FANFARA DEL 3° BATTAGLIONE CARABINIERI “LOMBARDIA” Lunedì 18 marzo 2013 alle ore 18.30 Civiche Raccolte Storiche - Via Borgonuovo 23 CONCERTO DEDICATO ALLE CINQUE GIORNATE Palazzo Moriggia - Via Borgonuovo 23 Fanfara del 3° Battaglione Carabinieri “Lombardia” Direttore: Maresciallo Ordinario Andrea Bagnolo Programma Lunedì 18 marzo 2013 alle ore 17.30 Civiche Raccolte Storiche - Via Borgonuovo 23 CONCERTO DEDICATO ALLE CINQUE GIORNATE Palazzo Moriggia - Via Borgonuovo 23 Fanfara del 3° Battaglione Carabinieri “Lombardia” Direttore: Maresciallo Ordinario Andrea Bagnolo Luigi Cirenei La Fedelissima Marcia d'Ordinanza dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Verdi Aida Coro, marcia, danze Giuseppe Verdi Inno delle nazioni La Fanfara del 3° Battaglione Carabinieri “Lombardia” nasce nell’inverno del 1946 e da subito le vengono affidati compiti di carattere artistico al fine di dare un tono di maggior solennità a parate e cerimonie militari. Nell’arco degli anni si è elevato il livello musicale del complesso bandistico, allo scopo di soddisfare le sempre più pressanti richieste di carattere concertistico. Oltre ai diversificati ed importanti impegni affrontati in ambito nazionale, la Fanfara vanta anche Giuseppe Verdi Oberto Conte di San Bonifacio Sinfonia Giuseppe Verdi La traviata Preludio Giuseppe Gabetti Marcia reale italiana numerosi interventi all’estero; tra questi possiamo citare le tournèe in Germania, Spagna, Francia, Bulgaria, nel Liechtenstein e la partecipazione all’EXPO 2010 a Shanghai in Giuseppe Verdi Si ridesti il leon di Castiglia Coro dall’opera Ernani occasione della “Festa della Repubblica Italiana”. La Fanfara è composta da 30 elementi ed è diretta dal Maresciallo Ordinario Andrea Bagnolo, che dopo aver frequentato il corso presso la Alessio Olivieri Inno di Garibaldi All’armi all’armi...! Banda centrale dell’Arma dei Carabinieri in Roma, è stato destinato dal Comando Generale a questo incarico. Il Capo Fanfara ha iniziato a studiare pianoforte in giovane età e Giuseppe Verdi I lombardi alla prima crociata “O Signore dal tetto natio...” qualche anno più tardi intraprende lo studio del jazz e della composizione. È iscritto da molti anni alla SIAE ed ha al suo attivo numerose composizioni originali e arrangiamenti per Giuseppe Verdi Va pensiero Coro dall’opera “Nabucco” varie formazioni. È laureato a pieni voti in “Musica d’uso” presso il Conservatorio “Martini” di Bologna e in “Musica Applicata” presso il Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara. Michele Novaro Il canto degli italiani Inno Nazionale Italiano Programma Luigi Cirenei La Fedelissima Marcia d’Ordinanza dell’Arma dei Carabinieri Composta nel 1929, divenne subito la Marcia d’Ordinanza dell’Arma dei Carabinieri. Di essa il Maestro Umberto Giordano scriverà: “Non conosco una composizione, nel suo genere, più bella della Marcia dei Carabinieri”. Di profonda intensità espressiva, questa marcia assume una imponente grandiosità accomunata ad un trascinante entusiasmo. Giuseppe Verdi Aida Inno, marcia, danze L’ “Aida” rappresentata al Cairo per celebrare l’apertura del Canale di Suez, è il vero e proprio trionfo della fantasia impetuosa di Verdi, ma è anche una di quelle opere sulle quali l’enorme popolarità ha scaricato addosso tutta una serie di luoghi comuni e di opinabili convinzioni, che possono essere riassunte nei concetti di “passionalità” e di “grandiosità”. Musicalmente, poi, si trova ad essere un miracoloso equilibrio tra due tradizioni, quella romantica e del Grand-Opera e quella verista. Aida, in un certo senso, conclude la seconda stagione verdiana. Giuseppe Verdi Inno delle nazioni Il celeberrimo brano fu commissionato a Verdi nel 1862 per la Cerimonia d’apertura dell’Esposizione Internazionale di Londra. “Un coro di popolo innegiava, esultando, alla pace vicina”; si prediceva un futuro di universale fratellanza nel lavoro, si rievocavano le passate guerre e si innalzava l’invocazione a Dio perchè la pace si affermasse davvero; echeggiavano allora gli Inni Nazionali inglese, francese ed italiano... . Giuseppe Verdi Oberto Conte di San Bonifacio Sinfonia È la prima opera di Giuseppe Verdi, composta su libretto di Antonio Piazza e rielaborata da Temistocle Solera. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 17 novembre 1839 con buon successo. Giuseppe Verdi La traviata Preludio La traviata è un’opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) “La signora delle camelie”; viene da taluni considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della cosiddetta “trilogia popolare” assieme a “Il trovatore” e a “Rigoletto”. