Innovazione & Tecnologia motto perpetuo Non puoi semplicemente chiedere ai consumatori cosa vogliono e poi provare a darglielo. Non appena l’avrai costruito, loro vorranno qualcosa di nuovo. Steve Jobs (1955-2011) imprenditore-inventore Dana Newman, ingegnere aeronautica al Mit Domenica 14 Luglio 2013 idee startup La tecnologia indossabile per tutti i giorni Mercato dell’innovazione: La «ultra» sfida italiana ricco di cultura degli smartphone Marco Passarello | pag. 10 Simone Arcagni | pag. 11 Stile globale del genius loci Si diffonde sempre di più un business model che va oltre il brand di massa. Gli esempi di successo sono tanti, a partire da Not just a label di Cristiano Seganfreddo C he mondo sarà dopo i brand? Od oltre i brand? Scambiati a suon di miliardi di euro, e con moltiplicatori che arrivano a 30 volte l’ebidta, sembra che non ci sia spazio per nulla che non abbia le vetrine contemporaneamente in regent street, aoyama o in Montenapoleone. In realtà, come in molti settori, dal food al turismo, sta emergendo in modo significativo, ed economicamente rilevante, anche una tensione legata alla diversità. Se Eataly ha fatto emergere la potenza seduttiva delle piccole produzioni indipendenti enogastronomiche, il progetto Other Stories del colosso svedese H&M, invece ha la volontà di indagare i giovani designer emergenti con un nuovo concept retail. Progetti e business model che cercano di superare il limite dell’etichetta rivolta a un mercato massificato. Proprio perché il vecchio consumatore sta ritornando persona e richiede prodotti ad alta tensione culturale. E proprio nel sistema fashion si sta diffondendo velocemente Not Just a Label, una piattaforma digitale globale per sostenere e diffondere il linguaggio e di conseguenza i prodotti dei nuovi fashion designer. Nomen omen, direbbero i latini. Non solo brand ma l’energia e la creatività di una community di oltre 13.000 designer, in aumento quotidiano. A lanciarla in tempi non sospetti Stefan Siegel. Meranese di nascita, solida formazione economica internazionale post Morosini, con una carriera da modello, finito nelle grandi aziende di consulting a New York e Londra. Nel 2007 capisce che la Cool Britannia lanciata da Tony Blair è il luogo dove aggregare una sensibilità innovativa che non trovava spazio sui giornali come nei negozi e nei concept store. Mancava un luogo che diventasse il link tra l’industria e il talento, come tra il consumatore e prodotti senza distribuzione, showroom o rappresentazione globale. In pochi anni Njal è così diventata la sorgente di riferimento per ogni ufficio stile nel mondo, dal punto di vista ispirazionale su prodotto e styling, come il luogo preferito da star globali, fashion victims e consumatori evoluti, dove acquistare vestiti e accessori. Un successo immediato che fa girare milioni di persone all’anno sul sito. Lady Gaga o Rihanna si vestono su Njal e hanno intrapreso relazioni stabi- li con moltissimi dei designer rappresentati. Fino a portarli in tour con loro. Ma non è semplicemente un enorme market place della creatività con e-shop collegato. O una sfilata di star indy del "facciamolo strano". La tensione del fondatore è sociale e più ampia. «Il mercato non ha più bisogno di nuovi marchi – spiega Siegel –. Si cercano storie vere, fatte da artigiani che incontrano talenti creativi. Vogliamo creare un’eccellenza culturale e produttiva basata su un mix di locale, ispirazione contemporanea, tradizioni e artigianato». Il tutto con una fortissima base formativa. Il network comprende anche tutte le maggiori scuole del mondo, dalla Parson University di New York, al Fashion Institute della Grande Mela, dalla Central Saint Martins di Londra, alla Raffles di Hong Kong, alle italiane Iuav moda di Treviso, Polimoda di Firenze o Politecnico di Milano. Una connessione che si spinge a inglobare anche ministeri dello Sviluppo economico e dell’industria creativa di vari paesi della vecchia Europa fino all’India o ai Caraibi. Un fenomeno, che ha Njal come attore principale, che sta diventando stabile alla ricerca di nuove vie più sostenibili, non preda dell’usa e getta e del prezzo-minuto orario. È nato cosi Origin, Passion and Beliefs, che andrà in onda nel 2014. Un format innovativo dove Not Just a Label supporta Fiera di Vicenza, oggi riferimento globale nell’ambito della gioielleria e dei boutique shows, per rimettere al centro le competenze e il know how straordinario, ma a rischio di estinzione. «Dall’occhiale alla calzatura, dal capospalla alla gioielleria