Università degli Studi di Sassari
Ufficio Tecnico
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STUDIO DI FATTIBILITA’
Lavori di ristrutturazione, restauro conservativo e adeguamento normativo Edificio Largo
Porta Nuova
1. QUADRO CONOSCITIVO
1.1 Quadro conoscitivo generale
L’Amministrazione Universitaria, nel perseguimento del suo obiettivo teso a sviluppare,
migliorare e conservare il proprio patrimonio edilizio, ha programmato di avviare una serie di
interventi di sistemazione della storica sede di Piazza Università, di cui fa parte integrante il
fabbricato denominato Palazzo di Largo Porta Nuova.
L’Università intende infatti rendersi protagonista del rinnovamento della città partendo anche
dalla riqualificazione della sua sede centrale, quale simbolico luogo della vita culturale cittadina,
riportando nel centro città uffici e servizi agli studenti, in locali con valenza storica ma adeguati
ai tempi e alle normative attuali.
Attualmente gli uffici dell’Amministrazione centrale sono distribuiti in vari edifici ubicati in tutto il
territorio cittadino, con difficoltà di collegamento e di interconnessione tra le varie sedi, occorre
inoltre sottolineare che alcuni di essi sono in affitto con esborsi non più giustificabili nella
congiuntura attuale.
Il risultato di una politica di decentralizzazione degli scorsi decenni è che la storica sede
centrale dell’Università e la sua piazza hanno subito un processo di decadimento quale
fondamentale centro di aggregazione sociale della città. Tutto ciò rende meno vivibile tutta la
zona del centro storico che si impernia sulla Piazza Università.
L’insieme degli interventi che vengono programmati dall’Ateneo è funzionale a ridefinire, con
una nuova localizzazione razionale di alcune strutture universitarie, l’assetto urbano della zona
della Piazza Università e di tutto il centro storico. Il complesso degli interventi che ricadono nel
polo universitario centrale risultano essere anche un polo di attrazione per le funzioni e i servizi
di tipo culturale di cui il centro storico è da sempre carente.
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Le operazioni edilizie con le quali si intende operare sono tutte volte al recupero di edifici storici
e di pregio. Lo spazio urbano, interessato dagli interventi, viene a sua volta modificato e
riorganizzato.
Per rendere possibile questo processo di aggregazione occorre partire proprio dalla
ristrutturazione degli edifici della sede centrale dell’Università di Sassari, quale momento di
inversione di tendenza che riporti verso il centro storico le funzioni direttive, culturali, informative
e di eccellenza dell’Università ed in questo senso va letto il programma edilizio degli organi di
governo dell’Ateneo che intendono concentrare nel polo Centro città funzioni amministrative, di
servizio agli studenti (segreterie, orientamento, counseling ecc…) unitamente a spazi di
socializzazione per studenti e per il personale tecnico-amministrativo.
In particolare il Palazzo di Largo Porta Nuova viene destinato ad accogliere totalmente uffici
dell’Amministrazione Centrale, in collegamento organico con il palazzo storico ospitante le
funzioni direttive dell’Ateneo.
1.2 Descrizione della preesistenza
L'edificio sorge sul lato nord e adiacente al corpo occidentale del complesso edilizio
dell'Università Centrale di Sassari, in area in seguito resa libera dalla demolizione di un tratto
delle mura medievali della città nel cui sito fu localizzata una nuova e spaziosa via di accesso
denominata appunto "Porta Nuova" atterrata nel 1874, l’edificio prese il posto delle Regie
Galere e del posto di Guardia.
Il corpo di fabbrica, databile alla seconda metà del secolo XIX, a pianta rettangolare, è
strutturato su tre livelli, con copertura a tetto a padiglione e ingresso su Largo Porta Nuova,
contraddistinto al numero civico 4. Il fabbricato in argomento, sul retro prospetto, è collegato, in
corrispondenza del lato corto, completamente sfalsato, ad altro corpo coevo e di uguale altezza,
addossato alla parete nord dell'edificio storico dell'Università, tale da individuare uno spazio
interno fra i fabbricati, e sul lato nord-ovest individua un giardino chiuso da una cancellata a
giorno che segue il garbo semicircolare della viabilità pubblica fra viale Regina Margherita di
Savoia e l'accesso a largo Porta Nuova.
