Piazza Armerina 10 aprile 2005 EUCARISTIA E SACRAMENTO DEGLI SPOSI di P. Enrico Arena Sulla base degli atti della relazione: “Matrimonio ed Eucaristia unico Sacramento Sponsale” di don Renzo Bonetti del 12/03/2000 EUCARISTIA e SACRAMENTO degli SPOSI di ENRICO ARENA Ho preferito intitolare questo mio intervento 'Sacramento degli Sposi” anziché "Sacramento del Matrimonio” perché voglio richiamare la vostra attenzione sulle osservazioni che fa Giorgio Mazzanti, uno dei maggiori esperti della Teologia del Matrimonio che abbiamo oggi in Italia, a proposito della proprietà dei vocaboli che si usano per indicare la realtà istituzionalizzata del rapporto uomo-donna ai fini di una stabile convivenza e procreazione ed educazione della prole. Giustamente Mazzanti contesta il termine comunemente usato di Matrimonio che sottolinea il compito della Madre, misconoscendo quello del Padre. “Matrimonio"dal latino “Matris munus"=compito, ufficio, incombenza, impegno, dovere della Madre ... ma dov'è il Padre? Sì, c’è un altro termine che riguarda il Padre: “Patrimonio” da “Patris munus” che indica i beni, i soldi, quel che si possiede. A nessuno sfugge come il termine “Matrimonio” quasi sancisce al suo interno una “separazione dei compiti”: la donna si dedica ai figli, fa la madre insomma, e l'uomo si dedica al lavoro, al gruzzolo. “Separazione delle carriere!” potremmo dire. Non sono messi in evidenza nel termine "Matrimonio”, gli elementi essenziali alla natura stessa della vita di coppia: la relazione e l'unità della coppia! Fatta questa precisazione e premessa a mo' di provocazione, io userò lungo tutta la mia trattazione il termine “Matrimonio”, come comunemente usato. > Io non so come risuona dentro di voi il titolo del tema "Sacramento degli Sposi ed Eucaristia", cioè il rapporto che c'è tra il Matrimonio e l'Eucaristia. Per tanti di voi può sembrare un legame strano, forzato, artificioso, oppure è solo un legame che fotografa qualche bella situazione positiva: "che bello, abbiamo celebrato il nostro matrimonio in chiesa!", "che bello, poter andare a Messa insieme, come coppia!", "che bello, con i figli, come famiglia, poter partecipare insieme all'Eucaristia!". Ebbene, tutto questo, non dice nulla nei confronti del legame profondo che esiste tra Eucaristia e Matrimonio! Mettiamoci quindi alla scuola dello Spirito Santo, perché è solo lo Spirito Santo che ci aiuta ad entrare dentro i misteri di Dio, di contemplare tali misteri. E' difficile poter capire, ma si può contemplare ciò che il Signore ha compiuto nella realtà di questi due sacramenti: il Matrimonio e l'Eucaristia. > Quando parliamo di Matrimonio, di Sposi, di due che si uniscono, di alleanza, del "Sì" dell'uomo alla donna e viceversa, del Sacramento del Matrimonio...dobbiamo chiederci: Dov'è la fonte?, il vertice?, il luogo della massima espressione di sponsalità, della massima espressione di nuzialità, dov'è? Voi potete trovarvi la coppia più bella del mondo, più unita del mondo, unita da sempre, per sempre, ma il vertice? C'è un punto dove si può dire: "Là c'è il top della sponsalità, la c'è il vertice della nuzialità, là c'è l'unità perfetta"? Qual è il vertice d'amore tra due persone? La più grande alleanza, la più grande sponsalità che si è stabilita sulla terra? Vi siete detti "Sì" quando vi siete sposati, uomo e donna: "Sì, io accolgo te ... e prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita", ma qual è il più grande "Sì"? > Cerchiamo di capirlo attraverso una storia, una storia che conoscete; mi serve solo come premessa, come sintesi per condurvi a capire il vertice dell'Amore. > C'è innanzi tutto una storia di amore che incomincia con un "Sì", che è il "Sì" d'amore con il quale Dio ha creato l'uomo e la donna. Dobbiamo cominciare da li, riscoprire l'inizio, la Trinità Padre, Figlio, Spirito Santo, Dio che non è chiuso dentro il proprio amore, ma ha voluto partecipare questa comunione trinitaria all'uomo e alla donna, alla loro relazione, all'uomo in quanto in relazione con la donna e alla donna in quanto in relazione con l'uomo: "A immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò "(Genesi 1, 27). Questo è il primo "Sì" di Dio, un "Sì" all'amore che ha fatto delle persone capaci di rispondere nell'amore, che vuol dire nella libertà, perché solo nella libertà è possibile l'amore. >L'uomo non ha accolto questo dono, non ha saputo vivere questo dono, ha peccato, non ha vissuto questa possibilità che gli era data di vivere la comunione divina e allora, c'è un altro "Sì", un'altra alleanza più bella ancora, c'è il "Sì" dell'alleanza di Dio con l'umanità. Quando questa umanità ha peccato e si è allontanata dalla possibilità di condividere la storia di comunione con Dio, Dio non ha abbandonato l'uomo e la donna che andassero alla deriva, che si perdessero. Quel Dio che aveva creato l'uomo e la donna, è andato in cerca dell' umanità ... Abramo. E' andato in cerca per costruire un'altra alleanza, un altro rapporto d'amore, sottolineo: rapporto d'amore. Non sto qui a farvi tutta la storia dell'AT, la storia di questa alleanza. Dio non ha voluto abbandonare l'uomo nell'incompletezza e nella solitudine. Dio si è scelto un popolo per riuscire a ricomporre l'umanità e ama questo popolo, lo insegue, gli da la sua parola, gli da le sue benedizioni, gli da la terra promessa, si