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BAND: REVGLOW
TITLE: 9TH CHRYSALIS
LABEL: KRYSALI SOUND
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MUSICAOLTRANZA
http://www.musicaoltranza.net/index.php?option=com_k2&view=item&id=378:revglow-9thchrysalis&Itemid=163
Ecco un altro interessantissimo progetto mad in Italy. Si chiama Revglow e viene da Milano. E' composto da
due artisti, Lilium e Francis, chiaramente contaminati da tutte quelle che sono state le sfumature della
musica elettronica cantata, da Bjork ai giorni nostri.
L'album cattura subito la mia attenzione; arrangiamenti e cantato non sono affatto male, strutture
interessanti, idee e spunti godono di felici accostamenti.
Mantenendo una distanza di sicurezza dal Trip Hop, i due lasciano una chiara scia di indizzi su quali siano
state le esperienze più stimolanti per la nascita della musica de Revglow: e quindi Nedry, Lamb, Bjork, per
citare un paio di accostamenti ipotizzabili.
Un album leggero e delicato, che non sconfina mai nel cupo o nel ripetitivo e scorre per tutti e nove i capitoli
sapendo mantenere una propria identità e delineando fin da subito quelli che credo saranno i punti “chiave”
del progetto Revglow.
NERDS ATTACK
http://www.nerdsattack.net/?p=26553
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REVGLOW [9th Chrysalis-Krysalisound 2011]
Jun 15th, 2011 | By NerdsAttack.net | Category: Recensioni
Che le sonorità post-trip hop siano prepotentemente tornate di moda non è una novità. Nell’agitato quanto
solito calderone dove tutti amano precipitarsi per trovare un po’ di terreno fertile, un po’ di gloria e un po’ di
pane, non c’è per fortuna posto per il duo Revglow. Secondo album (che segue un recente EP) per Francis
M. Gri e la sua splendida musa vocale Lilium, ancora una volta lungo l’asse che lega idealmente Milano a
Pordenone, che stupisce per eleganza stilistica e bellezza sonora. Produzione di eccellente livello a
supportare anthem dreamy e dalle seducenti movenze del dopo boom bristoliano, come se gli Zero 7 non
avessero mai perso la luce dei primi lavori e gli Olive fossero ancora rimasti ai fasti del sottovalutato ‘Extra
Virgin’. Lavoro made in Italy tra i più riusciti di questo scorcio d’anno e tra i più riusciti laggiù nella fabbrica
tra cuore e anima. [****]Che le sonorità post-trip hop siano prepotentemente tornate di moda non è una
novità. Nell’agitato quanto solito calderone dove tutti amano precipitarsi per trovare un po’ di terreno fertile,
un po’ di gloria e un po’ di pane, non c’è per fortuna posto per il duo Revglow. Secondo album (che segue
un recente EP) per Francis M. Gri e la sua splendida musa vocale Lilium, ancora una volta lungo l’asse che
lega idealmente Milano a Pordenone, che stupisce per eleganza stilistica e bellezza sonora. Produzione di
eccellente livello a supportare anthem dreamy e dalle seducenti movenze del dopo boom bristoliano, come
se gli Zero 7 non avessero mai perso la luce dei primi lavori e gli Olive fossero ancora rimasti ai fasti del
sottovalutato ‘Extra Virgin’. Lavoro made in Italy tra i più riusciti di questo scorcio d’anno e tra i più riusciti
laggiù nella fabbrica tra cuore e anima. [****]
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STORDISCO
http://stordisco.blogspot.com/2011/07/revglow-9th-chrysalis-recensione.html
“Le cose accadono perché devono accadere”.
E’ una frase che ripeto spesso e che ho sperimentato personalmente esser vera, forse non sempre, ma in
molti episodi della vita, per cose serie così come per quelle meno importanti. Capita di essere in macchina di
notte ed ascoltare la consueta trasmissione di musica indie.
Capita che il “ditino” scivoli a premere un’altra frequenza.
Capita che in quel preciso momento si resti ammaliato da una voce che può ricordare Bjork ma anche di Lou
Rhodes, stesa su un tappeto intriso di elettro (post) trip-pop (scusatemi, non è che mi piacciano le
definizioni, “i sensi di appartenenza”, come direbbe qualcuno, ad un genere musicale ma in questo caso
penso che sia utile).
Capita che il giorno dopo si riesca a trovare un indirizzo email a cui chiedere informazioni.
