Elenco delle piante erbacee e legnose che si trovano al “Muntisel” di Varallo 1 - elenco in ordine sistematico Div. PTERIDOPHYTA Piante prive di fiori. La riproduzione avviene mediante spore prodotte dentro sporangi. Fam. EQUISETACEAE Equisetum arvense L. Equisetum hiemale L. POLYPODIACEAE (Felci) Asplenium trichomanes L. Asplenium adiantum-nigrum L. Dryopteris filix-mas (L.) Schott Athyrium filix-femina (L.) Roth. (queste quattro specie appartengono alla Famiglia ASPIDIACEAE e delle ATHYRIACEAE) delle ASPLENIACEAE, delle PHANEROGAMAE 1 - Div. GYMNOSPERMAE Fam. PINACEAE Picea abies (L.) H. Karsten (= Picea excelsa Link) - pianta coltivata, conifera resinosa Fam. TAXODIACEAE Cryptomeria japonica (L. fil.) Don var. spiralis - pianta coltivata Fam. CUPRESSACEAE Thuja occidentalis L. - pianta coltivata, conifera non resinosa Fam. TAXACEAE Taxus baccata L. Pianta dioica. Foglie disposte in due ranghi opposti, con lamina lineare. Bacca rossa, monosperma. 2 - Div. ANGIOSPERMAE Fam. BETULACEAE Betula pendula Roth Fam. CORYLACEAE Carpinus betulus L. - per la sua tenacità il legno di questa pianta si presta per la fabbricazione di denti per ruote e viti. Corylus avellana L. Fam. FAGACEAE Fagus sylvatica L. - pianta coltivata Può raggiungere l’altezza di 30 metri. Qua e là in Valsesia da origine a fustaie pure e lo si può trovare pure consociato coll’Abete bianco (territorio di Fobello e di Rimella). La specie possiede delle varietà riguardanti la forma ed il colore delle foglie. Tra queste ultime la var. purpurea All. ha foglie di color rosso-vinoso ed è frequentemente coltivata come pianta ornamentale. Il legno del faggio costituisce uno dei migliori combustibili e fornisce ottimo carbone. E’ poi largamente usato nella costruzione di veicoli e nella fabbricazione di mobili e di oggetti d’uso domestico e campagnolo (cucchiai, ciotole, rastrelli, mangiatoie, recipienti per il latte ecc.), di traversine ferroviarie ecc. Per distillazione da il “creosoto”, liquido oleoso con un particolare odore di fumo, impiegato nella cura di affezioni bronchiali. Le foglie vengono mangiate volentieri dagli erbivori domestici. Dal frutto (faggiole) che vengono però prodotte in quantità soltanto ogni 5-20 anni, si estrae un olio che può servire come combustibile ed anche per condimento. Quercus robur L. - pianta coltivata Quercus rubra L. - pianta coltivata Quercus cerris L. - pianta coltivata -Il legno dei Roveri è elastico, compatto, pesante e di lunghissima durata anche nell’acqua. E’ assai apprezzato come combustibile, per imbarcazioni, vetture ferroviarie, mobili, botti, ruote ecc. La corteccia, per il suo contenuto in tannino, può essere utilizzata per la concia delle pelli. I frutti dei Roveri, già mangiati dall’uomo preistorico (palafitta di Molina di Ledro) costituiscono un eccellente nutrimento per i maiali e, torrefatti, possono dare un surrogato del caffè. . Fam. ULMACEAE Ulmus minor Miller Fam. CANNABACEAE Humulus lupulus L Fam. URTICACEAE Parietaria officinalis L. Urtica dioica L. Fam. POLYGONACEAE Fallopia aubertii (L. Henry) Holub - pianta coltivata, ornamentale Fam. CARIOPHYLLACEAE Silene vulgaris (Moench) Garcke Dianthus seguieri Vill. Fam. RANUNCULAEAE Clematis vitalbaL. Fam. BERBERIDACEAE Berberis thunbergii f. atropurpurea - colt Fam. CRASSULACEAE Come dice il nome della famiglia le Crassulacee hanno come caratteristica più appariscente le foglie grosse e succulente. La ragione di questa carnosità va ricercata nel fatto che la maggior parte delle specie vive in luoghi aridi e soleggiati, dove a un tempo fa difetto l’acqua e sussistono le cause principali che promuovono la traspirazione (luce e calore). In tali condizioni altre piante sviluppano una lunga radice a fittone che penetra profondamente nel suolo a raggiunge un po’ di umidità o coprono le loro foglie di un feltro di peli. Le Crassulacee, invece, si sono armate, contro il pericolo di disseccamento, avvicinando assai le une alle altre lefoglie che