Problema della misura e metrologia Esempi di leggi fisiche Abbiamo visto che la fisica descrive i fenomeni naturali stabilendo delle relazioni (matematiche) tra le grandezze fisiche F ma II legge di Newton T2 1 T1 Rendimento massimo di una macchina termica operante tra le temperature T1 e T2 (T1 > T2) V RI Legge di Ohm Per confrontare i due membri delle relazioni occorre misurare le grandezze fisiche 2 Misura di una grandezza fisica Misurare una grandezza significa esprimere il suo valore in relazione a quello di un campione ad essa B A omogeneo Per misurarla occorre Campione C Definire un campione Sottomultipli del campione Definire una procedura per confrontare la grandezza con il campione Risultato della misura: Un numero e un’unità di misura LAB=3.6 campioni Va specificato il campione per ogni grandezza fisica ? grandezze derivate numero unità di misura 3 Notazione Il valore numerico di una grandezza G verrà rappresentato simbolicamente in questo modo G = g {G} dove con g indicheremo il valore numerico e con {G} l’unità di misura, ovvero il tipo di campione prescelto. Ad esempio scriveremo l=4m per indicare che il rapporto tra la lunghezza l di un segmento e quella del campione prescelto ad essa omogeneo vale 4. 4 Fondamentale: per esprimere una misura, NON BASTA esprimere il risultato (numero reale) seguito dall’unità di misura: Una caratteristica intrinseca di ogni misura fisica è l’incertezza di misura. Ad ogni misura fisica va associato il corrispondente errore di misura. Dunque il concetto di misura viene formalizzato da tre entità distinte: - Un numero reale - Un’unità di misura - L’errore di misura Vedremo successivamente come 5 Misura in fisica classica e quantistica In fisica classica oggetto e osservatore sono entità indipendenti In fisica quantistica oggetto e osservatore sono inscindibili precisazione cruciale nel contesto quantistico La natura ci pone un limite invalicabile sulla “misurabilità” di grandezze coniugate: principio di indeterminazione di Heisenberg quando l’oggetto è confrontabile con la lunghezza d’onda della luce, l’osservazione modifica l’oggetto da studiare Osservabili = grandezze fisiche misurabili l’osservazione di un oggetto macroscopico non modifica (generalmente) l’oggetto stesso da studiare Esempio: DxDp ≥ ћ/2 ≈ 5×10-35 Js In questo corso ci occuperemo di sistemi “grandi” rispetto alla costante d’azione ћ contesto classico 6 Grandezze fondamentali e derivate Esempio: lunghezza (fondamentale) ed area (derivata) Si esprimono in termini delle unità di misura fondamentali (esempio: area → m2 ) Le unità di misura di tutte le altre grandezze fisiche sono derivate da quelle fondamentali attraverso le relazioni che legano ciascuna grandezza a quelle fondamentali (definizione ↔ legge fisica, e.g. p=F/S ↔ F=ma) la distinzione tra grandezze fondamentali e grandezze derivate è del tutto arbitraria, è solo una questione di scelta L’insieme delle grandezze fondamentali prescelte con i rispettivi campioni (unità di misura) definisce un sistema di unità di misura 7 Dimensione delle grandezze fisiche Due grandezze omogenee (tali dunque da poter essere confrontate mediante l’utilizzo dello stesso campione), si dice che hanno la stessa dimensione. Formalmente la dimensione di una grandezza G viene indicata tra parentesi quadre dimensione di G = [G] Di fatto, [G] può anche essere vista come la classe di tutte le possibili unità di misura di G. 8 Dimensione delle grandezze fisiche Dato un sistema di unità di misura (esempio M, L e T nel SI della meccanica classica), allora qualunque grandezza G può essere espressa come G= g{G} = k· ma{M}a· lb{L}b· tg{T}g dove k è una costante adimensionale (k≡1 coerenza) la dimensione (a, b, g) di G sarà allora data da [G]=[M]a[L]b[T]g con a, b, g numeri razionali Se a, b, g sono nulli, la grandezza è adimensionale, come