Nuova Zelanda

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L’Oceania è il continente più lontano dall’Europa, rispetto alla quale si
trova esattamente agli antipodi, cioè all’estremità opposta della Terra.
Unico dei continenti, si trova quasi per intero nell’emisfero
meridionale, estendendosi per oltre il 99% a sud dell’equatore.
STORIA
Fu Magellano che iniziò le scoperte dell'Oceania, della quale si erano
avuti solo pochi accenni e notizie. Si crede che i primi esploratori siano
stati gli egiziani che erano andati in cerca della gomma derivata dall'
eucalipto che veniva usata per l'imbalsamazione e probabilmente a
seguirli furono gli arabi nell'XI secolo.
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Poi nel XVII secolo furono gli olandesi che approfondirono le
conoscenze del nuovissimo mondo.
Nel 1642 sempre un navigatore olandese Abel Tasman arrivò in Nuova
Zelanda. Però solo nel XVIII secolo grazie a James Cook che fece viaggi
fra il 1768 e il 1779 si poté fare un'esatta rappresentazione
dell'Oceania che fino ad allora era creduta un vasto continente. In
aprile del 1770 Cook a bordo di una nave inglese avvistò la costa
orientale dell'Australia e reclamò il territorio per la corona inglese. Nel
1769 la Nuova Zelanda venne esplorata da Cook.
L'Inghilterra dopo la costituzione delle prime colonie in Australia si
impossessò rapidamente di tutto il territorio reclamandolo alla
corona(1826).
Nel 1840 l'Inghilterra proclamò la propria sovranità nella Nuova
Zelanda.
Anche le isole furono raggiunte da missionari cattolici, protestanti,
francesi, americani ed inglesi.
Alla fine dell'800 Francia, Germania, America ed Inghilterra si erano
praticamente spartite l'Oceania.
Durante la seconda guerra mondiale l'Oceania fu una terra in cui ci
furono feroci scontri fra il Giappone e gli Stati Uniti. Tra il 1960 e il
1980 si affermò il processo di decolonizzazione dell'Oceania.
ISOLE
L’Oceania è costituita da una massa continentale, l’Australia (oltre 85%
della superficie continentale) e da migliaia di isole, molte delle quali
disabitate, sparse su uno spazio immenso spesso a grande distanza le
une dalle altre. Tradizionalmente si distinguono, oltre alla Nuova
Guinea ed alla Tasmania, alcuni grandi arcipelaghi: la Nuova Zelanda,
separata dall’ Australia dal mare di Tasmania e formata da due isole
maggiori (isola del Nord e isola del Sud); la Micronesia (Piccole isole), a
nord dell’equatore (Mariane, Carolina, Marshall, Gilbert); la Melanesia
(isole dei Neri), che comprende gli arcipelaghi posti tra la Nuova
Guinea, e la Nuova Zelanda (Salomone, Nuove Ebridi, Nuova
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Caledonia, Figi) ed infine la Polinesia, che comprende moltissime isole
sparse nel Pacifico centrale (Isole Samoa, Sporadi equatoriali,
Tuamotu)
Il clima
In Oceania ci sono tre climi:
– il clima tropicale umido, nelle isole vicine
all’Equatore e nell’Australia del nord;
– il clima tropicale arido, nell’Australia centrale,
vicino al Tropico del Capricorno;
– il clima temperato, nell’Australia del sud e in
Nuova Zelanda.
Dove il clima è tropicale umido vi sono
l’ambiente della foresta pluviale o l’ambiente
della savana; dove il clima è tropicale arido vi
sono il deserto e la steppa.La steppa è un
ambiente con poche piante che hanno bisogno
di pochissima acqua;dove il clima è temperato
vi sono foreste di latifoglie (alberi che perdono
le foglie) e pascoli.
In Oceania vivono tantissimi animali che non ci
sono negli altri continenti. Molti animali sono
marsupiali: le femmine hanno un sacchetto
sulla pancia dove tengono i piccoli appena nati.
Gli animali australiani più famosi sono i canguri
e i koala, che sono piccoli orsi che vivono sugli
alberi. I canguri vivono nelle zone aride, i koala
in quelle temperate, dove ci sono molti alberi di
eucalipto. Nell’oceano, soprattutto a nord
dell’Australia, ci sono tantissimi pesci (i più belli
vivono nella Grande Barriera Corallina.
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L'Australia è
caratterizzata dalla
presenza quasi
esclusiva dei
Marsupiali, tra i
quali i più
conosciuti sono il
canguro e il koala.
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L’Australia è uno dei paesi più grandi (il sesto) del mondo.