prodiga in tutti i modi, gli concede i profeti... e questo popolo? se ne va di qua e di là, questo popolo capisce e non capisce, finché si arriva proprio ad espressioni stupende: Dio, per far capire l'amore che Lui ha per il suo popolo, dice che ama questo popolo come uno sposo ama la sposa. > E si arriva a un altro "SI"', il "Sì" del Verbo di Dio che assume la carne umana. Gesù è lo Sposo per eccellenza perché in sé ha unito la natura divina e la natura umana1. E' un altro "Sì" d'amore, il "Sì" dell'incarnazione, un "Sì" d'amore stupendo, unico. Potremo dire: "Siamo arrivati al vertice"! Dio ha tanto amato l'Umanità che ha deciso di farsi uomo Lui stesso. Questa è l'alleanza più grande che Dio ha fatto con l'Umanità. > È stato fatto - per dirla alla nostra maniera umana, con linguaggio umano cioè - come una specie di "consiglio di famiglia" della SS. Trinità: "Dobbiamo lasciare questa umanità alla deriva? Alla perdizione? e il Verbo di Dio disse: "Eccomi, io sono disposto a diventare un uomo. Andrò io a salvare questa umanità, facendomi uno di loro, facendomi loro fratello!". Bene! Ma adesso bisognava trovare chi fornisse al Verbo un Corpo di carne, un vero Corpo di carne, ed ecco Maria, la Vergine. > Il Verbo andò a chiedere ad un'umile creatura umana se era disposta a dargli un Corpo umano. Dio fa i suoi piani, ma rispetta sempre la libertà dell'uomo, non fa mai violenza, e perciò, chiede e aspetta che Maria dica il suo "Sì". Il Verbo fa dipendere il suo ingresso nel mondo, fa dipendere la sua incarnazione dal "Sì" libero di una creatura! La Persona del Verbo "sposa" l'Umanità nella persona di Maria. Per fare questo "sposalizio" ci voleva una creatura umana totalmente innamorata di Dio, totalmente donata a Dio, una Donna, che Dio si era preparata liberandola dal veleno del peccato originale fin dal suo concepimento, immacolata, una Donna totalmente donata a Dio fino a consacrare, in modo definitivo e irrevocabile, la sua verginità a Lui. Era questa Donna "totalmente donata a Dio", cioè vergine, che poteva diventare Madre restando vergine, cioè totalmente "di Dio" > E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi! (Gv 1,14). > È questo il vertice, non si può andare oltre: Dio che si fa Carne, Dio che si fa nostro fratello, nostro conterraneo. > Ma c'è un vertice nel vertice! C'è un vertice più grande ancora, e qui aprite il cuore alla contemplazione, è il "Sì" sulla croce! Questo è il punto più alto che si possa immaginare di amore sponsale! Fino a che punto, Gesù, Verbo Incarnato, si è donato? Sulla croce: "Ho dato tutto!”. > Ma per riuscire a capire questo "Ho dato tutto", dobbiamo fare un passo indietro, perché per capire la Croce dobbiamo guardare al Giovedì Santo, al giovedì sera, perché è dall'Eucaristia del Giovedì Santo che noi comprendiamo cos'è accaduto sulla croce. >Nell'Eucaristia è stato anticipato quel dono, nell'ultima Cena c'è il "Sì" della totalità, il vertice della totalità di un Corpo dato. Quel Giovedì Santo, cosa ha detto Gesù? "Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo"; cosa è accaduto sulla croce? La stessa cosa: Ha dato il suo Corpo. Lo comprendiamo il Giovedì Santo sera. "Vuoi capire fino a che punto ti amo? Prendi, mangiami, questo è il mio Corpo” . > L'Eucaristia ha anticipato quello che è avvenuto sulla croce; L’Eucaristia è il vertice, il top della sponsalità. Oltre non si può andare, perchè si diventa “uno” in Gesù. Io nutrito dell'Eucaristia, sono uno con Gesù. E' il "Sì" di Gesù Cristo alla sua Chiesa; Gesù dona il suo Corpo alla Chiesa sua sposa. Gesù ha dato il suo Corpo, ma ha detto anche: "Voi, gestitelo voi questo Corpo; Fate questo in memoria di me"(Lc 22, 19). Ha voluto che il suo Corpo d'amore fosse continuamente, per sempre, dato per fare un'alleanza d'amore senza fine. Dopo 2000 anni, Gesù è ancora oggi, su ogni altare su cui si celebra Messa, continuerà a fare questa alleanza d'amore. Uno può avere voglia, può non avere voglia, Lui ha sempre voglia, Lui ha sempre desiderio di fare questa alleanza d'amore. > Ma facciamo un passo avanti: Dal sacrificio della Croce che noi contempliamo, che noi attualizziamo dentro l'Eucaristia, scaturisce anche la novità, il di più, il valore aggiunto del Sacramento del Matrimonio. > Noi sappiamo già che la creazione Maschio e Femmina è un dato positivo, "Maschio e femmina li creò, a immagine di Dio lo creò" (Genesi 1, 27) è un dato positivo, ma il di più, la novità, la novità del Matrimonio come SACRAMENTO, non solo come fatto naturale, da dove scaturisce? Proprio dall'Eucaristia, proprio dalla Croce, scaturisce il di più, perché il Sacramento va oltre il progetto creaturale e porta il Matrimonio alla perfezione. Nella Familiaris Consortio 13, si legge: "Nel sacrificio che Gesù Cristo fa di se stesso sulla croce per la sua sposa la Chiesa, si svela interamente quel disegno che Dio ha impresso nell'umanità dell'uomo e della donna fin dalla creazione". Cosa c'era scritto fin dalla creazione? "Maschio e femmina li creò ... a immagine di Dio lo creò". Vuol dire che i due avevano - per dirla con don Bonetti - "i cromosomi" per condividere, per vivere una comunione alla divina, i due erano stati creati in modo da essere come predisposti ad amarsi come si amano ... le Persone della Trinità, Dio stesso! Certo in un involucro più povero perché