ad esempio i numeri puri, gli angoli espressi in radianti, oppure alcune funzioni analitiche (exp, log, sin...) 9 Osservazione la dimensione (a, b, g) di una grandezza G sarà sempre della forma [G]=[M]a[L]b[T]g... [X]d con a, b, g, d numeri razionali? Sì, dimostriamolo. Posso sempre sviluppare G=f(X) in un intorno di un suo particolare valore: f(X)=f(X0)+f’(X0)(X-X0)+f’’(X0)(X-X0)2/2+f’’’(X0)(X-X0)3/6+… Tutti gli addendi di questa espressione sono omogenei se e solo se f(X) è una legge di potenza: infatti d(n)(Xd) Xn =cost Xd-n Xn=cost Xd Negli altri casi, scriverò G=f(X/[X]), ad esempio: G = log(M/kg) 10 Applicazioni dell’analisi dimensionale (1) L’analisi dimensionale risulta molto utile per il “dubugging” dei problemi: Nell’equazione A+B+... = C+D+... tutti i termini devono avere le stesse dimensioni. Esempio 1 Esempio 2 F ma MLT 2 F 1 x x o v o t at 2 2 x o posizione iniziale v o velocità iniziale a accelerazione ma ML T 2 x L [ x0 ] [ L ] v ot LT 1 T L 1 2 2 2 a t LT T L 2 o 11 Applicazioni dell’analisi dimensionale (2) Permette di ricavare in modo approssimato alcune leggi fisiche a prescindere dalla conoscenza della dinamica del sistema Esempio 1: Quanto tempo impiega un corpo di massa m a cadere da un’altezza h? Suggerimento: impostare Dt=khxmygz [T]=[k][L]x[M]y[LT-2]z=[Lx+zMyT-2z] Esempio 2: Ricavare il periodo delle piccole oscillazioni di un pendolo. Esempio 3: Ricavare la terza legge di Keplero. Esempio 4: Ricavare la velocità di propagazione delle onde trasversali in una corda (conoscendo tensione, lunghezza e massa) 12 Riassumendo: Abbiamo definito cosa sono gli osservabili in fisica grandezze fisiche (misurabili) = numero reale + incertezza Grandezze omogenee unità di misura (campione) dimensione fisica delle grandezze Formalmente scriveremo: G = g {G} ± dg {G} dove G è la grandezza, {G} è l’unità di misura e g e dg sono rispettivamente il valore della grandezza e della sua incertezza. Con [G] abbiamo indicato invece la dimensione fisica di G. 13 Sistemi di unità di misura Un buon sistema di unità di misura deve essere assoluto, coerente e possibilmente decimale: assoluto (o completo) ≡ ogni grandezza fisica si può ricavare dalle grandezze fondamentali con una relazione analitica coerente ≡ tali relazioni analitiche (sia tra le grandezze sia tra le unità di misura) hanno come costante di proporzionalità l’unità esempio: v = l/t se {v}= m/s = 1 {l}/{t} coerente se {v} = km/h = 1000 m / 3600 s = 0.278 m/s = 0.278 {l}/{t} non coerente decimale ≡ multipli e sottomultipli delle unità sono potenze di 10 Per definire il sistema di unità di misura, bisogna prima scegliere le grandezze fondamentali: Se G è il numero delle quantità misurabili e NR è il numero delle leggi che le legano, il numero minimo di quantità indipendenti è: GM = G – NR Ad esempio, tra le grandezze Velocità, Spazio e Tempo solo due sono indipendenti: quali scegliamo come fondamentali? Criterio guida: - facile disponibilità del campione e - non variabilità del campione nel tempo. 14 Sistema Internazionale (S.I.) Introdotto nel 1961 nella XI Conferenza Generale dei Pesi e Misure Legalmente adottato in Italia dal 1982 Il S.I. è completo, coerente e decimale Il S.I. codifica anche le modalità di scrittura (e.g. i nomi delle unità vanno scritti sempre minuscoli e non hanno plurale) Chi decide? Ufficio Internazionale dei Pesi e Misure (BIPM) controllato da Comitato Internazionale dei Pesi e Misure controllato da Conferenza Generale dei Pesi e Misure (si riunisce ogni 4 anni) In Italia l’ente preposto è l’Ente Nazionale per l’Unificazione, i campioni sono realizzati dal Galileo Ferraris e dall’Istituto Colonnetti (entrambi a Torino) Codifica ISO-31 15 Multipli e sottomultipli nel S.I. Il S.I. codifica l'uso dei prefissi moltiplicativi secondo le potenze di 1000 (e, in aggiunta, prefissi per 10 