CAP 5 IL DECLINO INGLESE E L’EMERGERE DI TEMIBILI COMPETITORI FUORI DELL’EUROPA: STATI UNITI E GIAPPONE Il declino della Gran Bretagna Anche il first mover pur avendo grandi vantaggi non li riesce a mantenere automaticamente. Il declino ha motivazioni economico-sociali-culturali e non politicomilitari primo paese dove l’agricoltura si è ridotta a favore dell’industria (seconda metà ’800) e dove l’industria si è ridotta a favore dei servizi anche se i tassi di crescita del reddito sono stati inferiori a quelli di altri paesi industriali (già dal 1870) I fattori del declino: 1. 2. L’inizio precoce. Primi modelli di macchine e infrastrutture presto obsoleti (meno efficienti e competitivi) es. i treni: piccoli e gallerie piccole Rigidità istituzionali: non ha colto nelle innovazioni istituzionali degli altri paesi la possibilità di rendere più efficienti i suoi comportamenti economici la finanza: non è riuscita a legare le banche al sistema industriale, borsa poco trasparente sugli investimenti in nuove industrie, le merchant banks erano molto legate al finanziamento di attività internazionali 2.2 l’istruzione: introduzione tardiva di un sistema pubblico di istruzione in particolare tecnica (istruzione classica e discipline scientifiche pure). Tecnici autodidatti con uno Status sociale basso (vs Germania, Francia, Italia). Mentalità degli imprenditori molto legata al commercio e alla finanza e meno all’attività produttiva 2.3 la grande impresa: organizzazione manageriale delle imprese più impostata su un rapporto “maestro-apprendista”, rispetto ai principi tayloristici con precisa gerarchia funzionale (vs USA, Germania) 2.4 lo stato: non investe troppo nello sviluppo del paese, piuttosto impiega risorse nel colonialismo e in una leadership internazionale 3. Il peso della leadership: non esiste una correlazione diretta tra il peso della leadership a livello internazionale e la produzione di reddito 2.1 le colonie: costi militari e amministrativi e eccessivo impegno in mercati secondari 3.2 il sostegno del gold standard: la banca di Inghilterra era più focalizzata a mantenere la stabilità internazionale che a sostenere la congiuntura interna (amministrò a lungo le riserve di Stati Uniti e Giappone finché non si crearono le loro banche) 3.3 il predominio della city: le merchant banks facevano più investimenti in attività internazionali (attirati dai > tassi di interesse) che nelle industrie inglesi 3.4 il ruolo di “poliziotto del mondo”: la GB venne coinvolta in molte guerre a livello europeo per mantenere un bilanciamento dei poteri in Europa (troppi investimenti militari e notevoli perdite) 3.1 Il declino precipitò dopo la seconda guerra mondiale e la GB faticò a rendersene conto e a impostare una politica più realistica di collaborazione con il resto dell’Europa La prepotente ascesa degli Stati Uniti Il modello americano di industrializzazione differisce da quello europeo solo per il contesto in cui si inserisce e per le modalità di realizzazione Prima metà del XVII secolo inizia la lenta colonizzazione inglese (un secolo dopo < di 250.000 persone) 1776si distacca dalla GB con la Dichiarazione dei diritti 1789 governo confederale che elimina la conflittualità tra stati 1861-65 guerra di secessione con la vittoria degli stati del nord e l’eliminazione della schiavitù Quando divenne nazione indipendente a fine Settecento l’80%90% della forza lavoro era impiegata in agricoltura con elevata produttività del lavoro, molta terra e remunerazione pro capite elevata Nascono le prime industrie, salari elevati, forte meccanizzazione (scarsa manodopera ad alto costo) Le ferrovie dopo la metà dell’800 segnano il decollo del paese e espandono ancora di più il mercato La crescita continua fino alla grande crisi del 1929. Si afferma la grande impresa nei settori ad alta intensità di capitale Perché la grande impresa fu la carta vincente più in USA che in Europa? 