n.2 maggio 2004 mensile di intrattenimento intelligente 2 EDITORIALE bazar 05 2004 MAra Codalli Direttore arTistico [email protected] Eugenia ROmanelli Direttore responsabile Vera RIsi viceDirettore [email protected] bazar 05 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 SKATE WILL NEVER DIE Il primo skate è datato 1950. Ma nel 1965 lo skate sparì dalla circolazione. Motivo? Incidenti fatali provocati da materiali scadenti… Poi, nel 1970 nacquero le prime rotelle in uretano… Di Serena Cama in collaborazione con Alessandro Intiso Cos’è lo skateboard? Per alcuni una perdita di tempo, per altri uno sport, un gioco o un feticcio della dominante cultura americana. Per molti è simbolo di libertà e così doveva essere per i baby-boomer, i figli del boom economico statunitense, quando abbandonarono le loro tavole due per quattro montate su rotelle da pattini con una cassetta da imballaggio per manubrio, per comperare Lo skate cominciò a guadagnare seguaci tra la folla di surfer attratti dall’idea di poter cavalcare le impervie asperità della strada. Nacquero subito riviste (la prima fu Surfguide di Long Stevenson), si organizzò la prima gara che si tenne a Hermosa, California , nel 1963. In quegli anni si produssero più di cinquanta milioni di tavole. Eppure nel 1965 lo skate morì. Causa: la scarsa qualità dei materiali usati per costruirli come le ruote in argilla che garantivano una corsa più liscia ma anche cadute più rovinose. Così in seguito ad alcuni incidenti fatali, i comuni bandirono gli skates dalle strade. Ma lo skate restò nel cuore di pochi appassionati come Frank Nosworty che nel 1970 progettò la prima ruota in uretano. Da allora nuove innovazioni tecnolog iche, ma soprattutto i nuovissimi skatepark, il primo dei quali inaugurato in Florida nel 1976, portarono lo sport agli allori della ribalta grazie anche a skaters come Bruce Logan, Russ Howell, Tom Sims, Gregg Weawer e Stacy Peralta. Ciò nonostante, la vecchia nemesi dello skate – la preoccupazione per la sicurezza – si ripresentò sotto forma di assicurazioni esorbitan ti e insostenibili. Gli skatepark dovettero chiudere le porte al pubblico e aprirle ai buldozer . Bisognerà aspettare il 1983 quando i video della Powell-P eralta fungeranno da propulsori per il rilancio dello skate e per la sua fusione con la musica punk e new-wave. Grazie a questo connubio, infatti, i contest si caricarono di appeal diventan do dei veri e propri festival. Un mix di musica, creste, giacchetti chiodati facevano da contorno alle acrobazie aeree di Tony Hawk, Rodney Mullen e altri che sembravano trasporre le energie del punk direttamente sulla tavola. Oggi grazie a televisione, videogame e tv via cavo il suo fascino raggiunge e conquista giovani delle regioni più sperdute del globo che con il loro skateare azzerano tutti i regolamenti continuando a rubare l’energia dell’onda per riportarla su cemento . Porretta Massimiliano UNITED SK8ERS OF ITALY Di Dario Parente Milano, Roma, Napoli: tre città a confronto per chi ama andare in skate Sì, è vero, non possediamo una cultura dello skateboard radicata come in altri paesi, ma nelle grandi città c’è un certo fermento. Soprattutto al Nord, dove le strutture si sono sviluppate prima, gli skaters sono presenti da diversi anni. Ma non pensiamo che al Centro o al Sud la situazione sia meno interessante: anche qui comincia a imporsi questa pratica, per molti vero e proprio stile di vita. Napoli Realtà in espansione; qui il Centro Direzionale, fiore all’occhiello degli skaters partenopei, costruito in marmo, con muretti di ogni forma e misura, scalinate e handrails. Il fine settimana ci si incontra alla Rotonda Diaz, ma anche nei pressi della città ci sono ottimi posti per andare in skate, tra cui il nuovissimo skatepark di Pomigliano d’Arco. Roma Il quartiere dell’Eur è il punto di ritrovo degli skaters capitolini. In una zona ricca di marmo, muretti, gradoni e banks, ci si può sbizzarrire nei week-end. Il resto della settimana l’appuntamento è al Foro Italico, dove si possono incontrare skater di ogni tipo, dai b-boy ai punk, fino agli hardcore. Molto attivo anche il panorama nei dintorni della città, in particolare a Civitavecchia, Ostia e Fregene. Milano Luogo ideale, con i suoi numerosi skatepark gratuiti e sempre aperti, scalinate, corrimano e rampe nel nuovo polo universitario e nei pressi della stazione Centrale. In centro luoghi molto frequentati sono piazza Borromeo e la zona del Duomo, preferita per le scorribande notturne. 4 di serena cama e freestylers laboratori bazar 05 2004 [email protected] IL CONTESE’TSERVITO Di Maria Concetta Furnò Cinque gli ingredienti essenziali per fare di un CONTEST un evento che faccia gola a tutti. Perché gli skaters non si accontentano della solita minestra tutti Sono moltissimi i giovani richiamati da questi appuntamenti agonistici, . pronti a mostrare il proprio talento e a regalare un grande spettacolo Ma come si organizzano queste gare? gli Locazione – Pubblicità – Sponsor – Musica e Pernottamento, questi ingredienti base. : Non importa dove si terrà la gara, purché il posto possa accogliere come competitori, pubblico e strutture adeguate a skateare al meglio, Fissati rampe, piramidi, o più semplicemente gradini, scalinate e muretti. ento con certezza data e luogo è il momento di pubblicizzare l’appuntam i quali è con volantini ed e-mail. E’ necessario inoltre trovare gli sponsor, per i possibile chiedere presso gli skateshop una lista di importatori e distributor 500 da contattare. Elementi non trascurabili sono: l’impianto stereo (minimo dei watt), un dj e uno speaker. Non dimenticando poi di fornire un elenco possibili alloggi: ostelli, campeggi e alberghi della zona. L’evento must dell’estate A maggio prenderà il via la settima edizione dell’ Etnies European Open. Queste le location: 21-23 maggio Linkoping (Svezia) 11-13 giugno Monaco (Germania) 10-12 settembre Roma, presso il park di Ostia Lido E ANCORA… 25-27 giugno Etnies Bowlmasters a Brixlegg (Austria) 20-22 agosto European Skateboard Championship a Basilea (Svizzera) Comunicare una passione, il vocabolario degli skate Di Corinna Capolunghi Uno skate, le adeguate protezioni e molta buona volontà potranno trasformare un qualsiasi spazio aperto nel vostro terreno di prova. Ma al di là della necessaria pratica, se non volete essere tagliati fuori da uno dei trend più giovani del momento non potete esimervi da un tuffo nello skate language. Quali sono i termini base per comunicare con i Bboys e le Flys (ragazzi e ragazze) di una crew (gruppo): CONTEST/SESSION: occasione di ritrovo tra skaters, in qualunque spot, ovvero luogo dove ci sia qualcosa di adatto a skateare. TRICK: qualsiasi manovra, evoluzione effettuata su uno skate. STREET: stile di skating che comporta lo skateare usando solo elementi trovati in ambiente urbano. OLD SCHOOL: un trick, uno skater o qualcosa che si riferisce ad uno stile ormai superato. GOOFY: si è goofy se si usa principalmente il piede sinistro sul dietro della tavola (detto tail, in contrapposizione con la parte anteriore detta nose). Se, al contrario, si usa il piede destro sul tail, si è regular. TWEAK: aggiungere stile a un trick esagerandolo. SLAM: una caduta pesante. POSER: chi si finge skater per vantarsi o chiunque cerchi di essere ciò che non è. PRO: un professionista, capace di ottenere lo sponsor delle compagnie di skateboard. DILDO BLADES: termine denigratorio con cui gli skaters si riferiscono a chi pattina. [email protected] bazar 05 2004 Volete uno skate che risponda alle vostre esigenz e, che sappia prestarsi bene a ogni tipo di performance? Beh, se pensate di costruirlo da soli, leggete attentam ente; le operazioni non sono semplici. Il primo vero problema è trovare il legno adatto: comuni ssimo acero canadese. Già, comunissimo si… ma in America, non in Italia dove legni come faggio e betulla hanno qualità simili ma non perfette come l’acero canadese. Il secondo, di gravità minore, è rimediare il giusto stampo in alluminio e in ultimo una colla efficace per attaccare i vari strati di legno (7 o 9). Le cose si complicano con il pressaggio del legno. Le tecniche usate nel nostro paese risultano molto sofisticate rispetto a quelle americane e per questo inadatte. Le questioni sono ancora molte, elencarle tutte nel dettaglio potrebbe spaventarvi. Può essere utile, piuttosto, qualche consiglio affinché la vostra tavola sia sempre ok. • Per migliorare l’aderenza con lo skate attaccateci sopra uno strato di griptape. Potete ritagliarlo a vostro piacimento, ripassare i contorni con un pennarello nero, per persona lizzarlo un po’, e magari marcare un’estremità in modo da distinguere il tail dal nose. Quando poi sarà divenuto sporco e vecchio, niente paura: si ricomincia. Staccatelo con l’aiuto del phon e date di nuovo spazio alla vostra creatività. • Per i trucks, attenzione: scegliete i gommini in base al vostro peso, stile e specialità. I bulloni sono soggetti a rompersi, sostituiteli con dei grindking, si montano al contrari o e sono praticamente indistruttibili. • Infine le ruote. Tenete conto della durezza: le 101A durissime sono buone per la rampa, le 95-97° per l’asfalto più ruvido e le 99° per il marmo, gli skatepark e l’asfalto liscio. Lo spessore: più strette vuol dire maggiore leggerezza, più larghe maggiore aderenza. Un ultimo suggerimento: provate a cambiare posto alle ruote disponendole in maniera tale da evitare che si consumino soltanto da un lato. A questo punto il vostro skate è pronto per chiuder e i tricks che più vi piacciono! laboratori di serena cama e freestylers 5 Di Manuela Trentadue Una tavola su misura? perche’ no! Ecco come fare uno skate Foto di Rafael Casado SKATE: Di Francesca Fichera “Ollie”, “wallie” e “ flip” sono solo alcune delle oltre 100 evoluzioni che lo skateboard permette di fare. Se si pensa che skateare sia roba da tipico teenager ribelle che vagabonda per la città con la tavola al piede, si è fuori strada. Lo skating è una vera e propria arte con alla base molta esperienza, passione e una buona dose di spericolatezza. Per diventare un vero skater non basta affidarsi all’improvvisazione: serve la conoscenza delle innumerevoli tecniche che lo skateboard richiede per essere controllato al meglio. Si inizia prendendo confidenza con gli “ollie”: semplici movimenti che permettono alla tavola di saltare rimanendo attaccata ai piedi dello skater. In genere chi cerca di ollare per le prime volte prova e riprova i movimenti su un tappeto a casa per non farsi male in caso di cadute. Superata questa fase si passa all’allenamento su campo in cui sbucciarsi le ginocchia e i gomiti è sinonimo di apprendimento. Scale, marciapiedi e superfici di marmo sono l’ideale per avere le migliori prestazioni. In seguito si provano i vari tricks che vanno dal semplice salto di un ostacolo a flips e slides; per non parlare delle molteplici figure che si possono inventare in freestyle su una doppia rampa. tecnica e fantasia TRICKS Dietro l’improvvisazione ogni skater padroneggia un bagaglio di tecnica costituito da un’infinità di tricks: Ollie è la manovra base dello skate, consiste nel far leva sul tail con il piede posteriore per sollevare la tavola con il piede anteriore. Nollie è l’opposto dell’ollie, un ollie dal nose invece che dal tail. Wallie un ollie effettuato con le quattro ruote su una superfici e verticale. Grab usare l’una o l’altra mano per stringere qualsiasi punto della tavola mentre si è in aria. Slide ogni trick dove una parte dello skate scivola su qualche superficie. Spin far ruotare la tavola orizzontalmente. Flip far ruotare la tavola lungo il suo asse verticale. Questa è solo un’intro sulle evoluzioni degli skaters, ma se siete fortunati potreste assistere dal vivo persino ad un Impossibile. Di Corinna Capolunghi 6 di serena cama e freestylers laboratori bazar 05 2004 [email protected] La moda degli skaters Scarpe da I negozi più forniti di ginn asti ca Roma: Line- largo Tevere degli Inventori 46 di Francesca Romana Mariantoni pianta Hot a New Water Works- via G. Avezzana 29 Paradise- corso Vitt. Emanuele 204/206 larga, larghe t-shirt con graffiti e Windsurfing Powder Pro Shop- via Dei Gracchi 21 Boards- via Massaciuccoli 77 comodi cargo. Per essere un vero Dna A.S.P- via Famagosta 31 skater non basta una tavola di legno con quattro rotelle, è necessario pensare, ire come un vero rider agire e vest veste abiti che assicurano comodità e libertà nei movimenti. Di solito, lo skater I free-stylers indossano sulla tavola; pantaloni molto scarpe da ginnastica a pianta larga che consentono una maggiore stabilità T-shirt ampie variamente larghi e rigorosamente a vita bassa per favorire il movimento delle gambe; ai passanti dei pantaloni, raffigurate. Non mancano accessori che vanno dalle catenelle da attaccare in negozi specializzati e ai polsini stile tennista fino a cappellini di vario genere. Vestiario reperibile do di dover acquistare scarpe, soggetto a differenze di prezzo relative alla marca scelta. Supponen senza contare l’acquisto pantaloni e t-shirt, si parte da una spesa minima di 120 euro. Tutto ciò il budget. Se sopravvivete a tale principale: tavola, truk e ruote che fanno impennare vigorosamente punto e cominciare a provare i spesa, non vi resta che salire sulla vostra nuova tavola vestiti di tutto triks più difficili. Dirtsurf, da un semplice skateboard allo skateboard stellare di Rosa Cristiano Chi ha voglia di mischiare senza remore le emozioni del surf con quelle dello skate, non deve far altro che lanciarsi sul dirtsurf, un attrezzo in grado di offrire altissime prestazioni su tutte le superfici. Nato in Australia e lanciato alla fine del 2001, il Dirtsurf è formato da due ruote in linea, un telaio in alluminio e freni ad alta sicurezza che danno al guidatore una sensazione di solidità con la tavola. Veloce e divertente più di un normale skateboard, il dirtsurf permette di raggiungere punte di velocità elevate, con un record di 105 chilometri orari in discesa. Dall’erba alla sabbia, dal cemento all’asfalto, da superfici lisce a superfici irregolari, il Dirtsurf, predisposto per l’attacco di una vela, ci permette di sfrecciare alla velocità del vento. Stanchi di auto e mezzi pubblici? Arriva lo skateboard volante L’Airboard, veicolo per il tempo libero prodotto dall’Arbortech australiana, fa la sua prima apparizione durante la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Sidney 2000. Lo skateboard ad aria, inventato da un gruppo di ingegneri australiani, funziona a benzina verde, ha un diametro di 160 cm, un’altezza di 120 cm, una pedana alta 30 cm, una base di gomma, un peso di circa 100 chili e un prezzo che si aggira attorno ai 26.000,00 euro. Basta accenderlo, lasciar gonfiare la base di gomma fino a 5 cm, prendere i comandi e decollare. Spostando l’asse di equilibrio del corpo si possono compiere vere e proprie acrobazie. Il cuscino d’aria permette di sorvolare qualsiasi superficie solida per un’altezza massima di 4 cm e raggiungere una velocità massima di 35 chilometri orari sull’asfalto. Per vedere l’Airboard in azione consultare www.airboard.com.au X Ami lo skate, sei un professionista, un principiante o vuoi soltanto avere maggiori informazioni? Non ti resta che leggere o navigare e scoprirai tutto su questo sport. Ecco qualche segnalazione. Libri Concrete Wave di Michael Brooke (Paperback) Lungo La Strada di Andrea Rigano (Kob Records) SITI: www.skatemap.it www.skatecoffee.it www.skateboardsociety.com www.6am.it www.coolboards.it www.aneema.com www.skate.it www.skate.135.it RIVISTE: WIMPY FREESTYLER FREEZER 6:00 AM BACO MAGAZINE SKATEMAG Foto di Rafael Casado Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da segnalarci? SCRIVI A: [email protected] bazar 05 2004 3-4-5-6 Studenti La SapienzaLABORATORI Skate will never die 9-10-11 29 Claudio Amendola RILEGGERE - Achille Piè Veloce 30 Roberto Pisoni-VISIONI Il virus Kill Bill 12 Alessandro Benvenuti- VISIONI Stupidità, bisognerebbe farci un film 14 15 Caterina Gonelli-ONDE Coming Soon: cinema che anticipa i tempi Pietro d’Ottavio-SINTONIE Ci vuole orecchio 16-17 Carla Antolini-SCENE Toc toc? Sono lo spettatore 18 Andrea Rustichelli -SCENE Primavera di Danza 19 Enrico Lo Verso-SCENE Da domani sarò libero 21 Fabio Murru-SUONI i sapori francesi di Nicky Nicolai 22 Pietro D’Ottavio-SUONI Nancy Brilli -BRILLETTURE Fernando Pessoa Amoruso - NOTTE - birra 31 battiti e brusii Alberto Traversi NOTTE 32 Aperitivo in hotel Andrea Lisi 24 Fabrizio Gianuario-SUONI Kraftwerk in concerto Ciro Bertini -LEGGERE 26-27 Generazione degenerata Marco Begani -FUMETTI 28 FUmetti, roba impegnata 50 Agnese Ananasso - HI TECH Linee di confine Oliva Muratore - 51 ARCHITETTURE Urbana 52 Matteo Bianchini - PICCOLI Il cestino dei tesori NOTTE play 33 it loud, madame 53 Valerio Cammarano - SPORT orienteering, lo sport degli esploratori Claudio Coccoluto 34 Volgarità in pista e sullo schermo 36-37 Chiara Spegni Tortillas & co! 38-39 Chiara Tacconi Entradas Angelita Peyretti Passerotto non andare via 54 SCIOCCHINA - GUSTI 55 Valeria Cecilia - CORSI Confronti artistici: giovani e maestri 56 Valeria Cecilia - FENOMENI Reload: cafè crittografico e nomade - GUSTI - 40 Eva Buiatti-GUSTI Tortilla alle melanzane per extraterrestri Lorella Scacco -ARTI Artisti 42 allo specchio Valeria Cecilia - NET - 57 Zapping nelle web tv 58 Beatrice -ARTI 43 Luca Il coraggio dell’arte 59 44 Amoruso-SUONI Comfort in progress Giulia Premilli - AVERE Guida al maggio fiorito architettura Up! Di Peter Gabriel 23 49 SOMMARIO 7 Marzia di Mento -ARTI Anteprima bazar: la Casa della Memoria Luca Carboni -ARTI 46 Skizzi Guido Dolara - NOI - Ponti D’Europa Franco Andreucci - LORO I paradigmi della Big Night Cristiana Scoppa - N:EA, Napoli: Europa Africa 60 MIGRAZIONI 47 Go to Mali - GENDER 61 Giulia Premilli mano alle scope! 48 Morcellin 63 Mario media di massa e reti di Mugnaini -VIAGGI Chiara Pietrella - ESSERE Naturopata: niente regole? Uomini, i - CORTEI convocazione [email protected] Il virus Kill Bill Un film concepito come era onirica in cui confluiscono tutti un’op film del nostro immaginario… Un religiosoi canto ore a tutto il cinema che ha influenzato d’am la vita di Tarantino. bazar 05 2004 visioni di roberto pisoni 9 capace di affrontare qualsiasi iperbolica circostanza con una convinzione totale. E dopo di lei le altre splendide figure di donne isolate (Daryl Hannah, Vivica A. Fox, Lucy Liu) che rappresentano le eterne categorie femminili della mente del cinema di genere, dal kung fu alla blaxploitation. Quello che tiene tutto insieme è il formalismo viscerale di Tarantino, l’aria di totale artificio che governa per intero Kill Bill, dai duelli sanguinosi, all’animazione manga, fino all’aria da tragedia biblica del secondo volume, mescolata all’ironia affettuosa, che non trasmuta mai nell’insulto della parodia. Con Kill Bill, Tarantino non ha soltanto realizzato un film, ha anche inventato lo spazio culturale che gli consente di esistere. Un spazio fatto di celluloide, una casa del divertimento abitata da fantasmi del cinema in attesa di accedere al Paradiso della forma assoluta. Se un negozio di dvd e videocassette è, per il cinefilo onnivor o, la casa dei desideri, il noleggiatore o l’impiegato che sta al banco, in un mondo perfetto, dovrebbe essere l’oscuro scienziato testato tutte le pozioni su se stesso, come anche i veleni e che ha Immaginate che un giorno il nostro spacciatore torni a casa gli elisir. e si lasci andare ad un sogno in cui tutti i film che ha visto si incontri no e si costruiscano come un’unica emozionante e interminabile opera: un cast di gangster giapponesi, donne intrappolate in una prigione del sud degli Stati Uniti da secondini sadici, vampiri e sirene marziali, wrestlers messicani, pistoleri italiani, fantasmi, delle arti spiriti tutelari. Kill Bill, lo conferma ancor di più il secondo demoni e volume, è un film concepito esattamente in questo modo. Se il folgorante Jackie Brown (1997) sembrava aver spinto la regia e la poetica di Tarantino verso un realismo sensibile fino all’elegi a, la sua ultima opera folle è la vendetta dell’ex-impiegato del videosto re, innamorato di tutte le epifanie vissute tra gli scaffali di lontani drive-in della periferia e nei minuscoli festival gore. vhs, nei Kill Bill è un religioso canto d’amore a tutto il cinema che ha la vita di Tarantino, un cinema definito spesso di serie b, mainfettato che ha nella cifra popolare e nelle trovate spettacolari la sua sacra peculiar ità. Quando un film sa essere popolare con stile e classe non mai all’appuntamento con Tarantino, è di sicuro nella lista manca dei suoi favoriti. Questa infervorata lettera d’amore al cinema sotterraneo che è Kill Bill ha anche un chiaro destinatario: Uma Thurman, la sposa sanguin ante trasformata in una samurai vendicatrice, che domina lo schermo ogni istante, urlando imprecazioni in americano o in giappon in ese, KILL QUENTIN, KILL Ama i film d’autore ma è un fan degli spaghetti western e dei film di genere. Perché è lì che emerge tutta l’italianità… Intervista a Quentin Tarantino Ai bordi di una piscina hollywoodiana, Tarantino, occhiali a goccia dalle lenti rosse e camicia a righe sottili, sembra un personaggio uscito dalle pagine di un romanzo di Elmore Leonard, amatissimo scrittore noir, da cui l’enfant terribile del cinema americano ha tratto Jackie Brown (1997) e a cui si è spesso ispirato per i suoi dialoghi scoppiettanti. Non è di letteratura però che si parla per discutere dell’atteso volume due di Kill Bill ma di cinema. Del suo culto assoluto per i film di genere italiani e di come questa seconda parte dell’epica della Sposa sia all’insegna non più, o non solo, del kung fu ma soprattutto del western spaghetti. Quentin si sbraccia snocciolando nomi e titoli dei suoi film di culto, e sono centinaia, per lo più sconosciuti al pubblico medio, che ha consumato per anni in tv e nel videostore dove lavorava prima di diventare regista. Quello che è certo è che lo stesso entusiasmo caratterizzerà la sua missione a Cannes quando, nelle vesti di presidente della Giuria, dovrà snocciolare il palmarès 2004 del festival. Hai detto che Kill Bill è il tuo primo film-film, cosa intendi con questa formula? Tutti i film che ho realizzato in precedenza, da Le iene (1992) a Pulp Fiction (1994), si svolgevano a pochi metri da qui, laggiù o in quell’altro angolo di Los Angeles. In questo mondo che è il mio. Kill Bill invece accade tutto in un universo dell’altrove, un universo fatto solo di film, che non ha niente a che vedere con la vita reale. Per questo lo chiamo il mio primo film-film. Tutte le vicende di Kill Bill avvengono in un mondo che esiste soltanto sullo schermo. Questo secondo volume è stato realizzato non più all’insegna del tuo amore per il cinema orientale ma dello spaghetti western… Quando si parla di spaghetti western, il primo nome che devi citare è inevitabilmente quello di Sergio Leone. Ma Kill Bill vol. 2 è stato influenzato più da Sergio Corbucci che da Leone. Infatti nel mio film ho utilizzato due temi di Morricone tratti da un paio di opere di Corbucci che ho amato moltissimo: Navajo Joe (1966) e Il Mercenario (1968) con Franco Nero e Tony Musante. Ma c’è un film che è ancora più marcatamente all’origine di Kill Bill: Da uomo a uomo (1968) di Giulio Petroni, con Lee Van Cleef e John Phillip Law, un western di vendetta durissimo che mi ha segnato profondamente. Avevo già utilizzato due brani della sua colonna sonora nel volume uno, ma è lo scenario archetipico della storia di vendetta che è fondamentale: i quattro killer che uccidono la famiglia, il bambino che ne è testimone, cresce e si vendica, quindici anni dopo, con dei fantastici duelli uno contro uno. Ci sono tutti gli elementi dello spaghetti western: l’amore per i dettagli, le iperboli, gli zoom stretti sugli occhi, i filtri rossi, i cattivi diabolici. Per me è un’opera seminale, il vero classico. E nel secondo volume c’è molto di quel film, incluso il nome del personaggio principale, Bill, che là era il buono e qui invece l’essenza del male. Perché ami di più i film di genere che non i film d’autore? Tutti i registi americani, se devono citare i loro maestri, fanno i nomi di Antonioni, Fellini, De Sica, tu sei l’unico che va a ripescare film popolari che vengono sottostimati dalla critica… E’ abbastanza divertente. Io amo anche i film d’autore, ma sono un fan dei sottogeneri. I registi che citano Pasolini, De Sica e Antonioni, li hanno scoperti durante gli anni del college negli anni sessanta, e sono stati la loro prima introduzione al cinema italiano. Io ho scoperto i film italiani più tardi, in televisione. E in tv non trasmettevano le opere d’arte, ma gli spaghetti western, i film di fantascienza di Antonio Margheriti, i peplum di Vittorio Cottafavi, gli horror di Mario Bava. Sono cresciuto guardando questo cinema che è diventato il mio cinema. Non dico che non mi piaccia Umberto D. (1952) o Ladri di Biciclette (1948), ma per paradosso quei film potevano essere girati anche in Irlanda. E’ nei film di genere che invece, per me, emerge di più l’italianità. E negli anni sessanta i film di genere italiani erano insuperabili. Che effetto ti fa essere stato scelto come presidente della giuria di Cannes, dopo aver presentato lì i tuoi primi film e aver vinto il festival? Da ragazzino ero un cinefilo, divoravo film e, crescendo, mi sono innamorato di Cannes, è diventato una specie di luogo da sogno per me. Il mio primo desiderio da adolescente non era fare il regista ma, prima o poi, riuscire ad andare a Cannes. Era come il mondo di Oz, volevo andare a Cannes, vedere i film e basta. Quando Le iene è stato scelto per un A Certain Regard, ero contentissimo perché, anche se non era in competizione, il mio film veniva mostrato al Grand Palais e questo mi bastava, il mio sogno si era realizzato. Poi ho realizzato il sogno di vincere con Pulp Fiction e ora, eccomi qua, presidente della giuria. Quali film vorresti vedere e premiare? Credo che il presidente e la giuria di un festival siano un po’ come i guardiani dell’estetica. Con la loro decisione decidono lo status estetico dell’annata cinematografica, specialmente a Cannes, che è il festival più importante del mondo. Non solo, è anche il festival che ama di più i suoi film, che li abbraccia teneramente. Quello che farò, con tutte le mie forze, è premiare i film più belli, senza lasciarmi influenzare da scelte politiche o nazionalistiche come spesso accade nei festival. Cercherò di convincere la giuria a puntare sui film che, a prescindere da tutto, sappiano indicare delle strade brillanti per il cinema e la sua estetica. 10 di roberto pisoni visioni bazar 05 2004 [email protected] Soy Cuba Un tesoro riscoperto in dvd Dimenticato volontariamente per trent’anni, Soy Cuba, film di Mikhail Kalatazov è stato riscoperto nel 1992, dopo la caduta del muro di Berlino, e si è subito imposto come uno dei grandi capolavori misconosciuti della storia del cinema. Ora esce finalmente in Dvd in Francia (dalla meritoria Mk2, già curatrice insieme alla Cineteca di Bologna dei restauri dell’opera omnia di Charlie Chaplin e della sua diffusione in Dvd) in un edizione assolutamente imperdibile. Quando nel 1992 Francis Ford Coppola e Martin Scorsese videro per la prima volta il film di Kalatazov, si sentirono un po’ come Cristoforo Colombo davanti al Nuovo Mondo: Soy Cuba sortisce sugli spettatori una fascinazione sorprendente e dona a ciascuno il sentimento della scoperta. Chi si aspetta di vedere una pesante lezione di realismo socialista (il film fu prodotto e censurato dall’Unione Sovietica in anni ancor poco disgelati), si imbatte invece nell’intensa bellezza di una terra mitizzata, Cuba, dalla macchina da presa di un genio della forma. In quattro episodi, il film racconta l’irresistibile ascesa di Alberto, Pedro e Enrique, studenti di paese che diventano guerriglieri per combattere la miseria e opporsi al regime tirannico di Batista. Il Dvd ha il merito di offrire un superbo transfert video, che consente di apprezzare le incredibili qualità plastiche del film, in un bianco e nero meraviglioso, e la preziosa versione originale spagnola. I commenti di Scorsese e Samuel Blumenfeld, competenti ed entusiasti, tendono ad ascrivere troppo il film al cinema sovietico, cercando di legarlo alla tradizione Eisenstein. Rivedendolo, invece, non si possono non intravedere i punti di contatto con altre opere capitali del cinema cubano, da Historias de la Revolucion (Gutiérrez Alea, 1960) a Cuba 68 (Garcia Ascot, 1962), due film a episodi che ricostruiscono gli ultimi giorni del regime di Batista. Inoltre Soy Cuba, come tutto il cinema cubano post-rivoluzionario, partecipa alla creazione di due figure mitriche: quelle del guajiro e del barbudo, celebrati nel 1959 da Gutiérrez Alea nel suo cortometraggio Esta tierra nuestra. Il film è celebre per alcuni movimenti di macchina divenuti leggendari per complessità e armonia, ma è ogni dettaglio, dalla fotografia agli attori, a farne una sinfonia indimenticabile per gli occhi. Soy Cuba di Mikhail Kalatazov, Urss/Cuba, 1964, MK2, 2DVD, 24,99 euro [email protected] bazar 05 2004 visioni di roberto pisoni 11 Un film la cui garanzia indiscutibile è la veridicità della storia, con cui ci urla, è già scena dopo scena, che non può essere sottoposto a giudizio. Perché tutto successo… aspirano alla sociologia spicciola del male contemporaneo, odora di raggiro Da lontano Monster, come tutti i film che si ispirano alla cronaca nera e sotto sotto sotto il braccio, “un film basato su una storia vera”, si presenta con etichetta bella sua la Con attese. le delude non , purtroppo sensazionalistico. E la visione, né a inganni. trucchi a né ricorrerà non che l’assicurazione dell’autenticità e la ferma intenzione di mostrarci la salva da uno stupro e la coinvolge in una folle spedizione, lesbica, giovane una strada sua sulla incontra disperata prostituta una cronaca: di Ecco il fatto dollari in attesa di cambiare vita. Se qualcuno, a questo punto, comincia ad costellata di omicidi gratuiti, in cambio di una macchina e qualche manciata di le: Aileen “Lee” Wuornos, la protagonista, è vissuta davvero, è stata la avvertire un po’ di fastidio, arriva tardi. Monster ha un marchio di garanzia indiscutibi ottanta ed è finita sulla sedia elettrica dodici anni dopo (nel 2002). La anni degli fine la verso ” “esercitato ha , americana storia prima serial killer donna della Wuornos. The Selling of a Serial Killer, 1992 e Aileen. Life and Death of (Aileen d Broomfiel Nick di sua storia è stata già raccontata in due notevoli documentari Story, 1992), un’opera (Wuornos di Carla Lucero), molti instant-book, un a Serial Killer, 2003), ha ispirato un dramma televisivo (Overkill: The Aileen Wuornos criminale. agiografia propria e vera una di atto l’ultimo è fumetto e decine di siti web. Insomma Monster su…” e “Aileen Wuornos è stata incriminata e condannata…) il film ci Introdotto e chiuso dai cartelli che certificano la correttezza dell’operazione (il “basato perché ha trovato la retta distanza tra empatia per il personaggio e il rifiuto urla, inquadratura dopo inquadratura, che non può essere sottoposto a giudizio, insomma, a cui ci sottopongono i film tratti dalle storie vere, una ricatto, Il bello. è dunque della fascinazione: tutto è desunto dal vero, dunque è giusto, rafica. Ma non è così che vanno le cose, Elephant di Gus Van Sant ce lo ha specie di platonismo riveduto e corretto attraverso la forma dell’inchiesta cinematog le proprie scelte linguistiche. Il come raccontare vale tanto il cosa, proprio e vero del dolore il e fragranza la tra dimostrato: è difficilissimo trovare l’equilibrio , lo sguardo, allora, valgono tutto. sfumature le perché il cosa è già accaduto ed è, nella sostanza, immodificabile. Gli accenti, tra la performance atletica e l’attrazione da baraccone. Monster situato va che valore un è dorati, e ti indipenden prodotti di genere La verità, invece, in questo Patty Jankins (all’esordio) che, in nome del vero, le consiglia regista la lettera alla segue Theron, è una specie di Luna Park del sordido in cui la star, Charlize ne da competizio e irriconoscibile: una quindicina di chili in più e protesi di di esasperare appena può. Cosa difficile per l’attrice, truccata come una macchina “mostro”. nel o trasforman la e viso il o ogni genere (agli occhi e ai denti), che le trasfiguran e devastata è veramente (incredibile!) Charlize Theron. Ecco il secondo criterio di verità del film: non solo la storia è vera, ma quell’attric della maggior parte dei film basati sui fatti di cronaca, sono esperiti l’essenza è che trucido, o naturalism questo rumoroso, show Questo verismo degradato a il tour de force di un’attrice che gioca a sporcarsi le mani questo: che vede si non dell’eroina in Monster a un punto di estenuazione ultima. Sotto il trucco (ovviamente ha ricevuto il premio a Berlino e l’Oscar), la performance della macchina da presa che si agita per farci godere senza mezzi termini del camuffamento (come definire altrimenti le inquadrature che indugiano sulle rotondità provvisorie