L’isola, così estesa da essere considerata da alcuni un continente, è
interamente situata nell’emisfero Sud a cavallo del Tropico del
Capricorno.
Il territorio è costituito da tre regioni naturali. Al centro e a ovest si
estende un antichissimo tavolato, lo Scudo Australiano, che occupa oltre
la metà del paese ed è alto in media non più di 350m per effetto
dell’erosione. A est, a ridosso della costa, si allunga la regione montuosa
orientale, che raggiunge i 2228 m con il monte Kosciusko
nelle Alpi Australiane. Nel Centro-Est, tra la regione montuosa e lo scudo,
si trova l’ampio Bassopiano Centrale, formato da pianure e depressioni,
cioè da territori situati sotto il livello del mare. Quest’area coincide grosso
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modo con il Gran Bacino Artesiano, caratterizzato dalla presenza nel
sottosuolo di abbondanti riserve idriche di acqua salmastra. L’ambiente
australiano è però in gran parte arido. I fiumi, con l’eccezione del Murray
e del suo principale affluente Darling, hanno carattere torrentizio e
rimangono in secca per lunghi periodi. Le alte temperature e le scarse
precipitazioni contribuiscono all’aridità del paese, soprattutto nella parte
interna, in cui prevalgono
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deserti, steppe e
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vegetazione spinosa.
Aborigeni
Lungo le coste le piogge
Arrivati dall’Indocina più di 50 000 anni fa,
sono più abbondanti e nelle
al tempo del loro primo contatto (fine
fasce orientale e
Settecento)
sudorientale ci sono vaste
con i colonizzatori europei i nativi
australiani (o aborigeni) erano popoli
foreste di eucalipti.
nomadi di cacciatori-raccoglitori. Non
conoscevano l’uso dei metalli e per
cacciare ricorrevano al boomerang, un
bastone ricurvo che torna indietro se non
colpisce il bersaglio. Possedevano una
ricca cultura orale e valori spirituali basati
sulla venerazione della terra
e di mitiche divinità risalenti al Tempo del
Sogno, quando essa era piatta e vuota,
senza luce né
tenebre e la natura attendeva la venuta
degli eroi divini. Decimata durante la
colonizzazione, la popolazione aborigena è
cresciuta negli ultimi decenni, ma anche
oggi i 400 000 aborigeni continuano a
essere emarginati e a vivere
in gran parte nelle riserve.
Proprio la fascia costiera
costituisce la cosiddetta
«Australia Utile». Qui, dove
si sono affermate la cultura
e la civiltà britannica con
stili di vita che hanno
influenzato l’intero paese, il
clima è più favorevole e si
concentrano le coltivazioni,
la popolazione e le città
principali. All’interno si
estende invece l’Outback,
immensa regione desertica
e spopolata,
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caratterizzata da un clima
molto caldo e paesaggi sconfinati di terre e rocce rosse. L’Outback è la
terra originaria degli aborigeni, che vi hanno lasciato tracce della loro
cultura con incisioni e pitture rupestri.
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L’economia dell’Australia
Pur essendo situata nell’emisfero meridionale, l’Australia fa parte del
Nord del mondo perché è un paese avanzato, con un alto reddito pro
capite e un indice di sviluppo umano elevato. Dopo lo sterminio della
popolazione originaria, il vasto territorio australiano si è sviluppato come
una tipica colonia di popolamento, dove i coloni giunti dall’Europa
avevano a loro disposizione ampi spazi e risorse abbondanti. La crescita
economica del paese è iniziata nell’Ottocento, prima con l’allevamento
delle pecore merino (introdotte dal Sudafrica) e lo sviluppo di una ricca
produzione di lana molto richiesta dalle industrie tessili inglesi, poi con la
scoperta (1851) di giacimenti d’oro.
Nonostante la scarsità della superficie effettivamente coltivabile, i grandi
spazi hanno consentito lo sviluppo di un’agricoltura moderna e oggi il
paese è uno dei più importanti esportatori mondiali di prodotti agricoli, in
particolare frumento e piante industriali come canna da zucchero, cotone
e tabacco. Diffusa è anche la coltivazione della vite, che ha dato luogo a
una crescente produzione di vini. L’allevamento rappresenta tuttora un
fattore importante e viene condotto in modo estensivo (oltre la metà del
territorio è adibito a pascolo).
Si allevano bovini, ma soprattutto ovini: l’Australia è la prima produttrice
mondiale di lana e figura al secondo posto per numero di ovini. Inoltre
dispone di un sottosuolo ricchissimo di risorse minerarie e occupa il
primo posto nella produzione di bauxite, piombo e zinco, oltre a fornire
grandi quantità di uranio, diamanti, oro e argento, ferro, rame, nichel,
carbone.
