Paolo Gamberini S.I. Pontificia Facoltà Facoltà Teologica dell’ dell’Italia Meridionale Sez. Sez. “San Luigi” Luigi” Introduzione 1 Legge naturale e monotesimo 2 Autonomia della ragione etica e fondamento teologico 3. Mediazione e unicità di Dio 4. L’alleanza originaria e l’umanizzazione di Dio 5. La regula aurea e l’identità non-violenta di Dio 6. Dalla regula aurea all’agape trinitario a. b. c. d. e. Il bene L’essere in debito e la responsabilità Al servizio/in ascolto della Parola Shalom/salam Essere-in-relazione è ciò che costituisce il bene C. DI SANTE, Parola e terra. Per una teologia dell’ebraismo «A differenza dell’etica classica, l’etica biblica è, innanzitutto, autofondantesi. Per Israele, il “devi” che risuona nella sua coscienza a. din al-fitra e l’obbligo della non Senso è la morale: trascrizione, all’imperativo, della originario spinta teleologica coscienza. Animama naturaliter dell’uomo alla felicità un novumchristiana. che la sovrasta e la cui autenticazione coincide con il suo stesso autopresentarsi. b. Legge morale naturale «I precetti della legge naturale non sono percepiti Essoda non nasce dell’eros maed è l’attestarsi della voce tutti dall’orizzonte con chiarezza immediatezza. dellaNell’attuale trascendenza situazione, che, senz’altralaprova che non il suo stesso grazia e lasiarivelazione autopresentarsi, chiede di all’uomo essere riconosciuta nella perché sua sovranità sono necessarie peccatore le anteriore ogni conoscenza razionale. veritàe irriducibile religiose ad e morali possano essere conosciute “da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e Quando si dice che lamescolanza Bibbia non è un di filosofia e che in essa senza alcuna ditesto errore» prevale la dimensione “morale”, si intende richiamare la radicalità di (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1960). questa concezione etica che non nasce dall’ontologico, ma lo precede e lo rifonda, come vuole E. Lévinas quando afferma che “l’etica è la filosofia prima”». a. b. c. Tensione tra realtà e comando; tra essere e dover-essere; tra indicativo ed imperativo Parola di Dio e ragione umana. Il conflitto del Logos. L’alleanza tra divino ed umano berit” rit” nella Bibbia ebraica mithaq, mithaq, ‘ahd nel Corano, La “nuova alleanza” alleanza” nel Nuovo Testamento Dio si lega nella sua propria esistenza alla creatura uomo, assumendo la natura umana. Questo significa per altro verso che il sogno originario dell’umanità trova adempimento e l’uomo diventa come Dio. «Il fatto che Dio instauri a partire da sé una relazione con l’altro come se stesso è l’elemento assolutamente nuovo dell’idea cristiana di Dio. Non si tratta più della totale separazione di chi è assolutamente autosufficiente e resta solo in se stesso. Il fatto che Dio instauri una relazione comporta una potente intrinseca trasformazione dell’idea di Dio, una trasformazione che forse finora non è stata pensata sino in fondo da parte della teologia. Questa possibilità e realtà della relazione si realizza nell’auto-comunicazione del suo amore» Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore [Dio] abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere. A lui onore e potenza per sempre. Amen. (1Tim 6,16). Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato (Gv 1,17). Chi ha visto me ha visto il Padre (Gv 14,9). Quomodo per Christum ad Christum? Per Christum hominem ad Christum Deum: In che senso arrivi a Cristo per mezzo di Cristo? Arrivi a Cristo Dio per mezzo di Cristo uomo (AUGUSTINUS, In Iohannis Evangelium, tr. 13, 4). La realtà invisibile del Figlio era il Padre, e la realtà visibile del Padre era il Figlio» (IRENAEUS, Adversus Haereses, IV,6,6). Il termine logos, infatti, deriva dal verbo légein (lg) che, originariamente, significa “legare”, “radunare”, “raccogliere”. «Dio si lega all’uomo, si fa definire attraverso la relazione che ha con il suo interlocutore, e rende costui il partner di ciò che è, così come invita l’uomo a definirsi in rapporto a lui». ( J. MOINGT ) divinum fa conoscere fonda humanum «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lev. 19,18). «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la legge ed i profeti» (Mt 7,12). «Nessuno di voi è un credente finché non ama il suo fratello come ama se stesso»(40 Hadit AnNawawi, 13). «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 19,1619). Deus charitas est Su questo punto ogni religione deve anche verificare in quale misura la sua immagine di Dio si accompagna all’ideale di un’imposizione violenta di convinzioni di fede o interessi [...] Ciò presuppone una visione di autocritica delle religioni rispetto a determinate pratiche di imposizione della verità (per le Chiese cristiane: eresia, inquisizione, missioni). Non dovrò io odiare, Signore, chi ti odia, e detestare quelli che insorgono contro di te? Con odio estremo li odio e come nemici sono per me (Sal 139,21-22; 137,9). Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori (Mt 5,43-44). Dt 20,16-18 «Nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dona in eredità non lascerai viva anima alcuna, ma voterai allo sterminio Hittiti, Amorrei, Cananei, Perizziti, Evei e Gebusei, come ti ha ordinato il Signore tuo Dio. Affinché non vi insegnino ad imitare tutti gli abomini che compiono per i loro dèi, e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio» Vi ho pure rifiutato la pioggia tre mesi prima della mietitura; facevo piovere sopra una città e non sopra l'altra; un campo era bagnato di pioggia, mentre l'altro, su cui non pioveva, seccava (Am 4,7). Fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5,45). “Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? e se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,4648). Se così così è per noi e per il nostro agire, agire, così così è per Dio e il Suo agire. agire. «Del resto, se per un credente nel Dio rivelato nella bibbia l’uomo è a immagine di Dio, allora l’altro, il diverso, lo straniero è in realtà parte di me, è costitutivo di me stesso e della mia identità: io non sono senza l’altro, così simile e così diverso da me». [Nella] mitezza e nella bontà come un re manda suo figlio, lo inviò come Dio e come uomo per gli uomini; lo mandò come chi salva, per persuadere, non per far violenza. A Dio non si addice la violenza. Lo mandò per chiamare non per perseguitare; lo mandò per amore non per giudicare. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» Rom 8,31-32 «Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!” » (cf Mc 15,39). In questo “così” si dà la Parola, si rivela l’umanità di Dio, verità-che-coinvolge. Spirito agape L’agape è coinvolgimento al bene dell’altro e all’universalizzazione di quelle relazioni che lo fanno essere uomo ad immagine di Dio. Si tratta di «un universalismo differenziato secondo le particolari angolature di ogni religione, almeno nella misura in cui le religioni di cui si parla sono capaci di trascendenza. Ci vuole qualcosa di trascendente per continuare a dialogare» (P.-P. DONATI). «Una volta che l’amore per tutti gli uomini comincia a svilupparsi in noi, diventa infinito» (Etty Hillesum) La verità della Bibbia sta nel suo insieme, perché la rivelazione è definitiva solo alla fine del cammino; dobbiamo pertanto leggerla all’indietro, giudicando e ordinando il tutto a partire dal Dio rivelato in Gesù: “Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. […] Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,27-28.36;cf Mt 5,44-48» Ef 2,14-19 «Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio» Criterio interno • Criterio di verità: la Torà, le Scritture, il Corano • Condizione di verità: l’incontro con l’altro • Criterio ermeneutico di interiorizzazione E' possibile un dialogo tra le religioni monoteiste? Mai senza l’altro