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Rassegna mensile di informazioni bibliografiche
A cura di: Funzione Studi – Biblioteca Emeroteca
Archivio Storico Acli nazionali
tel. 06-5840469/460– fax. 06-5840606 – e-mail: [email protected]
Consulta il catalogo:
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Numero 6 giugno 2014
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GLI ARTICOLI CONSIGLIATI QUESTO MESE
CHIESA
Studi cattolici n.639 – maggio 2014
GIOIA & MISTICA IN GIOVANNI PAOLO II
Card Camillo Ruini
Relazione del cardinale Ruini alla presentazione del libro curato da Wlodzinierz Redzioch “Accanto
a Giovanni Paolo II. Gli amici e i collaboratori raccontano” Ed. Ares.
Tempi n.21 - 28 maggio 2014
PECCATI E PREGIUDIZI
Leone Grotti
La Chiesa è vista come una barriera a stili di vita “moderni” che hanno conseguenze distruttive.
Combattere l’aborto non è tortura, ma una difesa della vita. E gli scandali dei cristiani non sono una
scusa per imporre loro dottrine sbagliate. Monsignor Tomasi risponde agli attacchi delle Nazioni
Unite.
COMUNICAZIONE
Studi Culturali n.1 – aprile 2014
MEDIA DIGITALI E INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
Paolo Magaudda
Il nesso che lega le nuove tecnologie digitali e le trasformazioni sociali e culturali vissute spesso
come conseguenze dirette della diffusione di queste nuove tecnologie.
CULTURA
Vita e Pensiero n.2 – marzo/aprile 2014
MUSEI IN MOVIMENTO NEL XXI SECOLO
Francesco Tedeschi
La riuscita, nell’immediato e nel tempo, di un museo dipende certamente da un delicato equilibrio
tra spazi e cultura. E, tramite le nuove tecnologie, diviene oggetto di un incontro virtuale ma
comunitario, luogo di esperienza e di relazione.
Studi cattolici n.639 – maggio 2014
IL MALE CHE SI ANNIDA NELLA MODERNITÀ
Augusto Zuliani
Una esplorazione della interpretazione che il filosofo Jean Brun ha dato del problema del male che si
annida nella modernità. Il male è una realtà difficile da definire, ma che si coglie nei suoi effetti:
erotismo, nichilismo, violenza, ludismo integrale, ma sopratutto nel dilagante relativismo
incoraggiato da Internet.
ECONOMIA
Internazionale n.1047 – 18 aprile 2014
IL SALARIO MINIMO NON BASTA
Le Monde (Fr)
In molti paesi di discute del salario minimo come misura per rafforzare il potere d’acquisto dei
lavoratori. Alcuni esperti però temono che penalizzi l’occupazione.
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Italianieuropei n.3 - 2014
DISEGUAGLIANZE E IMPOVERIMENTO DEL CETO MEDIO
Paolo Guerrieri
È noto come la disuguaglianza in termini di redditi e ricchezza posseduta sia regolarmente aumentata
negli ultimi decenni e con essa il declino del ceto medio. Di segno opposto il fenomeno nei Paesi
emergenti. A fronte di tale tendenza nessun Paese avanzato ha messo in campo politiche
redistributive per cercare di mitigare gli effetti negativi. Al contrario le politiche fiscali hanno
contribuito a spostare l’onere fiscale verso il ceto medio.
INTERNAZIONALE
Micromega n. 3 – 2014
UN’ALTRA DEMOCRAZIA PER UN’ALTRA EUROPA
Monografico
Cianciare di riforme istituzionali per l’Europa senza mettere in discussione il modello liberaldemocratico dei paesi europei è del tutto inutile. O la costruzione dell’Unione politica diventa
occasione per un autentico progetto di sovranità popolare che ribalti i dogmi liberisti oggi dominanti
oppure il sogno europeo è destinato a infrangersi.
Limes n.4 – aprile 2014
L’UCRAINA TRA NOI E PUTIN
Monografico
Dove arriva la Russia, dove finisce l’Europa? Luci e misteri tra Majdan, Crimea, Donbas. I Balcani
si allargano e gli oligarchi restano.
Censis Note e commenti n.774 - aprile 2014
DARE E AVERE CON L’EUROPA
Monografico
I primati positivi del nostro Paese in Europa in ambito economico e sociale. L’analisi evidenzia
anche il nostro contributo finanziario netto allo sviluppo della UE e ci aiuta a cogliere le nuove
opportunità e i nuovi fattori di blocco da rimuovere per giocare un ruolo di rinnovato protagonismo.
