Domenica 10 aprile
3a Domenica di Pasqua
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ORARIO DELLE SANTE MESSE
Feriali 6,40
9
18
Giovedì ore 19,00 nella Cappella dell’Oratorio
Festivi 9 – 10,30 – 12 – 18,00
ORARIO DELL’ORATORIO
Lunedì - Venerdì 16 - 19
Sabato
16 – 18,45
Cari Parrocchiani,
Questa settimana Vi propongo il testo del bellissimo inno che si canta nella Veglia Pasquale: “ L'EXULTET “
Una sera prima o dopo cena leggiamolo in famiglia.
Don Mario
Esulti il coro degli angeli, esulti l'assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così grande splendore;
la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.
Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo
Signore, e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in festa.
E' veramente cosa buona e giusta
esprimere con il canto l'esultanza dello spirito,
e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente,
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.
Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo,
e con il sangue sparso per la nostra salvezza
ha cancellato la condanna della colpa antica.
Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello,
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.
Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri
padri, dalla schiavitù dell'Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.
O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di
bontà:
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
Davvero era necessario il peccato di Adamo,
che è stato distrutto con la morte del Cristo.
Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!
(O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere
il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il
giorno, e sarà fonte di luce per la mia delizia.)
Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,
lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori,
la gioia agli afflitti.
(Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti,
promuove la concordia e la pace.)
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo creatore!
Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato
con lo splendore della colonna di fuoco.
In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di
lode, che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri,
nella solenne liturgia del cero,
frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.
Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel
Cristo dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del
mondo, li consacra all'amore del Padre
e li unisce nella comunione dei santi.
Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero,
offerto in onore del tuo nome
per illuminare l'oscurità di questa notte,
risplenda di luce che mai si spegne.
Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della
morte, risorge vincitore dal sepolcro.
Salga a te come profumo soave,
si confonda con le stelle del cielo.
Lo trovi acceso la stella del mattino,
questa stella che non conosce tramonto:
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena
e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
(Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse
redenti.)
Un giovane della nostra Parrocchia deve finire un corso di studi per poter essere così assunto e avere un
posto di lavoro. Non può lavorare perché deve seguire il corso. Non ce la fa....C'è solo una piccola
pensione della mamma anziana. Possiamo aiutarlo !
Don Mario
Vangelo di Giovanni (21, 1-19)
Quando l’uomo arriva ad un punto morto e deve decidere, la cosa che gli viene più naturale è tornare
indietro. Simone era pescatore e torna a pescare …. l’esperienza di vita con Gesù, la tragedia della
passione, l’esaltante avventura della Resurrezione non riescono a spingerlo oltre … tira fuori le solite
reti di sempre. E’ proprio come l’uomo di sempre, capace di rifugiarsi nelle rassicuranti vecchie reti
nell’affrontare la vita e la storia! Basta guardare oggi l’economia, i rapporti sociali, i rapporti
internazionali: dov’è la stuzzicante novità del Vangelo di cui i cristiani dovrebbero essere testimoni?
Nelle leggi del mercato? Nelle armi della guerra? Nella giustizia sociale? Nelle gestione corrotta della
cosa pubblica e a volte perfino della Chiesa? Queste reti sono vuote come vuota è diventata la nostra
società di oggi … Il tradimento di Pietro (e nostro) brucia ancora. Sì, ha tradito: ha detto di non
conoscerlo. Si è lasciato spaventare dalla ignoranza degli altri. E ora ha nel cuore la certezza di essere
un buono a nulla, di avere sbagliato tutto, di essere un imperdonabile traditore. Basta. E’ stata una bella avventura,
indimenticabile. Ma ora è tempo di mettere un punto, di voltare pagina, di tornare alla vita normale. Pietro si sente da buttare.
