STUDIA UBB. PHILOLOGIA, LV, 4, 2010 LA SCOMPARSA DELLA FLESSIONE: IL GERUNDIO E IL PARTICIPIO PRESENTE GIANCARLO GERLINI1 ABSTRACT. The evolution of the French and Italian present participle and gerund can be ascribed to the disappearance of verbal and nominal endings which characterizes romance languages in general. In Italian both the noun and the verb are concerned while in French only the verb is affected. Keywords: Italian, French, Present participle, gerund, inflections Nel corso di grammatica italiana, siamo in Francia, di fronte a studenti che chiedono solo elenchi di regole da applicare meccanicamente cerco di introdurre in modo più o meno dissimulato un punto di vista meno tradizionale, in particolare quando ciò permette di mettere in relazione fatti apparentemente disparati e quindi di facilitarne la comprensione e l'apprendimento. In questa prospettiva, quando tratto in modo contrastivo del gerundio e del participio presente in italiano e in francese, mi diventa utile ricordare il ruolo sempre più marginale che la flessione nominale e quella verbale hanno avuto passando dal latino alle lingue romanze. In realtà è possibile ricondurre a questa progressiva perdita di importanza della desinenza, da una parte, il gioco di scarti che si riscontrano confrontando la lingua parlata, dove si producono le innovazioni, e quella scritta, più conservatrice; d'altra parte, le differenze esistenti fra le lingue italiana e francese, le quali rappresentano due stadi di questa trasformazione. Dato che una certa confusione regna tanto nelle opere di consultazione generale quanto nella letteratura specializzata, per lo meno in quelle francesi, è forse utile cominciare col vedere cosa si dovrà intendere qui, quando si parla di gerundio o di participio presente. Se, continuando bene o male i modelli latini, queste due forme verbali hanno conservato due morfologie distinte nella maggior parte delle lingue romanze, esse sono divenute in gran parte omonime in francese dove sono tradizionalmente sussunte sotto la denominazione di forme in -ant. Per poter trattare del gerundio e del participio presente francesi, occorre cominciare col distinguere fra i valori aggettivali e quelli verbali di quest'ultimo. In un caso, almeno nel francese di oggi, il participio accorda in genere e in numero 1 Maître de Conférences à l’Université Charles De Gaulle – Lille 3. E-mail : [email protected] BDD-A15588 © 2010 Editura Presa Universitară Clujeană Provided by Diacronia.ro for IP 78.47.19.138 (2017-06-09 03:12:57 UTC) GIANCARLO GERLINI con il nome, nell'altro, resta invariabile. Ad esempio: au thème de l'automate et des poupées parlantes [al tema dell'automa e delle bambole che parlano (parlanti)] e des gens parlant la même langue [della gente che parla (parlanti) la stessa lingua].2 Riguardo alle differenze che intercorrono fra il participio presente e il gerundio, si ricorderà invece come il primo determini un nome così come farebbe una relativa, con la quale può del resto sempre commutare. Ad esempio, in Elle rencontre sa copine allant au cinéma (...) [Incontra la sua amica che va al cinema (...)] è la copine [l'amica] che va al cinema. In realtà, questo esempio presenta un interesse supplementare perché il suo stesso autore ha giudicato opportuno precisare (fra parentesi) già in francese (au moment où sa copina va au cinéma) [(nel momento in cui la sua amica sta andando al cinema)]; il che ci assicura delle difficoltà che può rappresentare la traduzione di una forma verbale in -ant per uno studente francofono. Col valore di gerundio il verbo in -ant corrisponde invece a una subordinata circostanziale, la quale precisa appunto l'azione espressa dalla principale. Così, in j'ai rencontré une copine en allant à l'école et on a papoté pendant une heure [ho incontrato un'amica andando a scuola e si è chiacchierato per un'ora], la subordinata implicita en allant à l'école [andando a scuola] indica in quale circostanza j'ai rencontré une copine [ho incontrato un'amica]. A titolo di curiosità, si può ricordare come parte delle difficoltà di cui si dovrà rendere conto risalga alla seconda metà del XVII secolo, più precisamente al 1679, quando, riprendendo fra altre le considerazioni dei grammatici di Port-Royal, l'Académie française, decise di fare accordare unicamente i participi presenti a valore di aggettivo, lasciando invariabili le loro utilizzazioni verbali. Con questa decisione si riuscì a creare il problema dell'accordo del participio aggettivale e, allo stesso tempo, a sopprimere il solo criterio morfologico che distinguesse ancora il participio dal gerundio, il quale era da sempre invariabile. Tale processo di assimilazione proseguirà fino a che, dopo essere stato dichiarato "una sorta di participio indeclinabile", il gerundio finirà per diventare una nozione "abusiva".3 E