di Charlize?). Anche la morale è quantomeno allarmante. L’eroina si prostituisce e trova le sue vittime tra i clienti, che uccide senza rimorsi. Sensi di colpa? Una sola volta quando scopre nel portafoglio di una delle sue vittime la foto della moglie, su una sedia a rotelle. Gli altri, i sordidi che frequentano le prostitute, dopo tutto se la sono cercata. Ma il marito di un handicappata si può comprendere, con lui bisogna essere indulgenti. In fondo il film dice di porsi alla giusta distanza dal soggetto, ma lo sposa in quello che ha di più squallido. Che piacere si può provare a vedere un personaggio antipatico che si autodistrugge uccidendo gli altri? Sola, minuscola e tenace Christina Ricci, resiste come può, iniettando un briciolo di verità in un film imbroglione che si crede intoccabile. Il cinema e la cronaca: chi e’ il mostro vero? 12 di alessandro benvenuti visioni.in pillole bazar 05 2004 La [email protected] STUPIDITA’: BISOGNEREBBE FARCI UN FILM terza Poi faranno il Papa nero. Poi l’Islam invaderà l’Occidente. Poi la per tutti. rancide i arachid e pianti sospiri, saranno dopo e le guerra mondia se il Anche ta. ottimis Così Nostradamus profetizzò secoli fa. No, io resto più i sono colore di li cardina i che Papa nero potrebbero farlo. Mi dicono il perso hanno non dunque mondo del povere regioni da o motivati. Vengon lo valore, un contatto con la realtà; lo sanno che certi valori hanno ancora fra il sentono sulla pelle. I cardinali bianchi hanno messo troppo sapone ità. credibil darsi per nero farà lo Chiesa la Esatto, mondo e l’epidermide. e iti impaur e ricchi più sempre ricchi Coi nostro. il mondo Che strano sempre impegnati a far crescere la paura come difesa preventiva e i poveri da sogni nostri Nei ostili. ente più numerosi e cattivi e apertam da telegiornalizzati, che i loro corpi ossuti trasformeranno in incubi verranno sedare con dosi sempre più massicce di sonniferi, i paria del mondo nostri dei ioni spiegaz ci chieder a con il machete, kalashnikov e gli RPG le chiavi comportamenti. Se non si accontenteranno di quelle, vorranno nostro di casa per saccheggiarla. Se noi che avevamo impiegato tutto il quadri. dei logiche cornici le con ingegno per accozzare i mobili ai colori, parte di dalla essere di Rabbia poveri. quei come Ma anch’io ho tanta rabbia della ia battagl la ) sempre no consola ci che Ferrari le parte (a perso chi ha qualche ragione. Di avere delle figlie che si stanno fottendo i reni perché anche belico dell’om disotto al cm. 20 ni idiota ha voluto le vite dei pantalo o abituat c’è non bianco Il vento! il male Fa o! motorin sul d’inverno! Anche futuri ili al vento nella pancia. Fra i nostri figli, piccoli probab c’è soldatini del domani in guerre comandate da altri, al momento subito si è ente l’Occid E a! problem che Dio : eccesso in l’emergenza grasso nostre le rare dotato della International Obesity Task Force per monito figli un nostri ai e ritrovar far è a pessime abitudini alimentari. Il problem a di problem il hanno che quelli a Pensate cibo. nuovo rapporto con il i cui nostri figli Poveri ità! semplic quanta Oh cibo! il proprio trovarlo / tivvù. nemici sono le merendine fuori pasto e la combinazione nutella le firme loro o decidon poi video al davanti r Fortuna che dopo tanto mastica nelle cui in mondo un in tati disadat sentirsi non per re indossa che devono quei con Amori e. città d’arte i monumenti più visitati son le boutiqu i? Coi capelli pieni di colori? Saper dissipare la noia che cresce nei neuron ghini, pearsin i tutti farsi a portano li e mano per no genitori che li prendo frega: fra un i tatuaggini. Sì, così non rompono i coglioni; tanto a noi che ce la vita se anno o due divorziamo! E certo, mica che uno se po’ fregà tutta della sioni trasmis le stanno ce poi che scelta ha sbagliato a fare una Siamo una Defilippi che annamo lì e ce spiegamo come stanno ‘e cose no? civiltà ridicola che si autocelebra attraverso le canzonette e le finte ce emozioni costruite in vitro da pessimi sceneggiatori televisivi. Aridate (senti ni america agli er Craxi de Sigonella: l’unico che seppe dire picche coloro nel che mi tocca dire!). E mi viene di inchinarmi al dramma di tutti Mi viene . dignità senza o con lutti i e sete la e fame la mondo che soffrono ritrovo di dire via amo anche se loro giustamente mi odiano perché mi cosa deve alleato senza distinguo con l’altra parte del mondo, quella che sa giorni 90 a pagare nel : dignità nostra la Dov’è fare perché la pace ritorni. Ti do quella. per morì e nonno, mio disse parola, mia la do Ti bene? se va O caro . un’altra pensano ne la mia parola, dicono quasi tutti oggi, e intanto nell’87. e milanes night un in i conobb lo Io ? Silvio perché non hai carisma via via Mi fece l’effetto di uno che parlava e credeva d’essere quello che votato “l’ho dissero raccontava. Mai cambiato idea su di lui. E quelli che che crediate non Ma i? svegliat poi perché mi ha fatto sognare”? Si saranno più enze intellig uto conosci mai ho Non ! davvero No eh? io sia di sinistra contro inutili di certi pensatori di gauche. Belli come tante mongolfiere cita che Richler M. di Una i. sole: ossia inguardabili. E ora due citazion ano di trabocc i peggior i mentre ioni, convinz hanno Yeats: “I migliori non re governa difficile è “Non Benito: ini Mussol di L’altra i”. passion intense o. d’alberg camera una di gli italiani, è inutile”. E’ tardi. Accendo la tivvù , libanesi i, irachen esi, palestin arabi, ani: Ci sono un sacco di musulm o marocchini, ceceni, sauditi…chi li distingue più. Saltellano, brucian alle davanti bandiere, minacciano, cantano, maledicono, e lo fanno ui e mi dico: telecamere. Non so se è la CNN o Al-Jazeera o Al-i-mortacci-t Io lo isti? giornal i e men camera il subito ano massacr Ma com’è che non li farei. Se la rabbia è così tanta come quella che si vede, perché non a. Lo fanno a pezzi in diretta? E poi capisco tutto e torna in me la speranz ani musulm e i cristian era telecam una a fronte Di fanno per farsi vedere. finale? l’arma dunque questa E’ uguali. cretini sono 14 di caterina gonnelli onde bazar 05 2004 [email protected] Un canale che esplora il mondo cinematograficone con acuti approfondimenti e una colta visio d’insieme. Mai banale. produttori, costumisti, curiosità e Se amate il cinema e volete sapere tutto su attori, registi, di anticipo rispetto ad altri canali giorno qualche con saperlo volete tto soprattu e trame dei film, che senza spendere un euro canale il SOON, COMING su di informazione, allora sintonizzatevi bravi i conduttori tra i quali spicca il esplora il dietro le quinte del grande schermo. Buoni i consigli, facile arroganza, qualità sempre giovane e talentuoso Mauro Donzelli. Non il Big Gim di turno dalla to, simpatico, colto, un po’ prepara ma sta, più richiesta nella conduzione televisiva della tv generali o, saccentello Donzelli sa paffutell o, Occhialin sempre. da re conosce di sembra che il vicino di casa ogni giorno dal lunedì autore, anche è cui di Live, Soon e vuole sapere: con la trasmissione Coming giorno successivo, intrattiene gli al venerdì alle 18.00 con repliche a mezzanotte e alle 10.00 del rilassata, una sorta di salotto di ospiti in due ore di diretta raccontando il cinema in un’atmosfera a partecipare con telefonate invitato è tatore casa nostra, un salotto interattivo al quale il telespet al cinema, un modo per dedicato ente interam ore contenit show talk primo del tratta e email. Si dal doppiaggio alla spazia si to: conosciu meno quello su anche aggiornarsi sul cinema “famoso” ma facilmente alle domande di Donzelli produzione fino alla promozione. I suoi ospiti sembrano aprirsi ore che, come ognuno di noi forse grazie alla passione e alla competenza critica di un condutt one. vorrebbe, ha fatto di una passione la propria professi Coming Soon il cinema che anticipa i tempi : Nile TV, non solo Piramidi L’Egitto vi affascina, volete viaggiare senza spendere un euro? NILE TV è il canale satellitare egiziano dedicato alla storia, alla cultura, alle news ma soprattutto alla realtà egiziana, passata, presente e futura. Con un occhio di riguardo all’affascinate Cairo, metropoli dalle mille sfaccettature, culla di una millenaria civiltà e allo stesso tempo in continua evoluzione, NILE TV cattura l’attenz ione e la curiosità del telespettatore. Peccato non conoscere la lingua benché il mito dell’Egitto superi ogni ostacolo. Per sapere le altre campane della politica internazionale Nile International trasmette in lingua inglese e francese news e aggiornamenti, pareri di esponenti politici del mondo arabo, approfondimenti e dibattit i per chi non si ferma alle apparenze. NILE TV è anche documentari, arte, economia locale e internazionale, programmi dedicati alle donne e allo spettacolo. Per uno zapping di qualità. BBC WORLD… Raffinata, inimitabile, originale, equilibrata, di qualità: è BBC WORLD , il più apprezzato canale d’informazione globale realizzato dallo staff della BBC. Belle le immagini, esclusive e mai scopiazzate, esempio di attenzione per la fotografia, bravi i conduttori, sempre obiettivi, affidabili, mai eccessivi. Tutto ciò potrebbe far sospettare qualche aspetto noioso di questa tv molto british che invece riesce a catturare anche l’attenzione del telespettatore disattento, complice la presenza di dieci redazioni in tutto il mondo con oltre settanta corrispondenti ed inviati speciali giovani e ben preparati, pronti ad ogni avventura. BBC World, raccontata in un perfetto inglese Oxford, è riuscita a contrastare la superpotenza a stelle e strisce CNN tanto da essere seguita anche negli States. Il canale propone 24 ore al giorno di news, reportage e scottanti talk show sui temi di attualità. Voto? 10 e lode. Azioni, bot e mibtel! Momento di crisi internazionale, incertezza e sfiducia negli investimenti (per i fortunati che possono permetterseli): difficile districarsi nella giungla dell’economia e della finanza. MEDIOLANUM è il canale interamente dedicato a questi temi : un po’ accademico e ingessato, rimane comunque uno strumento utile per orientarsi nel complesso mondo della finanza attraverso interviste a imprenditori e guru della finanza ma anche gente comune che punta più alla pratica che alla teoria svelando i segreti del mestiere e mettendo a nudo i problemi dei piccoli risparmiatori. Tra i vari canali dedicati agli investimenti azionari da segnalare anche VENTIQUATTRORE TV, la televisione del Gruppo Sole 24 Ore che offre tanta diretta, rubriche di approfondimento, news dai mercati finanziari, filmati di forte impatto visivo e programmi sui piaceri della vita, in vista del week end, come la vela, le mostre, i libri e le auto. Visione sconsigliabile agli squattrinati... bazar 05 2004 [email protected] sintonie di pietro d,ottavio 15 La Quinta di Beethoven e le fughe di Bach tra le note calde del jazz e le pause intense della prosa. Tutto via etere affiancato da “radiocronache” di spettacoli e inedite produzioni teatrali per radio. E’ un vero e proprio “auditorium” via etere ricchissimo di musica classica e lirica dal vivo e non solo. Da 13 anni in onda sulle frequenze della Rai, RadioTre Suite offre anche concerti jazz e originali “radiocronache” di spettacoli teatrali. L’ammiraglia della programmazione della “radio della cultura” propone quasi quattro ore di trasmissione in diretta tutti i giorni, dal lunedì alla domenica dalle 19.50 alle 23.30 (e il sabato fino alla mezzanotte). Per gli ascoltatori melomani è una autentica manna: in nessun’altro canale è possibile ascoltare i concerti e le grandi opere in diretta dalla Scala di Milano, da Santa Cecilia o dal Teatro dell’Opera di Roma, dal San Carlo di Napoli, dal Carlo Felice di Genova e ancora dagli altri “templi” della lirica italiani e europei. E non mancano i concerti dai grandi festival, come il Ferrara Musica o l’imminente e atteso Maggio Musicale Fiorentino, che sarà al centro della programmazione di questo mese. Le note della Quinta di Beethoven, gli acuti della Tosca di Puccini, le fughe di Bach, le memorabili registrazioni di Arturo Toscanini o Maria Callas, non sono le uniche pagine di musica ad alta qualità trasmesse da Radio Tre Suite, che riserva lo spazio dell’intera trasmissione del martedì al jazz e quello del venerdì al teatro. La prosa via etere piace e allora quelli della Suite hanno pensato di affiancare alle “radiocronache” di spettacoli delle produzioni specifiche di teatro per radio, con una lunga serie dedicata al Novecento francese. Oltre alla trasmissione di concerti e spettacoli, la serata di Radio Tre Suite si snoda in un fitto percorso di rubriche dedicate ad eventi culturali, presentazioni di mostre, rassegne, recensioni di dischi, libri e spettacoli, con ospiti in studio o in collegamento telefonico. Tra i prossimi eventi in onda spicca - giovedì 13 alle 21 - il concerto che vedrà protagonista Sawallish in diretta dall’Auditorium Parco della Musica di Roma. Le voci che si sono alternate nella trasmissione, curata dal responsabile della programmazione musicale di Radio Tre Michele Dall’Ongaro, sono quelle di Guido Barbieri, Nicola Campogrande e Oreste Bossini, oltre a quelle degli attuali conduttori: Guido Zaccagnini, impegnato dal lunedì al venerdì, e Michele Mannucci, sabato e domenica. On-line: www.radio.rai.it/radio3 CI VUOLE ORECCHIO PATCHANKA! Dal melting pot sonoro dei Mano Negra di Manu Chao, un nome che identifica una radio libera, ma libera veramente La musica dal vivo in diretta alla radio. E’ la formula – magica, ma semplice - del successo di “Patchanka”, in onda su Popolare Network, il più seguito circuito radiofonico nazionale, l’alternativa per eccellenza alle emittenti private commerciali. E quando una radio libera (“ma libera veramente”, per dirla con Finardi) diffonde musica libera, allora scocca la scintilla del grande fascino dell’ascoltare. In fondo “Patchanka” è tutta qui: riprendere la geniale intuizione delle celebri “John Peel Sessions” iniziate negli anni Settanta alla Bbc e scegliere un nome legato al melting pot sonoro dei Mano Negra di Manu Chao, il Caronte che ha traghettato il rock dal vecchio al nuovo millennio. Manu Chao che non poteva mancare nel lungo elenco di artisti transitati negli studi della radio in questi sette anni di trasmissioni, insieme a tanti musicisti di calibro e qualità: Caetano Veloso, Tiromancino, Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Subsonica, Laurie Anderson, Carlinhos Brown, David Sylvian, Frankie Hi NRG, Bill Wyman, Chemical Brothers, Coldplay, CSI, Herbie Hancock, Afterhours, Elettrojoyce, John Frusciante, David Byrne… l’elenco è troppo lungo per essere riportato al completo. Meglio accendere la radio su Popolare Network (le frequenze le trovate su www.radiopopolare.it/patchanka ) dal lunedì al venerdì tra le 14 e le 15.30, oltre che il venerdì sera alle 21.30. Marina Petrillo, dallo studio di Radio Popolare Milano, ed Elisa Graci da quello di Radio Città del Capo Bologna, dirigono il traffico della musica suonata e aggiungono notizie, introducono interviste, lanciano rubriche. Le ultime da Londra le racconta il corrispondente Fabio Barbieri. Ecco a voi An tonella Caram ia: l’ultimo co ricorda è il di mpleanno ch ciottesimo (p e otete anche di aver compi crederle…) ch uto l’altro ieri e dice (potete anch In onda dalle e crederle… 9.30 alle 13.3 ). 0 dal lunedì RadioNorba al venerdì su (le frequenze su pomeriggio w w w .ra di onorba.it), fa la mamma, il e la sera è ci aspetta una nefila convin chiamata da ta. E Brad Pitt... 16 di carla romana antolini scene bazar 05 2004 [email protected] Toc toc? Sono lo spettatore Lo spettatore bussa alla porta, la protagonista apre. Non esiste biglietteria, nè foyer, non c’è platea, né palcoscenico. Il nuovo teatro abita le case e invita gli spettatori a cena 7-8-9 maggio Cada Die Teatro LOS LOCOS DEL CALVARIO di e con Giancarlo Biffi regia di Mauro Mou, Silvestro Ziccardi Ven 7 maggio ore 21 La Faggiola sab 8 ore 21 La Lodola dom 9 ore 21 Casa Grasselli prenotazione obbligatoria 051 6704373 20 - 31 maggio Iraa Theatre THE SECRET ROOM (La stanza segreta) ideazione e regia Renato Cuocolo con Roberta Bosetti traduzione Stefania Bertola da giovedì 20 a lunedì 31 ore 20.30 luogo segreto prenotazione obbligatoria 051 6704373 Sono nuovi palcoscenici quelli che il Teatro delle Ariette cerca e abita per proporre un teatro senza sipari, né poltrone nella rassegna “A teatro nelle case”. Il loro agire teatrale strettamente collegato al rapporto con la natura e con il cibo li ha portati successo in festival italiani ed europei, tanto che lo spettacolo “Teatro ad ottenere molto lo spettatore cena a tavola con la compagnia, ha compiuto ad aprile da mangiare?”, dove la 300esima replica. Il teatro delle Ariette nasce proprio nell’Azienda Agricola “Le Ariette” nel bolognese, dove il gruppo ha iniziato a proporre i suoi spettacoli, trovandosi ben presto ad invitare altre compagnie. Piano piano sono state abitate tante altre case del territorio, prima a Castello di Serravalle anche a Monteveglio e a Bazzano. E poi il teatro ha abitato anche fienili, e poi forni del pane e ospedali. La rassegna giunta quest’anno all’ottava edizione propone a maggio un spettacolo dei sardi Cada Die Teatro e della Compagn ia australian a Iraa Theatre. Dal 7 al 9 maggio in diversi spazi Cada Die propone “Los locos del Calvario”, che narra le giornate dei ragazzi di ancora di qualche centimetro la propria corsa. Il Calvario è il nome strada di Managua che ogni giorno, a strappi, morsi e sputi, cercano di prolungare di una chiesa che sorge presso il Mercado Oriental di quella città, praticamente il loro rifugio. Nulla di ciò che viene narrato è frutto di fantasia, tutto è spietatamente reale, dalla gioia alla disperazi one racconta ta, così come sono vicende realmente accadute quelle che si dipanano nello scorrere delle parole. Dal 20 room” di Iraa Theatre. Lo spettacolo è immaginato partendo dalla al 31 maggio invece verrà presentato in un luogo segreto lo spettacolo “The secret storia della protagon ista, Roberta Bosetti, e si svolge sempre nella quel momento Roberta vive. Lo spettatore bussa alla porta, la protagon casa in cui in presente solo la relazione diretta tra i due, la possibilità di uno scambio,ista apre. Non esiste biglietteria, nè foyer, non c’è platea, né palcoscenico, è di un accordo. Della casa si utilizza l’ingresso, la sala da pranzo dove una cena sarà servita, e la stanza segreta. The secret room è stato presentato la prima volta nel giugno 2000 a Melbour i due maggiori premi del teatro australiano (Green Room Award e MO ne. Nel 2001 ha vinto Award) come migliore spettacolo dell’anno e migliore spettacolo di innovazione. Renato Cuocolo e Roberta Bosetti sono stati nominati dal 2001 al 2004 miglior regista e migliore attrice nelle ultime quattro edizioni del Green Room Award. La memoria dei braccianti Volti, mani, stalle, campi che raccontano le paure e i sogni dei contadini La scenografia dell’Edipo? Un tramonto vero Le prime scene del nuovo Edipo a Colono di Mario Martone si muovono sullo sfondo del tramonto che ogni sera si accende all’esterno del Teatro India di Roma. Poi lo spettacolo continua dentro… Per mettere in scena il nuovo spettacolo “Edipo a Colono” prodotto dal Teatro di Roma, Mario Martone sceglie il tramonto come inizio della tragedia sofoclea. Da martedì 4 maggio ogni sera al tramonto l’Edipo a Colono di Sofocle diretto da Mario Martone, inizierà all’esterno del Teatro India di Roma, per proseguire poi nelle due sale coperte con l’allestimento scenico di Mimmo Paladino. Sarà il teatro che Martone fondò nel ’99 come direttore del Teatro di Roma, recuperando gli stabilimenti dell’Ex Miralanza, ad ospitare la prima assoluta dello spettacolo che segue l’allestimento dell’Edipo Re che debuttò al Teatro Argentina. “Edipo a Colono – dichiara il regista – sarà direttamente collegato all’Edipo re che realizzai al Teatro Argentina nel 2000. Oggi come allora mi interessa l’aspetto collettivo, legato alle città, alle polis, che, dalla Tebe della peste all’Atene dell’accoglienza, occupa un ruolo centrale, e spesso sottovalutato, nelle due grandi tragedie di Sofocle (e prima di esse ne I sette contro Tebe di Eschilo, che è stata la mia prima tappa in questa trilogia “tebana”)”. Ci condurranno in questo viaggi tra esterno ed interno a Lungotevere dei Papareschi gli attori: Toni Bertorelli (Edipo), Elena Bucci (Antigone), Monica Piseddu (Ismene), Andrea Renzi (Tèseo), Gianfranco Varetto (Creonte) e Valerio Binasco (Polinice). Il Coro è composto anche da: Giovanni Calcagno, Daria De Florian, Raffaele Di Florio, Roberto Latini, Mariagrazia Mandruzzato e Gianfranco Quero. Della terra che inghiotte e prosciuga le forze, del lavoro e delle battaglie dei contadini si parla ne “I Braccianti”, spettacolo presentato dalla Provincia di Bologna e dalla provincia di Foggia all’interno della rassegna “Tracce di teatro d’autore”. Attraverso le voci, i racconti, e le parole dei testimoni di allora, Enrico Messina e Micaela Sapienza ci rimandano echi della storia tra paure e ribellioni, durezze, sogni e solidarietà. Nello spazio vuoto del palcoscenico abitato solo da qualche sedia e uno schermo, mentre in scena si offrono al pubblico gli interventi degli attori che rimandano gli sfruttamenti passati e presenti, in video sono proiettate immagini che prendono vita dai gesti degli interpreti stessi. Sono volti, mani, stalle, strade, campi, vigne, povere stanze dove il ritratto di Giuseppe Di Vittorio, l’uomo che fece della lotta contadina il proprio credo, affianca una grande icona di Cristo. Il lavoro si interroga sull’oggi e sulla memoria che resta. Domenica 2 maggio 2004 Teatro Comunale “Alice Zeppilli” Piazza Andrea Costa 17 - PIEVE DI CENTO Info 3488049181 www.provincia.bologna.it/tracceteatro ARMAMAXA presenta BRACCIANTI Edipo a Colono di Sofocle regia di Mario Martone allestimento scenico di Mimmo Paladino dal 4 maggio al 13 giugno 2004 Teatro India, Lungotevere de’ Papareschi Roma Info 066875445 www.teatrodiroma.net bazar 05 2004 [email protected] scene di carla romana antolini 17 Teatro inconsueto a Riccione TTV - Expanded Theatre - 17° EDIZIONE Riccione 26-30 maggio 2004 Palazzo del Turismo – Piazzale Ceccarini, Riccione Villa Lodi Fè – Parco delle Magnolie, Riccione Info 0541694425 www.riccioneteatro.it Ingresso gratuito Spazi storici di Riccione si trasformano in insoliti schermi, per accogliere debutti e presentazioni teatrali. Dall’installazione Occhi del Voyage au bout de la nuit della Societas Raffaello Sanzio al teatro senza attori dei Motus. Si occupa di contaminazioni tra il teatro italiano di media e le arti visive la sezione Expanded Theatre del ricerca, i nuovi festival TTV che si svolge a Riccione dal 26 al 30 maggio. Come tappa finale del progetto Rooms, i Motus arrivano all’eliminazione degli attori e dello spazio fisico da essi occupato. Nella video-installazione Vacancy room, infatti, la stanza da due schermi piatti su cui “vanno in onda” le registra è composta del montaggio dello spettacolo Twin Rooms, mentre su zioni integrali monitor scorrono le registrazioni di tutte le altre cinque piccoli telecamere. Lo spettacolo appare così sventrato, completamente aperto e svelato, Tempo libero? La solitudine di un immigrato, tra chim ere e nostalgie, mentre trascorre il suo tempo libero dopo il lavor o Massimo Luconi presenta in teatro “Le paret i della solitudine” il romanzo/saggio dal marocchino Tahar Ben Jelloun, scritto quando come psicologo soggiornò in un centro di accoglienza per immigrati a Parigi. L’autore non si sofferma a parlare del lavoratore nella fabbrica o nel cantiere, ma durante il suo tempo libero. La struttura narrativa dello spettacolo riprende e sviluppa in forma poetica, non realistica, il tema della solitudine e dell’estremo males sere nello scontro fra differenti culture. Il protagonista è uno dei tanti immigrati che trascina la propria vita e il proprio corpo in una città a lui estranea. Una persona, invasa dai sogni, che sopra vvive grazie alla capacità di inventarsi tra chimere e nostalgia. Il perco rso sonoro, musica e canto di Maly Dialy Cissoko (straordinario music ista senegalese che vive da alcuni anni in Italia) e Mirio Cosottini con la tromba, si intreccia con il linguaggio simbolico e poetico della narrazione, interpretato da Fernando Maraghini, si inserisce sulla valenza sonora della parola e ne amplifica la forza comunicativa diventando parte integrante del progetto Teatro Metastasio Stabile della Toscana drammaturgico. LE PARETI DELLA SOLITUDINE Molto attenta la dall’opera di Tahar Ben Jelloun scenografia, con progetto drammaturgico e regia di Massimo Luconi un allestimento scene Jaume Plensa che sfrutta gli musiche live Maly Dialy Cissoko, Mirio Cosottini ampi spazi del costumi Paola Marchesin Fabbricone di luci Roberto Innocenti Prato Jaume con Fernando Maraghini Pensa. mostrando anche tutti i momenti dei fuori scena e delle pause, di ciò che il pubblico – a teatro- non è abituato a vedere. Dai Motus viene presentato anche Splendid’s film, dal testo di Genet che ha ispirato l’omonimo spettacolo teatrale, e Motus Remix, una sorta di archivio video della compagnia. Fanny & Alexander presentano in prima assoluta la videoinstallazione/performance Lucinda Museum, ispirato al romanzo di Nabokov Ada o ardore, dove si raccontano i disperati tentavi di Lucette per essere accolta nei giochi ardenti dei suoi fratellastri Ada e Van. Esclusa dalla loro relazione amorosa, Lucette viene relegata in una forzata solitudine, che la porterà al suicidio. C’è anche la Societas Raffaello Sanzio, compagnia cesenate che ha portato la ricerca teatrale italiana all’estero con grande successo, con l’installazione Occhi del Voyage au bout de la nuit, tratta dallo spettacolo Voyage au bout de la nuit. Due schermi rappresentano gli occhi di chi ascolta il romanzo di Céline “Viaggio al termine della notte”. L’occhio di destra contiene immagini storiche, tratte da filmati del primo Novecento, quello di sinistra invece raccoglie vedute aderenti al romanzo in forma personale. Un omaggio a Julian Beck e al Living Theatre è proposto dal videoartista Giacomo Verde. Tra le opere presentate Inconsapevole Macchina Poetica: Sull’utopia, istallazione interattiva in cui, tramite la tastiera del computer, gli spettatori rispondono ad alcune domande ispirate dai diari di Julian Beck. All’attore, regista e anima del Living, si ispira anche l’installazione suono/video di Roberto Paci Dalò Beck/ett. Il visitatore entra nello spazio acustico fatto di fonemi e parole, mentre l’immagine è creata attraverso un uso del video in quanto pura luce in movimento. Musica ironia e favole Il mondo dei piccoli vive nella voce ironica di Paolo Poli che, in versione di chansonnier, racconta le più belle favole del nostro tempo FAVOLE con Paolo Poli (voce) e Antonio Ballista (pianoforte) Dal 7 al 9 maggio - Teatro Goldoni piazza San Marco, 46-50 Venezia Info 0412402011 martedì 11 maggio 2004 - Sala Arcipelago via della Resistenza, 201 Pianoro (Bo) Info 0516529184 A Venezia come a Pianoro in provincia di Bologna, l’eclettico attore, autore e regista fiorentino Paolo Poli guarda al mondo dell’infanzia mettendo in scena lo spettacolo Antonio Ballista. L’artista che “Favole”, con il pianista suoi, rivisitazione di classici diverte da più di trent’anni il pubblico italiano con o par odie di com med ie altrui, persegue la sua passion testi la letteratura, la musica e la confrontandosi qui con il movoglia di divertire il pubblico con il suo raffinato um e per fa da sostegno alla parola, ndo dei piccoli. Qui parole e musica si fondono, la orismo, luoghi da favola. Poli, si pre commentando, descrivendo ed evocando personmusica con il suo tipico stile allegramsenta in versione di chansonnier della parola e raccaggi e con il sottofondo musicale ente caricaturale, fiabe di Perrault, Collodi e De Bru onta, di Ravel e Poulenc. Il concert nho belle fiabe del mondo e alle o-spettacolo dedicato alle ff, più solo per il viaggio nel mondo musiche a loro ispirate farà rivivere grandi emozion i non dei bimbi attraverso le favo Beaumont, il “Giulietta e le di Perr ault e M.m e le anche e soprattutto perchéRomeo” del Bandello e l’elefantino Babar di BrunhoPrinoc ci introdurrà in questo mo ndo la maestria del duetto ff, ma Ballista, noti nei rispettivi cam Poli e pi d’azione come inventori di spettacoli intriganti. 18 di andrea rustichelli scene bazar 05 2004 [email protected] Corpi in trasmutazione, verso West A Prato, l’installazione video della compagnia Kinkaleri di danza, ra ave im Pr guardando alla Francia Sbarcano in Italia gli artisti della rassegna La Francia si muove intrigante, anche Salta subito agli occhi la prima edizione di un festival che si mostra davvero tutta la penisola lungo sbarca infatti, giugno, 6 al maggio 5 dal ativa: per la dimensione organizz asciata di dall’Amb ato patrocin oranea contemp danza di festival un muove, si La Francia con sodalizio in e), Artistiqu d’Action e Francia e sostenuto dalla AFAA (Association Français Brescia, di oni Divagazi Festival il , Bologna di Xing come : molte pregevoli strutture nostrane Catania, Fabbrica il Festival Metamorfosi di Càscina, Zò Centro Culture Contemporanee di dei Nuovi Teatri aggio teatrali/M Europa di Firenze, Festival Superuovo di Milano, Geografie Romaeuropa, Rimini, di Teatri dei ngelo Santarca , di Napoli, Teatro Garibaldi di Palermo Torino. di anza TorinoD Roma, di Attive Zone e Parco della Musica più giocata sulla Un autentico viaggio in Italia della nuova danza d’Oltralpe, sempre invitati, alcune artisti gli Tra titoli. 