APPUNTI IN MATERIA DI SOLARE FOTOVOLTAICO Il fotovoltaico è una tecnologia che consente di trasformare direttamente la luce solare in energia elettrica, sfruttando il così detto effetto fotovoltaico. Questo effetto si basa sulla proprietà che hanno alcuni materiali semiconduttori opportunamente trattati di generare direttamente energia elettrica quando vengono colpiti dalla radiazione solare, senza l’uso di alcun combustibile. Il dispositivo più elementare capace di convertire la luce solare in energia elettrica è la cella fotovoltaica. Gli elementi costituenti il modulo fotovoltaico sono le celle e il vetro. La cella fotovoltaica è costituita da una sottile fetta (dello spessore di 4 micron detta wafer) e di un materiale semiconduttore, molto spesso il silicio. Le celle fotovoltaiche hanno solitamente una colorazione blu scuro, derivante dal rivestimento antiriflettente (ossido di titanio), molto importante per ottimizzare la captazione dell’irraggiamento solare. La misura delle celle può variare molto: le più comuni sono 10X10 cm, 12,5X12,5 cm, 15X15 cm, ma è possibile averle anche 5X15 cm e 10X15 cm; la loro forma è prevalentemente quadrata. Le celle sono tra di loro collegate elettricamente realizzando un MODULO FOTOVOLTAICO; un modulo tipo ha una superficie di circa mezzo metro quadrato ed è formato da 30-36 celle. Un insieme di moduli, collegati elettricamente in serie in modo da fornire la tensione richiesta, costituisce una STRINGA; più stringhe collegate generalmente in parallelo, per fornire la potenza richiesta, costituiscono il GENERATORE FOTOVOLTAICO. I moduli sono montati su una struttura meccanica capace di sostenerli ed orientata in modo da massimizzare la captazione dell’irraggiamento solare. La corrente elettrica generatasi all’interno del pannello è tanto maggiore quanto maggiore è la quantità di luce incidente. Le condizioni climatiche (nuvolosità, foschia, ecc) hanno ovviamente grande influenza sui valori di insolazione, che, tuttavia, su base stagionale o annuale, sono fondamentalmente influenzati dalla latitudine. Fondamentalmente si possono distinguere due tipi di impianti fotovoltaici: – impianti isolati (Stand-Alone): per gli impianti isolati la sola fonte di energia è quella prodotta dal processo fotovoltaico; accanto al generatore, occorre quindi prevedere un sistema di accumulo (batteria) per rendere disponibile l’energia nelle ore in cui manca l’insolazione. Sugli impianti Stand-Alone si basa la elettrificazione di utenze isolate, specialmente case sparse, oppure di servizi particolari quali: ripetitori radio, stazioni di rilevamento atmosferico, servizi di segnalazione, apparecchi telefonici nel settore delle comunicazioni, il pompaggio dell’acqua in agricoltura, e simili; – impianti collegati (Grid-Connected): gli impianti collegati sono connessi con una rete elettrica di distribuzione: l’energia viene convertita in corrente elettrica alternata e immessa in rete per la quota eccedente oppure prelevata per la quota mancante; quando l’energia prodotta è superiore a quella necessaria all’utenza, allora, si parla di cessione delle “eccedenze” alla rete elettrica locale. Gli interventi di integrazione architettonica si distinguono in due categorie fondamentali: - SISTEMI RETROFIT quando vengono installati su edifici già esistenti; - SISTEMI AD INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA, quando vengono già previsti in fase di progettazione. In entrambi i casi esistono attualmente due tecniche di assemblaggio per realizzare elementi architettonici (quali ad esempio facciate continue oppure falde di tetto) integrati a moduli fotovoltaici: 1. sistema di ancoraggio meccanico delle lastre; 2. assemblaggio ad “incollaggio siliconico”, cioè i bordi dei vetri vengono sigillati in opera con il silicone. Per approfondimenti sulla parte di descrizione generale delle prestazioni dei sistemi fotovoltaico si possono consultare le seguenti fonti bibliografiche: http://WWW.leitner.dnet.it http://WWW.hidealpoint.com http://WWW.accomandita.com INTEGRAZIONE DEI SISTEMI FOTOVOLTAICO IN ARCHITETTURA Entrando più nello specifico dell’installazione dei sistemi fotovoltaici ai manufatti architettonici è possibile individuare tre tipologie di applicazioni principali: coperture (piana e ed inclinata). Consiste nel realizzare una parziale o totale ❁ copertura di un edificio con tetto così detto a terrazzo. E’ una soluzione economicamente conveniente sia per la semplicità di realizzazione dell’impianto sia per le buone capacità di captazione della radiazione solare. La realizzazione dell’impianto è indipendente dalla struttura dell’edificio, su cui non è, quindi, necessario intervenire, e non comporta problemi di impermeabilizzazione. E’ invece necessario valutare la compatibilità dei sistemi di ancoraggio e resistenza al vento con l’aumento del carico sulla copertura. A seconda delle potenzialità richieste per l’impianto la copertura potrà essere parziale o totale (difficoltosa da realizzare su edifici esistenti se si vogliono impiegare moduli “doppio vetro” semitrasparente). Altre possibili soluzioni sono quelle così dette a risega e curva che vengono prevalentemente adottate per edifici industriali o edifici commerciali destinati alla grande distribuzione. [http://www.soltechitalia.com] ❁ facciate (continue verticali, continue inclinate, risega orizzontale). Dal punto di vista tecnico ed economico la facciata fotovoltaica è la componente architettonica più adatta