l’Italia esprime una piattaforma produttiva e creativa unica al mondo – spiega Corrado Facco, Dg di Fiera di Vicenza – Queste competenze vanno messe in wifi con un nuovo modello socioeconomico, dove privilegiare l’eccellenza produttiva ma anche i rapporti umani che sono alla base di una nuova economia e del plus del nostro territorio». E così i primi giorni di luglio un gruppo di 50 stakeholder globali nel fashion, i nomi più importanti del giornalismo, direttori creativi di grandi marchi, e direttori di musei e scuole, hanno vissuto l’esperienza Italia. Sono entrati in manifatture artigiane e industriali, hanno vissuto in ville venete, visitato la Biennale e si sono confrontati su questi temi in H-Farm per due giorni. Nella farm della campagna veneta si è verificata una sorta di convergenza astrale. Artigiani, industriali, creativi, intellettuali, associazioni, nerd e smanettoni, si sono confrontati sulla possibilità reale di creare una nuova piattaforma italiana che metta al centro questi valori. Senza nostalgie o passatismi. Un lavoro concreto verso la costruzione di una via dell’innovazione capace di far convivere tradizioni, manifattura, tecnologia e digitale. Con uso di mondo, che i francesi ben conoscono con il loro savoir-faire. Il tutto all’insegna delle Origini, della Passione, del crederci! Prima edizione maggio 2014. Elettronica tridimensionale. Materiali allo stato liquido I l giudice di New York Denise Cote ha ritenuto colpevole la Apple e cinque editoridipratiche anti-concorrenziali per la definizione dei prezzi degli ebook venduti sulla piattaforma di Cupertino. La Commissione Europea ha avviato un’indagine contro alcune compagnie telefonicheper abusodiposizionedominante, fecendo sospettare azioni di controllo del traffico non coerenti con la net neutrality: si tratta secondo Reuters di Orange, Deutsche Telekom e Telefonica. Google e Facebook Riforme Lettera aperta per salvare la ricerca indipendente A Strutture metalliche.La tecnologia di stampa 3D è riuscita a creare strutture autoportanti in metallo liquido a temperatura ambiente Stampante 3D: ora crea anche micro-sculture di metallo di Marco Passarello R icercatori dell’Università del Nord Carolina sono riusciti a creare microsculture composte interamente di metallo liquido. Il materiale è una lega di indio e gallio, liquida a temperatura ambiente. È stata usata una stampante 3D, o in alternativa stampi polimerici che poi vengono dissolti, lasciando solo il metallo. Normalmente la tensione superficiale farebbe collassare queste Contro lo strapotere c’è la consapevolezza non cessano di fronteggiare controversie legali in materia di privacy e copyright. I grandi operatori del mondo internet sono enormi concentratori di potere. Le leggi necessarie a equilibrare quel potere quando diventa dominante per difendere i diritti degli utenti, quasi sempre, esistono ma vanno comprese a fondo per poterle applicare all’ecosistemainternettiano.Laconsapevolezza degli utenti è la più importante forma di difesa dei diritti online. E dal punto di vista strategico non c’è migliore difesa che quella proveniente dalla capacità degli innovatori di generare sempre nuove piattaforme, capaci di rispondere ai problemi che emergono dalle piattaforme consolidate, in termini didiritti, riduzione dei rischi,maggioresicu- Luca Tremolada | pag. 12 di Marco Passarello crossroads di Luca De Biase nova.ilsole24ore.com consumer Caso antitrust. Il giudice newyorchese Denise Cote che si occupa del caso Apple e le accuse di cartello sui prezzi rezza o qualità e così via. La concorrenza si giocasulmercato attualeeinsieme sullapossibilitàdicreareilmercato futuro.Non stupisce che sia difficile per i regolatori. Solo imparando la logica si immaginano le conseguenze. Si parte quasi sempre con un movimento di iniziative distribuite con un numero crescente di utenti, diversi per intenti e pratiche ma accomunati da pochi semplici bisogni: chi li serve meglio diventa la piattaforma di riferimento. E lentamente da servitore può trasformarsi in dominatore. La prossima incarnazione di questa logica potrebbe essere nel design distribuito, servito da una piattaforma sempre più concentrata di stampanti 3D? Tema da studiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA delicate strutture in un’unica goccia. In questo caso però il metallo reagisce con l’ossigeno dell’aria formando una sottile "pelle" di ossido che mantiene intatta la forma. Scopo della ricerca, condotta da Michael Dickey e dal suo dottorando Collin Ladd, è quello