Reggio Emilia 20 febbraio 2017 Dott.ssa Elisabetta Roberti COSA Ė LO STUDIO? Studiare é una particolare forma di apprendimento che ha come scopo l’apprendere dal testo, o da una lezione, in modo intenzionale. (Anderson 1978) CARATTERISTICHE DELLO STUDIO INTENZIONALITA’ Implica l’attenzione, la concentrazione e la necessità di avere obiettivi di apprendimento, per quanto più possibile, chiari e raggiungibili. ATTEGGIAMENTO AUTOREGOLAZIONE Comporta la capacità di saper gestire la propria attività di studio e di conoscere e applicare le strategie efficaci per apprendere e automotivarsi STRATEGICO Lo studio é una abilità complessa in cui interagisono Abilità cognitive diverse Strategie Conoscenza e controllo metacognitivo Percezione del Sé Senso di autoefficacia Motivazioni ed emozioni Un insieme strutturato e coordinato di strategie di studio costituisce un METODO DI STUDIO. Non esiste un unico metodo valido per tutti ABILITÀ COGNITIVE IMPLICATE NELLO STUDIO Attenzione Lettura Comprensione Memoria Attenzione selettiva L’abilità di selezionare all’interno di un certo numero di stimolazioni quelle rilevanti per il compito che stiamo svolgendo. Per fare ciò gli stimoli non importanti devono essere scartati,cioè allontanati dal fuoco dell’attenzione Attenzione divisa La capacità di prestare attenzione a più compiti contemporaneamente, e ciò può avvenire solo nel caso in cui una delle due operazioni da compiere sia ormai una procedura automatizzata. Attenzione shiftata si riferisce al fatto che l’individuo riesce ad effettuare uno shift attentivo, cioè a spostare l’attenzione in maniera da mantenerla su un nuovo compito Attenzione sostenuta La capacità di mantenere nel tempo l’attenzione verso stimoli interni o esterni. Sotto controllo volontario è suscettibile di regolazione. METAMEMORIA (conoscenze, controllo, strategie) MEMORIA DIFFERENTI TIPI SISTEMI TEMPORANEI SISTEMI PERMANENTI Implicati tutti i compiti cognitivi complessi SEMANTICA MBT ML Caratteristiche: capienza limitata durata limitata strategie: reiterazione semplice reiterazione integrativa MLT EPISODICA Caratteristiche: -come MBT -multicomponenziale -elaborazione e mantenimento EPISODICO AUTOBIOGRAFICA Variabili personali che intervengono nel processo di comprensione Conoscenze preesistenti ( lessicali, specifiche inerenti l’argomento, generali riguardanti il mondo) Funzionamento del sistema di elaborazione dell’informazione (MBT, ML, MLT) Metacognizione Atteggiamento più o meno passivo di fronte al testo ( molto collegato alla metacognizione) Dall’incontro tra le caratteristiche del testo e quelle del lettore ha origine la comprensione. STUDIO E METACOGNIZIONE Gli aspetti METACOGNITIVI implicati nello studio riguardano : Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto a se stesso Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto alle sue abilità di studio Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto allo studio in generale Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto alle discipline Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto al compito specifico che deve affrontare Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto alle strategie da utilizzare Ciò che lo studente sa o crede di sapere rispetto agli scopi che si pone. ESEMPI DI CONOSCENZA METACOGNITIVA: Leggere un romanzo o leggere un testo di studio non è la stessa cosa.. Lo scopo per cui leggo è capire Questo argomento non mi servirà, perciò… Tale consapevolezza è in generale carente nei bambini e si sviluppa con l’età Oltre a questi ci sono i processi metacognitivi di controllo che integrano le conoscenze precedenti e riguardano: •Prevedere i risultati dello studio •Pianificare lo studio secondo tempi e