Capita che nemmeno una settimana dopo la cassetta postale (quella “fisica”, fuori dal portone di casa) si
riempia con un pacchetto contenente le 2 opere dei REVGLOW.
E sì, così si chiama il duo italianissimo che ha rapito la mia attenzione.
Negli anni del loro fulgore, ho ascoltato Portishead, Massive Attack, Tricky, Lamb, Bjork (periodo
HOMOGENIC, in particolare) ed altri gruppi minori, insieme a molta elettronica, ne ero “in-trip-(hop)-ato”.
Ora, a rivedere quella sfilza di CD, mi accorgo che, oltre agli album degli artisti citati, ne salvo ben pochi
altri.Ad essi si aggiungono i 2 dischetti dei REVGLOW.Il duo si compone di Francis M. Gri, alle “manopole”,
chitarre e tastiere e Lilium alla voce. Francis, che già dal 2004 aveva dato vita ad altri progetti musicali quali
All My Faith Lost e Apart, nel 2008 incontra Lilium e LIQUID PEARLS è quel che ne scaturisce.
Ad esso, freschissimo di stampa, segue 9th CHRYSALIS che ne ripercorre, ma con maggior convinzione e
personalità, le orme già tracciate.L’album, edito dalla KrysaliSound, label del polistrumentista e metà
maschile del duo, si apre con UNCERTAIN.Percussioni sintetiche appena accennate, raggiunte dopo alcuni
secondi da qualche nota di piano e, soprattutto, dalla splendida voce di Lilium, in una fusione omogenea
che, come recita il testo:
…noise and music
harmoniously combine…
Lasciate perdere quel che ho detto prima sulle affinità della sua voce, anche perché, rispetto all’esordio,
dove maggiormente si inseguiva il folletto islandese, ora Lilium ha acquisito una sua personalità più
delineata.Ascoltate la sua voce e chiudete gli occhi, lasciandovi trasportare in questo viaggio appena iniziato.
Viaggio che continua con OUT-SIDE, dove l’incipit è il contrario della prima.
Poche note di piano e poi il contemporaneo ingresso dei beats di FRANCIS e, di nuovo, la voce femminile
che declama un testo “oscuro”:
…and the darkness cancels all hopes
only when my eyes cannot see
but it’s raining outside…
Il terzo brano CHRYSALIS ci rimanda al titolo dell’album e, soprattutto, oltre che nei suoni, nel testo crea il
collegamento con la loro prima opera:
…what remains of
the chrysalis you were?
Only broken bones and
tears of liquid pearls…
Ma la vetta assoluta di questo disco si raggiunge nei 7 e più minuti di ILLUSION, con Lilium a chiedersi,
reiterando l’interrogativo, se il nuovo mattino a cui ha spalancato le finestre è quel futuro che ha così tanto
bramato…
…I open the windows wide
to this new morning
and I ask myself:
is this the future
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I had longed for?”
Il tutto con tanto di bridge “rumorista” della chitarra di Francis.
Veramente notevole, così come lo sono tutti i testi, poetici ed intriganti.
Seguono MORNING SUNSHINE, la più “islandese”, dolce come un “cubetto di zucchero”, VEILS e BLOOD
POETRY che sembrano voler decollare da un momento all’altro ma restano ancorate a terra.
Si arriva così a NOWHERE, in cui vi è l’unica “intrusione” vocale al maschile, e INVISIBLE, altro vertice
assoluto che chiude in maniera degna questo gioiellino di electro-pop made in Italy.
Sarei curioso di sapere cosa ne penserebbero Beth Gibbons oppure Lou Rhodes…
Nel frattempo acquistiamolo qui: www.krysalisound.wordpress.com (mentre in digitale si può già trovare su
i-Tunes) e godiamocelo noi, alternandolo a LIQUID PEARLS, in questa afosa estate 2011 e poi nel prossimo
uggioso autunno e poi nel freddo inverno e poi nella dolce primavera e poi…
3/5 il voto per le perle liquide dell’esordio, 4/5 alla nona crisalide, embrione che spero possa permettere al
duo, una volta trasformato in farfalla, di meritare 5/5.
