Untitled - Fidia Farmaceutici spa

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Premessa
Sono grato a FIDIA di avermi offerto la possibilità di realizzare questo “manuale
di tecnica di infiltrazione intrarticolare” in cui sono raccolte le varie informazioni
derivanti dalla mia esperienza diretta, nonché dalle più recenti pubblicazioni
in materia. Per come è strutturato, questo manuale vuole essere uno strumento
operativo, di rapida consultazione per familiarizzare con l’esecuzione delle
infiltrazioni nelle diverse sedi articolari.
L’infiltrazione intrarticolare consente di effettuare un trattamento localizzato,
cui conseguono due importanti vantaggi: l’elevata concentrazione del principio
attivo a diretto contatto con la parte lesionata, nonché l’assenza, o la forte
riduzione, degli effetti sistemici. Inoltre taluni farmaci, somministrati localmente,
oltre a ridurre la sintomatologia possono anche svolgere un’azione “curativa”
che si traduce, nelle lesioni degenerative, in un rallentamento della progressione
del danno.
La terapia infiltrativa è, infine, molto versatile potendo essere vantaggiosamente
impiegata nel trattamento delle affezioni degenerative primarie e secondarie,
degli eventi traumatici e della rigidità post-traumatica. Un altro vantaggio
delle infiltrazioni è che non richiedono un trattamento continuo, ma possono
essere praticate a cicli, poiché i loro effetti terapeutici si mantengono a lungo
nel tempo.
Rimandando alle diverse sezioni per le singole articolazioni, qui di seguito si riportano alcune avvertenze generali.
Il rischio di infezione, conseguente ad infiltrazione intrarticolare, è pressoché nullo, basta rispettare le tecniche
standard di asepsi.
Se dopo aver completato il posizionamento dell’ago, il paziente avverte dolore, è possibile che la punta si trovi
nel tessuto sinoviale: basta cambiare lievemente la direzione dell’ago fino alla scomparsa del dolore.
Come in qualsiasi trattamento, il successo terapeutico dipende dal prodotto utilizzato nonché dalle indicazioni
per cui è stato studiato e realizzato.
Dr. Massimo Toffolo
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AT-M
ARTICOLAZIONE TEMPORO - MANDIBOLARE
SSa
SPAZIO SUBACROMIALE via anteriore (periarticolare)
SSp
SPAZIO SUBACROMIALE via posteriore (periarticolare)
AA-C
ARTICOLAZIONE ACROMION - CLAVICOLARE
AS-O
ARTICOLAZIONE SCAPOLO - OMERALE
E extra-a
EPICONDILO (extra-articolare)
AO-R
ARTICOLAZIONE OMERALE - RADIALE
AR-C
ARTICOLAZIONE RADIO - CARPICA
AU-C
ARTICOLAZIONE ULNO - CARPICA
AT-M
ARTICOLAZIONE TRAPEZIO - METACARPALE
AIM
ARTICOLAZIONE INTERFALANGEA DELLA MANO
AG lat
ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO via laterale
AG ant
ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO via anteriore
AC
ARTICOLAZIONE DELLA CAVIGLIA
AA-ST
ARTICOLAZIONE ASTRAGALO - SCAFOIDE TARSALE
AS
ARTICOLAZIONE SOTTOASTRAGALICA
APC-PM
ARTICOLAZIONE PRIMO CUNEIFORME - PRIMO METATARSALE
AM-FP
ARTICOLAZIONE METATARSO - FALANGEA DEL PIEDE
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Articolazione temporo-mandibolare
TESTA
temporo-mandibolare
AT-M
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Articolazione temporo-mandibolare
AT-M
Posizione del paziente:
seduto con la testa lievemente
ruotata
TESTA
temporo-mandibolare
Punti di repere:
condilo mandibolare, fossa
mandibolare del temporale
Sito di iniezione:
davanti l’orecchio, sotto
il processo zigomatico nella fossa
mandibolare del temporale
Direzione dell’ago:
inclinato lievemente verso l’alto
Accorgimenti:
invitare il paziente ad aprire
e chiudere la bocca per
individuare una depressione
che si crea in sede articolare
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Spazio subacromiale
periarticolare - VIA ANTERIORE
SPALLA
via anteriore
SSa
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Spazio subacromiale
periarticolare - VIA ANTERIORE
Posizione del paziente:
seduto
Punti di repere:
margine inferiore dell’acromion,
articolazione acromion-clavicolare
SPALLA
via anteriore
Sito di iniezione:
leggermente sotto il margine
anteriore dell’acromion in un punto
dove si avverte uno spazio tra
la testa dell’omero e l’acromion
Direzione dell’ago:
inclinato lievemente verso l’alto
e verso l’esterno
Accorgimenti:
la via anteriore è indicata
quando il dolore è più intenso
con la palpazione della sede
di inserzione omerale della cuffia
dei rotatori
SSa
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Spazio subacromiale
periarticolare - VIA POSTERIORE
SPALLA
via posteriore
SSp
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Spazio subacromiale
periarticolare - VIA POSTERIORE
Posizione del paziente:
seduto
Punti di repere:
margine inferiore postero - laterale
dell’acromion
SPALLA
via posteriore
Sito di iniezione:
l’inizio della curvatura anteriore
dell’acromion
Direzione dell’ago:
inclinato leggermente verso
l’alto e diretto verso il centro
dello spazio
Accorgimenti:
si cerca il punto di minore
resistenza. È indicato quando
il dolore è principalmente
associato alla palpazione del
tendine-muscolo del sovraspinato
SSp
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Articolazione acromion-clavicolare
SPALLA
acromion-clavicolare
AA-C
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Articolazione acromion-clavicolare
Posizione del paziente:
seduto
SPALLA
acromion-clavicolare
Punti di repere:
margine anteriore e posteriore
dell’acromion e della clavicola
Sito di iniezione:
rima articolare
Direzione dell’ago:
perpendicolare alla superficie
articolare dall’alto verso il basso
Accorgimenti:
muovere la spalla per individuare
la rima articolare. Quando si inietta
il farmaco bisogna ricordarsi che,
come nella mandibola, esiste
un menisco di fibrocartilagine
nell’articolazione che non deve
essere infiltrato.
Il farmaco quindi non deve
incontrare resistenza durante
l’infiltrazione.
AA-C
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Articolazione scapolo-omerale
SPALLA
scapolo-omerale
AS-O
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Articolazione scapolo-omerale
Posizione
Posizionedel
delpaziente:
paziente:
seduto
seduto
Puntidi
direpere:
repere:
Punti
acromion,
clavicola e apice
margine inferiore
del
processo
coracoideo
dell’acromion,
articolazione
SPALLA
scapolo-omerale
acromion
- clavicolare
Sito di iniezione:
laterale e prossimale al processo
Sito di iniezione:
coracoideo circa 1-2 cm sotto
leggermente
la clavicola sotto il margine
anteriore dell’acromion
in
un punto
dove si avverte
Direzione
dell’ago:
uno
spazio
traillabasso
testae verso
inclinato
verso
l’esterno e l’acromion
dell’omero
Accorgimenti:
Direzione
dell’ago:
una leggera
trazione sull’omero
inclinato
lievemente
verso
versoel’esterno
con il braccio
l’alto
verso l’esterno
addotto apre l’articolazione
(spazio tra l’omero e la glena
Accorgimenti:
scapolare)
la via anteriore è indicata
quando il dolore è più intenso
con la palpazione della sede
di inserzione omerale della
cuffia dei rotatori
AS-O
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Epicondilo
extra-articolare
GOMITO
extra-articolare
E extra-a
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Epicondilo
extra-articolare
Posizione
Posizionedel
delpaziente:
paziente:
seduto con il gomito flesso
seduto
a 90° sul lettino di visita e
l’avambraccio
Punti
di repere:in pronazione
margine inferiore
Punti di repere:
dell’acromion, articolazione
l’epicondilo
acromion - clavicolare
GOMITO
extra-articolare
Sito di iniezione:
Sito di iniezione:
leggermente sopra l’epicondilo
leggermente sotto il margine
anteriore
Direzione dell’acromion
dell’ago:
in
un punto
dove
si avverte
inclinato
di 30°
verso
il basso
uno spazio tra la testa
Accorgimenti:
dell’omero
e l’acromion
il farmaco viene distribuito lungo
un arco didell’ago:
circa 180° sia sopra
Direzione
il tendine lievemente
del m. estensore
inclinato
verso
delle dita
e il m.