modi •Monitorare lo studio •Verificare i risultati AUTOGESTIONE DELLA ATTIVITA’ COGNITIVA Esempi di affermazioni che evidenziano processi di controllo attivi durante lo studio: Questo testo richiede particolare attenzione perché alcune parti sono difficili Considerati gli impegni pomeridiani mi organizzo il tempo dello studio in questo modo… DIDATTICA METACOGNITIVA (tratto da Metacognizione e insegnamento, D. Janes – a cura di, Ed. Erickson, 1996) I LIVELLO II LIVELLO Conoscenze sul funzionamento cognitivo in generale Autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo (consapevolezza personale) (teoria della mente) IV LIVELLO Variabili psicologiche “sottostanti”: •Attribuzioni e locus of control •Credenze generali e specifiche •Senso di autoefficacia •Autostima •Motivazione III LIVELLO Uso generalizzato di strategie di autoregolazione cognitiva (autodirezione) facilitazione/ostacolo Effetti a livello di rendimento: -nell’apprendimento -nel problem solving -nell’esecuzione, ecc. STILI COGNITIVI Generalmente per stile cognitivo si intende la modalità di elaborazione dell’informazione che il soggetto adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e che si generalizza a compiti diversi. Lo stile cognitivo è una caratteristica del soggetto che influenza non solo l'elaborazione cognitiva ma anche aspetti di personalità, come le reazioni emotive, gli atteggiamenti, le relazioni sociali (Boscolo, 1986; Cornoldi, 1991). Gli stili non sono “congeniti” ma si sviluppano nel corso del tempo in relazione all'ambiente culturale di appartenenza Lo stile cognitivo di ognuno tende a stabilizzarsi nel tempo attraverso un processo di tipo circolare. Questo non significa che lo stile sia rigido, anzi presenta, in genere, la caratteristica della plasticità. Può diventare un obiettivo didattico importante quello di far riflettere gli studenti sui propri stili cognitivi, evidenziare con loro costi e benefici di diverse strategie in determinati compiti e contesti, creare situazioni per valorizzare ed ottimizzare il proprio stile ma contemporaneamente essere versatili. Lo stile globale/ analitico concerne la preferenza di una persona per una percezione del dettaglio o dell'insieme. Globale: si focalizza sull’aspetto generale, parte dalla visione d’insieme per poi scendere nei dettagli A scuola uno studente dallo stile globale, di fronte ad un testo o ad una immagine tenderà a cogliere inizialmente l’aspetto generale. Analitico: parte da una percezione del dettaglio arrivando a una visione d’insieme, punterà inizialmente la sua attenzione sui particolari. Lo stile convergente/ divergente Convergente: procede secondo la logica e le informazioni che possiede, preferisce usare routine e applicare principi generali. Utilizza strategie già applicate tende a memorizzare Divergente: procede creativamente e autonomamente. Applica strategie procedure nuove, recupera conoscenze ed esperienze non scolastiche. Dimostra fiducia nelle proprie capacità. Opera collegamenti. Lo stile verbale/ visuale si basa sulla distinzione tra soggetti che prediligono il codice linguistico ed altri che preferiscono un codice di tipo visuo-spaziale. Verbale: preferisce il codice linguistico. Scrive non usa immagini o colori , associa parole a frasi o a altre parole. Visuale: preferisce le caratteristiche visuo-spaziali. Usa colori per sottolineare, usa schemi, tabelle, mappe… Lo stile sistematico/ intuitivo Sistematico procede gradualmente prendendo in esame le variabili singolarmente. Usa strategie a piccoli passi per avvicinarsi alla soluzione. Ha bisogno di indicazioni precise, sembra più lento, chiede spiegazioni. Intuitivo formula un’ipotesi risolutiva e procede per confermarla. Interpreta la