SHIVER
http://www.shiverwebzine.com/2011/07/24/revglow-9th-chrysalis-2011-krysalisound/
È tutto molto soft, tenue voce riverberata, basi elettroniche e la giusta dose di loop(s) per questo genere che
richiama alla mia afosa mente eventi quali Lali Puna o Telepopmusik, senza mai strafare, con una buona
dose aggiunte e varianti. Delicata la cantante Lilium così come gli arrangiamenti di Mr. Francis M. Gri, per il
duo milanese (o islandese?) dove l’aurea protettrice di una Bjork che fu, veglia e inietta ispirazioni di
crescendi e intrecci vocali comunque sempre gradevoli e affinati (ascoltare quindi “Out-side”, “Blood-Poetry”
o la bellissima “Morning Sunshine”). Al secondo lavoro sulla distanza, Revglow regala un prodotto ben
confezionato, dal sound molto “cool”, pronto all’espatrio e alla feroce competizione digitale. I momenti più
intriganti sono quelli più introversi (“Illusion” o “Velis”), vaghissimamente Elisiani ma comunque piacevoli, e
del resto, la qualità vocale va messa in scena e valorizzata, e il buon Francis lo fa con classe anche in
“Nowhere” dove prende il timone di forza e vi catapulta nel mondo nel “nessun luogo”, due minuti di echi e
tappeto elettrico (volante) prima del ritorno (elegante e gradito) della voce. Perfezione nordica prima della
“massive” Invisible. Bella coppia. Un po’
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ONDAROCK
http://ondarock.it/recensioni/2011_revglow2.htm
Dunque la crisalide si sta finalmente dischiudendo per liberare il volo della creatura nata dalla fervente
immaginazione di Francis M. Gri. L'immagine deve essergli particolarmente cara, visto che ad essa ha
improntato l'etichetta KrysaliSound, destinata a compendiare i suoi molteplici progetti artisti, e dedicato
prima il recente Ep di anticipazione e adesso il nuovo disco di Revglow, sigla che designa la sua
collaborazione con la vocalist milanese Lilium.
Si tratta di una connubio che viene da lontano, i cui primi frutti si erano scorti già nel 2008, sotto forma
dell'autoproduzione intitolata "Liquid Pearls"; "9th Chrysalis", invece, è tutta un'altra storia, non tanto dal
punto di vista strettamente stilistico quanto da quelli dell'accuratezza di produzione e dell'accresciuta
personalità dei due artisti, che nei nove brani del lavoro appaiono molto affiatati e pertanto capaci di
esprimersi in maniera estremamente spontanea.
Se infatti nelle opere precedenti l'ombra di comparazioni con l'electro-pop di Björk e i velluti del trip-hop si
stagliava ingombrante sul ventaglio di pulsazioni elettroniche di Gri e soprattutto sulle pur fascinose
interpretazioni di Lilium, "9th Chrysalis" rivela variopinti profili di un mélange espressivo che dell'immagine
della crisalide coglie in particolare l'idea di una continua transizione, la cui indeterminatezza è elevata a
valore, nelle sfaccettature musicali così come in buona parte dei testi.
Sotto il primo aspetto, alla compiuta fusione tra impulsi liquidi avvolgenti e atmosfere in penombra dei tre
pezzi già presenti nell'Ep ("Chrysalis", "Out-Side", "Invisible"), si affianca una ricca teoria di sciabordii
elettronici e partiture notturne al piano, ma anche più sensibili texture distorsive chitarristiche, che corrono
sotto traccia e talvolta affiorano in maniera più sensibile, come nel caso dell'ottima "Illusion", lungo i quasi
otto minuti della quale i Revglow offrono una prova compiuta della trasformazione in fieri che la loro musica
intende catturare.Non mancano, lungo il corso dell'album, sussulti e detonazioni che accompagnano cadenze
quasi dancey (in particolare "Blood Poetry"), né, di contro, passaggi nei quali Francis M. Gri lascia più libero
sfogo al suo animo latamente ambientale (quello espresso nel suo altro progetto Apart): è il caso delle
ricorrenti melodie pianistiche, dell'incipit di "Nowhere" e, soprattutto, di "Morning Sunshine", brano luminoso
e frizzante che dimostra come le tenebre siano per lui soltanto un ricordo lontano.