creature, non siamo dei, siamo figli di Dio, ma in questo involucro di uomo e di donna c'era la possibilità di vivere la comunione trinitaria. > L'uomo aveva smarrito questo dono particolare; Gesù Cristo ci fa capire come si ama alla divina, cioè... fino al dono totale. > L'amore alla divina è I'ex-stare, lo stare fuori, l'essere dono totale, totalmente fuori. Con la Croce si svela che i due erano fatti per amarsi alla divina, per amarsi in questa capacità di dono totale. "Il matrimonio dei battezzati diviene così il simbolo reale della nuova ed eterna alleanza sancita nel Sangue di Cristo"(Familiaris Consortio n.13). Allora, i due, marito e moglie, per il Sacramento diventano "simbolo reale", capite la paroletta "simbolo reale"?, è sinonimo di Sacramento. > Riflettiamo un po: il simbolo abitualmente è vuoto, il simbolo non è mai reale; la bandiera non è l'Italia, la bandiera italiana non contiene l'Italia, è il simbolo dell'Italia, quindi non è un simbolo reale è solo un simbolo. Cosa sono gli sposi? Un simbolo reale; vuol dire che contengono ciò che dicono. > Io sacerdote sono simbolo reale di Gesù Pastore in mezzo a voi, per cui assolvo nel nome di Gesù, consacro nel nome di Gesù, parlo in nome di Gesù, non sono un simbolo e basta, sono un simbolo reale cioè attraverso la visibilità, l'espressione del mio corpo, io annuncio e do ciò che Cristo vuole dare; > I due sposi, voi due in quanto sposi, ripeto, siete simbolo reale, vuol dire che contenete, siete abitati, dentro la specificità e l'originalità di ogni coppia, nell'originalità di ciò che siete come coppia, ciascuna coppia diventa simbolo reale, visibilizzate, attualizzate, nella vostra propria originalità, che cosa? La Nuova ed Eterna Alleanza. > Qual' è la Nuova ed Eterna Alleanza? L' unione sponsale di Dio con l'umanità e di Cristo con la Chiesa. La Familiaris Consortio al n.13 dice: "Lo Spirito che il Signore effonde, dona il cuore nuovo e rende l'uomo e la donna capaci di amarsi come Cristo ci ha amati”. Gli sposi, per la grazia dei Sacramento del Matrimonio, sono resi capaci di celebrare, attualizzare, di ripresentare nella loro carne ciò che Gesù compie nell'Eucaristia, il dono totale di sé per amore per espandere amore. Per il Sacramento del Matrimonio, gli sposi sono resi capaci di celebrare nella vita (non significa: dire Messa!), attualizzare, cioè rendere presente 24 ore al giorno, ripresentare 24 ore al giorno, nella loro carne, nella loro relazionalità, nella loro reciprocità di uomo-donna, di sposo-sposa, di genitori-figli, ciò che Gesù compie nell'Eucaristia. Cosa ha compiuto e compie Gesù nell'Eucaristia? Gesù ha compiuto il dono totale di sé per amore, "Prendi e mangiami"; che cosa fanno gli Sposi nel matrimonio? Dono di sé per amore, "Prendi, io dono me a te, tu dai te a me": Eucaristia e Matrimonio hanno lo stesso contenuto di donazione. > Facciamo un passetto avanti e poi ci torniamo sopra. Proviamo a vedere la distinzione perché sono due sacramenti diversi pur avendo la stessa dimensione di alleanza fra i due Sacramenti: Nell'Eucaristia, il dono d'amore di Gesù, lasciatemi passare la parola, è in diretta, in diretta televisiva; è Lui, Gesù, che si autodona. Quel pane non è più pane, è Gesù, è Gesù persona che si autodona, è Lui in diretta, "Prendi, mangiami", è Lui che si fa dono.Ci siamo? Nel Matrimonio, il dono d'amore di Gesù, perché è sempre Gesù che si dona, il dono d'amore di Gesù, non è in diretta, è mediato, è trasportato, è condotto, è coppia-trasportato. Nell'Eucaristia è Gesù che si dona in diretta, nel Matrimonio-sacramento è Gesù che si dona mediante la relazione uomo-donna. Nella prima è in diretta, nel secondo è coppia-trasportato, è comunicato mediante la relazione dei due coniugi. I coniugi sono trasportatori attivi dell'amore sponsale autodonantesi di Gesù. Nell'Eucaristia è Gesù in diretta che si dona, nella coppia di sposi il soggetto sacramentale è Gesù che mediante la relazione della coppia si dona. > Cosa è l'Eucaristia? E' il vertice di una alleanza d'amore; è Dio che arriva ad attualizzare, ora, quell'alleanza d'amore; è Gesù che vuole attualizzare quell'alleanza: che dona oggi il suo Corpo per amore (Quando celebriamo la Messa). Il contenuto è un contenuto d'amore, Gesù stabilisce una relazione. > Nel Matrimonio che c'è? Questi due sposi, per il Sacramento del Matrimonio rappresentano solo se stessi? No, per il sacramento del Matrimonio contengono una presenza di Gesù, loro sono sacramento, segno, visibilizzano, attualizzano, Gesù, > ma che cosa di Gesù? Loro sono lì a testimoniare, a dire, un Gesù alleanza, un Gesù amore, un Gesù che vuole farsi relazione. Ambedue i sacramenti dicono la pasqua di Gesù. L'Eucaristia dice la pasqua di Gesù, nel senso che è Gesù che sotto le specie del pane e del vino, dice il suo sacrificio, il suo essersi donato fino alla morte. I due Sposi, cosa dicono? Dicono la stessa cosa. E' bellissimo. Dicono il donarsi l'un l'altro come Gesù per tutta la vita, dicono il darsi fino alla morte l'un per l'altro, "Io sono pronto ad amarti fino dare la vita per te". > Cosa è accaduto sulla croce? Croce ed Eucaristia, dicono come si possa dare tutto per amore, dare il corpo per amore; > Cosa accade nel matrimonio? La stessa cosa!... Invece dei vostri crocifissi di legno, di gesso, artistici che avete in casa, pensate