TUMORI DEL COLON Prof. Danilo Tarroni Dipartimento Scienze Chirurgiche Polipo e Sequenza Adenoma--carcinoma Adenoma POLIPO Tumefazione o “sporgenza circoscritta” che si solleva sul piano della mucosa Può essere SESSILE o dotato di un più o meno lungo PEDUNCOLO Possono presentarsi isolati o in numero variabile. Quando il loro numero è inferiore a cento si parla di POLIPI MULTIPLI, MULTIPLI, se superiore a cento di PILIPOSI. In base all’aspetto istologico ed alla potenzialità di evoluzione carcinomatosa, si indica con il termine di ADENOMA la lesione poliposa in grado di trasformarsi in carcinoma, carcinoma, e di POLIPO propriamente detto quella non suscettibile di tale trasformazione. trasformazione. Possono inoltre insorgere come fenomeno sporadico o in forma ereditaria SOTTOMUCOSA DELLA TESTA TESTA DEL POLIPO SOTTOMUCOSA DEL PEDUNCOLO LINEA DI RESEZIONE SOTTOMUCOSA PARETE INTESTINALE I POLIPI vengono distinti in : AMARTOMATOSI INFIAMMATORI METAPLASTICI O IPERPLASTICI I meccanismi di controllo della differenziazione cellulare sono inalterati. Nel caso dell’ ADENOMA la proliferazione epiteliale è presente per tutta l’altezza della ghiandola (e non per il solo strato profondo). Inoltre si ha perdita dei meccanismi di controllo di differenziazione configurandosi il quadro della DISPLASIA. Adenoma Neoplasia epiteliale benigna con pattern ghiandolare, caratterizzata da ipercellularità con nuclei allungati ed ipercromatici, stratificazione nucleare e perdita della polarità Tipi istologici Tubulare Villoso Tubulo villoso Serrato Misto Villomicroghiandolare Concetto di displasia Termine usato per descrivere una proliferazione disordinata ma non neoplastica. Displasia In base alle sue caratteristiche morfologiche (irregolarità (irregolarità di forma e volume dei nuclei, frequenza di mitosi anche atipiche, anomalie della secrezione mucipara) mucipara) è definita come a basso grado o ad alto grado Displasia a basso grado Epitelio stratificato displastico, che mantiene il suo aspetto colonnare. colonnare. I nuclei fusiformi od ovali, anche se stratificati tendono a mantenersi nella parte basale dell’epitelio. dell’epitelio. Minima ipercromasia Displasia ad alto grado I nuclei risalgono verso la superficie dell’epitelio,, con perdita dell’aspetto dell’epitelio colonnare,, inversione del rapporto colonnare nucleo--citoplasmatico, nucleo citoplasmatico, irregolarità nucleari perdita della polarità Sequenza adenoma carcinoma Adenoma unicriptico Adenoma tubulare Adenoma tubulovilloso Adenoma sesile Muscolaris mucosae Nelle forme SESSILI l’estensione del processo neoplastico avviene per diretta invasione della parete attraverso la muscolaris mucosae. Sequenza adenoma carcinoma adenoma Cancerizzazione della testa del polipo Muscolaris mucosae adenocarcinoma Nelle forme PEDUNCOLATE si ha inizialmente invasione della sottomucosa contenuta nella testa e più tardivamente in quella del peduncolo. La mutazione del gene oncosoppressore p53 si riscontra nel 40%40%-70% delle neoplasie del colon retto La frequenza della trasformazione di un adenoma in carcinoma varia in rapporto a : DIMENSIONI DELL’ADENOMA (il rischio tende a crescere con l’aumentare delle dimensioni) TIPO ISTOLOGICO (la frequenza d’insorgenza di carcinoma su adenoma cresce passando dagli adenomi tubulari, ai misti, ai villosi) GRADO alto grado) DI DISPLASIA (più frequente in caso di displasia ad RISCHIO DI CANCRO DEL COLON (%) POPOLAZIONE GENERALE FAMILIARITA’ PER NEOPLASIA COLON MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA CANCRO NON POLIPOIDE EREDITARIO (S.LYNCH) POLIPOSI FAMILIARE (FAP) Definizione sec.OMS 2002 International Histological Classification of Tumours Il carcinoma del colon retto è un tumore epiteliale maligno. Soltanto i tumori che penetrano attraverso la muscolaris mucosae nella sottomucosa devono considerarsi tali Epidemiologia • 4° neoplasia nei paesi occidentali • 2° causa di morte per cancro negli USA • Incidenza 3030-50 nuovi casi / 100.000 abitanti INCIDENZA IN ITALIA INCIDENZA Andamento per età e per sesso dei tumori del colon (USA) uomini donne Ogni anno vengono diagnosticati circa 1.000.000 di nuovi casi in tutto il mondo. • L’incidenza è maggiore nei paesi occidentali (50(50100/100.000/anno), ma è in crescita in molti paesi in via di sviluppo, • Il 70% delle