Come scritto l'edificio è databile alla seconda metà del secolo XIX e la tipologia costruttiva, di
forme neo classiche, presenta in particolare tutte quelle peculiarità stilistiche che hanno
caratterizzato le costruzioni più importanti dell'epoca: quindi facciate interessate da cornici in
aggetto in corrispondenza di ogni piano, aperture di finestra evidenziate da fasce oppure
incorniciate ad arco a tutto sesto, come quelle del piano terra, ambienti interni ricoperti da volte
oppure da solai costituiti da volterrane, come quelli osservati all'ultimo piano, scale impostate su
arcature rampanti e finiture in auge nell'epoca quali impiego di marmi, di pavimenti in cemento
colorato e intonaci in malta di calce. Le facciate esterne sono finite con velatura di intonaco e
colore, a proteggere l'apparecchiatura muraria in pietra regolare, e il tetto a padiglione,
impostato su pronunciati cornicioni modanati, è ordito su struttura in legno e tegolati a embrice.
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Il fabbricato, già negli anni cinquanta fu sede di Uffici tecnico amministrativi del Comune di
Sassari e mantenne tale destinazione fino alla data dei primi mesi del 2004, allorché è stato
posto nella disponibilità dell’Università degli Studi di Sassari .
L'edificio è giunto sino ai nostri giorni mantenendo la sua originaria conformazione strutturale
subendo soltanto limitate superfetazioni interne e nelle sue finiture in relazione alle mutate
maggiori esigenze dell'Amministrazione comunale: si rileva in particolare la suddivisione di
alcuni ambienti con moderni divisori a creare un numero maggiore di locali indipendenti fra loro.
Più significative invece appaiono quelle subite dalle pavimentazioni, che appaiono del tutto
sostituite al piano terra e ultimo con pavimentazioni in ceramica, mentre quelle originarie al
primo piano sono state del tutto "sommerse" da soprastanti pavimentazioni, in parte realizzate
in ceramica ed in parte con linoleum, applicate con collanti.
Interventi successivi alla impostazione originaria sono, come scritto, alcuni divisori realizzati con
pannelli di cartongesso o in pannelli in legno, i servizi igienici, gli impianti elettrici per buona
parte in esecuzione esterna.
1.3 Condizioni di conservazione della preesistenza
L'edificio presenta significative lacune nell'aspetto estetico esteriore. Le facciate infatti risentono
dei mancati interventi di manutenzione e l'organismo appare interessato da generale caduta di
colore e vistose erosioni del paramento murario, costituito da cantoni regolari di tufo.
In merito agli ambienti interni è da osservare che, fatti salvi alcuni locali del piano terra, ancora
oggi sono occupati da uffici dell’Università, la restante parte dell'organismo edilizio mostra
evidenti i segni del mancato uso. L'abbandono dei locali, con la liberazione degli ambienti da
ogni tipo di suppellettile, lascia palesare i guasti rilevabili nelle pavimentazioni e nella
conservazione delle finiture, quali intonaci, serramenti di porte e di finestre, e la fatiscenza dei
servizi igienico - sanitari certamente non idonei a soddisfare le prescrizioni normative per locali
destinati a uffici. Inoltre, con riferimento alle pavimentazioni, alcune di più recente realizzazione
(soprattutto quelle dell'ultimo piano) si reputano, per colore e forma, di tipologia estranea al
decoro e funzionalità degli ambienti. Evidenti segni dell'uso si deducono anche nella scale di
collegamento ai piani ove le pedate in graniglia risultano nella generalità "rattoppate" con
integrazioni dello stesso materiale.
In relazione all'efficienza dell'impianto elettrico e telefonico in particolare si rileva la necessità di
un totale riordino delle linee in quanto molte risultano integrate, sulla base di riprese resesi
indispensabili in funzione delle esigenze del momento, ed inoltre nella fase di abbandono dei
locali-uffici da parte dei dipendenti comunali, nel distacco delle apparecchiature, soprattutto
quelle telefoniche, si è operato per il loro disfacimento con conseguente eliminazione delle linee
relative.
Le coperture del tetto, costituita da un ordito di sostegno in legname e tegolati del tipo a
embrice, meglio conosciute come " tegole marsigliesi", da quanto constatato dalle infiltrazioni
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rilevabili all'interno di alcuni ambienti dell'ultimo piano, hanno necessità di essere restaurate in
più punti.
