Peter Eisenman PREMESSE È contro l'aspetto visivo o pittorico della forma che si schiera questo lavoro. La discussione cercherà di stabilire come le considerazioni di natura logica e oggettiva possano fornire una base formale concettuale per ogni architettura. Si intende individuare una lingua e un ordine strutturale per tale lingua, che utilizzi i solidi geometrici solo come punti assoluti di riferimento. I sistemi forniscono una disciplina, più che un limite a questo processo..negano solo l’arbitrario e le interpretazioni soggettive dell’ordine. 1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA L'ordine formale non può essere considerato fine a se stesso ma solo subordinato alla chiarezza. Una gerarchia di elementi razionalmente intesa è prerequisito necessario per la risoluzione di un problema architettonico…deve essere stabilita una priorità di fondo che si sviluppa a partire dalla dialettica tra fini assoluti e fini relativi. 1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA Andrà proposto un sistema generale di priorità e tale sistema deve necessariamente dare la preferenza ai fini assoluti rispetto a quelli contingenti. Si partirà dall'ipotesi che l'architettura consista sostanzialmente nel dare forma a intenzione, funzione, struttura e tecnica. Di conseguenza la forma di un singolo edificio non dovrà necessariamente esprimere l'intento o la funzione, a patto che contribuisca all'ordine, alla scala, all'armonia e struttura dell'ambiente complessivo. 1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA FORMA GENERICA Proprietà: dotata di leggi intrinseche assoluta lineare o centrica 1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA FORMA SPECIFICA Proprietà: configurazione fisica concreta relativa a una particolare interpretazione 1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA Non importa che ci piaccia o meno un cubo, quel che importa è che ne accettiamo l'esistenza e ne riconosciamo le proprietà intrinseche. La forma specifica di un cubo con una corte centrale viene sviluppata a partire da un'intenzione e una funzione particolari, dev'essere sottoposta a un'analisi in termini generici prima che la sua scelta originaria possa essere giustificata e sviluppata in modo appropriato. 1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA INTENZIONE = FUNZIONE = STRUTTURA = TECNOLOGIA = concezione primaria attività/uso scheletro portante/impiantistico metodo esecutivo Solo quando determiniamo una forma specifica a partire da una considerazione sulla sua funzione pratica, possiamo analizzare le caratteristiche intrinseche della forma generica per verificarne la rilevanza nelle condizioni specifiche Ordine>Invenzione 2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA 2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA Ludwig Mies van der Rohe, IIT Campus Masterplan, Chicago 1940 2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA Il concetto di reticolo spaziale tridimensionale fornisce il riferimento assoluto per la forma architettonica, sia essa generica o specifica come matrice di ordinamento dell'unità volumetrica. Tutti gli oggetti prodotti dall'uomo vengono riferiti a livello percettivo a un assoluto generico, i solidi platonici…ciascuno di essi ha per base un riferimento assiale, perciò qualunque forma lineare o centrica può essere compresa in relazione al reticolo spaziale. 2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA Ludwig Mies van der Rohe, Farnsworth House, 1947 Le Corbusier, Maison Dom-Ino, 1914 2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA Le Corbusier, Villa Savoye, Poissy 1929 Le superfici curve non sono altro che massa incipiente e ricevono la loro collocazione precisa da un riferimento al reticolo 2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA Le Corbusier, Villa Stein, Garches 1927 2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA Per comprendere il volume, dobbiamo introdurre l'idea di movimento…il movimento viene considerato come una fattore esterno alla sostanza dell'edificio: non è una caratteristica dell'opera in sé, quanto piuttosto un modulo di comportamento che l'edificio impone all'individuo. Il movimento può allora essere definito come la circolazione delle persone in un qualsiasi contesto architettonico e può essere pensato come un vettore geometrico o come una forza esterna. Il volume non può essere pensato senza movimento interno, poiché per sua natura esiste per accogliere il movimento.