L`impetigine è una piodermite, in cui la lesione

L'impetigine è una piodermite, in cui la lesione elementare è rappresentata dalla pustola
sottocorneale, cioè una raccolta purulenta molto superficiale. La lesione va molto facilmente
incontro a rottura esitando in una crosta.
Vengono descritte tre forme di impetigine:
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Impetigine di Bockardt
Impetigine di Tilbury-fox
Forma intermedia
Queste forme possono essere sostenute da streptococchi o da stafilococchi, isolatamente o
associati tra loro o con altri germi (corynebacter, piocianeo...).
L'impetigine si osserva più spesso nei bambini piccoli, tende a verificarsi nei mesi più caldi ed è più
frequente in aree tropicali e subtropicali.
Piccoli traumi possono essere responsabili dell'inoculazione dei germi; alcuni esempi sono il
grattamento per morsi di insetto o anche per dermatosi pruriginose precedentemente presenti; in
questo ultimo caso si parla, più correttamente, di impetiginizzazione di quella dermatosi.
Possono essere colpiti anche anziani, soggetti immunodepressi, defedati o diabetici.
1. Impetigine di Bockardt (perifollicolite pustolosa superficiale): piodermite con pustole
sottocorneali molto superficiali, che, in genere, hanno un rapporto di sola contiguità con il
follicolo pilifero.
Le pustole sono piuttosto grandi, (nummulari), di colore giallastro e vanno incontro a
crostificazione facilmente, previa rottura o meno. Il pus è abbondante e cremoso, la crosta
è spessa, mielicerica (colore simile al miele e cera grezza). Quando cade la crosta, residua
una chiazza arrossata ed essudante, che può pigmentarsi con l'esposizione al sole. Ripara
con restitutio ad integrum.
Di solito manca la febbre ed il prurito, le lesioni non sono dolenti e le condizioni generali
non sono compromesse.
Questa forma non ha predilezioni di età e può diffondersi per autoinnesto, per questo
motivo il paziente deve evitare di grattarsi e di toccarsi le lesioni.
2. Impetigine di Tilbury-Fox (impetigine contagiosa, volgare): questa forma è caratterizzata
dalla comparsa prima di vescicole e poi di pustole, piccole, biancastre, che hanno rapporto
di sola contiguità con i follicoli piliferi. Queste pustole hanno un tetto molto sottile, fragile,
che facilmente si rompe. Il pus è scarso, fluido e chiaro. La crosta che si forma è sottile, a
sfoglia e si distacca facilmente.
3. La malattia è più frequente nei bambini, sulle zone esposte, soprattutto guance, cute
intorno al naso e alla bocca, ma per autoinoculazione può presentarsi anche nelle altre
aree.
Si possono avere eruzioni successive ed aspetti policiclici.
Sintomatologicamente manca il prurito e la febbre è presente solo nelle forme gravi. Sono
abbastanza frequenti linfangiti e linfoadeniti concomitanti; si possono verificare anche
processi bronco-pneumonici. La febbre reumatica non segue mai un'infezione cutanea
streptococcica, mentre è possibile una glomerulonefrite poststreptococcica sia dopo una
faringite che dopo una infezione cutanea.
Una variante , per lo più neonatale, di impetigine volgare è la impetigo bollosa (pemfigoide
settico o stafilococcico); si manifesta in neonati tra il quarto ed il settimo giorno di vita o in
adulti per infezione nosocomiale. L'infezione è sostenuta da stafilococchi e da
streptococchi. È caratterizzato da un quadro pustolo-bolloso a gittate successive, che vanno
ad interessare tutta la cute ad eccezione delle regioni palmo-plantari.
Le bolle si presentano su cute congesta e sono causate da una esotossina epidermolitica
dello stafilococco aureo. Se l'epidermolisi è molto accentuata si ha un aspetto simile alle
ustioni di secondo grado. Il quadro si può complicare con uno stato tossinfettivo, con
manifestazioni cutanee esfoliative, o anche nefriti, polmonoti, meningiti. La malattia può
assumere caratttere epidemico.
4. Forma intermedia: presenta caratteristiche intermedie tra la forma di Bockardt e la forma di
Tilbury-Fox; le pustole sono grandi, leggermente ombelicate, che tendono ad allargarsi
lateralmente a raggrupparsi assumendo disposizione erpetiforme. Si ha soprattutto in
bambini ed in soggetti defedati.
Alcune lesioni possono essere confuse con l'impetigine, solitamente queste sono quelle dovute a
virus herpes simplex o a virus herpes zoster-varicella. Le lesioni erpetiche, però tendono ad essere
più raggruppate e c'è positività al test di Tzanck. Nei casi dubbi la coltura del liquido vescicolare è
diagnostica.
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