Master di primo livello in
“Allestimento & Progettazione di Componenti” -Exhibit Design
PROF. MICHE ROSCO
Marketing della cultura
Il marketing risponde a due principi validi in ogni settore:
- le decisioni relative all’offerta vengono prese solo dopo un’attenta analisi del contesto
economico e culturale,
- l’offerta deve essere strutturata attraverso una complessità di proposte e di fattori.
Ma, tenute ferme queste premesse, non esiste un solo modo di fare marketing, c’è un
marketing che viaggia sui mass media, breve, ossessivo, manipolatore, stupido
efficace, e c’è il marketing lento, rispettoso, relazionale, coinvolgente, che viaggia
anche, sui new media.
Il marketing della cultura deve far riferimento a questo secondo modello, sapendo
costruire un’offerta del prodotto culturale ricca e attrattiva, legata ai bisogni del cliente,
ma anche rispettosa delle sue sensibilità e opinioni.
Il marketing agisce non per modificare l’oggetto che si vuole offrire al cliente-utente,
ma per aumentare la sua capacità di interpretazione, attraverso un insieme di elementi
razionali ed emozionali che attivino la sua attenzione, la sua sensibilità, la sua
comprensione.
Il marketing della cultura è un progetto di offerta che deve passare per la capacità di
accrescere la qualità dell’informazione e quella della conoscenza. Se parliamo di
installazione in una mostra, ad esempio, fare marketing significa migliorare il livello di
corredo informativo, puntando a coinvolgere in modo efficace l’attenzione del
visitatore, la sua capacità attentiva, la sua emozionalità, e infine la comprensione di
quello che vede.
Ma occorre anche far fare al visitatore un passo ulteriore, migliorare attraverso una serie
di elementi la sua conoscenza. Questo avviene attraverso la capacità di offrire una
narrazione efficace, coinvolgente, memorabile. Ma anche offrendo a chi assiste
all’esposizione, un coinvolgimento attivo, che passi attraverso una fase del “fare” e non
solo dell’osservare.
Il passo finale è quello di coinvolgere attraverso una relazione interattiva il visitatore,
inserendolo in un processo di produzione di senso che lo faccia interagire sia con
l’esposizione, sia con l’autore, sia con gli altri visitatori.
Laureato in Filosofia lavora dal 1981 nel campo del marketing e della formazione. E’ stato dal
1981 dipendente del gruppo editoriale DeAgostini, poi dell’Olivetti e infine direttore marketing
di un’azienda di consulenza informatica.
Dal 1989 è diventato consulente direzionale, occupandosi di formazione per grandi gruppi, e
come consulente di marketing per piccole e medie imprese. Ha lavorato per banche e
assicurazioni, per aziende di telecomunicazioni e informatica, per grandi associazioni
d’impresa.
Dal 1996 al 2000 ha lavorato per la Fondazione Antonio Genovesi Salerno, una delle maggiori
scuole di management del Mezzogiorno. In questa fase è stato responsabile di grandi progetti di
formazione e di creazione d’impresa.
Nel 2000 ha fondato Mirò srl, società specializzata in marketing, con una forte vocazione al
marketing territoriale. Da allora ne è amministratore unico.
Mirò ha sviluppato, sempre con il coordinamento di Michele Rosco, ricerche di mercato,
progetti web, piani di fattibilità, piani di marketing. Tra i clienti di Mirò il Gal Colline
Salernitane, il Gal Vulture, il Comune di Salerno, la Provincia di Salerno, il Comune di
Castellammare di Stabia, la Provincia di Napoli.
Michele Rosco è stato presidente di Aiscris, Associazione Italiana Imprese di Consulenza per la
Ricerca l’Innovazione e lo Sviluppo.
Per quattro anni accademici è stato professore a contratto di Teoria e Tecnica delle
Organizzazioni presso il corso di laurea in Scienza dei Beni Culturali all’Università di Urbino, e
per altri tre di Marketing Territoriale alla Facoltà di Scienze Politiche all’Università di Salerno.