1.4 Situazione attuale
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1.5 Obiettivi dell’intervento
Il progetto ha come ipotesi di lavoro una serie di importanti obiettivi/vincoli, da raggiungere nel
breve termine, che la Amministrazione Universitaria si è prefissata e che possono essere così
riassunti:
- La possibilità di avere nuovi spazi adatti ad ospitare uffici dell’Amministrazione centrale;
- La possibilità di avere tali uffici localizzati in zona centrale della città, utilizzando un
fabbricato di proprietà Universitaria situato in prossimità della storica sede centrale;
- La possibilità di predisporre un organico collegamento con l’attiguo palazzo storico
dell’Ateneo risolvendo problematiche di accessibilità e di normativa antincendi sia del
palazzo oggetto di intervento che più in generale di tutto il complesso universitario di Piazza
Università;
- La possibilità di razionalizzare le centrali tecnologiche del palazzo storico dell’Ateneo
Obiettivo del progetto, è dunque la ristrutturazione di un fabbricato storico del centro cittadino al
fine di realizzare spazi per uffici a norma.
1.6 Modalità di gestione dell’opera
Tutte le opere, sebbene con diverso grado di complessità, necessitano di un’attività di gestione
nella fase di regime: dalla sola attività di manutenzione dell’opera a quelle di gestione di sistemi
complessi.
Lo SdF deve dunque porre una particolare attenzione nell’individuare il sistema più efficiente di
gestione dell’opera pubblica.
Occorre descrivere il modello di gestione previsto (in gestione, in economia ecc.)
individuandone normativa, soggetti, modalità, attività, ecc.; nonché le azioni che dovranno
essere intraprese per rendere possibile sul piano gestionale, il conseguimento degli obiettivi ai
quali l’intervento è finalizzato. Il modello di gestione previsto deve essere, ovviamente, “fattibile”
a normativa vigente. Il modello di gestione previsto dovrà trovare corrispondenza nella Fattibilità
Finanziaria.
2. FATTIBILITA’ TECNICA
2.1 Indicazioni tecniche “di base” ed esplorazioni preprogettuali
L’edificio di Largo Porta Nuova risulta costituito da due corpi distinti per un totale di circa 1.185
mq aderenti alla sede centrale dell’Ateneo. L’edificio risulta attualmente utilizzato per circa il
40% della superficie, ma presenta delle problematiche costituite dallo stato di gravissimo
degrado delle facciate, dalla dotazione impiantistica non a norma e dalla totale mancanza di
ascensori.
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Per il suo pieno utilizzo occorrono pertanto estesi interventi di messa a norma ai fini di
abbattimento delle barriere architettoniche, di rispetto delle normative antincendio, di
adeguamento impiantistico, di restauro conservativo sia delle facciate che degli interni, oltre che
di sistemazione del cortile interno e del giardino posteriore.
L’edificio risulta vincolato, e proprio in occasione di una recente visita del Soprintendente ai
Beni Architettonici sono state condivise alcune ipotesi programmatiche di intervento sugli
immobili storici di Piazza Università. In particolare l’immobile di Largo Porta Nuova è stato
individuato come corpo edilizio complementare al palazzo centrale dell’Ateneo, proprio questa
sua complementarietà costituisce ipotesi principale di intervento su cui agire, diventerà infatti un
punto centrale dei lavori di adeguamento il collegamento funzionale tra il corpo principale e
quello oggetto di ristrutturazione.
Si ipotizza la realizzazione di un volume di collegamenti verticali/orizzontali comprendente
ascensori e scale, ubicato nella parte di cortile interno attualmente occupata da un insieme
incoerente di superfettazioni, blocco di collegamento realizzato in materiali leggeri e trasparenti.
I materiali impiegati nei restauri saranno quelli naturali e tradizionali con i quali i fabbricati
vennero costruiti con le uniche eccezioni derivanti dall’applicazione delle normative in fatto di
sicurezza.
In occasione di questi lavori si procederà inoltre all’adeguamento normativo delle centrali termo
fluidiche e di condizionamento di parti importanti del palazzo centrale dell’Ateneo, attualmente
attestate nel cortile oggetto di intervento.
Entrando nei dettagli dimensionali l’intervento consiste nella ristrutturazione un fabbricato, di
circa 1.185 mq. di superficie utile calpestabile, che si sviluppa su tre piani fuori terra oltre un
piano interrato con soffitti interni alti circa 4.0 mt., sufficiente a soddisfare sia le esigenze di
standards qualitativi sia le obiettive esigenze dell’utenza, il tutto ad una scala di intervento
economico tarata sulla soglia indicativa di 4 milioni di euro di importo di progetto.