Anche l’estrazione di petrolio e carbone è notevole e soddisfa quasi
completamente il fabbisogno interno.
Oggi il paese si distingue per il livello avanzato della sua industria
(metallurgica,meccanica, chimica, tessile) e del settore terziario, che
occupa circa i 3/4 della popolazione attiva.
È inoltre un grosso esportatore di prodotti agricoli e minerari, ma anche
di macchinari, veicoli, apparecchiature elettriche ed elettroniche.
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La popolazione e le città australiane
La popolazione australiana è il risultato di diversi flussi migratori. All’inizio
del dominio britannico, l’Australia era una colonia penale. Infatti, nel
1788, la Gran Bretagna mandò nei pressi di Sydney alcune centinaia di
detenuti assieme alle guardie e ai funzionari necessari a quel tipo di
insediamento. In seguito arrivarono i coloni liberi, provenienti
soprattutto dalle isole britanniche e dediti all’agricoltura e
all’allevamento, che hanno conferito all’Australia un’impronta
anglosassone tuttora evidente. Nel secondo dopoguerra e fino agli anni
Settanta del secolo scorso, accanto agli arrivi di britannici ci fu anche una
massiccia immigrazione da Italia, Grecia e Spagna. Attualmente il 20%
della popolazione è costituito da stranieri e poco più del 2% da aborigeni.
La popolazione è pari ad appena 20milioni di abitanti, 1/3 circa di quella
italiana. La densità media è quindi molto bassa e gli australiani vivono
soprattutto lungo le coste,
SYDNEY
nell’ «Australia Utile»,
dove sorgono le maggiori
città del paese. Il tasso di
urbanizzazione è
elevatissimo
(92%).
Le principali città
australiane sorsero sulle
coste, nei punti di approdo
dei primi coloni. Fa
eccezione Canberra (353.149 ab.), la capitale federale, che fu costruita, a
partire dal 1923, su un altopiano interno, per porre fine alla disputa tra le
due maggiori città del paese, Sydney e Melbourne, che aspiravano
entrambe a diventare capitale. Sydney (3.997.321 ab.) deve il suo nome
al segretario di stato britannico, il visconte Sydney, in carica ai tempi del
primo insediamento. Da allora la città è cresciuta in modo vertiginoso,
fino a diventare la più popolosa del paese. Gli edifici moderni sorgono
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accanto a costruzioni, perfettamente restaurate, che ricordano
l'Inghilterra dell'Ottocento. A breve distanza dai grattacieli della City, in
cui hanno sede attività finanziarie e commerciali, si estendono lunghe
spiagge, parchi
e riserve
naturali
MELBOURNE
incontaminate.
ADELAIDE
Melbourne
(3.366.542 ab.),
importante
centro
industriale
sviluppatosi a
metà
dell'Ottocento
in seguito alla
scoperta di
vicini giacimenti
auriferi; vi si
trovano giardini
botanici tra i più
vasti al mondo.
Adelaide
(1.072.585 ab.),
sulle colline che
circondano la
città, ai terreni
coltivati a
vigneto si
affiancano
parchi con
animali in
libertà.
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La Nuova Zelanda è uno stato
insulare dell' Oceania posto
nell'oceano Pacifico meridionale. Lo
Stato è formato da due isole
principali: l'Isola del Nord e l'Isola del
Sud e da numerose isole minori.
Aotearoa è l'antico nome dato dal
popolo Maori1, all'odierna terra della
Nuova Zelanda.
La capitale è Wellington.
La Nuova Zelanda è un paese
sviluppato che si colloca molto in alto
nel confronto internazionale su molti
argomenti, tra cui l'istruzione, la
libertà economica e la mancanza di
corruzione. Le sue città inoltre sono da sempre classificate come le più
vivibili al mondo.
La popolazione indigena della Nuova Zelanda è composta dai Maori. E’ una popolazione
divisa in molte tribù, spesso in lotta tra loro. Nel 1642 le isole furono scoperte da un
navigatore olandese ma fu con l'esploratore inglese James Cook (1768-1771)che iniziò
la forte emigrazione e colonizzazione britannica. Vi furono scontri molto forti con i
Maori che difendevano le loro terre, ma gli europei considerarono loro quel territorio
occupato distruggendo quasi interamente la popolazione indigena. Attualmente vi sono
circa 300.000 Maori reduci che vivono esclusivamente nell'isola del nord e circa 3
milioni di emigrati europei.
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