terapia non farmacologica per Demenze

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Disturbi psicocomportamentali nei pazienti con demenza:
trattamenti farmacologici e terapie psico-sociali.
Behavioural and psychosocial disturbances in dementia
patients: pharmacological treatments and psycosocial
interventions.
Auditorium Giovanni Testori.
“Palazzo Lombardia”,
Piazza Città di Lombardia n. 1
Milan, Italy 24th March 2015
Aladar Bruno Ianes
Direttore Settore Medico Sanitario
SINTOMI NON COGNITIVI NELLE DEMENZE.
Solo nel 1980 si focalizza l’attenzione sui disturbi non cognitivi
delle demenze che vengono progressivamente considerati come parte integrante per la
valutazione delle sindromi demenziali.
DSM-III (1980) inserisce il “cambiamento della personalità” nei criteri per la diagnosi di
demenza ( Diagnosis and Statistical Manual of Mental Desorders).
NINCDS ( National Insitute Neurological and Communicative Desorders) -ADRDA (
Alzheimer’s Disease and Related Desorders Association) (McKhann et al, Neurology
(34),1984) inserisce come sintomi associati alla diagnosi di “AD probabile”: depressione,
insonnia, deliri, allucinazioni, scoppi verbali, emotivi o fisici e catastrofici, disturbi
sessuali, perdita di peso.
DSM-IV (1994) include nei sintomi associati alla demenza:
disturbi di percezione, di umore, del comportamento e dell’attività
motoria.
DSM-V ( maggio 2013) strumento di diagnosi descrittiva dei disturbi mentali. Il suo approccio è quello di applicare la relativa stabilità
dell'analisi descrittiva dei sintomi di patologie mediche all'universo dei disturbi mentali.
La sua struttura segue un sistema multiassiale: divide i disturbi in cinque assi, così ripartiti:
ASSE I: disturbi clinici, caratterizzati dalla proprietà di essere temporanei o comunque non "strutturali" e altre alterazioni che possono essere oggetto di attenzione clinica: lo psichiatra
cerca la presenza di disturbi clinici che possono essere riconducibili non solo al cervello e al sistema nervoso, ma anche a qualsiasi condizione clinica significativa che il soggetto può
avere (per esempio valuterà se il soggetto è sieropositivo, malato cronico, etc.)
ASSE II: disturbi di personalità e ritardo mentale. Disturbi stabili, strutturali e difficilmente restituibili ad una condizione "pre-morbosa"; generalmente, ma non necessariamente, si
accompagnano a un disturbo di Asse I, cui fanno da contesto. Questo asse è divisa in sottoparagrafi corrispondenti ai diversi disturbi di personalità.
ASSE III: condizioni mediche acute e disordini fisici
ASSE IV: condizioni psicosociali e ambientali che contribuiscono al disordine
ASSE V: valutazioni globali del funzionamento
Dott. Aladar Bruno Ianes.
SINTOMI NON COGNITIVI NELLE DEMENZE.
Dal 1986, si sono sviluppati una serie di scale di valutazione dei
disturbi non cognitivi nelle demenze:
1986: la Cohen-Mansfield Agitation Inventory (CMAI),
concentrata in particolare sui comportamenti aggressivi,
vagabondaggio e urla.
1987: la Behavioral pathology in AD (behave-AD) si è
concentrata su specifici sintomi della MA, diversi da quelli
osservati in altri i disturbi neuropsichiatrici, come deliri di
furto, la paura di essere lasciati soli e disturbi del sonno.
1988 Cornell Scale for Depression in Dementia (CSDD)
1994: NPI (Cummings et al.,) che valuta frequenza e
gravità di comportamenti comuni alla MA (AD) ed altre
demenze.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
SINTOMI NON COGNITIVI NELLE DEMENZE.
Nel 1996, l’IPA ( International Psychogeriatric Association)
convoca una Consensus Conference sui disturbi
comportamentali delle demenze per:
rivedere le conoscenze sui disturbi comportamentali della
demenza
raggiungere opinioni condivise in quattro aree critiche:
la definizione dei sintomi
le cause dei sintomi
la descrizione dei sintomi clinici
indirizzi di ricerca
Dott. Aladar Bruno Ianes.
SINTOMI NON COGNITIVI NELLE DEMENZE:
BPSD.