consegna e non richiede altre spiegazioni. È rapido nel consegnare. Tende a fare anticipazioni. Lo stile impulsivo/ riflessivo si basa sui tempi decisionali e riguarda i processi di valutazione e decisione nella risoluzione di un compito cognitivo particolarmente difficile. Riflessivo: il temo decisionale è lungo , lo stile lento ed accurato. Pensa prima di rispondere. A scuola deve sentirsi sicuro e tranquillo prima di parlare. Impulsivo: risponde in base all’impressione del momento “spara la risposta”. A scuola prende la parola con facilità, sembra frettoloso e impreciso. STUDENTE STRATEGICO È colui che riesce a mettere in campo autonomamente strategie efficaci per apprendere, riflettendo e rendendo espliciti i processi che mette in atto di fronte a un oggetto di studio ed eventualmente rivedendo ciò che in quei processi non ha portato un reale conseguimento di obiettivi. Fondamentale è la capacità di autoregolarsi. (Zimmerman 2001) DECALOGO DELLO STUDENTE STRATEGICO Conosce molte strategie utili all’apprendimento. Capisce quando, dove e perché queste strategie sono importanti. Sceglie saggiamente le strategie e le applica operando un monitoraggio. È intrinsecamente motivato. Aderisce a una visione incrementale della crescita della mente, ovvero ritiene che con l’impegno le conoscenze si possano sviluppare ogni giorno di più. 6. Non ha paura dell’insuccesso: comprende che è indispensabile per conseguire il successo. 7. Non è ansioso di fronte alla prova, ma piuttosto considera le prove come una occasione per imparare. 8. Crede nello sforzo attentamente organizzato. 9. Utilizza se stesso e gli altri come pietra di paragone per giudicare l’insuccesso. 10. È sostenuto da genitori e scuola. 1. 2. 3. 4. 5. Burkowski 1988 FASI DELLO STUDIO Nello studio si distinguono tre fasi: la prelettura (o ascolto della lezione) che implica l’organizzazione e la definizione degli obiettivi, la lettura ,comprensione ed elaborazione del testo, la memorizzazione e rievocazione. Per ogni fase è possibile utilizzare una strategia semplice o complessa,inoltre le strategie possono essere organizzate in piani complessi e costruire un metodo di studio. STRATEGIE ORGANIZZATIVE PER GESTIRE L’ASCOLTO Lo studente strategico sa che sapere ascoltare è molto utile per la crescita scolastica. Un buon metodo di studio inizia proprio durante la spiegazione in classe. Insegnante come mediatore che aiuta i ragazzi a riflettere sugli atti attentivi ( insegnare come stare attenti - in quali momenti, con quale intensità … - Utilizzo di mediatori per sostenere la tenuta attentiva: unità brevi, schemi concettuali, tavole di sintesi, schede guida, tavola di termini e regole…) Strategie per ottimizzare l’ascolto Chiedere spiegazioni all’insegnante per la comprensione di parole o concetti complessi. Prendere nota dei contenuti più importanti e rilevanti Prendere appunti per registrare informazioni che permettano di ricostruire, durante lo studio pomeridiano, il contenuto della spiegazione. Rivedere e sistemare gli appunti a breve termine, in modo da non rischiare che ciò che si è annotato perda di significato diventando incomprensibile. Strategie per leggere/ comprendere un testo Nella lettura indirizzata allo studio si possono distinguere alcune fasi che prevedono un intervento attivo sul testo LETTURA DI ORIENTAMENTO: e’ una strategia di lettura che serve per farsi un’idea approssimativa del testo. Con questa lettura si prende contatto con il testo per orientarsi nella sua organizzazione e nel suo contenuto. Vengono sfruttati gli indici testuali LETTURA DI APPROFONDIMENTO: é la strategia di lettura più completa, necessaria per ricordarne il contenuto e per cogliere il messaggio dell’autore E’ caratterizzata