Spolvera le reti, trascina la barca al largo, si ritorna al quotidiano. Deluso. Mentre torna a riva con i suoi compagni, scoraggiati
anche da quell’ultima pesca infruttuosa, sulla spiaggia vedono un uomo che ha acceso un fuoco e ha le braci pronte per
cuocere il pesce. Ma loro non hanno nulla da offrire. Lo sconosciuto li invita a fare un ultimo tentativo ed ecco che le reti si
riempiono talmente tanto che faticano a tirarle su. I gesti e le parole sono così simili a quelli che avevano udito tanto tempo
prima: riconoscono il Signore! Pietro è impaziente e si tuffa per raggiungere la riva. Credo che Gesù vivo e risorto non si fa
riconoscere immediatamente, perché vuole che impariamo a riconoscerlo nel volto di OGNI fratello che incontriamo. Magari
proprio dietro il volto di chi non ci aspetteremmo! Sarebbe bello anche per noi entrare a questo punto del racconto, e sostituirci
a Pietro. Gesù chiede anche a me per tre volte se lo amo. Me lo chiede in modo insistente, come uno scalpello che batte e
ribatte più volte la roccia che indurisce il mio cuore. Ho molte barriere che si sono alzate nei confronti di Dio nel corso della mia
vita. La fede, che è adesione profonda e sincera in Gesù, è spesso nascosta e soffocata da abitudini, durezze nel
comportamento e anche durezze religiose che mi portano talvolta a dire molti “amen” nelle celebrazioni, ma manca l’amen
profondo, il sì vero! Ma a tutti noi quel dialogo umano tra Gesù e Pietro dice qualcosa di estremamente consolante. Ci dice cioè
che se erriamo Gesù, quando ci siamo ravveduti, non ricorda il nostro sbaglio e vede in noi solo quello splendido disegno per il
quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio!
Lunedì
Giovedì
11 Aprile ore 18,30 in Oratorio riunione della Commissione Comunicazione allargata
14 Aprile ore 18.00 Samperdelcinema “La corruzione” ; ore 20 apericinema; ore 21 film " Le mani sulla città"
ore 18,30 in Oratorio “Santa Messa”
Venerdì
15 Aprile ore 17,30 presso Club Amici del Cinema (Cinema parrocchiale) dibattito “Tra diritto di rimanere
nella propria terra e dovere di accoglienza”. Segue “solidal happy hour “ con buffet e
degustazione di vini; alle 21,15 proiezione del film “Fuocoammare” con ingresso gratuito
Sabato
16 Aprile Tutti a Torriglia per le pulizie di stagione. Si parte alle ore 08,00 dall’Oratorio
Domenica 17 Aprile QUARTA DOMENICA DI PASQUA . Ritiro dei ragazzi delle prime comunioni con inizio per la Santa
Messa della 10,30. A seguire Catechesi e pranzo condiviso.
QUANDO LA CORRUZIONE CI CIRCONDA
Giovedì 14 aprile si terrà il quarto incontro di Sampierdelcinema dal titolo indubbiamente
intrigante, “La corruzione”, tema quanto mai attuale e coinvolgente. Il sottotitolo recita così:
“Come un cancro, o meglio come un nido di termiti che consuma dall’interno il legno fino a
sfibrarlo, a sfarinarlo, ad annientarlo, così la corruzione si insinua nel tessuto sano della
società, succhiandone la linfa e aggredendone le funzioni vitali”. “Furto di democrazia” l’ha
definita il presidente Mattarella, e forse non basta: è un’iniezione che ci sfiora sempre, che
spesso ci tocca da vicino e ci fa del male.”
La corruzione indica, in senso generico, la condotta di un soggetto che, in cambio di denaro
oppure di altre utilità e/o vantaggi, agisce contro i propri doveri ed obblighi. Questo fenomeno
ha molte implicazioni, soprattutto dal punto di vista sociale e giuridico. Ad esempio la
corruzione endemica si verifica quando la corruzione non è più un atto isolato, ma quando
diventa un atto comune, direi anche “consuetudinario”. Oggi sentiamo parlare di corruzione
quasi quotidianamente, in tutti i campi, e le sue frontiere si sono via via allargate: dal fatto
personale, amicale, a quello che coinvolge tutta una città, tutta una regione, tutto un Paese e anche altri stati al di fuori esso.