Relativamente alla definizione dei disturbi non cognitivi venne
prodotta la seguente dichiarazione:
il termine “disturbi comportamentali” dovrebbe essere sostituito
con il termine BPSD (“Sintomi Comportamentali e Psicologici
della Demenza”),
che vengono così definiti come un gruppo eterogeneo di:
“Sintomi da alterazione:
della percezione,
del contenuto del pensiero,
dell’umore
del comportamento,
che si osservano frequentemente in pazienti con demenza”.
IPA Consensus Conference, 1996
Dott. Aladar Bruno Ianes.
INTRODUCTION TO BEHAVIOURIAL AND PSYCHOLOGICAL
SYMPTOMS OF DEMENTIA ( BPSD).
SANFORD FINKEL
Int.J.Geriat. Psychiatry 15,S2-S4 (2000)
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO dei BPSD:
«COSTI».
Dott. Aladar Bruno Ianes.
BPSD: Behavioral and Psychological Symptoms of
Dementia
Disturbo
dell’umore
Agitazione
psicomotoria
Psicosi
Aggressività
Deliri
Apatia/Inerzia
Allucinazioni
Altro:
- Misidentificazioni
- Disturbo del sonno
Dott. Aladar Bruno Ianes.
BPSD: Behavioral and Psychological Symptoms of
Dementia
DELIRI: false convinzioni sulla realtà, sostenute dall’interessato
in modo fermo e nonostante qualsiasi evidenza del contrario
ALLUCINAZIONI: è una percezione sensoriale (visiva, uditiva,
tattile…) che ha tutte le caratteristiche della realtà ma che
compare senza alcuna stimolazione esterna dell’organo
sensoriale coinvolto
MISIDENTIFICAZIONI: sono tutte quelle convinzioni false basate su
un dato di partenza reale mal interpretato dal soggetto e quindi non
dovute ad un deficit primitivo degli organi di senso (overlap con la
definizione di “illusione”)
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Approcci farmacologici (1)
Parte 1: Psicosi, Aggressività, Agitazione Psicomotoria
Chi si tratta?
•Si tratta il paziente con condotte pericolose per sé o per chi gli è vicino, non gestibile altrimenti
•Si tratta il paziente che rifiuta in modo violento di essere nutrito, curato, vestito/lavato,non gestibile altrimenti
•Si tratta il paziente che ha bisogno di un intervento rapido e deciso
•Vi sono presidi per gestire un disturbo nel medio periodo (in genere per os o depot) e dei farmaci per agire in urgenza (per via
iniettiva)
•Ovvero: wandering, agitazione psicomotoria, aggressività verbale e fisica, coprolalia, allucinazioni, deliri, mispercezioni o
illusioni.
•Le classi implicate sono i neurolettici (tipici ed atipici). In realtà vera indicazione, sia per tipici che per atipici è per la patologia
schizofrenica e genericamente per le psicosi.
Neurolettici Atipici
Neurolettici Tipici
•Agiscono meglio su sintomi produttivi (allucinazione-deliri)
•Sono farmaci rapidi (i.m.)
•Maggiori effetti collaterali (parkinsonismo- cardiaci-anticolinergiciantidopaminergici ..disturbi del sonno- endocrini)
•Unico neurolettico registrato in Italia e rimborsato dal SSN (classe A)
con un’indicazione specifica ( IN LABEL) relativa a “stati di agitazione in
caso di demenza”:…aloperidolo!!!! (serenase).
•15% prescrizioni OFF LABEL
•Meno selettivi: Tioridazina (melleril), Pimozide (talofen), Clorpromazina
(largactil), Aloperidolo (serenase), Clotiapina (entumin).
•Non hanno indicazione specifica! I più usati in Europa e Usa nei pazienti
con demenza ma OFF LABEL (50% prescrizioni..eccezione quetiapina?)
•Più selettivi su recettori 5HT2/D2
•Meno effetti collaterali, soprattutto a basse dosi
•Su agitazione, aggressività
•Più lenti, formulazioni non iniettive…per terapia subacuta (in cui si può
pazientare…) e disturbi lievi-moderati
Benzodiazepine
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO AD.
“At present, there are no available
therapeutic
interventions that halt or reverse disease
progression”
Herrmann et al. Drugs 2011
Il giudizio sull’impatto clinico dei farmaci attualmente disponibili per l’AD (Ache-i,
inibitori dell’acetilcolinesterasi, e memantina) è che abbiano un effetto moderato
Vi è un forte interesse per la disponibilità di Ache-i a diversa via di somministrazione
(transdermica) per :
• Migliore compliance (es.Exelon)
• Possibilità migliori risultati clinici (dosi superiori)
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO con Efficacia
«limitata» nel trattamento dei BPSD.