di sviluppare tecniche per stampare microcomponenti elettronici tridimensionali usando materiali allo stato liquido. ttirare con le proprie ricerche finanziamenti pubblici e privati dall’estero, eppure avere difficoltà a ottenere uno stipendio per portarle avanti: è la situazione denunciata da un gruppo di ricercatori italiani, che stanno raccogliendo adesioni a una lettera aperta da inviare al Miur, in cui propongono modifiche all’attuale legislazione. La situazione descritta è quella dei ricercatori che lavorano con contratti a tempo determinato o grazie a un assegno di ricerca. Tra loro c’è chi svolge ricerche importanti e ottiene riconoscimenti internazionali. «Tuttavia per l’Università italiana sono solo dei precari, che hanno 4 anni di tempo per vincere un concorso ed entrare nella nomenclatura universitaria, altrimenti vengono eliminati: scaduto il termine, non è più possibile per loro ottenere alcun tipo di assegno per proseguire le ricerche, anche se sei stato essenziale per ottenere finanziamenti» ci spiegano gli autori della lettera, Doriano Brogioli, Gabriella Duca ed Elena Zenaro. Le biografie dei tre firmatari sono all’insegna dell’interdisciplinarietà. Brogioli è un fisico del dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università Milano-Bicocca, ma è noto per le sue ricerche sulle energie alternative. Duca è architetto e si occupa di ergonomia dell’ambiente costruito. Zenaro è laureata in Biotecnologie ed è stata premiata per i suoi studi in campo immunologico. Il loro obiettivo è di essere riconosciuti come professionisti che svolgono un’attività importante. E sottolineano che è da ricerche indipendenti che nascono contributi innovativi, dotati dell’interdisciplinarietà richiesta dalla scienza moderna. «Se un italiano avesse usato per primo i raggi X per diagnosticare una frattura, gli avrebbero detto che il suo lavoro riguardava la fisica e quindi non era valutabile in un concorso di medicina!» I tre, e tutti coloro che vorranno firmare la lettera, intendono chiedere al Miur vari provvedimenti. I più immediati sono l’abolizione dei limiti temporali per gli assegni di ricerca e lo snellimento delle procedure necessarie per ottenerli. Di più lungo periodo è invece l’obiettivo del riconoscimento della figura del «ricercatore indipendente», che mantenga la defiscalizzazione e la snellezza burocratica degli assegni di ricerca, a cui sia riconosciuta un’autonomia gestionale e di ricerca. Il testo della lettera è online su http://ricercaindipendente.wordpress. com. © RIPRODUZIONE RISERVATA È POSSIBILE TRACCIARE L’INTERO PROCESSO DELL’ ACCERTAMENTO FISCALE PER INDIVIDUARE TUTTE LE SOLUZIONI ? TUTTE LE RISPOSTE LE TROVI SU Il primo strumento online che indica, passo dopo passo, come prevenire, gestire e risolvere ogni accertamento! Per maggiori informazioni www.agenti24.it/soluzioni24accertamento Domenica 14 luglio 2013 - Il Sole 24 Ore nòva - n. 191 Il petrolio non fa più paura Imprese Secondo uno studio di Stanford, i timori di scarsità petrolifera non si realizzeranno: le riserve basteranno fino al 2035, quando la domanda comincerà a calare grazie a combustibili alternativi incubatori realtà ad alto potenziale 10 Milioni d’investimento Questo incubatore ha già avviato 36 stratup e si prepara alla quotazione Aim. 13 I premi speciali in euro È un concorso per far incontrare creativi e imprese. 6 Partner pubblici-privati È parte del progetto "Giovani e Crossmedialità". 56mila Gli euro raccolti La startup ha sviluppato un’app per social video culturali. 300mila Gli euro per l’avvio La startup ha oltre 12mila agende sociali create dagli utenti. 2 Milioni di euro L’impegno preso con la Regione Lombardia. Obiettivo: 500 idee. 15mila Gli euro di partenza Ha vinto il primo premio Startcup Palermo 2009. Molte le idee e le iniziative che si muovono nella direzione di valorizzare il sapere del nostro Paese, un settore strategico nel mercato dell’innovazione di Simone Arcagni È ormai chiaro che è necessario un mercato dell’innovazione fatto di imprese giovani con idee creative, ma bisogna anche capire quali sono le reali opportunità e come svilupparle. Il primo step è individuare idee innovative, facendo scouting con i contest o servendosi del web che offre piattaforme per il crowdfunding e il crowdsourcing e community come i FabLab che sostengono l’open sour- ce. Il secondo è la ricerca di capitale. Un ulteriore tassello è la possibilità di presentare il progetto a realtà produttive interessate: Faber, per esempio, è un concorso