si presentano perciò spessissimo embriciate o a rosetta; producendo nell’interno delle stesse un tessuto acquifero, capace di immagazzinare molta acqua e formando, per trattenerla, una epidermide grossa, sovente ricoperta da uno straterello di cera (o talvolta anche da lunghi peli intrecciantisi a mo’ di fili di una ragnatela) come pure riducendo al minimo il numero degli stomi, che sono per di più affondati nell’epidermide e in tal modo riparati dal vento. Molte Crassulacee si propagano , oltre che per semi, anche per rami per lo più a rosetta, che si staccano. Vengono trasportati dall’acqua o dal vento e mettono radici nel luogo ove giungono. Sedum maximum (L.) Hoffm. (= Sedum telephium subsp. maximum Rouy Camus) Sedum spurium M. Bieb. Sedum montanum ssp. montanum Songeon & E. P. Perrier Sedum dasyphyllum L. Fam. SAXIFRAGACEAE Saxifraga cotyledon L. Fam. PLATANACEAE Fiori e frutti in capolini sferici penduli. Platanus orientalis L. Fam. ROSACEAE Crataegus monogyna Jacq. Potentilla micrantha Ramond Fam. FABACEAE (LEGUMINOSAE - dal latino “legumen” = legume, che è il tipo di frutto caratteristico delle specie appartenenti a questa famiglia) Lathyrus odoratus L. - pianta coltivata ornamentale Fam. GERANIACEAE Geranium robertianum L. Fam. BUXACEAE Buxus sempervirens L. Fam. AQUIFOLIACEAE Ilex aquifolium L. - pianta coltivata Fam. CELASTRACEAE Euonymus europaeus L. Fam. ACERACEAE Acer campestre L. - pianta coltivata Fam. TILIACEAE (dal greco “ptilon” = ala, per l’ala del peduncolo portante le infiorescenze e relativi frutti). I peduncoli dell’infiorescenza dei Tigli portano una brattea di colore verde pallido che alla maturità dei frutti si dissecca e funziona da paracadute, facilitando il trasportoi dei frutti stessi per l’aria. Tilia cordata Miller - pianta coltivata Fam. GUTTIFERAE Hypericum perforatum L. Con l’infusione delle sommità fiorite di questa pianta nell’olio si ottiene un ottimo rimedio contro le ulcerazioni e le scottature. Fam. LYTHRACEAE Lythrum salicaria L. (genere Lythrum - dal greco “lythron” = sangue, per il colore dei fiori) Fam. ARALIACEAE Hedera helix L. Fam. APIACEAE (UMBELLIFERAE) La principale caratteristica esteriore di questa famiglia, le cui specie sono diffuse soprattutto nelle regioni temperate dell’emisfero boreale, è data dal tipo di infiorescenza che è sempre una ombrella, semplice o composta, tranne nel genere Eryngium, nel quale è a capolino. Al punto di origine dei raggi dell’ombrella, come anche a quello dei raggi delle ombrellette, se l’infiorescenza è composta, si trovano assai spesso alcune “bratee” che costituiscono l’”involucro” Dell’ombrella (e, rispettivamente alcune “bratteole” che formano l’”involucretto” delle ombrellette). I fiori, per lo più ermafroditi, sono regolari (a simmetria raggiata) e constano di un calice di 5 sepali assai poco sviluppati o nulli, di una corolla di 5 petali spesso con apice incurvato e 2 stili terminanti in stimmi a capocchia. Il frutto è secco e formato di 2 acheni (diachenio) che alla maturità si separano, rimanendo però sospesi a un filamento intero o bifido, detto “carpoforo”. Visto dal di sopra o meglio in sezione trasversale, il frutto può essere a contorno circolare o poligonale o compresso lateralmente così che la faccia colla quale i 2 acheni sono a contatto è più stretta del massimo diametro trasversale del frutto. La superficie del frutto può essere glabra o coperta di peli o di aculei e, tanto nell’uno che nell’altro caso, è per lo più percorsa da “coste” longitudinali più o meno prominenti e non di rado alate. Molte ombrellifere sono aromatiche per un contenuto di olii essenziali. Non poche trovano impiego nella preparazione di vivande o in medicina (Anice, Sedano, Prezzemolo. Angelica ecc.); parecchie poi sono velenose (per esempio la Cicuta) anche fra quelle usate a scopo curativo. Per una più facile e sicura classificazione occorre raccogliere non solo esemplari con fiori ma anche con frutti maturi o in via di