Gravati da effetti collaterali, possono causare eventi avversi
Gli Antipsicotici sono associati ad un aumento di rischio di eventi
cerebrovascolari e cardiologici (QT lungo, parkisonismo iatrogeno)
Schneider et al. 2005. Jama, 294 (15).1934-1943
Wang et al. 2005. New Engl J Med, 353(22), 2335-2341
Brodaty et al.2003. J Clin Psychiatry. 64(2),134-143
Limitato effetto degli antidepressivi
Weintrub et al. (2010). Am J Geriatr Psychiatry, 18(4), 332-340.
Risperdione, olanzapina e quietiapina non hanno evidenziato significativi
miglioramenti sulla funzione cognitiva globale durante i 6 mesi dello studio , con
un’incidenza di effetti collaterali bassa; è stata evidenziata una correlazione tra il
MMSE score ed il NPI score complessivo, e gli items relativi all’agitazione nel NPI
sono decresciuti.
Rocca et al, Psychiatry and Clinical Neurosciences (2007), 61, 622–629
Dott. Aladar Bruno Ianes.
MALATTIA DI ALZHEIMER
La
malattia
di
Alzheimer, nel suo
procedere,
toglie
gradualmente
alla
persona che ne è
colpita, la capacità di
comprendere
il
mondo circostante e
di comunicare con
ciò che la circonda.
Permane
invece
integra
e
forte,
anche nelle fasi più
avanzate
della
malattia,
quella
spinta emotiva e
affettiva che parla
attraverso il corpo, il
gesto e lo sguardo.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Vademecum: consigli per chi assiste
VADEMECUM
“Come gestire la persona affetta
da demenza senile”
Diminuzione dei disturbi comportamentali
Stimolare processi attentivi
Stimolare le capacità emotivo empatiche e
relazionali
Stimolare la memoria procedurale
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Vademecum: consigli per chi assiste
ESSERE RASSICURANTI
POSITIVI
CALMI, SORRIDENTI
APTONOMIA ovvero CERCARE IL CONTATTO FISICO DELICATO
( UNA CAREZZA )
CHIAMARLO PIU’ VOLTE CON IL SUO NOME
NON SOTTOLINEARE GLI ERRORI
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Vademecum: consigli per chi assiste
PARLARE IN MODO SEMPLICE, LENTAMENTE CON
FRASI BREVI
UTILIZZARE PAROLE BEN SCANDITE
GUARDANDO NEGLI OCCHI IL PAZIENTE
AIUTANDOSI CON I GESTI
NON GRIDARE ( NON SONO SORDI)
INFONDERE SICUREZZA CON LE PAROLE
DIRE UNA COSA ALLA VOLTA
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Vademecum: consigli per chi assiste
Imparare a farsi riconoscere
(con frasi standard, ripetitive)
Creare una routine per tranquillizzarli
Capire se è agitato perché sta poco bene, perché ha
sete,fame, dolore
Non cercare di “spiegare” (in pazienti gravi)
Dott. Aladar Bruno Ianes.
BPSD: Effetti dei « disturbi comportamentali»
Incrementano i costi assistenziali
O.Brien JA, Shomphe LA, Caro JJ 2000
Producono «Stress» per il caregiver, in particolare le
manifestazioni di Aggressività e di Vocalizzazione
Rodney,2000; Drapper et al, 2000
Determinano un elevato carico assitenziale per il caregiver
Pinquart & Sorensen, 2003. Int Psychogeriatr 16(4), 1-19
Machnick et al 2009. Int J of geriatric Psych, 24(4), 382-289
Le persone con demenza istituzionalizzate son a maggior
rischio di ricevere trattamenti volti alla contenzione e terapie
antipsicoptiche
Maslow K 1994
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica
( o interventi psicosociali)
Molto utilizzata nei paesi anglosassoni
Strategie volte ad alleviare lo stress, facilitare il coping, sostenere e massimizzare
Review
il funzionamento residuo
Efficaciaprove
degli
interventi
psicosociali
simile
o maggiore
Possiedono
di evidenza
scientifica
per il loro utilizzo
nelle persone
affette da
rispetto
farmacologiche
demenza, sia sotto
il profiloalle
etico terapie
che di tutela
Rabih
2010 Rev.Neurosc.)
(Luijpen
etChattat,
al., 2003,
Tecniche di rilassamento (per ansia, agitazione insonnia,
disturbi fobici…) non ottenibile in maggior parte di pazienti
con demenza per scarsa collaborazione!!