a voi, al vostro stato di sposati: Voi, uomo e donna siete, ribadisco: "siete", l'immagine viva della pasqua, per lo Spirito Santo che avete ricevuto, voi siete l'icona viva della pasqua, non una cosa stampata, non una memoria passata, non un album di fotografie della pasqua; voi siete la pasqua di questa autodonazione che si consuma costantemente 24 ore al giorno, l'uomo per la donna e la donna per l'uomo e i genitori per i figlì. > L'Eucaristia è la pasqua, è Gesù che si autodona; il Matrìmonìo-Sacramento è la pasqua, è Gesù che si autodona dentro la vita di coppia. > Due piste di approfondimento semplici: Prima pista: Partendo dal matrimonio posso intuire ancor meglio cos'è l'Eucaristia: L'Eucaristia è amare donando il corpo e nella corporeità realizzare l'unità d'amore. Carissimi Sposi, con molta libertà d'animo, andate a vedere, a rivisitare, a far memoria dei momenti più belli in cui avete fatto l'amore. Non "ho fatto l'amore" solo in quell'ora a letto, ma proprio fatto l'amore nel senso di vissuto durante una giornata, che poi anche si è espresso nella corporeità. Andate a rivisitare quello. "Ho desiderato quell'uomo"; "Ho desiderato quella donna"; "Ho atteso". "Trepido per poter stare, unire, il mio corpo a quello dì mia moglie". Andate a rivisitare questi momenti. La tenerezza, con la quale aspettavate, il desiderio di un incontro là dove il corpo sarebbe diventato la possibilità di dire quanto amore avete per quella donna, per quell'uomo. Pensate a qualche momento di questi. Il Matrimonio illumina l'Eucaristia. Questo ha voluto fare e vuole fare Gesù con ciascuno di noi. Gesù vuole fare un'unità reale, con il Corpo, con ciascuno di noi. Quando nel Capitolo 22 di Luca, Gesù dice: "Ho ardentemente desiderato mangiare con voi questa pasqua" (Lc 22, 15) ... Cosa significa, che Gesù aveva fretta di prendere il treno della croce? "Ho ardentemente desiderato di mangiare con voi questa pasqua"; andate a vedere la tenerezza di chi aveva un progetto di unità con ciascuno di noi, di chi aveva un progetto di sponsalità. E notate che era un progetto di tenerezza che si snodava dentro un vissuto anche traumatico, drammatico, di tradimento: "Giuda, quello che devi fare fallo presto" (Gv 13, 27). Non è che quella tenerezza fosse tutta un soffuso di dolcezze, era anche segnata da una tragedia interiore dal momento in cui Lui desiderava realizzare questa unità sponsale con ogni persona, "Prendi e mangia il mio Corpo" sapeva che qualcuno lì stava tramando contro di Lui! "Giuda, quello che devi fare fallo presto". Vedete? La mia esperienza di coppia mi fa capire che cosa vuole fare Gesù. Ma cosa si è messo in mente quando ha detto: "Prendi e mangia, questo è il mio Corpo"? > Riflettiamo: Cos'è l'Eucaristia? Un Corpo dato. E cos'è il Matrimonio? Un corpo dato: La corporeità come espressione del dono d'amore. Vedete? Hanno lo stesso contenuto: L'amore espresso attraverso i Corpi! Quando andate alla comunione, anche oggi, quando vi viene detto: "Il Corpo di Cristo", in quell'Amen che dite, che ci sia almeno: "Un pochino ti ho desiderato anch'io!". > Cos'è diventare uno corporalmente e fisicamente, quando uno dei due non ci sta? L'avete fatto qualche volta, l'amore lei non voleva, lui non voleva! Pensate a quel Gesù: "Prendi e mangia, questo è il mio Corpo". In quell'Amen che diciamo, molte volte, non c'è neanche un pizzico di desiderio! E Lui è li, a proporre con fedeltà, per tutti i giorni della nostra vita: "Prendi e mangia, questo è il mio Corpo". > Partite dalla vostra esperienza di coppia per capire l'Eucaristia. Vi si apriranno orizzonti straordinari! Seconda pista: Partendo dall’Eucaristia, posso capire, realizzare e trasmettere ancor più il dono che ho con il sacramento dei matrimonio. Cerchiamo di capire: Il Matrimonio contiene un amore che mi sorpassa. Andiamo a guardare, che cosa è l'Eucaristia: "Nel sacrificio che Gesù Cristo fa di se stesso sulla Croce ... si svela interamente quel disegno che Dio aveva impresso nel cuore dell'uomo e della donna, fin dalla loro creazione" (Familiaris Consortio 13). Alla luce dell'Eucaristia capisco che dentro questa nostra relazione c'è qualcosa di più grande qualcosa che mi trascende! Proviamo ad entrare dentro il mistero matrimoniale, dentro questo mistero c'è qualcosa che mi trascende come nell'Eucaristia. Cosa c'è dentro quel Pane Eucaristico? Non è più pane, è il Corpo di Cristo, cosa c'è dentro il Vino Eucaristico? Non è più vino, è il Sangue di Cristo. Andiamo a vedere dietro le nostre "specie" di uomo e di donna, cosa c'è dentro? C’è un mistero grande. Signori miei, non ve lo siete inventati voi l'amore! Sì, sapete fare l'amore, ma non ve lo siete inventati voi l'amore! Qual’è la fonte dell'amore, quali sono le vostre radici? Chi si è inventato l'amore? Chi si è inventata la sessualità per esprimere l'amore? Da dove viene quello che voi vivete? Da dove viene quello che voi gestite e trattate come padroni assoluti qualche volta? Avete mai scoperto il Mittente di ciò che avete in corpo? Avete mai scoperto la fonte, l'origine di ciò che avete in corpo? Ricordate: "Maschio e Femmina li creò ... a immagine di Dio lo creò,,. Noi conteniamo l'immagine di Dio, non conteniamo solo il nostro cognome "Uomo e Donna", conteniamo l'immagine di Dio! Dio ha voluto farsi immaginare attraverso il maschile e il