Comune di NOLA
Provincia di Napoli
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UFFICIO STAMPA
Comunicato stampa no.32/11
del 17 febbraio 2011
Oggetto: Commemorazione Giordano Bruno
In occasione del 411° anniversario del rogo di Campo de’ Fiori, con il quale fu
giustiziato Giordano Bruno, il Sindaco Geremia Biancardi ha deposto una corona d’alloro
ai piedi del monumento dedicato al “Nolano” nella omonima piazza. Questo il testo
integrale del discorso, letto dal primo cittadino.
“411 anni dopo, puntuali, come ogni anno, a Nola come a Roma e in tutto il Mondo, si ricorda
Giordano Bruno.
Non è facile trovare le parole giuste per tracciare un profilo del “Nolano”, senza rischiare di
cadere nella retorica, di ripetere cose scontate o raccontare fatti che tutti conoscono.
Eppure è bello, soprattutto rivolgendoci ai giovani, ripetere loro, invitarli a proseguire
IDEALMENTE, il percorso intrapreso da Bruno e che nemmeno le fiamme di Campo de’ Fiori o lo
scorrere inesorabile del tempo hanno minimamente scalfito.
Bruno è stato definito unanimemente un gigante del pensiero, anzi, del “libero pensiero”,
destinato ad abbattere le antiche idee e a spalancare le porte al nuovo sapere scientifico.
Ma Bruno rappresenta anche un'altra è più importante conquista: l'uomo restituito a se stesso,
reso padrone della propria sorte.
Egli, più di altri uomini del Rinascimento, aveva affermato che la dignità dell'uomo, la sua
nobiltà, il suo significato, dipendono dal suo agire; che, come riportato su uno dei tanti siti internet
a lui dedicati “il premio dell'azione è nel senso dell'azione, nella sua fecondità, in quello che
l'azione dà per se stessa”.
Attenzione però, a non commettere l’errore commesso dai giudici dell’inquisizione e forse,
ancora oggi perpetrato: la sua concezione della vita, che rompeva con una vecchia morale, non
significava rifiuto di vincoli morali, ma una morale nuova e più rigorosa, intesa come
responsabilità personale e profonda.
È questa la grande eredità che ci lascia il nostro concittadino più illustre: la crescita morale,
intellettuale, civile e sociale degli uomini si conquista giorno dopo giorno affrontando
consapevolmente e profondamente le responsabilità e le difficoltà della vita, facendo ricorso, anche
alla fede, ma soprattutto sulle proprie idee e sulle proprie forze.
Vedete, io credo che il pensiero Bruniano sia forte ed attuale, proprio in questo momento
storico, nel quale potrebbe tornare prepotentemente alla ribalta l’integralismo religioso.
Per questo, la commemorazione di Giordano Bruno ci dà la possibilità di non dimenticare
anche tutti coloro che con il loro sacrificio hanno consentito la conquista della libertà di pensiero e
religiosa, essendo tuttora minacciati in ogni parte del mondo, laddove ad una concezione laica
della società, si sostituisca un’altra impronta confessionale.
E parlando di nemesi, termine molto popolare in questi giorni, sono proprio la concezione e la
chiesa cattolica che sempre più spesso vengono attaccate.
Ricordando Bruno, può sembrare un paradosso quasi blasfemo, parlare di religione ed in
particolare, di religione cristiana, ma per quanto le fiamme dei roghi dell’inquisizione siano ormai
spente, ancora oggi l’intolleranza religiosa continua a mietere migliaia di vittime nei paesi
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teocratici (come l’Iran, l’Arabia Saudita, l’Afganistan, ecc.), ma perfino in quelli laici come gli
Stati Uniti a causa di alcune sette.
Nel “De Umbris Idearum” il Nolano dice che "la religione è l'ombra della verità: ma non è il
contrario della verità". Ed è questa, alla luce di quello che succede nel Mondo, la grande
modernità del pensiero Bruniano, dove “l'ombra è un invito a passare nella luce”.
L'essenziale per Bruno, infatti, non è la religione, ma la morale, che punta alla liberazione
attraverso lo sforzo e la volontà individuale.
La filosofia bruniana è una filosofia dell'eroismo non fine a se stesso, ma diretta a liberare gli
uomini dalla paura.
Ed è davvero incredibile e ancora una volta paradossale, pensare che, 400 anni prima del
famoso “Non abbiate paura”, l’invito di Giovanni Paolo II a non avere paura quando si tratta di
proclamare la verità, di difendere i valori e di difendere le persone, Giordano Bruno affermava
“Quando la paura sia caduta dal nostro animo, noi siamo veramente uomini, parte consapevole,
cioè, dell'infinito”.
Nola, 17 febbraio 2011.
Per l’ufficio stampa
Michele Sibilla
(339-5320325)