S.S.T.L.C. ( Solid State Tesla & Lakhovsky Coil ) Libera Interpretazione In Chiave Moderna del M.W.O. di Lakhovsky Premessa -Nell’anno 1898 Nicola Tesla scrive sulla pubblicazione scientifica statunitense “The Electrical Engineer”, un articolo fondamentale sulla Elettroterapia, che rappresenta la pietra miliare dell’applicazione in campo biomedico di correnti tensioni e campi a radio frequenza. Tesla pone così le basi teoriche e pratiche per la realizzazione di apparecchi Elettro-Medicali che lascia comunque ai medici la scelta della tecnica di applicazione più adeguata al quadro clinico del paziente.1 Questo contributo si aggiunge alle grandiose scoperte che hanno donato all’umanità un patrimonio illimitato di conoscenze ed applicazioni (corrente alternata, trasmissione wire-less, radio, televisione, telefonini, telecomandi ecc.). Il tardivo riconoscimento della paternità indiscussa sulla trasmissione di segnali radio via etere ed il rifiuto del Nobel, sono solo alcuni elementi che esaltano ancora di più la figura dell’uomo che ha “visto” l’elettromagnetismo permeare qualsiasi forma o sostanza esistente, operando effetti terapeutici sulle cellule viventi, le cui funzionalità sono essenzialmente regolate da potenziali di membrana e dalle caratteristiche di conducibilità e permettività delle cellule nei tessuti, che a loro volta regolano e dirigono gli equilibri e gli scambi bio-chimici vitali. A tutto questo si aggiungono teorie quanto mai attuali ai nostri giorni sulla elettrogravitazione (elettrodinamica delle onde trasversali e longitudinali terrestri) e teorie alternative alla relatività, compresa l’ipotesi del superamento della velocità della luce. E’ oggi imperdonabile il perdurare della mancanza di studi ed approfondimenti sulle teorie di N.Tesla. 1 Nikola Tesla - HIGH FREQUENCY OSCILLATORS FOR ELECTRO-THERAPEUTIC AND OTHE PURPOSE The Electrical Engineer Vol XXVI 17 November 1898 - n° 550 1 -Negli anni ’30 il medico russo George Lakhovsky, in seguito a studi sugli effetti dei campi elettromagnetici in tumori indotti alle piante, realizza una apparecchiatura, battezzata M.W.O. ( Multi-Wave-Oscillator ), che diventa la migliore applicazione possibile ( in quel periodo storico e tecnologico) delle geniali intuizioni di N. Tesla. I notevoli risultati terapeutici in campo oncologico ottenuti dal Lakhovsky alla storica Salpetiere ed altri ospedali di Parigi, aprono un nuovo capitolo della Elettromagnetoterapia, tuttora presenti, sia pure in maniera riduttiva e parziale in campo medico. In quegli anni si integrano e armonizzano definitivamente le intuizioni del padre della moderna “ elettricità ” nel pieno senso del suo termine, e del biologo geniale che ne comprende appieno la vastità del significato nelle sue innumerevoli applicazioni. Il medico o i medici, ripetutamente chiamati in causa nell’articolo citato di N.Tesla, si identificano in G.Lakhovsky dopo trent’anni. Ai nostri giorni sono molteplici le applicazioni pratiche in campo medico riconducibili alle teorie di N.Tesla e G.Lakhovsky, nomi che vengono spesso omessi e sono quasi dimenticati, il motivo di tutto ciò è chiarito da William Jones il grande matematico inglese del 1700 : “ Ogni dottrina passa per tre fasi : - Viene attaccata e dichiarata assurda. - Poi si ammette che è vera ed evidente, ma irrilevante. -Alla fine ne viene riconosciuta l’importanza ed i suoi detrattori reclamano l’onore della scoperta.” Le applicazioni moderne più importanti coprono diversi settori di intervento terapeutico, e sono classificate per tipologia in: - Magneto ed Elettro-terapia transcraniale per malattie nervose ( Parkinson ecc. ) - Ipertermia capacitiva per tumori solidi anche profondi e di grandi dimensioni - Elettro-termo ablazione di piccoli tumori solidi (*) - Elettrochemioterapia ( elettroporazione combinata con la farmacologia per la cura del cancro) (*) - Microcorrenti indotte per la stimolazione del sistema immunitario ( Alcune delle tecniche indicate con l’asterisco, sono