femminile. Anche oggi se io voglio immaginarmi Dio, chi devo guardare? Una coppia che si ama! Non c'è facciata di chiesa, non c'è tramonto sul mare, non c'è cielo stellato che possa equivalere all'amore di una coppia; perché la coppia mi dice come vive Dio: Dio è amore. Noi due marito e moglie, possiamo dire, raccontare senza prediche, la natura di Dio. Se noi riscoprissimo la famiglia in questo mondo ateo, la famiglia che contiene qualcosa di vivo e di credibile, perchè è una predica vivente! Uno non può dire: "Non vedo" davanti ad una coppia bella! Voi siete i migliori sacramenti dell'evangelizzazione. Ma quando vi accorgerete di dover risvegliare in voi questo amore che è lì appassito, stanco? Voi esprimete nella vostra realtà la natura di Dio, che Dio è amore. Capite che fate parte di un progetto grande? Capite che quando Dio ha fatto il maschio e la femmina "a sua immagine e somiglianza” non ha scherzato? Provate a pensare, quando state facendo l'amore: "E' Dio che discende su di voi, è Dio che vi ha resi partecipi di questo!" e saprete che Dio abita in casa vostra, che Dio abita dentro le trame del vostro affetto. Scoprirete la trascendenza, quel qualcosa di più, che viene da Dio. > Questa nostra relazione, con questi nostri corpi, è chiamata a dire, a raccontare, un Amore grande. > Non solo ma, questi due sposi, per il Sacramento del Matrimonio sono chiamati, non soltanto a raccontare l'immagine di Dio, ma a raccontare e a dire l'amore di Dio per l'umanità (il Verbo che si fa Carne) e l'amore di Cristo per la Chiesa. Purtroppo non possiamo sviluppare questo argomento qui, ora, spero che vi venga voglia di studiarlo:Voi siete chiamati anche a partecipare dell' amore di Cristo per la Chiesa. > Abbiamo detto, com'è grande l'amore di Gesù, come vive Gesù la sua sponsalità, Gesù che, davanti ad una assemblea, è capace di dire (a questa assemblea fatta di uno e uno e uno, non una massa, ma delle singole persone): "Prendi e mangia, questo è il mio Corpo". > Ebbene, gli Sposi sono resi partecipi, (sono coinvolti, vivono nella loro carne) dello stesso amore che Cristo ha per la Chiesa! > Cristo sta amando la Chiesa in questo momento? Eccome! le da Dio, le da la sua parola, la riconcilia, la insegue, le dona il suo Corpo; gli Sposi sono resi partecipi di questo amore straordinario che Cristo ha per la Chiesa! > Lo Spirito Santo, che il Signore effonde, dona il cuore nuovo e rende l'uomo e la donna capaci di amarsi come Cristo ci ha amati. Fatevi questa domanda. "Noi due cosa conteniamo? Ci siamo resi conto di che cosa conteniamo? Ci siamo resi conto che Dio abita dentro di noi? Che Cristo ci ha resi partecipi di un progetto grande...ma dentro la nostra umanità?" Non chiede agli sposi di fare niente di particolare, quel che chiede è dentro la loro umanità. > L’Eucaristia cosa dice? E' l'amore di Gesù fino alla croce, fino alla morte, fino a dare tutto di sé; i due sposi vanno all'Eucaristia (può essere anche lui solo o lei sola se l'altro non è credente, non è che ci sono problemi) i due vanno all'Eucaristia, e sono aiutati ad amarsi fino a dare la vita, aiutati ad amarsi nel sacrificio e a sacrificarsi per amore. > Sacrificarsi "per amore"; l'Amore è il contenuto, non vi si chiede di diventare masochisti, Gesù non vi chiede di fare questo, ma vi rende capaci di avere un amore così grande che è capace di sacrificio! E' l'amore grande che spinge al sacrificio. E' l'amore grande che fa del sacrificio la possibilità di amare di più. E' l'amore grande che vi spinge a fare certe scelte per i vostri figli. E' per l'amore grande che, quando eravate fidanzati, eravate disposti a tutto pur di dire a lei, a lui, il vostro amore. Questo amore grande viene ravvivato tutte le volte che vi incontrate con l'Eucaristia. E' l'amore grande che vi rende capaci, dentro la trama di tutti i giorni di amare di più. E' l'amore grande che vi rende capaci di amare vostro marito anche quando ha la luna. E' l'amore grande che vi rende capaci di amare vostra moglie anche quando ha il periodo delle mestruazioni. L'amore grande abita dentro il vissuto concreto. > Non solo, l'Eucaristia perché ci è data? Ci è data per farci crescere a immagine di Gesù. Quando gli Sposi vanno a nutrirsi dell'Eucaristia, diventano capaci l'un l'altro di crescere."Il dono di mia moglie accanto a me, per crescere io accanto a mia moglie e per farla crescere"; lei, lo stesso, "Il dono di mio marito accanto a me", "Io faccio crescere mia moglie", "Io faccio crescere mio marito"; "Io, dalla forza dell'Eucaristia, sono qui ad amare perché quell’uomo, che è mio marito, quella donna, che è mia moglie, cresca". Questa è la sfida di chi si nutre di Dio: far crescere il figlio di Dio, la figlia di Dio che mi è accanto. Le domande che vi dovete fare sono queste: "Mia moglie è cresciuta accanto a me da quando mi ha incontrato? E' cresciuta come donna nella sua sensibilità? Nella sua originalità? Nelle sue caratteristiche? Io uomo, che so trasformare il mondo, che so fare il mio lavoro, ho fatto crescere quella donna che è accanto a me? Quella donna ama di più perché ha incontrato quest'uomo che sono io ?". Uomini, chiedetevelo, perché siete capaci di fare gli spacconi in tante circostanze, però finite, talora, per schiavizzare quella donna che vi è accanto! Basta che vi serva a letto e fuori del letto; basta che vi serva, che sia buona, tranquilla. Questo non è Sacramento del Matrimonio; potete sposarvi civilmente 30 volte, che vale di più! Donne, avete fatto crescere i vostri mariti? 