Allegato 3 Calcolo delle Fasce di Rispetto relative ai Campi Elettromagnetici Committente: Progetto: Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale - Autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio - ai sensi dell’art. 1 sexies del Decreto Legge del 29.08.2003 n° 239, convertito con modifiche dalla Legge del 27.10.2003 n° 290, come sostituito dall’art. 1, comma 26, della Legge del 23.08.2004 n° 239 - dell’Elettrodotto, a 380 kV, “Villanova - Gissi” e opere connesse. Titolo Documento: ELETTRODOTTO, A 380 kV IN DOPPIA TERNA, “VILLANOVA - GISSI” ED OPERE CONNESSE: CALCOLO DELLE FASCE DI RISPETTO Eseguito da: Dott. Ing. Luciano Zuccolo Via S.Andrea n. 9 31100 Treviso [email protected] RETI TRASMISSIONE ENERGIA ELETTRICA ASM srl Sede: Via Lamarmora, 230 – 25124 Brescia Tel. 030 35531 fax 030 3553204 Impresa Generale Costruzioni Corso Garibaldi, 71 – 66050 SAN SALVO (CH) Tel. 0873.3244200 – Fax 0873.3244250 - 251 e-mail: [email protected] 5 4 3 2 Revisione tracciato tratta 32 - 34. 1 Revisione del calcolo di campo elettrico. 0 Prima Emissione. REVISIONE OGGETTO DELLA MODIFICA DOCUMENTO NUMERO: APPROVATO: PEDEMONTI PASCOLI SPEZIE FAUSTINI PEDEMONTI REDATTO SPEZIE 26 / 11 / 2009 SPEZIE 07 / 11 / 2009 SPEZIE 01 / 06 / 2009 CONTROLLATO DATA FILE: RT - DT - 124 RT-DT-124-Rev02.doc SOSTITUISCE DOCUMENTO NUMERO N° Ordine: Documento di proprietà RETRASM S.r.l.: vietati la riproduzione o l'uso per scopi diversi da quelli previsti. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 2 / 38 INDICE 1. PREMESSA 2. NORME DI RIFERIMENTO 3. OGGETTO DELLO STUDIO 4. 3.1 OPERA IN PROGETTO 3.2 TRACCIATO DELL’ELETTRODOTTO DEFINIZIONE DEL MODELLO DI CALCOLO 4.1 CODICE DI CALCOLO 4.2 CARATTERISTICHE DEI CONDUTTORI 4.3 CARATTERISTICHE DELLA FUNE DI GUARDIA 4.4 CARATTERISTICHE DEI SOSTEGNI DELL’ELETTRODOTTO 4.5 CARATTERISTICHE ELETTRICHE 4.6 4.5-a Tensione elettrica 4.5-b Corrente elettrica PALIFICAZIONE DELL’ELETTRODOTTO 4.6-a Caratteristiche meccaniche e geometriche delle catenarie 4.6-b Caratteristiche dei franchi 5. ANALISI DI CAMPO ELETTRICO 6. ANALISI DI CAMPO MAGNETICO 6.1 SCOPO DELLE ANALISI 6.2 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLE FASCE DI RISPETTO 6.2-a Calcolo semplificato della Distanza di prima approssimazione (Dpa) 6.2-b Calcolo delle aree di prima approssimazione 6.2-c Analisi di campo magnetico sulle sezioni critiche 6.3. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 7. ALLEGATI 8. APPENDICE METODOLOGICA Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 1. n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 3 / 38 PREMESSA Le linee guida per la limitazione dell’esposizione ai campi elettrici e magnetici variabili nel tempo ed ai campi elettromagnetici sono state indicate nel 1998 dalla ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti). Il 12/07/1999 il Consiglio dell’Unione Europea (UE) ha emesso una Raccomandazione agli Stati Membri volta alla creazione di un quadro di protezione della popolazione dai campi elettromagnetici, che si basa sui migliori dati scientifici esistenti; a tale proposito il Consiglio ha avallato proprio le linee guida dell’ICNIRP. Successivamente, nel 2001, a seguito di un’ultima analisi condotta sulla letteratura scientifica, un Comitato di esperti della Commissione Europea ha raccomandato alla UE di continuare ad adottare tali linee guida. Lo Stato Italiano è successivamente intervenuto, con finalità di riordino e miglioramento della normativa in materia allora vigente in Italia, attraverso la Legge Quadro 36/2001 che ha individuato ben tre livelli di esposizione ed ha affidato allo Stato il compito di determinarli e aggiornarli periodicamente in relazione agli impianti che possono comportare esposizione della popolazione a campi elettrici e magnetici con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz. L’art. 3 della Legge 36/2001 ha definito: Limite di esposizione il valore di campo elettromagnetico da osservare ai fini della tutela della salute da effetti acuti; Valore di attenzione, come quel valore del campo elettromagnetico da osservare quale misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine; obiettivo di qualità, come criterio localizzativo e standard urbanistico, oltre che come valore di campo elettromagnetico ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione. La Legge Quadro 36/2001, come ricordato dal citato Comitato di esperti della Commissione Europea, è stata emanata nonostante le raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea del 12/07/1999 sollecitassero gli Stati membri ad utilizzare le linee guida internazionali stabilite dall’ICNIRP. Tutti i paesi dell’Unione Europea hanno accettato il parere del Consiglio della UE, mentre l’Italia ha adottato misure più restrittive di quelle indicate dagli Organismi internazionali. In esecuzione della predetta Legge quadro, è stato infatti emanato il DPCM 08/07/2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”, che è stato utilizzato a riferimento per la presente progettazione tecnica. I parametri di riferimento adottati nella progettazione sono precisamente: Limite di esposizione Tale limite, inteso come valore efficace, e pari a: 100 µT per l’induzione magnetica; 5 kV/m per il campo elettrico; non deve essere mai superato. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 4 / 38 Obiettivo di qualità Tale valore, inteso come valore efficace, e pari a: 3 µT per l’induzione magnetica; è da considerare nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l’infanzia, ambienti abitativi, ambienti scolastici e luoghi adibiti a permanenza non inferiori a quattro ore, ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz. Fascia di rispetto Per “fasce di rispetto” si intende lo spazio circostante un elettrodotto che comprende tutti i punti, al di sopra e al di sotto del livello del suolo, caratterizzati da una induzione magnetica di intensità maggiore o uguale all’obiettivo di qualità. La Legge 22/02/2001, n°36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, stabilisce che lo Stato esercita le funzioni relative: “… alla determinazione dei parametri per la previsione di fasce di rispetto per gli elettrodotti; all’interno di tali fasce di rispetto non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario ovvero ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore”. Il decreto attuativo della Legge n°36, DPCM 08/07/2003, stabilisce all’Art. 6- Parametri per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti -: “.. Per la determinazione delle fasce di rispetto si dovrà fare riferimento all’obiettivo di qualità di cui all’art. 4 ed alla portata in corrente in servizio normale dell’elettrodotto, come definita dalla norma CEI 11-60, che deve essere dichiarata dal gestore al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, per gli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV e alle regioni, per gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV. I gestori provvedono a comunicare i dati per il calcolo e l’ampiezza delle fasce di rispetto ai fini delle verifiche delle autorità competenti”. La norma CEI 106-11 “Guida per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti secondo le disposizioni del DPCM 8 luglio 2003 (Art. 6) – Parte 1: Linee elettriche aeree e in cavo” fornisce una metodologia generale per il calcolo dell’ampiezza delle fasce di rispetto degli elettrodotti, in riferimento all’obiettivo di qualità di 3 µT e alla portata in corrente in servizio normale dell’elettrodotto dichiarata dal gestore. Tale metodologia è stata definitivamente approvata dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 29/05/2008, “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti“. Al riguardo è opportuno anche osservare che, in relazione ai campi elettromagnetici, la tutela della salute viene attuata, sull’intero territorio nazionale, esclusivamente attraverso il rispetto dei limiti prescritti dal D.P.C.M. 08/07/2003, al quale soltanto può farsi utile riferimento. In tal senso, con sentenza n. 307 del 07/10/2003 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di alcune leggi regionali in materia di tutela dai campi elettromagnetici, per violazione dei criteri in Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 5 / 38 tema di ripartizione di competenze fra Stato e Regione stabiliti dal nuovo Titolo V della Costituzione1. Come emerge dal testo della sentenza, una volta fissati i valori-soglia di cautela per la salute, a livello nazionale, non è consentito alla legislazione regionale derogarli neanche in melius. 