Interventi di stimolazione aspecifica di potenzialità residue
(terapie occupazionali, utile per aspetti depressivi in
demenza senile lieve)
Musicoterapia, doll teraphy,ecc
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica
( o interventi psicosociali)
Obiettivi:
Qualità della vita delle persone con demenza
Qualità della vita delle persone che se ne
prendono cura
Benessere delle persone con demenza, dei
loro familiari e degli operatori
Adattamento e “coping” con la malattia
Uso ottimale delle risorse disponibili e delle
capacità residue
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica
( o interventi psicosociali)
Interventi non farmacologici o
psicosociali
Centrati sulla cognitività
Centrati sulle emozioni
Centrati sul comportamento (BPSD)
Centrati sulla sensorialità-stimolazione
Diretti al caregiver
Centrati sul personale di assistenza e sul
sistema di cura
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Indicatori di qualità degli interventi psicosociali
Inclusione sociale: quadro famigliare e sociale, vita
trascorsa.
Valorizzazione del paziente: comunicazione della
diagnosi, bisogni e preferenze, capacità cognitive e
funzionali,condivisione del piano di cura.
Cura pro-attiva: ADL, interventi mirati su bisogni e
preferenze, sollievo.
Continuità
dell’assistenza:
monitoraggio
della
depressione e dell’ansia del paziente, risposta agli
interventi, monitoraggio fattori di rischio per disturbi del
comportamento, coordinamento degli interventi di cura.
Myrra Vernoij- Dassen, IAGG 2011
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Indicatori di qualità degli interventi psicosociali
Formazione e supporto alla equipe assistenziale
nella gestione dei BPSD
Dopo 12 mesi la percentuale di persone che usano
antipsicotici sono 23% nel gruppo sperimentale verso
42,1% del gruppo di controllo (media di riduzione del
19%)
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Efficacia
Programmi di training per:
caregiver, staff, famiglia. Programmi
comportamentali individualizzati e
“costruiti” sulla persona.
Musicoterapia: riduzione agitazione
Aromaterapia: riduzione agitazione
Attività fisica programmata:
riduzione agitazione e aggressività
Terapia assistita con animali (AATPET): benefici ma evidenze deboli
Bright Light Therapy e Snoezelen:
benefici nella riduzione
dell’agitazione ma evidenze deboli
Interventi specifici per il wandering:
studi empirici, poco rigorosi
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Reminiscence
therapy
Music
therapy
Bright Light
therapy
Pet
therapy
Aromatherapy
Exercise
therapy
Multi-sensory
therapy
Reality
therapy
Validation
therapy
Indicatori di qualità degli interventi psicosociali
There is no robust evidence so far to recommend the use of any non-pharmacological intervention to
reduce or prevent wandering in people with dementia. High-quality studies, preferably randomised
controlled trials, are needed to determine he clinical and cost-effectiveness of nonpharmacological
interventions that allow safe wandering and are considered practically and ethically acceptable by carers
and people with dementia.
Non vi sono prove concrete per raccomandare l’intervento non farmacologico per ridurre o prevenire il
wandering. Sono necessari studi randomizzati e controllati.
Ma all’epoca di questa review non era ancora utilizzata train therapy , paro therapy, sensory room e
sensory bed.
Health Tecnology Assessment, 2006, vol. 10, n° 26
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Volume 283, Issue 1 , Page 320, 15 August 2009
La conclusione principale di questo studio è che il metodo di
stimolazione multisensoriale con persone con demenza moderata
ha un effetto positivo sullo stato cognitivo, sulla depressione e
sull’ansia.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Interventi centrati su sensorialità e
stimolazione
Stimolazione multisensoriale (Snoezelen)
Terapia occupazionale
Touch therapy
Aromatherapy
Musica, arte, animali, danza,
Esercizio, attività fisica, movimento
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Risultati e limiti dei trials
Risultati deboli ma interessanti per comportamento e
coinvolgimento. Difficoltà di implementazione e diffusione.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Il ruolo dell’ambiente
J Am Geriatr Soc. 2012 Jul;60(7)
Environmental determinants of quality of life
in nursing home residents with severe
dementia.
Garre-Olmo J
Journal of the American
Geriatrics Society
Volume 60, Issue 7, pages
1230–1236, July 2012
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Efficacia degli interventi personalizzati
Gli interventi “personalizzati” e “costruiti su misura”
(“tailor made interventions”) sono più efficaci degli
interventi standardizzati.
Brodaty et al. 203; Smits et al. 2007
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Conclusioni
Sufficiente evidenza per l’uso degli
interventi psicosociali (TNF).