maturazione abbastanza avanzata. Peucedanum oreoselinum (L.) Moench Fam. OLEACEAE (dal genere “Olea” = Ulivo, appartenente a questa famiglia) Ligustrum vulgare L. (genere Ligustrum - dal latino “ligare” = legare, per i rami flessibli del Ligustro) Fraxinus excelsior L. Jasminum officinale L. Fam. ASCLEPIADACEAE Vincetoxicum hirundinaria Medikus (dal latino “vincere” e “toxicum” = veleno, dunque pianta utilizzabile contro gli avvelenamenti) Fam CONVOLVULACEAE Convolvulus arvensis L. (dal latino “convolvere” = avvolgere, per il fusto volubile) Calystegia sp. Fam. BORAGINACEAE Echium vulgare L. (dal freo “èkis” = vipera, per le machie brune di cui è cosparso il fusto) Fam. LAMIACEAE (LABIATAE - dal latino “labium” = labbro, per la corolla di solito a due labbra) Questa famiglia che conta oltre 2600 specie, moltissime delle quali proprie dei paesi circostanti al bacino del Mediterraneo, deve il suo nome alla conformazione della corolla della maggior parte delle specie che la costituiscono la quale, tubolosa nella sua parte inferiore, si allarga superiormente e si foggia a mo’ di bocca aperta, limitata da un labbro superiore e da uno inferiore. Il calice possiede 5 denti (di rado 10) regolarmente disposti intorno al tubo della corolla oppure è esso stesso “bilabiato”. Lo stilo è lungo e sottile e lo stimma è bifido. L’ovarìio è supero, diviso in 4 parti che si staccano l’una dall’altra alla maturità dei frutti, formando altrettanti acheni. Teucrium chamaedrys L. (da “Teucro”, re Troiano, che per primo avrebbe fatto uso di questa pianta) Thymus pulegioides ssp. pulegioides L. (dal greco “thymos”, derivato da “thyein” = profumare, perchè piante aromatiche) Origanum vulgare L. (dal greco “oros” = monte e „ganos“ = ornamento) Mentha arvensis L. Fam. SCROPHULARIACEAE Verbascum densiflorum Bertol. Cymbalaria muralis G. M. & Sch. (i peduncoli fruttiferi di questa specie presentano l’interessante proprietà di fuggire la luce piegandosi perciò verso il muro, la roccia o il terreno, entro i quali la pianta ha le sue radici e introducendovi i frutti, i quali poi aprendosi, metono in libertà i semi in luogo adatto alla loro germinazione). Fam. PLANTAGINACEAE Plantago lanceolata L. Fam. CAPRIFOLIACEAE Lonicera japonicaThunb. Fam. VALERIANACEAE Valeriana wallrothii Kreyer in Trudy Prikl. Fam. CAPRIFOLIACEAE Sambucus nigra L. (nome già usato da Plinio per le specie di questo genere e derivato dal greco “Sambyke”, strumento musicale che si fabbricava coi rami del Sambuco svuotati del midollo) Lonicera japonica Thumb. - pianta originaria del Giappone (il nome del genere - Lonicera - è dedicato ad Adamo Lonitzer, botanico di Norimberga del secolo XVI) Fam. CAMPANULACEAE Campanula patula subsp. costae (Willk.) Nyman Phyteuma betonicifolium Vill. (genere Phyteuma - dal greco “Phyteuma” = pianta vigorosa) Fam. ASTERACEAE (COMPOSITAE - dal latino “compositus” = composto, per i capolini per lo più composti da molti fiori) La principale caratteristica esteriore di questa famiglia è data dall’essere i fiori riuniti in capolini per lo più del tipo « calatide » (piatti) i quali per avere di solito i fiori periferici raggianti a guisa di petali, hanno l’aspetto di semplici fiori tanto che dai profani vengono presi per tali. Tutto intorno il capolino è avviluppato da brattee (“squame”) verdi o scariose, che ne costituiscono l’involucro, come una specie di calice dell’intero capolino. Il calice può mancare del tutto o essere limitato ad uno stretto orlo incoronante l’ovario o più frequentemente è formato da un anello di squame o di setole, semplici o piumose e prende il nome di “pappo”. La corolla è gamopetala e, quanto alla forma, può essere di due specie: tubolosa o a linguetta. I capolini possono essere costituiti o esclusivamente di fiori a corolla tubolosa o soltanto di fiori con corolla a linguetta, oppure di fiori ligulati alla periferia e di fiori tubolosi al centro. In quest’ultimo caso l’insieme dei fiori a linguetta costituisce