estensore radiale
l’alto
e verso
l’esterno
breve del carpo sia sotto, a livello
del periostio dell’epicondilo
Accorgimenti:
la via anteriore è indicata
quando il dolore è più intenso
con la palpazione della sede
di inserzione omerale della
cuffia dei rotatori
E extra-a
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Articolazione omerale-radiale
GOMITO
omerale-radiale
AO-R
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Articolazione omerale-radiale
Posizione del paziente:
seduto con il gomito flesso a 90°
sul lettino di visita e l’avambraccio
in lieve supinazione
GOMITO
omerale-radiale
Punti di repere:
l’epicondilo, il capitello radiale
e l’olecrano
Sito di iniezione:
posizione superiore della rima
articolare
Direzione dell’ago:
perpendicolare alla superficie
articolare
Accorgimenti:
invitare il paziente ad eseguire
movimenti di prono - supinazione
dell’avambraccio per identificare
bene il capitello radiale
AO-R
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Articolazione radio-carpica
POLSO
radio-carpica
AR-C
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Articolazione radio-carpica
Posizione del paziente:
seduto con il gomito flesso a 90°
sul lettino di visita con il braccio
in pronazione e il polso lievemente
flesso
Punti di repere:
l’epifisi distale del radio
POLSO
radio-carpica
Sito di iniezione:
faccia dorsale del polso lievemente
mediale allo stiloide radiale
Direzione dell’ago:
perpendicolare alla superficie
articolare
Accorgimenti:
praticare movimenti di flessoestensione per identificare bene
la rima articolare
AR-C
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Articolazione ulno-carpica
AT-M
SSa
SSp
AA-C
AS-O
E extra-a
AR-O
AR-C
POLSO
ulno-carpica
AU-C
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Articolazione ulno-carpica
Posizione del paziente:
seduto con il gomito flesso a 90°
sul lettino di visita con il braccio
in pronazione e il polso lievemente
flesso
Punti di repere:
lo stiloide ulnare
POLSO
ulno-carpica
Sito di iniezione:
faccia dorsale del polso lievemente
laterale allo stiloide ulnare
Direzione dell’ago:
perpendicolare alla superficie
articolare indirizzato verso
il centro dell’articolazione
Accorgimenti:
praticare movimenti di flesso
estensione per identificare bene
la rima articolare. Utile talvolta
applicare una lieve abduzione
alla mano
AU-C
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Articolazione trapezio-metacarpale
AT-M
SSa
SSp
AA-C
AS-O
AR-C
AU-C
AT-M
POLSO
AR-O
trapezio-metacarpale
E extra-a
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Articolazione trapezio-metacarpale
AT-M
Posizione del paziente:
seduto con il gomito flesso a 90°
sul lettino di visita con il braccio
in lieve pronazione
POLSO
trapezio-metacarpale
Punti di repere:
base del primo metacarpo
Sito di iniezione:
prossimamente alla base
del primo metacarpo sulla faccia
dorso-laterale circa al centro
dell’articolazione
Direzione dell’ago:
perpendicolare alla superficie
articolare, indirizzato verso
il centro dell’articolazione
Accorgimenti:
praticare movimenti di flesso
estensione per identificare bene
la rima articolare. Utile applicare
una lieve abduzione alla mano
e porre lievemente in trazione
il pollice
SSa
SSp
AA-C
AS-O
E extra-a
AR-O
AR-C
AU-C
AT-M
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MANO
AIM
articolazione interfalangea
Articolazione
interfalangea della mano
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Articolazione
interfalangea della mano
MANO
articolazione interfalangea
Posizione del paziente:
seduto con il gomito flesso a 90°
sul lettino di visita con il braccio
in pronazione e il polso
in posizione neutra
Punti di repere:
faccia dorsale della base della
falange distale dell’articolazione
Sito di iniezione:
dorso laterale o mediale
del tendine estensore lungo
del dito in sede dell’incrocio
con l’articolazione
Direzione dell’ago:
perpendicolare alla superficie
articolare indirizzato verso
il centro dell’articolazione
Accorgimenti:
utile flettere leggermente
l’articolazione interessata
AIM
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Articolazione del ginocchio
GINOCCHIO
AG lat
via laterale
VIA LATERALE
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Articolazione del ginocchio
VIA LATERALE
Posizione del paziente:
paziente disteso sul lettino
da visita con la testa appoggiata
e il ginocchio esteso
GINOCCHIO
via laterale
Punti di repere:
polo superiore della rotula
e il margine dorsale del condilo
femorale laterale
Sito di iniezione:
punto di minore resistenza tra
il polo superiore della rotula
e il margine dorsale del condilo
femorale laterale
Direzione dell’ago:
parallelo alla superficie del lettino
inclinato verso la superficie
articolare della rotula
Accorgimenti:
Utile praticare una lieve pressione
sul lato mediale della rotula
che ruota e traslata lateralmente
la rotula. Nel caso ci sia
un versamento endoarticolare
l’infiltrazione si esegue nel punto
di maggiore rigonfiamento creato
AG lat
dalla manovra eseguita sulla
rotula. Tutto l’ago deve penetrare
attraverso la cute e non si deve
avvertire una resistenza.
