COMPLEMENTI di ECONOMIA POLITICA (II semestre)

Introduzione
COMPLEMENTI di ECONOMIA POLITICA (II semestre)
Enrico Marchetti – a.a. 2011 - 2012
Sapienza Università di Roma
Corsi di Laurea: ECO N.O.; ECOTUR N.O
E – mail:
Home page:
Tel.:
[email protected];
[email protected]
http://www.dipecodir.it/docenti/anteprimadoc.php?page=Home&idutente=116
06/49766352 (Roma);
081/5474734 (Napoli)
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E. Marchetti
Introduzione
Informazioni generali sul corso:
PROPEDEUTICITÀ:
Economia Politica;
CREDITI:
9 CFU;
PREREQUISITI MATEMATICI:
derivate, serie, studio funzioni, sistemi di equazioni lineari,
equazioni alle differenze (I ordine – lineari);
TESTI DI RIFERIMENTO:
G. Impicciatore, Introduzione alla moderna microeconomia, Padova, Cedam,
2006; De Vincenti, Approfondimenti di macroeconomia, Roma, Carocci,
2003.
ALTRO MATERIALE DIDATTICO: scaricabile presso il sito del docente: Dispense, Slides, ecc.
ESAMI (MODALITÀ E VOTI):
esame scritto, ecc. …
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PROGRAMMA a.a. 2011 – 2012
MICORCONOMIA:
1. Richiami alla microeconomia di base: equilibrio del consumatore, equilibrio dell’impresa, equilibrio di mercato.
2. Le scelte dell’impresa concorrenziale: massimizzazione del profitto in produzione singola e in produzione
congiunta; le funzioni di offerta di beni e domanda di fattori (rif.: . Impicciatore, Parte II - Capp. 1 (par. 13) e 2
(parr. 1, 2, 11 e 12))
3. L’equilibrio economico generale: il modello statico di equilibrio generale; efficienza dell’equilibrio (rif.:
Impicciatore Parte III – Cap. 1; Cap. 2 (par.1,2,3); Marchetti: Dispense)
4. I fallimenti del mercato e le forme di mercato non concorrenziali: monopolio, oligopolio, concorrenza
monopolistica (rif.: Impicciatore Parte IV – Capp. 1 (tranne par. 8), 2 (tranne par. 5); Marchetti: Dispense)
Materiale bibliografico:
G. Impicciatore, Introduzione alla moderna microeconomia, Padova, Cedam, 2006.
E. Marchetti, Equilibrio, efficienza e benessere, Dispense a cura del docente, 2012.
Lucidi dalle lezioni, ulteriori dispense ed esercizi: presso il sito e la copisteria al piano terra della Presidenza.
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MACROCONOMIA:
1. Richiami: i fatti stilizzati e il metodo della macroeconomia; il modello IS-LM. (rif. De Vincenti cap. 1)
2. Il modello keynesiano completo: l’equilibrio AD-AS; effetto Keynes, effetto Pigou, effetto Fisher; La sintesi
neoclassica e la curva di Phillips (rif.: . De Vincenti, Capp. 3,4)
3. Il Monetarismo: tasso naturale di disoccupazione, aspettative e ruolo della politica monetaria (rif.: De Vincenti,
cap. 5)
4. La Nuova Macroeconomia Classica: microfondazione della macroeconomia e aspettative razionali; la
proposizione di inefficacia della politica economica; la teoria del ciclo economico reale (rif.: De Vincenti, Cap.
6; Marchetti: Dispense, sez. 1 e 3)
5. La Nuova Economia Keynesiana: dai fallimenti del mercato microeconomici ai fallimenti macroeconomici;
NAIRU e conflitto distributivo; l'efficacia della politica economica (rif.: De Vincenti, cap. 7)
6. La teoria della crescita: dal modello di Solow alla teoria della crescita endogena. (rif. De Vincenti, cap. 8)
Materiale bibliografico:
C. De Vincenti, Approfondimenti di macroeconomia, Roma, Carocci, 2003: tutto tranne Capp. 2 e 9.
E. Marchetti, Microfondazioni e equilibrio generale nella NMC, Dispense a cura del docente, 2012.
Lucidi dalle lezioni, ulteriori dispense ed esercizi: presso il sito e la copisteria al piano terra della Presidenza.
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RICHIAMI DI MICROECONOMIA
CONCETTI di BASE
La scienza economica (o economia politica) in generale
… di quali fenomeni si occupa ?
- Produzione di beni e servizi
Fondamentalmente di queste tre
categorie principali:
- Scambio di beni e servizi
- Utilizzo finale dei beni e servizi
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¾ La produzione avviene all’interno di unità dette aziende (di varia natura: imprese, organizzazioni,
pubbliche o private, ecc.)
¾ Lo scambio avviene nei mercati – un mercato è l’insieme delle relazioni di scambio che gli agenti
economici intrattengono relativamente ad un dato bene o servizio.