rivolto a giovani nei campi animazione, web e app, visual e graphic design, che premia i vincitori con la partecipazione a un salone professionale che fa incontrare creativi e imprese. Lo Stato, con una legislazione sulle Startup, promuove la collaborazione tra università, centri di ricerca e aziende: il bando startup del Miur, rivolto alle giovani Pmi delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) le invita a presentare progetti di ricerca e in- indagine microsoft-ipsos In ufficio: sì ai social tools, anche a pagamento di Luca Dello Iacovo I l 47% degli information worker italiani ritieneche glistrumenti dicollaborazione digitale aumentino la produttività. Ma in ufficio resta ancora un freno. Un’indagine di Microsoft commissionata a Ipsos esplora in 32 nazioni l’uso dei social tools all’internodiaziendeconalmeno100 dipen- denti. Gli information worker sono coloro che adoperano pc, laptop, smartphone e tabletnel 75% delleattività lavorative. È una ricerca ampia e dettagliata. Lafotografia emergente rivela comeviene utilizzatainItalialacassettadegliattrezzidestinata alla collaborazione nelle aziende. Che incoraggia la costruzione di community dinamiche nelle organizzazioni e il superamentoditradizionalibarriere.Prevalel’interesse per costruire una scrivania condivisa Chi crede e investe nelle attività culturali novazione per individuare soluzioni per lo sviluppo sociale ed economico dei territori, indicando, tra l’altro, come strategici i beni culturali e la cultura. Molte le startup che si muovono in questa direzione: CreaMi (della casa di produzione «Non chiederci la parola» con il contributo determinante della Fondazione Cariplo), ha un’app che permette di creare e fruire in maniera social percorsi artistici e culturali realizzati dagli utenti che girano brevi video. Plannify, invece, suggerisce in maniera partecipata e condivisa eventi come teatro, cinema e concerti. Ciò significa valorizzare la cultura del nostro paese, proprio come fa LeoHub, un centro per la ricerca sulle tecnologie applicateai beni culturali. Tra i suoi progetti c’è Aequilibrium-L’UltimoCustode diLeonardo, un Alternatereality game (Arg) che si sviluppa in parte online e in parte nello spazio fisico. Il gioco sperimenta i linguaggi della crossmedialità nell’ambito della promozione e valorizzazione del territorio e si pone inoltre come un interessante modello di educational. Per Mario Antonaci, Ceo di Annoluce una giovane società di consulenza Ict che lavora in ambito culturale, ci sono ancora diversi problemi: «In Italia le società neocostituite rischiano di trovare sbarrata la strada dell’accesso al credito. Le norme Basilea II le considerano ad altissimo rischio di fallimento nel primo anno. A questo si somma il carico fiscale del primo anno (anticipo secondo anno) che ne rende ardua la gestione finanziaria». Insomma la Silicon Valley resta un sogno? «L’Italia deve fare sistema altrimenti il pericolo è la frammentazione della capacità produttiva di un sistema costituito da startup, che senza un’adeguatapolitica di networking potrebbero rapidamente perdere la loro spinta innovativa e spegnersi». con altri dipendenti. Il 65% degli information worker sceglie i social tools quando comunica con i colleghi e il 45% nella condivisione e nella revisione di documenti. Viene abilitato uno spazio di lavoro aperto anche all’esterno: il 34% degli intervistati impiega la collaborazione digitale per dialogare con i clienti e in questo modo allarga il perimetro delle conversazioni. Un quarto, inoltre, trova nei social tools un volano di promozione oppure un terreno dove coltivare la propria rete di contatti professionali. Le aziende sono ancora caute. Il 68% degli informationworkeritalianidicecheilprincipale motivo dei limiti imposti è il timore di unaperdita di produttività. Eppure il risultato contrasta con le opinioni dei dipendenti: «dalla nostra ricerca emerge che circa il 50% degli information worker italiani ritiene di avere migliorato la propria produttività gra- zie all’utilizzo di strumenti social. Una percentuale di rilievo (38%) sarebbe perfino disposta a spendere il proprio denaro per nuovi strumentiin grado direnderli piùefficienti» dice Carlo Purassanta, a.d. di Microsoft Italia. Il 46% del campione pensa inoltre che le misure di sicurezza rallentino la diffusione dei social media nelle aziende. L’e-mail, usatadal93% degliinfomationworkeritaliani, conserva il podio nella cassetta degli attrezzi:lediscussioniintemporealeavvengono anche su reti sociali online e