300 -1300 750 900 750 1100 16,91% 25,25% 0,00% 0,66% 35,00% 0,000002 15,00% 0,000987 -1300 -1300 900 1100 900 1400 32,90% 44,01% 2,48% 7,22% 16,00% 0,003976 4,00% 0,002889 valore medio 17,14% 100,00% var dev std 1,83% 13,51% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 300 150 t= 2 f lu s s i VA p r o b c oV A a t t e s o 500 900 378 681 40% 60% 1 5 1 ,2 3 4 0 8 ,3 2 900 1100 681 832 70% 30% 5 5 9 ,5 5 4 7 6 ,3 7 2 4 9 ,5 3 1100 1400 832 1059 80% 20% 7 2 5 ,9 0 6 6 5 ,4 1 2 1 1 ,7 2 Confronto con il valore attuale del ricavo di vendita dell’impianto=678,26 8 7 7 ,1 3 T =0 -1300 prob. T =1 flussi 30% 1380 50% 750 20% 900 t=2 prob condizflussi 0% VA prob cong V A atteso 0 1200 30,00% 360,00 70% 30% 900 1100 1333 1484 35,00% 15,00% 466,45 222,59 80% 20% 1100 1400 1614 1841 16,00% 4,00% 258,30 73,65 valore atteso V A N atteso valore put 1.381 81 35,61 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 301 flussi 0 1 2 VA 500 900 0 900 1100 0 1100 1400 0 378,07 680,53 680,53 831,76 831,76 1.058,60 - Pr congiunta VA*PR cong 12,00% 45,37 18,00% 122,50 0,00% 35,00% 238,19 15,00% 124,76 0,00% 16,00% 133,08 4,00% 42,34 0,00% 100,00% VA atteso 706,24 risk free tempo in anni S SP STD d1 d2 N(d1) N(d2) valore Call valore put =C+ val att SPS (put-call parity) Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 5,00% 1,00000 706,24 780 13,51% -0,29761 -0,43273 0,38300 0,33261 23,71 60,33 302 151 Esercitazione 10 L’impresa gamma presenta un valore di mercato delle attività di 2500. Il rapporto di indebitamento a valore di mercato (D/D+E) target è pari al 70%. Si conoscono, inoltre, le seguenti informazioni: lo scarto quadratico medio del debito è pari al 5%; il debito, del valore nominale di 1500 ha una duration di 6 anni; lo scarto quadratico medio dell’equity è pari al 60%; il coefficiente di correlazione tra debito e equity è 0,4; il tasso risk free è del 2,5%. Determinare: 1. lo scarto quadratico medio del valore di mercato delle attività; 2. il valore di mercato del capitale proprio; 3. il valore di mercato del debito; 4. il tasso di interesse sul debito rischioso. • NB N(d1) = 0,94663 N(d2) = 0,87107 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 303 soluzione • a)La varianza dell’attivo è = 3,8665% = 0,7^2*0,05^2+0,3^2*0,6^2+2*0,7*0,3*0,4*0,05*0,6 • Da cui lo scarto quadratico medio è = 19,66% • b) dispongo di tutti i datai per applicare la formula di B/S • Call = E = 2500*0,94663-1500*e^(-0.025*6)*0,87107 = 1241,97 • c) il valore di mercato del debito è: 2500-1241,97= 1258,03 • d)il tasso di interesse sul debito rischioso lo ottengo risolvendo: • 1258,03*(1+x)^6=1500 = 2,98% Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 304 152 Esercitazione 11 Nell’anno 0, la società gamma vuole introdurre sul mercato un nuovo microchip A. Per tale progetto si stimano i seguenti valori: wacc = 15%; aliquota fiscale 40%: MOL ammortamenti aliquota fiscale 40% variazione CCN Investimenti 0 1 450 50 2 550 50 3 550 50 4 600 50 5 650 50 0 -1000 10 5 -10 10 -30 In t= 3 è possibile introdurre il microchip B che richiede investimenti per 680. Per tale microchip B si stimano inoltre i seguenti flussi di cassa: lancio in t=3 del nuovo prodotto scenario ottimistico realistico pessimistico anni 4 5 500 800 300 500 150 200 probabilità 0,2 0,5 0,3 Ipotizzando uno deviazione std del microchip B del 45% ed un risk free del 3%. Determinare la convenienza economica del progetto Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 305 soluzione RO -imposte RO netto ì+ammortamenti flusso CCNo