46 Spettacoli L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2015 Cameron Carpenter Il ribelle della tastiera Il concerto. Stasera al Donizetti fra Bach, Bernstein e Šostakovic nell’unica tappa europea del tour con il suo nuovissimo Touring Organ BERNARDINO ZAPPA Organo? Pianoforte? Orchestra? Nessuno dei tre. O tutt’e tre assieme e molto altro. Questa sera (alle 21) Cameron Carpenter sarà la star del Teatro Donizetti, per una volta «teatro» di un recital organistico. Il fenomeno americano chiude con un concerto straordinario il Festival pianistico e inaugura la XXIII edizione del Festival organistico internazionale «Città di Bergamo», in una spettacolare operazione Expo 2015. Carpenter è per la prima volta in Italia col suo nuovissimo «Touring Organ», da lui stesso progettato, che ha iniziato a utilizzare lo scorso anno in giro per il mondo. Bergamo è l’unica tappa del suo tour europeo 2015: arriva da Salisburgo, poi andrà a Istanbul. Trentaquattro anni, della Pennsylvania, Carpenter è l’icona nell’organo 2.0. Converte alla grande musica di Bach & Co., svecchia l’immagine d’uno strumento associato da secoli ad antiche e austere liturgie. Con Carpenter sono d’obbligo lo spettacolo, il piacere e il divertimento. Lui stesso dice di sé: «Sono volubile, mi lascio influenzare da quel che ascolta la gente». Trascrizioni mirabolanti, vir- tuosismo quasi soprannaturale in particolare nella tecnica del pedale,con giochi di gambe da ballerino tip-tap, sono prerogative anche dell’odierno programma. Si comincia con lo spumeggiante Bernstein e la sua «Candide»: lo stesso Carpenter ha fatto una trascrizione della celebre Ouverture. Ci sarà la sfavillante Ouverture festiva di Šostakovic, sempre arrangiata da Carpenter, come pure le icone dell’ organo, da Bach (il Preludio corale «In dir ist Freude» Bwv 615 e la Fuga in sol maggiore Bwv 577) a Marcel Dupré con le sue dottissime Variations sur un Noël op. 20, ma ci sono anche gli Studi op.10 e op. 25 di Chopin, quintessenza del virtuosismo pianistico romantico. Carpenter è anche compositore, oltre che formidabile improvvisatore: ecco dunque anche i suoi «Pop song paraphrases» e «Music for an imaginary film» per finire con una versione organistica dello Skrjabin simbolista con la stringata Sonata n. 4 in fa diesis maggiore op.30. Perché un organo su misura? Lo spiega ancora Carpenter: «Nel novembre 2004 ho scoperto l’organo Marshall & Ogletree della Trinity Church di Wall Il fenomeno americano Cameron Carpenter si esibisce stasera del Teatro Donizetti Street. Prima suonavo quasi esclusivamente l’organo a canne. In pochi secondi ho capito che quella tecnologia mi consentiva di suonare più chiaramente, più accuratamente e con maggiore espressione, senza sacrificare le strutture, sistemi psicologici e conoscenze apprese». Uno strumento sbalorditivo, ipertecnologico, oltre limiti che credevamo fissati per sempre. A latere del Festival pianistico, domani pomeriggio a Brescia (alle 18), nel Ridotto del Teatro Grande, si terrà un convegno dedicato ad Arturo Benedetti Michelangeli nel ventesimo anniversario della scomparsa. Per informazioni: tel. 030-293022. ©RIPRODUZIONE RISERVATA