La conversione A/D Segnali analogici Un segnale analogico può essere rappresentato mediante una funzione del tempo che gode delle seguenti caratteristiche: 1) la funzione è definita per ogni valore del tempo (è cioè continua nel dominio) 2) la funzione è continua. Segnali digitali A differenza del segnale analogico quello digitale è costituito da una funzione "tempo discreta" e "quantizzata“: 1) definita solamente in un insieme numerabile di istanti "equispaziati“ 2) dotata di un codominio costituito da un insieme discreto di valori. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 1 La conversione A/D Segnali analogici e digitali Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 2 La conversione A/D Pregi del segnale digitale ( altrimenti detto "numerico" ) I segnali digitali hanno una maggiore reiezione ai disturbi rispetto ai segnali analogici (rumore). I segnali digitali possono essere elaborati più facilmente dei segnali analogici (elaborazione con microcontrollori o microprocessori e non con circuiti analogici) I segnali digitali possono essere registrati in maniera più fedele e stabile dei segnali analogici Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 3 La conversione A/D La discretizzazione dei segnali La trasformazione di un segnale continuo nel dominio del tempo e dell’ampiezza in una sequenza di parole, formate da un numero finito di cifre, richiede una discretizzazione, sia nel dominio del tempo, sia nel dominio dell’ampiezza, noti rispettivamente come: •campionamento •quantizzazione. L’intero processo è noto col nome di conversione analogico-digitale (A/D conversion). I dispositivi che effettuano la conversione sono noti come Convertitori Analogico Digitale (A/D Converters). 8.0 6.0 4.0 2.0 [V] 0.0 -2.0 -4.0 -6.0 -8.0 samples Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 4 La conversione A/D La discretizzazione dei segnali Obiettivi: •Scelta del numero di campioni in un periodo (frequenza di campionamento) atti a fornire una corretta rappresentazione (ricostruzione) del segnale originale. •Tecniche per la codifica nel dominio digitale (es. 0001) del valore analogico di un campione (es. 2.54V) e viceversa. 8.0 6.0 4.0 2.0 [V] 0.0 -2.0 -4.0 -6.0 -8.0 samples Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 5 La conversione A/D Il teorema del campionamento Il teorema del campionamento ci assicura che se sono soddisfatte alcune ipotesi, il processo di discretizzazione nel dominio del tempo, non produce alcuna perdita d’informazione: Sia f(t) un segnale con trasformata di Fourier F(ω), tale ω|>= ωc. Si ha, allora: che F(ω)=0 per |ω|>= f (t ) = ∑ sin ωc (t − nT ) f (nT ) ωc (t − nT ) ω s = 2ωc ; T = 2π / ω s Cioè partendo dai campioni f(nT) è teoricamente possibile ricostruire il segnale originale!!! Limite teorico!!!!! Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 6 La conversione A/D La ricostruzione del segnale •Utilizzando un filtro ricostruttore ideale: 1 H (ω ) = 0 f (t ) = ∑ f (nT ω s = 2ωc ; ) per ω < ω c per ω ≥ ω c sin ωc (t − nT ωc (t − nT ) ) T = 2π / ω s f(t) fs(t) fRicostruita Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 7 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il mantenitore cardinale La formula introdotta nel teorema del campionamento è nota come serie cardinale e la funzione: c sin ω t g (t ) = ω ct è detta mantenitore cardinale e la pulsazione ωc=ω ωs/2 è nota in letteratura come frequenza di Nyquist.. Un mantenitore cardinale è un filtro non fisicamente realizzabile. Esso può essere soltanto approssimato. Per questo motivo: Si utilizza una frequenza di campionamento superiore a quella prevista dal teorema di Shannon (tipicamente 10 volte); •Si utilizzano dei filtri ricostruttori o mantenitori. I filtri più comunemente utilizzati sono: •Il ricostruttore di ordine zero; •Il ricostruttore del primo ordine; •Il connettore ideale di punti. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 8 La conversione A/D Il processo di campionamento L’uscita di un campionatore può essere rappresentata come una serie numerica, i cui elementi coincidono con i valori assunti dal segnale tempo-continuo in istanti multipli del tempo di campionamento T f(t) {f(nT)} Un segnale campionato può essere pensato come il risultato del prodotto tra il segnale analogico e un treno di impulsi di durata finita. T Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 9 La conversione A/D Il campionamento •Il segnale campionato vale quindi: f s (t ) = f (t ) s(t ) Il processo di campionamento equivale ad un’operazione di modulazione ad ampiezza di impulsi (PAM). •il treno di impulsi costituisce la portante; •il segnale da campionare rappresenta la modulante. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 10 La conversione A/D Il campionamento Si ottiene un campionamento ideale quando s(t) è un treno di impulsi di Dirac. 0 t≠0 s (t ) = δ (t ) = singolare t = 0 La singolarità è tale che: ξ ∫ξδ (t )dt = 1 ∀ξ > 0 − •Intuitivamente, la funzione impulso di Dirac può essere immaginata come il limite per ∆ che tende a zero dell’impulso di durata finita p∆(t). •L’impulso di Dirac gode della proprietà selezione. Sia g(•) una funzione continua, si ha: di ξ ∫ξ g (t )δ (t )dt = g (0) ∀ξ > 0 − Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 11 La conversione A/D Il campionamento Nel caso di un campionatore ideale si utilizza un treno di impulsi di Dirac! ∞ s(t ) = ∑ δ (t − nT ) f s (t ) = f (t )s( t ) n =∞ ∞ ∞ n =∞ n =∞ f s (t ) = f (t )∑ δ (t − nT ) = ∑ f (t )δ (t − nT ) = ∞ = ∑ f (nT )δ (t − nT ) n =∞ Il segnale campionato viene rappresentato da un treno di impulsi. f(t) fs(t) Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 12 La conversione A/D Il campionamento nel dominio della frequenza •il segnale s(t) è un segnale periodico di periodo T; è quindi possibile farne lo sviluppo in serie di Fourier: s(t ) = ∞ ∑ µne jn 2π t T n = −∞ ∞ = jnω t µ e ∑ n s n = −∞ 2π ωs = , t ∈ (− ∞, ∞ ) T T /2 1 − jnω s t ( ) µn = s t e dt ∫ T −T / 2 Quindi, il segnale campionato assume la forma: f s (t ) = f (t ) ∞ ∑µ e n n = −∞ jnω s t = 2π ωs = , t ∈ (− ∞, ∞ ) T ∞ = jnω t ( ) µ f t e ∑ n s n = −∞ Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 13 La conversione A/D Il campionamento nel dominio della frequenza Nel caso del campionamento ideale nel dominio della frequenza si ha: T /2 1 1 − jnω s t µn = δ (t )e dt = ∫ T −T / 2 T 1 ∞ jnωst s(t ) = ∑ e . T n =∞ 1 ∞ Fs (ω ) = ∑ F (ω − nω s ). T n =∞ Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 14 La conversione A/D Il campionamento nel dominio della frequenza Si noti che fs(t)è un segnale transiente ed è quindi possibile calcolarne la trasformata di Fourier: ∞ ∞ jnω s t jnω s t ( ) Fs (ω ) = F ∑ µ n f (t )e = µ F f t e ∑ n n = −∞ n = −∞ { } Poiché la trasformata di Fourier di un segnale f(t) vale per definizione: F (ω ) = ∞ ∫ f (t )e − jωt dt −∞ Per il segnale campionato si ottiene: Fs (ω ) = ∑ n = −∞ ∞ ∞ = ∑ n = −∞ µn ∞ ∞ ∫ −∞ µn ∫ f (t )e jnωs t e − jωt dt = −∞ ∞ f (t )e − j (ω − nωs )t dt = ∑ µ n F (ω − nω s ) n = −∞ Essendo F(ω)=F(f(t)) la trasformata di Fourier del segnale modulante. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 15 La conversione A/D Il campionamento L’operazione di campionamento introduce nuove componenti spettrali che corrispondono alla traslazione dello spettro in banda base F(ω) del segnale. F(ω) -ωc ωc ω Fs(ω) -ωc ωs ωc ωc -ωc ωs ωc -ωc 2ω Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania ω 16 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Se f(t) è un segnale con spettro limitato F(ω ω)=0 per |ω|> ω|> ωc e ωs> 2ωc, allora le varie ripetizioni non si sovrappongono ed il segnale originario può essere ricostruito a meno di un fattore di scala elaborando il segnale campionato fs(t), utilizzando un filtro che abbia come funzione di trasferimento: 1 H (ω ) = 0 per ω < ω c per ω ≥ ω c Fs(ω) -ωc ωc ωs ωc ωc 2ω ωs Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania ω 17 La conversione A/D La ricostruzione del segnale: aliasing Se la condizione ωs> 2ωc non viene rispettata le ripetizioni dello spettro del segnale originario si sovrappongono e si verifica il fenomeno dell’alias. In tali condizioni non è più possibile ricostruire il segnale originario attraverso un’operazione di filtraggio. F(ω) -ωc -ωc Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania ω 18 La conversione A/D Il campionamento: caso reale Nel caso di un campionatore reale (si utilizza un treno di impulsi di durata finita T1) si ha: +∞ s (t ) = ∑ k = −∞ 1 2T1 rect () t T1 Il segnale campionato viene rappresentato da