presentazione stagione 2013-2014

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TE DEUM PER UN REGNO
La nuova stagione concertistica dell’Accademia Stefano Tempia propone un panorama
completo di proposte musicali tra innovazione e tradizione, contaminazioni tra classico e
contemporaneo, brani vocali e strumentali rari, attenzione al recupero filologico del repertorio
barocco e ospiti di fama internazionale. Formato da tredici appuntamenti tra il 27 ottobre 2013
e il 16 giugno 2014, il cartellone 2013-2014 prevede due anteprime aperte al pubblico e una
sezione specifica dedicata ai Giovani Talenti e al Premio “Stefano Tempia” dimostrando così
attenzione verso l’universo giovanile e i talenti che esso può esprimere. La stagione vuole
esprimere segnali di fiducia, pur nel periodo di crisi che coinvolge il settore cultura, celebrando
un momento storico fondamentale.
Nel 2013 l’Europa ricorda il trecentesimo anniversario della pace firmata a Utrecht nel 1713
a conclusione di un conflitto che aveva contrapposto le principali potenze europee, Ducato di
Savoia compreso. La pace internazionale influì sugli equilibri interni delle nazioni coinvolte:
il duca Vittorio Amedeo II ricevette il titolo regale che i Savoia mantennero durante il
Risorgimento e fino all’Unità nazionale. Nel 1861 si costituì il Regno d’Italia e Torino ne
divenne la prima capitale. La Stefano Tempia vuole ricordare in musica questa radice di
storia patria, aprendo la sua prossima stagione con l’Utrecht Te Deum e Jubilate Deo
composto appositamente a Londra da Georg Friedrich Haendel. Un corale sacro su testo
inglese, la prima committenza che il ventottenne compositore di Halle ricevette dalla famiglia
reale. Dunque ancora un’apertura maestosa, affidata al Coro e all’Orchestra della Stefano
Tempia diretti da Guido Maria Guida. A completare la serata le famose Suites II e III da
Water Music composte da Haendel ancora una volta per la corona inglese. Anteprima e
concerto avranno luogo presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino il 27 e il 28 ottobre
2013.
Nel concerto natalizio del 16 dicembre 2013 troviamo A Ceremony of Carols di Benjamin
Britten, nel centenario dalla nascita del compositore inglese. L’opera composta nel 1942,
durante la seconda guerra mondiale, è portatrice, come per i brani inaugurali, di un messaggio
di pace universale. L’organico è di sole voci bianche, in questa occasione quelle dei Piccoli
Cantori di Torino diretti da Carlo Pavese, insieme all’arpa. L’Oratorio di Natale di Camille
Saint-Saënt è un’opera giovanile, eseguita per la prima volta nella notte di Natale del 1858 a
Parigi con l’accompagnamento all’organo dello stesso compositore. Destinato ad un grande
coro misto, l’Oratorio sarà interpretato dal Coro dell’Accademia diretto da Dario Tabbia.
Adulti e bambini saranno infine protagonisti di Anthropos, brano contemporaneo del friulano
Andrea Venturini, che gioca sulla spazializzazione sonora dei cori coinvolti.
Il concerto successivo del 13 gennaio 2014, in collaborazione con l’Academia Montis Regalis
e il coro Maghini, sotto la direzione di Claudio Chiavazza, propone una messa bachiana, la
“luterana” in sol maggiore BWV236, preceduta da quella di Sant’Evasio, in prima esecuzione
assoluta, del contemporaneo Giulio Castagnoli. Il brano presenta elementi di derivazione
gregoriana elaborati in una polifonia “attuale”, tipica del linguaggio colto di Castagnoli.
Il contemporaneo torna anche nel nome di Giuseppe Verdi, il 27 gennaio 2014, con nove
compositori viventi, cimentatisi nella riscrittura di arie verdiane. Il progetto, con la direzione
del maestro Guida, arriva direttamente da Busseto e dal bicentenario del compositore italico, e
sarà portato in ottobre negli Stati Uniti. Arie da camera di Verdi “rivissute” dai compositori
Azio Corghi, Marco Betta, Giorgio Colombo Taccani, Fabrizio Rossi Re, Marcello Pusceddu,
Marco Lombardi e Riccardo Piacentini.
Il concerto pasquale del 7 aprile 2014 vedrà l’esecuzione di una rarità in ambito corale ossia la
Messa op. 147 di Schumann scritta quando il compositore era Kappellmeister a Düsseldorf,
negli ultimi anni della sua vita. L’opera risente della malattia che affliggeva l’autore in quel
periodo ed esprime una struggente espressività. La Messa, interpretata dal Coro e
dall’Orchestra dell’Accademia diretti da Guido Maria Guida, sarà affiancata al luminoso
“Triplo Concerto” di Beethoven in cui le parti soliste del pianoforte, violoncello e violino
saranno affidate al Trio Arché di Torino.