neoplasie sono localizzate nel colon sinistro, nell’uomo il cancro del retto è più frequente, nella donna i tumori del colon destro. • La sopravvivenza in alcuni paesi raggiunge il 60%. • Fino a tutto il 1800 i tumori del colon potevano considerarsi rari (al contrario dei tumori dello stomaco, che erano frequenti). • I libri di testo dedicavano a tale patologia solo poche pagine, riservando molto più spazio alla diverticolosi ed alla “colite”. • L’incidenza comincia a crescere all’inizio del secolo ed aumenta ancora più decisamente dopo la II guerra mondiale. • A tutti gli effetti i tumori colorettali possono considerarsi una “patologia “patologia del benessere” benessere” e della società ricca. INCIDENZA MONDIALE CANCRO DEL COLON PER 100000 Ab./anno INCIDENZA INCIDENZA Andamento per età e per sesso dei tumori del colon (ITALIA) N° CASI / 100000 ab. ETA’ Questionari clinici Esami endoscopici SOF (FOB) FATTORI DI RISCHIO • Fattori dietetici: molti studi dimostrano che una dieta ad alto contenuto di calorie, ricca di grassi animali e povera di fibre è associata a un aumento dei tumori intestinali; viceversa, diete ricche di fibre (cioè caratterizzate da un alto consumo di frutta e vegetali) sembrano avere un ruolo protettivo. • Fattori genetici: è possibile ereditare il rischio di ammalarsi di tumore del coloncolon-retto se nella famiglia d'origine si sono manifestate alcune malattie che predispongono alla formazione di tumori intestinali.Tra queste sono da segnalare: Poliposi Adenomatosa Familiare (FAP) – (1%) Sindrome di Gardner Sindrome di Turcot Cancro colocolo-rettale non polipoide ereditario (detto anche HNPCC o Sindrome di Lynch) Lynch) – (5%) FATTORI DI RISCHIO • Familiarità: (10(10-20%) Si stima che il rischio di sviluppare un tumore del colon aumenti di 2 o 3 volte nei parenti di primo grado di una persona affetta da cancro o da polipi del grosso intestino. • Lesioni Polipoidi : (70(70-80%) Malattie Infiammatorie Croniche (RCU e Crohn) Polipi adenomatosi (Sequenza adenomaadenomacarcinoma) Sindromi ereditarie autosomiche dominanti Poliposi Adenomatosa Familiare - FAP 1% delle neoplasie colorettali Cancro colocolo-rettale non polipoide ereditario – HNPCC o Sindrome di Lynch 5% delle neoplasie colorettali FAP - Poliposi Adenomatosa Familiare Malattia ereditaria autosomica dominante (rara) Penetranza >90% Dopo la pubertà, nel colon si sviluppano progressivamente centinaia/migliaia di polipi Se non trattata con la colectomia, evolve in cancro nel 100% dei casi prima dei 40(50) anni Manifestazioni extracoliche: adenomi in altri tratti del canale alimentari, tumori desmoidi desmoidi,, osteomi, ipertrofia congenita dell’epitelio pigmentato della retina, alterazioni dentarie di vario tipo, tumori cerebrali, del fegato (epatoblastoma (epatoblastoma), ), etc. Test genetico per scoprire i portatori della mutazione nel gene APC (Adenomatous (Adenomatous Polyposis Coli Coli)) Cromosoma 5q215q21-22 Sindrome di Gardner Sindrome a trasmissione ereditaria nella quale si riscontrano, in associazione ad una neoplasia del colon, osteomi multipli, anomalie dentarie di vario tipo, cisti epidermoidi della superficie cutanea, tumori desmoidi della parete addominale, neoplasie maligne in varia sede. Sindrome di Turcot Sindrome a trasmissione ereditaria nella quale si riscontrano, in associazione ad una neoplasia del colon, tumori del sistema nervoso centrale. Ca colorettale non polipoide ereditario (HNPCC o S. di Lynch) Cancro colorettale ad esordio precoce: precoce: età media 44 anni e a prevalente localizzazione nel colon destro Frequente associazione (nello stesso paziente o in altri membri della famiglia)) di carcinomi dell’endometrio, famiglia dell’endometrio, dello stomaco stomaco,, dell’apparato dell’ apparato urogenitale, urogenitale, dell’ dell’ovaio ovaio Mutazioni nei geni di riparazione del DNA (hMSH2 e hMLH1) Portatori di mutazione mutazione:: 80% sviluppano un cancro colorettale MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE RCU: rischio di cancro 55-10 volte magiore rispetto ai pz normali (dopo i 15 anni) M. di Crohn: rischio di cancro inferiore rispetto alla RCU LOCALIZZAZIONE: ASCENDENTE 1515-22% TRASVERSO 88-12% DISCENDENTE 55-7% SIGMA 2626-33% RETTO 3535-37% SISTEMI DI STADIAZIONE DEL CANCRO COLORETTALE Sono molti i sistemi