Per alcuni buon rapporto costoefficacia
Necessità di disseminazione e di
implementazione
Monitoraggio e adattamento
Coniugare evidenza e creatività
Disponibilità di più interventi per la
Moniz-Cook, Manthorpe
persona
“Early Psychosocial Interventions in
Dementia - Evidence-Based Practice”
London, Jessica Kingsley, 2008
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Prospettive
Interventi su misura, individualizzazione
Sviluppo di linee guida, manuali
d’insegnamento
Coinvolgimento di persona con demenza,
familiare, operatore e ambiente
Interventi multicomponenziali
Continuità e cambiamento
Formazione e supervisione
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica per Demenze
Musicoterapia (intervento aspecifico ,ma fortemente da
individualizzare):
Musicoterapia Ambientale ( stereo con casse)
Musicoterapia Recettiva ( cuffie senza fili)
Musicoterapia Attiva ( strumenti musicali ritmici/melodici da eseguirsi in modo individuale o di gruppo.
Rilassamento
Stimolazione cognitiva con strumenti per riproduzione
sequenze, suoni, ritmica
Stimolo memoria remota (musicoterapia ambientale,
recettiva)
Scarsità di studi strutturati secondo criteri scientifici
Evidenze cliniche ma non evidenze scientifiche
Necessità di definizione di modelli musicoterapici
( calibrati sul singolo soggetto)
Assenza di indicatori standardizzati e validati di percorso
e di esito
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica per Demenze
Conclusion
Much
hasè stato
beenfatto
achieved
over
the
last
decade in
Molto
negli ultimi
dieci
anni
dimostrando
che gli
interventi psicosociali
possono essere
efficaci come lecan be
demonstrating
that psychosocial
interventions
terapie farmacologiche
as effective
as pharmacological therapies (Olazaran
(Olazaran
et al., 2010). et al., 2010).
Per realizzare conferme scientifiche e svilupparne la
Further work is now required both in terms of
completa potenzialità è necessario ulteriore lavoro sia in
methodological
development
implementation
termini di sviluppo
metodologicoand
che di
implementazione science
for their
full potential to be realised. INTERDEM
scientifica.
and related research networks can play a key role in
taking this agenda forward.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica per Demenze
DOLL THERAPY
La terapia della bambola è una terapia che favorisce la
diminuzione di alcuni disturbi del comportamento tramite
l’ accudimento e il maternage della bambola terapeutica la
persona mette in atto relazioni affettive
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica per Demenze
La bambola è il bambino da accudire, da
curare, da accarezzare, da guardare, da
stringere e in questa alternanza
stimolando emozioni arcaiche i pazienti
riconoscono vero l’oggetto inanimato e la
cura della bambola favorisce la
diminuzione di gravi disturbi
comportamentali
.
Ivo Cilesi
Dott. Aladar Bruno Ianes.
TNF: terapia non farmacologica per Demenze
La bambola terapia è svolta con una
bambola con caratteristiche peculiari per
peso
posizione delle braccia e delle gambe
dimensioni
tratti somatici
materiale
Dott. Aladar Bruno Ianes.
La Terapia della Bambola
Comunicazione
Contatto visivo
Manipolazione tattile
Dialogo
Contatto corporeo
Dott. Aladar Bruno Ianes.
La Terapia della Bambola
SCHEDA DI OSSERVAZIONE.
La accetta
SI
1
No
0
La ricerca
1
0
Le parla
1
0
La stringe al petto
1
0
1
0
FASI DI INSERIMENTO
1
0
Valutazione con griglia di osservazione
La accudisce (riordina i vestiti e la riveste)
1
0
per
15bambola
giorni
Sorride
rivolta alla
1
0
Sorride rivolta verso gli altri
1
0
di 0
CantaInserimento bambola con protocollo
1
Ci gioca
1
0
consegna
in
concordate
fasce
orarie
La abbandona
0
1
Ricerca il consenso
1
0
La bambola può essere consegnata
al 0
Il contatto è continuo
1
Il contatto è sfuggente
0
1
bisogno
dopo
la
valutazione
in
equipe.
Le accarezza i capelli
1
0
La dondola
La tiene senza muoversi
Dott. Aladar Bruno Ianes.
DOLL THERAPY per il comportamento
Relazione empatica fra paziente e bambola
• Il paziente riconosce “l’oggetto bambola” solo
come oggetto inanimato e quindi lo manipola
inizialmente per poi dimenticarlo non
considerandolo come elemento relazionale.
