IL NOVECENTO IN PILLOLE Progressi della democrazia • All’inizio del XX secolo in Europa non c’erano più monarchie assolute. Tra la metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento il suffragio universale maschile era stato introdotto in molti Stati: Francia, Danimarca, Grecia, Germania, Bulgaria, Spagna, Belgio, Norvegia e Austria. Fuori d’Europa era in vigore negli Stati Uniti, nell’Australia e nella Nuova Zelanda. Nel 1912 fu introdotto anche in Italia e in Argentina. In Inghilterra nel 1918. I primi movimenti femminili e il welfare state • Le donne non potevano votare e, quindi, iniziarono a lottare per ottenere parità di diritti con gli uomini: movimenti femministi sorsero fin dalla seconda metà del XIX secolo. Dopo le leggi sociali approvate in Germania tra il 1883 e il 1889 anche i governi liberali inglesi del 1906-1914, posero le basi dello Stato assistenziale (o Welfare State) moderno, uno Stato cioè che si assume il compito di assicurare ai cittadini protezione e benessere e di pagare le spese che ciò comporta. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dalla metà del Seicento all’inizio del Novecento © Zanichelli editore 2013 L’età giolittiana • Dopo la morte di Umberto I, il nuovo sovrano fu Vittorio Emanuele III, re d’Italia dal 1900 al 1945. Egli affidò l’incarico di presidente del Consiglio dei ministri a un piemontese di orientamento liberaldemocratico, Giovanni Giolitti, che ricoprì l’incarico quasi senza interruzione dal 1903 al 1913, decennio che gli storici chiamano «età giolittiana». Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dalla metà del Seicento all’inizio del Novecento © Zanichelli editore 2013 Nascono i partiti di moderni e si diffonde il patriottismo • Negli Stati Uniti, fin dalla metà dell’Ottocento, il sistema politico si è basato sul bipartitismo: due grandi partiti, il repubblicano e il democratico, si combattono e si alternano al governo. Nella maggior parte degli Stati del mondo invece si sono sviluppati molti partiti, di destra, di sinistra e di centro: in questo caso il sistema politico si definisce pluripartitico. In altri paesi c’è un solo partito, quello al potere (monopartitismo). Intanto, i governi, appoggiano la diffusione del nazionalismo. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dalla metà del Seicento all’inizio del Novecento © Zanichelli editore 2013 I paesi industrializzati riprendono l’espansione coloniale • Tra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo ci fu una massiccia ripresa dell’espansione coloniale. Questa nuova fase di intenso – e talvolta esasperato – colonialismo, cui gli storici danno anche il nome di imperialismo, influenzò la storia mondiale successiva in tutti i continenti del globo. Conquista e occupazione si svolsero in modo tumultuoso, con contrasti e tensioni fra gli Stati colonizzatori, che più volte giunsero a un passo dalla guerra. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dalla metà del Seicento all’inizio del Novecento © Zanichelli editore 2013 La politica coloniale italiana • Come le altre potenze europee anche l’Italia partecipò attivamente alla conquista e alla spartizione dell’Africa. La vicenda coloniale italiana ebbe inizio nel 1869, pochi mesi dopo l’apertura del canale di Suez. Gli Italiani occuparono dapprima alcune basi (Assab e Massaua), poi una fascia di territori, che nel 1890 divenne il nucleo della prima colonia italiana, l’Eritrea. Contemporaneamente l’Italia impose il suo protettorato anche sulla Somalia, ossia la zona costiera meridionale del Corno d’Africa. Ma la prima fase colonialista italiana si concluse con un fallimento, la disfatta di Adua, che chiuse e provocò la caduta del governo di Francesco Crispi fautore dell’impresa. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dalla metà del Seicento all’inizio del Novecento © Zanichelli editore 2013 L’Italia alla conquista della Libia • La guerra contro l’Impero ottomano per la conquista della Libia ebbe inizio nell’ottobre 1911 e durò un anno. Gli Italiani conquistarono rapidamente le principali città libiche lungo la costa e, nonostante una tenace resistenza dei villaggi interni aiutati dai Turchi, nel 1912, l’Impero ottomano dovette cedere e con la pace di Losanna la Libia divenne una colonia italiana. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dalla metà del Seicento all’inizio del Novecento © Zanichelli editore 2013 Il Giappone si modernizza • Il Giappone riuscì ad evitare il controllo coloniale sul suo territorio modernizzandosi, passando cioè rapidamente da un regime feudale vecchio di secoli all’industrializzazione. Sotto la guida dell’imperatore Mutsuhito, salito al trono nel 1868 all’età di quindici anni, venne abbattuta la struttura feudale del paese e i contadini, liberati dalla servitù della gleba, formarono la manodopera necessaria alla nascente industria. Nel 1889 una costituzione fece del Giappone una monarchia costituzionale, pur confermando il tradizionale carattere divino della carica imperiale. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dalla metà del Seicento all’inizio del Novecento © Zanichelli editore 2013 La prima Guerra Mondiale 10 Le cause della guerra Competizione Politica: colonialismo Competizione Economica: imperialismo Crisi dei Balcani Assassinio di Sarajevo Prima guerra mondiale 11 DUE SCHIERAMENTI - TRIPLICE ALLEANZA: 1882 Austria – Germania - Italia - TRIPLICE INTESA: 1907 Francia – Gran Bretagna Russia Fronte occidentale I principali fronti della Grande Guerra Fronte orientale Fronte italo-austriaco 13 Le date della Grande guerra 1914 • Le grandi potenze erano convinte che la guerra sarebbe durata solo qualche mese. • Gli Stati Maggiori degli eserciti avevano studiato una strategia che prevedeva la guerra di movimento (Blitzkrieg). • Per questa ragione la Germania attaccò per prima e, soprendendo Belgio e Olanda, stati neutrali, penetrò profondamente nel territorio francese. 14 Le date della Grande guerra 1914 • I francesi contrattaccarono e respinsero i tedeschi dopo durissime battaglie sul fiume Marna. • Con la battaglia della Marna termina la guerra di movimento e comincia una logorante guerra di posizione lungo tutto il fronte occidentale. 15 Le date della Grande guerra 1915 • Si apre così un nuovo fronte: quello austroitaliano sul Piave. 17 Le date della Grande guerra 1916 • A Verdun, i francesi a caro prezzo riescono a difendere il loro territorio da un terribile attacco tedesco. Poco dopo furono gli inglesi a tentare un attacco sulla Somme. Ma anche in questo caso senza successo. 18 Le date della Grande guerra 1917 • Il 1917 è l’anno decisivo per la guerra. Sul fronte orientale i russi, in preda ad una rivoluzione, abbandonano la guerra. • Il trattato di Brest-Livosk costringe la Russia a cedere vasti territori. 19 Le date della Grande guerra 1917 LA RIVOLUZIONE RUSSA Le date della Grande guerra 1917 • Sul fronte occidentale, il 1917 segna l’entrata in scena degli USA nella guerra. • Sul fronte italoaustriaco, a gli austriaci sbaragliano le truppe italiane a Caporetto. 21 Le date della Grande guerra 1918 • Sul fronte occidentale, gli alleati, forti del sostegno americano, sfondano le linee tedesche. • Sul fronte italo-austriaco, gli italiani a Vittorio Veneto sconfiggono gli austriaci. • Austria-Ungheria e Germania firmano l’armistizio il 4 e l’11 novembre 1918. 