un treno di funzioni impulsive e l’area di ogni impulso corrisponde al valore del generico campione. Nel dominio della frequenza: µ n = T1 sinc (nω sT1 ) s ∞ Fs (ω ) = T1s sinc(nω sT1 )∑ F (ω − nω s ) Fs(ω) n = ∞ -ωc -2ω ωs -ω ωc c -ω ωs ωc -ωc -ωc ωs ωc 2ω ωs -ωc ωc ωc Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania ω 19 La conversione A/D Il campionamento F(ω) -ωc Fs(ω) -2ω ωs -ω ωs -ωc ω ωc Nel caso di un campionatore ideale: ωc ωs ω ωc ωc ωc ωc Fs(ω) -2ω ωs 2ω ωs -ω ωs Nel caso di un campionatore reale: ωs 2ω ωs Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania ω 20 La conversione A/D La ricostruzione del segnale F(ω) -ωc Fs(ω) ω ωc Nel caso di un campionatore ideale: H(ω) -ωc -2ω ωs -ω ωc c -ω ωs ωc -ωc Fs(ω) -ωc ωs ωc 2ω ωs -ωc ωc ωc Nel caso di campionatore reale: ω un H(ω) -ωc -2ω ωs -ω ωc c -ω ωs ωc -ωc -ωc ωs ωc 2ω ωs -ωc ωc ωc Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania ω 21 La conversione A/D Dimostrazione del teorema campionamento Poiché f(t) è un segnale con spettro limitato è possibile calcolare lo sviluppo in serie esponenziale dello spettro. Si ha, quindi: T ⇒ ωc ; 2 t ⇒ ω; ∞ F (ω ) = ∑ f n e π − jn ωc ω ; −∞ fn = 1 2ωc ωc ∫ω F (ω )e − c π jn ωc ω 2π 1 dω = 2π 2ωc ∞ ∫ F (ω )e π jn ωc ω dω −∞ Per la definizione di antitrasformata di Fourier di un segnale vale la relazione: 1 X (t ) = 2π ∞ jωt ( ) X ω e dω, ∫ −∞ Il generico coefficiente del nostro sviluppo in serie di potenze può essere, allora, riscritto come: π fn = ωc nπ f , ωc Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 22 La conversione A/D Dimostrazione del teorema campionamento quindi lo spettro del segnale assume la forma ∞ π F (ω ) = ∑ −∞ ωc 0 π f n e ωc π − jn ω ωc per ω < ωc per ω ≥ ωc . e antitrasformando f (t ) = 1 2π ∞ j ωt ( ) F ω e dω = ∫ −∞ ∞ = ∑ n = −∞ ∞ = ∑ n = −∞ ∞ = ∑ n = −∞ nπ f ωc 1 2ωc ωc 1 2π ∫ω e − ωc j ωt ( ) F ω e dω = ∫ −ωc nπ j t − ωc ω c nπ 1 e f nπ ωc 2ωc j t − ωc nπ 1 e f ω 2 ω c c nπ j t − ωc nπ j t − ωc dω = ωc −e nπ j t − ωc ω ωc = −ωc nπ − j t − ωc ωc Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania ωc = −ωc 23 La conversione A/D Dimostrazione del teorema campionamento ∞ = ∑ n = −∞ e nπ 1 f ω nπ c ωc t − ωc ∞ = ∑ n = −∞ ∞ = ∑ n = −∞ f (nT ) nπ j t − ωc ωc −e 2j nπ − j t − ωc ωc ωc = −ωc nπ ωc sin t − nπ ωc f = ωc nπ t − ωc ωc sin[t − nT ]ωc , [t − nT ]ωc ω s = 2ωc essendo π = 2π = 2π . ωc ω s 2πT Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 24 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il ricostruttore di ordine zero E’ il filtro ricostruttore più comune ed è noto anche come sample-and-hold o mantenitore di ordine zero. Esso è caratterizzato dalla risposta all’impulso: 1 h(t ) = 0 Se T→0 0≤t ≤T altrove per T finito Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 25 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il ricostruttore di ordine zero Quindi la qualità (visiva) dell’approssimazione di un segnale aumenta al diminuire dell’intervallo T. La risposta in frequenza del S&H vale: 1− e−sT H (s) = s jω T 2 − jω 1− e− jωT 2 e 1− e− jωT 2 e H ( jω) = = = T jω ω jω 2 2 j ω e − jω = 2e ω T 2 T 2 e jω T 2 − jω −e 2j T 2 = T − jω sin(ωT / 2) T sinω = Te 2 . ωT / 2 2 Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 26 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il ricostruttore del primo ordine Il filtro ricostruttore del primo ordine predice il campione f((n+1)T) utilizzando la retta che passa per i punti f((n-1)T) e f(nT). f (nT ) − f ((n −1)T ) y(t ) = f (nT ) + (t − nT ) T per nT ≤ t < (n + 1)T ; e la risposta all’impulso è (per T=1): u(t)+rect(t)-2u(t-1)-2rect(t-1)+u(t-2)+rect(t-2) y(t) f((n-1)T) f(nT) Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania T 27 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il ricostruttore del primo ordine Le corrispondenti fdt e risposta armonica valgono: ( s +1)(1− 2e−s + e−2s ) H (s) = s2 ( jω +1) 1− 2e− jω + e−2 jω H ( jω) = . 2 ( jω) ( ) NB: la risposta in frequenza di un FOH ha una minore attenuazione alle basse frequenze ma amplifica le componenti ad alta frequenza, rispetto al ricostruttore di ordine zero. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 28 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il ricostruttore del primo ordine Le prestazioni di un FOH possono essere migliorate utilizzando un filtro con correzione parziale della velocità: f (nT ) − f ((n −1)T ) y(t ) = f (nT ) + α (t − nT ) T per nT ≤ t < (n + 1)T ; 0 ≤ α ≤1 α Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 29 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il connettore ideale di punti Se è possibile accettare un ritardo di un campione, un buon ricostruttore è il connettore ideale di punti. t − nT (n +1)T − t y(t ) = f (nT ) + f [(n −1)T ] T T per nT ≤ t < (n +1)T ; e la risposta all’impulso è (per T=1): h(t)=rect(t)-2rect(t-1)+rect(t-2) Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 30 La conversione A/D La ricostruzione del segnale Il connettore ideale di punti Le corrispondenti fdt e risposta armonica valgono: ( 1− 2e H (s) = −s ( 1− 2e H ( jω) = s2 − jω + e−2s ) ) + e−2 jω . 2 ( jω) NB: un connettore ideale ha caratteristiche migliori in termini di filtraggio delle componenti ad alta frequenza e di ampiezza dei lobi secondari. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 31 La conversione A/D La quantizzazione Da un punto di vista di principio, per quantizzare il segnale si deve innanzitutto definire il campo di valori entro cui il segnale deve mantenersi per permettere una corretta quantizzazione. Per il campo sopra citato, chiamato "campo di misura", vengono usualmente considerate due alternative: •campo unipolare con estremo inferiore nullo ed estremo superiore Ec : campo di misura = [ 0, +Ec ] •campo bipolare con estremo inferiore -Ec ed estremo superiore +Ec : campo di misura = [ -Ec, +Ec ]. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 32 La conversione A/D La quantizzazione Definito il campo di misura lo si deve suddividere in un numero arbitrario (ma finito) di intervalli contigui. Anche in questo caso si possono avere due alternative principali: •suddivisione in intervalli di ampiezza costante: quantizzazione uniforme •suddivisione in intervalli di ampiezze diverse: quantizzazione NON uniforme. Si individua poi il valore centrale di ciascun intervallo in cui è stato suddiviso il campo di misura. Si sostituisce infine al valore di ciascun campione del segnale campionato il valore centrale dell'intervallo in cui esso si trova. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 33 La conversione A/D Incertezza di quantizzazione L’ampiezza di un singolo livello è detta step di quantizzazione (step size). Se con VFS indichiamo il valore massimo che può assumere la tensione, l’ampiezza del livello di quantizzazione è: n VLSB=VFS/2 Il livello di quantizzazione è detto anche LSB. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 34 La conversione A/D La quantizzazione Incertezza di quantizzazione L’alterazione che al massimo può essere apportata al valore di ciascun campione è pari alla semi-ampiezza dell'intervallo entro cui il valore del campione (analogico) si trova. Se si indica con il simbolo e l’ampiezza dell'intervallo, l’incertezza introdotta dalla fase di quantizzazione (chiamata "incertezza di quantizzazione") risulta di ± e/2. Quantizzazione uniforme Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 35 La conversione A/D La quantizzazione Incertezza di quantizzazione Quantizzazione non uniforme: contenimento della massima incertezza relativa di quantizzazione Nella quantizzazione non uniforme gli intervalli in cui viene suddiviso il campo di misura possono avere ampiezza che decresce mano a mano che il livello centrale dell'intervallo diminuisce: sono state sviluppate diverse quantizzazioni non uniformi, ciascuna delle quali caratterizzata per la legge con la quale varia l'ampiezza degli intervalli (leggi lineari, logaritmiche, ecc.). Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 36 La conversione A/D Schemi pratici per la quantizzazione uniforme Quantizzazione non silenziata Una prima forma di quantizzazione uniforme, detta "quantizzazione non silenziata", prevede che il campo sia suddiviso in un numero pari di intervalli di uguale ampiezza dei quali una coppia (quella centrale) abbia come estremo comune lo zero. Il campo di misura si estende da -Ec a +Ec L'ampiezza del singolo intervallo (chiamato "bit meno significativo" o LSB) è fornita dal rapporto fra l'ampiezza del campo di misura ( +2 Ec ) ed il numero di intervalli creati. Il principale difetto della quantizzazione non silenziata è costituito dal fatto che qualsiasi valore compreso fra 0+ e + 1 LSB viene associato al codice 100 mentre qualsiasi valore compreso fra – 1 LSB e 0- viene associato al codice 011: un campione prelevato dal segnale che avesse valore nullo verrebbe comunque associato sempre ad un valore non nullo positivo o negativo esclusivamente in funzione del contributo dato dal rumore e dall'offset dei dispositivi analogici utilizzati nella circuiteria del quantizzatore reale. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 37 La conversione A/D Schemi pratici per la quantizzazione uniforme Quantizzazione silenziata Una forma più evoluta di quantizzazione uniforme è quella detta "quantizzazione silenziata" la quale prevede che il campo sia ancora suddiviso in un numero pari di intervalli, tutti di uguale ampiezza salvo i due estremi, e con un intervallo centrato sullo zero. 100…000 Il campo di misura ha per estremo inferiore -Ec e superiore (+Ec - 1 LSB) ed è suddiviso in N intervalli dei quali: N - 2 sono intervalli di ampiezza uguale a 1 LSB 2 hanno ampiezza uguale a ½ LSB Questa particolare soluzione permette di avere un intervallo "centrato" sullo zero pertanto tutti quei campioni prelevati dal segnale di ingresso a cui si sovrappone un rumore che avessero un valore compreso fra - ½ LSB e + ½ LSB verrebbero associati a zero. Il sistema presenta quindi una reiezione (insensibilità) ai rumori che si sovrappongono ad un segnale nullo azzerandone l'effetto nel segnale quantizzato fino a quando il loro contributo non supera ± ½ LSB. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 38 La conversione A/D La codifica La fase di codifica consiste nell'associare ad ogni intervallo in cui è stato suddiviso il campo di misura una parola (di solito espressa in codice binario) che lo identifica in modo univoco. Sono in uso diverse codifiche binarie fra le quali le più diffuse sono le seguenti: binario puro: usata per campi unipolari [ 0, +Ec ] con la corrispondenza 0 = 000...000 - +Ec - 1 LSB = 111...111 binario con offset - "OB Code": usata per campi bipolari [ -Ec , +Ec ] con la corrispondenza -Ec = 000...000 - +Ec - 1 LSB = 111...111 binario con offset complementato a due - "COB Code": usata per campi bipolari [ -Ec , +Ec ] con la corrispondenza -Ec = 111...111 - +Ec - 1 LSB = 000...000 La figura sotto riportata mostra un esempio di codifica di tipo "binario con offset": Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 39 La conversione A/D La codifica Un esempio: Codifica a 3 bit, ±Ec Quantizzazione non silenziata (tutti gli intervalli sono uguali a 2Ec/2N) e codifica Binaria con Offset: (-Ec = 000, +Ec-1 LSB = 111) COD da A 000 -Ec -Ec+Ec/4 001 -Ec+Ec/4 -Ec+Ec/2 010 -Ec+Ec/2 -Ec+3Ec/4 011 -Ec+3Ec/4 0 100 0 Ec/4 101 Ec/4 Ec/2 110 Ec/2 3Ec/4 111 3Ec/4 Ec Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 40 La conversione A/D La codifica Un esempio: Codifica a 3 bit, ±Ec Quantizzazione silenziata e codifica Binaria con Offset: (-Ec = 000, +Ec-1 LSB = 111) COD Da A 000 -Ec -Ec+Ec/8 001 -Ec+Ec/8 -Ec+Ec/8+Ec/4 010 -Ec+3Ec/8 -Ec+5Ec/8 011 -Ec+5Ec/8 -Ec+7Ec/8 100 -Ec/8 Ec/8 101 Ec/8 3Ec/8 110 3Ec/8 5Ec/8 111 5Ec/8 5Ec/8+Ec/8 6Ec/8 +Ec-1 LSB = 111 Ec-2Ec/8 Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 41 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D Un convertitore A/D accetta in ingresso un segnale continuo (spesso una tensione Vx) e la converte in una parola che può essere facilmente manipolata da un calcolatore. Anche per un convertitore A/D vengono introdotte delle caratteristiche metrologiche statiche e dinamiche. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 42 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D Le caratteristiche statiche più comuni sono: •La curva di conversione; •L’errore di offset e di guadagno; •L’errore di linearità (differenziale o integrale); •L’errore di monotonicità; •Il missing code. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 43 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D •La curva di conversione; s A/D sq sq 111 110 101 100 Passo di quantizzazione: VFS/2N=1LSB 011 010 001 000 1/8 2/8 3/8 4/8 5/8 6/8 7/8 8/8 s/VFS Incertezza di quantizzazione: “indeterminazione intrinseca con cui opera il dispositivo nel quantizzare il segnale analogico in un numero finito di livelli”: ±0.5LSB In un A/D tutte le cause di incertezza dovrebbero essere inferiori all’errore di quantizzazione. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 44 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D s A/D sq •L’Errore di offset implica che la prima transizione non si verifica quando il segnale d’ingresso assume un valore pari a 1/2LSB. •L’Errore di guadagno Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 45 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D sq 111 110 101 100 110 is a MISSING CODE 011 010 001 000 1/8 2/8 3/8 4/8 5/8 6/8 7/8 8/8 s A/D sq s/VFS COD STEP DIFF SIZE ERR INT ERR 000 0.5 0 0 001 1.5 0.5 0.5 010 0.5 -0.5 0 011 1 0 0 100 1 0 0 101 2 1 1 110 0 -1 0 111 1.5 0 0 Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 46 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D Gli errori dinamici dipendono: •Dalla variazione del segnale durante il periodo di conversione: EA; •Da una frequenza di campionamento non idonea alla frequenza del segnale da convertire: ES •Incertezza sull’istante effettivo di campionamento (JITTER) •Un indice globale per la stime delle incertezze in un convertitore A/D: E T = EST + E 2A + ES2 dove EST = ∑ E i2 i ed E i sono le incertezze di tipo statico Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 47 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D Esistono alcuni indici sintetici che vengono utilizzati per dare informazioni sul comportamento globale di un convertitore: SNR (Signal to Noise ratio) ENOB (Effective Number of Bits) L’SNR è il rapporto tra la potenza di segnale e la potenza di rumore. Se aumenta N migliora il rapporto segnale-rumore. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 48 La conversione A/D Note generali sui convertitori A/D Nel caso ideale l’unico errore durante una conversione è quello di quantizzazione. Nel caso reale la potenza di rumore aumenta e quindi l’SNR diminuisce rispetto al caso ideale. SNRideale=6.02 N +1.87 (dB) SNRreale=6.02 N’ +1.87 (dB) N’= ENOB = (SNRreale-1.87)/6.02. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 49 La conversione A/D Bit equivalenti Disponendo di un convertitore che quantizza il segnale s(t) su n bit, si avrà un PASSO DI QUANTIZZAZIONE Q= V 2n e dunque una varianza (incertezza di quantizzazione) pari a: ∞ σ = ∫ ( x − µ X ) 2 f ( x)dx 2 X −∞ ∞ = ∫ x 2 f ( x) dx − µ X2 . −∞ 2 σq 2 2 2 σs 2n Q 1V = = n = 12 12 2 2 (σs)2 è la varianza di un segnale generico che può assumere valori in [0 V]. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 50 La conversione A/D Bit equivalenti In un convertitore ideale σ s2 σs 1 n = log 2 2 = log 2 σq σq 2 In un convertitore reale 2 c 2 q σ = σ +σ 2 n, A/D convertitore reale +σ 2 n, ext >σ rumore esterno 2 q 2 1 σs ne ≡ log 2 2 < n 2 σc σ2 1 ne = n − log 2 c2 σ 2 q Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 51 La conversione A/D La conversione D/A I convertitori D/A (Digital to Analog Converters) rappresentano un’interfaccia tra i segnali digitali del mondo dei computer e il mondo analogico. Un D/A accatta come ingresso un segnale digitale e fornisce un’uscita (in tensione o in corrente a seconda della tecnologia utilizzata e dell’applicazione prevista) dipendente dall’ingresso fornito, secondo la relazione: [ ] Vo = K VFS a1 2 −1 + a2 2 −2 + ... + an 2 − n + VOS a1,…an DAC Vo VREF Essendo: •Vo la tensione d’uscita; •K il guadagno (tipicamente è K=1); •a1,…,an la parola digitale da convertire; •Vos la tensione di offset (tipicamente è Vos=0) •VFS la tensione di fondo-scala (legata a VREF, valori tipici sono 2.500, 5.000, 10.00, 5.120, 10.24 V o i corrispondenti valori bipolari e 2.0mA). Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 52 La conversione A/D La conversione D/A COD Anal. 000 V1 0 001 V2 VFS/8 010 V3 2VFS/8 011 V4 3VFS/8 100 V5 4VFS/8 101 V6 5VFS/8 110 V7 6VFS/8 111 V8 7VFS/8 1LSB La transizione tra due codici consecutivi corrisponde ad una variazione del segnale analogico di 1LSB. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 53 La conversione A/D La conversione D/A I convertitori D/A sono caratterizzati mediante caratteristiche statiche e caratteristiche dinamiche. Le caratteristiche statiche più importanti sono: •La risoluzione ; •La curva caratteristica ; •L’errore di linerità; •L’errore di monotonicità; Le caratteristiche dinamiche più importanti sono: •Il settling time; •Il fenomeno del glitching. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 54 La conversione A/D La conversione D/A La risoluzione La risoluzione di un convertitore è pari alla minima variazione del segnale d’uscita che il dispositivo può generare. Essa è pari a 1 LSB (Least Significant Bit) ed è legata alla tensione di fondo scala e al numero di bit (parallelismo del convertitore) dalla relazione: VLSB=VFS/2n 1 LSB= 1/2n se si tratta di un dispositivo unipolare VLSB=VFS/2n-1 1 LSB= 1/2n-1 Nel caso di un dispositivo bipolare Valori tipici di risoluzione vanno da 8 a 16 bit. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 55 La conversione A/D La conversione D/A La risoluzione ESEMPIO: Un convertitore AD ad 8 bit ha una tensione di riferimento pari a 5V. •La tensione corrispondente alla parola 10110100 è: Vref*(2-1+2-3+2-4+2-6)=Vref*(1/2+1/8+1/32+1/64)=3.5156V •Il LSB vale: 1LSB=1/2-8=1/256 VLSB=5/256=19.5 mV NB: espressioni equivalenti per risoluzione sono: •8 bit di risoluzione, •0.4% del fondo scala [(1/256)*100], •1 parte su 256. l’espressione Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania della 56 La conversione A/D La conversione D/A La curva caratteristica La curva caratteristica di un DA rappresenta il legame esistente tra i codici in ingresso e i valori forniti in uscita (tensione o corrente in accordo con la tecnologia utilizzata) VOS = 0; K =1. Il valore massimo della tensione d’uscita è pari al valore del fondo scala VFS meno 1LSB. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 57 La conversione A/D La conversione D/A La curva caratteristica Vengono definiti gli errori (in LSB) di: •Offset •Guadagno EOS = VOUT VLSB ; 0...0 con errore di offset annullato VOUT EK = VLSB V − OUT VLSB 1...1 − 2N −1 0...0 ( ) NB: Le case costruttrici suggeriscono i circuiti da utilizzare per eliminare tali cause di errore! Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 58 La conversione A/D La conversione D/A Finora si è fatta l’ipotesi che nel passaggio da una parola alla successiva la variazione della tensione in uscita sia sempre costante e pari a 1 LSB e che quindi la curva caratteristica sia una retta. Nei dispositivi reali, a causa di imperfezioni circuitali, i valori di tensione in uscita non si trovano su una retta. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 59 La conversione A/D La conversione D/A La curva caratteristica Dopo aver corretto l’errore di guadagno e di offset la curva (retta) caratteristica viene determinata attraverso un processo di approssimazione. •Least-square fit Utilizza il metodo dei minimi quadrati per determinare la retta che approssima le uscite del DAC; •Zero-base method Determina la curva caratteristica imponendo il passaggio per il primo punto e determinando il guadagno minimizzando il valore assoluto dell’errore massimo. Terminal-point method Approssima la curva caratteristica con la retta che passa per il primo e l’ultimo valore in uscita dal DAC Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 60 La conversione A/D La conversione D/A Errore di linearità: Indica lo scarto massimo in LSB tra l’uscita reale e quella ideale. Ad esempio nel caso in figura si hanno i seguenti errori di non linearità: IN 001 011 100 110 Linearity Error -0.5 LSB -0.5 LSB 0.5 LSB 0.5 LSB L’errore di linearità sarà dunque pari a: 0.5LSB Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 61 La conversione A/D La conversione D/A Quando l’ingresso varia di un bit la tensione di uscita dovrebbe variare di 1LSB. Step size 2.5 Variazione effettiva del segnale d’uscita tra due codifiche successive. 2 1.5 1 0.5 0 000 001 010 011 100 101 110 111 Errore di linearità differenziale Differential error 1 Scarto massimo in LSB tra la variazione effettiva e la variazione prevista di 1LSB. 0.5 0 -0.5 -1 000 001 010 011 100 101 110 111 Errore di linearità integrale Integral error 1 0.5 0 -0.5 -1 000 001 010 011 100 101 110 111 Valore massimo della somma degli errori di linearità differenziale fino al valore dell’ingresso considerato (massimo scostamento dalla curva interpolante). Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 62 La conversione A/D La conversione D/A Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 63 La conversione A/D La conversione D/A Errore di monotonicità A valori di ingresso crescenti devono corrispondere valori di uscita crescenti; in caso contrario il dispositivo si comporta in maniera non monotona!!!! NB: Se il convertitore presenta un errore di monotonicità l’errore differenziale è maggiore di 1LSB. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 64 La conversione A/D La conversione D/A Accuratezza relativa: massimo scarto tra l’uscita reale e quella ideale dopo che siano state apportate le correzioni per l’errore di guadagno e di offset. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 65 La conversione A/D La conversione D/A Stabilità: degrado delle prestazioni con l’invecchiamento, la temperatura e la tensione di riferimento Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 66 La conversione A/D La conversione D/A Settling time: Tempo di assestamento che impiega il segnale d’uscita per portarsi al valore di regime dopo una variazione del segnale d’ingresso. Glitches: La transizione del segnale d’uscita conseguente alla transizione tra due stati prossimi del segnale di ingresso può produrre dei disturbi sul segnale d’uscita. Tali disturbi dipendono da stati intermedi che si possono presentare come ingressi del DAC, dovuti a ritardi introdotti dai circuiti interni al DAC stesso. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 67 La conversione A/D Convertitori D/A: a resistenze pesate Il convertitore a resistenze pesate utilizza una rete di resistenze, i cui valori crescono come potenze successive di due, per realizzare i diversi bit della parola da convertire. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 68 La conversione A/D Convertitori D/A: a resistenze pesate Cause di incertezza •instabilita' a lungo termine di Ec •scostamenti fra i valori teorici e reali dei rapporti fra le resistenze dei resistori. Le variazioni di resistenza prodotte dalla temperatura possono invece non influire se i resistori hanno tutti lo stesso coefficiente di temperatura e e la medesima temperatura. •guadagno non infinito, offset non nullo degli OpAmp. Pregi Il circuito è semplice ed il generatore campione opera "a carico costante", situazione questa che permette di evitare fluttuazioni della tensione Ec provocate dal variare del numero N. Difetti Tecnologicamente non è facile avere a disposizione resistori di precisione con una ampia gamma di valori ed in questo circuito i valori dei resistori variano con le potenze di 2: per realizzare un convertitore a n bit servono resistori tali che il rapporto fra il massimo ed il minimo risulti pari a 2n. Per questo motivo non è consuetudine trovare convertitori di questo tipo con più di 4 bit. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 69 La conversione A/D Convertitori D/A: R/2R Il convertitore a rete R/2R utilizza, per realizzare i diversi bit della parola da convertire, una rete di resistenze caratterizzati soltanto da due diversi valori. Tipicamente il valore di R varia nell’intervallo 2.5kΩ10kΩ. Con questa tecnologia vengono spesso realizzati dispositivi monolitici a a levata risoluzione. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 70 La conversione A/D Convertitori D/A: R/2R Cause di incertezza •instabilita' a lungo termine di Ec •scostamenti fra i valori nominali e reali delle resistenze dei resistori. Le variazioni di resistenza prodotte dalla temperatura possono invece non influire se i resistori hanno tutti lo stesso coefficiente di temperatura e e la medesima temperatura. •non idealità dello OpAmp: guadagno non infinito, impedenza di ingresso non infinita, CMRR non infinito, offset non nullo. Pregi Il circuito è semplice ed i resistori hanno solamente due valori relativamente simili: R e 2R. Difetti Il circuito presenta due principali difetti: Il generatore campione non opera "a carico costante", situazione questa che può provocare delle fluttuazioni della tensione Ec al variare del numero N. Vi è una tensione di modo comune non trascurabile in ingresso allo OpAmp che, non disponendo di un CMRR infinito, ne resta influenzato. Conversione A/D – D/A Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania 71