0 state cercando di trasformarli a vostra immagine e somiglianza, in modo che non disturbino troppo, che pensino così, che parlino così, che si comportino così, che tendano a fare così: "Ma guida così! Ma guarda il semaforo! Ma fa cosi! Ma fa cosà!" fino a che l'altro dice: "Basta!". Ho fatto crescere mio marito per la mia sensibilità, per la mia finezza di donna, per la mia attenzione, per la mia presenza, per la mia pazienza, per la mia costanza, l'ho fatto crescere? Il mio uomo è cresciuto nella sua affettività? L'ho fatto crescere nella capacità di esprimere l'amore? non di fare l'amore soltanto, di esprimerlo l'amore, di viverlo. Sa gustare l'amore? Ho fatto crescere l'originalità di mio marito, le sue capacità, la sua intelligenza? L'Eucaristia è dono di crescita. Quando due sposi, o uno sposo, vanno all'Eucaristia, vanno per poi essere segno di crescita! >Ancora:L'Eucaristia è l'unità. In Gesù-Eucaristia noi diventiamo un sol corpo. Vi dicevo che l'unità che Gesù raggiunge con noi, è proprio l'unità assoluta: "Prendi e mangia, questo è il mio Corpo", e in Lui diventiamo uno. Due sposi che vanno all'Eucaristia come diventano? Due sposi che vanno all'Eucaristia sono più uno di uno, non so come si possa dire in un linguaggio italiano, "più uno di uno", sono “unissimo "! Nell'Eucaristia i due sono chiamati a vivere l'unità alla divina. > Che progetto di unità avete come coppia? Come coppia: Quanto, siete uno? Quanto, volete crescere nell'unità? Vi siete proposti un progetto di unità? Sapete fin dove volete crescere? Qual è il vostro modello di unità? >Fate attenzione a non confondere "unità" con la soddisfazione di stare insieme! "Oddìo! Ci vogliamo così bene, e non ci siamo detti mai niente di scorretto!", "Noi stiamo bene insieme; sono 20 anni che siamo sposati, non ci siamo mai detti: tirati qua tirati là, Io ho capito lei, e lei ha capito me ... e sappiamo come fare le nostre cose ... e ormai, basta un'occhiata, e c'è un intesa perfetta!". Bonetti le chiama queste "Pie cooperative coniugali", perché sono due persone che si mettono d'accordo di andarsi bene l'una l' altra, di andarsi bene: "Io vado bene a te, tu vai bene a me! Oh, che bello! Stiamo insieme per sempre! Questo non è Sacramento del Matrimonio! Il Sacramento del Matrimonio, vi mette un fuoco divino dentro! Siete chiamati a crescere! > Se, dopo 20 anni di matrimonio, siete quelli di 10 anni fa, non avete vissuto il Sacramento, siete un Matrimonio imbalsamato! Mummie d'Egitto! Puzzate di vecchio, di morte! Quanto siete cresciuti nell'unità? I vostri figli stanno vedendo il vostro amore cresciuto? Il vostro figlio sedicenne/diciassettenne, sta pensando, guardando voi: "Ma che bello! Se io facessi una coppia come hanno fatto mio padre e mia mamma!" > Come potete essere la réclame di Dio, se voi siete vecchi e imbalsamati? > Il Sacramento del Matrimonio è una risorsa; il Sacramento è una risorsa per l'umano maschile - femminile. > Un altro aspetto che vivacizza, che porta a pienezza, a maturazione, a bellezza divina, il Matrimonio. Come si presenta Gesù nell' Eucarista? Sotto le specie della realtà più semplice di questo mondo. E’ Gesù, Dio, Dio fatto carne, Cristo risorto, si presenta, lasciatemi passare l'espressione, vestito di pane e di vino, cioè si presenta sotto le specie del pane e del vino. Il Verbo di Dio si è incarnato a Nazareth, ha scelto un donna semplicissima, è nato, dove? in una grotta, a Betlemme; dove è vissuto per 30 anni? a Nazareth. Più semplice e povero di così? >L’amore straordinario di Dio, ha scelto, come via per manifestarsi, l'ordinario, aprite bene le orecchie: lo straordinario Amore divino ha scelto, per manifestarsi e comunicarsi, ha scelto l'ordinario, il banale, il feriale, il quotidiano, il noioso, per 30 anni, là, coi chiodi e la pialla, e quando arriva al vertice della sua autodonazione: "Ho ardentemente desiderato mangiare con voi questa pasqua"(Lc 22, 15), cosa fa? Si toglie i vestiti belli e si mette un grembiule e "cominciò a lavare i piedi dei discepoli"! (Gv 13, 5) L'amore straordinario vive dentro l'ordinario! > Provate a rivisitare il vostro ordinario, se è abitato dall'amore: Chi ha fatto il caffé stamattina? lui o lei? E con quanto amore l'hai fatto? Ti sei ricordato che era un atto di amore che facevi per tua moglie? per tuo marito? Pensa alle cose più banali! Che differenza passa tra il caffé che andate a prendere al bar o che vi offre un amico, e il caffé di vostra moglie, di vostro marito? Passa una differenza essenziale, sostanziale, non è una piccola differenza, perché l'amore, l'accoglienza, la stima che avete dimostrato all'amico non è per unirvi a lui, è perché avete voluto fare un atto di gentilezza, bello sì, ma atto di gentilezza, di cortesia, di civiltà, chiamatelo come volete; il caffé fatto da vostra moglie, da vostro marito, è, invece, per costruire l'unità, per crescere nell'amore; se no, potrebbe essere uguale al caffé della serva, se ce l'aveste. Oppure altri esempi: Che differenza passa tra la pulitura a secco e vostra moglie?... Qualche volta nessuna, anzi meglio la pulitura a secco! Perché? Cos'è che distingue la moglie dalla