da due fasi: 1 lettura globale del testo per riconoscere il tipo di testo, capirne le idee principali e la logica sottostante 2 lettura analitica per riconoscere la struttura del testo , distinguere tra contenuti principali e secondari, cogliere gli elementi fondamentali.. STRATEGIE PER CAPIRE SCHEMA DI CONOSCENZA: prima di iniziare a leggere e studiare chiedersi che tipo di testo si ha davanti SCORRERE IL TESTO RICHIAMANDO LE CONOSCENZE PRECEDENTI E FACENDO PREVISIONI: prima di iniziare a leggere prestare attenzione ai titoli, sottotitoli, figure per farsi un’idea sull’argomento trattato chiedendosi che cosa si sa al riguardo. FARE IPOTESI E VERIFICARLE SUL TESTO: sulla base di titoli, sottotitoli, figure, prevedere di cosa parlerà il testo e verificarlo attraverso la prima lettura DIVIDERE IL TESTO IN MODO OTTIMALE IN BASE ALL’ARGOMENTO, ALLE CONOSCENZE POSSEDUTE E ALLA LUNGHEZZA COMPLESSIVA DEL BRANO FARE PREVISIONI SULLA BASE DELLE CONOSCENZE DATE DAL TESTO: sulla base della lettura di una parte del testo inferire cosa potrà essere scritto dopo. INDIVIDUARE LE PARTI IMPORTANTI: durante la seconda o terza lettura individuare le parti importanti del testo in relazione ad alcuni criteri di riferimento condivisi (quali sono le informazioni importanti tipiche di un testo di storia o di geografia? Cosa mi richiede il compito?) ANALIZZARE FIGURE, CARTINE E DIDASCALIE PRINCIPI GUIDA del testo di storia • TEMPO • LUOGO • ECONOMIA • POLITICA • CULTURA • RELAZIONI CON ALTRI POPOLI • RAPPORTI TEMPORALI • CAUSA EFFETTO Del testo di geografia • ELEMENTI NATURALI • ELEMENTI UMANI • AMBIENTE • LOCALIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE • TRASFORMAZIONI NATURALI E UMANE NEL CORSO DEL TEMPO • RELAZIONI DI CAUSA EFFETTO • RAPPRESENTAZIONE DI CONCETTI E CONOSCENZE Possono fungere da organizzatori anticipati STRATEGIE DI MEMORIA REITERAZIONE MECCANICA che vuole dire ripetersi varie volte il materiale da imparare, serve per mantenere l’informazione nel loop articolatorio. E’ molto semplice ma poco efficace infatti non richiede una codifica profonda del materiale il quale viene solamente ripetuto pedissequamente RIPETIZIONE INTEGRATIVA il materiale anche in questo caso viene ripetuto, ma cercando di attuare una codifica più profonda infatti si cerca di capirlo e di collegarlo alle informazioni che già si hanno. ASSOCIAZIONE si cerca di collegare ciò che dobbiamo ricordare con qualcosa di familiare MEDIAZIONE si trasforma qualcosa di difficile in qualcosa di facile attraverso un legame cioè un mediatore. Per esempio per imparare i nomi delle Alpi si insegna la frase MA CON GRAN PENA LE RECA GIÙ RIASSUNTO: Copia e cancella: dopo aver individuato le parti importanti riscriverle collegandole in modo opportuno. Con parole chiave: costruire una parola o una frase che riassuma il contenuto delle varie sequenze del testo Personale: riassumere con parole proprie il testo COSTRUZIONE DI SCHEMI : (tabelle, diagrammi cronologici e logici) dopo aver individuato le informazioni importanti del testo organizzarle in tabelle o in schemi o diagrammi a seconda del tipo di testo,di argomento o di compito. FORMAZIONE DI IMMAGINI MENTALI RIPETERE E RIPASSARE RIPETIZIONE o reiterazione può avvenire a diversi livelli (riproduttiva o integrativa, vocalica o sub vocalica..) serve per immagazzinare in memoria il materiale da apprendere. RIPASSO attività che si svolge alla fine dello studio ha la duplice funzione di fissare meglio in memoria gli argomenti e di autoverificare l’apprendimento. Valenza degli organizzatori grafici per l’apprendimento Favoriscono il focus attentivo Minimizzano il carico cognitivo Attivano preconoscenze quando vengono utilizzati come anticipatori Aiutano