Scandali finanziari, le riprese o le telefonate dei “soliti furbetti”, scandali nel mondo dello sport, nel mondo degli appalti pubblici,
la concussione, il trasferimento di denaro all’estero, gli scandali edilizi, procedure pubbliche che coinvolgono banalmente la
manutenzione delle strade, i servizi per i disabili, gli ospizi, gli affitti “generosi” di case, le distorsioni dovute alle violazioni dei
generi alimentari,…. e via di seguito! L’elenco sarebbe troppo lungo e va dal piccolo tornaconto personale ai grossi scandali che
investono milioni (o miliardi) di euro. Il risultato finale è quello di insinuarsi in un processo economico che fatica ad essere sano,
a volte con esiti direi pure devastanti.
I relatori di quest’incontro saranno: Ferruccio Sansa, giornalista, che ci proporrà un excursus di fenomeni di corruzione che
quasi quotidianamente incontriamo nei nostri giornali e, ahimè, nella nostra vita – Giovanni Maria Flick, avvocato, giurista,
uomo delle nostre istituzioni, che ci presenterà il risvolto giudiziario legato alla cultura dell’illegalità, la sensazione di insicurezza
diffusa dal vedere attorno a noi il proliferare della corruzione, ma al tempo stesso il diffondersi di una cultura delle regole e di
una dignità di cui l’uomo sente profondamente di essere padrone – Tano Grasso, presidente della Federazione associazioni
antiracket, che mostrerà un caso particolare di corruzione coi fenomeni dell’usura, della mafia, della lotta alla liberalizzazione
dell’impresa.
Come sempre l’appuntamento è alle ore 18 presso la sala del Club Amici del Cinema, alle ore 20 seguirà la solita “apericena” e
alle 21 lo storico film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, nella versione recentemente restaurata a cura della Cineteca di
Bologna.
Sandra Negri
A c u r a d i “ Il N o d o S u l l e A l i d e l M o n d o O n l u s "
STORIA DELL’EMIGRAZIONE TRA IL XIX E IL XX SECOLO 7a
parte
Migrazioni interne sotto il Fascismo
Dopo la prima guerra Mondiale, ci fu una forte instabilità in Italia che nel 1922 si risolse con l'avvento del
Fascismo di Mussolini, nello stesso periodo il presidente Coolidlige nel 1924 chiude con il sistema delle quote la
porta americana, o meglio la restringe per la migrazione italiana e cattolica in generale, adducendo teorie
eugenetiche, sulla classificazione delle etnie umane
Per la prima volta sotto il fascismo abbiamo il fenomeno della migrazione interna, dovuto al blocco imposto da
Coolidge, e che fu tolto solo dopo la II guerra mondiale, cosa che il fascismo cercava di bloccare.
Come tutti i regimi totalitari Comunismo e Nazismo il Fascismo non vedeva di buon occhio lo spostamento di
masse dai luoghi di nascita, a quelli dove vi era lavoro, perché ciò era pericoloso per il suo controllo politico, persino il turismo interno
ed estero era controllato rigidamente, con un sistema di controlli, che aveva nei capi di edificio i primi controllori.
Ma proprio il blocco operato dagli USA favorisce la migrazione dal Veneto e dal meridione verso le città del triangolo industriale
Genova, Milano e Torino, che vedono aumentare notevolmente la propria popolazione, per fare un esempio nel 1922 Genova aveva
550000 abitanti, all'inizio della seconda guerra mondiale 665000.
Pur con tutta la sua retorica ed i suoi controlli il Fascismo non riesce a fermare questa marea umana si calcola che fino al 1940 quasi un
milione di persone migrarono verso le città e le regioni del Triangolo industriale.
Questo fenomeno è la prova generale di quello che segnerà significativamente gli anni del boom economico(1956.1973).
Associazione “Il Nodo-Sulle ali del mondo” onlus