un elastico tutto fare

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body conditioning
un elastico tuttofare
REALIZZATO IL 10 AGOSTO 2011
Se dare più intensità ad un allenamento di tbw collettivo spesso diventa un dilemma risolto in termini di frenesia ecco un modo semplice per non incorrere in questo
usuale inconveniente.
Un semplice elastico può semplificare l’arduo compito: un piccolo attrezzo leggero e
versatile ma assolutamente “resistente”.
Se ricordare il significato della contrazione auxotonica è più facile comprendere il
carico di lavoro. L’arco di movimento da spunto ad una maggiore tensione muscolare
ma può aiutare a svolgere una gran quantità di lavoro.
Nel tbw è infatti utile sfruttare le potenzialità dell’elastico per favorire il potenziamento di un muscolo o gruppo muscolare, può favorire la contrazione di muscoli
secondo il concetto di catena muscolare e se vogliamo può aiutarci anche nell’allungamento.
Facendo un passo verso i concetti, a me cari, del PNF (Facilitazione Neuromuscolare
Propriocettiva) da un punto di vista “autogeno” l’elastico aumenta la tensione nel
muscolo agonista. In “reciproco” l’elastico può aiutare l’allungamento di un muscolo coadiuvando l’azione del suo antagonista. Secondo il concetto di “overflow”
l’elastico può aumentare la tensione di un gruppo muscolare inducendo uno stimolo
maggiore a tutti i muscoli coinvolti nella catena muscolare interessata. Infine l’elastico permette di fare un lavoro globale coinvolgendo più muscoli contemporaneamente.
Facciamo qualche piccolo esempio:
1) per potenziare i muscoli bicipiti brachiali, posizionerò il mio elastico tra le mani e
sotto un piede per eseguire un esercizio di curl;
2) se volessi allungare i femorali con la stessa posizione dell’esercizio precedente, potrei aiutare la flessione a squadra della coscia ed estensione del ginocchio facendo
una trazione con dorso e bicipiti;
3) sul richiamo dell’overflow potrei aumentare l’attivazione dei muscoli addominali
contraendo i pettorali, in questo caso si potrebbe compiere un crunch posizionando
l’elastico impugnato tra le mani dietro la schiena e compiendo una croce.
Un pochino di fantasia e possiamo usare dei muscoli per farne lavorare altri aumentando così le sinergie e coinvolgendo tutto il corpo in ciascuna sequenza, insomma un
totalbody dinamico , diverso e sicuramente ad alto consumo energetico.
Per facilitare l’organizzazione della lezione e centrare l’obiettivo di dare una sempre
voluta ed adeguata intensità, basta tener presenti alcuni fondamentali punti:
• creare delle sequenze dinamiche con progressioni semplici e di rapido apprendimento in modo da garantire un’intensità crescente,
• eseguire esercizi ad alta sinergia ,
• scegliere delle transizioni fluide che consentano il facile posizionamento e/o aggiustamento dell’elastico e la variazione della posizione del corpo.
Porre alcune regole è inolte fondamentale perché la lezione risulti efficace e di successo:
- iniziare preferibilmente con i movimenti degli arti inferiori
- evidenziare la posizione di partenza dell’esercizio con l’elastico con una tenuta isometrica
- aggiungere il movimento evidenziando il punto di arrivo, la linea di trazione e cosa
devo muovere o mantenere stabile.
La capacità di comunicare correttamente questi elementi deve essere necessariamente efficace per evitare errori di esecuzione o di postura, poche precise indicazioni
ed una esecuzione impeccabile e chiara saranno indispensabili per evidenziare le linee dei movimenti.
La semplicità degli esercizi e la combinazione tra loro richiede comunque una considerevole concentrazione e un controllo quasi millimetrico del movimento, ogni parte
del corpo esegue ordini precisi e mantiene posture corrette. L’equilibrio e la coordinazione diventano elementi dominanti dell’allenamento garantendo un bilanciamento
armonico nel potenziamento muscolare.
Ecco che un elastico tutto fare tutto il corpo fa lavorare e il nostro obiettivo total
body è raggiunto e garantito con semplicità e chiarezza.
Non mi resta che augurare a tutti buon lavoro e buon divertimento.
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