22 I soldati al fronte Soldati (di G. Ungaretti) Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie 23 "Sono ritornato dalla più dura prova che abbia mai sopportato: quattro giorni e quattro notti, 96 ore, le ultime due immerso nel fango ghiacciato, sotto un terribile bombardamento, senza altro riparo che la strettezza della trincea, che sembrava persino troppo ampia. I tedeschi non attaccavano, naturalmente, sarebbe stato troppo stupido. Era molto più conveniente effettuare una bella esercitazione a fuoco su di noi; risultato: sono arrivato là con 175 uomini, sono ritornato con 34, parecchi quasi impazziti". Dal fronte occidentale, 1916 La vita in trincea • Le trincee erano lunghissime linee di scavo che la fanteria, formata prevalentemente da contadini, praticava nel terreno per proteggersi dagli incessanti bombardamenti dell'artiglieria nemica. Esse erano difese in modo piuttosto rozzo da parapetti costruiti con la terra scavata e rinforzati da sacchi di sabbia. Il fronte occidentale era costituito da linee parallele di trincee che si estendevano senza interruzione da Ostenda fino alla frontiera svizzera. 25 La società civile • Nel corso della guerra mutarono la struttura del lavoro in fabbrica, la composizione della classe lavorativa con la massiccia presenza delle donne. 26 La società civile • Tutta l’economia degli Stati belligeranti era diretta al sostentamento dello sforzo bellico (industria per gli armamenti, agricoltura per i rifornimenti) 27 Il mondo dopo la guerra Il mondo dopo la guerra 1918 I 14 punti di Wilson 1919 Fondazione della Società delle Nazioni 1919 Conferenza di pace di Parigi Il mondo dopo la guerra La società nel dopoguerra Secondo molti storici, la Prima guerra mondiale costituì il vero inizio del XX secolo, poiché il mondo nei primi anni del Novecento non era stato molto diverso da quello degli ultimi decenni del XIX secolo. Le principali conseguenze della guerra furono una grave crisi economica e profondi cambiamenti territoriali da cui nacquero nuovi Stati. Il mondo dopo la guerra La società nel dopoguerra Tra le conseguenze più gravi vi fu la difficoltà di riconciliare le nazioni tra loro, dopo anni di propaganda bellica che aveva equiparato lo straniero ad un nemico. Il mondo dopo la guerra La società nel dopoguerra La guerra danneggiò profondamente anche l’economia e la società: per mantenere gli eserciti, gli Stati avevano dovuto stampare più denaro: ciò provocò una forte inflazione, cioè un aumento dei prezzi. le industrie, che durante la guerra avevano prodotto a pieno ritmo, fecero fatica a riprendere la normale produzione. La conseguenza fu la disoccupazione per molti reduci. Tutto ciò creò una grande insoddisfazione tra la popolazione. TRATTATI DI PACE 1918 FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE MA I TRATTATI FIRMATI TRA 1919 E 1920 4 POTENZE VINCITRICI: POTENZA RAPPRESENTANTE ITALIA VITTORIO EMANUELE ORLANDO FRANCIA GRAN BRETAGNA STATI UNITI GEORGES CLEMENCEAU DAVID LYOD GEORGE WOODROW WILSON Il mondo dopo la guerra 2. I trattati di pace La conferenza di Parigi, da destra: il presidente statunitense Woodrow Wilson, il francese Georges Clemenceau, l’italiano Vittorio Emanuele Orlando e il britannico Lloyd George. IL PUNTI FONDAMENTALE - La GERMANIA fu considerata la responsabile della guerra: - Pagare i danni della guerra - Flotta e esercito ridotti - Privata delle colonie - Alla Francia fu permesso di sfruttare le miniere tedesche della Saar - Altri territori tedeschi furono dati alla Danimarca E L’ITALIA? L’Italia ricevette il Trentino, l’Alto Adige, la Venezia Giulia e Trieste MA L’Italia voleva gli altri territori stabiliti nel PATTO DI LONDRA MA Gli altri stati vincitori non volevano che l’Italia avesse colonie in Europa. Vane furono le proteste dei rappresentanti italiani, che non ottennero altri territori Questo fatto fece parlare di VITTORIA MUTILATA in Italia