17 di e «performance», che il festival declina in un cartellon (per citarne come : francese oranea contemp fia coreogra della ni delle maggiori espressio di canzoni successi 18 su costruito on, go must show The suo col Bel Jérôme alcune) soltanto di vitalità veicolo o, parecchi corpo-ap un pop; Alain Buffard con Good Boy, gioco sull’idea di é Decoufl Philippe i; interpret tre suoi dei danza solitaria la e malattia; Boris Charmatz con di Stance II; fascinosa e interpret , Diverrès e Catherin Solo; suo del e vacillant à con l’intimit i inediti; Rachid Xavier Le Roy con Self-Unfinished, che ci conduce in territori percettiv con Chantier Verret François homme;; jeune le et Mort Ouramdane con l’iper-tecnologico La nto. movime in ustico video-ac o paesaggi un di Musil, nell’instabilità su aspetti e Al calendario degli spettacoli si affiancheranno pure alcuni momenti di dibattito danza. Da nuova della onali promozi e ali temi legati ai contesti culturali, produttivi, istituzion de conditions Les su Torino, a segnalare quello del 10 maggio la création chorégraphique contemporaine. Mentre il 31 maggio, all’Ambasciata di Francia a Roma, si discute della precaria condizione della nuova danza in Italia. È una delle formazioni più interessanti della danza contemporanea italiana, e – a mostrare la feconda indisciplina di tale ambito creativo – si dedica anche al video: nasce così il progetto multimediale West, della compagnia fiorentina Kinkaleri, che ha attraversato e attraverserà città e continenti: Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Istanbul, Londra, Madrid, New York, Parigi, Praga, Tokyo, Vienna. Di cosa si tratta? Resistendo all’ansia - ancor più fuori luogo, qui - da definizione, West rassomiglia a questo: «Chiedere a uno sconosciuto – dicono i Kinkaleri - di fare qualcosa per me, qualcosa di cui potrei fare a meno, di cui potrebbe fare a meno, fermarlo per strada interrompendo un suo percorso, una sua occupazione, chiedergli di guardare fisso nell’obiettivo per circa quindici secondi, chiedergli che il suo sguardo resti fisso e che dopo il tempo stabilito cada a terra, con la propria consapevolezza di farlo, di lasciare un vuoto, un corpo a terra, senza interpretazione, senza melodramma, l’ultima caduta possibile, che muoia cadendo a terra, mentre tutto il resto intorno continuerà per conto proprio, nella sua organizzazione.» L’installazione video prevede l’accumulo dei singoli «decessi», montati in visione monitor. Contemporaneamente, un altro schermo mostrerà ulteriori morti riprese in diretta da un’attigua location. Buona visione: a Prato, presso il Centro «Luigi Pecci» per le Arti Contemporanee (viale della Repubblica, 277), fino al 9 maggio (per le ulteriori tappe dell’esposizione: www.kinkaleri.it). Danzando sui fili della rete Stanche dell’indifferenza generale, le compagnie di danza della Toscana si sono finalmente prese il loro spazio: nasce così il progetto on line www.adactoscana.it, con l’obiettivo di avviare un processo di cooperazione progettuale tra artisti, istituzioni e pubblico. L’intento è quello di diffondere la cultura della danza, grazie anche alla newsletter mensile. Queste le compagnie aderenti: Adarte, Aldes, Compagnia Danza Effetto Parallelo, Compagnia Francesca Selva, Compagnia Xe, Compagnia Virgilio Sieni Danza, Company Blu, Florence Dance Company, Giardino Chiuso, L’Ensemble, Kinkaleri, Motus Danza, Sosta Palmizi, Versilia Danza. «Soltanto andando oltre lo schematico e anacronistico approccio – si legge nella dichiarazione di intenti - che separa il momento creativo da quello produttivo e distributivo, attraverso un rapporto nuovo e condiviso tra compagnie, teatri, centri e circuiti, sarà possibile costruire un sistema teatrale vitale, capace di adattarsi nel tempo all’evolvere della società». [email protected] bazar 05 2004 scene.salmoni di enrico lo verso 19 Claudio Amendola Franco Andreucci Renzo Arbore Marco Begani Alessandro Benvenuti Susy Blady Raul Bova Nancy Brilly Eva Buiatti Serena Cama Luca Carboni Lorenzo Ciompi Claudio Coccoluto Pietro D’Ottavio Klaus Davi Pino Daniele Marcello De Cecco Joele Dix Elido Fazi Mario Fortunato Freddy Grunert Enrico Lo Verso Wladimir Luxuria Paolo Macry Mario Martone Mario Morcellini Fabio Murru Francesca Neri Anna Oliverio Ferraris Solange Da domani sarò libero Una sala gremita fino all’inverosimile. Due file di poliziotti appoggiati alle pare ti. Sbarre, cancelli, volti dolenti e dignitosi in primo piano. Rebibbia dà spettacolo. Ho passato la giornata in carcere. Dopo le riprese mi sono infilato in macchina . L’ unica cosa che so è di essere in ritardo, ma dal carcere non si esce quando lo si desidera. Sarà già cominciato Lo Spettacolo? Lo Spettacolo: una performance di teatro-danza concepita e diretta da Philippe Talard. Gli artisti della compagnia di varia proveni enza: Francia, Stati Uniti, ho anche sentito parlare tedesco, forse fiammin go. Ma la più parte di loro è stata reclutata lì dove aveva luogo la rappres entazione, Casa Circondariale Rebibbia “Nuovo Complesso”. Il richiam o ambiguo e inquietante della sala teatrale è tutto ciò che possiedo. Non so ancora se sia uno spettacolo per detenuti, con detenuti o cosa. Potrei capire di più dando un’occhiata al pubblico, ma impegni di set mi fanno arrivare a spettacolo appena cominciato, e al buio, dal fondo, vedo soltanto una sala piena fino all’inverosimile con almeno due file di poliziotti appoggiati alle pareti. Ballerini sono appoggiati al muro della scenografia. Danno le spalle al pubblico. Fisici agili, muscolosi, forse non asciutti come quelli dei ballerini, ma, non credo che sia uno spettacolo di danza. Una ballerina, inequivocabile, disegna/scontorna questi 6 corpi che uno per volta si staccano dal muro lasciando lì la loro sagoma come siamo abituati a vederla nei film polizieschi. L’impatto visivo è forte. Ancora mi chiedo da chi sia formato il pubblico, da chi sia formata la compag nia. Lo spettacolo va avanti e capisco che è una rivisitazione di Romeo e Giulietta. Capisco anche che la compagnia è mista. In parte sono professi onisti, parte non professionisti o, più correttamente, dilettanti. Da cosa si distinguono? Non è facile. Alcuni hanno un modo di muovere le mani, la posizione del piede, le uscite di scena che dichiarano anni di lavoro. Altri, sono perfetti nelle lunghe e difficili coreografie che illustrano le guerre fra bande, Montecchi e Capuleti. Ma quando non sono direttamente impegn ati hanno un cambiamento nella postura, nello sguardo. Non vivono che su battuta. Come molti attori peraltro! Poi li senti recitare ed allora scopri che uno è di Roma, L’altro di Napoli, e così via. Mi viene da notare che a fronte del grandissimo lavoro fatto sul corpo il regista straniero non ha dedicato eguale attenzione alla voce. Non mi interessa la dizione (sono l’ultimo in Italia a poter dire qualcosa al riguardo), ma il senso della frase, l’emozione da cui nasce, quello Sì. Le battute sono in verità usate con grande parsimonia. L’impianto visivo è forte. Lo spettatore è coinvolto nelle situazioni che in scena gli interpreti accennano, disegnano, cantano, giocano, vivono, talvolta eseguono . Un atto unico. Un filmato divide virtualmente in due lo spettacolo permetten do agli attori di riprendere fiato. Sono scene tratte dal quotidiano degli attori. Sbarre, cancelli, volti dolenti e dignitosi in primo piano. Frasi di William riprese graficamente e ripetute, ripetute, ripetute. Gli attori, immobili, in scena. Offrendo e vedendo se stessi sdoppiati in questo gioco di ruoli e di rimandi. Il ritmo si fa serrato ed il dramma d’amore si compie secondo regole già suggerite da Eschilo e seguite ancora fino ad oggi. Le luci si accendon oe gli applausi scoppiano fragorosi e sinceri. E’ un pubblico da prima che applaude ininterrottamente gli attori visibilmen te commossi. Uno di loro approfitta del momento di gioia per gridare che dall’indomani sarà libero. Inserendosi fra gli applausi, gli AttoriBalleriniCan tanti si alternano sul palco per ringraziare coloro che li hanno accompagnati in questo viaggio e coloro che lo hanno reso possibile. Il momento è dolce, tenero. A chi sa cosa significhi montare uno spettacolo vengono subito in mente giorni di prove, discussioni, paure, gioie rubate. Fiducia. Non si può stare in scena senza la Fiducia. La si guadagna piano, la si concede più piano. Quanti saranno i muri crollati durante le prove? Chissà se chi ha gridato al pubblico la propria imminente libertà avrà ancora la possibilità di rifare questo spettacolo. Chissà se poi lo desidera… Viene annunciato un incontro con gli artisti. In mezzo a ministri e sottosegretari scambio qualche parola con Talard. L’impressione è di uno molto sulle sue, un po’ self driver. Ma è con gli interpreti che stabilisco subito un rapporto di complicità. Mi faccio raccontare le prove, le emozioni, gli orari, e poi incontro lui. Lui che mi dice: “sai… in fondo quasi quasi mi dispiace uscire domani (ma dal carcere non si esce quando lo si desidera). Adesso che avevo questo, che ho provato certe cose, stretto delle amicizie così forti. Non ti credere… l’atmosfera non è bella come quella che vedi stasera. Però questo ormai ce l’ ho. E non me lo toglie nessuno”. Restiamo lì a parlare del suo futuro, dei suoi progetti, delle proposte che ha avuto per un lavoro e che spera siano ancora valide quando avrà terminato i domiciliari. Parliamo e non guardiamo l’orologio, mentre saluta gli amici-colleghi, e le colleghe vengono portate via verso l’istituto femminile . bazar 05 2004 [email protected] suoni di fabio murru 21 cite Nuove usi amm chitarra alianti di Einaudi, i sapori francesi di Nicky Nicolai, la Le composizion Satriani e quello elettrico dei acustica di Bob Dylan. E poi il rock sofisticato di Joe N.E.R.D. Novità dal gusto intenso. Nicky Nicolai Tutto passa Emi Ludovico Einaudi Stanze Bmg Viene riproposto nei negozi in una nuova veste grafica Stanze, uno degli album più belli del pianista compositore Ludovico Einaudi. Nel disco, completamente rimasterizzato, le composizioni si avvalgono di una sola interprete Cecilia Chailly all’arpa. In tutto sedici brani che seducono e ammaliano per bellezza e atmosfera. La musica di Einaudi galleggia magicamente in un lago dove musica classica e moderna si fondono in perfetto equilibrio. L’artista scava nell’anima delle sue composizioni traendo dalle sue note piccole e impercettibili emozioni. Un disco di valore per un ascolto colto e raffinato che non deluderà. Esordio di una voce femminile duttile e versatile, quella di Nicky Nicolai mogl ie del sassofonista Stefano Di Battista, che è anche produttore del cd oltre che accompagnatore musicale con il suo sassofono. Le musiche sono di Aldo Romano, jazzista italiano ormai naturalizzato francese, e di sapori franc esi è intriso tutto l’album, arricchito anche da quel gusto antico di canzoni sospese tra il nostro passato e il jazz. Citazioni che rimandano alla Mina degli anni sessanta e alle trame orchestrali anni 40 con tracc e di Sudamerica, che conferiscono all’album una veste elegante. Ma è soprattutto la voce di Nicky ad essere elegante come un abito da sera, che ci ammalia e sorprende . Alcuni dei testi sono della stessa Nicol aim la quale riesce a duettare sicura e disinv olta con giganti del calibro di Dalla e Renzo Arbore, e a interpretare con passione un bellissimo testo di un inspiratissimo Nicco lò Fabi nel brano In Te, uno dei debutti migliori dell’anno. N.e.r.d. Fly or Die Virgin na no i N.e.r.d. non bisog quando i Neptunes fan bisogna e ore lett il e end acc avere esitazioni: si del si ascolterà la musica ssi, essere consapevoli che me pro com o ni. Non ci son futuro, quella degli alie strada la r pe tti dri va si . nella musica dei N.e.r.d o a. In questo disco son della storia della music k in piena roc p po a sic mu di i condensati 40 ann e di con infinite idee ritmich ebollizione miscelata i ttric ele ora i, oni curatissim grande modernità. Su ano ai and rim che ri ast inc ri ora vintage, straordina ompagnato mosaico perfetto acc favolosi anni ’60, un sica Mu a. gente e magnific da una vocalità travol i e ci viv tire sen fa ci che re, da ballare, da ascolta uzione sol za sen po nti nel tem rimanda indietro e ava di continuità. Bob Dylan Live 1964 Concert At Philharmonic Hall Columbia Joe Satriani The electric Joe Satriani – An anthology Sony Music semplice era Non sintetizzare in una raccolta artistica carriera la musicale genio del newyorchese Joe Satriani, ma l’operazione risulta riuscita. completamente Le trenta tracce presenti nel doppio cd ci offrono la possibilità di ascoltare e apprezzare la straordinaria tecnica di Satriani e dei suoi compagni il cui stile chitarristico si conferma inconfondibile. e unico Prodotto da Jeff Magid il nuovo lavoro vanta re come Matt anche la collaborazione di due musicisti di spesso. Un percorso Bissonette al basso e Jeff Campitelli alla batteria ative per musicale di grande spessore che ha tutte le prerog al rock si chi anche ma rock, del amanti gli solo non conquistare convinta per che sonoro feeling per più nte onalme avvicina occasi le. scelta musica è stato chiamato Lo storico Halloween Concert. Così si di Dylan, pubblicato dai fan uno dei bootleg più famo 1964 Concert At in veste ufficiale con il titolo Live 1964 un giovanissimo del sera la Quel Hall. nic armo Philh palco con la sua sul ntò prese si anni) 23 Dylan (solo sibizione che ci Un’e . voce sua la e nica chitarra armo cità di performer, capa sue delle ice all’ap n mostra un Dyla ntura musicale, avve sua della do perio un Dylan del primo rà solo tre mesi. Dopo periodo di transizione che dure It All Back Home che verrà infatti pubblicato Bringing icazione del folk, porterà Dylan sui sentieri dell’elletrif occhi di molti dei suoi facendolo passare per eretico agli i gia pronto a voltare fan. Ma il giovane Dylan era orma Dylan, e quelle 19 Bob de gran il tare diven e a pagin non avremmo più canzoni suonate in quel modo come storia come l’unico alla erà pass 1964 Live hè sentito (perc di Bob Dylan) tico acus e ment intera concerto ufficiale e. Intense versioni pent dirom forza una hanno ancora oggi ed alcuni brani te balla folk, i bran di canzoni di protesta, Mr Tambourine Man, allora ancora inediti e indefiniti come ille di una rivoluzione Gates Of Eden e It’s Alright. Scint infiammato il mondo musicale che avrebbe di lì a poco cizzato di sempre, che del rock. Forse il Dylan più politi i contenuti. Un artista gioca con le parole ma non con il suo pubblico e si fa con rza sche che iale cord fresco e a Joan Baez per amic e fedel sua dalla e accompagnar no. Un grande fasci so inten di ioni quattro interpretaz accompagnata da un disco, in una elegante confezione di foto rare e inedite degli libretto che contiene 56 pagine conferiscono all’album anni più verdi dell’artista, foto che un libro di storia ancora più valore. Più che un disco musicale, la nostra. 22 di marcello amoruso suoni bazar 05 2004 Comfort in progress Urgenza espressiva e improvvisazioni cerebrali all’insegna del free. Nello studio della band pisana lavori in corso dedita al rock più Gruppi Logan : www.psychoticarecords.com/home_logan.htm Baffos : www.baffos.it Edible Woman : www.ediblewoman.it/ Vonneumann : www.vonneumann.net Caboto : www.bluebaobab.net/caboto Provate a leggere attentamente i flyer! più Elettronica a teatro, una frizione attraente: al Palladium di Roma gli approdi più sperimentali dell’elettronica, visual compresi A chi vive la propria passione musicale come una estenuante ricerca, un elenco di siti di gruppi emergenti e di progetti discografici ad essi intrecciati da percorrere. Etichette www.mellowrecords.com www.psychoticarecords.com www.wallacerecords.com www.widerecords.com www.ravingrecords.com Agenzie di booking esperte in indie Hup!, Dna e Locusta sono tre agenzie di booking attive fin dal 2000 nella promozione e organizzazione di eventi musicali indie in giro per l’Italia. Quindi, se si cercano garanzie prima di andare al concerto di un gruppo che non si conosce, ci si vuole trovare in ambienti selezionati e con pubblici di qualità, si consiglia di leggere con attenzione il flyer che si ha in mano, trovare uno di quei nomi potrebbe essere una traccia vantaggiosa. Per una conoscenza più approfondita: www.dnaconcerti.com www.hupconcerti.com www.locusta.net A maggio i Comfort, band emergente di Pisa sperimentale, ritorneranno in studio a registrare il loro quarto album: il primo in veste ufficiale. Incerto il titolo e al momento non si sa ancora chi curerà la produzione. Ma se la ricerca non dovesse andare a buon fine, a produrre il nuovo lavoro potrebbe essere la Raving Records, etichetta indipendente di cui Baris è l’ideatore. Attualmente composto da quattro studenti universitari fuorisede (tre del centro-sud e un livornese), il progetto Comfort prende vita nel 2000, e da lì a quattro anni molti passi sono stati fatti. Innanzitutto il modo di sviluppare i pezzi e una maturità d’approccio a una difficile fusione di free-jazz, rock, ambientazioni da soundtrack e improvvisazione libera. Il 2001 è l’anno dei primi due demotape, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. Miriam Raving a marzo e Nessuno e Trino + COMFORT Trio ad agosto. Parlano di loro Blow Up, il Mucchio, Succo Acido. Ma la maturità esecutiva e lo sviluppo delle tecniche di registrazione arrivano nel 2002 con l’omonimo COMFORT. Il progetto si delinea ulteriormente e così anche la rosa di gruppi ai quali la formazione pisana si lega. Mogwai, per l’uso della chitarra, Tortoise per le rarefazioni armoniche post-rock, Lounge Lizards per le sferzate free-jazz e ai nostrani Giardini di Mirò per certi sviluppi melodici. Il suono dei Comfort risulta comunque segnato, nel suo complesso, da uno stile marcatamente personale, che padroneggia su cambi ritmici, pause, ritorni, deliri noise. Il tutto centrifugato all’interno di atmosfere malinconicamente interrotte. Non passa molto e uno dei brani dell’ultimo album confluisce in 15id.fifteen italian dishes: 15 gruppi scelti tra il livornese e il pisano vengono riuniti in questa uscita discografica a cura della Raving Records: la Wide Records pensa a distribuirlo. Nel 2003, è la Psychotica che pubblica un altro AA.VV. e inserisce un brano dall’ultimo album: Cadillac, che per l’occasione è Revised, con la partecipazione di Alessandro Rizzardi al sax. L’ultima pubblicazione è avvenuta qualche mese fa ad opera della Mellow Records. È un tributo ai King Crimson e ai Comfort spetta we will let you know/fracture. Chi volesse ascoltarla può consultare il sito ufficiale all’indirizzo www.comfortquartet.com: È ancora incompleto ma la sezione download funziona benissimo. Tra i gruppi prodotti dalla Raving Records, Alessandro Baris segnala i Caboto di Bologna. Avranno diverse date questo mese nel capoluogo emiliano e non solo. Per informazioni: www.locusta.net www.bluebaobab.net/caboto/ [email protected] Riprende questo mese “Sensoralia”, la rassegna di arti elettroniche ideata dal Brancaleone e dalla Fondazione Roma-Europa al Teatro Palladium di Roma. Ascoltate e viste le suggestioni al silicio della prima parte (gennaiomarzo) – Rechenzentrum, Raster-Noton, AGF, Deadbeat –, la seconda manterrà la stessa oculatezza. Pino Saulo offrirà la possibilità di ascoltare i suoni della rassegna sintonizzandosi, ogni giorno dalla mezzanotte all’una, su Radio Tre. Il mondo del teatro si sta aprendo alle più acide sperimentazioni del linguaggio binario, in barba alla veste classica che ha sempre rivestito; viceversa buona parte della scena elettronica acquisisce sempre più un sapore ‘da poltrona’, di marca avant. Un simile percorso ha avuto anche la “Rassegna di nuove musiche contemporanee” al Teatro Fondamenta Nuove di Venezia. Avviata a febbraio, il carnet della rassegna ha dato ampio spazio alle performance elettroniche e suggellerà la data finale con un doppio concerto dei Matmos. Stessa tendenza per il Teatro Nuovo di Ferrara che, sempre in questo mese, accoglierà i Múm. È l’elettronica che definisce sempre meglio i propri contesti di attualizzazione o sono i teatri ad essere stanchi delle solite ‘messe in scena’? I tour mondiali diMatmos e Múm finalmente in Italia. I rumori di guerra di Civil War (2003) seguiranno all’isolamento degli sconfinanti paesaggi islandesi di Summer Make Good (2004). Matmos_ www.brainwashed.com/matmos/ 21 maggio Firenze - Fabbrica Europa, Stazione Leopolda 22 maggio Bologna 23 maggio Catania - Zo 24-25 maggio Venezia - Teatro Fondamenta - Risonanze Festival Múm_www.randomsummer.com/holding/ 10 maggio Milano – Rainbow 11 maggio Roma – Horus 12 maggio Firenze – Fabbrica Europa, Stazione Leopolda 13 maggio Ferrara - Teatro Nuovo bazar 05 2004 [email protected] suoni di pietro d,ottavio 23 PETER GABRIEL/LE DATE: Alzatevi, sta passando Peter Gabriel. “Up” - titolo dell’ultimo album del musicista inglese riecheggia anche nello slogan del “Growin Up Tour”, il giro del mondo in concerto che l’ex 11, MILANO - FORUM leader dei Genesis ha iniziato dopo l’uscita del disco, un anno e mezzo fa. Ora Gabriel arriva 12, PESARO - BPA PALAS in Italia per due eventi che promettono di essere memorabili nonostante il dodicesimo info: tel. 02/53006501 lavoro solista di Gabriel sia un album un po’ meno trascinante degli altri in cui il “guru di Bath” aveva centrato la difficile alchimia di sintetizzare musica di alta qualità e melodie a presa rapida, forse un prezzo pagato all’estrema lunghezza della gestazione che si è snodata per 9 anni. Oppure si tratta dell’ennesima svolta di un musicista talmente “avanti” che verrà compresa nel futuro dalle masse. Ma di sicuro “Up” resta l’ennesimo acuto del più grande compositore pop contemporaneo. Per di più l’artista britannico non rinuncia a proporre i precedenti capolavori che lo hanno consacrato star di prima grandezza nell’olimpo del rock che guarda al futuro. Sempre avanti e sempre pronto a precorrere i tempi, il tastierista lasciò i Genesis nel momento di massimo splendore, dopo aver messo il proprio marchio a pietre miliari del pop sinfonico (“Nursery Crime”, “Selling England By The Pound” , “Lamb Lies Down On Brodway”…). E già nel ’75 aveva gettato le basi del suo impegno per valorizzare la world-music, quando ancora ben pochi ne erano interessati. Un impegno, quello di produrre decine di album di musicisti sconosciuti per la propria etichetta “Real World” e di circuitarli dal vivo con il festival “Womad”, che ha dato a Peter Gabriel profondi stimoli per il suo costante rinnovamento, soprattutto in direzione della poliritmia africana. Escluso che la scaletta del concerto si spinga fino ai tempi dei Genesis, è certo che non mancheranno frammenti dei primi quattro straordinari dischi solisti (semplicemente Peter Gabriel I, II, III e IV), e dei successivi, monosillabici come “Up”: “So” e “Us”, il fulcro della sua produzione solista, al di là delle colonne sonore e degli altri progetti come “Ovo”. Non mancheranno quindi i grandi hit come “Sledgehammer””, (il clip più programmato nella storia di MTV ) e ancora “Solsbury Hill”, “Mercy Street” o “Digging In The Dirt”. Up! PIGRO: il latin-jazz-bossanova di Pino Daniele. Da non perdere. Sono passati quasi trent’anni da quando Pino Daniele proponeva quella tazzulella ‘e cafè che già emanava tutto il profumo della musica dell’artista napoletano, ponte tra le radici arabe partenopee e i suoni della moderna casbah globale. Daniele ha mescolato blues e canzone italiana, elettronica e jazz-rock, i ritmi del mediterraneo europeo a quello africano, lungo un percorso che ha spesso fatto scaturire capolavori. E ora, dopo essersi inoltrato con maggiore profondità nelle oasi del Nordafrica con “Medina”, il chitarrista riprende il viaggio alla ricerca della fusione del suono con il nuovo album “Pino Daniel Projet – Passi d’Autore”. Il singolo “Pigro” (che si puo’ preascoltare e acquistare soltanto on-line su www.rossoalice.it ) spazia nei territori del latin-jazz e rimanda direttamente alle suggestioni della bossanova, immersa comunque nel mondo della canzone d’autore italiana PINO DANIELE/ LE DATE di profilo internazionale. Non a caso, i complici di Pino Daniele in questa avventura MAGGIO sono del calibro di Peter Erskine a batteria e 5 BOLOGNA - teatro Medica percussioni, Alan Pasqua a piano e tastiere e 10 CREMONA - teatro Ponchielli Dave Carpenter al contrabbasso. Tre nomi che 12 BERGAMO - teatrotenda Donizetti da soli sono garanzia di qualità, anche se non 14 ANCONA - teatro delle Muse è una novità per il chitarrista napoletano che 16 FIRENZE - teatro Verdi da sempre incrocia gli strumenti con giganti 20 ROMA - teatro Auditorium Pio come Wayne Shorter o Pat Metheny, senza 24 TORINO - teatro Colosseo dimenticare il tour dello scorso anno insieme 28 VARESE - teatro di Varese a Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia. E 31 VENEZIA - palaFenice i concerti che stanno per partire promettono GIUGNO altrettanto bene. 3 MILANO - teatro Smeraldo CONCERTO PRIMO MAGGIO 1 ROMA – Piazza San Giovanni STEFANO BOLLANI 6 ROMA – Parco della Musica LOMA 8 MONTESPERTOLI (FI) - Mulligan’s RICCARDO SINIGALLIA 11 FIRENZE - Stazione Leopolda 28 BOLOGNA - Caserme Rosse LUCA CARBONI 11 ROMA - Auditorium Pio FRANCESCO GUCCINI 14 PARMA - Palasport FILIPPO GATTI 15 ROMA - Astra HERBIE HANCOCK 15 MILANO - Auditorium Verdi PATRIZIA LAQUIDARA 15 MALO (VI) – cinema Aurora QUINCY JONES & FRIENDS 16 ROMA – Circo Massimo KRAFTWERK 17 ROMA - Gran Teatro 18 TORINO - Lingotto RENATO ZERO 29 MILANO - San Siro ALICIA KEYS 30 MILANO – Piazza Duomo 24 di fabrizio gianuario suoni bazar 05 2004 simbiosi Alle origini della uomo-macchina silenzio, interrotto soltanto [email protected] Kraftwerk in concerto Dopo diciassette anni di assoluto dalla realizzazione del singolo Expo 2000 realizzato alle soglie del nuovo millennio per l’Esposizione Universale di Hannover, i Kraftwerk tornano in concerto con un tour che segue la recente pubblicazione del loro ultimo disco Tour de France Soundtracks. In Italia terranno di due sole date: la prima a Roma il 17 maggio presso il Gran Teatro di Tor Agnelli Gianni itorium nell’Aud 18, il , seguente giorno il Quinto e la seconda (Lingotto) di Torino, città simbolo dell’industrializzazione italiana. e E’ inutile ricordare che il gruppo tedesco nato nel 1971 dalla geniale intuizion progetti dei uno come arsi consider deve r Schneide Florian e Hütter di Ralf oltre più importanti e influenti della recente storia della musica popolare. Ma ca, ai ad essere stati i pioneri e al contempo i padri della moderna elettroni iuta Kraftwerk, il cui nome in tedesco vuol dire “centrale elettrica”, va riconosc che si la capacità di aver saputo leggere e profetizzare tra le righe di quella realtà loro alcuni In e. izzazion tecnolog e crescent della l’egida andava costituendo sotto a dischi non si conserva infatti soltanto una bellezza senza tempo, ma si condens un vero e proprio sistema di pensiero fondato su di un’estetica della simbiosi i, uomo-macchina. Ironici e malinconici, inespressivi e profondamente romantic quel musica loro la con amente compiut zare simboliz a i Kraftwerk sono riusciti processo di automatica fratellanza-alienazione sviluppatosi in seno alla cultura in tecnologica tra l’uomo e la macchina e teso a condizionare l’essere umano ale. esistenzi esercizio suo il tutto Da quel lontano 1986, anno di pubblicazione di Electric Cafè, il gruppo è tornato e del così lo scorso anno a cimentarsi con un nuovo lavoro, uscito in occasion un centenario della più celebre corsa ciclistica internazionale e ispirato ad France singolo composto diversi anni prima. Secondo le parole di Hütter Tour de dal espressa uomo” e a macchin tra a “armoni quell’ Soundtracks intende celebrare ciclismo e che “è una continua spinta in avanti, proprio come la nostra musica”. ione, Ma sebbene il disco risulti piacevole all’ascolto e pregiato nella realizzaz più facciano conti, dei fin in k, Kraftwer i come facilità certa una con emerge parte della storia che del presente. Vinicio Capossela e Mario Brunello Concertato per voci e visioni Ci si sbaglia alla grande se si pensa che l’unione tra le sezioni di archi e la canzone italiana sia ad esclusivo appannaggio del festival sanremese. E si continua a cadere in errore se ci si limita a pensare che strings e songs servono soltanto a regalare smelense e leggere atmosfere musicali da canzonetta strappacuore. Quando infatti ad incontrarsi sono due artisti come Mario Brunello , tra i più quotati violoncellisti e maestri d’orchestra italiani, e Vinicio Capossela, il portavoce più autorevo le della contemporanea canzone d’autore italiana, a venirci incontro sono soltanto sorprese . Accompagnati dall’Orchestra d’archi italiana, composta da diciassette elementi, dal contrabbassista Glauco Zuppiroli, da Vincenzo Vasi al teremin e con la presenza sul palco di Cesare Malfatti dei La Crus, i due si esibiranno il 6 maggio al Parco della Musica di Roma in un concerto dal titolo Concerta to per voci e visioni. Uno spettacolo musicale unico per formazione e programma, che spazierà Piazzola, Tchaikovsky e Sollina a musiche dello stesso Capossela, che sida alcuni capolavori di Bach, di brani tratti dal romanzo appena pubblicato da Feltrinelli Non si muoreesibirà inoltre in un reading tutte le mattine. Il jazz e la memoria Sono passati cinque anni dalla scomparsa di Michel Petrucciani e la Dreyfus, etichetta per la quale ha inciso fin dal 1993, ha pubblicato un’antologia di brani registrati tra il 1994 e il 2002 dal titolo So What-best of che offre un valido panorama sulle profonde e diverse caratteristiche, emotive e stilistiche, del grande pianista francese. Mancherà per sempre al jazz il suo tocco secco, preciso, nitido, quasi a sottolineare che non ci sono note perse o note più o meno importanti nella musica, ma che ognuna è li per vivere in tutta la sua complessità anche per quei pochi centesimi di secondo. Così come mancherà l’energica vita ritmica dei suoni andamenti, del suo fraseggio, espressivo quando in primo piano e sempre molto generoso in accompagnamento. Grandi non sono infatti solo quei musicisti che sanno suonare ma, come ha insegnato Ellington, che sanno far suonare, che si rendono decisivi per l’espressività dei propri compagni di palco. E così da brani in solo come J’Auraus Tellement Voulu, Brazilian Like e Besame Mucho, si passa ai duetti con Eddy Louis di Summertime e Les grelots, e al trio con Steve Gadd e Anthony Jackosn in So What e Home, fino al sestetto di Chloe Meets Gershwin che vede la presenza di Stefano di Battista e Flavio Boltro. Sempre distribuita dall’Egea è inoltre la collana Dreyfus Jazz Reference, che conta al suo interno più di cinquanta titoli di grandi del jazz con nomi del calibro di Miles Davis, Lester Young, Louis Armostrong, Duke Ellington, Billie Holiday, Charlie Christian e Frank Sinatra. 26 di ciro bertini leggere bazar 05 2004 [email protected] Emozioni viscerali La difficile sfida, riuscita, di Ivano Ferrari Fare poesia dei drammatici e truci momenti di un mattatoio. e in ripiegata com’è in un niente da dire espresso in toni lirici ra, soporife risulta ranea contempo poesia la Purtroppo, spesso, dei lettori. Non è certo il quello con poeti i aspirant degli numero il re coincide far da un’asfittica autoreferenzialità, tale appaiono evidenti sin dai versi che si stagliano dalla classica caso di “Macello”, la cui necessità e l’altissimo esito estetico imbatta una scossa neuronale e una tempesta di emozioni. si vi chi in do suscitan Einaudi, ne copertina bianca della collezio – dà voce a chi non può raccontare la propria storia, autonome bellezza e Questo poema – in cui ogni poesia ha una sua forza Non ci si lasci però sviare dall’iniziale comparazione semplicemente prestandogli ascolto: alla violata inermità animale. in fila/nudi/appena sporchi di letame/attendono la (“Tutti o stermini di campi dei tra l’esperienza del mattatoio e quella è molto più profonda e universale: ogni uomo è atteso Ferrari perfezione/balbettando proteste…”), perché l’intuizione di Ivano terrore. Per questo è un libro così importante rante recalcit pari con affronta finale stretta dalla stessa gogna, che alla l’inaccettabile, andando a frugarvi dentro per con sfida la affronta alto; e coraggioso: perché apre il nuovo secolo volando e chiazzato/e una tornita manzarda/avranno vitellon d’attesa/un trovare argomenti che diano un senso quotidiano (“Nella stanza bile, con una forma scarna e rigorosa, l’indici no affronta che Poesie . eterne”) domani /da ancora la notte/per annusarsi promesse ro/non si macella/…/sciopero/contro (“Sciope nia dell’iro l’arma o una lingua controllata eppure viscerale, che spesso impiegan di loro luce – ci si riavvicina decine di volte, sempre temendo Augusto Pinochet/il macellaio”). Poesie cui – ipnotizzati dalla rimanerne bruciati. IVANO FERRARI - Macello. Einaudi, pp. 94 euro 11 the thief Colonna sonora: GUSTAV MAHLER Sinfonia n°1; RADIOHEAD Hail to Futurosofia Il futuro con gli occhi di due grandi autori di fantascienza: un mondo in cui la cultura si assume in forma di fiale, i giornali si disintegrano al finire del giorno e il mondo si popola di eserciti mercenari. Come sarà il mondo tra cinquant’anni? Ce lo raccontano, con toni diversi, i libri di due autori di fantascienza che sembrano non avere dubbi: la razza umana esisterà ancora e il suo dominio regnerà incontrastato sul pianeta terra. Ma procediamo con ordine. Quello di Stanislaw Lem – scrittor e polacco di straordinaria levatura, il cui nome è quasi ogni anno tra i papabili al nobel, autore tra l’altro di “Solaris ” – è un romanzo scritto nel 1971, divertentissimo per la girandola di situazioni paradossali in cui viene a trovarsi il protagonista, l’astronauta Tichy, al suo risveglio nel 2039, dopo essere stato ibernato. Completamente disorientato dai mutamenti avvenuti, decide, per capirci qualcosa, di tenere un diario dove registra gli eventi. Tanto per orientarci, ecco qualche esempio in ordine sparso, perché l’inventario delle trovate sarebbe davvero lunghissimo. Le condizioni meteorologiche vengono decise a maggioranza dalla popolazione. Esistono una moltitudine di prodotti, tutti di origine chimica: giornali che si disintegrano automaticamente allo scadere del giorno, uccelli telecomandati (quelli veri si sono estinti causa smog), abiti che cambiano continuamente foggia e colore. La vita è regolata dalla psicochimica. C’è una medicina ad hoc per ogni circostanza. La cultura si assume sottoforma di fiale. Le chiese non esistono più: sono diventate farmacie che dispensano il culto prescelto. Il mutuo puoi restituirlo quando vuoi: tanto arrivano lettere di sollecito di pagamento contenenti sostanze psicochimiche che inducono sensi di colpa e voglia di lavorare. Scomparsa la solitudine, perché c’è una sostanza in grado di scindere in due la personalità dell’individuo: così non sono nemmeno più necessari gli altri. Nessuno muore più, tutti possono resuscitare: suicidarsi non serve, i parenti ti costringono a tornare in vita. Tutti sono buoni: la vita dell’uomo è più piacevole e rilassata, però sembra mancare un senso, la ricerca, i dubbi, le domande. Per raccontare compositamente la società futura, Lem inventa una moltitudine di neologismi – da qui il valore letterario dell’opera – e infarcisce le sue pagine di “futurosofia” di dilemmi morali che spesso inducono alla sospensione della lettura in favore di riflessioni di estrema attualità. Impressionanti alcune preconizzazioni: l’attentato al Papa e le azioni terroristiche ad opera delle periferie dell’impero occidentale, cui gli USA rispondono con ritorsioni che moltiplicano gli effetti degli atti subiti. Con Bruce Sterling, invece, il viaggio è completamente diverso. Innanzitutto la forma: non fiction ma saggio. Un saggio un po’ atipico, conseguenza dell’argomento: per inquadrare gli scenari futuri, si parte da un’analisi piuttosto oggettiva del presente, se ne indicano le prospettive più ravvicinate, per poi strutturare, attraverso una serie di congetture piuttosto arbitrarie, sviluppi offerti come processi inevitabili. Il che, al lettore che parta da presupposti diversi, può risultare irritante, insieme alla seriosità dell’esposizione e alla pretenziosità degli argomenti scelti. Infatti, Sterling – inventore del cyberpunk, contestata ma innovativa branca del genere fantascientifico, dai caratteri gotici, neri, tristi – decide di raccontare il futuro tramite la disanima delle sette età dell’uomo (bambino, scolaro, amante, soldato, giudice, affarista, vecchio), asserendo fin dall’introduzione che suo scopo è “suggerire scelte