La RIZOARTROSI

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La RIZOARTROSI
Articolo a cura del Dr. Giuseppe Internullo
Specialista in Chirurgia della Mano, Università di Modena
www.chirurgiadellamanocatania.it
La rizoartrosi è una patologia artrosica che interessa la base del primo osso metacarpale e il
trapezio. Tale articolazione, denominata trapezio-metacarpale, è responsabile dei movimenti
articolari del I dito della mano. In condizioni di usura (attività lavorative) o per
predisposizione genetica può andare incontro a degenerazione con conseguente sintomatologia
dolorosa. Si manifesta con dolore, soprattutto alla prensione (cioè alla chiusura del pollice) e
durante i movimenti di rotazione (es. aprire una porta con le chiavi, aprire una bottiglia...).
Nei casi più avanzati si può riscontrare una deformità a zeta della base dell’articolazione.
Tutti i fattori in grado di determinare un danno a livello articolare possono essere
responsabile dell’insorgenza della rizoartrosi.
(quadro radiografico)
I principali fattori di rischio sono le attività lavorative ripetute nel tempo e particolarmente
usuranti per le mani, le patologie autoimmunitarie e la predisposizione genetica
Quando rivolgersi al medico? Quando vi è un dolore articolare alla base del pollice occorre
fare una visita specialistica con uno Specialista in CHIRURGIA della MANO. Una semplice
radiografia può essere indicativa dal punto di vista diagnostico. All’esame radiografico infatti
apparirà una riduzione dello spazio articolare con eventuale associazione di osteofitosi
(spuntoni ossei) o di lussazione.
Qual
è
il
trattamento?
Il
protocollo
terapeutico
prevede
tre
stadi:
-Riposo (da attuare tramite applicazione di tutore specifico) associato ad antinfiammatori,
-Riposo
associato
a
ciclo
di
infiltrazioni,
-Intervento chirurgico..
La scelta del tipo di intervento chirurgico va effettuata in base
allo
stadio
della
rizoartrosi
e
alle
esigenze
del
paziente.
Fondamentalmente i principali interventi chirurgici sono i seguenti:
Asportazione della cartilagine articolare ed interposizione di materiale spaziatore: è
una metodica relativamente nuova da attuare nei primi stadi di malattia; si asporta la
cartilagine e si interpone un materiale spaziatore inerte dal punto di vista biologico.
Artrodesi dell’articolazione: si fonde l’articolazione. In tal modo si riesce a garantire al
paziente un risultato soddisfacente dal punto di vista della conservazione della forza, meno
soddisfacente dal punto di vista della conservazione dei movimenti fini. Tale tipo di intervento
si utilizza negli stadi avanzati e nei pazienti che necessitano di una particolare forza per la
loro
attività
a
discapito
dell’escursione
articolare.
Legamentoplastica: si asporta il trapezio e si interpone del materiale biologico (in genere un
tendine). Di tale metodica esistono varie varianti, la più praticata è la legamento plastica in
sospensione utilizzando un capo dell’abduttore lungo del pollice, ancorandolo al flessore
radiale del carpo. Tale tipo di intervento consente di conservare i movimenti fini, ma non è
adatto a chi necessità di particolare forza nelle mani.
Protesizzazione: sono state ideate varie protesi che vanno a sostituire l’articolazione
trapezio-metacarpale, ognuna con pregi e difetti.
In genere ogni trattamento chirurgico è seguito da un periodo di immobilizzazione di almeno
30-45 gg, a cui seguirà un periodo analogo di fisiochinesiterapia. Quando consultate lo
specialista in CHIRURGIA della MANO, questo saprà spiegarvi quale intervento è
consigliabile per la vostra età, il tipo di lavoro che fate e per l’immagine radiografica che
produrrete. C’è chi critica l’iperspecializzazione e non l’apprezza……… ma a questo servono le
superspecializzazione. Bisogna dare ai pazienti le giuste indicazioni, idonei chiarimenti ed
eventuali suggerimenti.. Tutto deve essere programmato, progettato e concordato con il
paziente prima dell’intervento. Nulla deve essere lasciato all’improvvisazione del momento
dell’intervento, il giorno del ricovero il paziente deve sapere prima a cosa va incontro. Più
precoce è il trattamento, migliore sarà la prognosi se accompagnate da cure riabilitative
idonee per cui è consigliabile rivolgersi ad uno Specialista in Chirurgia della Mano.
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