Papà e Mamma una scelta educativa Giuseppe e Tiziana Brunetti: Il nostro cammino tra esperienza e conoscenza La «Programmazione Esistenziale» Insegnerai a volare, ma non voleranno il tuo volo. Insegnerai a sognare, ma non sogneranno il tuo sogno. Insegnerai a vivere, ma non vivranno la tua vita. Eppure…in ogni volo, in ogni vita, in ogni sogno, rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto. -Madre Teresa di Calcutta- Influenza familiare Influenza sociale Influenza epigenetica «Punti di Vista» Punti di vista come vede il padre come vede il bambino come vede la madre Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Avere punti di vista differenti è una realtà irrinunciabile poiché tra mamme e papà, tra genitori e figli le cose si vedono necessariamente da angolazioni diverse…. I «no» che aiutano a crescere (Asha Phillips) Un bambino a cui venga concesso tutto, senza limitazione, non è in grado di relazionarsi con gli altri, visto che difficilmente il resto delle persone con cui avrà a che fare saranno disposte a dargliele tutte vinte, ma soprattutto non è in grado di vivere la vita senza frustrazioni, e non può instaurare un buon rapporto con se stesso. Eppure le piccole frustrazioni motivate fanno parte della vita, aiutano a riconoscere i confini tra l'io e il mondo, permettono di imparare a controllare gli impulsi, a dominare l'ansia che nasce dall'attesa, a sopportare le avversità. Insomma i no aiutano decisamente a crescere. Capire che ci sono dei limiti da rispettare, aiuta i nostri figli a contenere le proprie pulsioni e a crescere più forti. I «si» che aiutano a crescere Troppi «no» creano un rumore di fondo che rende impossibile decifrare quali sono i no veramente importanti. -Non toccare il trapano che sta usando papà! (Perché non aiuti papà a montare quel mobile? Potresti passargli le viti e contare quante gliene servono, senza toccare il trapano che è pericoloso.) – Non giocare con l’acqua, schizzi tutta la cucina (In fondo se schizza la cucina non è la fine del mondo… a patto che la asciughi) -Non usare la colla senza motivo, la sprechi e sporchi tutto. (Considerato che oggi ti piacerebbe usare la colla, che ne dici se prendiamo dei fogli e realizziamo un collage?) Nella nostra infanzia, abbiamo ricevuto punizioni e rimproveri continui. Spesso ciò era dovuto al nostro comportamento infantile. Tuttavia, non eravamo forse bambini? (punto di vista del bambino) Quando, sennò, avremmo potuto comportarci in modo infantile? Una volta diventati grandi? Sin da piccoli ci viene inculcata l’idea che dobbiamo comportarci diversamente (siamo sbagliati). Non possiamo goderci l’essere bambini! Bisogna sempre comportarsi bene, imparare ad essere grandi. Ma è davvero questa la strada giusta? Pensiamo che educando i bambini in questo modo facciamo loro un bene, ma in realtà non è così. Invece di motivare, li demotiviamo, facciamo stare male i nostri figli. Male con se stessi e con noi perché non sanno comportarsi come dovrebbero. Stare «insieme» o stare «con» i propri figli? I bambini imparano osservando il comportamento dei genitori, che diventano il loro primo modello. Il cervello umano, infatti, è programmato per vedere e copiare grazie ad una rete speciale di neuroni conosciuti come “neuroni specchio”, che permettono l’apprendimento attraverso l’imitazione Per questo più che le «paternali» è importante il tempo trascorso INSIEME ai propri figli. Tempo nel quale essi potranno osservare l’ESEMPIO dei propri genitori e farlo proprio. Amore «incondizionato» La prima responsabilità di ogni genitore è esserci per i propri figli, in modo incondizionato, con un amore in grado di sconfiggere qualsiasi cosa. Il fatto di essere amati o meno non deve mai dipendere dai nostri comportamenti, parole, successi o fallimenti. Se vogliamo che i bambini di oggi comprendano che l’amore non ha condizioni, è importante disfarsi di certe abitudini. Se trasmettiamo a un bambino l’idea che, se fa le cose per bene, lo «ameremo» di più, alla fine questi capirà che il suo valore dipende dai suoi successi. Quando il bambino commette un errore, non dobbiamo sorprenderci pertanto che sia sopraffatto dalla tristezza: apprezzandolo come straordinario dopo il suo successo, dedurrà che, se non ottiene ciò che si era proposto (insuccesso), è perché è “uno sciocco e un mediocre”. I vostri figli I vostri figli non sono figli vostri... sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita. Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee. Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni. Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suoi vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo. Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran)