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Reggio Emilia 20 febbraio 2017
Dott.ssa Elisabetta Roberti
COSA Ė LO STUDIO?
Studiare é una particolare forma di apprendimento
che ha come scopo l’apprendere dal testo, o da
una lezione, in modo intenzionale. (Anderson
1978)
CARATTERISTICHE DELLO STUDIO
INTENZIONALITA’
Implica l’attenzione, la
concentrazione e la
necessità di avere obiettivi
di apprendimento, per
quanto più possibile, chiari e
raggiungibili.
ATTEGGIAMENTO
AUTOREGOLAZIONE
Comporta la capacità di saper
gestire la propria attività di studio
e di conoscere e applicare le
strategie efficaci per apprendere
e automotivarsi
STRATEGICO
Lo studio é una abilità complessa in cui interagisono
 Abilità cognitive diverse
 Strategie
 Conoscenza e controllo metacognitivo
 Percezione del Sé
 Senso di autoefficacia
 Motivazioni ed emozioni
Un insieme strutturato e coordinato di strategie di studio costituisce un
METODO DI STUDIO.
Non esiste un unico metodo valido per tutti
ABILITÀ COGNITIVE IMPLICATE NELLO STUDIO
Attenzione
Lettura
Comprensione
Memoria
 Attenzione selettiva L’abilità di selezionare all’interno di
un certo numero di stimolazioni quelle rilevanti per il
compito che stiamo svolgendo. Per fare ciò gli stimoli non
importanti devono essere scartati,cioè allontanati dal
fuoco dell’attenzione
 Attenzione divisa La capacità di prestare attenzione a
più compiti contemporaneamente, e ciò può avvenire
solo nel caso in cui una delle due operazioni da
compiere sia ormai una procedura automatizzata.
 Attenzione shiftata si riferisce al fatto che l’individuo
riesce ad effettuare uno shift attentivo, cioè a spostare
l’attenzione in maniera da mantenerla su un nuovo
compito
 Attenzione sostenuta La capacità di mantenere nel
tempo l’attenzione verso stimoli interni o esterni. Sotto
controllo volontario è suscettibile di regolazione.
METAMEMORIA
(conoscenze, controllo, strategie)
MEMORIA
DIFFERENTI TIPI
SISTEMI TEMPORANEI
SISTEMI PERMANENTI
Implicati tutti i compiti cognitivi complessi
SEMANTICA
MBT
ML
Caratteristiche:
capienza limitata
durata limitata
strategie:
reiterazione
semplice
reiterazione
integrativa
MLT
EPISODICA
Caratteristiche:
-come MBT
-multicomponenziale
-elaborazione e
mantenimento
EPISODICO AUTOBIOGRAFICA
Variabili personali che intervengono nel processo
di comprensione
 Conoscenze preesistenti ( lessicali, specifiche inerenti
l’argomento, generali riguardanti il mondo)
 Funzionamento del sistema di elaborazione
dell’informazione (MBT, ML, MLT)
 Metacognizione
 Atteggiamento più o meno passivo di fronte al testo ( molto
collegato alla metacognizione)
Dall’incontro tra le caratteristiche del testo e quelle del
lettore ha origine la comprensione.
STUDIO E METACOGNIZIONE
Gli aspetti METACOGNITIVI implicati nello studio riguardano :
 Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto a se stesso
 Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto alle sue abilità di studio
 Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto allo studio in generale
 Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto alle discipline
 Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto al compito specifico che
deve affrontare
 Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto alle strategie da utilizzare
 Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto agli scopi che si pone.
ESEMPI DI CONOSCENZA METACOGNITIVA:
 Leggere un romanzo o leggere un testo di studio non è la stessa cosa..
 Lo scopo per cui leggo è capire
 Questo argomento non mi servirà, perciò…
Tale consapevolezza è in generale carente nei bambini e si sviluppa con l’età
Oltre a questi ci sono i processi metacognitivi di controllo che integrano le
conoscenze precedenti e riguardano:
•Prevedere i risultati
dello studio
•Pianificare lo studio
secondo tempi e modi
•Monitorare lo studio
•Verificare i risultati
AUTOGESTIONE
DELLA ATTIVITA’
COGNITIVA
Esempi di affermazioni che evidenziano processi di controllo attivi durante lo
studio:
 Questo testo richiede particolare attenzione perché alcune parti sono difficili
 Considerati gli impegni pomeridiani mi organizzo il tempo dello studio in
questo modo…
DIDATTICA METACOGNITIVA
(tratto da Metacognizione e insegnamento, D. Janes – a cura di, Ed. Erickson, 1996)
I LIVELLO
II LIVELLO
Conoscenze sul funzionamento
cognitivo in generale
Autoconsapevolezza del proprio
funzionamento cognitivo
(consapevolezza personale)
(teoria della mente)
IV LIVELLO
Variabili psicologiche
“sottostanti”:
•Attribuzioni e locus of control
•Credenze generali e specifiche
•Senso di autoefficacia
•Autostima
•Motivazione
III LIVELLO
Uso generalizzato di strategie di
autoregolazione cognitiva
(autodirezione)
facilitazione/ostacolo
Effetti a livello di rendimento:
-nell’apprendimento
-nel problem solving
-nell’esecuzione, ecc.
STILI COGNITIVI
Generalmente per stile cognitivo si intende la
modalità di elaborazione dell’informazione che il
soggetto adotta in modo prevalente, che
permane nel tempo e che si generalizza a
compiti diversi. Lo stile cognitivo è una
caratteristica del soggetto che influenza non solo
l'elaborazione cognitiva ma anche aspetti di
personalità, come le reazioni emotive, gli
atteggiamenti, le relazioni sociali (Boscolo, 1986;
Cornoldi, 1991).
 Gli stili non sono “congeniti” ma si sviluppano nel corso del tempo in
relazione all'ambiente culturale di appartenenza

Lo stile cognitivo di ognuno tende a stabilizzarsi nel tempo
attraverso un processo di tipo circolare. Questo non significa che lo
stile sia rigido, anzi presenta, in genere, la caratteristica della
plasticità.

Può diventare un obiettivo didattico importante quello di far
riflettere gli studenti sui propri stili cognitivi, evidenziare con loro costi
e benefici di diverse strategie in determinati compiti e contesti,
creare situazioni per valorizzare ed ottimizzare il proprio stile ma
contemporaneamente essere versatili.
Lo stile globale/ analitico concerne la preferenza di una persona per una
percezione del dettaglio o dell'insieme.
 Globale: si focalizza sull’aspetto generale, parte dalla visione d’insieme per
poi scendere nei dettagli
A scuola uno studente dallo stile globale, di fronte ad un testo o ad una
immagine tenderà a cogliere inizialmente l’aspetto generale.
 Analitico: parte da una percezione del dettaglio arrivando a una visione
d’insieme, punterà inizialmente la sua attenzione sui particolari.
Lo stile convergente/ divergente
 Convergente: procede secondo la logica e le informazioni che possiede,
preferisce usare routine e applicare principi generali.
Utilizza strategie già applicate tende a memorizzare
 Divergente: procede creativamente e autonomamente.
Applica strategie procedure nuove, recupera conoscenze ed esperienze non
scolastiche. Dimostra fiducia nelle proprie capacità. Opera collegamenti.
Lo stile verbale/ visuale si basa sulla distinzione tra soggetti che prediligono il
codice linguistico ed altri che preferiscono un codice di tipo visuo-spaziale.
 Verbale: preferisce il codice linguistico.
Scrive non usa immagini o colori , associa parole a frasi o a altre parole.
 Visuale: preferisce le caratteristiche visuo-spaziali. Usa colori per
sottolineare, usa schemi, tabelle, mappe…
Lo stile sistematico/ intuitivo
 Sistematico procede gradualmente prendendo in esame le variabili
singolarmente. Usa strategie a piccoli passi per avvicinarsi alla soluzione.
Ha bisogno di indicazioni precise, sembra più lento, chiede spiegazioni.
 Intuitivo formula un’ipotesi risolutiva e procede per confermarla. Interpreta
la consegna e non richiede altre spiegazioni. È rapido nel consegnare.
Tende a fare anticipazioni.
Lo stile impulsivo/ riflessivo si basa sui tempi decisionali e riguarda i
processi di valutazione e decisione nella risoluzione di un compito cognitivo
particolarmente difficile.
 Riflessivo: il temo decisionale è lungo , lo stile lento ed accurato. Pensa
prima di rispondere.
A scuola deve sentirsi sicuro e tranquillo prima di parlare.
 Impulsivo: risponde in base all’impressione del momento “spara la
risposta”. A scuola prende la parola con facilità, sembra frettoloso e
impreciso.
STUDENTE STRATEGICO
È colui che riesce a mettere in campo autonomamente
strategie efficaci per apprendere, riflettendo e
rendendo espliciti i processi che mette in atto di
fronte a un oggetto di studio ed eventualmente
rivedendo ciò che in quei processi non ha portato un
reale conseguimento di obiettivi. Fondamentale è la
capacità di autoregolarsi. (Zimmerman 2001)
DECALOGO DELLO STUDENTE
STRATEGICO
Conosce molte strategie utili all’apprendimento.
Capisce quando, dove e perché queste strategie sono importanti.
Sceglie saggiamente le strategie e le applica operando un monitoraggio.
È intrinsecamente motivato.
Aderisce a una visione incrementale della crescita della mente, ovvero
ritiene che con l’impegno le conoscenze si possano sviluppare ogni
giorno di più.
6. Non ha paura dell’insuccesso: comprende che è indispensabile per
conseguire il successo.
7. Non è ansioso di fronte alla prova, ma piuttosto considera le prove come
una occasione per imparare.
8. Crede nello sforzo attentamente organizzato.
9. Utilizza se stesso e gli altri come pietra di paragone per giudicare
l’insuccesso.
10. È sostenuto da genitori e scuola.
1.
2.
3.
4.
5.
Burkowski 1988
FASI DELLO STUDIO
Nello studio si distinguono tre fasi:
 la prelettura (o ascolto della lezione) che implica
l’organizzazione e la definizione degli obiettivi,
la lettura ,comprensione ed elaborazione del
testo,
la memorizzazione e rievocazione.
Per ogni fase è possibile utilizzare una strategia
semplice o complessa,inoltre le strategie
possono essere organizzate in piani complessi e
costruire un metodo di studio.
STRATEGIE ORGANIZZATIVE PER
GESTIRE L’ASCOLTO
Lo studente strategico sa che sapere ascoltare è molto
utile per la crescita scolastica. Un buon metodo di studio
inizia proprio durante la spiegazione in classe.
Insegnante come mediatore che aiuta i ragazzi a riflettere
sugli atti attentivi ( insegnare come stare attenti - in quali
momenti, con quale intensità … - Utilizzo di mediatori per
sostenere la tenuta attentiva: unità brevi, schemi
concettuali, tavole di sintesi, schede guida, tavola di
termini e regole…)
Strategie per ottimizzare l’ascolto
 Chiedere spiegazioni all’insegnante per la
comprensione di parole o concetti complessi.
 Prendere nota dei contenuti più importanti e rilevanti
 Prendere appunti per registrare informazioni che
permettano di ricostruire, durante lo studio
pomeridiano, il contenuto della spiegazione.
 Rivedere e sistemare gli appunti a breve termine, in
modo da non rischiare che ciò che si è annotato
perda di significato diventando incomprensibile.
Strategie per leggere/ comprendere un testo
Nella lettura indirizzata allo studio si possono distinguere alcune fasi che
prevedono un intervento attivo sul testo
LETTURA DI ORIENTAMENTO:
e’ una strategia di lettura che serve per farsi un’idea approssimativa del testo.
Con questa lettura si prende contatto con il testo per orientarsi nella sua
organizzazione e nel suo contenuto. Vengono sfruttati gli indici testuali
LETTURA DI APPROFONDIMENTO:
é la strategia di lettura più completa, necessaria per ricordarne il contenuto e
per cogliere il messaggio dell’autore
E’ caratterizzata da due fasi:
1 lettura globale del testo per riconoscere il tipo di testo, capirne le idee
principali e la logica sottostante
2 lettura analitica per riconoscere la struttura del testo , distinguere tra
contenuti principali e secondari, cogliere gli elementi fondamentali..
STRATEGIE PER CAPIRE
 SCHEMA DI CONOSCENZA: prima di iniziare a leggere
e studiare chiedersi che tipo di testo si ha davanti
 SCORRERE IL TESTO RICHIAMANDO LE
CONOSCENZE PRECEDENTI E FACENDO
PREVISIONI: prima di iniziare a leggere prestare
attenzione ai titoli, sottotitoli, figure per farsi un’idea
sull’argomento trattato chiedendosi che cosa si sa al
riguardo.
 FARE IPOTESI E VERIFICARLE SUL TESTO: sulla
base di titoli, sottotitoli, figure, prevedere di cosa parlerà il
testo e verificarlo attraverso la prima lettura
 DIVIDERE IL TESTO IN MODO OTTIMALE IN BASE
ALL’ARGOMENTO, ALLE CONOSCENZE POSSEDUTE E
ALLA LUNGHEZZA COMPLESSIVA DEL BRANO
 FARE PREVISIONI SULLA BASE DELLE CONOSCENZE
DATE DAL TESTO: sulla base della lettura di una parte del
testo inferire cosa potrà essere scritto dopo.
 INDIVIDUARE LE PARTI IMPORTANTI: durante la seconda o
terza lettura individuare le parti importanti del testo in
relazione ad alcuni criteri di riferimento condivisi (quali sono le
informazioni importanti tipiche di un testo di storia o di
geografia? Cosa mi richiede il compito?)
 ANALIZZARE FIGURE, CARTINE E DIDASCALIE
PRINCIPI GUIDA del testo di storia
• TEMPO
• LUOGO
• ECONOMIA
• POLITICA
• CULTURA
• RELAZIONI CON ALTRI POPOLI
• RAPPORTI TEMPORALI
• CAUSA EFFETTO
Del testo di geografia
• ELEMENTI NATURALI
• ELEMENTI UMANI
• AMBIENTE
• LOCALIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE
• TRASFORMAZIONI NATURALI E UMANE NEL CORSO DEL TEMPO
• RELAZIONI DI CAUSA EFFETTO
• RAPPRESENTAZIONE DI CONCETTI E CONOSCENZE
Possono fungere da organizzatori anticipati
STRATEGIE DI MEMORIA
 REITERAZIONE MECCANICA che vuole dire ripetersi varie volte il
materiale da imparare, serve per mantenere l’informazione nel loop
articolatorio. E’ molto semplice ma poco efficace infatti non richiede
una codifica profonda del materiale il quale viene solamente ripetuto
pedissequamente
 RIPETIZIONE INTEGRATIVA il materiale anche in questo caso viene
ripetuto, ma cercando di attuare una codifica più profonda infatti si
cerca di capirlo e di collegarlo alle informazioni che già si hanno.
 ASSOCIAZIONE si cerca di collegare ciò che dobbiamo ricordare
con qualcosa di familiare
 MEDIAZIONE si trasforma qualcosa di difficile in qualcosa di facile
attraverso un legame cioè un mediatore. Per esempio per imparare i
nomi delle Alpi si insegna la frase MA CON GRAN PENA LE RECA
GIÙ

 RIASSUNTO:
 Copia e cancella: dopo aver individuato le parti
importanti riscriverle collegandole in modo opportuno.
 Con parole chiave: costruire una parola o una frase
che riassuma il contenuto delle varie sequenze del
testo
 Personale: riassumere con parole proprie il testo
 COSTRUZIONE DI SCHEMI : (tabelle, diagrammi
cronologici e logici) dopo aver individuato le informazioni
importanti del testo organizzarle in tabelle o in schemi o
diagrammi a seconda del tipo di testo,di argomento o di
compito.
 FORMAZIONE DI IMMAGINI MENTALI
RIPETERE E RIPASSARE
 RIPETIZIONE o reiterazione può avvenire a diversi livelli
(riproduttiva o integrativa, vocalica o sub vocalica..) serve
per immagazzinare in memoria il materiale da
apprendere.
 RIPASSO attività che si svolge alla fine dello studio ha la
duplice funzione di fissare meglio in memoria gli
argomenti e di autoverificare l’apprendimento.
Valenza degli organizzatori grafici
per l’apprendimento
 Favoriscono il focus attentivo
 Minimizzano il carico cognitivo
 Attivano preconoscenze quando vengono utilizzati
come anticipatori
 Aiutano a costruire modelli mentali
 Supportano il trasferimento di insegnamento
 Sostengono e accrescono la motivazione ad
apprendere.