L’Ente Committente intende realizzare tale intervento in un unico lotto funzionale.
Non è necessaria alcuna acquisizione in quanto il fabbricato è di proprietà Universitaria né
trasformazioni particolari. Non sono necessarie opere infrastrutturali significative, di rete idrica e
fognaria, di allacciamento elettrico essendo il fabbricato già allacciato al corpo principale.
La struttura portante del fabbricato è in tufo e gli orizzontamenti sono costituiti sia da volte a
botte che da solai a voltini. Nel corso degli anni, per adeguare i locali alle necessità dei
precedenti occupanti, sono state realizzati muri di divisione e pavimenti in sovrapposizione a
quelli esistenti. Tutte queste sovrastrutture saranno eliminate in modo da ripristinare la
disposizione originaria dei locali. Le volte saranno svuotate fino a metterne a nudo l’estradosso
controllate,rinforzate se necessario e riempite con materiale alleggerito, i muri portanti saranno
puliti ed eventualmente rinforzati con la tecnica del cuci-scuci.
I pavimenti non più originali saranno asportati e al loro posto saranno collocati materiali coerenti
con le caratteristiche degli ambienti e dell'attività che vi verrà svolta.
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Attualmente il fabbricato è dotato di un vecchio impianto di riscaldamento a termosifoni,
impianto che verrà completamente rifatto. Si prevede di sostituirlo con un impianto termico con
riscaldamento a pavimento alimentato da una centrale termica collocata sotto la quota del
cortile interno, per quanto compatibile con le preesistenze archeologiche.
La struttura sarà servita da un nuova rete di distribuzione elettrica per energia e luce, con
l’illuminazione che privilegerà la luce calda, l’impianto sarà completato da rete di trattamento
dati, telecomunicazione e segnalazione sicurezza.
Per garantire la massima sicurezza saranno disponibili sistemi attivi e passivi antincendio come
ad esempio un sistema di rilevazione fumi con sensori collegati ad una centrale di allarme, un
impianto di spegnimento ad acqua con naspi, estintori portatili distribuiti in modo adeguato.
L’intervento si profila dunque interessante sia per il riuso di un fabbricato esistente realizzabile
con una ristrutturazione non particolarmente pesante, sia per il recupero artistico di un
fabbricato che appartiene al patrimonio storico della città.
La ristrutturazione non può, come già evidenziato, non tenere conto dei vincoli strutturali tuttavia
essa viene attuata con particolare attenzione al benessere ambientale oltre che alla funzionalità
e alla sicurezza.
Il concetto di benessere ambientale alla base di queste ipotesi di lavoro ben si presta alle
necessità oggettive degli utenti ma anche degli operatori che condividono quotidianamente
spazi e volumi del fabbricato. Viene posta particolare attenzione alla distribuzione degli spazi,
delle forme ed al livello di benessere derivante da aria, luce e calore.
Da un punto di vista di qualità ambientale il progetto, dovrà essere impostato con i criteri dello
standard europeo H.Q.E. (high quality environmental), una Alta Qualità Ambientale fondata su
un programma di uso di materiali scelti per grado di “nocività” generale tendente allo zero e
conduzione delle forniture e lavori che tiene in primo conto l’uso dei “materiali di prossimità” e la
eliminazione dei materiali di provenienza lontana, ad eccezione di quelli per i quali non è
possibile l’approvvigionamento sul territorio.
Elemento fondante dell’intervento sarà il collegamento verticale/orizzontale attestato nel cortile
tra l’edificio di Largo Porta Nuova e il Palazzo storico dell’Ateneo, e realizzato con una pelle
trasparente di cristallo e acciaio, nel rispetto della preesistenza storica.
Si procederà alla demolizione di alcune volumetrie attestate nel cortile interno e di nessun
valore storico, con la contestuale realizzazione di locali tecnici seminterrati dove allocare
centrali tecnologiche a servizio sia dell’edificio di Largo Porta Nuova che del Palazzo storico
dell’Ateneo
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2.2 Stima parametrica del costo di costruzione e di realizzazione
Il costo dell’intervento è fondato su un computo metrico estimativo di massima e su valutazioni
eseguite su lavori similari nel territorio.
I prezzi sono derivati dall'Elenco dei Prezzi Unitari del Prezzario Regionale Sardegna.