2. NORME DI RIFERIMENTO Il lavoro è stato eseguito secondo le seguenti norme e leggi di riferimento: Rapporto CIGRE - Working Group 36-01 (Interference and Fields) 1980: “Electric e magnetic fields produced by trasmission systems“; Norma CEI 11-4 05/1989: “Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne”; Norma CEI 42-7 10/1990: “Misura dei campi elettrici a frequenza industriale”; ANSI –IEEE 644-1994: “IEEE Standard procedures for measurement of power frequency electric and magnetic fields from AC power lines”; 1 Nella sentenza (pagg. 51 e segg.) si legge testualmente: ”L’esame di alcune delle censure proposte nei ricorsi presuppone che si risponda all’interrogativo se i valori–soglia (limiti di esposizione, valori di attenzione, obiettivi di qualità definiti come valori di campo), la cui fissazione è rimessa allo Stato, possano essere modificati dalla Regione, fissando valori–soglia più bassi, o regole più rigorose o tempi più ravvicinati per la loro adozione. La risposta richiede che si chiarisca la ratio di tale fissazione. Se essa consistesse esclusivamente nella tutela della salute dai rischi dell’inquinamento elettromagnetico, potrebbe invero essere lecito considerare ammissibile un intervento delle Regioni che stabilisse limiti più rigorosi rispetto a quelli fissati dallo Stato, in coerenza con il principio, proprio anche del diritto comunitario, che ammette deroghe alla disciplina comune, in specifici territori, con effetti di maggiore protezione dei valori tutelati (cfr. sentenze n. 382 del 1999 e n. 407 del 2002). Ma in realtà, nella specie, la fissazione di valori–soglia risponde ad una ratio più complessa e articolata. Da un lato, infatti, si tratta effettivamente di proteggere la salute della popolazione dagli effetti negativi delle emissioni elettromagnetiche (e da questo punto di vista la determinazione delle soglie deve risultare fondata sulle conoscenze scientifiche ed essere tale da non pregiudicare il valore protetto); dall’altro, si tratta di consentire, anche attraverso la fissazione di soglie diverse in relazione ai tipi di esposizione, ma uniformi sul territorio nazionale, e la graduazione nel tempo degli obiettivi di qualità espressi come valori di campo, la realizzazione degli impianti e delle reti rispondenti a rilevanti interessi nazionali, sottesi alle competenze concorrenti di cui all’art. 117, terzo comma, della Costituzione, come quelli che fanno capo alla distribuzione dell’energia e allo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione. Tali interessi, ancorché non resi espliciti nel dettato della legge quadro in esame, sono indubbiamente sottesi alla considerazione del “preminente interesse nazionale alla definizione di criteri unitari e di normative omogenee” che, secondo l’art. 4, comma 1, lettera a, della legge quadro, fonda l’attribuzione allo Stato della funzione di determinare detti valori–soglia. In sostanza, la fissazione a livello nazionale dei valori–soglia, non derogabili dalle Regioni nemmeno in senso più restrittivo, rappresenta il punto di equilibrio fra le esigenze contrapposte di evitare al massimo l’impatto delle emissioni elettromagnetiche, e di realizzare impianti necessari al paese, nella logica per cui la competenza delle Regioni in materia di trasporto dell’energia e di ordinamento della comunicazione è di tipo concorrente, vincolata ai principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato. Tutt’altro discorso è a farsi circa le discipline localizzative e territoriali. A questo proposito è logico che riprenda pieno vigore l’autonoma capacità delle Regioni e degli enti locali di regolare l’uso del proprio territorio, purché, ovviamente, criteri localizzativi e standard urbanistici rispettino le esigenze della pianificazione nazionale degli impianti e non siano, nel merito, tali da impedire od ostacolare ingiustificatamente l’insediamento degli stessi”. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 6 / 38 Norma CEI 111-1 05/1994: “Esposizione umana ai campi elettromagnetici ad alta frequenza. Rapporto informativo”; Norma CEI 111-2 05/1995: “Esposizione umana ai campi elettromagnetici. Bassa frequenza (0 – 10 kHz); Norma CEI 211-4 01/10/1996: “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche”; Norma CEI 11-61 11/2000: “Guida all’inserimento ambientale delle linee aeree esterne e delle stazioni elettriche”; Norma CEI 211-6 01/2001: “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell’intervallo di frequenza 0 Hz – 10 kHz, con riferimento all’esposizione umana”; Norma CEI 106-11 02/2006: “Guida per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti secondo le disposizioni del DPCM 8 luglio 2003 (Art. 6). Parte 1:Linee elettriche aeree e in cavo”; D.M. 16/01/1991: “Aggiornamento delle regole tecniche per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne”; D.P.C.M. 23/04/1992: “Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”; D.P.R. 27/04/1992: “Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale e norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all’art. 6 della Legge 8 luglio 1986, n. 349, per gli elettrodotti aerei esterni”; D.P.C.M. 28/09/1995: “Norme tecniche procedurali di attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992 relativamente agli elettrodotti”; D.M. 05/08/1998: “Aggiornamento delle regole tecniche per la progettazione, esecuzione ed esercizio delle linee elettriche aeree esterne”; Consiglio dell’Unione Europea: “Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999 relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz”; Legge n. 36 22/02/2001: “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”; Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 7 / 38 D.P.C.M. 08/07/2003: “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”. D.M. 29/05/2008: “Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica”. D.M. 29/05/2008: “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti”. 3. OGGETTO DELLO STUDIO 3.1 OPERA IN PROGETTO Con il presente documento tecnico il Proponente ha proceduto all’effettuazione dell’analisi di campo elettrico e magnetico sulle opere caratteristiche dell’intervento di 1° Fase, per la realizzazione del nuovo elettrodotto in Doppia Terna a 380 kV, tra le esistenti stazioni elettriche di Villanova e di Gissi. 3.2 TRACCIATO DELL’ELETTRODOTTO I tracciati sono stati studiati con l’intendimento di attenersi il più possibile alle seguenti direttive di passaggio: alla distanza maggiore possibile dalle abitazioni e dai luoghi destinati alla presenza continuativa di persone; quanto più possibile in prossimità dei confini tra i comuni limitrofi; in affiancamento, ove possibile, ad infrastrutture esistenti quali autostrade ed elettrodotti. Con riferimento alle corografie riportate in Allegato 1, il tracciato parte dalla stazione elettrica di Villanova, sita nel comune di Cepagatti (Pescara) e termina alla stazione elettrica di Gissi sita nel comune di Gissi (Chieti). L’elettrodotto è previsto in doppia terna fino a ridosso della stazione di Gissi; poco prima dell’arrivo in stazione il tracciato si sdoppia, prevedendo l’ingresso e l’uscita di una terna e la prosecuzione diretta della rimanente verso la stazione di Foggia. Lo studio oggetto di questa richiesta di autorizzazione si completa in corrispondenza del sostegno capolinea per doppia terna dove si ricongiungono, per poi proseguire in futuro verso Foggia, le due Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 8 / 38 terne. Esso comprende inoltre gli interventi che si rendono necessari sull’esistente elettrodotto 380 kV “Villanova – Larino” e qui di seguito brevemente riassunti: 1°) Il primo intervento, nell’ambito comunale di Cepagatti, è previsto lungo il tracciato attuale, tra le campate comprese tra i sostegni n. 17 e 19, dove, per l’incrocio con il nuovo elettrodotto in progetto, si rende necessaria la demolizione dell’attuale sostegno n.18 e la sua sostituzione con un nuovo sostegno posizionato sempre lungo l’attuale asse dell’elettrodotto, ma in una posizione più prossima al punto di attraversamento. 