Gli organizzatori grafici (griglie,
tabelle, schemi, mappe…)
Possono essere utilizzati in tre modalità: direttiva, guidata,
aperta
 Direttiva : l’organizzatore grafico è un oggetto chiuso e
definito, già organizzato dal docente o dall’editore allo scopo
di facilitare la comprensione, la memorizzazione di concetti e
pensieri. Se presentati prima della lezione hanno funzione di
anticipatori.
 Guidata: il layout grafico è già strutturato, ma il contenuto è in
parte o del tutto omesso. Può essere compilato dal docente o
dagli studenti nel corso della lezione come supporto
all’apprendimento o come materiale di verifica.
 Aperta : l’organizzatore grafico viene realizzato dagli studenti
alla fine di un percorso di conoscenza, che viene così
formalizzato.
STRATEGIE ORGANIZZATIVE
 Gestire il tempo
( utilizzo di tabelle diario o planner). La pianificazione deve
essere flessibile.
Per studiare in modo più vantaggioso e meno pesante è
meglio distribuire il tempo in unità di lavoro di 30 minuti
ciascuna, con intervalli di 5/10 minuti tra l’una e l’altra.
Dopo un’ora e mezza o due di studio, le pause devono
essere più lunghe almeno di 20 minuti circa
 Gestire gli spazi
 Saper prendere appunti
Lunedì
Impegni
extrascolastici
Chitarra
Materie da
preparare
Storia
italiano
mate
Anticipare e
mettere avanti….
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Catechismo
sport
Venerdì
Sabato
sport
inglese
geometria
italiano
Geografia
matematica
geografia
scienze
storia
Scienze
inglese
Ore
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
13,00
pranzo
pranzo
pranzo
pranzo
pranzo
pranzo
14,00
15,00
16,00
17,00
18,00
Tempo libero
Chitarra
Studio
Studio
Tempo l.
Tempo libero
Studio
Studio
Sport
Sport
Tempo libero
Studio
Studio
Tempo l.
Studio
Tempo libero
Catechismo
Studio
Studio
Tempo l.
Tempo libero
Studio
Studio
Sport
Sport
Tempo libero
Tempo l.
Tempo l.
Tempo l.
Tempo l.
Gli studi hanno dimostrato che le strategie sono strumenti utili,
efficaci e necessari, ma non sufficienti .
Per superare le difficoltà insite nell’insegnamento strategico
sono nati dei programmi metacognitivi che associano
all’insegnamento della strategia aspetti metacognitivi e
motivazionali che si pongono come obiettivi quelli di :
 Rendere consapevoli dell’utilità della strategia
 Fornire elementi di conoscenza del proprio sistema
cognitivo e del suo funzionamento, al fine di poter
controllare il proprio apprendimento
 Puntualizzare sia il valore strategico della strategia (come
applicarla) che il contesto d’uso ( dove e quando applicarla)
 Accrescere il livello di motivazione
 Sostenere il ragazzo nel suo sforzo per riuscire,
sottolineando l’importanza dell’impegno e stimolando il
senso di autoefficacia.
STRATEGIA
COSA FACCIO?
PERCHE’ LO FACCIO
Dare uno sguardo
generale al testo
1.CERCO
•Il titolo del capitolo
•I titoli dei paragrafi
•Le parole in grassetto
•Il sommario
•Le didascalie delle immagini
•Le domande di comprensione
2.OSSERVO
•Immagini
•Cartine
•Linea del tempo
•Diagrammi
•schemi
Per capire ciò che già conosco dell’argomento e
prepararmi a scoprire nuove informazioni
Farsi domande
3.TRASFORMO I TITOLI IN DOMANDE
Creare delle domande mi aiuta a leggere,
avendo in mente un obiettivo.