ancora oggi, benché si riconoscano il valore e il nome di gerundio alla forma verbale in -ant preceduta dalla preposizione en, non è irragionevole pensare che la sua descrizione risenta di tali presupposti. Ricordato questo, e tornando alle diverse funzioni del participio e del gerundio, si deve ammettere che esistono casi in cui la forma in -ant potrebbe commutare tanto con una relativa, ed essere interpretato come participio presente, quanto con una circostanziale esplicita, se giudicato essere un gerundio, senza un vero e proprio cambiamento di significato. In una frase quale il avait accordé un penalty litigieux en faveur de Liverpool face à l'Atletico Madrid en Ligue des champions, permettant aux Reds d'égaliser (1-1) [aveva concesso un calcio di rigore incerto al Liverpool contro all'Atletico Madrid "permettant" ai Reds di pareggiare 1 a 1)], la forma verbale può essere riferita tanto 2 3 Gli esempi sono tratti dal Web. La prima definizione "Terme de Grammaire. En notre langue c'est une espèce de participe indéclinable, où l'on joint souvent la préposition, En. Par exemple. En allant. en faisant. il alloit courant" sarà sostituita con "Il se dit abusivement, dans notre langue, du participe actif, précédé de la préposition en, exprimée ou sous-entendue. En allant. En faisant. Il allait courant". 122 BDD-A15588 © 2010 Editura Presa Universitară Clujeană Provided by Diacronia.ro for IP 78.47.19.138 (2017-06-09 03:12:57 UTC) LA SCOMPARSA DELLA FLESSIONE: IL GERUNDIO E IL PARTICIPIO PRESENTE all'operazione di avoir accordé quanto al sostantivo penalty. Che poi ciò avvenga anche grazie alla posizione di permettant rispetto ai due possibili supporti, non cambia nulla. Comunque sia, nel primo caso, in italiano, si dovrebbe tradurre con [aveva concesso un calcio di rigore] permettendo così ai Reds di pareggiare, nel secondo, con [un calcio di rigore] il quale ha permesso ai Reds di pareggiare. Tuttavia, qui, questo fatto per cui una stessa circostanza riferita all'operazione di cui si tratta nella proposizione principale può essere resa indifferentemente da una relativa o da circostanziale implicita o esplicita non interessa più di tanto. Il vero problema, almeno per degli studenti francofoni, proviene da frasi quali a-t-il ajouté, faisant référence aux européennes de juin 2009 [ha aggiunto, riferendosi alle elezioni europee del giugno del 2009], in cui l'eventualità di stabilire se si ha a che fare con un gerundio o se si tratta di un participio presente non è più indifferente. In effetti, da ciò dipende la possibilità di affermare che, almeno nella lingua francese di oggi, solo le forme verbali in -ant precedute dalla preposizione en devono essere considerate come gerundi. E anche se nulla vi si oppone in linea di principio, non si deve però dimenticare che in questo modo si va contro i dati forniti dalle analisi sia diacroniche che comparative, e che occorre allora rendere conto dell'insieme delle implicazioni presupposte da tale prospettiva. Per quanto riguarda la frase proposta come esempio, l'eventualità che la forma in -ant corrisponda a un participio è da noi esclusa per definizione poiché si è presupposto che un elemento nominale deve servire da supporto al participio presente, un elemento nominale che qui, appunto, manca. E questa decisione è tanto più adeguata dal punto di vista contrastivo e diacronico che è il nostro che si è nell'impossibilità di tradurre in italiano la forma verbale in -ant con un participio. Considerazioni simili vanno poi fatte per quelle che le grammatiche francesi chiamano le propositions participe o utilizzazioni absolues du participe. Tuttavia, in frasi quali Roman Polanski ne pourrait pas être libéré avant lundi 30 novembre, les conditions de sa libération sous caution n'étant pas encore remplies [Roman Polanski non potrebbe essere liberato prima del lunedì 30 novembre, poiché le condizioni della sua liberazione su cauzione non sono ancora soddisfatte (non essendo ancora soddisfatte le condizioni...)]. Che si guardino le definizioni date sopra, le possibili traduzioni in italiano o anche in altre lingue romanze, o ciò che ne dicono le grammatiche di queste stesse lingue, anche qui sarebbe più opportuno parlare di gerundio e delle sue utilizzazioni assolute.4 Lasciamo ad altri l'approfondimento di queste difficoltà che formalizziamo meglio ricordando come interessino qui le sole forme verbali in -ant che non sono precedute dalla preposizione en e che, in un modo o in un altro, rinviano al soggetto della proposizione principale. In questi due casi si avrebbe in effetti a che fare 4 "Si tratta di costruzioni subordinate prolettiche alla principale e da essa slegate, di cui non condividono il soggetto, quali il participio assoluto, erede dell’ablativo assoluto latino, e del gerundio assoluto, innovazione romanza dovuta all’estensione del gerundio a scapito del participio presente latino", CECCHINATO A., La lingua delle cronache volgari dell’età carrarese, Tesi, Università degli studi di Padova, [sd]; p. 202. 