2°) Il secondo intervento, anch’esso previsto lungo il tracciato attuale, tra le campate comprese tra i sostegni n.26 e n.28, nel Comune di Bucchianico, è stato previsto per contenere entro i limiti di Legge i valori di campo magnetico in corrispondenza di recettori sensibili presenti nel territorio e che risultano influenzati dalla realizzazione del nuovo elettrodotto a 380 kV in progetto. Infatti nella zona più critica il nuovo impianto si porta ad una distanza minima, di poco superiore a 125 m, dall’asse della linea esistente, in questo modo alcuni recettori, prima compatibili con l’esistente, risultano influenzati dal nuovo e richiedono interventi di adeguamento. Gli interventi consistono nell’inserimento di due nuovi sostegni: 26/1 e 27/1 e nella sostituzione dell’attuale n.27. I sostegni verranno posizionati lungo l’attuale asse linea e dovranno essere di altezza adeguata e con le tre fasi disposte in verticale, ad una distanza tra loro contenuta al minimo, per questa ragione si impiegheranno sostegni troncopiramidali per doppia terna con mensole isolanti, ma con una sola terna di mensole montate a “bandiera”. 3°) Il terzo ed ultimo intervento previsto consiste in uno spostamento trasversale verso nord-est della linea 380 kV esistente, per una lunghezza di circa 4070 m, tra gli attuali sostegni n.38 e n.46, negli ambiti comunali di Fara Filiorum Petri, Casacanditella e Filetto. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 4. DEFINIZIONE DEL MODELLO DI CALCOLO 4.1 CODICE DI CALCOLO n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 9 / 38 Per il calcolo dei valori di campo elettrico (modello bidimensionale) e magnetico (modello tridimensionale) è stato utilizzato un programma di calcolo specifico denominato “Progetto linea 3D”, meglio descritto negli approfondimenti metodologici del paragrafo 8., sviluppato da: Ing. Phd Maurizio Albano High Voltage Energy Systems Group, School of Engineering, Cardiff University UK. Prof. Ing. Roberto Turri Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’Università degli Studi di Padova. in conformità alla norma CEI 211-4 “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche" ed in accordo a quanto disposto dal DPCM 08/07/2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” e dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 29/05/2008, “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti“. 4.2 CARATTERISTICHE DEI CONDUTTORI Ciascuna fase elettrica sarà costituita da un fascio di tre conduttori, collegati tra loro mediante distanziatori, e ciascun conduttore sarà costituito da una corda di alluminio e acciaio ACSR (Alluminium Conductor – Steel Reinforced) avente le seguenti caratteristiche meccaniche: Tipo ACSR 31.5 mm Numero per fase Formazione [ n° fili x diametro ] Sezioni teoriche [ mm2 ] 3 Alluminio 54 x 3.50 Acciaio 19 x 2,.10 Alluminio 519.50 Acciaio 65.80 Totale 585.30 Massa teorica kg/m 1.953 Resistenza elettrica a 20 °C Ω/km 0.05564 daN 16852 N/mm2 68000 1/ °C 19.4 x 10-6 Carico di rottura Modulo elastico finale Coefficiente di dilatazione n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 4.3 SOCIETA’ CONTROLLATA 10 / 38 CARATTERISTICHE DELLA FUNE DI GUARDIA L’elettrodotto sarà equipaggiato con corde di guardia (una per l’elettrodotto DT e due per l’elettrodotto ST) destinate, oltre a proteggere i conduttori dalle fulminazioni atmosferiche, anche a ridurre il rischio di scarica inversa con conseguente guasto fase-terra e a migliorare la messa a terra dei sostegni. I materiali impiegati corrispondono a quelli previsti dall’unificazione Enel per gli elettrodotti 380 kV, le cui caratteristiche principali sono le seguenti: Tipo: ALUMOWELD Formazione ACS 11.5 mm n° fili x diametro 7 x 3.83 Sezione teorica mm2 80.65 Massa teorica kg/m 0.537 Resistenza elettrica a 20 °C Ω/km 1.062 daN 9000 Carico di rottura Modulo elastico finale Coefficiente di dilatazione 2 N/mm 15500 1/ °C 13 x 10-6 La fune di guardia potrà essere eventualmente del tipo con fibra ottica incorporata, per consentire la realizzazione del collegamento ottico. 4.4 CARATTERISTICHE DEI SOSTEGNI DELL’ELETTRODOTTO I sostegni che verranno utilizzati sono quelli dell’Unificazione Enel per linee aeree a 380 kV. Il modello di calcolo utilizzato consente l’utilizzo, campata per campata, della reale geometria della testa palo. In tal senso pertanto si è proceduto alla modellizzazione della sorgente di campo. 4.5 CARATTERISTICHE ELETTRICHE 4.5-a Tensione elettrica Il nuovo elettrodotto ha una tensione nominale di 380 kV. Su tale aspetto, in riferimento al Codice di Rete, si osserva che i valori della tensione elettrica sono contenuti: in condizioni normali nell’intervallo ± 10% del valore nominale; in condizioni eccezionali nell’intervallo ± 15% del valore nominale. La tensione elettrica, per la maggior parte del tempo è contenuta inoltre nell’intervallo del ± 5%, intorno al valore di 400 kV, per il livello di tensione nominale 380 kV . Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 4.5-b n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 11 / 38 Corrente elettrica Il valore di corrente elettrica considerato nel calcolo corrispondente alla portata in servizio normale della linea definita dalla norma CEI 11-60 e conformemente al disposto del D.P.C.M. 08/07/2003, come indicato nella seguente tabella, valida per conduttore trinato, da 31,5 mm di diametro, in alluminio-acciaio. PORTATA IN CORRENTE - CEI 11-60 TENSIONE NOMINALE 380 kV ZONA A ZONA B PERIODO C PERIODO F PERIODO C PERIODO F 2220 A 2955 A 2040 A 2310 A Non potendosi determinare un valore storico di corrente per un nuovo elettrodotto, nelle simulazioni, a misura di maggior cautela, si fa riferimento, per la mediana nelle 24 ore in condizioni di normale esercizio, alla corrente in servizio normale definita dalla norma CEI 11-60 per il periodo freddo. Nei casi in esame (zona A) la portata in corrente della linea nel periodo freddo è pari a 2955 A per il livello di tensione a 380 kV. Si osserva inoltre che trattandosi di un elettrodotto in doppia terna e prevedendo durante l’esercizio un senso delle correnti sostanzialmente univoco nelle due terne, è stato ritenuto significativo prevedere l’adozione di una configurazione antisimmetrica delle fasi ai fini della riduzione del campo magnetico generato. In ogni caso, ai fini del calcolo e dunque del progetto dell’opera, è stata considerata una corrente circolante di 2955 A in ciascuna fase della terna, ma con il verso delle correnti di una terna opposto a quello dell’altra: situazione limite e sicuramente cautelativa ai fini della verifica del rispetto dei limiti normativi di campo magnetico. Nel tratto in uscita da Villanova, previsto in singola terna sdoppiata ed ottimizzata (dal sostegno n.1 al sostegno n.18), la corrente di riferimento è di 1477.5 A in ciascuno dei 6 fasci. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 4.6 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 12 / 38 PALIFICAZIONE DELL’ELETTRODOTTO 4.6-a Caratteristiche meccaniche e geometriche delle catenarie In riferimento al D.M. 21/03/1988 ”Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne”, agli effetti del calcolo delle linee elettriche, è stata individuata come Zona A quella “comprendente le località ad altitudine non superiore agli 800 m s.l.m. dell’Italia centrale, meridionale ed insulare”. E’ utile pertanto ricordare per le considerazioni che seguono, il significato dei seguenti acronimi: EDS MFA MFE Condizione di “tutti i giorni” (Every Day Stress) Condizione di Massima freccia in zona A Condizione di Massima freccia in condizioni eccezionali - conduttori e corde di guardia alla temperatura di 15 °C; assenza di vento e ghiaccio. conduttori e corde di guardia alla temperatura di 55 °C; assenza di vento e ghiaccio. conduttori e corde di guardia alla temperatura di 75 °C; assenza di vento e ghiaccio. In accordo ai dati dell’Unificazione Enel, la tesatura del conduttore ACSR può essere rappresentata mediante la seguente tabella: LINEE AT CONDUTTORE ZONA EDS % 380 kV ACSR Ø 31,5 A 21 trinato Nota: EDS 21% significa che il Tiro della corda è pari al 21% del Tiro di Rottura della stessa, nella condizione EDS cioè alla temperatura di 15 °C ed in assenza di vento e ghiaccio. I parametri di posa delle corde, da considerare ai fini del calcolo teorico di campo elettrico e magnetico, saranno quelli stabiliti dalle prescrizioni del D.P.R. 27/04/1992, della Legge 8 luglio 1986 n°349 e del DM 16/01/1991, nelle condizioni indicate dall’ipotesi 3) dell’art. 2.2.04: 3) conduttori e corde di guardia scarichi alla temperatura di 55 °C per le linee in zona A e di 40 °C per le linee in zona B. che sono individuabili con l’acronimo MFA. La tesatura della fune di guardia è caratterizzata invece da un parametro di posa del 15% più elevato rispetto a quello del conduttore in condizioni EDS. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 4.6-b n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 13 / 38 Caratteristiche dei franchi Il Decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile 1992 stabilisce che l’altezza dei conduttori sul terreno deve essere conforme al Decreto Ministeriale 16 gennaio 1991 del Ministero dei Lavori Pubblici – “Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne”. In quest’ultimo si afferma in particolare che i conduttori, tenuto conto sia del rischio di scarica sia dei possibili effetti provocati dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici, (per conduttori e corde di guardia scarichi alla temperatura di 55 °C in zona “A”), non devono avere in alcun punto una distanza verticale dal terreno minore di: per 300 kV < Vn < 800 kV : (5,5 +0,006*Vn) [m] = 7,78 m (0,0195*Vn) [m] = 7,41 m dunque di 7,78 m ; per 300 kV < Vn < 800 kV [9,5 + 0,023*(Vn – 300)] [m] = 11,34 m (nel caso di attraversamento di aree adibite ad attività ricreative, impianti sportivi, luoghi di incontro, piazzali di deposito e simili). Considerando le diverse tipologie di aree interessate dall’elettrodotto, nonché dei vincoli imposti dal DPCM 08/07/2003, la palificazione dell’elettrodotto è stata progettata considerando un franco minimo da rispettare dei conduttori sul terreno, in condizioni MFA, pari ad almeno 11,5 metri: maggiore pertanto sia dei 7,78 metri che degli 11,34 metri imposti dal DPR del 27/04/1992. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 5. n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 14 / 38 ANALISI DI CAMPO ELETTRICO Con riferimento all’elettrodotto in Doppia Terna si riporta nel seguito, in Figura 1, lo schema geometrico tipico della testa del sostegno tipo “VV” che, anche in riferimento alle caratteristiche del tracciato ed alla orografia del territorio, si ritiene rappresentativo della geometria delle teste palo del futuro elettrodotto in progetto, ai fini del calcolo di campo elettrico. In tale senso è stata considerata un’altezza dei conduttori dal suolo pari a 11,5 m, corrispondente cioè all’approssimazione per eccesso del valore indicato dal D.M. 16/01/1991 nel caso di attraversamento di aree adibite ad attività ricreative, impianti sportivi, luoghi di incontro, piazzali di deposito e simili. Tale ipotesi è conservativa, in quanto la loro altezza è, per scelta progettuale, sempre maggiore di tale valore. I conduttori sono poi ancorati ai sostegni, come rappresentato schematicamente in Figura 2, e dunque, tra due sostegni consecutivi i conduttori si dispongono secondo una catenaria, per cui la loro altezza dal suolo è sempre maggiore del valore preso a riferimento, tranne che nel punto di vertice della catenaria stessa. Anche per tale ragione l’ipotesi di calcolo assunta risulta conservativa. Figura 1: testa sostegno DT tipo V-V Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 15 / 38 Figura 2: Franco dei conduttori Con riferimento dunque ai dati geometrici espressi ed alla disposizione antisimmetrica delle fasi, si riporta in Figura 3, la distribuzione di campo elettrico calcolata relativamente ad una altezza di 1,5 m rispetto al suolo. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 16 / 38 Linea DT 380 kV - Curva di Campo Elettrico ( franco = 11,5 m; h = 1,5 m ) [ kV/m ] 5,20 5,00 Traliccio DT 380 kV Unificato VV 4,80 4,60 4,40 4,20 4,00 3,80 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 [m] Figura 3: Analisi di campo elettrico per linea DT 40 50 Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 17 / 38 Con riferimento alle varianti all’esistente elettrodotto in Semplice Terna “Villanova - Gissi”, si riporta nel seguito, in Figura 4, lo schema geometrico tipico della testa del sostegno tipo “VV” che, anche in riferimento alle caratteristiche del tracciato ed alla orografia del territorio, si ritiene rappresentativo della geometria delle teste palo del futuro elettrodotto in progetto, ai fini del calcolo di campo elettrico. In tale senso è stata considerata un’altezza dei conduttori dal suolo pari a 11,5 m, corrispondente cioè all’approssimazione per eccesso del valore indicato dal D.M. 16/01/1991 nel caso di attraversamento di aree adibite ad attività ricreative, impianti sportivi, luoghi di incontro, piazzali di deposito e simili. Tale ipotesi è conservativa per le ragioni già viste. Con riferimento dunque ai dati geometrici espressi, si riporta in Figura 5, la distribuzione di campo elettrico calcolata relativamente ad una altezza di 1,5 m rispetto al suolo. Figura 4: testa sostegno ST tipo V-V Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 18 / 38 Linea ST 380 kV - Curva di Campo Elettrico ( franco = 11,5 m; h = 1,5 m ) [ kV/m ] 5,20 5,00 Traliccio ST 380 kV Unificato VV 4,80 4,60 4,40 4,20 4,00 3,80 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 [m] Figura 5: Analisi di campo elettrico per linea ST 40 50 Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 19 / 38 Si osserva che il campo elettrico presenta un valore massimo nella zona sottostante la linea, comunque inferiore al limite di esposizione pari a 5 kV/m stabilito all’art. 3 del DPCM 08/07/2003, che decresce abbastanza rapidamente con l’aumentare della distanza dall’asse dell’elettrodotto. Tale andamento si mantiene praticamente costante nel tempo poiché il campo elettrico dipende direttamente dalla tensione elettrica della linea e ne segue pertanto le modeste variazioni. La progettazione dell’elettrodotto, mirata a minimizzare gli effetti dei campi elettrici e magnetici, è stata condotta attraverso uno studio accurato del territorio, volto all’individuazione del tracciato migliore così da massimizzare la distanza della linea rispetto agli insediamenti abitativi e lavorativi presenti. Ciò garantisce, alla luce dei valori numerici ottenuti dai calcoli, la presenza di valori di campo elettrico ampiamente inferiori ai limiti normativi vigenti. 6. ANALISI DI CAMPO MAGNETICO 6.1 SCOPO DELLE ANALISI Per “fasce di rispetto” si intendono quelle definite dalla Legge 22 febbraio 2001 n. 36, all’interno delle quali non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario, ovvero un uso che comporti una permanenza superiore a 4 ore, da determinare in conformità alla metodologia di cui al D.P.C.M. 08/07/2003. Tale DPCM prevede (art. 6 comma 2) che l’APAT, sentite le ARPA, definisca la metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto con l’approvazione del Ministero dell’Ambiente e delle Tutela del Territorio e del Mare. Con Decreto 29 maggio 2008 (pubblicato in G.U. n. 156 del 05/07/2008 – Supplemento Ordinario n. 160) il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha approvato la metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti. Scopo dei paragrafi seguenti è il calcolo delle fasce di rispetto, tramite l’applicazione della suddetta metodologia di calcolo, per il nuovo elettrodotto in progetto, a 380 kV, “Villanova – Gissi” e la rappresentazione delle stesse fasce su corografia in scala 1: 10.000 (vedasi Allegato 1). n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 6.2 SOCIETA’ CONTROLLATA 20 / 38 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLE FASCE DI RISPETTO 6.2-a Calcolo semplificato della Distanza di prima approssimazione (Dpa) Al fine di semplificare la gestione territoriale e il calcolo delle fasce di rispetto, il Decreto 29 Maggio 2008 prevede che il gestore dell’elettrodotto debba calcolare la distanza di prima approssimazione, definita come “la distanza, in pianta sul livello del suolo, dalla proiezione del centro linea che garantisce che ogni punto la cui proiezione al suolo disti dalla proiezione del centro linea più di Dpa si trovi all’esterno delle fasce di rispetto”. Il Proponente il progetto, noto il tracciato e la tipologia di sostegni utilizzati, ha dunque provveduto all’elaborazione dei calcoli finalizzati alla definizione delle Dpa, applicando quanto previsto dalla Norma CEI 106-11, in cui si fa riferimento ad un modello bidimensionale semplificato, valido per conduttori orizzontali paralleli. Le analisi sono risultate come segue: Distanza prima approssimazione (Dpa) [ m ] Semplice Terna sdoppiata ed ottimizzata Semplice Terna Doppia Terna Sostegno tipo Dpa Sostegno tipo Dpa Sostegno tipo Dpa NV – MV 51 NV – MV 33 NV – MV –ML 77 PL 55 CA – EA 34 NI - MI – PI 68 EA 59 NI - MI – PI 29 VV – VL 84 PV 52 VV 36 NR - MR – PR 68 VL 56 NR - MR – PR 31 CA – EA 76 EP 46-56 VL 37-34 NDT - MDT –PDT 68 VV – ML 53 55 NDT - MDT –PDT 30 VA – CA Nelle figure, riportate in Allegato 2, sono rappresentate le distribuzioni di campo magnetico giustificative delle assunzioni sopra definite. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 6.2-b n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 21 / 38 Calcolo delle aree di prima approssimazione Il D.M. 29/05/2008 “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti” prevede che in casi complessi, quali parallellismi, incroci tra linee o derivazioni e cambi di direzione, vengano introdotti dei procedimenti semplificati che permettono di individuare aree di prima approssimazione che hanno la medesima valenza delle Dpa: cioè il primo termine di confronto per stabilire se sia necessario o meno un’analisi approfondita con calcolo tridimensionale della fascia di rispetto. In corrispondenza dunque di cambi di direzione, parallelismi e derivazioni sono state riportate le aree di prima approssimazione calcolate applicando i procedimenti semplificati riportati nella metodologia di calcolo di cui al paragrafo 5.1.4 “Area di prima approssimazione per casi complessi” dell’allegato al Decreto 29 Maggio 2008 sopra citato. In particolare: nei tratti dei parallelismi della linea in progetto con le linee esistenti a 380 e a 150 kV, così come nel tratto in cui è prevista la demolizione parziale della linea 380 kV in semplice terna (n. 354) Villanova – Larino e la sua ricostruzione in affiancamento al nuovo elettrodotto, sono stati calcolati gli incrementi ai valori delle semifasce calcolate come imperturbate, secondo quanto previsto dal paragrafo 5.1.4.1 “Aree di prima approssimazione per le linee elettriche parallele” dell’allegato al Decreto 29 Maggio 2008; nei cambi di direzione si sono applicate le estensioni della fascia di rispetto lungo la bisettrice all’interno ed all’esterno dell’angolo tra due campate (si veda paragrafo 5.1.4.2 “Aree di prima approssimazione per linee ad alta tensione con cambi di direzione” dell’allegato al Decreto 29 Maggio 2008); negli incroci si è applicato il metodo riportato al paragrafo 5.1.4.4 “Aree di prima approssimazione per incroci tra linee ad alta tensione e per linee ad alta tensione con derivazioni” dell’allegato al Decreto 29 Maggio 2008, valido per incroci tra linee ad alta tensione, applicando il “caso D” per gli incroci con l’elettrodotto esistente 380 kV ‘Villanova – Larino’ ed il “caso E” per gli incroci con le linee aeree 150 kV. Di seguito si riportano, in forma tabellare, i valori della Dpa in corrispondenza di ogni sostegno, modificati considerando i cambi di direzione. n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 SOCIETA’ CONTROLLATA 22 / 38 Valori aree di prima approssimazione con cambi di direzione N° sost. Deviazione δ (°) portal e 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 33/1 34 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 48 49 50 Tipo N° DPA sost. Terne semplice D/S 0,00 1,41 31,56 17,76 54,97 0,00 0,00 26,87 0,00 0,00 13,01 7,12 11,64 0,00 9,66 0,00 9,43 47,03 35,53 0,00 7,62 61,25 57,13 0,00 25,22 56,93 0,00 46,38 31,82 55,81 14,30 20,57 17,12 40,84 0,00 52,15 0,00 56,26 0,00 15,71 0,00 0,00 0,00 16,26 15,66 0,00 21,27 14,56 52,07 0,00 DPA con cambio direzione int ext int Ext m m m m M 34 34 34 34 29 29 34 29 29 34 29 34 29 34 29 29 34 76 68 84 76 76 84 76 76 68 76 83 76 83 83 83 83 68 76 68 76 77 83 68 68 68 83 83 68 83 83 76 68 34 34 37 34 29 29 37 29 29 37 29 34 29 37 29 29 34 76 68 84 76 76 84 76 76 68 76 84 76 84 84 84 84 68 76 68 76 77 84 68 68 68 84 84 68 84 84 76 68 34 68 62 78 29 29 66 29 29 60 57 59 29 58 29 58 74 104 68 86 121 118 84 97 118 68 111 102 117 90 94 92 90 68 115 68 118 77 91 68 68 68 92 91 68 95 90 115 68 34 69 65 74 29 29 67 29 29 64 63 64 29 63 29 63 72 104 68 94 113 112 84 100 111 68 108 102 111 96 98 97 96 68 110 68 111 77 97 68 68 68 97 97 68 99 96 110 68 N° sost. Deviazione Tipo N° DPA sost. Terne semplice δ (°) D/S 24,23 12,02 0,00 13,15 17,74 14,86 32,78 0,00 17,79 0,00 0,00 10,67 0,00 21,64 0,00 13,06 0,00 32,70 0,00 0,00 26,74 4,16 0,00 24,16 0,00 0,00 15,52 35,00 11,09 2,52 40,40 0,00 14,29 0,00 5,38 23,11 8,73 19,29 5,73 0,00 19,95 0,00 0,00 25,98 0,00 0,00 0,00 5,00 18,04 D S DPA con cambio direzione int ext int ext m m m m 83 83 68 84 83 83 76 68 83 68 68 83 68 83 68 83 68 76 68 68 83 77 68 83 68 68 83 76 83 68 76 68 84 68 84 83 83 83 84 68 83 68 68 83 68 68 68 84 83 84 84 68 84 84 84 76 68 84 68 68 84 68 84 68 84 68 76 68 68 84 77 68 84 68 68 84 76 84 68 76 68 84 68 84 84 84 84 84 68 84 68 68 84 68 68 68 84 84 97 89 68 90 93 91 102 68 93 68 68 88 68 95 68 89 68 102 68 68 98 77 68 97 68 68 91 104 88 68 107 68 90 68 84 96 87 94 85 68 94 68 68 98 68 68 68 84 93 100 95 68 96 97 96 103 68 97 68 68 95 68 99 68 96 68 103 68 68 101 77 68 100 68 68 97 104 95 68 106 68 96 68 93 99 94 98 93 68 98 68 68 100 68 68 68 84 97 PC D D S D S D S S D S D D S S S D D S S S S D D D S D S D D S S S EA CA VL CA MI MI VL MI MI VL PI VL MI VL MI PI EA EA MI VV EA CA VV CA EA NI CA VL CA VL VL VL CA NI CA PI CA MV VL MI PI MI VL VL MI VL VL CA MI DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DTO DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT 51 52 53 54 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 70 71 72 72 73 73 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 95/1 D D D D S D D S S S D D S S S D D S S D S S D D S S S VL VL MI VV VL VL CA MI VL NI MI VL PI VL MI VL PI CA MI MI VL MV MI VL MI MI VL CA VL PI CA MI VV PI VV VL VL VL VV PI VL MI MI VL MI MI PI VV VL DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 N° sost. Deviazione δ (°) 96 96/1 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 DTO DT Tipo N° DPA sost. Terne semplice 6,50 0,00 0,00 37,00 0,00 4,55 0,00 0,00 16,95 32,91 0,00 14,31 13,72 0,00 10,40 16,26 0,00 3,13 0,00 0,00 0,00 34,21 16,62 D/S S D D D D D D D S S S D PI MI MI CA MI PI MI MI CA CA MI VL VL PI VL VL NV PI MI MI MI CA VL DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DPA con cambio direzione int ext int ext m m m m m 68 68 68 76 68 68 68 68 76 76 68 83 83 68 83 83 77 68 68 68 68 76 83 68 68 68 76 68 68 68 68 76 76 68 84 84 68 84 84 77 68 68 68 68 76 84 85 93 68 68 68 68 105 104 68 68 68 68 68 68 68 68 92 97 102 103 68 68 90 96 90 96 68 68 88 95 92 97 77 77 68 68 68 68 68 68 68 68 103 103 92 97 N° sost. Deviazione 118 119 120 121 122 123 125 126 127 128 129 130 131 132 133 135 136 137/1 137/2 138/1 138/2 1 Fg. 139 0,00 4,59 19,16 46,43 9,57 0,00 0,00 10,12 0,00 0,00 14,11 0,00 11,78 0,00 0,00 12,13 5,92 0,00 0,00 0,00 19,83 25,46 0,00 23 / 38 Tipo N° DPA sost. Terne semplice δ (°) SOCIETA’ CONTROLLATA D/S D S S D D S D D S D MI MI VL CA VV MI MI VV PI MI VV MI PI MI PI VL EA NV NV CA VL CA EA DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT ST ST ST ST ST DT DPA con cambio direzione int ext int ext m m m m 68 68 83 76 84 68 68 84 68 68 84 68 68 68 68 83 76 51 51 55 56 55 77 68 68 84 76 84 68 68 84 68 68 84 68 68 68 68 84 76 51 51 55 56 55 77 68 68 68 68 93 98 111 108 87 94 68 68 68 68 88 95 68 68 68 68 90 96 68 68 89 95 68 68 68 68 89 95 85 93 51 51 51 51 55 55 63 66 65 67 77 77 = Semplice Terna sdoppiata ed ottimizzata; = Doppia Terna Sono invece rappresentate nelle corografie, in scala 1: 10.000, riportate in Allegato 1, le distanze prima approssimazione e le aree di prima approssimazione che tengono conto di tutte le situazioni complesse. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 6.2-c n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 24 / 38 Analisi di campo magnetico sulle sezioni critiche Dalle corografie dell’Allegato 1, si evince che all’interno delle Dpa e delle aree di prima approssimazione, ricadono edifici esistenti nei quali è prevista la permanenza prolungata non inferiore alle quattro ore. Al fine di evidenziare la compatibilità dell’elettrodotto in progetto con i fabbricati esistenti, per ciò che concerne i valori limite dell’induzione magnetica, è risultato necessario effettuare il calcolo puntuale della fascia di rispetto in corrispondenza delle sezioni dell’elettrodotto interessate dalla vicinanza di tali edifici, in corrispondenza della minima distanza dei fabbricati dalla linea. Pertanto, al fine di consentire una corretta valutazione del campo magnetico in corrispondenza di tali sezioni, come previsto dal Decreto 29 Maggio 2008, si è provveduto a: - considerare l’effettiva geometria dei sostegni e la reale disposizione dei conduttori nello spazio in corrispondenza della sezione considerata; - adottare un codice di calcolo tridimensionale della fascia di rispetto; - eseguire il calcolo puntuale della fascia di rispetto. In Allegato 3 sono riportati gli stralci della corografica e le relative sezioni con il dettaglio dei calcoli magnetici eseguiti in corrispondenza delle sezioni critiche. Nelle corografie sono evidenziati gli edifici compresi (del tutto o in parte) nella fascia di rispetto (delimitata da linea continua colore arancio) ed inoltre viene indicata la quota di gronda (s.l.m.) del fabbricato come riportata nella cartografia numerica. Nelle sezioni sono rappresentate le curve isovalore di induzione magnetica, da 1 a 10 T, per evidenziare, oltre al rispetto dell’obiettivo di qualità (3 T) dettato dal DPCM 08/07/2003, anche l’andamento dell’induzione magnetica lungo tutta la sezione. 6.3. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Nella tabella riportata di seguito sono riassunti i valori massimi di campo magnetico, in corrispondenza dei recettori sensibili, calcolati nelle ipotesi più cautelative possibili (massima corrente dell’elettrodotto e verso delle correnti opposto). Il rispetto dell’obiettivo di qualità previsto dal DPCM 08/07/2003 (valore di 3 µT in corrispondenza di abitazioni, aree in cui si prevede una permanenza di persone per più di 4 ore nella giornata), è stato ottenuto grazie ad una progettazione attenta ed accurata delle nuove opere sia con riferimento al tracciato che alle relative soluzioni progettuali adottate. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 Sostegni Numero recettore sensibile sinistra destra 1A 1 2 Num. terne ST/DT/DTO DTO Calcolo 3D Induzione Magnetica [ µT ] 2,479 2,287 2,269 1B 1 2 DTO 2 3 4 5 6 8 10 2 3 18 23 24 27 33 3 4 19 24 25 28 34 DTO DTO DT DT DT DT 11 33 34 DT DT 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 28 29 30 31 33 37 37 37 37 38 49 49 51 52 53 53 60 60 64 65 72/1 38 38 38 38 39 50 50 52 53 54 54 61 61 65 66 73 DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT 2,300 2,552 2,168 2,980 2,077 1,956 2,698 2,240 2,131 2,244 1,700 2,604 2,490 2,159 1,867 2,824 35 36 37 38 40 41 42 43 44 45 46 46/1 47 48 49 54 77 77 77 80 83 84 85 85 86 87 90 95/1 98 103 103 128 78 78 78 81 84 85 86 86 87 88 91 96 99 104 104 129 DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT DT 2,980 2,362 2,852 2,788 2,274 2,972 2,430 2,634 2,867 1,880 2,815 2.,087 1,788 1,754 1,879 2,068 55 128 129 DT 2,539 0,723 0,519 2,107 2,347 1,723 2,648 2,970 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 25 / 38 Note Fabbricato in costruzione, calcolo congiunto con linee 150 kV. Fabbricato in costruzione, calcolo congiunto con linee 150 kV. Casello autostrada. Distributore Esso. Calcolo congiunto con linea esistente 150 kV ST. 2,789 Calcolo congiunto con linea esistente 380 kV ST. Calcolo congiunto con linea esistente 380 kV ST. Calcolo congiunto con linea esistente 380 kV ST. Calcolo congiunto con linea esistente 380 kV ST. Calcolo congiunto con linea esistente 380 kV ST. Calcolo congiunto con linea esistente 380 kV ST. Calcolo congiunto con linea esistente 380 kV ST. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 7. n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 26 / 38 ALLEGATI I seguenti allegati costituiscono parte integrante del presente documento. Allegato 01 RT-DT-124 ELETTRODOTTO, A 380 kV IN DOPPIA TERNA, “VILLANOVA – GISSI” ED OPERE CONNESSE Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 1/10 Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 2/10 Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 3/10 Corografia con distanze di prima approssimazione Ddpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 4/10 Corografia con distanze di prima approssimazione Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 5/10 Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 6/10 Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 7/10 Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 8/10 Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 9/10 Corografia con distanze di prima approssimazione (Dpa). Elettrodotto, a 380 kV in Doppia Terna, ”Villanova – Gissi” – Foglio 10/10 Allegato 02 RT-DT-124 ELETTRODOTTO, A 380 kV IN DOPPIA TERNA, “VILLANOVA – GISSI” ED OPERE CONNESSE Rappresentazione di calcolo delle Dpa Allegato 03 RT-DT-124 ELETTRODOTTO, A 380 kV IN DOPPIA TERNA, “VILLANOVA – GISSI” ED OPERE CONNESSE Analisi magnetica sulle sezioni critiche 8. APPENDICE METODOLOGICA Si riportano nel seguito i seguenti riferimenti metodologici: Parte A Descrizione e caratteristiche del programma di calcolo Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 Parte A n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 27 / 38 Descrizione e caratteristiche del programma di calcolo A.1 Generalità Le procedure di calcolo utilizzate, sviluppate appositamente per lo studio del campo elettrico e magnetico prodotto da linee di trasmissione aeree ed in cavo, si basano su metodi analitici classici. In particolare, per il campo elettrico è stato adottato il metodo dei coefficienti di potenziale accoppiato al metodo delle immagini, nell'ipotesi di poter schematizzare la linea, in ogni generica sezione perpendicolare alla linea stessa, come un insieme di conduttori disposti parallelamente al terreno (supposto perfettamente conduttore); il campo elettrico in ogni punto viene calcolato come somma vettoriale del campo prodotto dalle cariche lineari dei vari conduttori e dalle loro immagini. Per il campo magnetico, il modello si basa sulla risoluzione della legge di Biot-Savart, dove i vari elementi percorsi da corrente vengono rappresentati come segmenti rettilinei in cui si considera costante la corrente; applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, l'induzione magnetica in ogni punto viene calcolata come somma vettoriale delle induzioni dovute alle correnti dei vari segmenti rettilinei. I campi elettrici e magnetici sono grandezze vettoriali e quindi definibili, in ogni punto dello spazio, mediante le loro componenti secondo tre assi cartesiani di riferimento. In regime alternato sinusoidale, l'ampiezza di tali componenti varia ciclicamente alla stessa frequenza delle tensioni e delle correnti che generano rispettivamente il campo elettrico e quello magnetico. In presenza di più sorgenti (come nel caso dei conduttori di una linea trifase) si verifica in genere che le tre componenti spaziali dei campi non sono in fase tra loro e il vettore risultante assume, istante per istante, intensità e direzione diversa (graficamente ciò è rappresentabile con un vettore che ruota intorno al proprio punto di applicazione descrivendo con l'altra estremità un'ellisse). In altre parole, in ogni punto dello spazio l'intensità di campo elettrico (e magnetico) varia ciclicamente da un valore massimo ad un valore minimo e l'intensità massima in punti diversi si presenta in istanti diversi. I valori di campo elettrico e magnetico risultanti sono comunque riferiti ai valori efficaci, calcolati, come definito nella Norma CEI 211-4, “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche" in vigore dal 1 ottobre 1996, come la radice quadrata della somma del quadrato valori efficaci delle componenti lungo gli assi cartesiani di riferimento. L’esatta posizione dei conduttori energizzati ed eventuali funi di guardia è determinata in base al preventivo calcolo dello sviluppo delle rispettive catenarie nelle condizioni di posa prescelte e all'effettivo profilo altimetrico del terreno. In tal modo è possibile tenere debitamente in conto di: campate a dislivello; reali altezze dei conduttori rispetto al suolo (alla temperatura definita); effettiva distanza relativa tra i conduttori (e fune/i di guardia); effettiva geometria delle teste palo di estremità. Nel seguito si riporta un estratto del manuale del programma di calcolo utilizzato, in cui sono descritte le modalità di modellizzazione delle sorgenti e di calcolo applicate. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 28 / 38 A.2 Modello geometrico di rappresentazione delle sorgenti A.2.1 Sistema di riferimento Si assume, come spazio tridimensionale di calcolo, un sistema di riferimento classico xyz. In esso dovranno essere rappresentati tutti i conduttori che, attraverso un procedimento di discretizzazione, andranno a costituire le sorgenti del campo magnetico. Partendo dalle coordinate dei punti estremi di ciascun conduttore (x1,y1,z1) (x2,y2,z2), e dalla tipologia dello stesso (catenaria o elemento rettilineo), seguirà la costruzione in tale spazio del “modello delle sorgenti”. Un discorso particolare deve essere fatto per le catenarie: per esse sarà necessaria la conoscenza dei parametri meccanici e di posa che le caratterizzano, e sarà adottato un particolare sottosistema di riferimento caratterizzato dalla proiezione della campata sul piano x-y. Tale segmento, di lunghezza la, risulterà inclinato di un angolo θ rispetto all’asse delle ascisse (fig. A.2.1-1). fig. A.2.1-1 Sistema di riferimento A.2.2 Strutture dati La necessità di rappresentare situazioni complesse, con una molteplicità di conduttori presenti (ognuno con proprie caratteristiche), ha portato allo sviluppo, in ambiente Fortran, di alcune strutture dati tipo “oggetto”. Esse, oltre ad agevolare l’utente nella descrizione dell’ambiente in esame, permettono un più facile controllo sui dati immessi, al fine di assicurarne coerenza, correttezza e completezza. La struttura a blocchi che permetterà al programma di costruire il modello delle sorgenti è mostrata in fig. A.2.2-2. E’ stato posto particolare rilievo all’individuazione delle tipologie di sorgenti (linee, cavi, conduttori singoli) e alla loro implementazione nel modello, tali da garantire la futura introduzione di ulteriori elementi. Per quanto riguarda le linee aeree, partendo dalla definizione dell’oggetto linea, comprendente il numero di terne, conduttori ed eventualmente funi di guardia, nonché correnti e tensioni degli stessi, si passa alla costruzione di ogni singola campata, che erediterà le caratteristiche della linea, ma ne comprenderà altre come il profilo altimetrico e la posizione dei pali. All’oggetto campata saranno assegnati anche dati appartenenti alle proprietà dei conduttori e altri provenienti dalla libreria delle teste palo, entrambi definiti precedentemente dall’utente. In particolare l’ultima contiene la disposizione dei conduttori alla sezione di ancoraggio al sostegno. n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 Teste palo SOCIETA’ CONTROLLATA 29 / 38 Condizioni ambientali Campata: profilo altim., posizione pali Linea n,Vn,I Conduttori d,St,a,E,q Modello sorgenti Cavi: profilo, schermo, posizione estremi Conduttori singoli Sezioni fig. A.2.2-2 Strutture dati La fig. A.2.2-3 mostra la rappresentazione grafica dell’arrivo in stazione di una linea (ultime 2 campate). 45 45 40 40 35 35 30 30 25 25 20 20 4 3 15 2 4 15 30 [m] 10 10 5 5 0 0 4 50 100 150 200 3 4 4 250 300 350 0 400 3 2 2 2 1 3 1 1 6 6 5 5 4 4 4 3 3 2 2 1 1 0 4 0 3 -1 -1 -2 -2 -3 -3 -4 2 -4 -5 0 50 100 150 200 250 300 350 -5 400 fig. A.2.2-3 Arrivo in stazione di una linea: particolari delle teste palo Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 30 / 38 Le linee in cavo vengono trattate in modo analogo, attingendo i dati dall’oggetto “conduttori” e da una libreria di sezioni (disposizione dei conduttori); ad ogni linea in cavo saranno assegnate tensioni e correnti, queste ultime rielaborate per tenere conto dell’influenza degli schermi. Per ogni tratta saranno assegnate anche le posizioni degli estremi nello spazio tridimensionale. E’ anche prevista la possibilità di includere nell’ambiente di calcolo singoli conduttori, rettilinei o polyline con una propria corrente (bus bar). Essi, posizionati nello spazio attraverso le coordinate del primo estremo, potranno essere composti da un certo numero di lati. Per ogni vertice dovranno essere specificate le coordinare relative al primo estremo, rendendo perciò facili le procedure di definizione di geometrie simili: basterà infatti duplicare la prima struttura creata e posizionarla variandone solo il primo vertice. Viene anche data la possibilità di decidere un passo di discretizzazione “personalizzato” per ogni singolo conduttore, al fine di ottenere risultati migliori nel calcolo del campo magnetico quando si analizzano zone molto vicine all’oggetto stesso. Soffermandoci sui conduttori, in particolare sulle corde per linee aeree, nei dati dovranno essere presenti il parametro di posa e il diametro. Per consentire al programma il calcolo dell’influenza della temperatura i dati dovranno anche comprendere, oltre alla sezione teorica, il modulo di elasticità, il coefficiente di dilatazione lineare, il peso proprio per unità di lunghezza, le temperature alla posa e al momento del calcolo. fig. A.2.2-4 Finestra di definizione degli estremi di campata o di tratta (conduttori rettilinei) Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 31 / 38 A.3 Calcolo tridimensionale del campo magnetico La legge di Biot-Savart risulta sufficiente, anzi insostituibile, in casi semplici, come l’analisi di una singola campata di linea aerea (senza doverne conoscere l’andamento precedente o seguente) oppure di un singolo tratto rettilineo di linea in cavo. Geometrie più complesse possono essere analizzate attraverso l’implementazione della legge di azione elementare di Laplace. A.3.1 Legge dell’azione elementare di Laplace La legge dell’azione elementare di Laplace prende in esame conduttori filiformi non rettilinei, è quindi adeguata ai nostri interessi. Attraverso la sua formulazione è dimostrato il contributo dato da un singolo trattino dl di conduttore al campo H nel punto P: dH (P, t ) = i (t ) utQ × uQP ⋅ ⋅ dl 2 4 ⋅π rQP (A.3.1-1) Si noti come il prodotto vettoriale utQ×uQP abbia modulo sin(α). In tal modo i punti perpendicolari ad ut ricevono dal trattino dl un contributo massimo, mentre quelli che si trovano sulla retta individuata da ut ricevono un contributo nullo. A.3.2 Campo magnetico di una corrente filiforme Il campo magnetico prodotto in un mezzo uniforme dalla corrente i(t) di un conduttore filiforme che si sviluppa lungo la linea l, si trova facendo l’integrale lineare dei contributi elementari: H ( P, t ) = i (t ) utQ × uQP ⋅ ⋅ dl 2 4 ⋅π l rQP (A.3.2-2) E' importante notare che questa espressione non consente di calcolare il campo magnetico in un punto appartenente al conduttore filiforme perché ivi l'espressione diverge. n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 A.3.3 SOCIETA’ CONTROLLATA 32 / 38 Campo magnetico di n correnti filiformi Sovrapponendo i contributi espressi dalla equazione precedente si ottiene il campo magnetico che è prodotto in mezzo uniforme da n conduttori filiformi percorsi dalle i(t): H ( P, t ) = n utQ × uQP 1 ⋅ i j (t ) ⋅ dl 2 4 ⋅ π j =1 r l QP (A.3.3-3) L'induzione magnetica B(P,t) nei diversi casi si ottiene moltiplicando per µ le precedenti espressioni. A.3.4 Regime sinusoidale In regime sinusoidale le componenti del campo di induzione possono essere sostituite dai fasori corrispondenti B = B x u x + B y u y + B z u z (A.3.4-4) In tal modo ciascuna componente è rappresentata da un numero complesso, ed il vettore B è allora un vettore a tre componenti complesse. Le precedenti espressioni (A.3.2-2) ed (A.3.3-3) possono essere allora riscritte usando i fasori delle correnti. Per il campo prodotto da una corrente filiforme: H (P ) = utQ × uQP i ⋅ ⋅ dl (A.3.4-5) 2 4 ⋅π l rQP Per il campo prodotto da n correnti filiformi: H (P ) = A.3.5 n utQ × uQP 1 ⋅ ij ⋅ dl (A.3.4-6) 2 4 ⋅ π j =1 l rQP Calcolo del campo magnetico Una volta ricavate, attraverso la discretizzazione dei conduttori, le sorgenti elementari presenti nello spazio di calcolo, quella che si vuole implementare è l’equazione (A.3.4-6) H (P ) = n utQ × uQP 1 ⋅ ij ⋅ dl (A.3.5-7) 2 4 ⋅ π j =1 l rQP dove n è il numero di conduttori, e ij è la corrente del j-esimo conduttore. Essa permette di calcolare il fasore