I parametri dimensionali del fabbricato sono i seguenti:
Superficie netta calpestabile piano interrato: mq 75,00
Superficie netta calpestabile piano terra: mq 370,00
Superficie netta calpestabile piano primo: mq 370,00
Superficie netta calpestabile piano secondo: mq 370,00
Superficie netta calpestabile attuale fabbricato: mq 1.185,00
Superficie lorda coperta: mq 460,00 per piano - 1.470,00 tot
Altezza media: ml 16,00
Volume lordo del fabbricato: mc 7.360,00 circa
Volume demolizioni: mc 320,00
Superficie cortile: mq 240,00
Superficie volumi tecnici interrati: mq 150,00
Superficie locali tecnici da ristrutturare: mq 80,00
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Superficie lorda coperta volume tecnico di collegamento: mq 70,00
Superficie totale volume tecnico di collegamento: mq 280,00
Volume lordo volume tecnico di collegamento: mc 560
Superficie lorda totale di intervento: mq 1.980,00
La spendita del finanziamento disponibile potrà avvenire secondo il seguente quadro
economico.
Quadro economico
IMPORTI
A - SOMMA IMPORTO LAVORI E SICUREZZA
importo lavori soggetto a ribasso d'asta
importo sicurezza non soggetta a ribasso d'asta
€ 2.700.000,00
€ 2.592.000,00
€
108.000,00
B1 - Acquisti e lavori in economia
€
50.000,00
B2 - Rilievi, Accertamenti, indagini
€
25.000,00
B3 - Allacciamenti ai pubblici servizi
€
10.000,00
B4 - Imprevisti
€
90.840,00
B5 - Spese tecniche e generali, coord. sicurezza, collaudatori
€
545.000,00
B6 - Cassa Previdenziale (4% di B5)
€
21.800,00
B7 - IVA al 10% (su A)
€
270.000,00
B8 - IVA al 20% (su B5+B6)
€
113.360,00
B9 - Accantonam. Art. 12 D.P.R. 554/99 (3%)
€
81.000,00
B10 - Accantonam. Art. 92 - D.Lgs. 163/06 (2%)
€
54.000,00
B11 - Accantonam. Art. 133 c.4 D.Lgs 163/06 (1%)
€
27.000,00
B12 - Pubblicità
€
12.000,00
TOTALE B (Somme a disposizione)
€ 1.300.000,00
B - SOMME A DISPOSIZIONE
TOTALE GENERALE (A+B)
€ 4.000.000,00
COSTI PARAMETRICI
Totale costo realizzazione € 4.000.000,00
Totale costo lavori € 2.700.000,00
costo di realizzazione = €/mq 2.020,20
costo di costruzione = €/mq 1363,60
Pg. 9/17
3. COMPATIBILITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E PAESAGGISTICA
3.1 Compatibilità urbanistica
L’intervento è assoggettato alle seguenti disposizioni generali, urbanistiche ed edilizie, vigenti
od operanti in salvaguardia:
Piano Regolatore Generale
Area urbanistica in cui è compreso l'intervento:
Dal punto di vista urbanistico il palazzo storico dell'Ateneo ricade attualmente nell'ambito 1 del
vecchio piano regolatore P.R.G.C.,"Centro Storico", Sottozona G1, mentre le aree
immediatamente circostanti la sede dell'ateneo ricadono in sottozona A2. Nella sottozona G1
sono ammessi gli interventi relativi a manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e
risanamento conservativo con rispetto dei manufatti esistenti e delle caratteristiche tipologiche.
Nella sottozona A2, oltre alle operazioni su indicate, sono ammesse anche la ristrutturazione, la
ricostruzione edilizia e la sopraelevazione con piano di recupero esteso all'intero isolato, la
demolizione totale o parziale.
Piani attuativi approvati
L’intervento è assoggettato alle norme del Piano particolareggiato di Piazza Università e
Arcivescovado, che interessa le aree urbane individuate nel Piano Quadro del Centro Storico
del Comune di Sassari nella Unità Urbanistica n.1 Università.
PUC adottato con delibera di adozione del 10 luglio 2008
Nel nuovo PUC di Sassari, attualmente in approvazione in Regione Sardegna, il palazzo storico
dell'Ateneo ricade in zona omogenea A1 sottozona G 1.1.2.
Vincoli e altre prescrizioni normative:
Il palazzo storico è sottoposto a vincolo ai sensi del Dlgs 42 del 2004.
Gli interventi che si intendono proporre rientrano tra quelli ammessi sia dallo strumento
urbanistico attualmente vigente che da quello in via di approvazione.