¾ L’utilizzo finale dei beni può essere per consumi (esauriscono il bene nel periodo corrente) o per
investimenti (accumulazione di risorse in vista di consumo futuro).
La scienza economica studia
l’allocazione di risorse scarse tra usi alternativi in vista di obiettivi non necessariamente coincidenti ….
Cioè:
è una scienza che studia modalità e conseguenze di un certo tipo di decisioni
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Metodo:
I)
in generale, si fonda su quattro pilastri:
Razionalità degli agenti economici
– come vengono prese le decisioni economiche
II)
Efficienza
– in quale modo vengono impiegate le risorse disponibili
III)
Equilibrio
– la compatibilità delle scelte dei vari agenti economici
IV) Modelli formalizzati
Un modello è:
– efficacia e limiti dell’analisi economica come teoria scientifica.
un insieme di equazioni che vuole descrivere in modo stilizzato e
quantitativo una certa classe di fenomeni
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MICROECONOMIA:
Studia le decisioni di:
¾ Singoli agenti economici
(principalmente: consumatori e imprese);
¾ Scambio e di transazione su singoli mercati
Cioè: a parità di altre condizioni…
queste analisi hanno chiaramente valore di per se, ma:
La microeconomia generalizza queste sue indagini per poter arrivare anche a comprendere il funzionamento di un :
Sistema Economico vasto e integrato
formato cioè da un gran numero di agenti individuali, di beni e di mercati
Questa linea di ricerca (teoria dell’EEG) fa da ponte verso la
MACROECONOMIA….
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Gli oggetti fondamentali di studio della microeconomia sono dunque:
Consumatori, Imprese, Mercati
Equilibrio del Consumatore
Vincolo di Bilancio:
p1q1 + p2 q2 = €Y
due beni q, prezzi p e reddito monetario €Y
q2
q2
€Y/p2
↑ €Y
↓ p2
€Y/p1
q1
q1
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Preferenze del Consumatore:
U = U (q1, q2 )
con:
∂ 2U
∂U
> 0;
∂qi
∂qi2
<0
q2
U'
↑U
U
q1
La funzione di utilità U è concava nei due beni q;
le curve di indifferenza U sono convesse nei beni.
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Equilibrio del consumatore:
max U = U (q1, q2 )
q1 ,q2
s.t. p1q1 + p2 q2 = €Y
Soluzione (C.P.O.):
SMS1, 2 =
∂U / ∂q1 p1
=
∂U / ∂q2 p2
q2
La CPO si ottiene dal metodo di Lagrange:
∂U
− λp1 = 0;
∂q1
€Y/p2
q2*
∂U
− λp2 = 0;
∂q2
A
q1*
€Y/p1
q1
NOTA: assumeremo sempre (a meno di
segnalazioni) che le condizioni di II ordine
siano sempre soddisfatte.
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Si riduce il prezzo del bene 2:
Aumenta il reddito €Y
aumenta il consumo di q2 (sostituzione)
aumenta il consumo di entrambi (beni normali)
q2
q2
B
↑ €Y
C
€Y /p2
A
↓ p2
A
€Y /p1
q1
q1
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Equilibrio dell’impresa
Costi dell’impresa:
C = v1x1 + v2 x2
due input x, prezzi input v, produce un bene q
x2
x2
C/v2
↑C
↓ v2
C/v1
x1
x1
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Funzione di produzione:
q = Q( x1 , x2 )
con:
∂Q
> 0;
∂xi
∂ 2Q
<0
∂xi2
x2
↑q
q
x1
La funzione di produzione Q è concava nei due input x;
gli isoquanti q sono convessi negli input.
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Si assume che l’impresa voglia produrre una quantità fissa q
min C = v1 x1 + v2 x2
Minimizzazione dei costi:
x1 , x 2
cioè:
ricerca dell’ efficienza economica.
s.t. = Q(q1 , q2 ) = q
Soluzione (C.P.O.):
SMST1, 2 =
∂Q / ∂x1 v1
=
∂Q / ∂x2 v2
x2
La CPO si ottiene dal metodo di Lagrange:
∂Q
− λv1 = 0;
∂x1
x2 *
A
x1 *
q
x1
∂Q
− λv2 = 0;
∂x2
NOTA: assumeremo sempre (a meno di
segnalazioni) che le condizioni di II ordine
siano sempre soddisfatte.
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Aumenta la produzione desiderata: q’ > q
(sostituzione input: analoga a quanto sopra…)
aumenta il consumo di entrambi gli input (costo)
x2
↑q
C
q’
A
q
x1
Ipotesi: prezzi input v1,2 invariati: se si vuole aumentare la produzione q allora l’uso degli input x1,2 cresce
Aumenta il costo C !
emerge dunque una funzione di costo dell’impresa: C = C(q) con dC/dq > 0
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Profitto dell’impresa:
Π = pq − v1x1 − v2 x2 = pq − C
Usando la funzione di costo:
Π = pq − C (q )
dove pq sono i ricavi dell’impresa.