moderatamente invasive.) Le sperimentazioni, le applicazioni e gli studi relativi ad ognuna delle tecniche riportate sono state pubblicate dai più qualificati centri universitari e clinici mondiali, pertanto non si riporta in questa sede alcun riferimento, lasciando al lettore la possibilità di libera ricerca specifica. Questo importantissimo ed attualissimo campo di studio ha sollecitato la mia passione e la realizzazione pratica di queste apparecchiature, per cui tempo fa ho ricostruito, nel modo più fedele possibile, l’M.W.O. originale di G. Lakhovsky 2 e, da allora, mi sono sempre chiesto cosa mai avrebbe realizzato Lakhovsky o addirittura lo stesso Tesla disponendo dell’attuale tecnologia. La riproduzione del MWO funziona perfettamente, ma il motivo essenziale 2 SCHEMA ELETTRICO ORIGINALE : OSCILLATORE AD ONDE MULTIPLE LAKHOVSKY ( M.W.O. Centro Lakhovsky di Rimini) - www.grix.it/viewer.php?page=9323&bakto=/showpages.php?navipage=19 2 di questo cruccio scaturiva dalla consapevolezza di oggettive difficoltà pratiche per un suo utilizzo diffuso a livello pubblico e domestico, dovute: 1) reperibilità della componentistica (spinterometro, bobine, condensatori HV..) 2) ionizzazione dell’aria, in particolare da parte dello spinterometro, con formazione di ozono ed ossidi di azoto non accettabili in ambienti chiusi 3) possibilità, sia pure remota, che la elevata corrente e tensione presente al primario TC (6000-9000V NTS) possa trasferirsi al secondario e da qui ad una persona vicina (operatore o paziente) con conseguenze molto spiacevoli 4) notevole presenza di disturbi RF (EMI) La soluzione a questi problemi è rimasta latente e confinata nella mia mente sino al momento della telefonata di un lettore del mio citato articolo pubblicato in rete, che mi esponeva la sua esperienza personale che riporto in modo telegrafico: “ - Carcinoma invasivo al seno sinistro di mia moglie con interessamento dei linfonodi prossimali e dimensioni della massa pari a 6 x 2.5 cm. - Rifiuto categorico della paziente sia al prescritto intervento chirurgico di mastectomia e svuotamento cavo ascellare ed ai successivi trattamenti previsti di chemio e radio terapia. - Non potendo rimanere inerti ed attendere gli eventi, si decide di procedere in casa ad una Elettroterapia approfittando della disponibilità di un Tesla Coil allo stato solido (SSTC) utilizzato sino a quel momento per puro interesse teorico e sperimentale al fenomeno. - L’apparecchio produce una violenta serie di scariche corona, crea un campo elettrico di alta intensità, surriscalda i tessuti superficiali ed ha una limitata vita tecnica degli stadi elettronici di potenza dopo meno di un’ora di applicazione e forte surriscaldamento della bobina secondaria con deformazioni del supporto. - Nonostante le predette difficoltà si ottiene comunque, in circa un mese di terapia, una riduzione della massa tumorale valutabile al tatto a circa il 20 % “. Schema operativo utilizzato dal mio lettore all’inizio del trattamento. 3 Il lettore mi chiese anche consigli in merito e, da quel momento, si avvia una fitta collaborazione con esiti veramente sorprendenti ed incoraggianti che mi porta a migliorare l’affidabilità del suo SSTC e mi aiutò a riprogettare l’ SSTLC. Nella stessa prima telefonata io suggerisco al lettore quello che ho ritenuto più corretto per la sua condizione in quel momento particolare: 1) Proseguire e completare la Elettro-terapia in un centro medico qualificato In Italia ( ipertermia per tumori solidi c/o Prof. Pontiggia – Pavia) 2) Visitare un sito specializzato in terapie con campi E.M. ed illustrare questa particolare ed interessantissima esperienza al Sig. M. Montanari quale persona esperta e di notevole esperienza nel campo specifico3 Il mio lettore e sua moglie decidono di procedere subito con 9 applicazioni di ipertermia di 1 h cadauna e poi, dopo ca. 4 mesi, eseguono tutti i controlli analitici e strumentali che evidenziano, al momento, una condizione generale perfetta in tutti