migliori in una prospettiva a lungo termine”. Potrà, ad esempio, consolare o indispettire la sua convinzione che il fenomeno del terrorismo islamico non sia da considerare, nel tempo, un problema fondamentale. Sicuramente stimolante è, invece, la capacità messa in mostra dall’autore americano di affrontare temi scottanti - quali la manipolazione genetica, gli eserciti mercenari, la globalizzazione informatica - senza pregiudizi conservatori (ma anche senza ignorarne gli interessi economici sottostanti), prospettandone possibili e vigili applicazioni positive. STANISLAW LEM – Il congresso di futurologia. Marcos y marcos, pp.160 euro 12 BRUCE STERLING – Tomorrow now. Mondatori, pp.25 2 euro 14 [email protected] bazar 05 2004 Generazione degenerata Verità di comodo Maschi trentenni che hanno eletto lo scazzo a ragione di vita Un romanzo che racconta una catarsi collettiva intorno a uno stuproomicidio Se non sapete come funziona la “manetta” – un sistema d’abbordaggio – ve lo spiega Marco Rossari nel primo racconto, per poi rivelarvi nell’ultimo che la verità non serve a niente. Nel mezzo, la condivisibile avidità di una checca, la bottega del riparatore di bici Angelo (ritrovo di spacciatori e universitari bramosi di conoscere la vita vera), il sortilegio di una mano che non riesce a liberarsi di un certo odore intimo, la celebrazione di un matrimonio ridicolmente squallido, la giornata particolare di uno studente fuoricorso che culmina nella decisione che non sarà mai un poeta. Protagonisti, sia che si tratti di studenti in Erasmus che delinquentelli bolliti dall’alcool, sono maschi trentenni che hanno eletto lo scazzo a ragione di vita e che più che sentirsi parte di una generazione, lo sono di una degenerazione. E nonostante l’insistita rappresentazione di destini di sconfitti e l’ambientazione urbana milanese, questi racconti si sorbiscono a catena come bicchieri di lambrusco, grazie all’abilità dell’autore: mai una frase scontata, mai qualcosa di già sentito nonostante l’evidente fascinazione beat americana. Come Bukowski (cui ha dedicato la tesi di laurea), Marco Rossari nutre amore per i perdenti, raffigurandoli con l’ironia di quell’Alan Bennett che in passato ha tradotto e il velo malinconico del Chet Baker di cui ha curato in italiano la biografia. Un uomo ritorna a casa, nel paese del nord Italia che gli aveva attribuito lo stupro-omicidio della ex ragazza diciassettenne: è la miccia che innesc a la catarsi collettiva necessaria per sovvertire le verità di comodo. Protagonisti di questa spoon river odierna: un giusto che fa di tutto per essere inviso agli altri, una splendida ragazza con le stimmate della colpa, un prete ateo, un ex calcia tore frustrato, un marocchino che svolge il ruolo di poliziotto di quartiere. Chi ha amato lo Sean Penn di “Mistic river” e “21 grammi”, divorerà questo romanzo. RAUL MONTANARI – Chiudi gli occhi. Baldini Castol di Dalai editore pp. 400 euro 14,90 Colonna sonora: PORTISHEAD Dummy; LIVING COLOUR Pride …lo scopriremo vivendo MARCO ROSSARI – Invano veritas. e/o, pp. 224 euro 14 Colonna sonora: BUGO Dal lofai al cisei; MASSIMO URBANI Easy to love Una vita amorosa spesa alla ricerca di sé Avventure Ussare leuropea Comiche spassose in salsa mitte ussaro che, braccato Ovvero le avventure di un giovane ufficiale ndo un terremoto di dall’esercito russo, si traveste da donna, provoca donne, umili e potenti, sensualità che travolge trasversalmente uomini e scritto con leggerezza occupanti e invasi. Con questo romanzo del 1931, riporta al centro Holenia Lernet solo apparente e intriso d’ironia, ignare degli scenari comuni, persone delle anità quotidi la Storia della all’occasione a pronte ma pelle, loro sulla che altri stanno disegnando recitare inconsapevoli ruoli da protagonista. le in Polonia. Adelphi, ALEXANDER LERNET HOLENIA – Avventure di un ufficia 14 euro pp.146 crimson king; PAT Colonna sonora: ; KING CRIMSON In the court of the METHENY GROUP First circle Intervista a Sergio Cofferati sul futuro Lem immagina la vita futura dell’uomo regolata dalla psicochimica, vale a dire dall’assunzione di pasticche che inducono ogni tipo di sentimento. Trova plausibile un simile scenario? No, i sentimenti degli umani non scompariranno mai. Non c’è, secondo me, sostanza chimica che possa sostituire le relazioni e le emozioni che le stesse creano. Questa dimensione degli umani è destinata per fortuna a restare vitale. La difesa delle loro emozioni e identità è anche la condizione per assicurare democrazia e dunque impedire che la gestione del potere avvenga attraverso atti che limitano l’autonomia e la libertà. Sterling ci mette in guardia contro i pericoli della manipolazione genetica e il proliferare per il mondo di eserciti mercenari. Che cosa le fa più paura tra i due rischi? La manipolazione genetica. I mutamenti che la stessa può produrre sono enormi e potrebbero snaturare lo stesso profilo leggere di ciro bertini 27 Uno scrigno pieno di tesori, che si “rivolge agli uomini giovani ed è dedicato alle donne mature”, con il tono beffardamente sapienziale di chi, avendone fatta esperienza, indica paradisi alla portata di tutti, rimasti inesplorati per paura delle convenzioni. Confessione sincera dai contenuti attualissimi e al tempo stesso romanzo europeo del suo tempo (1965), descrive la vita amorosa come una serie di avventure inaspettate, in cui il protagonista si imbarca per approfondire la conoscenza di sé. Non ci si aspetti l’esaltazione del libertinaggio, semmai la benefica dimostrazione di poter essere felici, a tratti, semplicemente vivendo. STEPHEN VIZINCZEY – Elogio delle donne mature. Marsilio pp. 216 euro 14 Colonna sonora: SIMON & GARFUNKEL Il laureato; JAZZANOVA In between degli esseri umani. L’uomo sarà sostituito integralmente dalle macchine per quanto attiene il lavoro manuale? Non integralmente perché anche nell’ipotesi estrema servirà sempre il lavoro manuale per attivare la prima macchina, che potrà a sua volta intervenire anche su un sistema complesso di altre macchine. Quale scoperta - in qualsiasi campo rivoluzionerà maggiormente la vita umana? Credo tutto ciò che consente il prolungamento della vita senza mutare le caratteristiche dell’umanità. Ci indica un’invenzione tecnologica che le piacerebbe fosse realizzata nei prossimi anni? Quella che rende utilizzabile a bassissimo costo l’uso dell’idrogeno per il trasporto. 28 di marco begani leggere.fumetti bazar 05 2004 [email protected] Fumetti, roba impegnata Un fumetto che racconta i drammi di un paese come l’Iran e un saggio univ ersi tari o, tutt o a fumetti, che spiega cos’è il fumetto. Ma una volta non era considerato "let tura d’evasione"? Marjane Satrapi, Persepolis, Storia di un’infanzia, Milano, Sperling & Kupf er Editori, 2003. Questo libro, che è il primo fumetto iraniano mai pubblic ato, è un dono di enorme importanza, sia sul piano del "cosa" è narrato, sia sul piano del "come". Nata nel 1969, Marjane Satrapi ci racconta la sua storia persona le dentro la storia del suo Paese, l’Iran, percorso dall’ing iustizia sociale, sconvolto dal nuovo regime dopo la caduta dello scià e poi distrutto dalle bombe irachen e quando per l’Occidente Saddam faceva ancora parte dei buoni. La portata di avvenimenti così drammatici viene resa attraverso lo sguardo di lei bambina, testimo ne di quanto la normalità della famiglia e delle relazion i umane possa uscire devastata dall’insinuarsi della Storia nella vita di tutti i giorni, e di quanto, questa normali tà, sia l’ultimo intimo approdo per sentirsi umani. I 19 capitoli di questo libro si snodano seguendo il solco lasciato dai drammi personali e sociali, così strettam ente intrecciati da farci capire in poche pagine che la sofferen za di un popolo è soprattutto la sofferenza di ognuno . Tanto peso è sostenuto da un filo sottile: un’ironia dall’aspetto infantile, ma dall’anima adulta e taglient e. Il come, appunto. Un tratto non modulato, senza volumi o scale di grigio; scelta stilistica consapevole, che pone un’immediata distanza tra noi e la vicenda. Parallel amente, tutti i personaggi, e soprattutto lei, Marjane , hanno volti quasi stilizzati, naif: come lettori non possiam o sottrarci all’identificazione e diventare lei, vedere con i suoi occhi. Nell’ambiente intorno ogni regola prospettica viene sconvolta; è la raffigurazione del mondo intorno, un affresco espressionista dove persino le masse – di vivi e di morti – diventano forma dell’incu bo. Senza che questa bambina ci abbia chiesto nulla, alle ultime pagine siamo così partecipi dei sentime nti intimi di Marjane che la commozione dell’addio all’Iran e alla sua famiglia fa scivolare in noi una vertigine incolma bile. Avremo imparato qualcosa. Walt Kelly, Pogo, Milano, Panini Comics, 2004 . La percezione che dall’Italia abbiamo di Pogo non restituisc e giustizia alla fama che questo opossum e la sua cerchia si sono guadagnati nel mondo, soprattutto negli Usa, dove le sue strisce conoscono un’immensa popolarità fin dall’inizio degli anni ’50. Recentemente apparso nella collana I classici del fumetto di La Repubblica, questo volume accoglie strisce degli anni ’69 e ’70. Golosa occasione per scoprire un universo. Walt Kelly, scomparso nel 1973, è un fumettista americano nel senso più tradizionale: i sei anni di lavoro insieme a Walt Disney si fanno riconoscere nel tratto paziente e rotondo con cui personaggi e ambienti sono disegnati, e nella regia stessa delle vignette, dove più azioni insieme occupano lo stesso spazio. I giochi linguistici, la cura per il registro, il lettering dedicato per alcuni personaggi, come Pantegana, sono i segnali di una totale padronanza del mezzo, in cui i virtuosismi si sprecano : memorabile l’avventura di Vespignano all’interno del balloon di Alberto (p. 34-36). Un orso, Kelly, che secondo le parole di chi lo conosceva, mai avrebbe parlato a sproposito. Al contrario dei personaggi delle sue storie, impegnati a dotare Okefenokee (la palude in cui vivono) di sovrastrutture politiche o giuridiche, perennemente tesi nello sforzo di ingarbugliarsi l’esistenza. Animali? No: Alberto l’alligatore, Churchy La Femme, una tartaruga, Beauregard, l’orgoglioso segugio, Sarcophagus MaCabre, l’avvoltoio, il Gufo, non sono affatto animali; sono la rappresentazione – impietosamente attuale – della società americana e occidentale. Addirittura, troviamo riferimenti a personaggi della politica di allora, come Spiro McAgnew, vice di Nixon, che ne L’ininquinabile Pogo diventa una iena dispotica e sola. È il contrario di Pogo l’opossum, il poeta, ben lontano dal voler essere protagonista di queste strisce: nella veste di pigro e occasionale pescatore, viene coinvolto di volta in volta nelle strampalate avventure dei suoi amati compagni. Pogo è Walt Kelly, il testimone, e la poesia è il suo linguaggio, che trova nel timido amico Crispino (un porcospino, guarda caso) la sua voce più profonda e dissacrante. Sarà lui a dire "Abbiamo incontrat o il nemico… e siamo noi." Scott McCloud, Capire Il Fumetto, L’arte Invisibile, Torino, Vittorio Pavesio Productions, 1996 Edizione italiana di Understanding Comics (Princeton, Kitchen Sink Press, 1993), è ormai un classico, tanto da essere usato all’Università di Torino nei corsi di Scienze della Comunicazione. Cosa c’è mai da capire nel fumetto? Tanto per cominciare, che cos’è il fumetto? Da quanto esiste? E che cosa accade tra una vignetta e l’altra? Perché ci identifich iamo così facilmente in alcuni personaggi? Come mai gli oggetti in movimento, nelle vignette, hanno tutte quelle linee, e com’è possibile che sia descritto il passare del tempo in una raffiguraz ione statica? Cosa mette in comune le tavole domenicali del New York Times con gli affreschi del Medioevo? Insomma, com’è possibile che una sequenza di immagini racconti qualcosa? Un saggio analitico e avvincente, interamente a fumetti, e la dimostrazione che una buona idea vale più di mille parole. [email protected] bazar 05 2004 leggere.rileggere di claudio amendola 29 Achille Piè Veloce Pagine che a volte accendono uno strano senso di fastidio, una sensazione di pietà e di schifo della quale poi ci si vergogna un po’… , sarcastico, piccante, L’ultimo libro di Benni è bello, divertente, ironico , insomma è perfettamente pauroso anche pagine commovente, inquietante, in alcune anche questa volta non tradisce che se, bologne tore dell’au one tradizi alla fedele le aspettative dei suoi lettori. re che non riesce a scrivere La storia dell’amicizia tra Ulisse, giovane scritto una piccola casa editrice, per scritti dattilo di il suo secondo libro e lettore scrittura, è un viaggio della genio e oso misteri -mostro ragazzo un , e Achille a compimento un progetto portano Insieme virtù. nelle loro bassezze e nelle loro à e le più feroci intimit e profond più le ndosi scambia morte, di e di vita essere diversi. Nel loro del osi nutrend , aggressività, uno attraverso l’altro Achille assapora tutte Ulisse, di i raccont i ndo ascolta stanza, sua buio della romanzo che l’amico non le gioie del sesso a lui sconosciute, dando vita al bellissime, e la fame di pagine no diventa Ulisse di parole Le e. scriver a riesce pari tra due amici, alla scambio uno atta, vita del piccolo mostro viene soddisf nonché fidanzata latina, a bellezz tipica Pilar, e Penelop cui di uno scambio legge in qualche chi anche E nista. protago e di Ulisse, diventa l’inconsapevol il protagonista si quando zo imbaraz in sente si come così ia, benefic modo ne cutore. In quelle pagine si trova davanti alla mostruosità del suo nuovo interlo one di pietà e di schifo che sensazi quella o, fastidi di strano senso quel rivive , e della quale poi ci si persone queste con si avverte quando si ha a che fare a fare un passo in più, ci prova questo, tutto oltre và Ulisse po’. un a vergogn riesce e viene premiato. e degli scrittori, si Benni colpisce con forte ironia il mondo dei libri , degli intellettuali settore del isti giornal beffa dei critici letterari, dei che si svegliano una tanti, sono e quelli, tutti di anche ma itoria dell’ed stesso tempo ci fa vivere mattina e decidono di fare gli scrittori, ma nello la nostra lingua, con la per l’amore lavoro, suo il per e passion la e sentire ggi di contorno, tutti persona I e. circens abilità quale gioca, come sempre, con pezzetti di un puzzle molto sono , omerici nomi da i distint contrad amente rigoros amaro o una lacrima, oppure ben costruito e per ognuno c’è una risata, un sorriso one. repulsi propria e vera come d’abitudine per il Anche in Achille piè veloce (Feltrinelli 14,50 euro), “Aspirò una boccata di umida iente: all’amb o dedicat è io passagg un ino”, “Celest argon, xenon,&radon, vapore brezza del mattino e fece entrare azoto, ossigeno, piombo tetraetile, benzene, azoto, di o biossid o, carboni di do monossi acqueo, fungine, un’aeroflotta di particolato di carbonati e silicati, alcune spore e, pollini anemofili, una piccion di assita ectopar un , anonimo pelo un , batteri fabbrica, e un granello remota una da ta stilla di anidride solforosa convola le, trasportato dallo cidenta nord-oc Turchia ye, Tevtiki da ente proveni di sabbia città.” della l’aria respirò scirocco della notte. Insomma calcio: le vicende del Per i Benniani più esigenti, non manca un occhio al o quando giungon Ulisse, di cuore menisco di Mironi, campione del risata. una sempre no strappa e aspetti lo te meno ovesimo Considerato che, dal 1981 ad oggi, questo è il diciann tore, mi dell’au l’età rata conside e Benni, Stefano di libro sento tranquillo per i prossimi venti anni. Stefano Benni , Achille piè veloce, Ed. Feltrinelli 30 di nancy brilli leggere.brilletture bazar 05 2004 Libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa Se cercate una trama, questo è il libro sbagliato… “A tutti i viventi invidio il fatto di non essere me”. Lo pensa Bernardo Soares, il doppio di Fernando Pessoa nel”Libro dell’inquietudine”. “Un alito di musica o di sogno, qualcosa che faccia quasi sentire, qualcosa che non faccia pensare”. Bernardo guarda la propria vita da lontano, la studia, la sminuzza e non se ne innamora. “Ogni giorno la materia mi maltratta. La mia sensibilità è una fiamma al vento”. Pessoa sente, e soffre. Spellato vivo ma deciso a starne lontano, da questa sua esistenza. Pare uno che campi in uno stato di percezione alterata, tipo quando il sonno non arriva e senti i suoni ovattati, il rumor bianco. L’autore potrebbe parlare in prima persona, ma è a Bernardo che fa scrivere il suo anomalo diario. Che strano libro. Doloroso e acuto e triste e poetico. Di quella poesia che ci ripensi, e ti dici che è proprio così che sono le sensazioni dell’anima, quando decidono di prendere il sopravvento sulle cose. Se cercate una trama, questo è il libro sbagliato, perchè hanno trovato in un baule certi fogli slegati e incasinati che chissà come li ha scritti Pessoa, in che ordine e modo, e, volenterosamente, li hanno messi insieme. Ma se vi va di godere di una qualità di pensiero alta e bella, se magari siete un po’ depressi e naturalmente avete messo su un cd di musica avvilita, e ovviamente guardando fuori ora quasi piove ma definitivamente ancora no, qui trovate qualcosa con del sublime autentico dentro. Non so a voi, ma a me questo m’aiuta. Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares di Bernardo Soares, Ed. Feltrinelli [email protected] [email protected] notte di marcello amoruso 31 bazar 05 2004 Birra,battiti e brusii Alta qualità degli eventi live e divertimento tout-court. E’ que il tenore delle serate del Circolo sto deg li Artisti di Roma. E poi la fresca nov il prato esterno suddiviso in aree perità: una surreale festa felliniana! Locale notturno situato tra il Mandrione e P.le degli Artisti continua imperterrito dal punto da Lodi, il Circolo organizzazione di concerti live di artisti di spessore cui era partito: internazionale ed emergenti (no cover band!), laboratori e performance e intrattenimento spensierato a base di birra, battiti teatrali, mostre mese di aprile, sul palco del locale capitolino si sonoe brusii. Se nel del calibro sperimentale e innovativo quali Xiu Xiu, alternati gruppi e Lali Puna, maggio non sarà da meno. A corona Giardini di Mirò programmazione indie saranno: Bugo (8), Down by re l’immancabile Words (15), Misto Nocivo (22) e il Rock’n’roll Damnalow (13), Perfidius Tutti i lunedì del mese, rassegna teatrale: il Circolo tion Festival (23). Il locale continua a non deludere il suo numeroso del Teatro. pubblico e si avvia alle effusioni naturalistiche della primavera, fregiandosi dell’ampia dose di verde che ricopre la parte antistante l’edificio. Il prato è realmente capiente, suddiviso in differenti aree: una concepita come bar all’aperto, un’altra con gazebo, un prato circondato da una siepe e infine un’area terrazzata più appartata. Di fronte, le gobbe vuote dell’acquedotto suggeriscono sfumature neorealiste. L’insieme dà l’idea di una surreale festa felliniana riadattata in chiave stoned. Sabrina, della Scuola di Teatro, La scaletta, residente al Circolo, precisa che il locale è uno “splendido e bizzarro calderone”, alludendo alla moltitudine delle attività proposte, che associano alla qualità ricercata un certo eclettismo. Che si ritrova poi anche nel pubblico che segue le tante serate, differenziato in base al tema di volta in volta proposto. Il 18 avrà inizio un laboratorio teatrale curato da Valeria Campo, cofondatrice del Teatro Archivolto di Genova. Dal 1995 si occupa di Nouveau Cirque come docente di recitazione e regia, collaborando, tra gli altri, con l’Ecole Nationale Du Cirque de Montreal. A giudicare dalla gente che puoi incontrare, è proprio vero: checché se ne dica, un circolo di artisti. Circolo degli Artisti via casilina vecchia 42 - Roma Info: 0670305684 www.circoloartisti.it Zo centro culture contem poranee Piazzale Asia 6 - Catania Info: 095.533871 www.zoculture.it Officine in fa bbrica Centro culture contem ranee. A fianco della stazione ferpo ro Catania, le ciminiere della viaria di non fumano più, ma dent fabbrica ro, lo Zo continua a lavorare so do . In un contesto post-industri ale che farebbe invidia al degli urbani frequentatori della notte, lo Zo giunge più languido anno di attività con una prop al suo ulsione realizzativa che non terzo dubbi, meritando a pieno lascia culture contemporanee. titolo l’appellativo di cui si bea: Centro Il Centro più attivo della città spazio interno in maniera mod barocca per eccellenza articola lo di soluzioni: proiezioni, read ulare, permettendo un’ampia scelta sala di registrazione e un ing, concerti, laboratori digitali, una intimo e carico di elucubra bar-caffetteria: forse il momento più quello di uscire fuori da una zioni nottambule. Vanto del locale è visione museificata dei sape alla liminalità fra i diversi lingu ri e aprirsi (14) e Matmos (22) i concerti aggi espressivi. Per maggio, Velma teatro-danza e poi l’insolita da non perdere, un’intera rassegna di routine. Ironia della sorte o forse mov culturale che ha lanciato il ente nominale, l’associazione prog titolare della nuova storia che etto si chiama Officine: oggi unico raffinazione dello zolfo stan gli ex stabilimenti industriali per la edifici che lo Zo lancia una no percorrendo. È all’interno di tali nuova forte ondata in città. sottolinea il direttore artistico, Come la vocazione geografica e cultuSergio Zinna: “il centro accoglie rale della Sicil ia di farsi ponte fra le diverse tradizioni e cultu a Occidente come a Sud ere, rivolgendo uno sguardo a Nord e ampio raggio che investe laad Oriente”. Un’azione di ricerca ad con un occhio di riguardo sperimentazione artistica tout court, se a livello nazionale il progper gli artisti locali. Ci sarà un motivo etto è stato definito “pilota”. Adesso è pronto al decollo e, per fortu na, non serve allacciare le cinture. La grecia salentina continua a filare pizziche e schiaccia l’occhio ai pub: copioso rituale notturno Se su Google.it si prova a digitare le parole “lecce locali notturni” e premere invio, il risultato sarà una sterminata lista di pub, pub, pub… Se a quelle parole si aggiunge anche “pizzica”, il risultato non cambierà di molto: in più, qualche data di concerti di pizzica di imprescindibile derivazione autoctona. Non tutto è pizzica, ma il morso della tarantola avrà ormai infettati tutti da quelle parti. E, nello scorrere la lista, non sembra affatto che qualcuno tenti di debellarne gli affetti. Anzi! Pizzica e pub Per un’esplorazione più completa delle aree coinvolte nella rassegna di locali qui proposta, una guida ai portali della notte on line. (Roma) (Catania) (Lecce) www.notte.it www.katania.it www.nightchannel.it 32 di alberto traversi notte bazar 05 2004 The Lounge [email protected] e tendaggi multicolore di fattura balinese, va in onda ogni sera intorno alle 20 il consueto struscio di bellezze benvestite e superaccessoria te. La filosofia che sta alla base dell’operazione è quella del relax a tutti i costi. Dalla musica (ambient e easy listening) al cibo (pizze e focacce calde al momento in un forno a legna) all’arredamento pensato per preparate favorire la distensione emotiva e la socializzazione. L’ethno-chic, ma questa volta di matrice argentina, disegna anche gli spazi del Town House 31 31), neonato hotel della famiglia Rosso, diventato già un riparo(Via Goldoni, cool-hunters della zona. Sedute di design, bolas impreziosite da sicuro per i sogni di tango raccontati dai toni suadenti di musiche chill-out pietre dure e danno un’aria vacanziera alla corte di un palazzo vecchia Milano. Lounge che più lounge non si può, il The Lounge del Palace (Piazza della Repubblica, 20), un altro hotel tra i preferiti del momento, rifà grandi spazi americani in voga nell’era dello swing. Tra gli atout il verso ai impeccabile per servizio e arredo spiccano libri d’arte, tappeti di un locale preziosi e il contorno di uno degli hotel più lussuosi della città. Hotel Diana viale Piave 43. Tel. 0220581 Executive Lounge via De Toqueville, 3. Tel. 0262611617 Town House 31 Via Goldoni, 31. Tel. 0270156 The Lounge Piazza della Repubblica, 20. Tel. 0263361 Aperitivo in hotel Stasera tutti in hotel. Tra cocktail vintage e champeagne le mignon l’ultimo trend milanese è quello di gustar ti davan hi alberg ri miglio dei nti suade e lounge fere atmos suo il a un fresco aperitivo. Ma attenzione: ogni albergo ha stile… Si comincia alle sette di sera: quando la Milano che lavora allenta cravatte e catene di scooter e prende tempo per uno dei momenti più agognati della giornata, quello fatidico dell’aperitivo. Tramontata un po’ la moda dei discobar, dei chiringuitos di scuola caraibica e dei banconi in stile “grande abbuffata”, ora la cocktail generation ha scelto come terra di conquista alcuni tra gli hotel più chic della città. La tendenza, come spesso accade, arriva dagli States e precisamente da New York, dove alberghi come il Paramount, disegnato da Starck, il Mercer e il Morgans dell’eximpresario dello Studio 54 Ian Schrager sono diventati, oltre a locande di culto dove passare la notte, luoghi di entertainment a tutti gli effetti. Il primo a Milano a lanciare la moda è stato lo storico Hotel Diana. Qui, nel salotto d’inizio secolo dove un tempo si davano appuntamento artisti e letterati, oggi si sorseggiano cocktail vintage e champagne mignon. Lo spazio in questione che ha preso il posto del vecchio bar d’appoggio per il lounge, si chiama H Club e presenta in una cornice di importanti abatjour, ricchi tendaggi e preziosi componenti d’arredo in fusione di alluminio, appuntamenti eleganti con mostre e presentazioni, aperitivi classici e dopocena a lume di candela. Poco lontano, nel cuore della battutissima e modaiola zona intorno a Corso Como c’è Executive Lounge, il giardino notturno dell’Atahotel Executive. Tra letti artigianali, tavoli bassi, cuscinoni Town House 31 STANOTTE.. Wine bar: tra gusto e tendenza Più chic dell’enoteca, più understatement del discobar, più cool del ristorante, il bar-à-vin, famoso anche nella sua accezione inglese di wine bar, costituisce l’ultima frontiera del divertimento notturno milanese. Preferito, in Francia come in Italia, da una gioventù bon chic bon genre, tutta abiti vintage e cachemire del nonno, questa tipologia di locale racchiude in sé i concetti un po’radical-chic di bere bene e mangiare genuino in spazi tranquilli ispirati alle antiche osterie. Tra i nuovi arrivati, in una scena che si arricchisce di mese in mese di nuove proposte, c’e la Cantina del Jazz. Nata dalla ristrutturazione di un ex showroom di bigiotteria, questo wine bar dall’aria elegante riprende tematiche care agli anni’20 con un’ambientazione raffinata basata sul contrasto tra bianco e nero dove l’unica concessione al colore è data dalla grande riproduzione di un famoso quadro della pittrice polacca Tamara De Lempicka. Alla Cantina è comunque il vino il grande protagonista. Etichette importanti scelte con cura dal sommelier Davide Santini sono a disposizione per degustazioni anche abbinate a piatti di piccola cucina. Nel cuore pulsante della City meneghina il Malvasia 3000 propone vini e cibi di qualità provenienti da tutto il mondo. Tra accoppiate solenni come il culatello di Zibello e il Muffato Antinori o il foiesgras con confetture accompagnato dal Gewurztraminer Gruss alsaziano, l’idea dello staff è quella di associare vino e cibo partendo dalle 100 bottiglie migliori del mondo. Nuovo anch’esso e dal nome che già ispira simpatia, il Ross & Bianch va ad arricchire la zona intorno a piazza Cinque Giornate. Aperto dal lunedì al sabato dalle 17.00 all’una di notte, il locale propone, in un ambiente caldo ideato dagli architetti Fernandez e Vandoni, vini italiani noti e novità poco conosciute, ma ben selezionate, dal sommelier Andrea. Il cibo, abbinabile ovviamente ai vini, segue il concetto fusion di associare materie prime e modi di cucinare di paesi diversi. Storico, tradizionale ma anche un po’ antimodernista, visto che dal 1859 poco è cambiato nella sua struttura, il mitico Moscatelli è un po’ il progenitore dei bar-à.vin dell’ultima generazione. Dalle sue vetrine ricche di volumi antichi dedicati al vino e tappezzate di preziose bottiglie impolverate ad arte, si scorge la scritta “Il vino desta il genio”, motto che ci ricorda la sua filosofia fatta di cose semplici ma sicure. Cantina del Jazz Via Cirillo ang. c.so Sempione. Tel. 0234934467 Malvasia 3000 Via Borromei, 13. Tel. 0280298821 Ross & Bianch Via P. Sottocorno, 11. Tel. 0276008728 Moscatelli Corso Garibaldi, 93. Tel. 026554602 bazar 05 2004 [email protected] notte di andrea lisi 33 PLAY IT LOUD, MADAME Nuovamente in Italia Miss Kittin, una delle più famose dj del mondo: il 21 maggio al Supermarket di Torino e il 22 maggio al Brancaleone di Roma Con il nome vezzoso e ironico di Miss Kittin, una trentunenne di Grenoble, città francese ai piedi delle Alpi, si è fatta conosce re in tutto il mondo come vocalist inconfondibile dei più grandi successi che, tra anni ‘90 e 2000, hanno riportato in auge il sound electro pop degli anni ‘80: “1982” con The Hacker per la Gigolo di Dj Hell nel 1998, “Intimites Ep”, sempre in coppia con The Hacker, nel 2000, “Silver screen shower” scene e “Madame Hollywood” di Felix da Housecat nel 2001, anno in cui la sua voce compare anche nei Paola Testa Miz Kiara dischi di Steve bug, Sven Vath Antonelli Electric, Justin Berkovi e Golden boy, all’epoca boyfriend in Zurigo. La fama legata a questi interventi sotto forma di parlate svagate e asettiche, freddamente erotiche come possono esserlo le affermazioni perentorie di una diva annoiata, ha fatto passare in secondo piano la pluriennale attività di dj di quella che molti hanno finito per chiamare miss Electroclash, dimen ticando che è invece fondamentalmente una selezionatrice di tormentoni techno. Salta infatti all’occhio, anzi, all’orecchio, con una certa evidenza la differenza tra le selezioni dei mix album prodotti sull’onda del grande successo come lady “immagine” della scena alla moda, “Electr oclash” del 2002, “Radio Caroline” del 2003, con le sonorità domin anti nei dj set a cui ci ha abituati nelle sue recenti incursioni in Italia. Memo rabile a riguardo una chiusura di serata al Mattatoio di Roma, lo scorso settembre, dopo Andrew Weatherall e Radioactive man, a suon di pistoni techno da rave di altri tempi con la gente sudata in visibilio a gridare a braccia alzate. La cara Miss Kittin, a dispetto delle pose glam e della nomea acquisita di Madame Supercool è assolutamente un anima le da consolle, prosaica e “ignorante” quanto basta per sfondare senza troppi complimenti. D’altronde la francesina ha esordito, nel ‘94-95, suonando roba in stile Detroit in party illegali come il Dragon Bal, nel sud della Francia, e non sarebbe finita nelle braccia del gigantesco e “grezzo” Technoproducer T Raumschmiere, se avesse avuto i pochi peli sullo stomaco della soubrettina fashion. “ Non bisogna avvallare la trasformazione in superstar dei dj. Sono contro tutto ciò perché siamo semplicemente gente che lancia dischi ( “record pushers”)”, parola di Miss Kittin. LE ITALIANE CI SANNO FARE? ne di casa nostra Le dj don iare una pentola in di dj italiane che hanno una rispettabilità nel circuito è come scoperch Scovare i nomi che suonano house, il genere più cui bolle molto di più del previsto. Anche qui le più note sono quelle e Milano che quest’inverno è Ibiza Londra, tra attiva già Poletto, popolare della dance, come Paola Polly G-Lounge di Milano, o come al le ascoltabi stata residente al Docks8 di Torino, Paola Testa di Radio 101 r” più famosi d’Italia. “afterhou degli uno e, Syncopat del fa d’anni paio un la veterana Babajaga creatrice po’ bonazze un he”un “superfig delle categoria la to Molto rappresentata dalle nostre parti è soprattut o appartenere, a giudicare sembran cui a gio, personag il richiede come voi” cazzo ve-che po’ “aggressi Alexia Rosati, conosciuta in dall’immagine proposta nei siti personali, la triestina Onirika e la romana sacri della scena soul funky anni quel di Los Angeles per le sue frequentazioni “artistiche” con mostri o residente alla Maison di ’80 e house primi ‘90. Piuttosto eclettiche sono Flavia Lazzarini, quest’ann nte Miz Kiara, che mixa l’emerge e onale, internazi Roma, ritenuta una delle più accreditate a livello zioni fra Roma e Napoli, peregrina sue nelle ectro Funky-el al se Tech-hou dalla ra disinvoltu con estrema oltre che come dj producer come Nota i. alternativ contesti in che suonando sia in luoghi istituzionali off e dei centri sociali ricorrono è anche Ninfa, specializzata in Lounge, mentre nel circuito delle feste da Milano area lesbo Hard i nomi di Ailén Gamberoni, varesina specializzata in Breakbeat, AC/DShe e uno no, va a rifornirsi di si mese un che Roma di Vibes, l’emergente Ma.Rù del collettivo Phag off iccione e dintorni), l’Ibiza Rimini-R ( Riviera della signore le anche ate menzion Vanno Berlino. vinile a di discotecomani incalliti; orde tare acconten per solo non e estivi nostrana, che si coalizzano nei mesi Marta B e Fanny. Mentre a occhio e croce negli ultimi anni, le varie Janet, Enrica, Miss B, le milanesi caparbietà e passione, per do imponen vanno si che nomi di affollata più la scena romana è sempre to nei beats, Lasky soprattut massiccia dalla Red, Dj da miss HotforTandoori De Monique, a miss Goa come professioniste di donne le vedere a re continua non per basta quanto n’è C’è dj, a Rossella. i maschi, non tutte sono serie b anche in questo settore. E se poi tecnicamente, come accusano ancora a fare arte come Raffaello impeccabili meglio così. Se la tecnica fosse tutto nella vita staremmo ? e Michelangelo. Ma come? I DJ non appartengono all’avanguardia??? 