pulitura a secco, il finale è lo stesso, sono i vestiti puliti, ma, cos'è che distingue, nel percorso, la moglie dalla pulitura a secco? ... che la moglie quando stira, ama, se non ama, è peggio della pulitura a secco, perché non fa la differenza. Cos'è che fa la differenza tra il lavoro di uno sposato e di uno non sposato? Lo stipendio lo portano a casa tutti e due! Cosa fa la differenza? La differenza sta nel fatto che quello sposato, lì, sta lavorando perché ama una donna e perché, assieme a lei, ama i figli, ma se quello li, alla moglie non ci pensa mai, lavorerà come un asino per 40 anni, e non si troverà cresciuto nell'amore, si troverà come prima di sposarsi, uno scapolone, o peggio di prima perché adesso si aggiungono il pessimismo e gli acciacchi. Ma è possibile, che ci siete quelli che lavorate 40 anni, 50 anni, avendo a casa una moglie e non crescete nell'amore? Ma per chi hai lavorato? Solo per i soldi? Che tristezza, vedere che l'ordinario non diventa capace di produrre, di produrre amore straordinario! ... Il ragù che fai, la pasta asciutta, tutto, tutto quello che fai, non c'è nulla che possa sfuggire a questa regola vitale: lo posso farlo con amore, abitato dall'amore, e posso farlo "perché mi tocca". > Oggi moltissimi matrimoni sono stantii. Per avere un guizzo d'amore, cosa dovete fare? Dove andiamo a mangiare la pizza sabato? Se tu non hai amato tutta la settimana, pensi di amare il sabato in pizzeria? Dove devo fare le vacanze la prossima estate? Ah, se potessimo andare alle Seychelles, 15 gg., ah, mi sentirei! Se non hai amato tutto l'anno, credi di far l'amore alle Seychelles? sei un povero d'amore alle Seychelles! Fate l'elenco delle cose che fate, voi donne, da stamattina: Avete pulito il bagno, per caso? Avete ben sistemato i vestiti dei vostri figli? di vostro marito? Avete riassettato la cucina? Avete messo su qualcosa per i pasti? Perché e per chi l'avete fatto? Perché siete macchine? Perché siete donne? O perché amate? Vi ritroverete stasera stanche ma non più amanti, e farete l'amore perché avete un corpo, non perché avete un’anima. L'Eucaristia mi dice questa scelta di segno, scelta del nuovo, scelta della povertà, della semplicità, dell'ordinarietà, della ferialità, della banalità per comunicarsi, quando Lui va a scegliere un pezzo di pane e un po' di vino. > Adesso, alla luce di quanto or ora detto, pensate, ha scelto i vostri poveri corpi, le vostre povere persone, per dire un mistero grande! Ultimo passaggio: L'Eucaristia, rende la coppia capace di “trasmettere”, “comunicare”, perché il Matrimonio è un sacramento fatto per gli altri. Ripeto: Il Matrimonio è un sacramento fatto per gli altri. Il Battesimo è fatto per chi lo riceve, la Cresima è fatta per chi la riceve, l'Eucaristia è fatta per chi la riceve, la Riconciliazione è fatta per chi la riceve, l'Unzione dei malati è fatta per chi la riceve, il Sacerdozio... è fatto per chi lo riceve? No, è fatto per gli altri! Il Sacramento del Matrimonio per chi è fatto? Per chi lo riceve? No, Signori miei, è fatto per gli altri! Si va a sposarsi in chiesa, perché si vuole che la propria vita di coppia, sia un dono per la Chiesa e per la Società. Purtroppo sono molto rari quelli che sono consapevoli di questo, ma comunque questa è la verità. Non è solo un parere mio, fa parte della normale Dottrina della Chiesa. Vedete, il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n° 1534, che dice cosi: "L'Ordine e il Matrimonio, sono due sacramenti conferiti per il servizio altrui e se contribuiscono alla salvezza personale, è solo in quanto sono posti al servizio degli altri". Allora, l'Eucaristia mi aiuta a fare del Matrimonio un luogo di trasmissione. Potremmo dire, con Renzo Bonetti, dopo quanto detto finora: "Sacramento del Matrimonio = Eucaristia in missione segreta", perché l'Eucaristia e il Matrimonio hanno lo stesso contenuto, lo stesso mistero. di alleanza. > E' il contenuto divino comunionale di Gesù nell' Eucaristia che viene affidato, partecipato, alla coppia di sposi. Questa coppia di sposi, che ha anch'essa un contenuto di amore, trasporta e diffonde nel mondo l'amore divino di Gesù Sposo-Nutrimento per la Chiesa-Sposa. La coppia è un trasportatore di amore divino, trasportatore di alleanza e dove va, contagia senza cerimonie, senza riti, senza parole, contagia perché là dove va fa cogliere la bellezza dell'Amore. Anche se vi dicessero soltanto: "Che bella coppia che siete!" è già far la réclame del progetto di Dio. "Ti trovo contenta di tuo marito", "Sì, certo, sono contenta di mio marito! Bisticciamo qualche volta, ma stiamo crescendo! Mi sento più donna quando sono accanto a lui, quando sono con lui! Per quest'uomo sono più felice!..."; lui: "Per questa donna sono più felice". L' alleanza d'amore che viene detta nell'Eucaristia, nella vita di coppia, è coppia-trasportata, coppia-diffusa. La coppia trasporta e diffonde questo amore divino, non nella modalità dell'Eucaristia, non nella modalità del Sacerdote, ma con la propria modalità di coppia. Vedendo la vita di coppia, si deve dire: Veramente Gesù ha salvato e rende belli l'uomo e la donna! > Le bestemmie più grandi che oggi si innalzano contro il Cielo, contro Dio, sono quelle che ironizzano, ridicolizzano, il progetto di Dio: "Maschio e Femmina li creò", come se Dio si fosse sbagliato quando