Se il paziente avverte dolore
è possibile che la punta dell’ago
si trovi nel tessuto sinoviale.
Basta cambiare lievemente
la direzione dell’ago sino a
quando non avverte più dolore
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Articolazione del ginocchio
AG ant
GINOCCHIO
via anteriore
VIA ANTERIORE
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Articolazione del ginocchio
VIA ANTERIORE
Posizione del paziente:
paziente disteso sul lettino
da visita con la testa appoggiata
e il ginocchio flesso a circa 90°
GINOCCHIO
via anteriore
Punti di repere:
il legamento rotuleo, margine
inferiore del condilo femorale
laterale e margine superiore
del piatto tibiale
Sito di iniezione:
punto di minore resistenza tra
il margine laterale del tendine
rotuleo e il piatto tibiale
Direzione dell’ago:
parallelo al piatto tibiale inclinato
verso la gola femorale
Accorgimenti:
il menisco laterale si trova rasente
il piatto tibiale e va evitato.
Questa via è utile in presenza
di un’artrosi femoro-rotuleo.
Tutto l’ago deve penetrare
Se il paziente avverte dolore è
attraverso la cute e non si deve
possibile che la punta dell’ago
avvertire una resistenza.
si trovi nel tessuto sinoviale.
AG ant
Basta cambiare lievemente
la direzione dell’ago sino
a quando non avverte più dolore
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AC
CAVIGLIA
Articolazione della caviglia
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Articolazione della caviglia
Posizione del paziente:
paziente disteso sul lettino
da visita con la testa appoggiata,
il ginocchio esteso e la caviglia
in posizione neutra
Punti di repere:
il tendine del flessore tibiale
anteriore e il margine anteriore
della rima articolare tibioastragalica
Sito di iniezione:
punto medio prossimale
tra l’incrocio del tendine tibiale
anteriore con la rima articolare
tibio-astragalica
CAVIGLIA
Direzione dell’ago:
parallelo alla faccia articolare
della tibia inclinato verso il margine
postero-laterale dell’articolazione
Accorgimenti:
utile manovre di prono-supinazione
del piede per individuare meglio
il punto di minore resistenza
sul lato mediale del tendine tibiale
anteriore.
Tutto l’ago deve penetrare
AC
attraverso la cute e non si deve
avvertire una resistenza.
Se il paziente avverte dolore è
possibile che la punta dell’ago si
trovi nel tessuto sinoviale.
Basta cambiare lievemente
la direzione dell’ago sino a quando
non avverte più dolore
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AA-ST
PIEDE
astragalo-scafoide tarsale
Articolazione
astragalo-scafoide tarsale
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PIEDE
astragalo-scafoide tarsale
Articolazione
astragalo-scafoide tarsale
Posizione del paziente:
paziente disteso sul lettino
da visita con la testa appoggiata,
il ginocchio esteso, l’arto inferiore
lievemente extra-ruotato
e il piede in posizione neutra
Punti di repere:
faccia mediale dell’astragalo
e la sporgenza mediale
dello scafoide tarsale.
