TEOREMA SUI NUMERI PERFETTI I numeri perfetti, i quali sono dati dalla somma dei loro divisori primi e non primi, compreso l’uno (fattore primo improprio), per es. 6 = 1 + 2 + 3 con 1 , 2 e 3 fattori di 6, sono infiniti. DIMOSTRAZIONE E’ noto che: se 2p – 1 è un numero primo, allora (2p-1) (2p – 1) è un numero perfetto; per p = 2 si ha 2² - 1 = 3, primo; quindi 22 – 1 = 2 (2 p – 1) (22 – 1) = 3 • 2 = 6 che è numero perfetto in quanto la somma dei suoi divisori 1, 2 e 3 dà 6: 1+2+3=6 Per p = 3, si ha 23 – 1 = 7, primo; e 23 – 1 • 23 – 1 = 4 • 7 = 28 = numero perfetto, poiché : 28 = 1 + 2 + 4 + 7 + 14 = somma dei suoi divisori primi Per p = 4 24 – 1 = 16 – 1 = 15 non primo Per p = 5 25 – 1 = 32 – 1 = 31 primo, per cui 25 – 1 • 25 – 1 = 16 • 31 = 496 496 = 2 • 2 • 2 • 2 • 31 = 2 + 2 fattori di 496 = 1, 2, 4, 8, 16, 31, 31 • 2 = 62 , 31 • 4 = 124, 31 • 8 = 248 per cui 1 + 2 + 4 + 8 + 16 + 31 + 62 + 124 + 248 = 496 496 = numero perfetto Per p = 6 26 – 1 = 64 – 1 = 63 composto I numeri di tipo 2p – 1, quando sono numeri primi, sono sempre riconducibili alla forma 6n ± 1 (vedi teorema n° 1), e p ed n sono entrambi infiniti; Tabella 1 Per p = 2 22 – 1 = 3 = primo p=3 23 – 1 = 7 = 6 • 1 + 1 = primo p=4 24 – 1 = 15 = composto p=5 25 – 1 = 31 = 6 • 5 + 1 = primo p=6 26 – 1 = 63 = composto p=7 27 – 1 = 127 = 6 • 21 + 1 = primo p=8 28 – 1 = 255 = composto p=9 29 – 1 = 511 = 6 • 85 + 1=composto p = 10 210 – 1 = 1023 = composto n=341 p = 11 211 – 1 = 2047 = 6 • 341 + 1 = composto = 23 • 89 p = 12 212 – 1 = 4095 = composto =3 • 5 • 7 • 13 n=1 n=5 n=21 2 La forma 2p – 1 dà infiniti numeri primi, sebbene molto più rari dei numeri primi normali; e quindi, di conseguenza, infiniti numeri perfetti P della forma generale P = (2p – 1) • (2p – 1) uno per ognuno degli infiniti numeri primi della forma 2p – 1. Disegnando la curva normale dei numeri primi, fino a 10ⁿ, e sotto di questa la curva data dai primi di forma 2p – 1, si dovrebbe notare che anche questa è aperta e crescente lentamente verso l’alto, il che dimostrerebbe la loro infinità (come lo sono anche i numeri primi, cosa già dimostrata da Euclide), e quindi l’infinità dei rispettivi e biunivoci numeri perfetti P. Poiché, ancora, la forma 2p – 1 dà risultati ciclici, sotto l’aspetto dei fattori, giacchè per p pari 2p – 1 è sempre multiplo di 3, e quindi non è primo, per molti valori p dispari, 2p è anche multiplo di 6, e 2p – 1 è sempre della forma 6n +1; che (insieme alla forma 6n – 1), contiene infiniti numeri primi (tra cui 7; 31 e 127 di forma 2p – 1) e quindi anche quelli, sebbene sempre più rari, della forma 2p – 1, che danno origine, con la 2p-1 • (2p – 1), ai numeri perfetti P, rari ma infiniti anch’essi. Per cui, l’infinità dei numeri perfetti P, legati ai numeri primi della forma 2p – 1 con p sempre dispari, tranne che per p = 2 per 2² - 1=3 (ma non tutti i numeri della forma 2p – 1 con p dispari sono primi, per es. 29 – 1 = 255 = 7 • 73) è dimostrata (Nel “Dizionario Enciclopedico Matematico”, Gruppo Editoriale Jackson, alla voce “Perfetto, numero”, si dice che attualmente non si sa se l’insieme dei numeri perfetti sia finito o meno). Noi abbiamo dimostrato, con questo teorema, che il loro numero è infinito, come pure, con un altro teorema, l’infinità dei numeri gemelli. ΣratostenΣ Francesco Di Noto Annarita Tulumello