proposti per la stadiazione dei tumori del colon e del retto. Oggi trova consenso unanime la classificazione TNM nata dalla collaborazione dell’Union International contre le Cancer (UICC) e l’American Joint Commettee on Cancer (AJCC). Essa infatti appare essere la più completa in quanto fornisce informazioni sia sul tumore primitivo, primitivo, sia del coinvolgimento linfonodale, linfonodale, che delle eventuali metastasi a distanza. Con il Sistema TNM e l’introduzione di metodiche di studio radiologiche ha perso interesse la classificazione proposta nel 1932 da DUKES, modificata circa 20 anni dopo da ASTLER e COLLER essenzialmente basate sul grado di penetrazione del tumore attraverso la parete intestinale. DUKES STADIO A Neoplasia confinata entro la parete intestinale STADIO B Neoplasia estesa oltre la parete intestinale STADIO C Qualsiasi neoplasia con metastasi linfonodali STADIO D Metastasi a distanza ASTLER E COLLER STADIO A Tumore limitato alla sottomucosa STADIO B1 Tumore che invade la muscolare senza oltrepassarla STADIO B2 Tumore che oltrepassa la muscolare; linfonodi negativi STADIO C1 Tumore che non oltrepassa la muscolare; linfonodi positivi STADIO C2 Tumore che oltrepassa la muscolare; linfonodi positivi STADIO D Metastasi a distanza LINFATICI TNM STADIO STADIO 0 TIS N0 M0 STADIO I T1 T1--2 N0 M0 STADIO II T3 T3--4 N0 M0 STADIO III T1 T1--4 N1N1-3 M0 QUALSIASI N M1 QUALSIASI STADIO IV T Sopravvivenza relativa a cinque anni sulla base dello Stadio Sec. DUKES ANATOMIA PATOLOGICA Aspetto macroscopico : vegetante ulcerato infiltrante anulare--stenosante anulare ASPETTO MACROSCOPICO FORME VEGETANTI Masse protudenti nel lume intestinale FORME STENOSANTI Determinano restringimento a “manicotto” del lume + frequenti in: colon destro ( e nel retto) + frequenti in: colon sinistro Classificazione istologica dei tumori del coloncolon-retto sec. OMS ANATOMIA PATOLOGICA Aspetto microscopico: Si tratta nella maggioranza dei casi di Adenocarcinomi che in base al grado di differenziazione si suddividono in : G1: altamente differenziati G2: mediamente differenziati G3: scarsamente differenziati ARTERIE VENE SISTEMA E PLESSI NERVOSI (andamento subdolo) SINTOMATOLOGIA Spesso a lungo asintomatici COLON DESTRO Astenia Modificazioni dell’alvo Anemizzazione anoressia e dimagrimento Diarrea Febbre Dolori addominali Massa palpabile (tardivo) SINTOMATOLOGIA COLON SINISTRO (prevalenza di fenomeni di tipo subocclusivo) Modificazioni dell’alvo Presenza di sangue e/o muco nelle feci Anemizzazione Anoressia e dimagrimento Dolori addominali Occlusione intestinale DIAGNOSI Anamnesi ed esame obiettivo Esami ematochimici Marcatori tumorali (CEA, CA 1919-9) Radiografia del torace in 2p ETG addomeaddome-pelvi RSCS con biopsie (Rx Clisma Opaco) TC addomeaddome-pelvi/Total Body TC Colon virtuale RETTOSIGMOIDOCOLONSCOPIA RSCS E’ l’esame fondamentale: Consente di eseguire biopsia sulle lesioni e di definire l’ istotipo. Consente di individuare anche lesioni di piccole dimensioni, sfuggite all’indagine radiologica TC ADDOMEADDOME-PELVI E TOTALTOTAL-BODY Permette di studiare la diffusione del tumore attraverso la parete e al di fuori del viscere, di evidenziare linfoadenopatie addominali, di identificare eventuali disseminazioni a distanza (metastasi epatiche, polmonari, ossee) TC COLON VIRTUALE DIFFUSIONE CONTINUITA’ CONTIGUITA’ EMATICA LINFATICA PERITONEALE PER VIA EMATICA FEGATO POLMONE CERVELLO OVAIO RENE PER VIA LINFATICA Linfonodi epicolici (a ridosso della parete intestinale) Linfonodi paracolici (lungo i vasi retti e l’arcata marginale) Linfonodi intermedi (lungo i rami principali) Linfonodi principali (alla radice delle arterie mesenteriche superiore ed inferiore) FOLLOW--UP FOLLOW DOSAGGIO MARCATORI TUMORALI (CEA, CA 1919-9) ECOGRAFIA ADDOMEADDOME-PELVI COLONSCOPIA TC TOTAL BODY MORTALITA’ PERCENTUALI DI SOPRAVVIVENZA IN ITALIA (secondo il Registro Italiano dei Tumori) Cancro del Retto Metanalisi RT Preoperatoria • • • • • 196 STUDI → 14 utili Migliora Sopravvivenza (Dukes A e B) Recidive Locali ridotte Metastasi a Distanza invariate Mortalità Operatoria invariata Camma, JAMA 2000 Cancro del Retto RT Pre-Operatoria RT + RT - Recidive Locali 12% 25% Sopravvivenza 46% 39% Mortalità 6 mesi 5% 1% Mortalità cardiaca 13% 7% Studio Stockholm II. Martling. Cancer 2001