34 di claudio coccoluto notte.nottetempo bazar 05 2004 [email protected] Ritmi urlati, volumi eccessivi, stacchetti e pacchianate varie: quando la TV e il clubbing sono trash E’ un po’ di tempo che serpeggiano in me dubbi e fugaci pensieri (fino a i qualche tempo fa non potevo neanche chiamarli tali), quasi strane sensazion alcune per e distrazion e Noia e. non-so-ch un di rifiuto il come cutanee… delle cose che fanno parte del nostro quotidiano, dei nostri momenti di svago che definiamo “liberi”, degli attimi in cui dovremmo ricaricarci e divertirci, raccogliere input e trasformarli in energia benefica… Mi riferisco alla confusione di contenuti che regna nell’intrattenimento, del con la televisione a far da regina. E’ infatti significativo che i contenitori tempo libero schiamazzino nel dipingersi di mille colori pur di non passare inosservati, di attirare la nostra attenzione e di catturarci come clienti; perfino e soprattutto quando ciò stride con quello che possa essere il tono, l’umore della proposta. Pensieri che ho fatto nel momento in cui ho notato che non riuscivo più a soffermarmi su alcuno dei programmi tv dello sterminato palinsesto nazionale: tutti “troppo”: violentemente colorati, troppo commerciali, obbligatoriamente ironici e divertenti, forzatamente spiritosi ma senza un minimo di spiritualità. Tutti con un denominatore comune che non può sfuggire ad un operatore del suono: ritmo alto e urlato (tecno-hardcore) e volume eccessivo fuori luogo (distorsione). E’ curioso e divertente che ti quando si parla di volumi alti ed eccesso di suoni subito ci si senta autorizza , sprecano si aggettivi gli e e: discotech delle a puntare il dito sul mondo assordante, volgare, fonte di incomunicabilità. Aggettivi che non sfiorano a nemmeno l’aura dell’inviolabile cultura catodica. Eppure non sono il primo dirlo: è il momento di una tv urlata, che frastorna, che non potendo stupire ti, a causa della mancanza di argomenti, colpisce duro con colori, movimen anche che dire a serve mi premessa lunga La varie. ate stacchetti e pacchian la discoteca è un “contenitore” del nostro bisogno di ritemprarci, di uscire tra dalla routine, di staccare la spina (della tv?). Il parallelo che suggerisco è certa tv caciarona e inelegante e una precisa tipologia di locali da ballo: i luoghi dell’apparire virtuale non sembrano tanto diversi da certi club e baracconi, spersonalizzanti che a dispetto della club-culture, sopravvivono no imperano; mega-locali che pur raccogliendo grandi folle, nulla trasmetto in termini di emozioni. Templi della decadenza e, il più delle volte, del brutto e dello squallido: il trionfo dell’iconografia discotecara più becera e obsoleta, un vero e proprio inquinamento per chi predica un clubbing maturo e consapevole. Come per una nuova televisione, capace di intrigare senza frastornare, così per la discoteca il futuro è forse già qui, nella nostra mente e nei nostri sogni: è il locale dove regni sovrano il benessere, principe della serata; la musica sia protagonista in molti momenti, ma in altri dovrà essere solo una sottolineatura degli attimi fuggenti di vita dei frequentatoriattori del locale, potrà essere un groove di percussioni nella resa totale del corpo, oppure un sussurro tra i capelli che danzano, tra gli abiti che frusciano. Un’onda tra le mani che si alzano, colonna sonora di una porzione il di vita che possa rimanere nella memoria di qualcuno tra i presenti come più bello dei regali. a Voinlpgisatra it e sullo schermo 36 di chiara spegni gusti bazar 05 2004 [email protected] Essenziali nella cucina messicana risalgono all’epoca precolombiana e si mangiano rigorosamente con le mani. Una versione nostrana? La mitica piadina Morbide, farcite e arrotolate diventano tacos, ripassate in padella con carne o verdure sono burritos, con la salsa di pomodoro enchiladas, quesidillas per variare. Le tortillas, schiacciate di farina di granoturco o di frumento cotte sulla piastra di ferro o di terracotta, la comal, fanno parte dell’abc della cucina messicana. Fritte o ammorbidite nell’acqua dopo la cottura possono assumere consistenze diverse, a seconda dell’esigenza del piatto. Ripetere nelle nostre cucine l’impasto originale, con masa harina e acqua, è quasi impossibile, così in genere si acquistano confezionate. Pezzetti di tortillas tostati, i totopos, sono ottimi stuzzichini da immergere nella salsa guacamole, nella crema di fagioli o nella salsa mexicana. In Italia vengono chiamati nachos. Los hombres de maiz Tra le tante leggende sul mais, una racconta che da un impasto di ossa e granoturco gli dei Quetzalcoatl e Coatlicue abbiano creato gli uomini. Per questo i messicani sono chiamati anche los hombres de maiz. Si narra che le tortillas siano state inventate da un suddito per il re affamato. La prima viene datata a circa 10.000 anni a.C., quando il granoturco veniva considerato una pianta sacra. Ripiene di carne o altri cibi, nel West le tortillas erano apprezzate dai cowboys, per rifocillarsi attorno al fuoco. In Messico tutti mangiano tortillas, rigorosamente con le mani. Tagliarle con il coltello è un’eresia. I messicani però, pur consumando da sempre tanto mais, non hanno mai sofferto di pellagra, una malattia molto diffusa nell’Europa del XVIII secolo. A salvarli è stata l’antica pratica di maya e aztechi di mettere l’impasto a bagno in acqua di calce per una notte, prima di fare le tortillas. Questa preparazione rende “biodisponibili” per la digestione la vitamina niacina e un importante aminoacido, il triptofano. Un’usanza mai trasmessa nel Vecchio Mondo. nare il mais 600 modi di cuci e riso. Sono questi i jolly della Tortillas, fagioli, peperoncino cucina messicana, che ha conservato molto delle sue origini precolombiane e ha acquistato gli elementi più interessanti della cucina spagnola. Esistono almeno 32 varietà di mais in Messico, con chicchi di cinque colorazioni diverse e proprietà nutritive differenziate: il mais azul è la qualità più pregiata. Mentre in Europa si usa solo per polenta e pop corn, in Messico sono stati “censiti” oltre seicento modi di cucinare questo cereale, alla base della dieta della popolazione locale. Le guide ai fornelli Come preparare una vera comida mexicana? Più di 120 ricette nel manuale “La Cucina Messicana”, edizioni Sonda, 8,50 euro; bello “Cucinare Il Messico” di Juan Pedro Miquelasquez, edizioni Demetra, 8,26 euro; invitanti le fotografie di “Cucina Etnica” Tex mex” di Giovanni Guagliardi, edizioni Fabbri, 15,24 euro; da non perdere il ricettario tascabile delle “guide minime” di Anne Wilson, “La Cucina Tex Mex”, edizioni Gribaudo, a 1,49 euro. Tante informazioni nel manuale della Vallardi, Messico, di Julia Fernandez, della collana “la cucina del mondo”, 12,91 euro. Anche su www.bol.it “Cucinare Tex_ Mex” ediz.Demetra, 8,26 euro; La cucina messicana di Edicart , 11,62 euro; curioso è “Il Libro Di Cucina” di Juana Inés de La Cruz, di Angelo Morino, Sellerio, basato sulle ricette di un manoscritto che “la monaca selezionò e copiò da un libro di cucina del convento di San Girolamo” a Città del Messico, dove entrò come novizia nel 1668 e rimase sino alla morte. [email protected] bazar 05 2004 gusti di chiara spegni 37 Una star dei fornelli messicani Se l’inglese non è un problema, allora si può cliccare su www.amazon.com e ordinare i libri della cuoca messicana che in Usa è famosa quasi come una stella del cinema. Si chiama Patricia Quintana e ha fondato una scuola a Mexico City, dopo aver girato per il Paese alla ricerca delle ricette degli indios. Ha scritto nove libri; ultimamente ha sperimentato in cucina un mix fusion Messico-Francia. Suo il ristorante di Mexico City, l’Izote, noto a livello internazionale, dove Patricia ha una missione: conservare la tradizione culinaria precolombiana. Ma la cucina messicana deve tanta fama negli States anche a Diana Kennedy, un’altra autorità nel settore, che 25 anni fa ha diffuso in Usa questa tradizione culinaria. Ha scritto “The Tortilla Book”, insieme ad altri best-sellers, come “The Essential Cuisine Of Mexico”. Sempre su amazon è interessante anche un altro libro: “Frida’s Fiestas: Recipes And Reminescences Of Life With Frida Kahlo”. La nota artista Frida Kahlo era anche un’ottima cuoca e in questo libro sono raccolte le sue ricette. E-commerce made in Usa e indirizzi italiani La cucina messicana ha conquistato il mercato di tutto il mondo. Due siti di e-commerce promettono consegne in tutto il mondo di prodotti tipici: www.texmextogo.com e www.mexgrocer.com, dove sono disponibili confezioni regalo e vari attrezzi, come la piastra per le tortillas. In Italia la masa harina, difficile da trovare, si compra a Milano nel negozio Granaglie del Bo, in piazza Lega Lombarda 5, a Roma invece nelle drogherie Castroni, come in quella di via Ottaviano 55. Per chi fa la spesa al mercato: in genere sono gli indiani ad avere ingredienti freschi utili anche per le ricette messicane. Tortilla Soup ha questo merito: ogni pietanza diventa parte della storia. Dopo il successo di Mangiare Bere Uomo Donna di Ang Lee, la regista Maria Ripall si cimenta in un film da gustare rigorosamente a pancia piena, per non rimanere catturati dal desiderio di tortillas, tomatillos, insalata di cactus, l’immancabile chili e agnello all’arancia. Il protagonista che dimostra tanta abilità ai fornelli è Hector Elizondo, alle prese con tre figlie impegnate a trovargli a tutti i costi una nuova compagna. Quando ci si ritrova con gli amici per guardare la partita o un bel film, non si può resistere agli stuzzichini. E seguendo la nuova tendenza del finger food si possono fare in casa alcune ottime salsine di accompagnamento. Ecco due ricette sane della cuoca Diana Beltran, che piacciono a tutti e soddisfano anche le esigenze dei vegetariani. Da gustare insieme ai totopos, conosciuti come nachos, oppure spalmate nei panini, per un pic-nic dal sapore “etnico”. Salsa guacamole: schiacciare con la forchetta tre avocado, tagliare a pezzettini mezzo chilo di pomodori, una cipolla grande e due piccoli peperoncini verdi freschi. Amalgamare il tutto con sale, pepe, limone e coriandolo fresco a piacere. Salsa mexicana: sempre presente al centro della tavola dei messicani e un po’ piccante. Mettere nell’acqua sul fuoco 500 grammi di pomodori rossi da sugo con una cipolla, due spicchi d’aglio e dieci piccoli peperoncini verdi freschi. Si tolgono dall’acqua tutti gli ingredienti prima della bollitura e si trita il tutto nel frullatore con un mazzetto di coriandolo fresco. Oltre alla tradizione culinaria, la civiltà azteca ha lasciato notevoli tracce dietro di sé. Oltre 350 opere, tra cui gli ultimi ritrovam enti degli scavi eseguiti al Templo Mayor a Città del Messico, sono esposti a Palazzo Ruspoli a Roma fino al 18 luglio nella mostra I tesori degli Aztechi. Un’iniziativa voluta dalla Fondazione Memmo per riperco rrere la vita e la storia di questo popolo attraverso una raccolta di cerami che, sculture, pietre, gioielli e altri oggetti della quotidianità. La tortilla spagnola Si chiama tortilla, ma è tipicamente spagnola e non ha nulla a che fare con quella messicana. Secondo la leggenda è la creazio ne di una cuoca della Navarra. Con un ospite importante a tavola, utilizzò gli unici ingredienti che aveva in dispensa: uova e patate. In realtà le varianti della tortilla spagnola sono infinite. Quella origina le si fa con patate tagliate a pezzetti e fritte, amalgamate poi in una bella frittata, con aggiunta di sale e pepe. Spesso c’è anche la cipolla tagliata finissima...una vera leccornia. La tortilla nostrana: la piadina Una versione italiana della tortilla messicana potrebbe essere la piadina romagnola. Farcita di morbida crescenza, salumi o verdure , è una prelibatezza da gustare sempre con le mani e assolutamente calda, appena sfornata. Ottima anche nella moderna versione con la nutella che spopola tra i nottambuli, è un alimento semplice e buono con tutto. Ricette e mappa dei chioschi sul sito www.motopiadina.com , mentre altre curiosità sono su http://www.piadinaonline.com/piad inaonline/ la_storia.htm. Il tacos mexico Nella ricetta originale di Diana, la cuoca del ristorante La Cucaracha di Roma, ovviamente si usano tortillas fresche, ma andran no bene anche i tacos già pronti trovati al supermercato o le morbide piadine nostrane. Per quattro persone basta friggere mezzo chilo di pepero ni con 250 grammi di cipolla tagliati a julienne. Prima di completare la cottura aggiungere 400 grammi di straccetti di manzo, salare il tutto e riempire così il taco già scaldato. Il formaggio di pasta filante, 200 grammi, tagliato finissimo sopra si dovrà sciogliere. In versione dolce, il Bar Rivera di Napoli, aperto 24 ore su 24, è tappa obbligata. Tipici della notte sono gli spiedini di dolci caldi appena sfornati: uno è composto da due minibuondì, un cornettino e una graffa, sempre ripieni di creme diverse, a 3,10 euro. Poi ci sono i “pan di stelle”, brioche di tutti i tipi: Danubio con nutella; i sigari con cioccolato bianco e nutella; il cuore matto, i buondì, le girelle artigianali, a 1,80 euro. Anche un assaggio delle 15 torte al taglio merita una puntatine: dalla caprese alla millefoglie “nutellata”, passando per cassate, pastiere, babà, sfogliatelle, cannoli, choux,. E poi delizia al limone, arancia e fragola. I patiti del cioccolato puro saranno soddisfatti dai “nudi”, cioccolatini di fondente senza incarto. Per voglie improvvise ci sono crème caramel, panna cotta e tiramisù. Non mancano nemmeno gelati e caramelle, insomma, è un luogo di perdizione. Un must tra mezzanotte e le sette del mattino. L’indirizzo è a Napoli, Riviera di Chiaia 182, tel. 081668258. 38 di chiara tacconi gusti bazar 05 2004 [email protected] Las Rosas Una taquerìa in centro e un ristorante in via Giachino uniti dallo stesso nome e dalla stessa formula: Mexico y algo màs. Ricette nel solco della tradizione messicana con puntigliosa Ristorante: via Giachino 71, Torino attenzione alla qualità, ma anche accostamenti insoliti che negli anni sono riusciti a rinnovare, Tel. 011290485 pranzo) solo con passione e fantasia, i piatti inconfondibili di Las Rosas. Qui si reinterpreta la tortilla di (domenica Chiuso il lunedì grano arricchendola di farciture inedite, suggerite dalla cucina giapponese, tex-mex o d’altra Taquerìa: via Bellezia 15/F, Torino tradizione, secondo la ricerca personale dello chef. Arredamento e atmosfera fanno il resto. Alla Tel. 0115213907 taquerìa spariscono le posate e le proposte sono più semplici, ma ugualmente gustose: tacos, Aperto tutte le sere fino alle 2 moles e platillos. Le bevande sono all’altezza della cucina. Prezzo medio 25 euro www.lasrosas.it El Rey Viale XX Settembre 199, Avenza (Massa Carrara) Tel. 3386554908 – 058551554 Aperto solo a cena www.elrey.it Al Plaza Pub di Avenza, in provincia di Massa Carrara, dove già si mangiavano gustose specialità messicane, da un paio di mesi si è aggiunto anche il ristorante El Rey. Qui la cucina è più impegnativa: nel pub si servono tortillas ripiene, mentre nel ristorante si propongono piatti più elaborati. «Ogni anno andiamo in Messico a cercare nuove ricette – racconta Guido Balloni, il proprietario – e spesso ci facciamo mandare anche le materie prime». Il risultato è interessante e i prezzi sono accessibili: con un menu degustazione a 25 euro si possono assaggiare tre antipasti (cheviche de pescado, atun de pollo, tamales de cerdo), due primi (sopa azteca, aroz de cuitlacoche) e un secondo (carnita tampiqueña). Oppure si sceglie fra le tante proposte di entradas, sopas y arroz, fajitas, carne asada, tagliate o i piatti di mare. Il tutto accompagnato da vini messicani. Una trentina di coperti nel ristorante e 80 nel pub. Accostamenti insoliti, alta gastronomia, nuove ricette e niente posate: il Messico in tavola si mangia così Guai a confonderlo con un banale texmex: «qui si fa alta cucina messicana» precisano. Aperto da quattro anni, con uno chef rigorosamente messicano, El Mezcalito propone innanzitutto una seria selezione di materie prime, dalle carni argentine e irlandesi, allo stinco tedesco, ai vini esclusivamente messicani. Il menu è infinito: dal mole poblano, il piatto più antico della cucina messicana, di origine azteca, alle tantissime ricette accompagnate dalle immancabili tortillas: chimichanga, tortilla di farina fritta ripiena di verdure miste e formaggio, accompagnata da riso, insalata mista e purea di patate, oppure il filetto alla messicana accompagnato da una vellutata di pomodoro insaporita con anice stellata. L’aperitivo e il discobar aprono e chiudono le serate. Per una cena, bevande incluse, si spendono in media 25 euro. El mezcalito Restaurante y cantina mexicana Via Libertà 84/A, Palermo Tel. 091304977 Aperto solo a cena tutti i giorni www.elmezcalito.com 1) EAT & GO Bengodi Via della Società Operaia 11, Castelnuovo Berardenga (Siena) Tel. 0577355116 Chiuso il lunedì Numero di coperti 30 Carte di credito tutte eccetto Diners Musica sottofondo Sale fumatori no Gentilezza personale buona Servizi per disabili no Illuminazione diffusa Parcheggio sì Piatti dietetici no Prezzi pranzo 25,00 euro, stracotto di chianina 12,00 euro Vino consigliato dal locale nessuno Dolci fatti in casa Cucina toscana Specialità del locale gnocchi di ricotta con lardo di Colonnata Chef Iva Rocchi Particolarità ottima la selezione dei prodotti, soprattutto salumi e formaggi 2) DESIGN Fusion Cafè Via Sant’Agostino 17, Torino Tel. 0114365022 Aperto solo la sera (ore 18-02), chiuso il lunedì Numero di coperti 40 Carte di credito tutte eccetto American Express Musica sporadicamente dal vivo; altrimenti selezione anni ’70-‘80 Sale fumatori no Gentilezza personale buona Servizi per disabili no Illuminazione soffusa, candele Parcheggio sotterraneo a 100 metri (piazza Emanuele Filiberto) Piatti dietetici no Prezzi cena bevande escluse 25,00 euro, verdure e formaggi alla griglia 9,00 euro Vino consigliato dal locale Roero Rosso Dolci fatti in casa Cucina nazionale rivisitata Specialità del locale grigliate Chef Alberto Particolarità arredamento minimalista, atmosfera newyorchese, colori predominanti bianco, grigio e amaranto. Architetto Vallino. 3) ETNICO Africano Via San Jacopino 12/a, Firenze Tel. 055362116 Aperto solo a cena Numero di coperti 35 Carte di credito no Musica sottofondo Sale fumatori no Gentilezza personale buona Servizi per disabili no Illuminazione soffusa, candele Parcheggio sì Piatti dietetici no Prezzi cena bevande escluse 20,00 euro, couscous 8,00 euro Vino consigliato dal locale Chianti Dolci importati Cucina etiope-eritrea Specialità del locale zighinì Chef Kiros Particolarità il caffè speziato preparato sul momento: si può osservare il lento procedimento di tostatura dei chicchi bazar 05 2004 [email protected] gusti di chiara tacconi 39 Il 30 maggio tutti in cantina Per un giorno le mille cantine associate al Movimento Turismo del Vino saranno aperte a turisti e curiosi. Domenica 30 maggio saranno gli stessi produt tori ad accoglierli spiegando come nascono i vini, svelando i segreti per avere un ottimo nettar e di Bacco e accompagnando gli ospiti nella degustazione. Cantine aperte – questo il nome della manifestazione – è alla sua dodicesima edizione, con qualche novità: la possibilità di prenot are in rete, dal 15 maggio, Giravino, la prima guida che raccoglie tutte le cantine associate (in libreria solo dal 30 maggio). Nel frattempo il Movimento Turismo del Vino sta certificando le cantine dei propri vignaioli associati con un punteggio (da tre a cinque foglie di vite) che valuta la qualità dell’accoglienza. Per cercare la cantina più vicina consultate il sito www.movimen toturismovino.it. A cena non esco Quando visitiamo un luogo, non importa quanto lontano, spesso l’unica possibilità per conoscerne i sapori e i profumi è andare in un ristoran te. Ma il modo migliore per gustare i piatti tradizionali non è forse quello di mangia rli a casa di chi li cucina tutti i giorni da generazioni? Da un anno c’è un’asso ciazione che crea una rete di “cene casalinghe” in tutta Italia: si chiama Stasera nonesco e riunisce curiosi e appassionati che si scambiano l’ospitalità, spesso anche senza conoscersi. «Gran parte, spesso la parte migliore del patrimonio gastron omico – spiega Luigi Pittalis, ideatore di Staseranonesco – è nelle mani, nei quadern i scritti a mano e nell’esperienza delle persone che hanno appreso l’arte dei fornelli in famiglia. È un peccato che rimanga confinata nelle pareti domestiche e che non possa essere condivisa». Il calendario degli incontri e i menu sono sempre a disposizione di tutti sul sito dell’associazione, così come tutte le informa zioni utili per iscriversi: www.staseranoesco.net. 1)NEW ENTRY 4) TRADIZIONALE Da Sauro hotel ristorante Isola Maggiore, Lago Trasimeno Perugia Tel. 075826168 Sempre aperto Numero di coperti 250 Carte di credito tutte Musica no Sale fumatori all’aperto Gentilezza del personale buona Servizi per disabili sì Illuminazione diffusa Parcheggio si raggiunge solo in barca Piatti dietetici no Prezzo pasto completo 20 euro bevande escluse Vino consigliato dal locale Colli del Trasimeno Dolci fatti in casa o importati Cucina tipica del Trasimeno Specialità del locale anguilla al tegamaccio Chef Roberto Scarpocchi Particolarità rustico in pietra nel borgo di pescatori. Sull’isola non ci sono auto Sans Egal lounge restaurant & cafè bistrot Vicolo fiori 2, Milano Tel. 028693096 Aperto tutti i giorni, il lunedì solo a cena www.sansegal.it Numero di coperti 150 Carte di credito American Express, Visa, Diners Musica sottofondo diffusa Sale fumatori piano superiore Gentilezza personale buona Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa Parcheggio no Piatti dietetici no Prezzi pranzo menu fisso 10,00 euro, ossobuco con risotto 12,00 euro, cena bevande escluse 20,00 euro Vino consigliato dal locale Morellino di Scansano Dolci fatti in casa e importati Cucina mediterranea Specialità del locale rotoloni di magro Chef Stefano Particolarità materiali, arredi e colori richiamano il deserto africano e la savana. Progetto e allestimento studio Well Made Factory Sans Egal 40 di eva buiatti gusti.leggi come mangi bazar 05 2004 Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni [email protected] diverse Tortilla alle melanzane per un extraterrestre melanzane (la mia s… mi fa una tortilladidipane “La signora Mercede e pomodoro e una con due fette preferita) e me la mangio birra, mentre sfoglio i giornali del mattino.. “. E. Mendoza, Nessuna notizia di Gurb (Universale Economica Feltrinelli). Non disprezzate questa vera Tortilla spagnola, resa più densa dalle melanzane, abbastanza diversa dalla intero, olio per nostra volgare frittata. Vi servono una patata grande, una cipolla media, una melanzana media, sei uova, un po’ di latte verde e una friggere (meglio se extravergine di oliva, tanto ne userete poco), un paio di pomodorini freschi tipo “ciliegia”, una cipollina padella antiaderente con il suo coperchio. un solo strato nell’olio Mettete in padella un sottile strato di olio. Affettate la melanzana a rondelle non troppo spesse, appoggiate le fette in bionde da una parte, saranno fette le Quando olio. poco usare di permette e cottura di vapore il mantiene coperchio caldo e coprite. Il tenere. Conservate giratele eventualmente aggiungendo ancora un goccio d’olio e coprite di nuovo fino a che con la forchetta non le troverete te la cipolla. le melanzane da una parte su carta assorbente da cucina, tagliate la patata sbucciata a tocchetti piccoli e tritate grossolanamen dopo avere terrina una in uova le bene sbattete parte, A cottura. fine a Salate medio. fuoco a Aggiungete un po’ di olio e mettete a friggere scolate dall’olio e le aggiunto mezzo bicchiere di latte, salate e pepate. Adesso versate nelle uova delicatamente le patate con le cipolle ben vedrete che i bordi melanzane tagliate a pezzetti, scaldate di nuovo a fuoco vivo la padella con un velo d’olio e versate il composto. Appena rimarrà alta. Dopo e bruciare senza dentro cuocerà tortilla la modo si stanno addensando, abbassate il fuoco e coprite la padella. In questo girate una seconda volta qualche minuto, servendovi del coperchio rigirate la tortilla e fate cuocere dall’altro lato. Se vi sembra che non basti, coperchio, a meno che la tortilla fino a che non vi sembra dorata, alta e asciutta. Sconsiglio di cimentarsi nel girarla a mano senza l’aiuto del cospargete la superficie non siate del tutto soli in cucina e non abbiate alcun senso del ridicolo. Tagliate a pezzetti i pomodorini e la cipollina, e della tortilla che, per motivi estetici, avrete trasferito su un vassoio da portata. rumorosi e Questo piatto grossolano e popolare è adatto ad amici dai cinque ai novantacinque anni, un po’ trogoli e pasticcioni, per voi prepararlo potete Oppure scarpe. le tolgono si se offendervi senza e affamati, che volete mettere a loro agio apparecchiando in cucina essere extraterrestri per stessi in una giornata di svacco, magari mangiando davanti alla televisione (in questo caso usate meno uova: bisogna che aggiungeva qualche mangiare da soli una frittata di sei uova). Se volete strafare, completate il pasto come l’extraterrestre amico di Gurb, chilo di frittelle. e vi si sono Se in metropolitana stavate fitti come sardine e vi hanno pestato dolorosamente un alluce, se è piovuto tutto il giorno di un accontentare dovuti siete vi pranzo a se multa, una preso avere di accorti siete vi se stantio, fumo di puzzava l’ufficio bagnati i calzini, se questo leggetevi bagno da vasca nella magari giornata, della fine alla casa, a panino con acqua minerale e il panino era vecchio; allora la sera, meraviglioso libretto e ritroverete il senso della vita come potremmo viverla in barba a chi ci vuole male. Se c’ è un libro che vi piace, con un personaggio che mangia con gusto, e vi siete sempre domandati che sapore avrebbe il suo piatto, scrivete a: [email protected] Troverete la ricetta sul prossimo numero di Bazar! 42 di lorella scacco arti bazar 05 2004 [email protected] Artisti allo specchio Riflessioni sul ruolo dell’artista, stimolazioni fisiche, arte povera e racconti disincantati. Contemporaneità Maurizio Cattelan Dopo la laurea ad honorem ricevuta di recente presso l’Università di Trento, Maurizio Cattelan, l’enfant terrible dell’arte contemporanea, presenta un’opera ideata per uno dei luoghi più significativi della storia di Milano: piazza XXIV Maggio. Prodotta e commissionata dalla Fondazione Nicola Trussardi, l’installazione è un racconto disincantato sull’infanzia e un’indagine sui contrasti della contemporaneità, ma anche una nuova riflessione sul ruolo dell’artista, interpellato in ogni occasione per mettere in scena le sue visioni e paure. Maurizio Cattelan, Milano Piazza XXIV Maggio. Tel. 028068821 - www.fondazionenicolatrussardi.com. Dal 5 maggio al 6 giugno 2004. Ingresso libero Christian Löhr giovane artista tedesca Semi o crine di cavallo sono alcuni dei materiali preferiti dalla infatti da un contatto per realizzare le sue installazioni e sculture. Il suo lavoro nasce ria delle forme da lei diretto con la natura che cerca poi di guidare verso una geomet narie, leggere, fragili, realizzate. Le sue opere si trasformano così in architetture immagi Come lei stessa afferma e allo stesso tempo, forti e solide, come è d’altronde la natura. facendoti sentire più queste installazioni “suscitano una diversa percezione fisica, diverso”. vicino al cielo o alla terra, che è un punto di vista completamente ate 14. Dal 19 maggio Christian Löhr, Roma, Studio Stefania Miscetti, Via delle Mantell venerdì h 16 – 20. al 30 giugno Tel. 0668805880 mistef @iol.it, Dal lunedì al Adriano Nardi Pino Pascali Per la prima volta in Italia si dedica una importante mostra antologica a Pino protagonista Pascali, dell’arte rilievo di contemporanea italiana ed internazionale. Nato a Bari nel 1935, l’artista anticipò le tendenze più importanti contemporanea dell’arte italiana, e in particolare dell’arte povera, divenendo perno della scena artistica degli anni Sessanta. Una carriera folgorante che si tragicamente interruppe a Roma all’età di 33 anni. A Napoli si presenta l’occasione di conoscere la sua attività artistica attraverso l’esposizione di quaranta opere, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed europee, e di una sezione dedicata a disegni, bozzetti e filmati. Pino Pascali, Napoli, Castel S. Elmo. Dal 6 maggio al 18 luglio. Tel. 0812294478 polomusna.uffstampa@arti. beniculturali.it. Da martedì a domenica h 10 – 19. Una nuova personale per l’artista romano Adriano Nardi, le cui opere legano l’informazione digitale a quella politica attraverso volti di donne che diventano figure simboliche per denunciare i vari drammi dell’umanità. E’ così la figura femminile ad essere protagonista dei suoi lavori, la cui bellezza viene filtrata da superfici cromatiche e da scansioni geometriche, divenendo una dichiarazione ‘criptata’ di lotta e di resistenza attuata dall’autore. Adriano Nardi, Roma, Maniero Associazione Culturale, Via dell’Arancio 79. Dal 20 maggio. Tel. 0668807116. Da martedì a sabato h 16 – 20. Arte e tecnologia Il nuovo libro di Pietro Montani, sull’estetica contemporanea. Ce ne parla l’autore PITTURA Marco Verrelli, Studio d’Arte Fedele, Piazza Garibaldi 23 - Monopoli (Ba). Tel. 080 8872378 - 3351204798, studiodartefedele@tisca li.it. Dal 1 al 31 maggio. ITALYABROAD, Alba D’Urbano, “Whoami”, Neuer Kunstverein Aschaffenburg, landing str. 16, Aschaffenburg, Germania, www.nkaschaffenburg.de, tel. 0049.6021299278. Dal 9 maggio al 13 giugno. PROJECT, Kinkaleri, West …(Paris)…(Roma)… (Amsterdam) - Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Viale della Repubblica, Prato. Tel. 0574531828, [email protected], www.carte.it, fino al 9 maggio ARTFAIR, MIART, Fiera d’arte contemporanea, Quartiere Fiera, Milano, tel. 0229060263. Dal 13 al 16 maggio Di cosa tratta il tuo nuovo libro? Il libro, che si intitola L’estetica contemporanea. Il destino delle arti nella tarda modernità (Carocci), parte dal presupposto (a suo tempo indicato da Adorno) che gli eventi tragici legati alla seconda guerra mondiale – e mi riferisco in particolare alla Shoah – abbiano segnato in modo profondo la pratica artistica successiva. In questo senso preciso: che il movimento con cui da sempre l’opera d’arte ha inteso offrirsi come testimonianza è ora diventato a diverso titolo predominante e caratterizzante, al punto da respingere in secondo piano i requisiti di innovatività e creatività che l’estetica moderna ha sempre posto al centro dell’esperienza dell’arte. Mi sembra, in altri termini, che da una dominante poetica (quella della modernità) l’arte della tarda modernità sia passata a una dominante etica, in cui la questione dell’altro, del diverso e, appunto, della testimonianza hanno guadagnato un peculiare primato. Il libro, che è antologico, cerca di chiarire e di documentare questo passaggio. Quale è la tua visione dell’arte contemporanea in rapporto alle nuove tecnologie? E cosa prevedi in futuro? Nel libro si tenta anche un’altra interpretazione, più complessa, che risponde alla tua domanda. Si suppone, cioè, che questo movimento dal poetico all’etico (o, se preferisci, dal creativo al testimoniale) possa essere espresso nel modo più efficace proprio dalle arti che nascono in ambito tecnico, in particolare dal cinema e dalle diverse forme della ricerca audiovisiva (e qui, come vedi, ci si distacca in modo radicale da Adorno). Il cinema oggi sta attraversando una fase di transizione dalla registrazione ottico-fotografica a quella digitale, e questo comporta il rischio che il suo potenziale testimoniale di base venga annullato. Ora, è della massima importanza che questa transizione, che non è evitabile, avvenga nella consapevolezza di questo rischio – come del resto la cosa è chiarissima ai cineasti più avvertiti. Quali sono gli artisti che citi nel tuo libro? Il libro mira innanzitutto a mettere in chiaro e ad articolare una proposta filosofica e non si preoccupa di corroborarla sistematicamente con esempi appropriati. E’ vero, invece, che alcuni artisti, pochi ma molto significativi, vi compaiono come autori di testi che assumono un rilievo teorico autonomo. Brecht, per esempio, o, nel campo della poesia, Paul Celan, infine Godard e Kiarostami per il cinema. Pietro Montani è titolare della cattedra di Estetica presso l’Università La Sapienza di Roma. Il libro: L’estetica contemporanea. Il destino delle arti nella tarda modernità (Carocci). bazar 05 2004 [email protected] arti di luca beatrice 43 