microblog. La metà usa altri strumenti, come intranet, instant messaging e videoconferenze, il 27% lecomunicazioniattraversofiletransferprotocol (Ftp) e l’archiviazione su cloud. I social media conquistano terreno nell’uso professionale: il 22% partecipa a social network esterni e il 13% frequenta microblog. iguardo le startup in Italia si sta facendo molto ma siamo ancora carenti in sinergia, assistenza economica e gestionale. E qui intervengono gli incubatori come Fondazione Unipolis che, con il concorso «Culturability, fare insieme in cooperativa», premia (200.000 euro in palio) startup culturali e creative realizzate da giovani e offre una rete di partner per l’accompagnamento alla creazione del progetto. Similmente Fondazione Cariplo, in accordo con la Regione Lombardia, promuove il progetto «Ic-Innovazione Culturale» (presentazione il 16 luglio a Milano): si cercano giovani creativi al fine di valorizzare i beni e le attività culturali e rilanciare l’economia. Perché le startup sono una risorsa economica che può alimentare un mercato sempre più interessante. Ne è convinta Digital Magics, incubatore di startup innovative che ha già avviato 36 startup investendo oltre 10 milioni di euro, e che ora si prepara alla quotazione all’Aim, Mercato alternativo del capitale di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita. Un ruolo centrale lo svolgono anche gli incubatori e gli acceleratori universitari: Polihub-StartUp District&Incubator è l’incubatore del Politecnico di Milano e promuove, in collaborazione con Sap Ventures, "Startup Focus" che premia i progetti più innovativi riguardanti Big Data, Real Time e Predictive Analysis, occupandosi di supportare i progetti e metterli in contatto con imprese ed esperti. Si attrezza anche il Sud: a settembre si potranno chiedere le agevolazioni Smart&Start, il nuovo incentivo del ministero dello Sviluppo economico che promuove la nascita di nuove imprese in meridione. Mentre a Palermo è attivo il Consorzio Arca, un incubatore nato da Università di Palermo, Associazione Sintesi e Easy Integrazione di Sistemi. Tra le startup supportate c’è anche Informamuse che ha vinto il «Talento delle Idee» di Unicredit, un acceleratore di imprese votato a un fattore che sarà sempre più determinante: il risalto internazionale. (s.ar.) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA L’impresa di fare cultura © RIPRODUZIONE RISERVATA di Luca Tremolada turismo social R startup creative StartMap Da Napoli, offerte Week end-a-gogo Principia Sgr ha investito 450mila euro per conto del Fondo Principia I in Weekend-a-gogo (www.weekendagogo.it). Attiva nel settore del turismo social, la startup napoletana si propone come un sistema distributivo di offerte di pacchetti weekend, che si alimenta dall’interazione in modalità social tra gli utenti del servizio e i fornitori di pacchetti turistici. A settembre verrà lanciata la parte social di Weekend-a-gogo mentre da qui a 5 anni, l’obiettivo è di aggregare almeno 600mila clienti attivi in tutta Europa, generando un volume di vendite di 150 milioni di euro. Interessante la genesi di questa startup. L’iniziativa imprenditoriale è stata supportata da Fastprototyping Lab, un modello per la progettazione e il lancio di startup, dove soci con esperienza mettono a punto e testano l’idea sul mercato con dei prototipi prima di trasformarla in una startup e ingaggiare il team imprenditoriale. piattaforme Round d’investimento, chiuso in sole 48 ore Wib (warehouseinabox.com), startup di Palermo, ha raccolto manifestazioni di interesse per 530.000 euro in 48 ore, chiudendo il round di investimento a quota 649.300 euro: il 162% in più di quanto richiesto. È successo mercoledì scorso sulla piattaforma di Siamosoci che ha stretto da poco un’alleanza con l’associazione Italia Startup. Fino ad oggi sono 13 le startup già finanziate con questa modalità per un totale di quindici round di finanziamento. Molti innovatori utilizzano la piattaforma software 3DEXPERIENCE di Dassault Systèmes per verificare l’impatto reale delle proprie idee. E gli approfondimenti consentiti dal virtuale 3D aiutano le aziende a sviluppare tecnologie che utilizzano diversi sensi umani. Un’idea che sarà un giorno realizzata. E non solo accarezzata. 3DEXPERIENCE Per comprendere il presente ed esplorare il futuro, serve una bussola molto speciale. Scoprite le nostre soluzioni specifiche per il settore: HT body Smarter, Faster, Lighter 3DS.COM/HIGHTECH SE NOI facciamo le domande giuste, riusciremo a cambiare il mondo. 11