e 100): Fattore Prefisso Simbolo Fattore Prefisso Simbolo 1024 yotta- Y- 10-24 yocto- y- 1021 zetta- Z- 10-21 zepto- z- 1018 exa- E- 10-18 atto- a- 1015 peta- P- 10-15 femto- f- 1012 tera- T- 10-12 pico- p- 109 giga- G- 10-9 nano- n- 106 mega- M- 10-6 micro- µ- 103 chilo- k- 10-3 milli- m- 102 etto- h- 10-2 centi- c- 10 deca- da- 10-1 deci- d- 16 Grandezze fondamentali nel S.I. 17 Guida alla scelta del campione la precisione delle misure dipende dalla definizione del campione. la definizione può cambiare nel tempo man mano che si dispone di nuova tecnologia e di nuove conoscenze per migliorare la precisione delle misure un campione deve essere: accessibile e riproducibile invariabile 18 Il campione del tempo Il campione del tempo ha subito cambiamenti nel corso degli anni: ~1830 (su proposta di Gauss) 1s = 1/86400 del giorno solare medio 1960 1s = 1/31 556 925.97474 dell’anno tropicale 1900 (rotazione terrestre aumenta di circa 1 secondo l’anno per effetto delle maree) 1967 [definito nella XIII CGPM] 1s = durata di 9 192 631 770 periodi della radiazione emessa dall'atomo 133Cesio nella Altro modo di misurare transizione tra i due livelli iperfini il tempo: si contano (F=4, M=0) e (F=3, M=0) dello stato le oscillazioni 2 10 fondamentale S(1/2) n = DE/h ~ 10 Hz dell’atomo di azoto 1 s ≡ 9192631770 * 1/n nella molecola di N H H H N (precisione ~1 parte su 1016!) ammoniaca NH3 19 Il campione della lunghezza Anche il metro ha cambiato diverse volta definizione nel corso degli anni: 1795 1 m = 1/40000000 del meridiano terrestre passante per Parigi (tale lunghezza fu riprodotta con una sbarra di platino-iridio) 1889 1 m = la distanza tra due tacche della sbarra di platino-iridio (precisione delle incisioni 0.2 micron → precisione di circa 10-7) 1960 1 m = 1650763.73 lunghezze d’onda della luce emessa dal 86Kr (riga rosso-arancione → precisione di circa 10-8) 1983 [definito nella XVII CGPM] Poiché la velocità della luce nel vuoto c è una costante fondamentale della natura, si è pensato di ridefinire il metro in questo modo: 1 m = distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/299792458 secondi (fa uso della definizione di secondo) Nella pratica si utilizza la relazione l=c/nn, ovvero si misura la lunghezza d’onda a partire dalla frequenza di oscillazione: il metro è la distanza tra 1579800,298728 lunghezze d’onda della luce laser elio-neon. Bisogna anche tener conto del vuoto non perfetto (in cui non vale n=1) (precisione raggiunta ~1 parte su 1011) 20 Il campione della massa Finora non è stato ancora possibile definire il campione di massa (il kilogrammo) sulla base delle proprietà atomiche: ancora conviene (da un punto di vista della precisione) usare metodi “classici” [definito nella III CGPM, 1901] 1kg ≡ massa contenuta in un cilindro di platino iridio conservato nel BIPM di Sèvres (circa 1 dm3 di H2O distillata) Il confronto di massa si ottiene con la bilancia (precisione ~1 parte su 108) A livello atomico è definita l’unità di massa atomica (non appartiene al S.I.) 1 unità di massa atomica = 1/12 della massa del 12C. relazione tra le due unità: 1 unità di massa atomica =1.6605402 10-27 kg 21 Le altre grandezze fondamentali del S.I. ampere (A) [definito nella IX CGPM, 1948] intensità della corrente costante che percorrendo due fili conduttori, rettilinei, posti nel vuoto, paralleli, di lunghezza infinita e di sezione circolare con diametro infinitesimo, posti alla distanza di 1 metro uno dall'altro è tale da far sì che i due conduttori si attirino o si respingano con una forza pari a 2x10-7 N/m. kelvin (K) [definito nella XIII CGPM, 1967] 1/273.16 della temperatura termodinamica del punto triplo dell'acqua mole (mol) [definito nella XIV CGPM, 1971] quantità di materia di un sistema che contiene tante unità elementari quanti sono gli atomi contenuti in 0.012 