Il coraggio dell’arte Dalla prima bad girl d’Italia ad un ex periferico a metà tra e l’holigan. Il filo conduttore degli eventi artistici di questi il punk giorni si chiama coraggio. CommiediTrue ms Drea Art In reclusione sessuale all’analisi dei drammi meccanis dai guerra, alla malattia Dalla Car olin a o del la ribe llio affrontati nelle opere di Katarzyna Kozyra, la più ne scottanti temi i questi Sono collettivi. Quando le femministe non esistevano, quando le donne ranea alla sua prima personale in un museo italiano. artiste si contavano sulle dita di una mano, quando mostrare sesso considerato ben oltre che un tabù, Carol Rama già dipinge era sue opere così violente e trasgressive ma allo stesso modo va le così autentiche e sentimentali. Nata a Torino nel 1918, si avvicin alla pittura da ragazzina quasi come una terapia e, autodid a atta, frequenta lo studio di Felice Casorati. Nei suoi primi acquere lli (1936-41) c’è una sessualità violenta ed esplicita, mezzo in anticipo sulle attuali Bad Girls. E Carol arrabbiata lo secolo sempre stata: una outsider che si è tenuta lontana dai giriè dell’arte, preferendo condividere passioni con scrittori giusti “ribelli” come lei. Poi, negli anni, è diventata oggetto die poeti culto, soprattutto da parte delle nuove generazioni di artiste che visto incarnato in lei tutto quel coraggio di cui oggi non hanno c’è più bisogno. Proprio dalla sua città parte il giusto riconosciment o, che segue di pochi mesi il Leone d’Oro alla Biennale di per una lettura che, finalmente, privilegia l’artista e non Venezia, personaggio. Non è un omaggio né un’antologica, ma solo il fresca e stimolante, a dimostrazione che quando l’arte èuna mostra giovane non ha bisogno del conforto della carta d’identità. importante artista polacca contempo mostrandosi Coraggiosa e cinica, la Kozyra non ha paura di ironizzare sul tabù del cancro, Fa danzare nuda come l’Olympia di Manet ma emaciata dalle sedute di chemioterapia. di battaglia vecchietti ultraottuagenari sulle note di Stravinskij. Ricostruisce uno scenario la società interpretato da fantocci mascherati. Una mostra che è un dito nella piaga dentro attuale. via Belenzani 46. Katarzyna Kozyra. Trento, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, martedìFino al 30 maggio. Tel. 0461985511 info: www.workartonline.com Orario: domenica 10-18. Ingresso 2,60 – 1,60 Carol Rama. Torino. Fondazione Sandretto Re Rebau dengo, via Modane 16. Fino al 6 giugno 2004. Tel. 01119831600 info: www.fondsrr.org. Orario: martedì-domenica 12-20, 12-23. Ingresso 5.00 – 4.00, ingresso libero gioved giovedì ì 20-23 Polaroid Voyeur Polaroid è un materiale che polarizza Tutto Boetti (o quasi) Alla domanda “chi è stato l’artista più importante per la vostra formazione”, oltre il 70 % dei giovani italiani ha risposto Alighiero Boetti (inchiesta condotta da Flash Art). Profeta della leggerezza e dell’ironia, metodico archivista e instancabile viaggiatore di spazi reali e virtuali, l’arte di Boetti rivela il primato della mente sulla passione. La sua eredità (è scomparso dieci anni fa) continua infatti a offrire risvolti intellettuali in continuo movimento. Lo dimostra l’esauriente personale omaggio allestita alla Gamec di Bergamo, cui ha risposto un coro di critici e intellettuali impegnati nella compilazione di un divertente dizionario boettiano, sotto la regia del direttore Giacinto Di Pietrantonio. Alighiero Boetti. Quasi tutto. Bergamo, Gamec, via San Tomaso 53. Fino al 18 luglio. Tel. 035399528 info: www.gamec.it. Orario: martedì – domenica 10-21, giovedì fino alle 22. Ingresso 3,00 – 1,50 la luce, scoperto nel 1929 e usato come antiriflesso nelle lampade e nelle lenti per occhiali. Nel 1972 la Polaroid SX70 è la prima macchina fotografica che scatta e sviluppa stampe istantanee a colori. Ed è proprio grazie a questa qualità da instant photography che il suo uso ha riguardato spesso territori molto privati, dentro quelle memorie segrete che investono l’erotismo. Tra piacere dell’esibizione e ossessione del voyeurismo, questa mostra presenta centinaia di scatti proibiti realizzati da cinque autentici fuoriclasse della memoria polaroid: Araki, Mapplethorpe, Mollino, Morimura e Schifano. Instant Instincts. Art in Polaroid. Torino, Galleria In Arco, piazza Vittorio Veneto 1/3. Fino al 22 maggio. Tel. 0118122927 info: www.in-arco.com Orario: martedìsabato 10.30-12.30; 16-19.30. Ingresso libero. Istruzioni per un successo sicuro. Parola di Damien Hirst Un tempo era Andy Warhol a dettare le regole per l’ingresso nella high society dell’arte contemporanea. Ma i tempi che cambiano offrono la possibilità a un ex periferico, con atteggiamenti provocatori a metà tra il punk e l’hooligan, di diventare uno dei più importanti e pagati artisti al mondo. Damien Hirst si mette a nudo davanti al microfono di Gordon Burn: dai difficili inizi agli scandali di Sensation, passando per avventure, droghe, sesso, passioni. Un’autobiografia che, ripercorrendo oltre dieci anni di carriera, si trasforma nella cronaca degli anni ’90. Best seller in Inghilterra, oggi Postmedia lo traduce con l’accattivante titolo Manuale per giovani artisti. Per talenti ambiziosi e aspiranti star. Damien Hirst e Gordon Burn, Manuale per giovani artisti, Postmedia books, Milano 2004 18,60. info: www.postmedia.org 44 di marzia di mento arti bazar 05 2004 Anteprima bazar: la Casa della Memoria Tra Marzo e Aprile hanno preso il via a Roma, nel quartiere storico di San Lorenzo, i lavori per la “Casa della Memoria”, recuperando un edificio , umbertino dismesso da tempo. Contenitore della memoria del quartiere collettive ze esperien di incontro di punto solo, della città di Roma, ma non , - le città colpite dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale comune. gente di storiche ianze testimon di archivio un ad esempio -, Voluta fortemente dal Municipio, con il contributo della Provincia, a questa prima fase, che si concluderà nell’aprile del 2005, dovrebbero seguirne . altre due, finanziate dalla Regione nell’ambito dei Contratti di Quartiere Oltre alla risistemazione dell’edificio su via Tiburtina, il progetto dell’Arch. Carmelo Franchina prevede la creazione di una serie di spazi polifunzionali, tra cui laboratori, sale di incisione, la sala conferenze, e infine uno spazio espositivo, chiuso da una parete trasparente che permetta di vedere le opere dalla strada. “Casa della memoria non intesa come luogo contemplativo, ma memoria viva, attualizzata, elaborazione letteraria, artistica”, dice Alfredo Spositi, consigliere e referente del Municipio per la Memoria. Un comitato scientifico, di cui farà parte l’Università “La Sapienza” di e Roma, si occuperà di promuovere rassegne annuali di arti e musica, convegni, anche a livello internazionale. [email protected] Dal 1 Giugno al 30 Luglio, Museo di Arte Contemporanea: “Gibellina. Il Cretto di Burri. Un luogo, una città, un museo. La ricostruzione.” Mostra itinerante sui luoghi colpiti dal sisma – Barcellona, Porto, Gemona del Friuli. Comune di Gibellina (TP) Tel. 092/4985111 Web: www.comunedigibellina.it contemporanea e Arte età rurale soci Prima: Piccolo centro dell’entroterra siciliano, ad economia agricola, distrutto dal terremoto nella notte tra il 14 e il15 Gennaio 1968. Dopo: Le rovine della città, i Ruderi di Gibellina, trasformate da Alberto Burri, che le ha ricoperte di una coltre di cemento bianco sezionata dai tracciati viari lasciati inalterati: il “Grande Cretto”, la più grande opera d’arte ambientale in Italia. La città, Gibellina Nuova, ricostruita a 18 km di distanza come museo permanente, disseminata di opere di artisti e architetti contemporanei tra cui Pomodoro, Consagra, Accardi e Quaroni, Samonà e Purini. E i suoi abitanti che ne pensano? Olio e arte Da vedere questo piccolo museo aperto nel 2001 nel silenzioso borgo di Castelnuovo di Farfa, in provincia di Rieti. Si inizia con le installazioni di artisti contemporanei legate all’olio e all’olivo (Cavaliere, Lai e Nagasawa, Strazza). Colpisce l’Oleophona, creata da Gazzola, il suono dell’olio, gocce e corteccia tradotti in brani musicali sempre diversi. Poi la sala delle presse, il frantoio settecentesco e il vecchio forno, esterno all’edificio; la Sala multimediale – peccato per i video - e quella della Memoria. In corso Museo dell’Olio della Sabina di realizzazione il Gioco Palazzo Perelli, Castelnuovo di Farfa (RI) dell’Oca, e il Giardino degli Tel./fax. 0765.36370 Ulivi del Mondo, presso E-mail: [email protected] la chiesa medievale di S. Orari: venerdì dalle 15,30 alle 19,30; il sabato e Donato. la domenica dalle 10,00 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 19,30 (su prenotazione anche in giorni Altri Musei dell’Olio: Liguria feriali). Tutte le visite sono guidate. Chiuso il 25 (Imperia e Arnasco), dicembre, il 1 gennaio e il 1 maggio. Veneto (Cisano del Biglietti: intero 5.16 , ridotto 3.60 (gruppi di Garda), Toscana (Figline 15 persone, sopra i 65 anni e minori di 18); Valdarno), Umbria (Torgiano accesso a S. Donato 2.50 in più. e Trevi), Lazio (Pastena), Servizi: Bookshop e accesso per disabili. Abruzzo (Picciano) e Sicilia (Chiaramonte Gulfi). “THAT’S AMERICA! Musei dell’impossibile, cibi assurdi e altre follie a stelle e strisce.” Carlo Masi, Cooper Castelvecchi, 2003. pp. 308, euro 10. Solo la prima parte del libro è dedicata ai musei; leggera ma senza dubbio curiosa, ci guida attraverso l’”altra” America, passando per il Maryland, il Massachusetts, il Wisconsin, il Tennessee, con una straordinaria concentrazione in California, tra musei delle Mestruazioni, delle Mini-torte, del Portacenere, dell’Erotismo sessuale, della Carta igienica, dei Contenitori delle bibite gassate. Trapela inaspettata la serietà, unita alla passione, degli ideatori dei musei, alla ricerca continua dei pezzi mancanti: alcuni organizzano stage e simposi nazionali. Maria Lai. Logo del Museo. Foto di Mao Benedetti Il Cenacolo di Leonardo, solo per pochi Lo sapevate che: - è obbligatoria la prenotazione - la visita dura solo 15 minuti - costa 6.50 più 1.50 di prenotazione; ridotto (3.25 ) tra i 18 e 25 anni, gratuito fino a 18 e sopra i 65 anni e studenti con tesserino - nella sala non c’è nessun pannello esplicativo; per la visita guidata 3.25 in più. Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano. Aperto dal martedì alla domenica dalle 8.15 alle 18.45, chiuso di lunedì. Prenotazione al numero 02/89421146. 46 di luca carboni arti.skizzi bazar 05 2004 [email protected] [email protected] bazar 05 2004 viaggi di andrea mugnaini 47 Go to Mali foto di andrea mugnaini COSA VEDERE Timbuctu, la misteriosa. Così viene definita dai griot (i cantasto rie locali) questa città costruita alle porte del deserto e letteralmente invasa dalla sabbia. Chatwin, il re dei 5 cose da non perdere viaggiatori, scrive che ci sono due Timbuctu, una reale “stanca città carovaniera che ribolle 1- Timbuctu (vietato usare l’aereo per arrivare o andare via) nel sole”, e una immaginaria, “luogo mitico di un regno delle favole”. 2- I colori e gli odori degli affollatissimi mercati del Mali In realtà Timbuctu è ancora oggi una città bellissima e conserva intatta la sua magia. Il tempo e la fatica fatti per raggiungerla sono parte integrante della 3Una notte in un villaggio tuareg sua scoperta. Solo così rimarrete affascinati dai manoscritti e dai libri antichi del Centro Culturale, dalle moschee 4- La moschea di Djenné di fango e dalle case dei pochi esploratori europei che nei secoli scorsi sono riusciti 5- Un trekking nella terra dei Dogon ad arrivare fin qui. Conoscerete il popolo tuareg che vive nel deserto nei pressi della città.”Tuareg” è un termine spregiativo coniato dagli arabi che significa “abbandonati da Dio”. In effetti questo popolo nomade vive ai margini della società maliana e sopravvive solo grazie al commercio delle lastre di sale trasportato con le carovane di cammelli. Ogni lunedì la città di Djenné è invasa da migliaia di venditori che danno vita a un coloratissimo mercato ai piedi della Grande Mosche a, splendido esempio di architettura africana costruita con mattoni di fango. Camminare nella terra dei Dogon vi lascerà senza fiato. Famosi per la loro elaborata e complessa cosmogonia, i Dogon vivono lungo la Falaise di Bandiagara, in un paesaggio dalla bellezza sorprendente tra l’altopiano e la pianura. (vedi il box in basso). Infine, anche Bamako, la caotica capitale del Mali, è un luogo interessa nte. Qui ritroviamo tutte le contraddizioni di questa nazione nel tanfo nauseabondo delle fogne a cielo aperto, nell’inquinamento impressionante prodotto da automobili e motorini da cui escono nuvole di fumo nero. Ma anche nei mille colori dei vestiti delle donne, negli affollatissimi mercati di strada dove si vende di tutto. Negli occhi di bambini che ti corrono incontro ricoperti di fango e di mosche a chiederti una caramella, una penna o un qualunque regalo. ACQUISTI Il variegato artigianato del Mali è fatto di stoffe, gioielli I Dogon sono specializzati in porte e maschere scolpite, sculture, vestiti. tempo questi oggetti si sono miniaturizzati per facilitarin legno. Con il trasporto da parte dei turisti. Il luogo migliore dove acquiste l’acquisto e il arli è Sanga. I Bambara, il maggior gruppo etnico del Mali, produc strisce di cotone cucite insieme su cui vengono eseguit e le stoffe bogolan, utilizzando il fango. I gioielli d’argento sono tipici dei i disegni geometrici Tuareg: braccialetti, amuleti, collane utilizzati come portafortuna. MALI MUSIC Dalla commistione dei ritmi africani e l’esperienza della schiavitù nelle piantagioni di cotone è nato il blues. Ed è proprio qui in Mali che possiamo ritrovare le sue radici e infatti è fonte di ispirazione per gli artisti occidentali. Nei primi anni Ottanta Ry Cooder e Ali Farka Touré hanno composto il bellissimo Talking Timbouctou. Più recentemente Damon Alborn, cantante dei Blur, ha prodotto insieme a Afel Bocoum e altri musicisti del posto Mali music, splendido esempio di convivenza e fusione tra tradizioni africane e pop occidentale. La canzone Madan di Salif Keita, tratta dall’album Moffou è stata recentemente rimixata da Martin Solveig (ma l’originale è molto meglio). E ancora Bowmboi di Rokia Traoré, giovane cantante maliana trasferitasi in Francia, Wati di Amadou & Mariam, coppia di non vedenti compagni nella musica e nella vita e Baro di Habib Koité. Sono solo alcuni degli esempi di una tradizione antica che continua a produrre artisti di valore. TREKKING NELLA TER Nella terra dei dogon, non RA DEI DOGON campement, strutture mol esistono alberghi, ci sono dei to spartane dove è possibile mangiare e pernottare. General case per sfuggire alle tempera mente si dorme sui tetti delle villaggi Dogon hanno struttur ture sempre piuttosto elevate. I hanno la base in pietra, i mure architettoniche simili. I granai forma conica. La Toguna, un i di fango e il tetto di paglia a edificio dal tetto molto bass è una sorta di tribunale, il luog o, o dove i saggi si riunisco per risolvere le liti tra i mem bri della comunità. I villaggi no più interessanti da visitare sono Nom bori, Youga e Koundou. SITI INTERNET www.afribone.com Sito generalis ta dove si possono trovare info di attualità sul Mali rmazioni www.dogon-lobi.ch Oltre mill e foto sul popolo Dogon, una testimonianza di questo affascina nte popolo e della regione dov preziosa www.festival-au-desert.org Fest e abitano ival mus icale che si svolge ogni ann a gennaio in un’oasi nei pres si di Tim buctu, a cui partecipano artis o provenienti da tutto il mondo ti COME ARRIVARE Air France (via Parigi) e Air Maroc (via Casablanca) sono le principali compagnie aeree che arrivano in Mali partendo dall’Italia. La tariffa base della prima è di 860 , mentre per la seconda ve ne basteranno 650, ma arriverete e ripartirete da Bamako in orari notturni. essere 48 di chiara pietrella bazar 05 2004 Naturopata : niente regole [email protected] E’ quello che si è chiesta la Fe.na.i (Federazione Nazionale Italiana per la Naturopatia), che da qualche anno sta lavorando perché questa nuova tra cui una relazione , proposte le che attesa In ntata. regolame venga professione vengano presentata al tavolo della Commissione Affari Sociali della Camera,realizzaz valutate, la Federazione si occupa di autodisciplinarsi, attraverso lala professioione ne, del R.I.N (Registro Italiano Naturopati) e l’esame nazionale per della o Minister il lontana: ancora sembra e soluzion la Ma istituiti. entrambi già riguardanti Salute ha infatti “bloccato” tutti gli ECM (corsi di formazione continua) riconosci uti. le discipline alternative: possono cioè essere frequentati, ma non vengono di corsi di Questo naturalmente spinge gli operatori del settore, che hanno bisogno aggiornamento, ad orientare la propria scelta altrove. Quali possono essere i motivi che spingono l’Italia, così come altri Paesi Europei, a non riconoscere ancora il naturopata come figura professionale? Svolgere la professione: un caso normativo appare Se il panorama sconfortante, c’è chi non si scoraggia ile avanza sulla propria strada. Questo in caso di Maria Grazia Campus, laureata lettere, e responsabile delle relazioni esterne della Scuola Simo. “Sono una caso raro di naturopata, perché non sono medico néo fisioterapista” afferma sorridendo “Svolg la mia professione regolarmente, con partita IVA, e ne sono molto soddisfatta, anche se la mia posizione non rientra in quelle specifiche dedicate agli operatori della salute, quale invece io sono”. Come si svolge la sua professione? Per ora non mi sono mai fatta pubblicità,il le persone vengono da me attraverso passaparola. Da poco tempo collaboro anche con una farmacia associata ad alcuni studi, affiancando i medici di base nel loro lavoro. Lo considera un percorso difficile? Si, molto. Il fatto di non essere riconosciuti come operatori della salute non è facileè da sostenere, ma allo stesso tempo si un mestiere affascinante, perché non di finisce mai di imparare, e io sono felice la scoprirmi ignorante, perché ogni volta ho possibilità di continuare a fare ricerche. Consiglierebbe ad un neodiplomato questa professione? Sicuramente si, se lo affascina, mettendolo comunque in guardia sulle difficoltà che potrebbe incontrare sia nella società che in famiglia. Ad ognuno la sua scuola Lo scenario formativo, in questo campo, è ancora molto vario Nascono continuamente nuovi corsi e scuole che rilasciano diplomi oe confuso. attestati. Le più accreditate, almeno da un punto di vista di frequentazione e proposta formativa, sembrano essere la Scuola di Riza, che propone corsi in diverse città d’Italia, SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) che ha sede a Firenze e Milano, la e la Scuola Italiana di Naturopatia - Istituto di Medicina naturale di Rimini. che differenzia – leggermente - questi tre istituti, oltre al monte ore globale, sono Ciò i programmi, che nascono da visioni specifiche del mondo “salute naturaleproprio ”. Ad un’analisi delle proposte, sembra, infatti, che la Scuola Riza proprio per la natura degli studi che compie, da una visione più psicosomatica,parta, di Rimini da una visione leggermente più “fisica”, la Simo da una visionela scuola globale. Tutte e tre rispondono comunque, in maniera ottimale, alla richiesta di più formare giovani e meno giovani a questa nuova professione. Riza Milano - Via L. Anelli, 1 - tel. 02/58207923 - fax. 02/58207979 Bologna - Via Carbonara, 5 - tel. 051/236255 - fax. 051/225286 Roma - tel. 051/220186 - cell. 335/5208126 - fax. 051/225286 Verona - Via Rovereto, 22 - tel/fax. 045/8345676 - cell. 335/601 Torino - Via Massena, 42 - tel. 011/5130820 - fax. 011/532343 3929 http://www.riza.it - [email protected] Scuola Simo Milano - Viale Col di Lana 6/a – tel. 02/89420556 fax 02/89426133 Firenze - Via San Donato 26 – tel. 055/3215185 fax 055/3220407 http://www.scuolasimo.it - [email protected] Istituto di Medicina Naturale Urbino - C.P. 166 - tel. 0722/351420 fax. 0722/350590 Sede delle lezioni - Rimini - Sale convegni Hotel Tiberius http://[email protected] - [email protected] Fe.na.i Roma - Via Zuccoli, 17 Urbino - Via G.Dini 13 - tel. 0722/328175 Elenco scuole iscritte - http://www.fen ai.it/ass_aderenti.asp [email protected] Da grande voglio fare il Naturopata Tutto ciò che bisogna sapere per diventare professionisti della “medicina dolce” Vita dura, oggi, per chi vuole avvicinarsi alle nuove professioni della salute. Chi decide di seguire un corso o una scuola di naturopatia, anche ben strutturata, non viene infatti riconosciuto come professionista della salute dalle leggi vigenti. Eppure la richiesta di queste figure professionali da parte di chi vorrebbe seguire uno stile di vita diverso e le scuole di formazione che rispondono all’esigenza sono sempre più numerose. Una buona regolamentazione sarebbe dunque auspicabile per tutti. Ma chi è il naturopata? Se il medico cura, il naturopata riequilibra e, proprio perché non mira a sovvertire i principi della medicina tradizionale occidentale, ma ad affiancarla, si propone come consulente di un programma integrato di benessere non invasivo, lasciando al medico il compito di guarire la patologia vera e propria. Dall’alimentazione all’aiuto dei rimedi erboristici, dagli oligoelementi alla reflessologia, il programma di riequilibrio si basa su un metodo completo, prima di studio del soggetto, poi di risposta, attraverso la presentazione di metodologie naturali atte ad integrarlo, in modo a lui congeniale, nell’ambiente sociale e naturale che lo circonda. Una scienza multidisciplinare affascinante, dunque, che viaggia su un binario parallelo alla medicina, senza ostacolarla né sostituirla. [email protected] Guida al maggio bazar 05 2004 avere di giulia premilli 49 fiorito I migliori profumi di lavanda e salvia, il basilico giappon ese, l’originale pianta delle Montagn e Roc cios e dai colo ri salm e bianco. La rosa del deserto che risorge se bagnata e la one pianta “spaghetti”. Il “curioso” della primavera… Capperi!! Primi in profumi i fratelli Ilaria e Simone Pischedda di Monsum mano (tel. 0572617605) che oltre alle ormai consolidate lavande, salvie, dragoncelli e capperi (tutte a 2,60 euro escluso i capperi da 5 euro) hanno anche un simpatico basilico giapponese, una pianta biennale usata nella cucina nipponica con il sushi, dal delicato aroma di zenzero, prugne e uva. Stella alpine di città In quanto a particolarità gli fa eco dal nord Piumato della Edelweiss di Cuneo (tel. 0171902472, www.edelwessviva i.com) con le piante e fiori di montagna che presenta la stella alpina coltivata a bassa quota (3 euro), una deliziosa collezione di Semper Vivum e Sedum piante da giardino roccioso (dai 3 ai 10 euro) e la curiosissima Lewisia Cotyledo n originaria delle montagne rocciose americane rifiorente in diversi colori sia in rosa salmone che bianco (5 euro). Zucca a spaghetto Anche Patrizio Innocenti con la sua Italsementi di Rassina (tel. 0575592757) ha deliziose rarità tra le quali la “rosa di Gerico” una particolare pianta del deserto, apparentemente secca che inumidita riprende vigore tornando verde, anche detta “della resurrezione” (4 euro). Tra i semi particolari: la “zucca quintalata” con la quale si assicurano zucche almeno di un quintale (si usa intagliata per Halloween e in cucina per le zuppe) o la Luffa cylindrica, un rampicante vigoroso del quale i frutti maturi, dopo un’attenta essiccazione, possono essere usati come spugne vegetali. Altro esemplare strambo: la Cucurbita Pepo vegetable spaghetti, originaria del Messico produce frutti di circa 4 chili, con la polpa che dopo la cottura si trasforma in filamenti sodi a forma di spaghetti. Si cucinano e si gustano al pomodoro (tutti gli esemplari vengono venduti in buste da 3 euro). Rose floribunde Sempre per i cultori del bello, Piero Barni di Rose Barni (tel. 0573380464) propone quest’anno la nuovissima Anna Fendi, una deliziosa rifiorente profumata color albicocca con l’apertura a vecchia rosa. Altri ibridi appena presenta ti sono “le farfalle” due rifiorenti di floribunda a 5 petali di cui il “tramonto estivo” di un tenue color arancio chiaro e il “liolà” sfumato in rosa (10 euro). Ma più di tutto... andate per campagne, il verde è bello soprattutto quando libero! Farfalle à gogo Pistacchiosi unitevi! fano di Agrigento, da non perdere la Dal quel maestro dolciario che è il Diste un vasetto che ricorda (non tanto In are. spalm dolce crema di pistacchi da anni), il signor Distefano da buon vagamente) la Nutella (che compie 40 crema di pistacchi da brividi. Non una e crear a ato dilett siciliano qual è si è da spalmare arricchisce le papille a crem troppo dolce, morbida al palato, la appesantirne il gusto attingendo gustative di pistacchio siciliano senza lavorazione delle mandorle. Dal tipica della dall’antica tradizione araba delle ciliegie ... un morso tira l’altro. gusto leggero e permanente fa le veci a e la gioiosa. Dove trovarla? orlos mand la e anch a Della stessa collan mio, via Murano 23 Agrigento Setti Direttamente in azienda: Di Stefano sa.it cchio .pista oppure, www Avete mai sognato di scoprire il vostro giardino inondato di farfalle? Oggi il sogno diventa realtà! La moda delle falene che viene direttamente dall’Inghilterra sta dilagando anche in Italia. Nascono come funghi rivenditori di farfalle o bozzoli da allevare in serra. Primo fra tutti ( e forse il più fornito in Italia) “L’arca di Noè” (via Renzo Rossi 22 Roma) che procura splendidi esemplari da tutto il mondo . Ma per chi volesse godere delle farfalle nel loro ambiente naturale segnaliamo un safari tutto colorato... Si chiama Butterfly Safari ed è organizzato dalla Casa delle che organizza al Lago di Cavazzo e sul Monte San Simeone una “caccia fotografica” alla ricerca degli esemplari più rari (costo 5 euro a persona). WInfo Via degli Scavi 21 Bis Montegrotto Terme (Pd). Tel. 0498910189. 50 di agnese ananasso Linee di hi-tech bazar 05 2004 [email protected] confine Ogni anno il numero dei transistor contenuti nei circuiti integrat i si raddoppia: così recita la legge di Moore del ’65, una delle grandi menti della tecnologia. Se aumenta il numero di transistor nello stesso spazio vuol dire che ogni anno le loro dimensioni si dimezzano mantenendo la stessa velocità di elaborazione. Quindi anche questa raddoppia. Tutto vero fino al terzo millennio, e forse ancora per una decina di anni. Ma presto anche la legge di Moore sarà superata. Schermi di vapore acqueo, display di materiale organico e cellulari che usano le nostre ossa come altoparlanti... Credete sia fantascienza? Display per tutti i gusti In Star Wars c’erano i primi esempi di oloschermo, schermi sospesi a mezz’aria che permettono allo spettatore di modifica re con le mani l’immagine proiettata, senza cursori o mouse. Oggi, questo è realtà: una società americana ha elaborato un prototipo di proiettore capace di creare una sottile membrana fatta di vapore acqueo su cui trasme ttere immagini. L’altra novità è il display OLED (Organic Light Emitter Diod), un dispositivo elettronico costituito da pellicole sottili di materiale organic o, poste tra due elettrodi. Applicando una bassa tensione ai due elettrod i, il dispositivo emette luce. A differenza degli schermi LCD, che emetto no luce solo se retroilluminati, l’OLED emette luce propria, grazie al fenomeno dell’ elettroluminescenza appena descritto. Le applicazioni di questi dispositivi leggeri possono essere infinite e nel 2010 pare genereranno un business da 3 miliardi di dollari. Cellulare ipersensibile E’ di Sanyo il prototipo di cellulare che può fare a meno dell’altoparlante perché sfrutta le ossa del cranio come conduttori, così che le vibrazioni viaggino fino all’interno dell’orecchio, evitando al timpano la sua normale funzione. Da fuori è un telefonino come tutti, ma per ascolta re va poggiato direttamente sulla testa invece che sull’orecchio. La ricezion e è ottima anche se ci si trova in un luogo rumoroso. I pc di dopodomani: studio nuovi computer basati su codiciallo del tut to differenti da quelli attuali Computer quantici Sono detti anche atomici perché impie gano un linguaggio subatomico: la fisica non ha più ragion d’essere. I computer tradizionali si basano sulla logica binaria e sull’unità di misu ra chiamata bit, i computer quantici utilizzano un modello probabilistico e il qubit. La loro velocità di elaborazio ne dei dati è ben più alta dei tradiziona li: per infrangere un codice numerico di sicurezza della lunghezza di 400 cifre il più potente dei computer odierni impiegherebbe miliardi di anni, ment re un computer quantistico riuscirebb e nell’impresa in meno di un anno. L’IBM ha già creato un prototipo elementa re di pc quantico. Linguaggio DNA Il Dna è composto da 4 elementi base che si comportano come un codice. Leonard Adleman, esperto crittograf o, comprese le analogie col sistema binario e compì i primi esperimenti utilizzando molecole di Dna per eseg uire calcoli e sfruttando delle macchine biologiche. Il Dna, oltre ad avere eleva te potenzialità di calcolo, è anche uno strao rdinario archivio: un grammo di Dna, equivalente circa a un centimetro cubo , è infatti in grado di trattenere tanti dati quanto quelli contenuti in una mem oria di mille miliardi di cd-rom. Il bio-computer Il motore del computer biologico è una specie di interruttore genetico capa ce di definire i due stati alla base del codic e binario, 0 e 1. I primi esperimenti sui computer biologici sono stati cond otti dall’Università della California di Los Angeles e dai laboratori di ricer ca di Hewlett-Packard: l’idea è utiliz zare cellule viventi per effettuare calcoli e geni per produrre risultati e memorizz are informazioni e, in futuro eseguire semp lici programmi. muratore @bazarweb.info bazar 05 2004 architetture di oliva muratore 51 Urbana architettura Sguardi sul passato, premi alla rovescia, realtà urbane viste con l’occhio del fotografo e design scandinavo. Ma dove va l’architettura di oggi? Viaggio attraverso le evoluzioni architettoniche degli ultimi tempi La città contemporanea attraverso le immagini “Da sempre la fotografia illumina gli angoli più trascurati e oscurati della città, ne seleziona i materiali e propone associazioni ottiche tra i suoi oggetti, connettendole secondo disegni e strategie apparentemente casuali. Le distanze, le prossimità, le analogie, le incongruenze e persino la scala degli oggetti appaiono riformulate dalle proprietà dell’ottica, che avvicinano, lungo linee rette, ciò che è lontano, mentre allontanano ciò che è prossimo. Da ogni fotogramma è escluso e allontanato tutto ciò che non vi compare ma l’inquadratura stringe e costringe insieme la realtà eterogenea della città, condizione primaria dell’urbano”. In questo modo Nicola Saraceno ci introduce alla sequenza di immagini che compongono la serie di fotografie contenute nel numero monog rafico di Controspazio, n.1 del 2004, interamente dedicato a fotografia e città, della serie Visione Aperta. Il numero della rivista, diretta da Marcello Fabbri, curato da Franco Mapelli, Silvia Massotti e Roberta Vassallo, ci racconta la realtà urbana nelle sue diverse forme, attraverso gli obbiettivi di fotografi come Bruno De Benedetto (che ci descriv e una città insolitamente tranquilla con le sue visioni notturne) o Beppe Giardino (che immortala la realtà in continua mutazione dell’archeologia industriale) o ancora le immagi ni proposte da Andrea Jemolo (che si concentra sulla singola architettura astraendola dal contesto). Tra gli altri a dare una singolare visione della città contemporanea sono Angela Rosati, Rodolfo Fiorenza, Fabio Gasparri e Gabriele Croppi. Questa “visione aperta” diviene importante momento di confronto e di riflessi one su un tema molto affascinante; il medesimo spunto viene sviluppato anche nella rassegna di immagini di Roma che compongono la mostra presso la Casa dell’arc hitettura di Roma (Acquario Romano, piazza Manfredo Fanti 47) attualmente in corso. Sono qui esposte una selezione di 25 immagini di tre fotografi romani Silvia Massotti, Andrea Temolo e Franco Mapelli che ci accompagnano alla scoperta della città storica, vista in contra pposizione e forse anche in relazione con la città contemporanea. “Dalle immagini della città risulta, più che una ricerca fotografica applicata all’architettura, il desiderio e la necess ità di “soffermare “lo sguardo, di prendere appunti, che formino una “visione aperta”, suscett ibile di raddrizzamenti, divagazioni e di nuove considerazioni che si sovrappongono in un processo continuo di stratificazione. Sono emozioni, suggestioni, casualità…” le parole di Silvia Massotti, fotografa, racchiudono a pieno lo spirito e il taglio di una visione della città contemporanea attraverso la fotografia, una ricerca portata avanti da anni. Rassegna Architettura Contemporanea Il nuovo servizio [RAC] Rassegna Architettura Contemporanea di Europaconcorsi, attivo dal 1° gennaio 2004, compie i suoi primi sei mesi di vita. Europaconcorsi occupa un posto di rilievo nello scenario dei siti internet di architettura, da oltre 5 anni è un punto di riferimento per quanto riguarda