var CCN flusso Cassa investimento Flusso Cassa unlevered wacc VAN - lancio in t=3 del nuovo prodotto scenario ottimistico realistico pessimistico VA atteso investimento in t=3 -1200 -1200 15% 28,64 probabilità 0,2 0,5 0,3 400 -160 240 50 290 -10 280 500 -200 300 50 350 -5 345 500 -200 300 50 350 10 360 550 -220 330 50 380 -10 370 600 -240 360 50 410 30 440 280 345 360 370 440 4 500 300 150 5 800 500 200 VA VA*pr 1040 207,94 638,9 319,47 281,7 84,499 611,91 680 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 306 153 Soluzione: continua risk free tempo in anni S = valore attuale attività SP = investimento STD 3,00% 3,00 402,34 680 45,00% d1 d2 N(d1) N(d2) -0,16813 -0,94755 0,43324 0,17168 valore Call = 67,62 van progetto senza opzione valore call espansione valore attuale complessivo - Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 28,64 67,62 38,98 307 Esercitazione 12 • Il valore nominale del debito della spa gamma è pari a 2000 con una duration di 4 anni. Il valore dell’opzione put è pari a 274,40 ed il tasso risk free è pari al 3,5%. Determinare il tasso di interesse di mercato del debito. • Ipotizzando un valore di mercato attuale della società di 3000 determinare il valore della call. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 308 154 soluzione valore Call = Equity valore mercato debito D=W-E valore put =C+ val att SP-S (put-call parity) (A) valore attuale SP (B) 1.497,43 1.502,57 valore di mercato debito D=val SP-P tasso sul debito rischioso 1.502,57 274,40 1.777 Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 7,41% 309 Esercitazione 14 • La WOOL spa vorrebbe immettere sul mercato un nuovo prodotto, il cui lancio richiederebbe una ricerca di mercato da effettuare nell’anno 0, con un costo di 50.000. C’è la probabilità del 75% che i risultati dell’indagine siano positivi; in tal caso l’impresa preferirebbe effettuare, nell’anno 1, un lancio di prova solo in Italia, per testare la reazione del mercato nazionale; il costo netto di tale operazione si prevede di 100.000. • Dopo un anno, se i dati delle vendite in Italia saranno soddisfacenti (probabilità del 70%), la distribuzione dei nuovi prodotti verrà allargata all’estero, con un investimento netto di 300.000. Alternativamente la società rinuncerebbe al progetto. • Se il progetto verrà portato avanti, si prevedono i seguenti flussi di cassa: Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 310 155 scenario ottimistico realistico pessimistico probabilità 20% 60% 20% anno 3 500.000 400.000 300.000 anno 4 600.000 500.000 400.000 anno 5 700.000 600.000 500.000 Ipotizzando un tasso di attualizzazione del 12%, si valuti l’opportunità di realizzare il progetto nelle due seguenti ipotesi: 1 – l’impresa sia mossa solo da considerazioni di massimizzazione del valore monetario del progetto 2 – l’impresa non intenda accettare progetti con probabilità di insuccesso superiori al 40%. Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 311 soluzione anno 0 anno 2 anno 1 risultato prob. positivo risultato prob.. positivo scenario 70% prob. anno 3 anno 4 anno 5 prob.cong VAN 12% VAN*prob. ottimistico 20% 500.000 600.000 700.000 10,50% 755.956 79.375 realistico 60% 400.000 500.000 600.000 31,50% 564.483 177.812 -300.000 pessimis. 20% 300.000 400.000 500.000 10,50% 373.011 39.166 22,50% -139.286 -31.339 25,00% -50.000 -12500 investim. investim. 75% -100.000 risultato negativo prob. 30% STOP ricerca -50.000 risultato negativo prob. 25% STOP Prof. Piatti - Università degli studi di Bergamo-2006-2007 312 156