ad ospitare moduli FV in maniera completamente integrata e con notevoli valenze estetiche. Oltre a produrre energia elettrica, la facciata FV svolge anche una funzione di rivestimento dell’edificio, garantendo protezione dagli agenti atmosferici e provvedendo all’isolamento termico ed acustico dello stesso. Le facciate FV inclinate presentano, rispetto a quelle verticali, una maggiore produttività energetica dovuta, appunto, all’inclinazione dei moduli; tuttavia questa soluzione riduce molto il volume interno degli edifici che per questo motivo sono per lo più a destinazione terziaria. Infine, gli impianti a sviluppo parziale offrono notevoli benefici alle condizioni ambientali interne, attraverso un’azione di ombreggiamento e rendendo possibile la penetrazione della luce naturale. Le facciate a risega orizzontale posssono svolgere anche funzione di frangisole. [http://WWW.greanpeace.it], [ENEA, “L’integrazione dei ❁ sistemi fotovoltaici nell’edilizia e nelle infrastrutture urbane”, Ed. ISES Italia, Roma, 1999], [http://www.soltechitalia.com] elementi di rivestimento (verticale, inclinati). Il modulo fotovoltaico viene utilizzato in sostituzione di lastre di rivestimento esterno. Tali impianti sono per lo più destinati ad edifici del terziario. In particolare, inoltre, gli impianti a sviluppo parziale offrono notevoli benefici alle condizioni ambientali interne attraverso un’azione di ombreggiamento e rendendo possibile la penetrazione della luce naturale. In particolare gli impianti a sviluppo completo, per lo più destinati ad edifici del terziario, trovano scarsa applicazione, data l’esigua disponibilità di edifici con pareti prive di aperture. Gli impianti a sviluppo parziale, invece, trovano maggiore applicazione, ciò è dovuto alla larga disponibilità di edifici con pareti esterne munite di aperture. In questo caso il progettista avrà da un lato notevoli potenzialità espressive relativamente alla disposizione dei moduli, dall’altro i vincoli dell’impiantistica e del frazionamento dell’impianto. . [http://WWW.greanpeace.it], [ENEA, “L’integrazione dei sistemi fotovoltaici nell’edilizia e nelle infrastrutture urbane”, Ed. ISES Italia, Roma, 1999], [http://www.soltechitalia.com] La casistica dell’integrazione di elementi fotovoltaici è legata in maniera molto consistente, oltre che all’edilizia, anche all’ambiente urbano; in particolare sono da menzionare le pensiline, gli impianti per l’illuminazione esterna e le barriere antirumore. I sistemi fotovoltaici presentano oggi enormi potenzialità estetiche e tecnologiche, inoltre fra i numerosi aspetti derivanti dall’impiego di sistemi fotovoltaico si possono riassumere i seguenti: ❁ riduzione dell’inquinamento atmosferico: ogni kW di fotovoltaico installato fa risparmiare, nell’arco della sua vita, pari a circa 25 anni, quasi 10 tonnellate di combustibili fossili (0.75 kg circa di CO2 per ogni kWh prodotto da fonte fotovoltaica); ❁ il modulo fotovoltaico può diventare un elemento costruttivi vero e proprio; difatti gli elementi fotovoltaici possono essere combinati con i tradizionali materiali da costruzione ma possono anche sostituirli; essi soddisfano i requisiti di un buon materiale di rivestimento offrendo resistenza, impermeabilità, controllo dei livelli acustici, l’isolamento termico e la schermatura e protezione al fuoco; ❁ possibile utilizzazione multifunzionale dei pannelli (sistemi fotovoltaici frangisole); ❁ possibilità di recupero dell’energia termica prodotta dai pannelli; ❁ elevata durata di vita in quanto le prestazioni degradano di poco o niente dopo 20 anni di attività; ❁ ridotte esigenze di manutenzione (pulizia → accessibilità esterna ai moduli); ❁ prevedibile sviluppo tecnologico e produttivo (aumento del rendimento di conversione e riduzione dei costi); ❁ i sistemi fotovoltaici richiedono elevati capitali di investimento iniziali: per i Paesi in via di sviluppo questo fatto può rappresentare un ostacolo insormontabile; ❁ necessitano (per le applicazioni isolate) di batterie specifiche non facilmente disponibili ❁ l’impatto dei fulmini sul sistema FV integrato agli edifici, è un problema rilevante di cui tenere conto (messa a terra) ❁ implicano una nuova tecnologia ❁ presentano attualmente limiti nelle prestazioni. Per quanto attiene i principali riferimenti normativi si sottolinea la necessità del solare fotovoltaico di specifici incentivi economici e di chiari programmi governativi, essendo una tecnologia ancora lontana dalla competitività, ma con un ruolo fondamentale per fornire sul lungo periodo una risposta strategica alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per questo motivo in Italia, seppur in ritardo rispetto ad altri paesi, sono state emanate importanti normative che prevedono programmi di incentivazione dei sistemi fotovoltaico fra cui si ricordano la Legge 10 del 1991: promuove lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e il Decreto n.99 del 22 Dicembre 2000: ha formalmente avviato il programma di finanziamento agli impianti solari denominato “10.000 Tetti fotovoltaici”. Il programma prevede la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica, con potenza compresa fra 1 e 50 kW. Lo stanziamento previsto per il biennio 2001-2002 era di 30 milioni di euro così ripartiti. E’ inoltre prevista l’IVA al 10% e, in attuazione della legge 449/97 (prorogata fino al 31.12.2002) la possibilità di detrarre dall’IRPEF il 36% del costo totale dell’impianto (materiale e installazione).