123 BDD-A15588 © 2010 Editura Presa Universitară Clujeană Provided by Diacronia.ro for IP 78.47.19.138 (2017-06-09 03:12:57 UTC) GIANCARLO GERLINI necessariamente o con un gerundio o con un participio presente. Qui basterà osservare come le definizioni proposte sopra siano sufficienti per elaborare una strategia adeguata per l'insegnamento del comportamento della lingua italiana di fronte alle forme verbali in -ant della lingua francese. Per avere un punto di riferimento visivo, ecco una tabella che potrebbe essere proposta durante una lezione d'italiano: Francese Des hommes bien pensants Des professeurs exigeants Part. presenteLes coteaux environnant la ville Des jeunes criant des slogans Gerundio Il est tombé en courant Il entra en hurlant Tabella A Aggettivo Italiano Degli uomini ben pensanti Professori esigenti I pendii circondanti la città /che circondano Giovani sparanti degli slogan / che sparano È caduto correndo / nel correre Entrò urlando / che urlava In una prospettiva contrastiva, per quanto riguarda le utilizzazioni nominali del participio, cioè le sue utilizzazioni come aggettivo o nome, non vi sono complicazioni particolari quando si tratta di passare dal francese all'italiano o dall'italiano al francese. Tutt'al più, si può ricordare la facilità con cui il participio presente, legato al nome, passa dal piano del verbo a quello del nome, mentre questo scivolamento è cosa impossibile per il gerundio il quale è invece legato ad un altro verbo. In compenso, qualche precisazione diventa necessaria quando si tratta degli usi verbali del participio presente dato che, in italiano, come in francese fino al XVII secolo, il participio accorda sempre e non solo quando funziona come aggettivo, mentre, ripetiamolo, nella lingua francese di oggi, gli usi verbali e aggettivali del participio presente si differenziano fra altre cose per l'assenza o la presenza dell'accordo con il nome. In pratica, neanche questa differenza costituisce una vera difficoltà per lo studente francofono. In italiano, il participio presente a valore verbale è assente dalla lingua parlata5 e lo si trova solo in modo residuo nella lingua scritta. Per incontrarlo con una relativa facilità occorre cercarlo in ambiti linguisticamente conservatori quali, ad esempio, il discorso giuridico o la lessicografia (cioè nelle definizioni dei vocabolari). Se c'è imbarazzo per lo studente francofono, e imbarazzo ce n'è, questo non dipende dalla restituzione in italiano del participio presente a valore verbale francese. Infatti, gli basta sostituirlo con una relativa esattamente come fa in francese quando passa dalla lingua scritta alla lingua parlata. La vera difficoltà si presenta quando deve decidere sul valore della forma francese in –ant non preceduta dalla preposizione en e renderla in italiano con un gerundio o, se è considerata come un participio, con una relativa. E purtroppo per lo studente, questa assenza di un criterio morfologico semplice e univoco, la preposizione en, è frequente nella lingua francese scritta. 5 FIRENZUOLI V., Romanische Forschungen, 112:2, 2000, "Nuovi dati statistici sull'italiano parlato", p. 212-224; p. 219, n. 15. 124 BDD-A15588 © 2010 Editura Presa Universitară Clujeană Provided by Diacronia.ro for IP 78.47.19.138 (2017-06-09 03:12:57 UTC) LA SCOMPARSA DELLA FLESSIONE: IL GERUNDIO E IL PARTICIPIO PRESENTE Dal punto di vista del lavoro scolastico, le indicazioni fornite fin qui bastano ampiamente per proporre una soluzione. Le forme in -ant precedute dalla preposizione en sono sicuramente dei gerundi e corrispondono a gerundi italiani. Se la preposizione en è assente, per sapere se occorra trattarla come un gerundio o come un participio, basterà sostituire la forma verbale con una relativa. Se il significato resta sensibilmente lo stesso, si tratta di un participio e lo si rende con una relativa in italiano, in caso contrario, si ricorrerà al gerundio, qualunque sia la definizione che possano darne le grammatiche francesi. Qualche esempio: je lis encore des dépêches indiquant [lesquelles indiquent] que Frêche a... leggo ancora dei dispacci i quali indicano che Frêche ha... Eric Besson a expliqué [...] ne pas avoir eu le temps de lire le texte refusant [*qui refuse] par conséquent d'évoquer le sujet Eric Besson ha spiegato [...] di non aver avuto il tempo per leggere il testo, rifiutando conseguentemente di evocare l'argomento. Il principio resta lo stesso anche nei casi in cui l'interpretazione sia legata alla posizione della forma verbale: Répondant [*qui répondait] à l'Assemblée à une question du député PS Jean-Louis Touraine, Roselyne Bachelot a une nouvelle