a costruire modelli mentali Supportano il trasferimento di insegnamento Sostengono e accrescono la motivazione ad apprendere. Gli organizzatori grafici (griglie, tabelle, schemi, mappe…) Possono essere utilizzati in tre modalità: direttiva, guidata, aperta Direttiva : l’organizzatore grafico è un oggetto chiuso e definito, già organizzato dal docente o dall’editore allo scopo di facilitare la comprensione, la memorizzazione di concetti e pensieri. Se presentati prima della lezione hanno funzione di anticipatori. Guidata: il layout grafico è già strutturato, ma il contenuto è in parte o del tutto omesso. Può essere compilato dal docente o dagli studenti nel corso della lezione come supporto all’apprendimento o come materiale di verifica. Aperta : l’organizzatore grafico viene realizzato dagli studenti alla fine di un percorso di conoscenza, che viene così formalizzato. STRATEGIE ORGANIZZATIVE Gestire il tempo ( utilizzo di tabelle diario o planner). La pianificazione deve essere flessibile. Per studiare in modo più vantaggioso e meno pesante è meglio distribuire il tempo in unità di lavoro di 30 minuti ciascuna, con intervalli di 5/10 minuti tra l’una e l’altra. Dopo un’ora e mezza o due di studio, le pause devono essere più lunghe almeno di 20 minuti circa Gestire gli spazi Saper prendere appunti Lunedì Impegni extrascolastici Chitarra Materie da preparare Storia italiano mate Anticipare e mettere avanti…. Martedì Mercoledì Giovedì Catechismo sport Venerdì Sabato sport inglese geometria italiano Geografia matematica geografia scienze storia Scienze inglese Ore Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 13,00 pranzo pranzo pranzo pranzo pranzo pranzo 14,00 15,00 16,00 17,00 18,00 Tempo libero Chitarra Studio Studio Tempo l. Tempo libero Studio Studio Sport Sport Tempo libero Studio Studio Tempo l. Studio Tempo libero Catechismo Studio Studio Tempo l. Tempo libero Studio Studio Sport Sport Tempo libero Tempo l. Tempo l. Tempo l. Tempo l. Gli studi hanno dimostrato che le strategie sono strumenti utili, efficaci e necessari, ma non sufficienti . Per superare le difficoltà insite nell’insegnamento strategico sono nati dei programmi metacognitivi che associano all’insegnamento della strategia aspetti metacognitivi e motivazionali che si pongono come obiettivi quelli di : Rendere consapevoli dell’utilità della strategia Fornire elementi di conoscenza del proprio sistema cognitivo e del suo funzionamento, al fine di poter controllare il proprio apprendimento Puntualizzare sia il valore strategico della strategia (come applicarla) che il contesto d’uso ( dove e quando applicarla) Accrescere il livello di motivazione Sostenere il ragazzo nel suo sforzo per riuscire, sottolineando l’importanza dell’impegno e stimolando il senso di autoefficacia. STRATEGIA COSA FACCIO? PERCHE’ LO FACCIO Dare uno sguardo generale al testo 1.CERCO •Il titolo del capitolo •I titoli dei paragrafi •Le parole in grassetto •Il sommario •Le didascalie delle immagini •Le domande di comprensione 2.OSSERVO •Immagini •Cartine •Linea del tempo •Diagrammi •schemi Per capire ciò che già conosco dell’argomento e prepararmi a scoprire nuove informazioni Farsi domande 3.TRASFORMO I TITOLI IN DOMANDE Creare delle domande mi aiuta a leggere, avendo in mente un obiettivo. Leggere 4.LEGGO ogni paragrafo per rispondere alle domande Leggere attentamente mi aiuta a scoprire nuove informazioni 5. SOTTOLINEO i concetti più importanti ( utilizzo colori diversi, cerchio, incornicio) Sottolineare serve per mettere in risalto e selezionare ciò che è importante 6. SCRIVO DELLE NOTE o inserisco post-it Scrivere mi serve per organizzare le idee e per trovar spiegazioni a ciò che non ho capito bene Rielaborare 