creò l'uomo "maschio e femmina". Oggi, dalla cultura di questa Società, l'essere "maschio e femmina" per vivere l'amore è considerato un castigo! Andate a sentire le barzellette che si scambiano gli invitati a nozze, fuori della porta della chiesa, le barzellette sul matrimonio e ditemi se questi credono che nel maschile e nel femminile c'è Dio! >Bisogna che i cristiani recuperino l'origine divina del loro matrimonio e che comunichino al mondo che Gesù Cristo è venuto per salvare, per rendere belli l'uomo e la donna. Il Sacramento non ci salva "da morti in poi", il Sacramento viene conferito perché si inizi la salvezza fin d'adesso, da qui, nei propri corpi. La rèclame più forte di Dio, oggi la troviamo, nel matrimonio realizzato! Due sposi innamorati dicono con la loro vita che Dio esiste ed è bello! 1 Sul senso di questo sposalizio del Verbo con la natura umana, vedi le interessanti intuIzioniprecisazioni di Giorgio Mazzanti in "Il mistero dell'una caro", a pag 57 di "Teologia nuziale e sacramento degli sposi" a cura di Renzo Bonetti, Effatà Editrice, Cantalupa (Torino), 2003. Dice Mazzanti: "Nessun Padre della Chiesa dice sul serio che Cristo ha sposato l'umanità in quanto natura umana. Alcuni Padri si servono dell'immagine nuziale come metafora per spiegare l'unione in Cristo tra la natura umana e quella divina. Ma al momento di tematizzare l'evento dell'incarnazione non si dice che il Verbo ha sposato la natura umana. Al riguardo san Gregorio Magno è esplicito; egli dice che non si sposano due nature ma due persone. Per cui arrivare a dire che il modello dell'unione nuziale è il mistero dell'unione ipostatica - una persona, due nature - non è corretto. Si è creato un corto circuito nel pensare che l'una caro coincida con il «Verbum caro factum est ». Ciò non è possibile. Certo l'incarnazione (l'unione del verbo con la carne umana) è esigita per il mistero nuziale, ma essa non lo «compie». E’ condizione indispensabile, ma non è ancora piena celebrazione nuziale. Von Balthasar dice chiaramente che esiste un a priori dialogico assoluto che precede l'incarnazione. Anche per Newmam esiste un mistero dialogico prima dell'incarnazione. Ambedue gli autori pensano a Maria. In molte omelie sull'annunciazione di Padri greci e siri dell'antichità ho colto gli elementi di un'intuizione che, in un linguaggio che tenta di abbozzare il mistero, ho chiamato «doppia annunciazione». Nel capitolo decimo della Lettera agli Ebrei è detto, in riferimento al Verbo di Dio che sta per entrare nel mondo: «Per questo entrando nel mondo disse: vengo, Padre, per fare la tua volontà e ti ho chiesto un corpo». C'è dunque un «sì» alle soglie tra l'Eterno e il tempo, dove il Verbo dice di sì al disegno del Padre ed è disposto a prendere un corpo di carne. Tutte le omelie patristiche e medievali dicono che la decisione del Verbo è sospesa al sì della Vergine donna. Quindi, a questo punto sta un'altra annunciazione, nella quale l'Angelo chiede a Maria se è disposta a dare la carne per il corpo di carne di Gesù. Cristo vuole entrare nel mondo e vuole un corpo di carne; Maria dona al Verbo la carne per metterlo al mondo. Ci sono perciò due «si»: questo è già mistero sponsale, dove un «sì» sponsale viene detto dal Verbo e un «sì» sponsale è detto dalla Vergine. Il mistero nuziale di Maria è un «si» sponsale che si apre alla, fecondità. Il modello archetipale della coppia umana perciò non è Adamo ed Eva. Per sant'Ireneo, quando Dio crea Adamo ed Eva ha già in mente il Verbo e la Donna sposa vergine. Sulla terra c'è dunque questa presenza femminile, Maria, che dice di si ed è disposta a dare la sua carne per dare la carne al Cristo che vuole entrare nel mondo. Lei dona la carne per mettere al mondo il Verbo e il Verbo prende la carne da Maria per entrare nel mondo. Per essere corretti, bisognerebbe ricordare che lo Spirito Santo arriva prima del Verbo e che non esiste evento nuziale senza la presenza dello Spirito Santo. La frase «concepito per opera dello Spirito Santo» la dice lunga: significa che il cuore nuziale del mistero trinitario si porta in qualche modo tra il Verbo e la Vergine e diventa Lui il vero paraninfo nuziale. Se lo Spirito Santo non fosse giunto a Maria, non ci sarebbe stata incarnazione, non ci sarebbe stato mistero nuziale". Testi di riferimento: Giovanni Paolo 11: Esortazione FAMILIARIS CONSORTIO. Città del Vaticano 198 I. Catechismo della Chiesa Cattolica. Libreria Editrice Vaticana. 1992 Comunità di Caresto: Quando due saranno uno. Edizioni O.R. Milano 1993. Romolo Taddeí: Famiglia e Parrocchia. LDC Leumann (TO) 1996. R. Bonetti: Matrimonio ed Eucaristia unico Sacramento sponsale. Atti della VIII Assemblea Diocesana di Pastorale Familiare, Ragusa 12.03.2000. Charles A. Gallagher: Incamatí nell'Amore. Gribaudi, Milano 200 I. F. Pilloni: Danza nuziale. Effatà Editrice. Cantalupa (TO), 2002. G.Mazzanti: - Sacramenti simbolo e teologia I. Introduzione generale. - Sacramenti simbolo e teologia 2. Eucaristia, Battesimo e Confermazione. - Teologia sponsale e sacramento delle nozze. Simbolo e simbolismo nuziale. Tutti e tre editati da Edizioni Dehoniane Bologna. A cura di Renzo Bonetti: Teologia nuziale e sacramento degli sposi. Effatà Editrice.Cantalupa(TO),2003. Gregorio Vivaldelli: Immagini di coppia nella Bibbia. Paoline Cinisello Balsamo (MI), 2003