kg di Carbonio 12 (=NA) candela (cd) [definito nella XVI CGPM, 1979] intensità luminosa di una sorgente che emette una radiazione monocromatica di frequenza pari a 540*1012 Hz con un’intensità energetica di 1/683 watt/sr. 22 Alcune grandezze fisiche derivate nel S.I. Grandezza Area Volume Densità Definizione Unità di misura A=base per altezza metri quadri m2 V=area di base per altezza metri cubi m3 =massa diviso volume occupato kilogrammi per metro cubo metri al secondo kg/ m 3 metri al secondo quadrato newton m/s2 N kg m/ s2 P=(forza normale)/area pascal Pa N/ m2 Lavoro=forza per spostamento joule J Nm K= 1/2 massa per velocità al quadrato joule J Nm P=(lavoro effettuato)/(tempo impiegato) p=massa per velocità watt W J/s kilogrammi per metri al secondo kg m/ s M=r x F (erre vettor F) prodotto vettoriale tra il vettore posizione e laForza Nm v=(Distanza percorsa)/(tempo impiegato) Accelerazione a=(Variazione di velocità)/(tempo impiegato) F=massa per accelerazione Forza Velocità Pressione Lavoro Energia cinetica Potenza Quantità di moto Momento di una forza m/s 23 Altri sistemi di unità di misura Sistema cgs: Questo sistema, per quel che riguarda la meccanica, utilizza le stesse grandezze fondamentali del SI, cambiano invece le unità di misura (i campioni): il centimetro per la lunghezza e il grammo per la massa. L'unità di tempo è la stessa nei due sistemi di riferimento. Sistema britannico: Le grandezze fondamentali della meccanica sono la lunghezza (misurata in piedi), la forza (misurata in libbre), e il tempo (misurato in secondi). Il sistema britannico non è un sistema decimale (ad esempio un piede è uguale a 12 pollici). Attualmente i campioni di libbra e di piede vengono definiti sulla base del kilogrammo e del metro del sistema SI. Per esempio un pollice è uguale 2.54 cm. Sistema pratico degli ingegneri: Utilizza come grandezze fondamentali la lunghezza (metro), il tempo (secondo) e la forza, la cui unità di misura è il kilogrammo-peso che corrisponde al peso del campione di massa del S.I., quando si trova al livello del mare e a 45° di latitudine. Sistema delle unità naturali: Usato principalemente in fisica quantistica, ha come grandezze fondamentali (adimensionali) c, h e G (velocità della luce, costante di Planck e costante di gravitazione) 24 La misura del tempo Il tempo deve svolgere una doppia funzione: Scandire gli eventi, dare origine ad una cronologia (tempo civile = calendario) Misurare degli intervalli di tempo (il tempo trascorso tra due eventi) Come si fa la misura del tempo (degli intervalli di tempo)? Si usa un fenomeno periodico, un fenomeno che si ripete identico a se stesso dopo un intervallo di tempo. Si contano il numero dei cicli e delle frazioni di ciclo del fenomeno periodico contenute nell’intervallo di tempo che si vuole misurare Come si misura: l’intervallo di tempo intercorso tra il Big Bang ed oggi (4· 1017 s)? l’intervallo di tempo che intercorre tra la produzione di una Z0 e il suo decadimento in due leptoni (10-23 s)? ci servirebbe un orologio che copra 40 ordini di grandezza! 25 Misure di tempi Misure dirette: Pendoli Oscillazioni molecolari Orologi al Cesio Misure indirette: Datazioni con radioisotopi (con 14C, 238U etc) N(t) = N(0)e-t/t N(t)/t è l’attività e si misura in becquerel (1 bq= 1 disintegrazione/s) N(0) concentrazione in atmosfera Tempi di reazioni chimiche (ordine del ps) Tempi in fisica nucleare e sub-nucleare (vite medie fino a 10-25 s) 26 Misure di lunghezze Misure dirette con prototipi del campione Triangolazioni: C A CD AB D tan tan tan tan B Esempio: distanze astronomiche (metodo della parallasse) Misure di lunghezze basate su misure di tempi (si basano sul doppio percorso di segnali luminosi o onde sonore) Misure di lunghezze nucleari: scattering alla Rutherford R 2 N TOT NSCATTERED A NINPUT R ~ 1 fm=10-15m 27