l’informazione per il progettista europeo: banche dati aggiornate decine di volte al giorno informano su concorsi di progettazione, affidamenti d’incarichi professionali, project financing, posti di lavoro in enti pubblici e una vastissima raccolta di master e corsi di specializzazione professionale in Italia ed all’estero. Unica nel suo genere, è la banca dati dedicata agli esiti dei concorsi di progettazione europei completa di classifica vincitori e immagini dei progetti premiati. Con il nuovo servizio [RAC] gli oltre 12.000 utenti registrati hanno a loro disposizione uno strumento per creare in completa autonomia singole schedeprogetto nelle quali comunicare il proprio lavoro con le relative immagini e vederle immediatamente pubblicate su internet. www.europaconcorsi.com. Design scandinavo Al di là dei miti La nuova collettiva di design Verso un’architettura d’oggi di Nicola Di Battista Apre la nuova collana Panta rhei, curata da Heinz Wirz e Nicola Di Battista , per la Quart Edizioni. Raccolta di scritti, che contano una selezion e di editoriali di Domus, tra il 1994 e il 1996, e alcuni scritti ad hoc, come Che fare? in cui si vuole fare non soltanto un’analisi critica della situazione dell’architettura italiana oggi vista dalla parte di chi fa architettura, una riflessione “da dentro”, come sottolinea lo stesso Di Battista, ma si vogliono dare delle basi e delle indicazioni su come si può fare architettura oggi alla luce delle trasformazioni radicali che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Nel testo non si parla di architetti, né di architetture, ma di architettura. Il volume è disponibile in lingua italiana, tedesca e inglese; particolarità questa della casa editrice Quart, il cui direttore Heinz Wirz ha voluto scommettere su una stesura dei testi nelle tre lingue fin dalla prima edizione dei volumi. La collana Panta rhei ha carattere teorico, presenta testi sulla teoria dell’arch itettura, la città contemporanea le opere costruite, di prossima uscita segnaliamo le raccolte di scritti di Hans Koloff, José Luis Mateo. www.quart.ch. In corso alla Triennale di Milano, fino al 13 giugno 2004. La grande collettiva offre uno sguardo sul passato, discute i miti e gli stereotipi del concetto di design scandinavo e presenta un’ampia sezione dedicata al design contemporaneo. Progetto promosso dal Consiglio dei Ministri Nordico; con la cura del prof. Widar Halén, sovrintendente del Museo di arti decorative di Oslo ed allestimento di Steffen Schmelling. http://www.scandesign.org/. Premio Internazionale Dedalo Minosse alla committenza di architettura 2003-2004 “Un premio alla rovescia”: gli architetti premiano i committenti. Iniziativa promossa dall’associazione Liberi Architetti ALA - Assoarchitetti con la Rivista l’ARCA. Premiazione presso il Teatro Olimpico Palladiano il 14 maggio, e fino all’11 luglio 2004 esposizione delle opere selezionate presso la Basilica Palladiana a Vicenza. Previsti 4 premi principali ed ulteriori premi speciali. Interessanti le sezioni dedicate alla committenza di architetti italiani e di giovani architetti under 40. www.assoarchitetti.it. 52 di matteo bianchini piccoli bazar 05 2004 [email protected] Suggeriamo, a chi volesse proporre ai propri figli un modo di giocare molto più stimolante (e tra l’altro molto più economico…) di partire proprio dall’osservazione degli oggetti che maggiormente catturano l’attenzione dei propri pargoli per preparare loro quello che viene chiamato “il cestino dei tesori”. Prendete un cesto di vimini o di legno (non di plastica vi prego!) e riempitelo con materiali di vario genere. Vi consigliamo alcuni oggetti che potreste infilare nel vostro cestino dei tesori, nessuno degli articoli che elencheremo è di plastica: sono perlopiù utensili usati dagli adulti in tutte le case. Lo scopo di questa raccolta è di offrire il massimo interesse attraverso: - il tatto: consistenza, forma, peso - l’olfatto: varietà di odori - il gusto: ambito più limitato ma possibile - l’udito: squilli, tintinnii, scoppiettii, scricchiolii - la vista: colore, forma, lunghezza, lucentezza Oggetti per il cestino dei tesori: Grossi ciottoli tondeggianti Pigne Tappi di sughero di grandi dimensioni Palle di lana Calzascarpe di osso Spazzolino da unghie in legno Pennello da barba Pennello per il trucco Pennello da imbianchino Mollette da bucato Anelli da tenda in ottone Portatovaglioli Cucchiai Portauova Mazzo di chiavi Formine per dolci Imbuti Pezzi di catena di diverso tipo Scatole di metallo Borsette in pelle con cerniera Uova di legno per cucire Pezzi di tubi di gomma cilindri di cartone interni di scottex o carta igienica Tappo da vasca con catena Pacchettini di tessuto con lavanda, timo, chiodi di garofano (ben cuciti!) Scatolette di cartone. Suggeriamo di collocare il cestino dei tesori alla portata del bimbo o, se questi non cammina ancora, di metterglielo vicino, magari su un tappeto. L’ ultimo consiglio che vi diamo è che la presenza dell’adulto, a nostro parere, dovrebbe essere solo di osservazione e di controllo, sarebbe meglio che l’adulto intervenisse il meno possibile, almeno che il bambino non richieda chiaramente la sua attenzione. - Museo della Scienza esempio di architettura Nel piano seminterrato del Museo della Scienza di Londra, progetto di Ben Kelly Design, possiamo trovare un valido due spazi per le e espositive sale nuove tre realizzate state sono stesso, museo dal indetto ‘95” “Progetto di per l’infanzia. Nell’ambito rappresentazioni. bambini dai 3 ai 6 Il “Giardino”, progetto di Casson Mann Designers, prima sala al mondo con esposizione permanente riservata ai dallo scenografo ideato “Cose”, costruzioni. delle e luce della suono, del dell’acqua, anni dove si possono esplorare i principi scientifici progettati. “In Onda” è Gilles Cènazandotti, è un’area dove i bambini dai 7 agli 11 anni possono scoprire perché e come gli oggetti sono un’emittente radiofonica dove gli adolescenti possono cimentarsi. teatrale e così via. “La Vita Segreta della Cosa” per capire il funzionamento degli elettrodomestici in versione fumettistica, uno spazio compongono un percorso In pratica i locali sono stati suddivisi in zone tematiche (affidate ognuna ad uno specialista del settore) che insieme formativo d’indubbio fascino scientifico. giorno, un sistema segnaletico Il progetto è caratterizzato da un forte impatto ambientale, vasti spazi atti ad accogliere fino a 2500 bambini al riescono a ritrovare bambini e Adulti ecologici. materiali e decisi colori testi, e simboli di sostituzione in fotografico di tipo innovativo linguaggi comuni. E’ la magia di Walt Disney in versione scientifica. Per viaggiare: www.lastminutelondon.co.uk e anche: www.ryanair.co.uk In bocca al lupo (Orecchio Acerbo Editore) In bocca al lupo non è un augurio ma il titolo di un libro bellissimo su una delle favole più famose della nostra cultura infantile: cappuccetto rosso. I personaggi sono gli stessi: cappuccetto rosso, la nonna, il lupo e il cacciatore ma l’angolazione da cui l’autore interpreta la storia non è quella di sempre… Un invito a non ascoltare il suono di una sola campana, a ricercare sempre le ragioni degli altri. Un invito di un autore solito a riflettere e a far riflettere, sui luoghi comuni. Vi invitiamo anche a visitare il sito di questa casa editrice ai più sconosciuta ma molto valida sia per il progetto grafico che per i contenuti dei libri che propone. Il libro: In bocca al lupo, testo e disegni Fabian Negrin, Orecchio acerbo editore, Roma 2003 11,00 consigliato DAI 4 ANNI IN SU La casa editrice: www.orecchioacerbo.com [email protected] OR IE N TE ER IN LO SPORT DEGLI G, ESPLORATORI Lo sport orientamento, disciplina originaria dei paesi scandinavi, da qualche anno sbarcata anche da noi. La cosa bella è che si può praticare a piedi, sugli sci e in bicicletta. Corsa d’Orien tamento, Sci Orientamento e Mountain Bike Orientamento sono infatti le tre branche in cui si divide la FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento), riconosciuta dal CONI e affiliata alla Federazione Italiana Atletica Leggera. Scopo del gioco? raggiungere nel minor tempo possibi le un traguardo posto alla fine di una serie di tappe interme die – dette punti di controllo (indicati dalla cosiddetta “lantern a”). I partecipanti ricevono una dettagliata cartina che indica il luogo d’arrivo, i punti di controllo (con l’ordine in cui devono essere raggiun ti) e, affidandosi al proprio senso di orientamento (appunto), devono riuscire a battere sul tempo i concorrenti. In tutto questo, l’uso della bussola è consentito dai regolamenti (a differenza dell’altimetro), tanto che sui luoghi di gara spesso se ne trovano in affitto. Ai partecipanti viene lasciata la massima libertà nella scelta del percorso. Fa eccezione la bici. Visto che la maggio r parte delle gare si svolge nei boschi, per ragioni di sicurezza e di ecologia, i concorrenti hanno l’obbligo di seguiore i tracciati segnati in cartina. Per partecipare alle gare di orienteering non è indispe nsabile essere dei “professionisti”. È stata addirittura inventata una disciplina, il Trail Orienteering, che permette ai disabili di garegg iare contro persone normodotate, in quanto la capacità di orientar si leggendo la cartina è molto più importante delle qualità fisiche. Per sapere come partecipare a una gara di orienteering, si può consult are il sito della FISO (www.fiso.it/), un po’ confuso ma tutto somma to completo. GLI ITALIANI PREFERISCONO LE BOCCE In Italia il bowling non ha mai attecchito davvero e gli italiani preferiscono le bocce. Eppure l’origine delle due discipline è unica. Le prime testimonianze di una pratica simile ai moderni sport delle palle rotolanti risalgono addirittura a settemila anni fa (rinvenimento, nella città neolitica di Catal Huyuk, in Turchia, di sfere in pietra che mostrano chiaramente segni di rotolamento su un terreno accidentato). Nel corso dei millenni, il “ludus globarum missilium” (come lo definì Erasmo da Rotterdam) continuò ad appassionare i popoli, dagli Egizi ai Greci (Omero ne parla nell’Iliade) ai Romani ai Galli. Nel medioevo e nel Rinascimento la sua diffusione era tale che vari sovrani europei – anche in considerazione del giro di scommesse e delle risse che spesso accompagnavano le partite – emisero decreti per vietarlo. Nel 1576, ad esempio, i Dogi di Venezia promulgarono un divertente editto a doppio senso contro «il pericolo grande delle balle». E oggi? In Europa prevale ancora il gioco delle bocce, nelle sue varianti della raffa, del volo e del petanque. Le bocciofile in Italia sono migliaia (www.federbocce.it/ricerca_societa.asp) mentre le associazioni sportive dedite al bowling sono circa 250 (www.fisb.it/ teams, www.fisb.it/centers). bazar 05 2004 sport di valerio cammarano 53 1 MAGGIO CICLISMO – Larciano (Pt) – Gran Premio Industria & Artigianato (Professionisti) CICLISMO – Ponte San Giovanni (Pg) X Gran Fondo “Le Valli Francescane” (Amatori) DAMA – Pordenone – 22° Torneo Nazionale di Dama 1° Maggio DAMA – Pordenone – Trofeo FEA ORIENTEERING - Caldonazzo (Tn) - Campionati Italiani a Staffetta Mountain Bike Orientamento ORIENTEERING - Casalecchio di Reno (Bo) Festa degli aquiloni Corsa Orientamento 1-2 MAGGIO CANOTTAGGIO - Piediluco (Tr) - Meeting Nazionale (Tutte le categorie) SCHERMA - Ravenna - Torneo Master alle 6 armi 1-16 MAGGIO TENNIS – Roma – Internazionali d’Italia 2 MAGGIO CALCIO – Milano – Milan-Roma – Quindicesima Giornata Campionato Italiano Serie A CICLISMO - Giro di Toscana (Professionisti) ORIENTEERING Caldonazzo (Tn) Campionato Italiano Individuale Mountain Bike Orientamento 2-9 MAGGIO PESCA SPORTIVA - Palermo - Campionato del Mondo di Surf Casting per Club 3 MAGGIO CALCIO – Belgrado (Serbia-Montenegro) – Serbia Montenegro-Italia – Amichevole Under 21 Femminile 5 MAGGIO NUOTO SINCRONIZZATO - Madrid (Spagna) - Campionati Europei Assoluti 5-9 MAGGIO TAEKWONDO - Lillehammer (Norvegia) Campionato Europeo Seniores 5-15 MAGGIO CALCIO – Francia – Campionati Europei Under 17 6-9 MAGGIO DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati Italiani Liscio Unificato, Ballo da Sala e Combinata 6 Danze classi A e B DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati Italiani Mix Dance 1, Mix Dance 2 e Mix Dance Formazioni 7 MAGGIO NUOTO SALVAMENTO - Viareggio (Lu) - Campionati Italiani Estivi (categoria Acque Libere) 7-9 MAGGIO PESCA SPORTIVA - Sciacca Terme (Ag) Campionato Italiano Bolentino 2004 8 MAGGIO BOCCE - Finali Coppa Italia Juniores Raffa TUFFI - Madrid (Spagna) - Campionati Europei PESISTICA - Verona - Campionati Italiani Cadetti 8-9 MAGGIO ARRAMPICATA SPORTIVA - Val di Mello - International Event Melloblocco - Master Internazionale di Boulder DAMA – Grado (Ud) – Coppa “Città di Grado” SCHERMA - Legnano (Mi) - “Trofeo Carroccio” - Coppa del Mondo di Spada Maschile individuale 8-16 MAGGIO SCACCHI - Elba (Li) - 22° Festival Internazionale “Isola d’Elba” (Open A, Open B e di promozione) 8-30 MAGGIO CICLISMO – Giro d’Italia (Professionisti) 9 MAGGIO ARRAMPICATA SPORTIVA - Trieste - Palarock - Coppa Italia Giovanile Difficoltà (cat. Ragnetti, Allievi E jUNIORES + Promozionali) CICLISMO – Bergamo – IX Gran Fondo “Felice Gimondi” (Amatori) 10 MAGGIO NUOTO - Madrid (Spagna) - Campionati Europei SCHERMA - Vercelli - “Trofeo Bertinetti” - Coppa del Mondo di Spada Maschile a squadre 10-16 MAGGIO VELA - Torbole (Vr) - Campionato Europeo Juniores Formula Windsurfing 12 MAGGIO CALCIO – Torino – Juventus-Lazio – Ritorno Finale Coppa Italia 13 MAGGIO NUOTO SINCRONIZZATO - Legnano (Mi) Campionati Italiani Estivi Juniores 14-15 MAGGIO DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati Italiani Danze Artistiche SCHERMA - Legnano (Mi) “Trofeo Città di Legnano” - Coppa del Mondo di Spada Femminile individuale 15 MAGGIO BOCCE - Play-Off Campionato di Società Cat. A1 Petanque HOCKEY PRATO – Andata Semifinali Play Off A1 Maschile e Play Off/Play Out A2 Maschile 15-16 MAGGIO ARRAMPICATA SPORTIVA - Imst (Austria) - Seconda Prova Coppa Europa Giovanile Difficoltà CANOTTAGGIO - Varese - Campionati Italiani Universitari TAEKWONDO - Roma - Campionati Italiani Forme e Memorial “Cavalli” 15-22 MAGGIO VELA - Capri (Na) - Rolex IMS Offshore World Championship Classe IMS 16 MAGGIO CALCIO – Borghesiana (Rm) – Italia-Svizzera – Qualificazioni Campionati Europei Femminili CALCIO – Ultima Giornata Campionato Serie A CICLISMO – Sondrio – III Grand Fondo delle Alpi – Campionati Italiani Fondo e Grand Fondo Amatori) DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati Italiani Liscio Tradizionale Piemontese e Danze Folk Romagnole Federale PESCA SPORTIVA - Crotone - Campionato Italiano per Società a Box di Pesca con Canna da Riva 18-23 MAGGIO SCHERMA - Rimini - Gran Premio Giovanissimi 19 MAGGIO CALCIO – Italia-Israele – Qualificazioni Campionati Europei Under 19 20-23 MAGGIO DAMA – Lignano Sabbiadoro (Ud) – Giochi Studenteschi 2004 di Dama a squadre 20-23 MAGGIO PESCA SPORTIVA - Rimini - Campionato Italiano Canna da Natante individuale 2004 21 MAGGIO CALCIO – Bielorussia-Italia – Qualificazioni Campionati Europei Under 21 21-22 MAGGIO SCHERMA - Padova - “Trofeo Luxardo” - Coppa del Mondo di Sciabola Maschile individuale 21-23 MAGGIO SCACCHI - Roma - Open FSI (Open Integrale) 22 MAGGIO PESISTICA - Modena - Campionati Italiani Senior, Master e Criterium Universitario 22-23 MAGGIO TAEKWONDO - Matelica (Mc) - Campionati Italiani Universitari 23 MAGGIO ARRAMPICATA SPORTIVA - Trieste - Palarock - Nona Prova Trofeo Nazionale Giovanissimi 2004 Boulder ARRAMPICATA SPORTIVA - Sesto (Mi) - AVS Terza Prova Junior Cup 2004 CALCIO – Italia-Repubblica Ceca – Qualificazioni Campionati Europei Under 19 SCHERMA - Conegliano (Tv) - Coppa del Mondo di Sciabola Maschile a squadre 24-30 MAGGIO GINNASTICA – Lombardia – European School Sport Games 2004 (Artistica femminile e maschile e Ritmica) PESISTICA - Minsk (Bielorussia) - Campionati Mondiali Junior 26-30 MAGGIO VELA - Gaeta (Lt) - Campionato Nazionale Classe J24 27 MAGGIO CALCIO – Bochum (Germania) – ItaliaBielorussia – Campionati Europei Under 21 28 MAGGIO NUOTO SALVAMENTO - Marina di Pietrasanta (Lu) - Campionati Italiani Assoluti Estivi (categoria Acque Libere) 29 MAGGIO BOCCE - Campionati Italiani Seniores Raffa BOCCE - Finale Coppa Italia Volo CALCIO – Bochum (Germania) – Italia-Serbia – Campionati Europei Under 21 CICLISMO – Aiello del Friuli (Ud) – 18° Giro del Friuli (Donne) HOCKEY PRATO – Ritorno Play Off/Play Out A2 Maschile 29-30 MAGGIO ARRAMPICATA SPORTIVA - Imst (Austria) Seconda Prova Coppa del Mondo Difficoltà ARRAMPICATA SPORTIVA - Arco - European Youth Climbing Days Arco - Master Internazionale Giovanile Difficoltà BOCCE - Play-Off Campionato di Società A1 e A2 Femminile Petanque NUOTO SALVAMENTO - Marina di Pietrasanta (Lu) - Campionati Italiani Assoluti Master in Acque Libere PESCA SPORTIVA - Venezia - Campionato Italiano Individuale Maschile e Femminile 2004 di Pesca con Canna da Riva 29 MAGGIO-5 GIUGNO VELA - Punta Ala (Gr) - 11° European IMS Championship Classe IMS 30 MAGGIO BOCCE - Campionato Italiano a Terne Petanque (cat. Under 18) CANOTTAGGIO - Venezia – Vogalonga CICLISMO – Mondovì (Cn) – VII Giro delle Valli Monregalesi (Amatori) DAMA- Trieste – Sesto Memorial “Guidalberto Luisa” 30 MAGGIO-6 GIUGNO VELA - Fiumicino (Rm) - Campionato Nazionale Classe Meteor 54 di angelita peyretti sciocchina bazar 05 2004 non ottovia serare Pas and “Dì, lo sai che hai la maglia al rovescio?” Grrr… “Ehi, dico a te pasticciona!” mi sorride indulgente. Vedi l’etichetta fuori? Vedi scritto “Lavare a secco” qui sul fianco? E allora non ti viene in mente nulla? E allora è una maglia con le cuciture di fuori, zoticone! “Guarda bene tesoro, è fatta così, ha le cuciture esterne” “Mah”. Mio nonno che ha visto le due guerre avrebbe risposto uguale. “Scusa, ma perché quando vedi come sono conciate le veline, coi cappellini alla marinaretta, non hai niente da commentare, ma se io c’ho un filino che esce dalla manica dici mah?” “È diverso” Mi sto girando verso di lui con ferocia, al rallenty: “E perché sarebbe diverso, di grazia?” Niente di personale con le veline… (Beh, noi donne odiamo le veline, s’intende). “No, volevo dire, è diverso perché, insomma, io l’anima mica la metto fuori, la tengo dentro”. Questa non me l’aspettavo. Sarà davvero così cretino o voleva fare dello spirito? “Sei davvero così… Ehm, voglio dire, sì, ma il dentro della maglia non è mica niente di metafisico” “Resta il fatto che tu le cuciture le hai fuori…” Un cretino perfetto. Certi tipi di uomini ti fanno lo stesso effetto dei mobili Ikea: sei lì a rubar matite, quando ti accorgi che una libreria ti sta guardando, (non farò dell’ironia sul suo nome, sarebbe come prendersela con l’alfabeto perché ha troppe consonanti), ebbene, sei costretto a comprarla, te la porti a casa e te la monti, e poi ti metti lì di fronte a lei, in piedi, e te la guardi: “Oh, perfetta. Finalmente! …Ha solo quei buchini lì in vista… Va beh, com’è capiente!” I minuti passano, tu la riguardi, da un po’ più lontano: “E poi mi serviva… certo fa un po’ a pugni col pavimento… e anche con le maniglie, già, brutte manigliacce!” Tu smetti di studiarla, ma è lì, i tuoi occhi non possono fare a meno di incrociarsi con i suoi… “Beh, in fondo non è poi così male!” Quando incominci a dire questo, allora sei spacciato, ormai la odi e non vedi l’ora di liberartene. “…Insomma, non è proprio la stessa cosa che mettersi un cappellino alla marinaretta...” Ma lui non è un mobile, voglio dire, per restituirlo non devo neanche smontarlo, né trasportarlo, può fare tutto da sé, ha una volontà, un cervello, sì un cervello, si vedeva benissimo nella radiografia, c’era, eppure c’era!!! “Anzi, vestita alla marinaretta tu saresti carinissima, biscottino…” [email protected] disegno di marco begani Meglio la morte che le righine blu! Cercherò di seminarlo… “…Già ti vedo, a righine blu… Perché affretti il passo stellina?” Devo dissimulare: “Io? Ma no, ti sbagli, sono qui!” Non faccio niente di illegale, non è la stessa cosa che lasciare un mobile vicino alla spazzatura, nessuno se ne accorgerà! “Amore, ma come corri!” “Ma va’! Guarda che qui non corre proprio nessuno!” Devo essere rapida, invisibile, una gatta. Appena svoltato l’angolo comincerò a correre a più non posso, volerò. “Passerotto, ma dove vai?” Non devo voltarmi indietro, e se qualcuno chiede, io non so niente, mai visto, non è roba mia. “E dove vuoi che vada? Sono qui, di fianco a te!” E se mi raggiunge? E se ha già capito tutto ed è lui che dissimula? Se si sta preparando a inseguirmi? Devo distrarlo, ecco sì, gli dirò: “Toh, non è tua madre quella?” e poi farò lo scatto, veloce come il vento, non si accorgerà di nulla, entrambi potremo ricominciare una nuova vita, un giorno chissà, me ne sarà grato… Sì, ma i libri dove li metto adesso… cioè, voglio dire, ehm, che farò senza di lui?… Beh, la televisione andrà benissimo, sempre meglio che con questi scaffali che camminano! Già… camminano, e anche veloci… Forse dovrei prima azzopparlo, così potrò essere sicura che non mi raggiungerà. Certo! Prima insisto un po’: “E guarda chi c’è con tua madre!” e mentre si gira, pam! la gamba. No, niente di grave, solo una piccola contusione. Ma in che modo? Un calcio? Troppo brutale. Uno sgambetto? No, mi rallenterebbe. Mmm… Una buccia di banana! sì, ci casca di sicuro. Una banana, datemi una banana, presto, prima dell’angolo, signora la prego, mi faccia vedere la sua spesa… fave… petto di pollo…no, no, vediamo… un peperone, uhm, sarà lo stesso? no, non posso rischiare, ci vuole una banana, per forza! Un momento, calma, non siamo precipitosi, ci vogliono nervi saldi, dovrei dargli un’altra possibilità, un rapporto come il nostro non si butta via per così poco, con un peperone poi! Ci credo che la coppia scoppia se non c’è un minimo di tolleranza, di comprensione! Lo so che è difficile capirsi a volte, ma in fondo… Ecco l’angolo… No, no, per carità, era così, un’ immagine surreale, facevo per scherzare, potranno esserci migliaia di angoli nel nostro cammino ma, se dovremo, li svolteremo insieme. Sono sicura che non ho capito cosa voleva dire, ora glielo chiedo: “Insomma, la cosa dell’anima era una battuta non è vero?” “Quello che voglio dire è che non possiamo scardinare l’ordine delle cose, il dentro che va fuori e il fuori che va dentro, dove andremo a finire!?” “Che dire? Non fa una grinza…” “Capisci adesso? Amore? Bottoncino? Passerotto!?” “Eh? Ah sì… Guarda, tua madre!” bazar 05 2004 [email protected] corsi di valeria cecilia 55 Confronti artistici: i giovani e i maestri Jimmie Durham Design, linguaggi, video, esperimenti: un corso gratuito a Como dà la possibilità a giovani appassionati o emergenti di lavorare insieme ad artisti significativi della scena contemporanea. Venticinque giovani artisti, senza distinz ioni geografiche, hanno l’occasione di farsi avanti e confrontarsi con personaggi di statura internazionale . Per perfezionare la propria tecnica, impara re sperimentando e infine esporre le proprie opere: è indetta a Como, per luglio prossimo, la decim a edizione del “Corso Superiore di Arte Visiva ” promosso gratuitamente dalla fondazione Annie Ratti, accrediata istituzione, promotrice di eventi culturali in tutto il mondo. Si tratta di un seminario intensivo di 20 giorni condotto da artisti e architetti di casa nostra e specia l guests internazionali. Quest’anno il personaggio d’eccezione sarà Jimmie Durham, poeta, perfor mer e scultore americano, in tutto il mondo noto per la sua mania di riciclare qualsiasi materiale. Durha m è stato attivista dell’American indian movent nengli anni settanta, prima ancora ha militato nel “U.S. Civil Right Movement” facendo lettaratura e teatro. Ha poi diretto la “Foundation for the Community of Artists ” di New York e le sue opere sono state, tra l’altro, alla biennale di Venzia, alla Sidney Biennal, Withne y biennal, a Brussels, a Londra, Vienna. Il semin ario intensivo proposto dalla Fondazione Ratti è ormai riconosciuto da anni come un momento saliente della formazione dei giovani artisti italiani e stranieri, ed è nato per volontà del suo fondatore, Antonio Ratti, creatore anche del “Textile Center” al museo d’arte Metropolitan di New York. Per iscriversi c’è tempo fino al 15 maggio. Le lezioni e il laboratorio si terrann o dal primo al 22 luglio negli edifici dell’ex fabbric a di tessuti Ticosa di Como, e la giornata di lavoro è divisa tra workshop al fianco di Durham e approfondim enti teorici a cura degli artisti Cesare Pietroiusti, Giacin to di Pietrantonio, Roberto Pino e dell’architetto Stefan o Boeri. La sessione si concluderà con un mostra finale dei lavori degli allievi e del maestro, pubblicata in un catalogo bilingue edito da Charta. Infine, l’anno successivo a quello del corso, le opere dei corsist i vengono di nuovo esposte, a Milano, in via farini, in collaborazione con il Viafarini e il Care of. Fondazione Ratti Lungo Lario Trento, 9, Como tel 031233211 [email protected] Per amor di cane Presso le varie sedi del “Centro studi del cane”, in tutta Italia vengono organizzati corsi di formazione cinofila. Basta partire con il proprio fido e raggiungere una delle www.lucarossi.it aziende agricole affiliate. E tra cibi tipici www.centrostudidelcane.it locali, bevande genuine e nuovi amici, ci [email protected] si cimenta nello studio del comportamento [email protected] di questo animali: si possono insegnare al proprio amico dei giochi inaspettati (caccia al tesoro, trasporto di messaggi di posta, ricerca olfattiva), o si può aiutare fido a superare eventuali disturbi del comportamento, o addirittura farlo diventare un cane da salvataggio in acqua. Ma in questi incontri cinofili si può anche apprendere una nuova professione: diventare un dog sitter, un esperto per l’acquisto dei cuccioli, un educaotore, un consulente per dog therapy. Oppure, seguendo i livelli di corso più avanzazi, fare l’ istruttore cinofilo, l’insegnante di “obbedienza avanzata”, di discipline sportive o il responsabile di strutture di accoglienza dei randagi. L’ideatore? Luca Rossi, comportamentista del cane, consulente di diverse trasmissioni tv, radio e di film che hanno come attori i cani. Senti come parli: arriva corso di dizione, on line Per chi ama la pronuncia perfetta e per i professionisti della comunicazione, il corso di dizione di base si può fare anche al computer Un’utile risorsa telematica viene dal sito della accademia degli attori, che lancia un corso di dizione corretta, da fare comodamente a casa. Oltre alle spiegazioni e i consigli di Sergio Chiorino e Silvia Derossi, infatti si può ascoltare la lezione in viva voce. Basta scaricare il programma “Real audio” e alzare il volume del proprio computer: in sedici capitoli questo curioso corso svela ogni mistero fonetico. Le prenotazioni ai corsi si possono fare anche on line. www.attori.com [email protected] Scrivere per essere Associazione Generazioni via del Serraglio 10 . E dirlo agli altri. 06073 Corciano - Perugia Scrivere fa bene, aiuta. A conoscersi meglio. A esprim tel 075 5068006 ersi con gli altri in modo più diretto. E allora, chi fosse interessato a metere una lente [email protected] di ingrandimento sulla propria anima, può andare a Crociano, vicino Perugia, l’8 e il 9 maggio, per partecipare a un corso di www.trasinet.com/generazioni/benessere.html Empowerment tramite esercizi di scrittura. Costo 100 euro. E se si vuole, si può anche tornare per approfondire, con un secondo corso, incentrato sull’autobriografia, il 5 e il 6 giugno. Due corsi di “scritturaterapia”. Per conoscere te stesso 56 di valeria cecilia fenomeni bazar 05 2004 [email protected] E’ arrivato Reload: un cafè crittografico e nomade In apparenza il Reload Mindcafè del quartiere Isola di Milano è solo un nuovo spazio di relax autogestito. Ma in realtà è un luogo nuovo dove tutto passa attraverso i segreti codici dell’informatica. Criptici per i più. Quando leggi il http://reload.realityhacking.org/ capisci poco o nulla, lampeggiano in arancione solo parole che, più che straniere, sono strane. Reload, infatti, è uno storico collettivo di ragazzi particolarmente smanettoni (bravi al computer, per l’appunto) che hanno fatto della loro arte informatica uno strumento di attivismo. La loro agilità con i bit è indiscussa, dato che questi cyber boys si nascondono probabilmente anche dentro i cavi informatici, risultando introvabili: trovare un numero di telefono del reload è impossibile, se gli scrivi una mail chiedendo dove sono e che fanno precisamente, non rispondono, dopo tanti tentativi si fanno vivi, dicendo di non lasciare dichiarazioni se non collettive e tramite mail, o che se sil vuole capire qualcosa di loro, che si guardi pure il sito, o è meglio andare di persona, o ancora, leggere qualche articolo sull’hackeraggio informatico. In realtà i ragazzi del mindcafè sono molto gentili, abituati a una dinamica “un po’senza fissa dimora” a causa delle ordinanze di sgombro. Per capirli basta solo fare allenamento con i codici di programmazione sempre sparsi nel loro linguaggio. “Noi siamo due cose –scrivono dalla e mail- reload è sia uno spazio fisico Pergola Tribe (reload mind-cafè ) che una modalità di relazione (reality hacking). via a. della pergola, 5 Nel primo caso, in via angelo della pergola 5 nel quartiere isola di milano milano c’è uno spazio di net-point con libero accesso alle rete di http://reload.realityhacking.org/) internet attraverso tecnologie open-source, un bar al quale trovi una [email protected] vastissima scelta di the e tisane oltre che la birra autoprodotta da webradio: radio.uk1.indymedia.org:8100/reload.pls una comunità di nostri amici, uno spazio chill-out. Nel secondo caso, reload è uno studio tecnico per web-radio, una comunità di hackers, media e bio -attivisti che si occupano di alfabetizzazione digitale e di comunicazione attraverso nuovi media: dalle telestreets ai media-centre”. Ora sembra davvero tutto chiaro. Quindi per essere aggiornati sui prossimi concerti, incontri, film, dibattiti, ci si può iscrivere alla mailing list del sito. (Cercare un telefono, l’ho detto, è roba da pazzi!). Cpa di Firenze concerti, fitness e corsi. Al E questo mese un festival di musica popolare il Al centro popolare di firenze sud, l’agenda degli impegni è fitta per tutto21, il mese. Laboratori di fotografia il giovedì alle 18, il corso di capoeira alleMentre lunedì invece si va a teatro dalle 18 e poi a fare kikc boxing alle 19.30. nati alle 21 c’è il corso di pittura. Il mercoledì invece è riservato agli appassioil sito di computer e reti, con l’hacklab alle 21.00. Per un calendario completo ma il web è quasi sempre aggiornato. A fine mese, il 21, 22 i 23 è in program festival di musica popolare: “Sgrana e (Tra) balla” www.cpafisud.org cpa, centro popolare autogestito fi - sud via villamagna 27/a Campio nato Italiano di Dj Dopo il successo dello scorso anno al Brancaleone di Roma, torna a grande richiesta a Bologna l’evento hip pop per eccellenza: il campionato italiano per dj, previsto il 15 maggio al teatro polivalente occupato. La gara dei geni del giradischi è attiva dal 1997 e ogni volta si rivela occasione di scoperta di nuovi talenti e luogo di sperimentazione per i più differenti stili del djing. Si esibiscono anche crew internazionali, quali Q-Bert, BeatJunkies, Craze, A-Track, Total Eclipse, Rock Steady Crew, Dj Honda, Dj Radar. Tra i più creativi ed innovativi musicisti del disco, direttamente dalla west coast arrivano D-Styles, Ricci Rucker e Mike Boo con il loro nuovo progetto Gunkhole. E poi c’è Alien Army, la turntablist band italiana più conosciuta all’estero, che con l’album di recente uscita “The End” (Unlike/Irma, BombHipHop) si è affermata tra le esperienze più vivaci e creative del turntablism mondiale. L’eliminatoria per tutti gli iscritti, che si esibiranno con una composizione di 3 minuti ciascuno, decreterà e porterà sul palco 8 finalisti, che infine si scontreranno in doppi set dai quarti di finale fino alla finalissima. Il migliore dj oltre ad aggiudicarsi il titolo di Campione Italiano ITF, in virtù della partnership con Vestax, si guadagna anche il prestigioso titolo Vestax Extravaganza. Il Campione ITF 2004 avrà quindi la possibilità di rappresentare l’Italia all’ITF World Dj Championship e al Vestax Extravaganza World Final. I sipari aprono alle ore 20.00 Itf italia dj championship 2004 sabato 15 maggio TPO - Viale Lenin 3 – Bologna uscita tangenziale 11 bis - autobus 19, 27 e 62 (notturno) www.itfeurope.com/chapters/Italy [email protected] organizzazione: www.t-turn.comt tel. 0516166604 Ingresso 8 euro [email protected] bazar 05 2004 net di valeria cecilia 57 Z a p p in g traa leonweb tv: tanta attualità, arte e cinem line In attesa che la televisione tradizionale venga trasmessa tramite adsl, il piccolo schermo sperimenta una prima sovversione dei contenuti televisivi. Tramite Internet. La Televisione, il telefono di casa, il compu cellulari. E ancora telecamere, linee digital ter, Internet, i satellitari e terrestri: tutto da un momento i, adsl, segnali all’altro