FILOSOFIA DELL’EDUCAZIONE
(secondo periodo)
Prof. Giuseppe Bertagna
Codice 1235
Programma
Il problema e le ipotesi. L'educazione c’è. È un fatto presente in qualsiasi vita e società uma na:
come la nascita o il tramonto del sole. E' importante rendersi conto delle dimensioni e delle
caratteristiche di questo fat to, spesso così diverso a seconda delle epoche storiche, dei luoghi, delle
vite e delle società esistenti. Ed essere consapevoli che lo si può leggere da tantissimi punti di vista.
Esiste, per esempio, il punto di vista sociologico (come si presenta l’educazione, e quali funzioni
svolge, e perché, nei gruppi sociali e nella società, nel suo insieme?); quello psicologico (che cosa
accade nel mondo psichico e mentale di una persona che riceve o promuove educazione? perché
accadono, in tale mondo, le cose che accadono?); antropologico (com’è l’educazione che si svolge
in società umane primitive o avanzate? perché si svolge in modi diversi dai nostri?); giuridico
(come è regolamentata l’educazione nella nostra e/o nelle altre società? quali differenze normative
esistono, e perché?); economico (quanto costa? aumenta o deprime le risorse economiche di una
nazione? perché?); e di tantissime altre scienze che fanno parte dell’enciclopedia dei saperi
contemporanei.
Questo fatto, tuttavia, si può e si deve leggere anche dal punto di vista filosofico. In questa
prospettiva, è necessario interrogarsi se esiste qualcosa che permette di leggerlo, e in che senso,
come un intero, come ciò per cui è, nel complesso, quello che è, come un’unità delle molteplici
facce con cui pur si presenta e si studia. Che cos’è l’educazione, allora, da questo punto di vista
unitario? È ancora un fatto o si palesa qualcosa d’altro, per esempio un evento morale? E perché?
Che cos’è, quindi, che ci permette di sostenere che stiamo studiando (nelle diverse scienze
dell’educazione) o vivendo o praticando (in famiglia, a scuola, nel quartiere, nella città….)
educazione piuttosto che qualcosa che educazione non è, ma, magari, le assomiglia o è solo una sua
componente o ne è un’oggettivizzazione adulterata da problematizzare?
Le risposte bibliografiche.
Il corso di filosofia dell’educazione si propone di offrire un percorso testuale per trovare una
risposta a questi interrogativi. Lo fa con i seguenti testi che il candidato deve dimostrare all’esame
di possedere in maniera critica e personale:
- G. Bertagna, Avvio alla riflessione pedagogica. Razionalità classica e teoria dell’educazione, La
Scuola, Brescia 2000;
- G. Bertagna, La pedagogia tra filosofia e scienza, in L. Montecucco (ed.), Contesti filosofici della
scienza, La Scuola, Brescia 1997;
- L. Laberthonnière, Saggi di filosofia religiosa, Las, Roma 1993 (solo «Il dogmatismo morale» e
«Teoria dell’educazione»);
- a scelta tra: A.N. Whitehead, I fini dell’educazione e altri saggi, La Nuova Italia, Firenze 1992 (o
qualsiasi altra edizione); B. Russell, L’educazione e l’ordinamento sociale, La Nuova Italia, Firenze
1992 (o qualsiasi altra edizione).
Il seminario.
Il corso sarà accompagnato da un seminario di 10 ore nel quale gli studenti saranno
metodologicamente guidati alla lettura approfondita dei testi classici richiesti per l’esame
(Laberthonnière, Whitehead, Russell). La frequenza del seminario, che prevede anche una
produzione scritta finale valutata, vale come credito per l'esame ed esonererà dal colloquio sui testi
presi in considerazione.
Ricevimento studenti.
Il docente, insieme ai cultori della materia, riceverà gli studenti prima e dopo l’inizio delle lezioni,
nonché durante il normale orario di ricevimento.