del campo a partire dalla conoscenza dei fasori delle correnti che circolano nei conduttori, e dalla collocazione dei conduttori nello spazio. Per poterla applicare si deve svolgere l'integrale curvilineo, lungo ogni conduttore, del prodotto vettoriale tra il versore n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 SOCIETA’ CONTROLLATA 33 / 38 tangente al conduttore nel trattino dl, ed il versore della distanza tra il trattino dl ed il punto P. Per poter eseguire tali integrali dobbiamo conoscere la funzione vettoriale f: [0,l] → R3 che lega la lunghezza del conduttore da un estremo sino ad un suo punto Q, con le coordinate del punto Q. In altre parole dobbiamo conoscere l'espressione della curva che rappresenta il conduttore in ascissa curvilinea. Per implementare l’espressione al calcolatore è stata dunque attuata una discretizzazione basata sull’ascissa curvilinea, suddividendo lo sviluppo in lunghezza di ogni conduttore in trattini ∆l. Tanto più piccolo è il passo con cui ciò viene fatto, tanto più tale rappresentazione è lecita e l’integrale risulta corretto. Vediamo dunque di esplicitare l’espressione di calcolo per adattarla alle nostre esigenze. Si capisce subito come l’integrale, in caso di discretizzazione, possa essere sostituito da una sommatoria. Ogni conduttore j verrà rappresentato da ntj sorgenti, ognuna caratterizzata da una propria “posizione” (Q), da verso e direzione (ut) e da una propria lunghezza ∆l: nt j n utQk × uQkP 1 H (P ) = ⋅ ij ⋅ ∆lk 2 4 ⋅ π j =1 k =1 rQkP (A.3.5-8) Per ogni punto Q dovrà perciò essere calcolata la distanza r dalla posizione di calcolo P, insieme al versore associato alla a tale distanza (uQP). Generalizzando maggiormente, cioè sostituendo il concetto di “conduttore” con corrente ij, con quello di insieme di sorgenti elementari ognuna caratterizzata da una propria corrente iQ e una propria lunghezza ∆lk, si potrà arrivare ad una semplice espressione contente un’unica sommatoria: ut × u 1 N H (P ) = ⋅ i k ⋅ Qk 2 QkP ⋅ ∆lk 4 ⋅ π k =1 rQkP dove N = n (A.3.5-9) nt j è il numero totale di sorgenti elementari. j =1 fig. A.3.5-5 Sovrapposizione degli effetti. n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 SOCIETA’ CONTROLLATA 34 / 38 In ogni punto di cui si vorrà conoscere il campo influiranno perciò tutte le sorgenti elementari(fig. A.3.5-5) presenti nello spazio di calcolo, escluse soltanto, se ve ne sono, quelle localizzate in un intorno del punto stesso (per evitare divergenze). Per comprendere al meglio l’ultima equazione la si può scomporre nelle tre componenti fasoriali dalle quali il campo H è composto: dove: ( H ( P ) = H x ( P ), H y ( P ), H z ( P) H x (P ) = H y (P ) = H z (P ) = ) (A.3.5-10) N utQk × uQkP 1 ⋅ ik ⋅ ⋅ ∆lk 2 4 ⋅ π k =1 rQkP N ut Qk × uQkP 1 ⋅ ik ⋅ ⋅ ∆l k 2 4 ⋅ π k =1 rQkP N utQk × uQkP 1 ⋅ ik ⋅ ⋅ ∆l k 2 4 ⋅ π k =1 rQkP (A.3.5-11) x (A.3.5-12) y (A.3.5-13) z Evidenziando la sovrapposizione degli effetti che viene attuata lungo ciascuna direzione (cioè separatamente per ogni componente del vettore H), si può anche scrivere: (H ) , (H ) , (H ) (A.3.5-14) utQk × uQkP 1 ⋅ ik ⋅ ⋅ ∆l k 2 4 ⋅π rQkP (A.3.5-15) N H ( P) = k N k x k N k y k z k dove H k (P ) = Per ottenere il valore di B, non resta che moltiplicare per µ0: B (P ) = utQk × uQkP µ0 N ⋅ ik ⋅ ⋅ ∆lk 2 4 ⋅ π k =1 rQkP (A.3.5-16) Volendone conoscere il valore efficace, basterà dunque applicare quanto visto nel par.(): B( P ) = 2 2 Bx + B y + Bz 2 (A.3.5-17) Notiamo come al denominatore della (A.3.5-16) ci sia una potenza quadra della distanza. Grazie a questo quadrato l’espressione è convergente anche nel caso in cui la lunghezza l dei conduttori sia infinita; inoltre questo ci permette di considerare nel calcolo un numero limitato di campate. In particolare, per il calcolo del campo nelle vicinanze di una campata, è sufficiente considerare oltre alla campata in esame, le due sole campate precedente e successiva. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 35 / 38 A.4 Strumenti di analisi Nel capitolo precedente abbiamo visto come il calcolo venga effettuato in punti dello spazio posti su una superficie o un piano discretizzato in modo regolare. Vediamo ora quali sono le procedure di scelta di tali superfici, e quali strumenti di analisi vi si possono applicare. A.4.1 Superfici di calcolo Quota altimetrica [m] La scelta delle superfici o piani di calcolo dipendono dal problema che si deve affrontare; è importante comunque che l’interfaccia del programma che esegue il calcolo dia la possibilità all’utente di definirli in modo facile e veloce. Fatto questo passo, ciò che rimane da selezionare è il tipo di output grafico: quelli che si prestano alle nostre esigenze sono del tipo “curve equicampo” (contour bidimensionali o tridimensionali), e “curve di intensità”. Per l’analisi di una singola campata, ad esempio quella rappresentata in fig. A.4.1-6, che presenta un profilo altimetrico particolare, potrebbe risultare molto utile effettuare il calcolo su una superficie che segua il terreno sempre ad una certa altezza fig. A.4.1-7. 70 70 60 60 50 50 40 7 40 30 7 30 4 2 5 3 20 6 16.93 [m] 20 10 Distanza dall' asse 0 10 0 50 100 150 200 Distanza progressiva [m] 250 0 6 6 5 4 5 5 6 4 4 3 3 2 2 1 1 0 7 0 -1 -1 -2 -2 -3 -3 -4 7 -4 3 2 -5 -5 -6 -6 0 50 100 150 Pianta 200 250 fig. A.4.1-6 Profilo altimetrico e pianta: scelta della sezione di calcolo (franco minimo) Nel grafico, calcolato in questo caso con il modello bidimensionale, si notano le “irregolarità” del campo dovute alle brusche variazioni di quota del terreno. n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 SOCIETA’ CONTROLLATA 36 / 38 50 .50 40 30 1.00 20 1.60 2.50 10 0 -10 -20 1.00 -30 -40 .50 -50 100 50 0 150 250 200 fig. A.4.1-7 Curve di livello su superficie seguente il terreno (h=1,5 m) Sempre in fig. A.4.1-6 è evidenziata la sezione di franco minimo (ortogonale all’asse), opportunamente rilevata dal programma: su questa (come su qualsiasi altra lungo la campata) si può decidere di effettuare il plot del campo, utile per una analisi al variare dell’altezza, che in questo caso è riferita al terreno in quel punto (fig. A.4.1-8). Campo Magnetico: curve di livello su sezione verticale 60 B [µT] 55 .50 0 40 0.300 35 30 0.500 3.00 25 1.000 20 15 1.500 10 1.5 0 Altezza [m] 0.250 1.0 45 0.200 .50 50 5 0 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 Distanza dall'asse della linea 20 [m] 3.000 30 40 50 fig. A.4.1-8 Curve di livello su piano verticale alla sezione di franco minimo Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 n° Pag. SOCIETA’ CONTROLLATA 37 / 38 Quando il problema da analizzare diventa più complesso, ad esempio con la presenza di due campate (come nel caso già citato nel capitolo precedente), la definizione di un piano verticale non può più essere limitata ad una sezione ortogonale all’asse della linea. Per facilitare l’utente si è creata un’interfaccia grafica (fig. A.4.1-9) che mostra, in pianta, il layout delle linee: nella finestra l’utente può introdurre (anche semplicemente indicandole con il mouse sulla cartina) le coordinate estreme della “linea di calcolo”. Tale linea rappresenterà, in verso e direzione, la base del piano verticale su cui sarà effettuato il calcolo. fig. A.4.1-9 Finestra di scelta della linea di calcolo (linea tratteggiata color magenta) In fig. A.4.1-10 sono mostrate le curve di intensità, calcolate a varie altezze lungo la linea di calcolo mostrata nella figura precedente (linea tratteggiata color magenta). I valori in ascissa rappresentano infatti le distanze dal punto P1 (contrassegnato da un cerchio azzurro in fig. A.4.1-9). n° Pag. Rev. : n° 02 Doc. : n° RT-DT-124 SOCIETA’ CONTROLLATA 38 / 38 B [µT] Altezza B [µT] Campo Magnetico (calc.3D) 4 3.5 4.19 11.0 m 3 2.5 2.94 7.0 m 2 1.5 2.15 3.0 m 1 1.92 1.5 m .5 0 20 0 40 60 80 100 Distanza x 120 140 160 180 fig. A.4.1-10 Curve di intensità a diverse altezze dal suolo (calcolo tridimensionale) B [µT] Nel caso del calcolo su un piano orizzontale, può risultare utile visualizzare i valori del campo magnetico anche attraverso una rappresentazione tridimensionale: la fig. A.4.1-11 mostra l’output nel caso di due campate disposte ad angolo retto. 3 2.5 2 1.5 1 .5 -270 -230 -190 -150 -110 -70 -30 10 0 40 80 280 200 240 160 120 fig. A.4.1-11 Rappresentazione tridimensionale del calcolo su piano orizzontale (h=1,5m)