Decisiva è poi l'equilibrata integrazione della musica con le interpretazioni di Lilium, maturata nel dosaggio
della sua voce, ora plasmata in maniera più personale di quanto non fosse avvenuto in "Liquid Pearls" e in
grado di riempire di calore testi in penombra (raccolti nell'elegante libretto accluso al cd), a loro volta
rivelatori di discrete qualità di scrittura e di un'indole in bilico tra incertezza e speranza.Tutti questi
ingredienti rendono "9th Chrysalis" un'opera completa e vitale, che - sarà banale a dirsi - presenta
potenzialità "da esportazione" non poi così frequenti nello sterminato universo delle produzioni nazionali. E
se l'immaginario dei Revglow lascia ancora pensare a una transizione, non resta che attendere ulteriori
trasformazioni, tra le tante che questo disco lascia intravedere come in potenza.
ONDAROCK(INTERVISTA)
http://www.ondarock.it/interviste/francisgri.htm
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DARKROOM MAGAZINE
http://www.darkroom-magazine.it/ita/108/Recensione.php?r=2180
Senza dubbio alcuno, la più bella sorpresa giuntaci dalla scena nazionale sul finire del 2009 è stata l'opera
d'esordio del duo Revglow, composto dall'esperto polistrumentista Francis M. Gri (ex degli All My Faith
Lost..., anche attivo con l'eccelso progetto Apart, ed ora pure come solista) e da quell'autentico 'anatroccolo'
della scena underground lombarda che è la cantante Lilium, divenuta letteralmente un magnifico cigno
proprio col fulgido gioiello "Liquid Pearls", che ne ha consacrato le enormi qualità. L'intimismo delle 'perle
liquide' di due anni fa ci ha letteralmente sciolto il cuore, sorprendendoci con una versatilità fuori dal comune
ed una forza espressiva travolgente, e chi ha avuto l'onore di godere di cotanta bellezza sonora non avrà
potuto evitare di chiedersi con insistenza quale strada avrebbero intrapreso due artisti di questo calibro, una
volta affinata ulteriormente l'intesa... E quell'intesa, già forte all'epoca, è stata debitamente rinsaldata, tanto
che la coesione tra i Nostri appare oggi totale: le nuove canzoni mostrano un approccio meglio incanalato in
una direzione precisa, andando a costituire un flusso sonoro rifinito con enorme cura, sempre legato da un
chiaro filo conduttore. Più omogeneo del suo predecessore, ma non per questo meno emozionante, l'album
finisce per 'sorprendere' meno, ma con questo lotto di canzoni il duo ci dimostra di aver saputo rielaborare in
una chiave ancor più personale ed unica quelle influenze che in passato erano avvertibili, e che ora sono solo
lievissime sensazioni evocate dal background del singolo ascoltatore. È un suono più arioso, magnetico e
'semplice' quello dei Revglow odierni, attento a catturare la purezza di uno stato emotivo, evitando di
sovraccaricare di dettagli qualcosa che può essere perfetto nella sua spontaneità. La base ideale per
permettere ad una singer dotata e appassionata come Lilium di compiere un ulteriore, decisivo balzo in
avanti: oggi la sua voce è ancor più libera di librarsi fra i vortici emozionali elettroacustici delle canzoni, e ciò
ne ha accresciuto fortemente la personalità, tanto che proseguire nel paragonarla a Björk sarebbe un atto
privo di utilità. In un impianto sicuramente più debitore a quella materia indefinita che ci piace chiamare
chillout, ma anche alla scuola 4AD, i Nostri si muovono con la grazia e la leggiadria di chi ha qualcosa di
intimo e profondo da comunicare e conosce benissimo la via migliore per farlo, ora seducenti, ora più
drammatici, fra strutture musicali pulsanti ed avvolgenti, arrangiate con disarmante abilità ed irradianti
un'intensità travolgente nel definire al meglio il pathos, complice una produzione assolutamente calzante,
che esalta tanto le scelte melodiche quanto quelle ritmiche. Momenti come "Illusion", "Veils" (il vero
potenziale singolo di questa superba opera), la più scura "Blood Poetry" ed il solenne atto conclusivo
"Invisible" sono le migliori testimonianze del livello raggiunto dal duo italico, la cui vocazione internazionale
merita la piena attenzione di chiunque si diletti con l'arte sonora che esula dal mero intrattenimento, ossia
quella di spessore e di sentimento, a prescindere dai generi. Magnifico.