Leggere
4.LEGGO ogni paragrafo per rispondere alle domande
Leggere attentamente mi aiuta a scoprire
nuove informazioni
5. SOTTOLINEO i concetti più importanti ( utilizzo colori diversi, cerchio,
incornicio)
Sottolineare serve per mettere in risalto e
selezionare ciò che è importante
6. SCRIVO DELLE NOTE o inserisco post-it
Scrivere mi serve per organizzare le idee e per
trovar spiegazioni a ciò che non ho capito bene
Rielaborare
7. FACCIO UNO SCHEMA O UNA MAPPA dell’argomento che ho studiato
8. USO TECNICHE E STRATEGIE per ricordare parole difficili
Elaborare appunti, schemi e mappe serve a
organizzarmi per ricordare meglio l’argomento
Aiutano a recuperare i termini quando sono
interrogato o nelle verifiche
9. RIPETO A VOCE ALTA senza guardare il libro
Ripetere mi serve per cercare nella mente una
scaletta e per controllare se sono preparato.
Rivedere
10. RIPASSO spesso usando il materiale che ho archiviato in cartaceo o
digitale
Aiuta a mantenere e consolidare la traccia del
ricordo.
Tratto da: A.Capuano F.Storace L.Ventriglia “BES e DSA La scuola di
qualità per tutti.” Ed. Libriliberi
METODI STRUTTRATI
Il metodo di studio MURDER
(Dansereau 1988)prevede varie
fasi:
 MOOD: prima di iniziare a
studiare si deve insturare un
atteggiamento mentale ed
emotivo positivo verso il
materiale di studio
 UNDERSTAND: leggere
cercando di capire, cercando di
cogliere le idee principali
 RECALL: riassumere e
ricordare il testo , senza
guardarlo
 DETECT: controllare
l’esattezza e completezza del
ricordo
 ELABORATE: mettere in atto
strategie per fissare meglio i
contenuti
 REVIEW: ripasso
METODO PQ4R di Robinson
(1970)
•PREVIEW: sfogliare il
materiale attraverso una scorsa
rapida di titoli e sottotitoli
•QUESTION: porsi delle
domande iniziali e richiamare le
conoscenze precedenti
•READ: leggere una prima volta
il testo per avere una idea
generale
•REFLECT: lettura successiva
con scopo di approfondimento e
riflessione. Evidenziare i punti
importanti
•RECITE: ripetere i contenuti
per verificare la conoscenza di
quanto studiato
•REVIEW: ripassare per fissare
i concetti principali.
SQ3R
Una strategia impiegata nel processo di lettura/ comprensione del testo è
la SQ3R ( Survey, read, recall, review)
 Survey = osservazione preliminare. Si tratta di una fase di pre-lettura
veloce alla ricerca di informazioni sul significato globale del testo da
studiare
 Questions= formulazione di domande. Farsi domande sul contenuto del
testo
 Read = lettura. Attraverso la lettura approfondita lo studente che già si è
fatto un’idea delle risposte che potrà trovare nel testo e ha già attivato
gli anticipatori cognitivi, raccoglie i concetti essenziali.
 Recall= rielaborazione. Riorganizzazione logica di quanto appreso. È
una rielaborazione mentale del materiale in forma adatta a conservarlo
in MLT.
 Review = revisione. Lo studente possiede un contenuto cognitivo
rielaborato del testo che ha studiato.
DIFFICOLTÀ DI STUDIO
Considerata la complessità dell’abilità di studio si possono
individuare diverse tipologie di studenti con difficoltà
differenti.
 Una prima categoria riguarda studenti con difficoltà di
studio legate a disturbi specifici nella lettura strumentale,
nella comprensione del testo, nella memoria e
nell’attenzione.
.
 Una seconda tipologia di studenti presenta difficoltà di tipo
strategico.
Utilizzando la distinzione di Flavell si possono individuare studenti
con deficit di mediazione, nei quali mancano le abilità di base per
usare le strategie, e con deficit di produzione che non usano
spontaneamente le strategie, ma che sono in grado di usarle qualora
vengano loro insegnate.
 Una terza categoria di studenti presenta difficoltà legate soprattutto
alla conoscenza metacognitiva, in particolare ad errate convinzioni,
che a loro volta portano a cattive abitudini, come ad esempio
pensare che per studiare sia sufficiente leggere e capire, pensare
che si possa studiare con la radio o la TV accesa, che chi è dotato
impara senza sforzo, che non si può fare nulla per cambiare la
situazione ecc
 Una quarta categoria di studenti ha difficoltà legate in
particolare ai processi di controllo metacognitivo: non
sanno prevedere in anticipo i loro risultati, non sanno
pianificare ed organizzare il lavoro personale, non sanno
autovalutare la loro prestazione, cogliendo eventuali
cadute.
 Una quinta categoria di studenti sono quelli che hanno
marcate difficoltà associate a demotivazione verso lo
studio in generale o verso talune discipline (ad esempio
la matematica o l’italiano) e attività specifiche (le
espressioni, la grammatica), a stili attributivi, percezioni
del sé, stati emotivi poco funzionali.
GLI SCHEMI
Uno schema è una rappresentazione semplificata dei
contenuti di un testo, di un evento, di un fenomeno….
Esso serve come contenitore e organizzatore di informazioni.
Che cosa schematizzare?
o Tutte le parti precedentemente sottolineate e scelte come
importanti
o Eventuali elementi già messi in evidenza dal testo
o Le relazioni tra i concetti (cioè i rapporti che li legano…)
Quando schematizzare?
Gli schemi sono di aiuto in tre momenti :
o All’inizio dello studio per risvegliare le conoscenze
o Durante lo studio per incasellare le nuove informazioni
o Alla fine per rielaborare le informazioni, ripassare …
Come schematizzare?
o Fare schemi sintetici
o Organizzarli logicamente (raggruppare concetti simili, collegare
concetti che hanno relazioni…)
o Organizzarli spazialmente
o Non fare schemi troppo complessi.
Perchè schematizzare?
Gli schemi aiutano:
 La sintesi e l’organizzazione dei concetti
 L’attenzione (guidano a pensare in modo più concentrato)
 La memoria (riducono il materiale da assimilare)
 I diversi stili di apprendimento
 La creatività (stimolano a creare modi diversi e personalizzati di
rappresentare le idee)
LE MAPPE
Le mappe servono per visualizzare grappoli di
informazioni.
Le mappe guidano la raccolta e l’organizzazione rapida
delle informazioni.
Le mappe hanno la funzione di stimolare le inferenze e le
deduzioni.
Le mappe facilitano il ricordo anche di informazioni
complesse.
Schema diverso da Mappa
Lo schema serve allo studio per categorizzare gli
eventi e i concetti.
Lo schema potrebbe essere uguale per tutti. La mappa
è individuale. Ognuno deve essere libero di fare la
propria mappa.
La mappa cognitiva è tale perché segue il percorso
cognitivo dell’alunno. La mappa di Carlo è diversa da
quella di Luigi.
Lo schema è un riassunto dei concetti e degli eventi.
Non segue il percorso cognitivo di un individuo ma la
logicità e la cronologia degli eventi/concetti da
schematizzare
Tratto da: A.Capuano F.Storace L.Ventriglia
“BES e DSA La scuola di qualità per tutti.” Ed.
Libriliberi
EGITTO
PROGRAMMI PER CREARE MAPPE
Free
 FreeMind
 VUE (Richiede la registrazione)
 CMapTools (Richiede la registrazione)
 BluMind
Programmi da acquistare
 SuperMappe Classic (Software Anastasis)
 SuperMappe Evo (Software Anastasis)
 IperMappe2 (Software Erickson)
IN SINTESI
Per insegnare il metodo di studio…
Favorire la conoscenza del metodo di studio personale
e la sua efficacia
Non imporre il nostro metodo
Creare motivazione al cambiamento
Presentare e fare provare le diverse strategie
Rinforzare l’idea che il successo deriva dalla bontà del
metodo e delle strategie
Far capire l’importanza dell’allenamento
BIBLIOGRAFIA
Franzi T. “ Trovare le parole Il libro del metodo” Ed. Loescher
Cornoldi C. De Beni R. Gruppo MT “Imparare a studiare” Ed.
Erickson
De Beni R. Zamperlin C. “Guida allo studio del testo di storia”
Ed. Erickson
De Beni Zamperlin C. Benvenuti M. Vocetti C. “ Imparare a
studiare la geografia” Ed. Erickson
De Beni Pazzaglia “ Lettura e metacognizione” Ed. Erickson
De Beni Pazzaglia Molin Zamperlin “ Psicologia cognitiva
dell’apprendimento” Ed. Erickson
Novak J. “L’apprendimento significativo” Ed. Erickson
A.Capuano F.Storace L.Ventriglia “BES e DSA La scuola di
qualità per tutti.” Ed. Libriliberi
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