Il Ponte n.5 - maggio 2014
A CHE SERVE LA NATO?
Vincenzo Accattatis
La nato oggi è uno strumento imperialistico o “umanitario” e di pace?
LAVORO
La Civiltà cattolica n.3932 – 19 Aprile 2014
I GIOVANI ITALIANI E IL DRAMMA DEL LAVORO
Francesco Occhetta s.J.
L’autoritratto che i giovani italiani hanno dipinto di sé stessi, in uno studio curato dall’Istituto
Toniolo, smentisce molte delle narrazioni degli adulti che li ritraggono come apatici e “sdraiati”. Sul
mondo politico grava la responsabilità di quali opportunità di accesso al lavoro garantire alle nuove
generazioni.
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POLITICA
Appunti n.2 – 2014
IL “VECCHIO” E IL “NUOVO” NELLA CRISI GLOBALE: UNA PROPOSTA E UN IMPEGNO
DI RICERCA
Guido Formigoni
Intervento introduttivo al convegno della rete “Costituzione, Concilio, Cittadinanza – C3dem”
svoltosi il 30 novembre 2013 a Bologna sul tema ”Il vecchio e il nuovo nella crisi globale. Su cosa
possiamo contare? Cosa ci manca?”. Incontro particolarmente riuscito che dimostra la necessità di
rafforzare i circuiti di reti nazional8i tra cattolici e democratici.
Studi cattolici n.637 - marzo 2014
POLITICI CATTOLICI E EMERGENZA ANTROPOLOGICA. QUATTRO DOMANDE, DODICI
RISPOSTE
Nicola Guiso
Come si muovono i politici cattolici di fronte alle violazioni delle esigenze etiche irrinunciabili? Si
può sperare nell’affermazione legislativa dei valori cosiddetti “irrinunciabili”? L’inchiesta di Nicola
Guiso prende spunto dalla sempre attuale “Nota Dottrinale” firmata nel 2001 dal cardinale Joseph
Ratzinger.
RELIGIONE
La Civiltà cattolica n.3934 - 17 maggio 2014
IL PAPA, IL RABBINO E LA TERRA SANTA
Antonio Spadaro sJ
Intervista ad Abraham Skorka. In occasione della visita del Papa in Terra Santa a cinquant’anni dal
precedente viaggio di Paolo VI e lo storico incontro con il patriarca di Costantinopoli. Nell’intervista
le radici profonde di questo viaggio, le motivazioni e le aspirazioni.
STILI DI VITA
Il Regno n.10 – 15 maggio 2014
SPESE MILITARI RAPPORTO SIPRI: MENO USA PIÙ CINA
Maurizio Simoncelli
Il mercato mondiale delle armi e l’effetto della crisi economica.
Aggiornamenti sociali n.4-5 – aprile/maggio 2014
UNA RETE DI CENTRI PER L’ETICA AMBIENTALE
Matteo Mascia, Chiara Tintori
In Italia diversi centri che portano avanti lo studio e la pratica dell’etica ambientale stanno cercando
di costruire una rete di coordinamento per implementare la loro sinergia a livello nazionale.
SOCIETÀ
La Società n.1 – 2014
LA DSC CONTRO LA FUGA DAL MONDO
Claudio Gentili
Approfondimento su uno dei tempi più importanti della dottrina sociale della Chiesa, il principio di
sussidiarietà nell’ambito della sua evoluzione storico-teologica, sociale, giuridica e politica.
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WELFARE
Aggiornamenti sociali n.6-7 – giugno/luglio 2014
IL SOCIALE, GAMBA ATROFIZZATA DELL’EUROPA
Denis Clerc
Una indagine attenta sulle politiche sociali dell’UE rivela come l’economia abbia preso il
sopravvento sul sociale. Inteso sempre più come un costo piuttosto che come un investimento sulle
persone.
MATERIALI
REPORT CALCIO 2014 – Arel
Prosegue il filone di ricerca avviato da Arel (Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino
Andreatta) per indagare su un fenomeno che costituisce ormai da tempo uno degli aspetti più
rilevanti della società italiana.
SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE
L’ULTIMO MIGLIO DEL FEDERALISMO; Marco Stradiotto, Arel, 2014
Federalismo è forse uno dei termini più utilizzati e abusati in politica negli ultimi venti anni.