• Il paziente l’accudisce riconoscendolo come
bambino donando il suo affetto, più o meno
intensamente durante i vari momenti della giornata.
• Il paziente alterna momenti di forte accudimento a
momenti di disattenzione, indifferenza o rifiuto
Dott. Aladar Bruno Ianes.
DOLL THERAPY
La terapia della bambola ha diverse finalità tra cui:
Ridurre i disturbi del comportamento e dell’umore quali insonnia,
inversione ritmo sonno-veglia, wandering, agitazione e nervosismo,
aggressività, ansia e paure, apatia e depressione.
Rilassare, favorire il benessere personale.
Consentire di allentare l'attenzione su se stessi e sui propri disturbi.
Promuovere la comunicazione e lo scambio tra le storie di vita.
Conservare, per quanto possibile, le prassie.
Migliorare la qualità di vita sia del paziente sia dell’operatore sia del
familiare.
Inoltre si è rivelata utile nel momento dell’igiene, dove alcuni pazienti
mostrano un picco di aggressività o di rifiuto dell’intervento
assistenziale.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
La Terapia della Bambola
E’ molto importante spiegare il perché si è pensato di dare a persone
affette da demenza delle bambole, delle bambole terapeutiche ma
comunque per noi risultano cose e oggetti inanimati
Sicuramente dare una bambola NON E’ una mancanza di rispetto
verso la persona malata e anziana
Anzi al contrario aver pensato ad una bambola significa UNA
GRANDE ATTENZIONE E CURA nei confronti della persona e dei
suoi familiari al punto che tramite questa terapia si riesce in molti
casi a diminuire il carico farmacologico somministrato alle persone
con demenza.
La bambola terapeutica è stata studiata per favorire l’accudimento e
il desiderio amorevole di contatto, di stringerla a sé.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
La Terapia della Bambola
Obiettivi.
Diminuzione dei disturbi comportamentali.
Stimola i processi attentivi.
Facilita i processi emozionali.
Stimola il dialogo e la capacità relazionale.
Facilita il rilassamento.
Stimola la memoria (memoria procedurale).
Dott. Aladar Bruno Ianes.
La Terapia della Bambola
Fattori terapeutici.
Coinvolgimento e formazione dei curanti.
Rispetto della procedura e delle modalità di
consegna.
Osservazione nel corso del tempo.
Attenzione ad aspetti personali del malato.
Individuare obiettivi con ricadute in termini di
benessere per il malato e i curanti.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
CONCLUSIONI
La terapia della bambola risulta efficace se è
inserita in un insieme di cure e di interventi
sanitari e assistenziali mirati a favorire il
benessere psicofisico del paziente.
Senza il grande lavoro di tutto il gruppo degli
operatori diventa difficile inserire nella
quotidianità la terapia della bambola e tutte le
terapie non farmacologiche.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
La Terapia della Bambola
Dott. Aladar Bruno Ianes.
La Terapia della Bambola
Dott. Aladar Bruno Ianes.
ROBOT Therapy
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Video_paro
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
IL TRENO TERAPEUTICO
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Therapeutic Train
Il «viaggio virtuale» fa parte
della terapia della
riminiscenza, tecnica
psicosociale apprezzata da
operatori e partecipanti, con
effetto sull’umore, cognitività
e benessere delle persone
affette da demenza che deve
essere ulteriormente
convalidato.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
E’ importante considerare e analizzare l’idea del viaggio, il
viaggio come momento di vita, momento di fuga, il viaggio
come cura nell’attimo di accettazione di una realtà che non
esiste ma che è profondamente dentro di noi. Questa
premessa e questa riflessione ci permette di rendere
normale un percorso di cura lontano dalla realtà, ma altresì
profondamente vero e radicato nella realtà delle persone
fragili che giornalmente accudiamo.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Metodologia
Valutazione problematiche comportamentali delle persone inseribili nel percorso
virtuale.
Proposta inserimento terapia del treno in base alle differenti problematiche
comportamentali.
Inserimento proposto ad orari stabiliti in relazione ai tempi di insorgenza dei
disturbi.
Inserimento proposto al bisogno in corrispondenza di una fase acuta del disturbo.
Obiettivi:
Diminuzione degli stati di agitazione.
Diminuzione dei momenti di aggressività.
Diminuzione di disturbi comportamentali ( es. wandering).
Stimolare l’attenzione.
Facilitare i processi emozionali.
Stimolare il dialogo e la capacità relazionale.
Facilitare il rilassamento.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
Che cos'è la terapia del treno ?