Legittimo orgoglio ci ispira anche l’ultimo concerto della stagione, il 16 giugno 2014, con il
direttore del coro Dario Tabbia sul podio che ha preparato un programma interamente a
cappella, cioè senza sostegno strumentale, a parte una piccola linea d’organo. Un excursus
dalla polifonia del tardo rinascimento fino alla moderna scrittura italiana e americana. Una
sfida per i valenti coristi dell’Accademia, che l’hanno raccolta con seria determinazione, com’è
sempre avvenuto in questi anni di profondo rinnovamento.
La crisi delle risorse non intacca la qualità delle proposte, che resta per l’Accademia un valore
non negoziabile, ma si ravvisa semmai nella riduzione di concerti con grandi organici: del resto
la musica cameristica fa parte della nostra tradizione, così come lo spazio per i giovani talenti.
Al repertorio cameristico appartiene Winterreise di Schubert interpretata dal baritono Furio
Zanasi, che proprio esordiente non è, accompagnato al pianoforte da Massimo Viazzo. Sarà
interessante ascoltare, il 3 marzo 2014, una delle pietre miliari della vocalità romantica
eseguita da un cantante noto per la sua interpretazione di Monteverdi.
Altra chicca salottiera è rappresentata dal duo Giacomo Fuga al pianoforte e Massimo Macrì al
violoncello, con la prima esecuzione assoluta del Preludio, aria e finale di Goffredo Petrassi.
Quest’opera, rinvenuta dallo stesso Macrì, primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai, in un plico di spartiti rari provenienti dall’Egitto, è dedicata al virtuoso
del violoncello Luigi Silva che ne fu probabilmente il primo esecutore. Il programma della
serata del 28 aprile 2014 prevede anche la Sonata op. 38 di Francesco Cilea, opera giovanile
dall’impianto classico, e la Prima Sonata del grande compositore torinese Sandro Fuga - uno
dei più significativi compositori italiani del Novecento, direttore del Conservatorio sino al
1976 - eseguita per la prima volta a Bologna nel 1937 con Benedetto Mazzacurati al
violoncello e lo stesso autore al pianoforte.
All’interno della stagione, tre appuntamenti che guardano al futuro, ai giovani e ai loro sogni.
Lunedì 10 febbraio 2014 al Teatro Vittoria, saranno protagonisti della serata “Giovani Talenti”
Marco Norzi e Roberto Issoglio, con un programma impegnativo per violino e pianoforte di
Beethoven, Dvořák, Brahms e Saint-Saëns. I due artisti torinesi sono già stati segnalati dalla
critica per la sensibilità interpretativa e l’eccellenza esecutiva.
Lunedì 24 marzo 2014 sarà la volta di Saskia Giorgini, classe 1985, laureata presso il
Conservatorio di Torino con una menzione per “particolari capacità strumentali e straordinarie
doti artistiche”. Ospite di festival internazionali, già considerata interprete di rango, eseguirà al
pianoforte pagine di Prokof’ev e Liszt tra cui alcune trascrizioni di quest’ultimo dalle opere di
Wagner e Verdi. In programma anche rarità musicologiche ovvero brani di Jean Cras,
compositore francese a cavallo tra il XIX e XX secolo, ammirato e influenzato da Debussy.
Lunedì 19 maggio 2014, sempre al Teatro Vittoria, sarà presentato infine il concerto del vincitore
del Premio “Stefano Tempia”, selezionato tra i migliori diplomati del Conservatorio di Torino
nell’anno 2013, che ha visto quest’anno la sua prima edizione ed è stato conferito ex aequo ad
Alessandra Pavoni Belli e Cecilia Zacchi.
Il difficile momento che il nostro paese sta attraversando ci fa interrogare sul significato di
“lavorare in sinergia” e ci impone soluzioni alternative. Pertanto l’Accademia sta pensando,
anche su incoraggiamento da parte dei propri amministratori e finanziatori, a possibili
integrazioni o collaborazioni tra soggetti che operano nel settore, finalizzate a contenere i costi e
realizzare consistenti risparmi. Si tratta di un’operazione delicata da affrontare con cautela,
sempre salvaguardando l’identità storica e artistica degli enti coinvolti. La Stefano Tempia non
intende infatti rinunciare al riconquistato prestigio, che ci viene dal pubblico generosamente
riconosciuto. Un prestigio vissuto non certo con vanagloria, ma semmai senso profondo di
responsabilità verso la musica, il pubblico, le istituzioni che ci sorreggono e che desideriamo
ringraziare.
La Stagione 2013-2014 è realizzata
Con il contributo di
MIBAC - Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo
Regione Piemonte
Comune di Torino
con il sostegno di
Compagnia di San Paolo
che ha selezionato la stagione nell'ambito dell'edizione 2013 del bando "Arti Sceniche"
con il contributo di
Fondazione CRT
SAGAT Turin Airport
Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio
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