potrebbe esser trascinato dentro un unico grande frullat ore, per dar vita non a un groviglio di macerie tecnologiche, bensì alla prossima rivoluzione dei mass media: la tv che trasmetterà via telefono, visibile sul computer, da tutti tramit e Internet. Ma non è finita qui: con la televisione via adsl i monop oli potranno essere spazzati via, poiché fare una televi sione visibile in tutto il mondo diventerà un’impresa alla portat a delle tasche di tutti, o quasi. Internet è quindi il fedele compagno di viaggio della tv del futuro, che sogna di essere libera, autonoma poco costosa e ricchissima nelle proposte. Nel frattempo, aspettando che la rivoluzione si compia (la Telecom sta in questi giorni facendo i primi esperimenti, cerca su www.portal.it/ news) ci sono già dei significativi “anticipi di campionato”: sono le web tv, gratuite, prive di palinsesti imposti, con contenuti critici, informativi, internazionali. Con poca, e a volte nessuna, pubblicità. Visibili a qualsiasi ora del giorno. Interattive perché sono anche gli spettatori stessi che mettono on line video, interviste, film, trailers. Proviamo a fare un po’ zapping on line? Cominciamo dalle novità: www.arcoiris.tv. A questo indirizzo si può scegliere tra circa 1000 video (ogni giorno il numero aumenta): attualità, politica, arte, musica, film, trailers, spettacoli teatrali. Il progetto Arcoiris nasce nel novembre 2003 e si basa sul lavoro di inviati e volontari da diverse città italiane e del mondo. Ma sono anche gli utenti che mettono on line i prodotti, e non si tratta certo di video amatoriali di qualità discutibile: il professor Eugenio Riccomini, docente d’arte presso l’università di Bologna, ha donato 50 ore di video art, mettendo gratuitamente on line i filmati delle proprie lezioni. Ma ci sono anche vere opere cinematografiche, indipendenti ovviamente. Rodrigo Vergara, uno dei responsabili del progetto Arcoiris, ci racconta di un giovane regista, Marco Paracchini, che è riuscito a vendere un proprio film dopo averlo fatto vedere on line su arcoris.tv! “La cosa più entusiasmante delle web tv - racconta Valente – è la democrazia possibile dei contenuti: qui si vede ciò che in televisione non si trova, perché commercialmente non idoneo. O addirittura scomodo”. Un altro canale televisivo on line è www.globalproject.info/globaltv-it.html realizzato grazie a “sale di produzione” sparse in tutt’italia e anche a Dublino. Barcellona, in Danimarca. “Ogni piazza, quartiere può diventare un set” ci dice Leo, di un gruppo di lavoro di Roma. “Stiamo pensando a girare non solo tg e documentari, ma anche delle fiction divulgative. Infatti pian piano la qualità dei video migliora, e a quando arriverà per tutto la banda di trasmissione più larga, si potrà fare web streaming” (ovvero la possibilità di vedere i filmati senza prima doverli scaricare in locale). Tra i canali più aggiornati da non perdere www.farfallandia.it, per i fatti di cronaca vedete www.aicanews.it. per l’intrattenimento, vip, fitness e altro c’è www.kayenna.tv, che ha un menù fatto proprio a telecomando. Ma anche l’informazione istituzionale dà segni di avvicinamento alle novità tecnologiche, anche con risultati eccellenti: il sito del friuli venezia giulia www.fvg.tv è ricchissimo di servizi, dossier, interviste sui fatti locali. Ma il vero precursore è stata la web tv della regione calabria www.comune.reggiocalabria.it/webtv/default.htm, che trasmette telgiornali in doppia lingua (italiano – giapponese) raggiungendo anche un milione di contatti l’anno, come racconta Antonio Latella, uno dei responsabili del progetto. L’elenco dei siti potrebbe continuare davvero a lungo, ma in soccorso a chi si volesse orientare sono già attivi dei data base e dei cataloghi guida alla tv on line (www.golem.it/catalogo/ oppure su www.area.tv.it/Webtv.htm.). Purtroppo non tutti i link indicati sono aggiornati, oppure si possono incontrare esperimenti di web tv, nati già qualche anno fa, rimasti, almeno per ora, incompiuti. Staranno aspettando anche loro che la rivoluzione digitale sia compiuta. Ma in fondo non va dimenticato che anche il digiuno fa bene. Si approfitti allora dello sciopero dei telespettatori: previsto per il 5 e il 6 giugno in tutt’Italia. L’astensione dal piccolo schermo è organizzato, anche questa volta, dall’associazione milanese Esterni (www.esterni.org). In alternativa allo schermo potrete andare in giro per musei, cinema e locali con sconti speciali: basta presentarsi con il telecomando alla mano. 58 di guido dolara noi bazar 05 2004 [email protected] Ponti D’europa È nata una nuova capitale del Nord Europa, e sta sull’ Oresund, il gelido canale di mare che divide la capitale danese Copenaghen dalla Scania, la regione più meridionale della Svezia, e la sua capitale Malmö. Eppure dal 2000 c’è un ponte che le unisce, e che crea un’unica metropoli transfrontaliera… Lungo 1 6 chilometri, longilineo ed elegante, il ponte d’acciaio unisce le due coste e crea una grande metropoli trans-fro ntaliera costituita da Copenhagen, Malmö, Lund (la Oxford svedese) e dal mare che le divide. Il ponte ha creato opportunità di crescita per ambedue le sponde, culturalmente, architettonicamente ed economicamente. Per esempio, le tre città oggi rappresentano uno dei poli più importanti del mondo di sviluppo delle biotecnologie, con oltre 300 aziende e un totale di oltre 19000 persone impiegate nel settore. La regione costituisce un nuovo magnete di attività e comunicazioni, un polo di investimento che interessa tutta l’ Europa. La crescita dell’ Oresund è soprattutto evidente nel Västra Hamnen (Porto Occidentale) di Malmö, una ex zona industriale in via di ristrutturazione con architettu ra modernissima e unica in Europa. In particolare, Bo01 (Abitare01), una zona residenz iale sul mare dove architetti internazionali hanno costruito il loro concetto di spazio abitativo ideale. Accanto, il grattacielo futuristico in costruzione progettato da Calatravas, chiamato il ‘Turning Torso’ (Torso Girevole), un riferimento alla sua forma tondeggiante a vite. Malmö è al suo meglio nel mese di Agosto, quando ospita per una settimana un festival internazionale di musica e cultura (Malmöfestivalen, quest’ anno dal 13 al 20 Agosto). Le notti in Agosto sono ancora bianche, con il sole che non tramonta fino alle due di mattina. E in questa continua luce crepuscolare, la città diventa una enorme festa di strada. Ogni anno arrivano 1 milione e mezzo di visitatori, sei volte l’intera popolazione della città. Si calcola che durante il corso della settimana il festival offre oltre 9.000 ore di spettacoli, su 15 diversi palchi sparsi per il centro. Si trova musica, teatro di strada, letture di poesia e di prosa, nonché ristoranti e stand culinari di ogni tipo e nazionalità. Per i giovani creativi, c’è uno spazio libero dove si può immaginare ciò che si vuole, dall’arte, alla poesia, alle strutture per skateboarding (per informazioni www.ma lmofestivalen.se). Uno dei gruppi musicali più in voga del festival è quello di Joe Spinaci (www.joespinaci.com), al secolo Carl Alberto Bettini, toscano di nascita e di madre svedese, che ha raccolto negli ultimi anni alcuni dei musicisti jazz più noti della Svezia per costituire una band di gangster swing, che descrive “con influenze italoame ricane anni ‘40 e ‘50 con una spruzzatina di Cuba pre-Fidel, Buena Vista Social Club e Perez Prado”. Carl Alberto dice che “Malmö è una città piena di musicisti e di musica, con una forte tradizione di insegnamento musicale, e un forte apporto culturale da parte di comunità di immigrati di tutte le nazionalità”. Contrariamente allo stereotipo di freddezza degli scandinavi, Carl Alberto racconta di serate in cui il pubblico finisce a ballare sui tavoli, anche grazie alla “spontan eità italiana, che in Svezia manca ma affascina”. Una Svezia diversa da quella tradizion ale, oggi legata all’ Europa da un solido ponte d’acciaio. Come arrivare L’ Oresund si raggiunge facilmente atterrando all’aeroporto di Copenhagen Kastrup, un’ isola situata proprio sullo stretto tra Copenhagen e Malmö, e collegata ad entrambe le città dal ponte. Un treno futuristico unisce l’ aeroporto alle due città. Tra le linee low-cost, EasyJet atterra a Copenhagen, come anche la linea scandinava Sterling, con servizi da Roma e Milano, e Maersk, che vola da Venezia e Marsiglia. Ryanair, invece, atterra all’aeroporto di Malmö Sturup, collegato alla città da un autobus. Per chi viaggia in macchina, il ponte è percorribile, ma il dazio è caro: circa €30. Gusto svedese Il modo migliore di sperimentare il cibo svedese è visitare i mercati al chiuso (Saluhallen), dove si vende pesce affumicato, dolci, carni salate e spesso si può mangiare seduti al bancone. A Malmö, si trova sulla Isak Slaktaregatan numero 8, accanto alla pittoresca piazza Lilla Torg. Tra i ristoranti, la cucina svedese con un tocco moderno si trova al Kramer Gastronomi & bar, sulla piazza Stortorget al numero 7 (www.kramergast ronomi.com) oppure al Röda Kran, sulla piazza Lilla Torg al numero 2. Copyright bridgephoto.dk, autore Soren Madsen [email protected] Big Night è un film di Stanley Tucci e Campbell Scott appars o nel 1996. È la storia di Primo e di Secondo, due fratelli italiani emigrati in America, e del ristorante che hanno aperto, il Paradise. Ma è anche una storia di cibo e di cucina, di culture e identità: riguarda sia noi che l’America. In una delle scene iniziali Secondo, che cura la sala, corre in cucina e passa l’ordine per un piatto di pasta a un certo tavolo. Primo, cuoco geniale e irascibile, ricorda a Secondo che a quel tavolo stanno già mangiando un risotto. “Ma vogliono la pasta di contorno!”, insiste Secondo. Primo si rifiuta, è irremovibile, e non permet terà mai che si mangi la pasta come contorno al riso. Il ristorante, basato sulle straordinarie qualità di Primo, non offre i piatti che i clienti americani si aspettano (Spaghetti and meatballs, Chicken Vesuvio , Veal parmigiana), non ha successo e sta per fallire. Per questo i due fratelli organizzano una Big Night basata su grandi piatti di altissim a cucina nella speranza di avere ospiti famosi. Lasciamo da parte le delizios e storie d’amore che accompagnano la vicenda. Primo e Secondo rappresentano due modi diversi di vivere l’emigrazione. Primo è legato ai ricordi, all’Italia, da una strugge nte nostalgia e dai gusti, dai sapori, dai simboli che ne ricordano l’identità. Nella sua cultura ci riconosciamo. Secondo si è lasciato alle spalle un passato con cui ha rotto e sogna le belle macchine, i soldi, il successo. Primo spera di risparmiare e tornare nel suo Sud; Second o vive il sogno americano. Il film ci dice molto sugli italiani in Americ a, sui drammi e la pena dell’emigrazione, sul ruolo del cibo nel definire identità etniche, sugli intrecci fra gusti, odori, speranze. Da questo punto di vista è un film sulla cultura e il cibo, come Mangiare, bere, uomo, donna o La cena di Babette. Ma è anche un film sulla ristorazione in America e ci offre un punto di vista speciale per confrontare due tradizioni, due sistemi di valori, due universi simbolici. Il ristorante è un microcosmo nel quale misurare culture e gusti. Agli occhi di Primo (come ai nostri occhi) i clienti sono degli ospiti bazar 05 2004 loro di franco andreucci 59 ed è proprio nella loro duplice veste di clienti e di ospiti che essi partecipano a quel rito speciale che è il mangiare al ristorante. C’e’ un insieme di regole, un’etichetta, da rispettare: il cuoco, il cameriere e il cliente hanno lo stesso obbligo di seguirli. Il cibo è servito secondo un cerimoniale rivolto a sottolineare il valore e il gusto delle pietanze. C’è l’antipasto, il primo, il secondo, il dolce, la frutta, in una serie di combinazioni, di successioni o di esclusioni che le diverse culture alimentari definiscono. In America, luogo di incontro e di mescolanza di diverse tradizioni, c’è, al di là di ogni ristorazione etnica, una regola fondamentale: il cliente ha il solo ruolo di cliente, non di ospite, e per questo ha sempre ragione: se paga, può avere quello che vuole, anche le patate fritte da inzuppare nel cappuccino. E, d’altra parte, l’idea del cibo propria dell’alimentazione americana è un’idea più di stomaco che di testa, più di pancia che di palato. E’, in fondo, un’idea democratica, che vede il cibo come la risposta alla fame e non l’affettazione aristocratica per l’haute cuisine. Ma è, anche, un’idea volgare che annulla e ridicolizza il genio e l’innovazione nella cucina. Big Night rappresenta una vicenda degli anni ’50 ed è vero che le cose, in America, sono cambiate. Si è affermato uno straordinario cosmopolitismo di cucine e di ristorazione, ma il cambiamento ha riguardato soltanto i livelli più alti del consumo. Nell’America profonda, nell’America di provincia, che non sia New York o San Francisco, nell’America di massa, i clienti non sono tenuti a rispettare le regole degli ospiti: pagano, e hanno ragione. Un bel libro, che tocca e approfondisce, da un punto di vista storico, alcuni dei problemi accennati è Simone Cinotto, Una famiglia che mangia insieme: cibo ed etnicità nella comunità italoamericana di New York 1920-1940, Torino, Otto Editore, 2001, ISBN 88-87503-25-7 pp. 458, 18 (Il testo è disponibile anche in formato PDF, presso il sito http://www.otto.to.it, al prezzo di 7,2) I paradigmi della Big Night. 60 di cristiana scoppa migrazioni bazar 05 2004 [email protected] N:EA – Napoli: Europa Africa, andata e ritorno L’architettura di Fabrizio Carola Futuro possibile Un mondo dal quale è sparito il desiderio di possesso, poiché tutto ciò che serve o si desidera è disponibile e può essere preso liberamente, nel rispetto degli altri e della natura. Senza proprietà, nessun bisogno di difendersi. Niente più eserciti, polizia, vigili, allarmi. Un risparmio enorme! E queste risorse reinvestite nella collettività, al punto che La cupola come eleme nto architettonico e culturale per vitto alloggio divertimenti sono gratis e il tempo di lavoro si è ridotto appena a 400 ore l’anno. A ciascuno resta un sperimentare nuove forme di vita sociale e costruire mucchio di tempo libero: ben 6000 ore, tolto il sonno. Da un futuro di convivenza basato su rispetto e libertà. È usare per il piacere e la creatività. O meglio per il piacere l’utopia filosofica alla base del lavoro dell’a tto della creatività. napoletano. Da ammirare solo in Africa. Perrchite ora Così è il 2111 secondo Fabrizio Carola. Di mestiere architetto, barba bianca sovrastata da occhi mobili e allegri, un inguaribile accento napoletano, lo sguardo rivolto cui ha dato vita si chiama N:EA, Napoli: all’Europa e il cuore lanciato verso l’Africa. Non per caso l’associazione culturale Europa Africa. che il futuristico Almodìos spiega così al Nel racconto Ipotesi di futuro, il 2111 è il frutto di una “grande rivoluzione”, “No, non è stata una rivoluzione armata secolo: un di là in più rtato teletraspo raneo contempo sorpreso Gustavo, nostro o degli stimoli culturali. Partendo progressiv nto cambiame il è padri miei dai utilizzato come ai tuoi tempi. Il mezzo si ampliava poco alla volta, nel sociale, vita di forme nuove tavano sperimen si quali i entro da piccoli nuclei sensibili, sono diventati abbastanza ampi da spazio e numero Quando positivi… risultati dei ione l’applicaz numero e nello spazio, un rapido mutamento della provocato ha che culturale e esplosion una verificata è si popolare, generare una forte pressione e”. rivoluzion grande della l’inizio stato coscienza collettiva ed è Realtà Fabrizio Carola li ha trovati, nel corso della sua I “piccoli nuclei sensibili” nei quali sperimentare nuove forme di vita socialeIn Africa, appunto. Dove fa molto caldo, dove il Mali. in ia, Mauritan in Sahara: il e neo Mediterra carriera, attraversando il prezioso e sempre più raro. Mentre di terra ce n’è cemento e il ferro si importano, per cui costano molto, e il legno è un bene è abbondante. Dove c’è molto spazio. ed poco costa era manodop la Dove cruda. che tantissima, da usare sia cotta costo, numero e funzione dei locali da realizzare, “Condizioni climatiche, natura del suolo, materiali a disposizione e loro cui parte l’architetto – sostiene Carola – cui si da oggettivi dati i sono ne disposizio a budget e esigenze del committente in certo ambiente economico e sociale, impiego aggiungono le “riflessioni soggettive: rispetto del paesaggio, inserimento no le scelte architettoniche di forme, materiali e scaturisco dati questi tutti di e valutazion Dalla ottimale delle risorse locali. strutture”. archi, tunnel. Per creare ospedali, come Che nel suo caso, nel caso dell’Africa Subsahariana, sono state cupole, volte, dini nelle quali gocciola l’acqua – spiega intercape creano cupole “doppie dove ia, Mauritan in quello celebre di Kaedi, sole del Sahel. E tunnel attraversati da feritoie – in modo da creare un microclima fresco e umido da opporre al cocente famiglie dei malati, coloro che sempre in Africa le per Mentre a. penombr te accoglien e dell’aria garantiscono circolazione padiglioni circolari come tende di pietra in cui assistono la persona ricoverata, cucinando anche i pasti, sono a disposizione accamparsi”. Costruire cupole mediterranea, dai dammusi ai trulli, dalla volta Fabrizio Carola ha preso alcuni elementi della grammatica architettonica e li ha ri-declinati nel paesaggio culturale Pietro, S. per gelo Michelan da ideata calotta doppia aperta del Pantheon alla di tradizione nubiana: un braccio di legno ne costruzio da compasso il ato perfezion e rivisitato ha africano. Per realizzarli meno esperto l’indicazione sempre muratore al anche offrendo ne, inclinazio sua la muta amente snodato che progressiv volta. la chiudere a fino mattone, il precisa di dove collocare vita ad architetture organiche, “più vicine Giustapposte e collegate da portici e gallerie, terrazze e cortili, le cupole dannodell’uomo”, afferma ancora Carola. Come vita la nare accompag e re racchiude a adatte più perciò alle forme della natura a, nel cuore del l’Hotel Le Cheval Blanc e il Centro per la medicina tradizionale di Bandiagar medicinali di Pays Dogon, uno degli angoli più suggestivi del Mali. O il mercato delle piante Medina Koura, nella capitale maliana, Bamako. N:EA nasce come associazione culturale e Africa - Italia - Africa . Non organismo di cooperazione volto a favorire Da queste forme sono nati nuovi modi di lavorare, curare, vendere e compraremutamento lo scambio di esperienze e il passaggio di ancora abbastanza numerosi però, né abbastanza ampi, da “generare un rapido possa scaturire della coscienza collettiva”, tale da dare vita alla “grande rivoluzione” da cui in Italia un conoscenze tra Italia (Napoli), Europa e creare di l’idea avuto ha Perciò 2111. il per Carola il mondo immaginato da Africa. L’architettura è settore privilegiato di di futuro (che è laboratorio culturale – e architettonico – nel quale sperimentare le sue Ipotesi per l’editore intervento. anche il titolo del libro che documenta il progetto, curato da Federico Verderosa Intra Moenia). un’operazione “Disegnare una curva è un gesto, disegnare un angolo retto è un’operazione; sue regole, mentre che si esegue con un mezzo tecnico. Il mezzo tecnico ha i suoi limiti e le il gesto non ha regole ed è perciò libero”. avanti per collaborare al progetto “N:EAgorà 7 Così Fabrizio Carola ha accolto i primi giovani architetti che si sono fatti nte a maneggiare calce e mattoni, pietre direttame passati sono disegno da tavoli dai che catalani, e piazze”. Italiani, belgi cinema e teatri, aule e ristoranti si musei, e laboratori cui in villaggio un costruire per centine, e e blocchetti, compassi azione, della Natura, energia Comunic della o spettacolo dello Tecniche delle piazze: sette a intorno sarebbero articolati dell’Incontro. Una volta ente semplicem anche o ione alimentaz e oltura dell’Agric culture, e e ambiente, delle Etnie della creatività e formulare piacere “il tare sperimen quale nel luogo il diventare a destinato era terminato, il villaggio possibile”. quelle sperimentazioni culturali che dovrebbero preparare l’avvento del futuro circa 60 che il progetto prevede. La causa? Il Ma il cantiere sperimentale per ora non è andato oltre le tre cupole delle dove si trova il terreno concesso in comodato mancato accordo tra il Comune di S. Potito Sannitico (CE), e le altre d’uso gratuito per 30 anni alla N:EA dal vescovo proprio per dar vita al villaggio,ni edilizie autorità, Soprintendenza ai Beni culturali, Regione, Provincia, sulle concessio ai programmi N:EA – Napoli: necessarie a proseguire i lavori. I ragazzi sono tornati alle loro università, architetture Europa Africa Cad dei loro computer, alle linee rette e alle superfici lisce richieste per le niche di verticali delle nostre città. E a chi vuole mettere alla prova le utopie architetto Via M. Schipa 115 80122 Napoli Tel. 081660606 Fax 081664638 [email protected] bazar 05 2004 [email protected] gender di giulia premilli 61 E’ la nuova leva di maschi: forti, autonomi, indipendenti e liberi. E fanno le faccende domestiche. Uomini, mano alle scope! Appuntamenti di un maggio molto gender..... Occhio! non sono donne, non sono gay, e soprattutto non sono rammolliti... sono però i nuovi “re della casa”. Si chiamano “i casalinghi italiani” , e dopo una timida presentazione in pubblico si sono costituiti in una attivissima dal nome Movimento Uomini Casalinghi ( associazione via Crociale 104, Pietrasanta - LU tel. 3339034252). E la tendenza a smussar è davvero forte. Infatti, secondo un recente sondaggio della Swge gli angoli di Trieste, solo il 7% degli intervistati (300 uomini tra i 18 ei 64 anni) ha dichiarato di non svolgere alcuna attività domestica, il resto degli uomini invece si dedica quotidianamente alle faccende domestiche. E tra questi ben il 79% assicura di occuparsi sia della spesa settimanale sia della cucina (il 62%). sempre il movimento casalinghi italiani ha scoperto che al primoMa non è tutto: home management” organizzato a Milano da una Multinazionale“Master in di prodotti per la casa, ben otto (dico otto) iscritti su dieci erano uomini, segno lampante della sempre più marcata adesione alla cura del focolare domestico anche da parte del nuovo “lui”. A questo proposito l’associa zione promuove corsi e incontri di ogni genere affinché “l’uomo recuperi e riscopra il proprio spazio domestico” tanto che ha stilato un prontuario al quale “l’uomo domestico” si attiene (domesticamente) del tipo: 1. l’uomo casalingo è uomo alla potenza, in quanto può occupar si da solo delle faccende domestiche e ne assume tutte le responsabilità quando la donna lavora fuori casa. 2. l’uomo casalingo è pacifista, perchè ripudia ogni cultura di guerra e alla guerra e alle armi sostituisce il dialogo. 3. L’uomo casalingo è un uomo libero, perchè dal momento che si occupa della casa lo fa in modo libero senza costrizioni. 4. L’uomo casalingo ama il suo lavoro perchè colui che sceglie di fare il casalingo a tempo pieno rivendica la sua professione ed è attento a ogni problematica 5. L’uomo casalingo è testimone del suo tempo perchè tra l’altro la donna nei ruoli sociali e vive il cambiamento della società. favorisce Per saperne di più: www.www.uominicasalinghi.it Il 15 maggio tutti a Vienna Per la dodicesima edizione del Life ball, manifestazione fashion contro l’Aids, si organizza la giornata di raccolta dove pop stars e gente comune si ritrova insiem e. La manifestazione organizzata da Aids Life e Elton John Aids Foundation avrà inizio al Vienna City Hall con la straordinaria sfilata di Gianfranco Ferrè . Per la sfilata sono disponibili solo 4000 biglietti... poi la notte continua e... Per informazioni r prenotazioni http://www.arc oturismo.it/lifeball.html. Alla San Francisco d’Italia Se passate per Firenze, la San Francisco d’Italia, non perdetevi venerdì 14 maggio il “Party di azione gay e lesbica”. Animazioni, happening a sorpresa e folli danze di Ravamarh Dj. Apertura ore 22.00, ingresso 10 / 8, Auditorium Flog W Live – Via M. Mercati 24/b – Firenze, tel. 055487145. www.flog.it In Gita a Colà In vasca si fa meglio! Un torneo gay di Beneficenza? Sì grazie! Specialmente se è di nuoto ed è organizzato dal Gruppo Pesce di Milano. La manifestazione “Swim for Life” (23 maggio dalle 14,30 presso la piscina comunale di Cologno Monzese in via C. A. Dalla Chiesa) ha lo scopo di sensibilizzare i partecipanti e i visitatori all’importanza alla lotta all’Aids. I fondi raccolti saranno devoluti all’Asa (associazione solidarietà Aids). la giornata prevede una gara agonistica e una non competitiva. Per informazioni Gruppo Pesce Milano tel. 340.5249398 oppure www.swimforlife-italia.org L’altra Venere, associazione arcilesbica del Trentino Alto Adige, organizza una gita al Parco termale del Garda (Colà di Lazise) il 16 maggio 2004 o, in alternativa se piove, il 23 maggio 2004. Ritrovo alle 9 in piazzale Zuffo e 9.30 uscita autostrada Rovereto sud. Il prezzo è di 17.50 (entrata), possibilità di affittare lettino o sdraio a 4.00 e parcheggio a 3.00. Per il pranzo c’è la possibilità di mangiare all’interno del parco in un self-service a prezzi modici o in alternativa pranzo a sacco. E’ consigliato l’accappatoio e un asciugamano, oltre a costume da bagno e ciabattine. A fine giornata ci starebbe bene una pizza tutte assieme prima del ritorno. Info: members.xoom.virgilio.it/ laltravenere/news.html Da non perdere! Bologna La libreria delle donne di presenta: 15.30 alle Sabato 8 Maggio dalle ore entaVirginia 18.30 Guerrina Casadei pres attraverso le stico arti orso perc e Woolf: vita he di testi anc ra, lettu lettere. Il percorso di ecciato con la intr sarà ite, ined ni uzio e trad ositive. proiezione di filmati e diap 20.15 Giovedì 13 Maggio ore ss.ne Orlando l’A e ne Don e dell a La Libreri Dogana: Via di rno presentano il Quade ne e pratiche don e dell o sier pen ce, atri ”M rienze, dialoghi artistiche “Riflessioni, espe parlerà con ne sulla creatività e l’arte. Se testo, del trice cura i, nch Fra la Donatel Antonia roli, Car ta Mir alcune delle autrici, i, e con Raffaella bon Zam a hiar ini,C sfor Tra Lamberti. 17.00 Venerdi 14 Maggio ore Donne in la e ne Don e dell a reri La Lib per parlare no ntra inco Nero di Bologna si ia Menapace Lid e co fran Lan nica Mo con . Intra Moenia del libro “Donne disarmanti” 2003 Incontri in Libreria incontra il 5 Il “Gr uppo 98” di poesia si ppo “Lettrici” gru Il 30. 16. ore alle ggio Ma 16.30. ore alle rile Ap 26 si incontra il tt. Autrice scelta: Antonia Bya Felice 16/A. Libreria delle Donne via San 754 271 Bologna Tel 051 omen.it e-mail: libreriadelledonne@w nne edo dell eria libr www.women.it/ 15.30-19.30 orario di apertura 10-13 chiuso lunedì mattina [email protected] bazar 05 2004 cortei di mario morcellini 63 Dai media di massa alle reti di convocazione Ancora una volta un cambiamento della comunicazione all’assalto della società. Le proporzioni assunte dalla diffusione sociale della telefonia mobile, del personal computer, di Internet, rendon o forse superato parlare ancora di “mass media”. Ma non siamo affatto al tramonto della tv generalista; assistiamo piuttosto a un poliedrico allargamento degli impulsi e delle opportunità culturali, verso una più radical e possibilità di personalizzare le scelte individuali. Aiutate dalla propulsione “interna” alle nuove genera zioni nei confronti della comunicazione – che si presenta talvolta come compulsione - le nuove tecnologie comunicative inducono addirittura nuove forme di relazionalità, attivando integrazioni sorprendenti tra i vari linguaggi e presentandosi come inedite forme di interpretazion e dell’esperienza sociale. Sullo sfondo si prospetta quindi uno scenari o dominato da un modo diverso di vivere il cambiamento: non più come successione di eventi che investono il soggetto sottomettendo lo, ma come agire individuale, basato su graduali impossessamenti sociali e tecnologici. La qualità che scorgiamo nel rinnovamento della comun icazione spinge a tracciare nuove interpretazioni, a fronte dello slittame nto delle strutture sociali in quelle dei linguaggi mediatici. La comun icazione, di fatto, arriva quasi a sostituire la società. Le dimensioni del cambiamento in atto vanno dalla gratificazione di una serie di bisogni di realizzazione individuale, alla costruzione di nuove forme di parteci pazione. Si tratta di una moltiplicazione delle possibilità d’interazione, letteralmente non immaginabile al bancone della tv e dei vecchi media. Un ruolo interessante in questo processo di mediazione culturale e tecnologica è giocato dal media più sintomatico per l’evolu zione del contesto italiano: il cellulare. Riassumendo in un unico oggetto il bisogno di comunicazione interpersonale - la funzione tradizio nale della telefonia mobile - , la scrittura - con gli SMS - e, ultimamente, l’immagine, il cellulare diventa il mezzo di comunicazione di facile impiego che fa da “maestro” sia per l’apprendimento dell’uso che per il superamento del timore nei confronti delle nuove tecnologie. E tutto va al di là della pur pressante evidenza della sguaiata deriva antropologica che il trionfalismo del cellulare esibisce. Se guardiamo al futuro, la fortuna e la moda della telefon ia mobile, ma anche di altri veicoli di comunicazione come le chat - che si stanno imponendo come una delle più interessanti forme di interazione immediata - già configurano un “dopo” della comun icazione di massa. E’ straordinario il loro minimalismo espressivo: un’utile metafora per capire uno degli elementi più caratterizzanti del nostro tempo, poco più che una traduzione, nello spazio virtuale, di modalità comunicative interpersonali. Queste nuove modalità comunicative esprimono un sistema emergente di valori e stili di vita, una riscoperta della dimensione del tempo libero, un imprevisto ritorno al testo scritto, caratterizzato dall’invenzione di una testualità abbreviata, provocatoriamente antilett eraria. Quasi una rivolta contro le grammatiche. Dalle chat, dai gruppi di discussione, dalle mailing list, dai forum, ma anche dagli SMS, come i recenti episodi di politica internazionale dimostrano - si sprigiona una forza della soggettività che si esprime attraverso il dilagare di nuove e più sfaccettate identità ed aggregazioni sociali. Comunità elettive, che abbattono la distanza spazio-temporale tra gli individui e favoriscono persino la formazione di vere e proprie comunità linguistiche, pronte a mobilitarsi con sorprendente vivacità intorno ad un argomento, un movimento politico o, più semplicemente, un bisogno sociale condiviso. È quello che è successo poche settimane fa a Madrid, con la cosiddetta “ribellione degli SMS”. Il potere di convocazione delle nuove tecnologie, scatenate - guarda caso - da un giovane, per mobilitare alla protesta contro la strategia di occultamento delle informazioni perseguita dal governo e dal Partito Popolare, incidendo quasi miracolosamente sulla sorte delle elezioni spagnole. Ma sono stati sempre gli SMS e le tecnologie comunicative vecchie e nuove ad essere usati anche per persuadere l’opinione pubblica in Russia, incidendo sulla situazione delle votazioni del marzo 2004: migliaia di sms inondano i cellulari con l’invito di recarsi alle urne. Un modo personalizzato, per certi versi invasivo, ma, come si è dimostrato, vincente, per garantire la partecipazione delle persone al voto, e per assicurare al presidente Vladimir Putin il 70% dei consensi. Due eventi di politica internazionale che hanno trasformato in protagonista la nuova comunicazione, facendo svanire così la convinzione di molti intellettuali e maîtres á penser che hanno sostenuto per tempo che Internet ed i nuovi media avrebbero finito per ridurre le forme di partecipazione. È quello che c’insegnano anche alcuni degli studi italiani sulla partecipazione politica on line (vedi, ad esempio, La politica in rete di Sara Bentivegna), ma anche le recenti riflessioni sui quei nuovi movimenti sociali inquadrati nella categoria del media attivismo. E su quest’ultimo argomento inviamo verso un classico degli scritti sul tema del soggetto sociale, impossessato delle tecnologie e diventato “tattico”, disponibile a giocare costantemente per trasformare i mezzi di comunicazione in occasioni di emancipazione (cfr. L’invenzione del quotidiano di Michel De Certeau). COLLABORATORI BAZAR Via Bradano 30, 00199 Roma [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli VICEDIRETTORE - Vera Risi DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli Claudio Amendola Marcello Amoruso Agnese Ananasso Franco Andreucci Carla Romana Antolini Luca Beatrice Marco Begani Alessandro Benvenuti Ciro Bertini Matteo Bianchini Nancy Brilli Eva Buiatti Valerio Cammarano Luca Carboni Valeria Cecilia Claudio Coccoluto Pietro D’Ottavio Marzia Di Mento Guido Dolora Fabrizio Gianuario Caterina Gonnelli Andrea Lisi Enrico Lo Verso Mario Morcellini Andrea Mugnaini Oliva Muratore Fabio Murru Angelita Peyretti Chiara Pietrella Roberto Pisoni Giulia Premilli Andrea Rustichelli Lorella Scacco Cristiana Scoppa Chiara Spegni Studenti La Sapienza Chiara Tacconi Alberto Traversi