Sito di iniezione:
centro mediale della rima articolare
Direzione dell’ago:
distale verso il centro
dell’articolazione tenendo conto
che la testa dell’astragalo è sferica
Accorgimenti:
utile eseguire manovre di pronosupinazione della sottoastragalica
per individuare meglio la rima
articolare. Notare che la sporgenza
dello scafoide scompare in
completa supinazione e sporge al
massimo in completa pronazione
AA-ST
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AST-PC
PIEDE
sottoastragalo
Articolazione sottoastragalica
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Articolazione sottoastragalica
Posizione del paziente:
paziente disteso sul lettino
da visita con la testa appoggiata,
il ginocchio esteso, l’arto inferiore
lievemente intra-ruotato e il piede
in lieve flessione plantare
Punti di repere:
seno del tarso
PIEDE
sottoastragalo
Sito di iniezione:
angolo inferiore-prossimale
del seno del tarso
Direzione dell’ago:
parallelo alla faccia plantare
del piede indirizzato verso
l’angolo postero mediale
della rima articolare
Accorgimenti:
il seno del tarso si apprezza
facilmente con il piede
in supinazione e la rima articolare
della sottoastragalica si apprezza
con manovre di varo valgo
sul calcagno
AST-PC
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APC-PM
PIEDE
primo cuneiforme-primo metatarsale
Articolazione primo cuneiformeprimo metatarsale
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PIEDE
primo cuneiforme-primo metatarsale
Articolazione primo cuneiformeprimo metatarsale
Posizione del paziente:
paziente disteso sul lettino
da visita con la testa appoggiata,
il ginocchio esteso, l’arto inferiore
lievemente extra-ruotato e il piede
in lieve flessione plantare
Punti di repere:
il margine della base del primo
metatarso
Sito di iniezione:
centro della faccia mediale
della rima articolare
Direzione dell’ago:
perpendicolare alla rima articolare
Accorgimenti:
utile manovre di flesso estensione
del primo raggio per individuare
meglio la rima articolare
APC-PM
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PIEDE
metatarso-falangea
Articolazione
metatarso-falangea del piede
AM-FP
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Articolazione
metatarso-falangea del piede
Posizione del paziente:
paziente disteso sul lettino
da visita con la testa appoggiata,
il ginocchio esteso e il piede
in lieve flessione plantare
PIEDE
metatarso-falangea
Punti di repere:
l’estensore lungo dell’alluce
e il margine della base
della falange prossimale
Sito di iniezione:
lato dorso mediale o dorso
laterale dell’incrocio tra il tendine
estensore lungo dell’alluce
e la rima articolare
Direzione dell’ago:
lievemente distale verso il centro
dell’articolazione
Accorgimenti:
utile una lieve trazione sull’alluce
che apre la rima articolare
AM-FP
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Scheda Tecnica
1. DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITÀ MEDICINALE.
HYALGAN ® 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E
QUANTITATIVA. 2.1 Principi attivi. Acido ialuronico (Denominazione comune del principio attivo). Un flaconcino contiene:
Acido ialuronico sale sodico 20,0 mg. 3. FORMA
FARMACEUTICA. Soluzione iniettabile per uso intra-articolare:
1 flaconcino da 20 mg/2 ml. 4. INFORMAZIONI CLINICHE.
4.1 Indicazioni terapeutiche. Patologie traumatiche e
degenerative delle articolazioni. Coadiuvante nella chirurgia
ortopedica. 4.2 Posologia e modo di somministrazione. In
via orientativa, salvo diverso parere del medico, infiltrare per
via intra-articolare una volta alla settimana 2 ml di HYALGAN®
(20 mg) per 5 settimane. 4.3 Controindicazioni. Ipersensibilità verso uno dei componenti e anamnesi positiva per allergia
alle proteine del pollo. Pazienti con gravi epatopatie.
4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso.
L’infiltrazione intra-articolare deve essere eseguita da
personale medico esperto, osservando le norme di tecnica
e di asepsi prescritte per questa modalità di somministrazione.
Particolari precauzioni devono essere adottate nei pazienti
con infezioni in atto in sede vicina a quella da infiltrare, onde
evitare la possibilità di insorgenza di artriti batteriche.
In presenza di versamento articolare, se ne consiglia
l’aspirazione prima di iniettare HYALGAN®. Tenere fuori dalla
portata dei bambini. 4.5 Interazioni con altri medicinali e
altre forme di interazione. L ’ acido ialuronico interagisce
con alcuni anestetici locali, prolungando il tempo di anestesia.
4.6 Gravidanza e allattamento. Sebbene non siano emersi
effetti embriotossici o teratogeni nella sperimentazione
animale, l’uso del farmaco in gravidanza e durante
l’allattamento è da riservarsi, a giudizio del medico, ai casi
di assoluta necessità e dopo attenta valutazione degli eventuali
rischi rispetto al beneficio atteso. 4.7 Effetti sulla capacità
di guidare e di usare macchinari. Il farmaco non interferisce
sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine. 4.8 Effetti
indesiderati. - Sporadicamente è possibile la comparsa,
immediatamente dopo l’infiltrazione, di moderata
sintomatologia algica di breve durata: in questi casi si consiglia
di mantenere a riposo l’articolazione e di applicare localmente
del ghiaccio. In presenza di segni oggettivi indicativi di una
riacutizzazione del processo infiammatorio cronico sottostante,
la somministrazione di acido ialuronico ha provocato, in rari
casi, una esacerbazione del quadro clinico. - Dall’inizio della
commercializzazione ad oggi sono stati riportati rari e sporadici
casi di reazione da ipersensibilità. 4.9 Sovradosaggio. Non
sono noti fenomeni di sovradosaggio. 5. PROPRIETÀ
FARMACOLOGICHE. 5.1 Proprietà farmacodinamiche.