Il progetto nasce da una riflessione che per il malato di Alzheimer l'ambiente
chiuso viene percepito come uno spazio contenitivo che potenzia il distacco dalla
realtà, rinforzando il desiderio di fuga e l'insorgenza di disturbi comportamentali.
L'idea del viaggio permette al malato di vivere questa esperienza creando una
situazione strutturata ma virtuale che veicoli l'impulso del viaggio verso “casa”, in
un ambiente sicuro e protetto.
Perché è utile?
Può ridurre i disturbi del comportamento e dell'umore quali insonnia, inversione
ritmo sonno-veglia, wandering, agitazione e nervosismo, aggressività, ansia e
paura, apatia e depressione.
Stimola l'area cognitiva, infatti viene stimolata la capacità di attenzione e
concentrazione e del linguaggio.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
SETTING DEL TRENO VIRTUALE
E' stato ricreato uno scompartimento di un vagone ferroviario da utilizzare in modo
strutturato, come spazio terapeutico.
Comprende due coppie di poltrone, l'una di fronte all'altra, una parete laterale con un
monitor che assume il ruolo di finestra virtuale; grazie ad un sistema computerizzato
scorrono filmati di ambienti esterni ripresi dai treni in movimento e sono riprodotti i
suoni reali di un treno in viaggio.
La posizione frontale delle poltrone favorisce il contatto visivo e l'attivazione di
dinamiche tra i “ passeggeri” con condivisione del rituale.
I pazienti vengono accompagnati da un operatore, il rituale comprende la postura con immagine
ferma in stazione. Dopo aver consegnato i biglietti i pazienti vengono fatti accomodare nei posti
all'interno dello spazio scompartimento treno e si parte..........
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
DIMINUZIONE
DEI DISTURBI
COMPORTAMENTALI
AMBIENTE
PROTESICO
Dott. Aladar Bruno Ianes.
CORRETTA
COMUNICAZIONE
TERAPIE
NON
FARMACOLOGICHE
LA TERAPIA DEL VIAGGIO
La qualità della cura alla persona affetta da demenza
è molto legata al peso che un’équipe sa dare al:
bisogno di relazione
saper accompagnare
rispetto del tempo della persona
saper aspettare
farsi spesso delle domande
saper accettare le non risposte
non essere prestazionali
cogliere le opportunità.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE.
Le terapie non farmacologiche offrono la possibilità di uno
sguardo nuovo sul malato che alimenta la motivazione dei
curanti e il loro senso di efficacia in una condizione di vita molto
difficile da vivere quotidianamente per la cronicità della
demenza e le diverse manifestazioni di disagio e di perdita di
autonomia.
Una terapia non farmacologica per essere implementata
con successo ha bisogno della sinergia di più persone che
si occupano della persona malata e questo alimenta la rete
di sostegno e re-include il malato stesso in uno spazio
relazionale e di attivazione.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Obiettivi educativi complessivi dell’attività formativa
Obiettivo educativo «generale»:
L’ attività formativa svolta si è proposta di analizzare e approfondire, attraverso
l’apprendimento di modelli cognitivi, metodologici, operativi e comportamentali, i
contenuti di base per far acquisire ai partecipanti le conoscenze e le abilità necessarie
per:
1. instaurare una relazione significativa e terapeutica con i pazienti;
2. analizzare i bisogni terapeutici e riabilitativi dei soggetti in ambito residenziale in
un’ottica relazionale;
3. progettare interventi terapeutici e riabilitativi specifici e finalizzati alle reali esigenze
degli ospiti delle strutture residenziali in un’ottica di intervento multiprofessionale e di
una presa in carico del soggetto olistica;
4. valutare gli outcome e riorganizzare la pratica professionale in base alle esigenze
dell’utenza in un quadro olistico.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Obiettivi educativi complessivi dell’attività formativa
Obiettivi educativi «specifici»:
Far acquisire CONOSCENZE TEORICHE specifiche e aggiornamenti
• Definire la “relazione” come strumento di lavoro nella pratica terapeutica e riabilitativa dei
soggetti istituzionalizzati;
• Definire le modalità di: osservazione, ascolto, approccio relazionale;
• Definire le problematiche cognitive e comportamentali dei soggetti in ambito residenziale e
le modalità di relazione;
• Descrivere e analizzare le varie fasi della progettazione di un intervento riabilitativo.
Far migliorare le capacità relazionali e comunicative
•
Far apprendere ai partecipanti i principi della relazione, dell’ascolto e dell’approccio, sia
nei confronti dell’utenza che nei confronti dei colleghi.