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STORIA DELLA MUSICA
http://www.storiadellamusica.it/Revglow_-_9th_Chrysalis_%28Krysalisound,_2011%29.p0-r4293
Revglow è il nome dell’italianissimo duo formato dal friulano Francis M.Gri (degli All My Faith Lost) e dalla
singer milanese Lilium, una collaborazione che già da tempo li vede impegnati in electro-sperimentazioni
sempre più lontane dalle accigliate atmosfere degli esordi e dirette verso una più leggiadra realtà,
impalpabile e sognante. Liquid Pearls nel 2008, nuova label, EP e disco nel 2011, quella del duo è una reale
metamorfosi, di nome e di fatto.
I primi ed evidentissimi spunti bjorkiani sono ormai un lontano ricordo, così come i misteriosi richiami dark.
La crisalide ha dato alla luce nuove forme, morbide, cristalline, plasmate con destrezza per non lasciar spazio
ad ingombranti eccessi o spigolose asimmetrie. 9th Chrysalis è pura trasformazione, lineare e limpida quasi a
sfiorare il surreale, nove pezzi allacciati fra loro dalla straordinaria naturalezza che li contraddistingue, per
una performance locale finalmente fresca e piacevole, pur in assenza di grosse innovazioni. Piacevole proprio
perché priva di pacchiani stravolgimenti.
Lenti e inesorabili tappeti sonori, nati da un Francis estremamente attento al continuum percettivo. Fibre che
si susseguono, si avvolgono, si plasmano, accompagnate dal fedele canto di Lilium, fluido e litanico, una
materia che prima si aggroviglia e poi si distende.
Timide percussioni aprono la prima traccia, Uncertain, presto sostituite dall’incedere del piano e dall’apporto
onirico della singer. Un vortice sognante e ipnotico saggiamente strutturato, ripreso e mantenuto
dall’atmosfera liquida di Out-Side, così come dalla quiete di Chrysalis, brano dalle particolari qualità, perla
che riassume la fisionomia dell’album, tanto da portarne il nome. A distorcere e ingarbugliare la forma è
l’intrusione chitarristica di Illusion che, come un lampo, celere, si estingue per restituire lo spazio alla luce e
alla calma di Morning Sunshine, brano decisamente festoso e giulivo. Segue, trattenuta e soffocata, Veils,
incurante di un carattere incalzante e incombente come quello della successiva Blood Poetry. Finale sfumato
e semioscuro con l’uggiosa Nowhere, chiaramente di stampo ambient, e l’ultima Invisible, una purezza
scorrevole e ammaliante che và a chiudere con serenità il capitolo.
L’essenza del progetto, tra synth e beats puliti e lucenti, tra imperturbabili e pacate note, tra voci alte e soft,
si presenta come curata e versatile, coerente nella sua metamorfosi, un duo-project italico, senza dubbio,
degno di particolare attenzione.
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BAND: REVGLOW
TITLE: 9TH CHRYSALIS
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LOUDVISION
http://www.loudvision.it/musica-dischi-revglow-9th-chrysalis--5502.html
VOTO
7/10
Suoni di crisalide
Apart, Revglow, Francis M.Gri. Tre progetti differenti di un musicista la cui poliedricità ha generato la nascita
dell'etichetta KrysaliSound. Il giovane Francis proviene dalle atmosfere oscure degli All my Faith Lost ed è
cresciuto a pane e port-royal. Del gruppo genovese ha anche remixato il brano "Hermitage pt.3" .
La sua ultima fatica è "9th Chrisalis" coi Revglow, formazione nata nel 2009. E se con gli Apart Francis si
dedica alle atmosfere ambient, nei Revglow le fonde alle tastiere e alla voce della bravissima Lilium (che
canta in inglese).
Il duo produce così un album che non lascia indifferenti e si eleva non poco al di sopra di ciò che ascolta
l'italiano medio.
"Veils" e "Invisible" sono gemme che non ti aspetti da due italiani che si cimentano con un certo tipo di
musica sperimentale. Fioccano i rimandi e le influenze: Massive Attack, Bjork, Album Leaf, Zero 7, Hammock
e Bent.
Il problema è proprio questo. Se all'estero tutto sembra esser già stato fatto, in Italia pochi eletti si filano il
post trip-hop, che è un po' post-rock ma si chiama anche ambientronica (se vogliamo essere radical-chic).
Possiamo fare quindi ai Revglow tre auguri: diventare giusto un pelo più originali, diventare famosi in Italia
dopo un improvviso accrescimento della cultura musicale media del Paese, sfondare all'estero.
PRO
Sono davvero italiani?
CONTRO
Per affermarsi devono acquisire un pizzico di originalità in più