1. Il territorio: vastissimo, scarsamente popolato (popolazioni indigene primitive), ricco di oro, petrolio, coltivazioni Governare nel modo più efficiente possibile lo sfruttamento delle risorse vs Europa: sottrarre qualche risorsa scarsa a chi ne era storicamente in possesso In Europa si creavano conflitti distributivi che passavano attraverso guerre, rivoluzioni, conflitti sociali 2. USA: popolazione di emigranti (per definizione mobile), abituata ad andare a cercare il lavoro dove c’è (propensione allo spostamento, al rischio, al costruirsi il destino); lo Stato federale nasce per fronteggiare la potenza della GB, ma anche per sviluppare “valori americani” che annullano la formazione di etnie diverse. Un’unica lingua, un’unica moneta, un mercato unico esteso. Territorio “vergine” di culture, di popolazione e di leggi. Le nuove leggi, basate sulla democrazia, non erano frutto di una mediazione con i regimi precedenti (coerenti con esigenze di produttività e efficienza). Anche l’urbanistica delle città era più coerente con la nuova era industriale (vs città medievali europee) 3. Perché la grande impresa ebbe tanto successo: nel territorio non c’erano mercati già funzionanti né artigiani. Per sfruttare al meglio le risorse e aumentare la produzione le imprese controllavano l’intero processo produttivo (integrazione a monte e a valle) La grande impresa nasce nelle ferrovie (sistema manageriale line, staff, reports). Poi nei telefoni e telegrafi (At&T), nell’acciaio, petrolio (quasi monopolio di Rockefeller), elettricità (GE), automobile (Ford, 1913 catena di montaggio completa: bassi costi, salari alti), chimica (Du pont, Dow chemicals, 1890), commercio Woolworth (1879, magazzini a prezzo unico) Centralità della grande impresa rispetto allo Stato, perché espressione più diretta del popolo 1890 Sherman Act legge antitrust Le grandi imprese stopparono l’ascesa di poteri forti come la nascita di grandi banche (banca centrale – Federal Reserve solo nel 1913) Rafforzata la borsa al servizio delle imprese I poteri statali del governo federale vennero mantenuti nei confini più ristretti possibili: allo stato fu richiesto solo protezionismo (sfruttamento massimo del mercato nazionale, favorire la nascita di nuovi settori, protezione di alcuni settori industriali) Fine ‘800 il reddito pro capite USA fu > di quello inglese, anche se l’egemonia USA in Europa ancora non si sentiva Questo quadro cambia con la I^ guerra mondiale Giappone, unico paese non europeo, a decollare nell’Ottocento Cultura confuciana basata su lealtà, rettitudine, decoro, armonia, nazionalismo Aveva un imperatore che non esercitava direttamente il potere, frazionato in un sistema multicentrico di stampo feudale Giappone preindustriale: grandi città, mercati funzionanti, sistema creditizio sviluppato, ottima istruzione nelle classi più elevate (samurai), gli affari erano nelle mani del popolo, i cittadini non potevano viaggiare all’estero. Commercio: 1 nave Olandese all’anno poteva attraccare al porto di Nagasaki 1853/1854 l’ammiraglio Perry minaccia di bombardare Tokio se non cambiava la politica estera L’imperatore cedette: il Giappone si doveva aprire e non poteva introdurre dazi superiori al 5% 1868: restaurazione Meiji: si aboliscono le caste, i samurai vengono spinti a far carriera negli affari, si modernizza la burocrazia statale, si migliora il sistema educativo, ci si ispira maggiormente ad un modello occidentale per le riforme; si abolisce il sistema feudale e l’amministrazione si centralizza sul modello francese; esercito su modello prussiano, la flotta sul modello inglese, industria e finanza si ispirano ai modelli americano e tedesco; istruzione sul modello europeo Fallito il tentativo di creare e gestire imprese pubbliche Il decollo non fu facile (paese piccolo, montuoso, scarse risorse) Parte sull’industria della seta grezza che esporta in grandi quantità (1/3, 1/5 del totale) La ricerca di risorse li spinse ad una politica coloniale 1894/5 conquista di Taiwan contro la Cina 1905 conquista la Corea contro la Russia Decolla l’industria tessile e quella pesante lentamente (fine ‘800 si aboliscono i trattati ineguali, si dà > protezionismo) Si costruiscono le ferrovie, si diffonde l’elettricità, aumenta il reddito pro capite (1870/1913, -27% rispetto UK) Nasce una costellazione di imprese che agisce sinergicamente: caratteristica tipica dell’industria giapponese (Mitsubishi, Mitsui, Sumitomo). Al centro c’era sempre una banca come polmone finanziario Prima guerra mondiale e durante la crisi del 1929 il Giappone recupera nei confronti sia degli USA che dell’Europa Anni ’50 il Giappone diviene la terza potenza economica mondiale