il cosiddetto “raggio” del capolino, quello dei fiori tubolosi il “disco” (Si parla perciò di fiori del raggio e di fiori del disco) . Sono specialmente i capolini di questo tipo che assomigliano stranamente a un solo fiore. I frutti delle Composite sono acheni, i quali, specialmente se con pappo ben sviluppato e funzionante da organo di volo, vengono facilmente trasportati dal vento anche a distanze considerevoli. La famiglia delle Composite è tra le fanerogame una delle più ricche di specie, contandone circa 14.000, per la maggior parte viventi nel Nuovo Continente. Conyza canadensis (L.) Cronquist Solidago virgaurea L. subsp. virgaurea Hieracium sabaudum L. (genere Hieracium - dal greco “hierax” = sparviero, perchè anticamente si credeva che gli sparvieri si cibassero di queste piante per rendere più acuta la loro vista) Fam. ALISMATACEAE Alisma plantago-aquatica L. Fam. LILIACEAE Hemerocallis fulva L. - coltivata e sovente inselvatichita. Originaria dell’Europa Orientale e della regione del Caucaso Alium vineale L. Lilium bulbiferum subsp. croceum (Chaix) Baker Fam. AGAVACEAE Piante esclusive dei Tropici. Da noi solo di recente introduzione. Yucca gloriosa L. Fam. JUNCACEAE Luzula nivea (L.) DC. Fam. GRAMINACEAE (POACEAE) Hordeum murinum L. Digitaria sanguinalis (L.) Scop. Arundinaria japonica Sieb. & Zucc. - Bambù. Pianta coltivata. Fam. PALMAE Alberi di aspetto del tutto peculiare. Tronco legnoso indiviso oppure dicotomo, alto fino a parecchie decine di metri. Foglie coiracee, sempreverdi, persistenti, palmate o pennate, lunghe fino a qualche metro, disposte in ciuffo apicale. Fra i più caratteristici vegetali delle zone equatoriali e tropicali. Trachycarpus fortunei (Hooker) Wendl. - pianta coltivata 2 - elenco in ordine alfabetico Acer campestre L. - pianta coltivata Alisma plantago-aquatica L. Allium vineale L. Arundinaria japonica Sieb. & Zucc. Asplenium adiantum-nigrum L. Asplenium trichomanes L. Athyrium filix-femina (L.) Roth. Berberis thunbergii f. atropurpurea - colt Betula pendula Roth Buxus sempervirens L. Calystegia sp. Campanula patula subsp. costae (Willk.) Nyman Carpinus betulus L. Clematis vitalbaL. Conyza canadensis (L.) Cronquist Convolvulus arvensis L. Crataegus monogyna Jacq. Cryptomeria japonica (L. fil.) Don var. spiralis Cymbalaria muralis G. M. & Sch. Dianthus seguieri Vill. Digitaria sanguinalis (L.) Scop. Dryopteris filix-mas (L.) Schott Echium vulgare L. Equisetum arvense L. Equisetum hiemale L. Euonymus europaeus L. Fagus sylvatica L. - pianta coltivata Fallopia aubertii (L. Henry) Holub - pianta coltivata, ornamentale Geranium robertianum L. Hemerocallis fulva L. Hieracium sabaudum L. Hordeum murinum L. Humulus lupulus L. Ilex aquifolium L. - pianta coltivata Jasminum officinale L. Lathyrus odoratus L. - pianta coltivata Lilium bulbiferum subsp. Croceum (Chaix) Baker Lonicera japonia Thumb. Luzula nivea (L.) DC. Lythrum salicaria L. Mentha arvensis L. Origanum vulgare L. Parietaria officinalis L. Peucedanum oreoselinum (L.) Moench Phyteuma betonicifolium Vill. Picea abies (L.) H. Karsten (= Picea excelsa Link) - pianta coltivata, conifera resinosa Plantago lanceolata L. Platanus orientalis L. Potentilla micrantha Ramond Quercus cerris L. - pianta coltivata Quercus robur L. - pianta coltivata Quercus rubra l. - pianta coltivata Sambucus nigra L. Saxifraga cotyledon L. Sedum dasyphyllum L. Sedum maximum (L.) Hoffm. (= Sedum telephium subsp. maximum Rouy Camus) Sedum montanum ssp. montanum Songeon & E. P. Perrier Sedum spurium M. Bieb. Silene vulgaris (Moench) Garcke Solidago virgaurea L. subsp. virgaurea Taxus baccata L. Teucrium chamaedrys L. Thuja occidentalis L. - pianta coltivata, conifera non resinosa Thymus pulegioides ssp. pulegioides L. Tilia cordata Miller Trachycarpus fortunei (Hooker) Wendl. Ulmus minor Miller Urtica dioica L. Valeriana wallrothii Kreyer in Trudy Prikl. Verbascum densiflorum Bertol. Vincetoxicum hirundinaria Medikus Yucca gloriosa L.