Digitando su Google si contano oltre 5 milioni di risultati a fronte degli appena 2,4 milioni che
emergono se si ricerca “riforma elettorale”. In questi anni abbiamo avvertito il federalismo con
accezione positiva per indicare cambiamento, novità, equità, efficienza, oppure è stato percepito
negativamente come un tentativo delle aree più ricche del paese di trattenere gettito fiscale, come
una rottura del patto di solidarietà nazionale. In questo libro Stradiotto, convinto che il federalismo
fiscale possa essere uno strumento utile all’Italia soprattutto in questa fase di crisi economica,
analizza quelle parti della riforma federalista che vanno completate e individua le azioni che la
politica dovrebbe concretizzare per consentire di farne uno strumento utile al paese.
La spesa pubblica italiana supera gli 800 miliardi di euro l’anno, mentre quella della pubblica
amministrazione nel suo complesso oltrepassa il 50% del Pil italiano. In epoca di spending review,
aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione e ridurre il prelievo fiscale sono due obiettivi
possibili se non, addirittura, a portata di mano.
L’URGENZA EUROPEA; Sandro Gozi, Marielle de Samez, Jozsef Eric, Bonanno, 2014
Serve una vera e propria rifondazione europea. Con lo spirito dei “militanti dell’idea dell’Europa
consapevoli che per salvare l’Unione dobbiamo ripensarla”, il sottosegretario agli Affari europei
Sandro Gozi e l’euro-parlamentare francese Marielle de Samez rispondono alle domande sullo stato
di salute dell’Unione rivoltegli da Eric Jozsef, corrispondente a Roma di Libération. Il saggio
racconta molto della crisi che ha investito il sogno europeo, ma ha anche la capacità di guardare
avanti, indicando una concreta via d’uscita dalla sterile guerra tra populisti ed europeisti. Un
confronto che si vince solo con il coraggio delle idee. Così negli ultimi capitoli Gozi – che sarà
coordinatore in seno al governo Renzi del semestre di presidenza italiana dell’UE – lancia la sfida:
serve un nuovo Patto democratico europeo da siglare ripensando l’Unione, riscrivendone i trattati e
cambiando la fisionomia delle istituzioni. Gozi spiega come farlo perché solo così sarà possibile
arrivare ad una vera Unione politica dove il dibattito pubblico interno coinciderà con quello
europeo, tagliando le gambe ai populisti.
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L’UNIONE DIVISA. CONVERGERE PER CRESCERE INSIEME IN EUROPA; (a cura di):
Andrea Garnero, Simona Milio, Il Mulino, 2014
Come è potuto succedere che dopo 25 anni di politica di coesione l’Unione Europea sia caduta in
una crisi di squilibri economici e sociali tra gli Stati membri?
La convergenza tra Stati e territori dell’Unione è stata alla base della filosofia comunitaria per
portare tutti i territori, anche quelli più marginali, a un livello di ricchezza elevato e ad avere una
moneta unica anche in assenza di un governo federale dell’economia. Sembrava una sfida riuscita…
fino alla crisi. Il libro raccoglie contribuiti di autori diversi per formazione ed esperienza e parte da
questo fallimento per analizzare, nella prima parte, i meriti e i limiti della convergenza economica,
territoriale e istituzionale europea, con una comparazione con il caso statunitense. Nella seconda
parte presenta le proposte e i pilastri necessari per una rinnovata convergenza, fondamentale per
mantenere e rafforzare l’euro e l’idea stessa di Europa.
LA SOCIETÀ IMPERSONALE; (a cura di): Censis, Franco Angeli, 2014
Quella odierna appare come una società che non ha coscienza di sé e di quello che avviene intorno,
ma vive tutto come fosse un paesaggio che non chiede partecipazione né azione.
La società propende al voyeurismo, non all’impegno ed è, perciò, destinata al populismo. Non più
motore di crescita e stimolo per l’ascensione sociale, la politica si limita a cavalcare una tendenza
verso il rancore, l’appiattimento al basso senza mobilità. Siamo poi giornalmente esposti ad una
valanga incontrollata di notizie. La moltiplicazione e l’integrazione dei media in una dimensione
orizzontale, dove l’utente costruisce palinsesti e contenuti, ha fatto saltare ogni scala gerarchica
delle fonti. L’informazione e la comunicazione si alimentano sempre più di opinioni senza
interpretazione: dai sondaggi messi in pagina dai giornali, a quelli delle trasmissioni televisive.
Sullo sfondo l’abbaglio della partecipazione attraverso Internet.
MEMORIE DALL’ARCHIVIO
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È estate il campionato è terminato e l’attenzione dei calciofili si sposta sul calcio-mercato oggi come
ieri, più esattamente come nel giugno del 1961, quando il calcio italiano fu scosso dalla notizia dei
400 milioni (record per il tempo) pagati dall’Inter per comprare Suarez.