L’intervento è pertanto :
CONFORME alle disposizioni generali, urbanistiche ed edilizie, vigenti od operanti in
salvaguardia
Estratti cartografici del PRG, PP e PUC con individuazione dell’area interessata dall’intervento
Pg. 10/17
Estratto PRG
Estratto del Piano Particolareggiato
Pg. 11/17
Estratto del PUC
3.2 Descrizione sintetica di eventuali impatti ambientali dovuti all’opera e misure
compensative da prendersi
Nello studio di prefattibilità emerge un vincolo artistico-architettonico e storico dato dalla
caratteristica peculiare del fabbricato (D.lgs 42/2004).
Non sussistono vincoli di alcun altro tipo (geologici, idrogeologici) se non quelli relativi alla
sicurezza antincendio.
L’intervento proposto non modifica il prospetto esistente affacciato sulla pubblica via lasciando
inalterate sia l’architettura degli esterni che la distribuzione funzionale interna.
L'intervento in quanto opera pubblica necessita prima della approvazione del progetto esecutivo
dei pareri di competenza del Comune, dell'A.S.L. , della Soprintendenza ai Beni Architettonici
ed Ambientali e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco se ritenuto necessario in funzione
della capienza totale dell’edificio.
Pg. 12/17
Documentazione fotografica del fabbricato
Pg. 13/17
Pg. 14/17
Pg. 15/17
4. SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA
4.1 Sostenibilità dei costi
L’Amministrazione può sostenere i costi relativi alla ristrutturazione mediante fondi di bilancio
già disponibili.
4.2 Stima costi di gestione
A edificio ristrutturato, si prevede una gestione dell’immobile svolta in economia dal Università
di Sassari nel quadro della gestione ordinaria degli edifici dell’Ateneo.
I costi d’esercizio sono calcolabili come segue:
- spese di funzionamento ordinario dell’immobile €/anno 35.000
- spese per attività manutentive €/anno 25.000
per un totale annuo di € 60.000
5. CONVENIENZA ECONOMICO – SOCIALE
5.1 Descrizione dei benefici e dei costi per la collettività legati all’opera
Il beneficio maggiore della realizzazione sta nel mettere a disposizione dell’Ateneo e della città
una importante memoria del proprio passato, capace di dare sostanza al senso di identità
culturale. In secondo luogo, si rende fruibile un patrimonio di notevole valore, fino ad oggi
largamente inutilizzato.
L’intervento si profila dunque interessante sia per il riuso di un fabbricato esistente realizzabile
con una ristrutturazione non particolarmente pesante, sia per il recupero artistico di un
fabbricato che appartiene al patrimonio storico della città.
I costi di realizzazione e di gestione sono consistenti, ma vanno considerati come investimenti
volti ad accrescere il patrimonio di edifici a norma e funzionali dell’Amministrazione
Universitaria, contribuendo alla riqualificazione del centro città in una zona strategica per le sue
emergenze culturali.
6. PROCEDURE
6.1 Descrizione puntuale di tutti i vincoli che gravano sull’opera
Gli adempimenti tecnici sono quelli previsti dalle leggi in vigore specificati nel paragrafo
successivo.
Il fabbricato è di proprietà Universitaria e completamente disponibile, pertanto i lavori potranno
essere iniziati appena saranno espletate le procedure di gara.
Pg. 16/17
6.2 Descrizione puntuale dei passaggi normativi e procedurali che si intendono attuare
per superare i vincoli indicando i relativi tempi
Non sono necessari passaggi procedurali particolari, se non quelli necessari per l’approvazione
dei progetti e l’ottenimento del parere favorevole della Soprintendenza, dell’Ufficio di Igiene e
dei Vigili del Fuoco.
6.3 Cronoprogramma delle scadenze temporali
IV
I
II
III
IV
I
II
III
IV
I
II
III
IV
trim. trim. trim. trim. trim. trim. trim. trim. trim. trim. trim. trim. trim.
2010 2011 2011 2011 2011 2012 2012 2012 2012 2013 2013 2013 2013
Studio di fattibilità
Aggiud. progettazione
Progetto preliminare
Progetto definitivo
Progetto esecutivo
Rich. autorizzazioni
Aggiudicazione
Inizio-fine lavori
Collaudo
Avvio gestione
Sassari, 7 dicembre 2010
Il progettista
Ing. Simone Loddo
Pg. 17/17