In concorrenza perfetta, il prezzo di vendita p è un dato per l’impresa;
Razionalità economica individuale:
Massimizzare il profitto Π scegliendo q:
C.P.O.:
dΠ
dC (q )
= p−
=0
dq
dq
In concorrenza perfetta, l’impresa produce (e offre) la
max Π = pq − C (q )
q
p=
da cui:
dC
dq
quantità q che eguaglia il prezzo al costo marginale.
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Equilibrio di mercato
Equilibrio su un mercato
(quello del bene q)
Assumiamo che valgano le ipotesi della concorrenza prefetta:
¾ il bene è omogeno: le imprese presenti nel mercato producono tutte lo stesso oggetto economico;
¾ le imprese sono piccole rispetto al mercato – la produzione del singolo è piccola rispetto alla domanda di
mercato;
¾ vi sono molte imprese nel mercato;
¾ non ci sono barriere (economiche) all’entrata nel mercato (o all’uscita);
¾ vi è completa informazione su prezzi e condizioni di vendita.
Ipotesi che riguardano le imprese; per i consumatori di solito esse sono soddisfatte.
In queste circostanze, la singola impresa
non può influire sulla fissazione del prezzo p
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Occorre costruire le funzioni di
Domanda di mercato:
domanda e offerta di mercato
Dall’equilibrio del consumatore, abbiamo visto che:
se p2 scende
q2 domandato cresce
e che:
se €Y cresce
q2 domandato cresce
Dunque se il bene è normale e se l’effetto sostituzione prevale su quello di reddito,
La funzione di domanda individuale del consumatore avrà questa forma:
q = f(p, €Y)
p
Con:
df ( p,€Y )
<0
dp
e
df ( p,€Y )
>0
d €Y
q = f(p, €Y)
q
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Diversi consumatori.
Sommiamo orizzontalmente le singole domande di mercato,
cioè sommiamo per ogni prezzo p le quantità domandate da ciascun consumatore
–
Esempio:
3 consumatori con domande: f1(p), f2(p) e f3(p); al prezzo p’ sommiamo le 3 quantità domandate: q1, q2, q3
Avremo la q. domandata totale q’ (a p’); ripetendo per ogni p, si ottiene la domanda di mercato:
q = D(p)
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p
q = D(p)
f2(p)
f3(p)
f1(p)
p‘
q1
q2
q3
q‘
q
Offerta di mercato
In concorrenza il prezzo è un dato
Però, l’offerta di beni
il ricavo di un’impresa è: R = pq ricavo marginale:
R' =
dR
=p
dq
differisce dal breve al lungo periodo:
¾ breve periodo –
se p varia:
- le imprese comunque sono presenti nel mercato in numero fisso;
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- aggiustano solo gli input legati ai costi variabili (es. materie prime);
¾ lungo periodo –
se p varia:
- numero di imprese variabile: se si fanno profitti > 0 nel breve p. allora le entrano nuove imprese, (con Π <
0 le imprese escono);
- le imprese possono aggiustare gli input fissi: cambiare impianto.
Quindi la funzione di costo è diversa dal breve a lungo periodo:
equilibrio impresa:
p = dC / dq
occorre considerare anche il
costo medio:
Breve periodo
Nota:
C (q ) < 0
Cme =
e
CL (q )
C (q )
q
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p
Cme
dC/dq
A
R’ = p
B
q
q*
Se il costo medio è minore del prezzo:
Cme
Nella figura infatti il profitto unitario è:
è il segmento AB
< p
allora l’impresa fa profitto positivo.
Man mano che il prezzo sale, la quantità prodotta cresce e il profitto aumenta:
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p
p
dC/dq
q = g(p)
Cme
A
R’ = p
B
q*
q
q**
q
Dunque, l’impresa (tutte per la verità) aumenta(no) l’offerta del bene – offerta dell’impresa: q = g(p)
Per ottenere l’offerta di mercato, basta sommare (orizzontalmente) le varie funzioni g delle imprese.
Curva di offerta di mercato:
q = S(p)
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p
q = S(p)
q
Equilibrio di mercato – breve periodo:
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Si ha con il prezzo p* per cui:
p
S = D
cioè:
S(p*) = D(p*)
e risulta la q*
Supponiamo che le imprese facciano
profitti nulli nell’equilibrio (p*, q*)
q = S(p)
p*
q = D(p)
q*
Interviene ora uno shock di domanda positivo:
q
↑p
→
i profitti crescono e sono positivi
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p
p
S(p)
p*
S(p)
p*
D(p)
q*
D(p)’
q
q*
q**
q
Ma profitti positivi attirano nuove imprese! Cresce quindi la produzione offerta e la S si sposta verso destra…
Fino a che non si torna al p* originario: La curva di offerta di lungo periodo può essere orizzontale
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