Un prezzo così alto che suscitò l’indignazione di molte persone tra cui Vincenzo Incisa, che dedicò
alla notizia un articolo dal titolo: Le “miracolose” gambe di Suarez, uscito sul numero di giugno
della rivista “Dibattiti nel Movimento Operaio Cristiano”.
È l’occasione per una più ampia disamina dei vizi e dei malcostumi del nostro Paese.
L’estate rende più indulgenti contro i mali della nostra società. L’afa, la distrazione delle vacanze, il
rallentamento del lavoro: sono tutti pretesti ben accolti per esaminare con occhio più benevolo, se
non disinteressato, avvenimenti che, in altre condizioni di clima e di spirito, ci avrebbero fatto
gridare allo scandalo. Perché scandalosa è la notizia che una società calcistica milanese ha speso 400
milioni per assicurarsi una mezz’ala. Eppure è così. Il mercato dei calciatori non ha dunque finito di
stupirci e di umiliarci. Destò stupore e meraviglia l’acquisto di Sivori, compiuto due anni fa da
Agnelli per 180 milioni? Ebbene, oggi il petroliere commendator Moratti di Milano assicura all’Inter
il calciatore Luisito Suarez per qualcosa come 400 milioni!
Il nostro mercato calcistico estivo è come un gigantesco gioco d’azzardo. Non è detto che chi punta
somme più grosse vincerà il campionato, ma questo è un fatto, tutto sommato, secondario. Le folle,
le masse, i tifosi già hanno una parte di quasi personale soddisfazione nel seguire questa lotta a
suon di milioni tra i presidenti delle nostre società calcistiche.
Questo tifo per la competizione del denaro è un fatto evidente, anche se squallido e umiliante. C’è
gente per la quale un biglietto da diecimila è già un traguardo interessante, che impone sacrifici e
richiede parsimonia, ma che si entusiasma e quasi fisicamente partecipa all’esborso dei 400 milioni
per Suarez. È proprio dei popoli non sufficientemente maturi ed educati gloriarsi dello scialo altrui,
in proporzione diretta con la propria indigenza.
[…] Abbiamo, proprio alla televisione, sentito formulare questo quesito: «Cosa vale di più: una
Roll-Royce, una casa popolare o il giocatore Suarez?». E la risposta era la fotografia del diffuso
stato d’animo cui ho fatto cenno. La risposta è stata: «Siamo in Italia: vale di più Suarez». Ecco
definito un atteggiamento comune con quelle tre parole così cariche di segreti significati. Che vuol
dire: siamo in Italia? Vuol dire che siamo nel Paese in cui per troppi il sotterfugio è sistema, il
compromesso è divisa, l’onestà ritenuta chimera. Vuol dire quel «siamo in Italia», siamo un popolo
vecchio e stanco, solo reso alacre dalla cupidigia del denaro, facile ed abbondante: ma senza
stimoli ideali e disincantato da tutto.
Questa – ovviamente – è un’immagine prevalentemente falsa di noi, o falsata, per lo meno nei suoi
tratti così duri. Ma è nondimeno una immagine formulata da molte coscienze e, dobbiamo
riconoscerlo, un’immagine cui danno veste di dignità quei troppi che, ogni giorno, contribuiscono
con i loro atteggiamenti, a farci dipingere così: ladri, increduli e profittatori.
[…] Così vediamo Paesi civili, dove la democrazia è vera coscienza popolare e il tenore di vita
sufficientemente livellato, dar via, in cambio dei milioni italiani, alcuni giocatori di calcio.
Facciamo l’esempio dell’Inghilterra, che ha dato per centinaia di milioni, Charles alla Juventus,
Greaves al Milan. Facciamo il caso dei Paesi scandinavi che, dietro contropartita di altre centinaia
di milioni, hanno imbottito le nostre squadre di danesi, di svedesi. E mai s’è dato caso di giocatore
italiano venduto a squadre straniere: qui il mercato ha senso unico. Siamo solo noi che compriamo
in Inghilterra, in Svezia, in Argentina, in Brasile. Fino a ieri ci contendeva il primato un altro
Paese tutt’altro che modello in democrazia e giustizia sociale, la Spagna. Ma oggi abbiamo
superato anche la Spagna, andando a portarle via di casa proprio uno dei suoi assi più famosi. È
l’ultimo colpo, il più grosso, ma anche il più «basso». Abbiamo vinto anche la Spagna in questo
triste combattimento!
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