Arctethira ek-techinsieme per I’ambiente Nel mondo delle costruzioni è in atto una vera e propria rivoluzione con la scelta di prodotti ad elevato tasso d’innovazione che nemmeno si notano ma che fanno la differenza al momento di pagare le bollette e di ridurre le emissioni di anidride carbonica VALERIO GUALERZI Roma I i vecchio, austero simbolo, è ii quartier generale dei Rmi, l’influentissimafondazione ambienta1ista“business oriented”americana. Un edificio costruito con il meglio delle ormai superate tecnologie dei primi anni ‘80, che permettono però di coltivare banane senza l’aiuto del riscaldamento nel piccolo giardino interno, malgrado lo stabile sorga a Snowmass, tra le Montagne Rocciose del COlorado, a oltre 2000 metri di altitudine. In tanti, tra chi si occupa di edilizia ad alto contenuto di tecnologia e dai design innovativo, continuano ad ispirarsi a questo edificio dall’aspetto rustico costato circa 1.400 dollari al metro quadro, più o meno il prezzo standard del mercato Usa dell‘epoca, ai quali fu aggiunta una spesa di seimila dollari in dispositivi per l’efficienza idrica ed energetica, ammortizzati con i risparmi sui costi di gestione in appena dieci mesi. Un simbolo, dunque, che per il futuro sembra destinato a cedere ii passo. Tra i candidati alla successione di icona del sodalizio tra architettura e high tech, spiccasicurainente, senon altro perlasua bellezza, ii “Wind Shaped Pavillon” disegnato da Michael Jantzen. Un palazzo, pensato per ii momento solo come un prototipo, organizzato supiùlivelli autonomi realizzati in materiali leggerissimi e in grado di ruotare sotto la pressione dei vento attorno un perno centrale, trasformando questo moto in energia elettrica. Dai grattacieli progettati a Dubai a quelli in costruzione a Miami, di esempi super îuturistici la cosiddetta “ D y n a ni i c Architecture” ne sta sfornando uno dietro l’altro, nia a muovere i grandi numeri quando si paria di edilizia “high tech” sono edifici molto meno spettacolari, dalle innovazioni più banali che puntano al sodo, 01;vero innanzitutto ai risparmio e all’efficienza energetica. Nuovi materiali ad eleva- sfondare)). tissimo isolaGianni Silvestrini, presidente dei Kyomento termico, to Club e consulente del niinistro per lo impianti di Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, è geoscambio convinto però che anche in Italia si stia per ii coiidizionamento deliniziando a voltare pagina. Alcuni primi l’aria, infissi esempi sono ii nuovo quartiere bresciano dalle prestadi San Polino, dove sono in via di realizzioni siiperefzazione quasi 2000 abitazioni “sostenificienti e senbili” a prezzi che oscillano attorno ai sori dall’altis1.200 euro al metro quadrato. Oppure le sima flessibiiniziative di alcune aziende come Ikea, lità e affidabiche nel nuovo negozio di Corsico ha preiità, soio per citare alcuni esempi. Accorgimenti che visto un sistema di geoscainbio a circuispesso un osservatore esterno non nota to chiuso per sfruttare la temperatura coneppure, ma che quando si tratta di paga- stante del sottosuolo. L’impianto, uno re ie bollette ed evitare emissioni di ani- dei più grandi d’Europa, è costituito da dride carbonica fanno la differenza. 160 sonde geotermiche che arriveranno Provvedimenti che lo scorso anno sono sino a i 50 metri di profondità. Innovastati codificati nella norma I S 0 21930: zione costata un investimento che il co2007. risolvendo l’esigenza di uno stan- losso svedese dei mobili definisce “riledard internazionale reso vante nia ripagato nei inedio/lungo ter““-.._-I.sempre più urgente ma- mine”grazieaunariduzionedel30% dei Dagiiimpiant¡ no a mano che la crisi consumi energetici dei negozio. Ad obbligarci a cambiare decisamente di neoscambio ambientale obbliga a <quelli che stringere le viti (legli passo, secondo Silvestrini, saranno gli garaMScon0 sprechi anche nei setto- stimoli che arrivano dall’estero e in par~ ~ re delle i abitazioni,~un ticolare~ dalla Granl Bretagna che ~ si è da- ~ settore che incide per un ta una road map molto ambiziosa. Nei 40% del consumo ener- Regno Unito, ricorda, «sono stati propo_..-___-getico globale e per una sti nuovi limiti progressivamente più sestessa percentuale nelle emissioni di veri sui fabbisomienerC02. Impossibile quindi non coinvolge- getici. Entro ii2010 si IPrimi PasSi re l’edilizia nel grande sforzo imposto dovranno ridurre i condall’Ue per il 2020 con l’obiettivo di au- sumi del 25%, per pasdeli’ltaik nientare del 20% l’energia da fonti rin- sare poi a un taglio del a Brescla nasce novabili el’effïcienzaenergeticaeridur- 44% nel 201 3 e raggiunquafiere re le emissioni della stessa percentuale. gere l’obiettivo finale di di duemila case Anche in Italia da inizio anno sono en- edifici carbon neutral 6Imstw\ibilp trati in vigore i nuovi regolamenti edilizi dai 2016, con riferimenche alzano i livelli minimi delle presta- tonon solo allaclimatizzioni energetiche invernali degli edifici, zazione estiva e invernale, ma anche alla e dal 2010 i limiti - che alcune regioni produzione di acqua calda, all’illuminacome ia Lombardia hanno deciso di anti- zione e agli elettrodomestici)). cipare - saranno ancora più severi. II «E’ stata fatta un’analisi economica combinato di queste pressioni dovrebbe per valutare l’impatto di questi obiettivi riuscire a smuovere una situazione che -ricorda Silvestrini -con una stima di sino ad oggi si è dimostrata poco attenta extracosti pari al 4-7% per raggiungere i alle novità. «Nel campo dell’innovazio- livelli previsti al 2013, mentre si confida ne, rispetto al resto d’Europa siamo deci- sulla riduzione dei costi legati alla prosamente nelle retrovie, spesso ci limitia- duzione di larga scala di tecnologie come mo a videocitofoni e cancelli elettrici)), la minicogenerazione e all ’introduzione spiega Lorenzo Bellicini, direttore gene- di nuove soluzioniprogettuali per gli edirale dei Cresme, ii centro ricerche e stati- fici carbon neutrab. Stretta tra le esigenze di un mercato in evoluzione e i diktat stiche sui mercato dell’edilizia. «In que- di Bruxelles, anche in Italia c’è da attensti anni - aggiunge - le costruzioni dersi insomma la partenza in grande stihanno conosciuto un autentico boom che le dell’edilizia high tech. «Primi segnali solo nei 2007 ha iniziato a dare segnali di importanti - dice ancora Silvestrini frenata, ma dei 40,4 miliardi di euro in- stanno arrivando dall’industria dei latevestiti nella nuova edilizia residenziale, rizi, che sta finalmente puntando su prosolo un 5% scarso è andato a progetti in- dotti dalle elevate prestazioni termoisolanti e dai crescenti investimenti nella rinovativi e tecnologie mature come le cal- cerca dei materiali per lacoibentazione)). daie a condensazione faticano ancora a