L ’ acido ialuronico, un polimero naturale appartenente alla
classe dei glicosaminoglicani (mucopolisaccaridi acidi), è un
importante componente di tutte le matrici extracellulari ed è
presente in concentrazioni particolarmente elevate nella
cartilagine e nel liquido sinoviale. Il principio attivo della
specialità HYALGAN®, è una frazione di acido ialuronico ad alto
peso molecolare con elevato grado di purezza e di definizione
molecolare, che possiede particolari proprietà biochimiche,
chimico-fisiche e farmacologiche. La somministrazione intraarticolare di HYALGAN® nelle articolazioni artrosiche induce
una normalizzazione della visco-elasticità del liquido sinoviale
ed una attivazione dei processi di riparazione tissutale a livello
della cartilagine articolare. In alcuni modelli sperimentali è
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Scheda Tecnica
stata inoltre evidenziata una attività anti-infiammatoria ed
analgesica dell’acido ialuronico. Queste proprietà si traducono
in un miglioramento della funzionalità articolare ed in un
controllo della sintomatologia obiettiva e soggettiva correlata
alla malattia artrosica. 5.2 Proprietà farmacocinetiche.
L ’acido ialuronico esogeno, essendo una sostanza largamente
presente nell’organismo, viene fisiologicamente metabolizzato
dopo somministrazione parenterale integrandosi nelle comuni
vie metaboliche degli esosi. I risultati degli studi eseguiti
per via intra-articolare nel cane e nel coniglio, dopo
somministrazione unica e ripetuta, indicano che l’acido
ialuronico si distribuisce rapidamente nei tessuti articolari e vi
permane a lungo: il prodotto marcato si ritrova infatti nella
membrana sinoviale già dopo 2 h dalla somministrazione e vi
permane fino a 7 gg.; la massima concentrazione di acido
ialuronico marcato si ritrova nel fluido sinoviale e poi,
decrescendo, nella capsula articolare, nei legamenti e nel
muscolo adiacente. Per quanto riguarda la distribuzione negli
organi, radioattività viene ritrovata nel fegato, nei reni, nel
midollo osseo e nei linfonodi; l’eliminazione è principalmente
renale. Uno studio eseguito per via e.v. su ratte gravide
segnala la presenza di radioattività nella placenta ed in vari
organi del feto. 5.3 Dati preclinici di sicurezza. Studi di
tossicità acuta (DL50 ratto e topo e.v. > 50 mg/kg; DL50 ratto
e topo s.c.> 100 mg/kg), di tossicità subacuta e cronica, di
fertilità, di embriotossicità, di tossicità peri- e post-natale e di
mutagenesi, di tollerabilità intra-articolare e di immunogenicità,
hanno dimostrato che il farmaco è assai ben tollerato.
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE. 6.1 Lista degli
eccipienti. Sodio cloruro - Sodio fosfato monobasico diidrato
- Sodio fosfato bibasico dodecaidrato - Acqua p.p.i.
6.2 Incompatibilità. Non esistono incompatibilità chimicofisiche quando alle soluzioni di HYALGAN® vengono associati
i farmaci di comune impiego nella terapia intra-articolare,
quali i corticosteroidi. 6.3 Validità. 36 mesi. 6.4 Speciali
precauzioni per la conservazione. Il farmaco può essere
conservato, in flaconcino sigillato, a temperatura non superiore
a 25°C. 6.5 Natura e contenuto del contenitore e prezzo.
Flaconcino di vetro incolore, tappo a fungo in materiale
elastomero e capsula di alluminio - 1 flaconcino da 20 mg/
2 ml. 6.6 Istruzioni per l’uso. Togliere la ghiera in alluminio
ed il tappo in materiale elastomero e prelevare con una siringa
il prodotto da iniettare. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO. Fidia farmaceutici S.p.A.
- Via Ponte della Fabbrica 3/A - 35031 Abano Terme (PD) Codice Fiscale n. 00204260285. 8. NUMERO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO. 1 flaconcino
da 20mg/2ml: A.I.C. 026354011. 9. DATA DI PRIMA
AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE.
07.04.1986/ 01.06.2000. 10. DATA DI PARZIALE REVISIONE
DEL TESTO. 15.02.1999.
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