7. FACCIO UNO SCHEMA O UNA MAPPA dell’argomento che ho studiato 8. USO TECNICHE E STRATEGIE per ricordare parole difficili Elaborare appunti, schemi e mappe serve a organizzarmi per ricordare meglio l’argomento Aiutano a recuperare i termini quando sono interrogato o nelle verifiche 9. RIPETO A VOCE ALTA senza guardare il libro Ripetere mi serve per cercare nella mente una scaletta e per controllare se sono preparato. Rivedere 10. RIPASSO spesso usando il materiale che ho archiviato in cartaceo o digitale Aiuta a mantenere e consolidare la traccia del ricordo. Tratto da: A.Capuano F.Storace L.Ventriglia “BES e DSA La scuola di qualità per tutti.” Ed. Libriliberi METODI STRUTTRATI Il metodo di studio MURDER (Dansereau 1988)prevede varie fasi: MOOD: prima di iniziare a studiare si deve insturare un atteggiamento mentale ed emotivo positivo verso il materiale di studio UNDERSTAND: leggere cercando di capire, cercando di cogliere le idee principali RECALL: riassumere e ricordare il testo , senza guardarlo DETECT: controllare l’esattezza e completezza del ricordo ELABORATE: mettere in atto strategie per fissare meglio i contenuti REVIEW: ripasso METODO PQ4R di Robinson (1970) •PREVIEW: sfogliare il materiale attraverso una scorsa rapida di titoli e sottotitoli •QUESTION: porsi delle domande iniziali e richiamare le conoscenze precedenti •READ: leggere una prima volta il testo per avere una idea generale •REFLECT: lettura successiva con scopo di approfondimento e riflessione. Evidenziare i punti importanti •RECITE: ripetere i contenuti per verificare la conoscenza di quanto studiato •REVIEW: ripassare per fissare i concetti principali. SQ3R Una strategia impiegata nel processo di lettura/ comprensione del testo è la SQ3R ( Survey, read, recall, review) Survey = osservazione preliminare. Si tratta di una fase di pre-lettura veloce alla ricerca di informazioni sul significato globale del testo da studiare Questions= formulazione di domande. Farsi domande sul contenuto del testo Read = lettura. Attraverso la lettura approfondita lo studente che già si è fatto un’idea delle risposte che potrà trovare nel testo e ha già attivato gli anticipatori cognitivi, raccoglie i concetti essenziali. Recall= rielaborazione. Riorganizzazione logica di quanto appreso. È una rielaborazione mentale del materiale in forma adatta a conservarlo in MLT. Review = revisione. Lo studente possiede un contenuto cognitivo rielaborato del testo che ha studiato. DIFFICOLTÀ DI STUDIO Considerata la complessità dell’abilità di studio si possono individuare diverse tipologie di studenti con difficoltà differenti. Una prima categoria riguarda studenti con difficoltà di studio legate a disturbi specifici nella lettura strumentale, nella comprensione del testo, nella memoria e nell’attenzione. . Una seconda tipologia di studenti presenta difficoltà di tipo strategico. Utilizzando la distinzione di Flavell si possono individuare studenti con deficit di mediazione, nei quali mancano le abilità di base per usare le strategie, e con deficit di produzione che non usano spontaneamente le strategie, ma che sono in grado di usarle qualora vengano loro insegnate. Una terza categoria di studenti presenta difficoltà legate soprattutto alla conoscenza metacognitiva, in particolare ad errate convinzioni, che a loro volta portano a cattive abitudini, come ad esempio pensare che per studiare sia sufficiente leggere e capire, pensare che si possa studiare con la radio o la TV accesa, che chi è dotato impara senza sforzo, che non si può fare nulla per cambiare la situazione ecc Una quarta categoria di studenti ha difficoltà legate in particolare ai processi di controllo metacognitivo: non sanno prevedere in anticipo