fois défendu la vaccination en centres collectifs Rispondendo alla Camera a una interrogazione del deputato socialista JeanLouis Touraine, Roselyne Bachelot ha difeso ancora una volta la vaccinazione in centri collettivi à l'Assemblée, Roselyne Bachelot [qui répondait à une question du député PS Jean-Louis Touraine] a une nouvelle fois défendu la vaccination en centres collectifs in parlamento, Roselyne Bachelot, che rispondeva a una interrogazione del deputato socialista Jean-Louis Touraine, ha difeso ancora una volta la vaccinazione in centri collettivi Se questo gadget pedagogico permette di risolvere le difficoltà contingenti dello studente, esso presuppone anche delle prese di posizione su cosa sia da intendere per participio o per gerundio, i loro rispettivi valori, le costruzioni equivalenti (circostanziale esplicita o relativa), ecc. Si tratta ora di dare ordine e coerenza a tutto ciò. È qui che diventa possibile introdurre i fatti riguardanti la flessione nominale e quella verbale. Come punto di partenza si può prendere il ruolo sempre più marginale del participio presente a valore verbale. Oramai scomparso nella maggior parte delle lingue romanze, poco frequente in italiano, dove è presente soprattutto in qualche lingua di specialità, anche in francese, benché sia facile attestarvelo nella lingua scritta, il participio presente è sempre più difficile da incontrare nella lingua parlata dove in genere è sostituito da una costruzione relativa. 125 BDD-A15588 © 2010 Editura Presa Universitară Clujeană Provided by Diacronia.ro for IP 78.47.19.138 (2017-06-09 03:12:57 UTC) GIANCARLO GERLINI Henry Frei, diamo a Cesare quel che è di Cesare, vi vede il passaggio da una costruzione arcaica, in cui la subordinazione è segnalata dalla flessione, a una più moderna, in cui ciò spetta alle congiunzioni o ai pronomi relativi di norma anteposti. È evidente che si è di fronte a quel processo di perdita di funzione da parte della flessione che caratterizza il passaggio dal latino alle lingue romanze o, nel caso si volesse arrivare fin là, l'evoluzione dell'insieme delle lingue indoeuropee. In francese, questo movimento è netto nel caso del gerundio dove la preposizione en (oramai lessicalizzata) è divenuta l'elemento morfologico che caratterizza questa forma verbale. Se per i motivi già visti, non è possibile ridurre il gerundio francese a questa sola forma, cosa che permetterebbe di dichiarare questo movimento come già compiuto, il processo in corso non è per questo meno evidente. Resta da valutare il significato da attribuire al fatto che il gerundio italiano sia ancora caratterizzato dalla desinenza -ndo. Ora, in italiano, contrariamente a quanto accade in francese, la flessione verbale è ancora viva e fondamentale, si può dunque pensare che l'opposizione fra gli elementi grammaticali che precedono la parola e quelli che la seguono sia essenziale per distinguere ciò che appartiene al piano del nome da ciò che dipende dal piano del verbo. In questo modo diventa facile capire anche il rifiuto della lingua italiana a sviluppare un gerundio con un elemento anteposto, benché l'uso di farlo precedere dalla preposizione in sia esistito anche in italiano antico e se ne possano incontrare ancora delle tracce in qualche autore arcaizzante o in qualche parlata regionale.6 In maniera analoga si può pensare che la costruzione con la preposizione en si sia sviluppata più facilmente in francese grazie anche alla soppressione della regola che voleva l'accordo in numero del participio con il nome. L'eliminazione della marca morfologica posposta, la sola del resto che permettesse di distinguere il gerundio dal participio, ha probabilmente dato maggior vigore alla costruzione con la preposizione en anteposta. Tale interpretazione è del resto tanto più plausibile in quanto corrisponde alla più generale perdita di importanza della flessione verbale. Per terminare, resterebbe da chiedersi quale lezione tirare per lo studio della scomparsa della flessione, cui è dedicato l'insieme di questi interventi, a partire da considerazioni non teoriche, ma nate dall'insegnamento pratico della lingua italiana. Molto semplicemente di valutare, prima di cercare una qualche giustificazione in non si sa quale nascosta piega della lingua o della mente umana, il peso di fatti semplici quali la posizione e la ripetizione e della forza innovativa che possono rappresentare a causa della loro stessa semplicità. 6 Però pur va ed in andando ascolta (Purg. 5, 45); In facendognene di tutti i [c]olori ; ROHLFS G., Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti [3. vol.], Einaudi, Torino, 1966-1969; vol. III, § 721. 126 BDD-A15588 © 2010 Editura Presa Universitară Clujeană Provided by Diacronia.ro for IP 78.47.19.138 (2017-06-09 03:12:57 UTC) Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)