Far acquisire COMPETENZE per l’analisi e la risoluzione dei PROBLEMI
•
Utilizzare modalità di intervento riabilitativo che tengano conto degli aspetti relazionali;
•
Apprendere stili relazionali utili alla pratica professionale e che facilitino l’interazione
con soggetti cognitivamente compromessi;
•
Utilizzare procedure standard per le varie fasi di realizzazione di un’attività terapeuticariabilitativa: osservazione, rilevamento dei bisogni, progettazione, valutazione in itinere e
finale.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Obiettivi educativi complessivi dell’attività formativa
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La terapia della Bambola
Il treno terapeutico
Terapie sensoriali
Robot Therapy
Musicoterapia-clinica individuale e di gruppo ( cuffie direzionali senza fili)
Musicoterapia ambientale
Terapie cognitive e comportamentali
Progetto stagionalità ed orientamento temporale coinvolgendo una Scuola d’Arte ( quadri
rappresentativi delle stagioni nelle quali viviamo)
Una stanza multisensoriale per la riabilitazione cognitiva e utile per attivare dinamiche di rilassamento in
pazienti che presentano disturbi del comportamento I sensi dei pazienti possono essere diretti, coordinati e
stimolati, ottenendo benefici terapeutici. Tramite l’utilizzo di un letto sensoriale posizionato nella stanza e
proveniente dalla Svezia dove viene utilizzato con beneficio con pazienti che presentano disturbi
comportamentali.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Occultamento vie di uscita
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Occultamento vie di uscita
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Occultamento vie di uscita
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Therapeutic Train
Il «viaggio virtuale» fa
parte della terapia della
riminiscenza, tecnica
psicosociale apprezzata da
operatori e partecipanti, con
effetto sull’umore,
cognitività e benessere
delle persone affette da
demenza che deve essere
ulteriormente convalidato.
Woods et al. 2005
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Terapie Non Farmacologiche per la cura dell’Alzheimer.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Obiettivi educativi complessivi dell’attività formativa
Opportunità e percorsi
Continuità relativa all’utilizzo di bambole terapeutiche italiane (Luba) svedesi ( Joyk)
Progetto di Robot Therapy tramite l’utilizzo di un «Social Robots» ( Paro) in attività
terapeutiche con pazienti affetti da demenza, orientate alla stimolazione e al
mantenimento delle facoltà cognitive implicate negli scambi relazionali e comunicativi.
Sperimentazione in collegamento con la facoltà di Scienze Robotiche dell’ Università di
Tokio.
Utilizzo di un Sensory Bed ( Letto sensoriale) utilizzato nei Centri Alzheimer svedesi per
favorire la diminuzione dei disturbi comportamentali. Verrà attivata una sperimentazione
innovativa relativa alla diminuzione dei disturbi comportamentali nella quotidianità in
soggetti affetti da demenza tramite l’utilizzo mirato e organizzato del letto sensoriale
situato in una stanza dedicata.
Attivazione di collegamenti tra Aziende Italiane e Straniere ( Bambole Luba e Joyk –
Italia – Svezia) sensibili in questo ambito per finanziare progetti di ricerca e di studio e di
sperimentazione ( Luba e Tena)
Attivazione di uno spazio Treno Virtuale
Collaborazione scientifica con l’Istituto di Neuroscienze di l’Avana per interscambi
culturali e «progetto studio epidemiologico».
Dott. Aladar Bruno Ianes.
Obiettivi educativi complessivi dell’attività formativa
Formazione Continua al Personale
Elaborazione linee guida per Ambulatorio TNF e per le diverse terapie non Farmacologiche
Doll therapy
Sensory room con letto sensoriale
Robot ( Paro)
Treno virtuale, musicoterapia recettiva, musicoterapia ambientale, musicoterapia attiva
Ambulatorio – Consultorio geriatrico per diagnosi, sostegno e formazione del caregiver
orientato alle persone ( per ora del territorio di Milano e della Regione Lombardia ma
replicabile in altre realtà Regionali).
Attivazione del Progetto: SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITA’ PER PERSONE AFFETTE
DA DEMENZA.
Terapie non farmacologiche e Terapia della Bambola al domicilio. NUOVA DGR 856/2013
REGIONE LOMBARDIA
Domicilio : ADI, Camper Alzheimer
Dott. Aladar Bruno Ianes.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE.
THANKS FOR YOUR ATTENTION.
Dott. Aladar Bruno Ianes.
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