i loro risultati, non sanno pianificare ed organizzare il lavoro personale, non sanno autovalutare la loro prestazione, cogliendo eventuali cadute. Una quinta categoria di studenti sono quelli che hanno marcate difficoltà associate a demotivazione verso lo studio in generale o verso talune discipline (ad esempio la matematica o l’italiano) e attività specifiche (le espressioni, la grammatica), a stili attributivi, percezioni del sé, stati emotivi poco funzionali. GLI SCHEMI Uno schema è una rappresentazione semplificata dei contenuti di un testo, di un evento, di un fenomeno…. Esso serve come contenitore e organizzatore di informazioni. Che cosa schematizzare? o Tutte le parti precedentemente sottolineate e scelte come importanti o Eventuali elementi già messi in evidenza dal testo o Le relazioni tra i concetti (cioè i rapporti che li legano…) Quando schematizzare? Gli schemi sono di aiuto in tre momenti : o All’inizio dello studio per risvegliare le conoscenze o Durante lo studio per incasellare le nuove informazioni o Alla fine per rielaborare le informazioni, ripassare … Come schematizzare? o Fare schemi sintetici o Organizzarli logicamente (raggruppare concetti simili, collegare concetti che hanno relazioni…) o Organizzarli spazialmente o Non fare schemi troppo complessi. Perchè schematizzare? Gli schemi aiutano: La sintesi e l’organizzazione dei concetti L’attenzione (guidano a pensare in modo più concentrato) La memoria (riducono il materiale da assimilare) I diversi stili di apprendimento La creatività (stimolano a creare modi diversi e personalizzati di rappresentare le idee) LE MAPPE Le mappe servono per visualizzare grappoli di informazioni. Le mappe guidano la raccolta e l’organizzazione rapida delle informazioni. Le mappe hanno la funzione di stimolare le inferenze e le deduzioni. Le mappe facilitano il ricordo anche di informazioni complesse. Schema diverso da Mappa Lo schema serve allo studio per categorizzare gli eventi e i concetti. Lo schema potrebbe essere uguale per tutti. La mappa è individuale. Ognuno deve essere libero di fare la propria mappa. La mappa cognitiva è tale perché segue il percorso cognitivo dell’alunno. La mappa di Carlo è diversa da quella di Luigi. Lo schema è un riassunto dei concetti e degli eventi. Non segue il percorso cognitivo di un individuo ma la logicità e la cronologia degli eventi/concetti da schematizzare Tratto da: A.Capuano F.Storace L.Ventriglia “BES e DSA La scuola di qualità per tutti.” Ed. Libriliberi EGITTO PROGRAMMI PER CREARE MAPPE Free FreeMind VUE (Richiede la registrazione) CMapTools (Richiede la registrazione) BluMind Programmi da acquistare SuperMappe Classic (Software Anastasis) SuperMappe Evo (Software Anastasis) IperMappe2 (Software Erickson) IN SINTESI Per insegnare il metodo di studio… Favorire la conoscenza del metodo di studio personale e la sua efficacia Non imporre il nostro metodo Creare motivazione al cambiamento Presentare e fare provare le diverse strategie Rinforzare l’idea che il successo deriva dalla bontà del metodo e delle strategie Far capire l’importanza dell’allenamento BIBLIOGRAFIA Franzi T. “ Trovare le parole Il libro del metodo” Ed. Loescher Cornoldi C. De Beni R. Gruppo MT “Imparare a studiare” Ed. Erickson De Beni R. Zamperlin C. “Guida allo studio del testo di storia” Ed. Erickson De Beni Zamperlin C. Benvenuti M. Vocetti C. “ Imparare a studiare la geografia” Ed. Erickson De Beni Pazzaglia “ Lettura e metacognizione” Ed. Erickson De Beni Pazzaglia Molin Zamperlin “ Psicologia cognitiva dell’apprendimento” Ed. Erickson Novak J. “L’apprendimento significativo” Ed. Erickson A.Capuano F.Storace L.Ventriglia “BES e DSA La scuola di qualità per tutti.” Ed. Libriliberi