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto di interpreti non all’altezza e della scabrosità dell’argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con interpreti più validi e retrodatando l’azione di due secoli, riscosse finalmente il meritato successo. Giuseppe Gabetti Marcia reale italiana La Marcia Reale d’Ordinanza, preceduta dalla Fanfara Reale, fu l’inno di Casa Savoia e dunque l’inno del Regno di Sardegna prima e del Regno d’Italia poi, rappresentando così l’inno nazionale italiano fino all’avvento della Repubblica. Fu composta nel 1831 da Giuseppe Gabetti su incarico di Carlo Alberto di Savoia. Nonostante i poderosi squilli di tromba iniziali, eseguiti con il “tutti” dell’orchestra, la Marcia Reale fu criticata fin dalla sua composizione poiché giudicata troppo retorica e banale, in particolare per la musica, considerata ottima per far marciare i soldati, ma per il resto piuttosto scadente. L’inno fu scelto attraverso un concorso pubblico con un premio per il vincitore di 50 lire, cifra di tutto rispetto per quei tempi. Si dice che i partecipanti abbiano cercato di vincere il concorso componendo una marcia che adulasse il Re Carlo Alberto più che cercando di comporre un capolavoro musicale. Giuseppe Verdi Si ridesti il leon di Castiglia Coro dall’opera “Ernani” L’Ernani è un dramma lirico in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. Fu rappresentato per la prima volta a Venezia al Teatro La Fenice il 9 marzo 1844. La Fanfara del 3° Btg. “Lombardia” eseguirà la marcia “Si ridesti il leon di Castiglia” tratta dall’opera. Alessio Olivieri Inno di Garibaldi “All’armi all’armi...!” L’Inno di Garibaldi è un famoso inno patriottico del Risorgimento italiano, e fu musicato da Alessio Olivieri. Autore del testo fu, per richiesta dello stesso eroe dei due mondi, il poeta Luigi Mercantini (1821-72), noto anche per aver scritto “La spigolatrice di Sapri”. Attraverso una struggente rievocazione romantica l’inno si ispira alla spedizione, repubblicana e mazziniana, di Carlo Pisacane. Esso fu eseguito per la prima volta il 31 dicembre 1858, e risale dunque agli anni decisivi del processo che portò all’unità d’Italia, alla presenza di Garibaldi e Nino Bixio. Ricordiamo i versi iniziali più noti e ancora citati: “Si scopron le tombe, si levano i morti / I martiri nostri son tutti risorti” . Giuseppe Verdi I lombardi alla prima crociata “O Signore dal tetto natio...” Nel ’48 la musica di Verdi era divenuta sinonimo di libertà, di battaglia, di rivolta contro la dominazione straniera. L’anno seguente andarono in scena “I Lombardi alla prima crociata” che suscitò autentici deliri anche per il soggetto che scopertamente metteva in scena il popolo lombardo. Il successo si coagulò attorno ad un coro, quell’ “O Signor che dal tetto natio…” che i Crociati lombardi intonano al terzo atto, quando in un arido deserto rievocano le dolcezze della patria lontana. Assieme al “Va’ pensiero…” venne eletto subito a simbolo patriottico e cantato per le strade a scopo provocatorio contro le truppe austriache: proprio come una bandiera agitata davanti al nemico. Giuseppe Verdi Va pensiero Coro dall’opera “Nabucco” Nabucco è la terza opera (il titolo originale completo è Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi e quella che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, “Nabucco” fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano. È stata spesso letta come l'opera più risorgimentale di Verdi, poiché gli spettatori italiani dell'epoca potevano riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese. Questo tipo di lettura è tuttavia incentrata soprattutto sul famosissimo coro degli schiavi “Va', pensiero, sull'ali dorate”, intonato appunto dal popolo ebreo. Michele Novaro Il canto degli italiani Inno Nazionale Italiano “Fratelli d’Italia” o “Canto degli Italiani”, venne scritto da Goffredo Mameli nel settembre 1847 e messo in musica due mesi dopo da Michele Novaro. Fin dai primi moti popolari, che precedettero l’esplosione rivoluzionaria del 1848, l’Inno fu associato alla Bandiera Tricolore come segno della volontà di indipendenza nazionale. E attorno alla Bandiera tricolore e al Canto degli Italiani si strinsero i milanesi nelle Cinque Giornate del marzo ‘48. Già Inno Nazionale dovette considerarlo Giuseppe Verdi che lo inserì, accanto alla Marsigliese e all’Inno Nazionale Inglese, nell’Inno delle Nazioni, da lui composto nel 1864. Divenuto Inno Nazionale Italiano dall’immediato dopoguerra, il Canto riesce ad esprimere un forte sentimento di unità nazionale, che lo ha condotto nel corso degli anni ad essere unanimemente considerato, attraverso un vero e proprio plebiscito di consensi, in grado di esprimere e far sentire la voce del popolo italiano . . . che spinge verso l’unione e l’amore in vista del conseguimento di un fine comune . . .