i parametri analizzati, una cicatrizzazione del nodulo con evidenti minute calcificazioni e conseguente riduzione della massa valutata oggettivamente al 90 % nonché nessuna presenza di metastasi in altro loco e ri-normalizzazione di tutti i linfonodi precedentemente alterati ed ingrossati. Questi risultati straordinari mi hanno spinto ancora di più a trovare una soluzione per risolvere le criticità dell’M.W.O. originale e quelle esposte dal mio lettore. Costruire un M.W.O. originale presenta molte problematiche vista la grande difficoltà per un privato a reperire e cablare la componentistica necessaria ( condensatori HV, spinterometri, antenne), mentre la realizzazione di un apparecchio a stato solido è molto più semplice e meno costosa. La presenza di alte tensioni a frequenza di rete può essere molto pericolosa per l’operatore e/o il paziente, lo spinterometro ed i picchi di corrente in esso presenti producono una grande quantità di radio disturbi, che non possono essere adeguatamente schermati e limiterebbero pesantemente l’utilizzo del M.W.O. in particolare a livello domestico. L’oscillatore ad onde multiple originale è un gioiello di ingegneria elettromeccanica d’altri tempi, ma i suoi limiti strutturali mi hanno indotto a sperimentare una realizzazione che utilizzasse componenti elettronici (stato solido) - Costruire un Tesla coil allo stato solido (SSTC) è estremamente semplice sia per la reperibilità dei vari componenti che per la facilità di montaggio e taratura. - Un SSTC non comporta alcuna pericolosità per l’utente in quanto le scariche in aria, anche se generate da tensioni elevatissime (>> 100 kV ), hanno valori di corrente estremamente bassi (ca. 1-2 mA) e possono essere limitate in maniera elettronica. La bobina del primario TC è galvanicamente isolata dalla bobina del secondario mentre l’M.W.O originale è dotato di una bobina tipo Oudin con il secondario che è un 3 www.Fieldsforlife.org 4 prolungamento fisico del primario, e questo implica un rischio di contatto diretto all’alta tensione NTS, che per quanto remoto rimane comunque possibile. Le configurazioni standard degli SSTC tradizionali sono inadeguate per l’utilizzo terapeutico, causa l’eccesso di surriscaldamento dei tessuti a contatto diretto con l’effluvio, come accaduto al mio lettore nelle sue prime esperienze; questo è il primo e fondamentale problema che doveva essere risolto. Le scariche corona vengono sempre emesse quando il terminale del secondario è una punta metallica, se il terminale è invece una sfera od un toroide la scarica avviene solo se il raggio di quest’ultima/o è inferiore al rapporto Tensione_Secondario/Tensione_Breakdown in aria. Esempio: - Tensione max al terminale del secondario = - Tensione di B.D. in aria secca = - Raggio minimo della sfera o del Toroide = 100/30 = 100 kV 30 kV/cm 3.33 cm Per cui utilizzando un apparecchio che assicura una tensione di 100 kV e dotandolo di un terminale toroidale metallico con raggio (Rt) > 3.33 cm non si avrà nessun effluvio evidente, pericoloso (ozono, UV etc) e fonte di calore, in tal modo gran parte dell’energia viene emessa come forza di campo elettrico ( E = V/m). Il raggio esterno (Re) del toroide non influenza assolutamente il guadagno in tensione del Tesla Coil ma solo la Capacità elettrica applicata al terminale HV, che a sua volta determina la frequenza di risonanza della bobina secondaria : Rt Dt De Se il rapporto tra il diametro del toroide (Dt) ed il diametro esterno dello stesso (De) è superiore a 0.25, la Capacità sarà : se Dt > 0.25 De C = 0.37 ⋅ De + 0.23 ⋅ Dt ( pF ) (1) se invece questo rapporto è inferiore a 0.25 la Capacità sarà : C= 1.8 ⋅ ( De − Dt ) De − Dt ( pF ) ln 8 ⋅ Dt 5 (2) Se si utilizza un toroide con Dt = 7 cm. e De 20 cm. si ricava un rapporto Dt/De = 0.35 per cui si applica la formula (1) per calcolare la Capacità elettrica : C = 0.37 ⋅ 20 + 0.23 ⋅ 7 = 9.01 pF La bobina secondaria ha una induttanza ed una propria capacità distribuita che sommata a quella dianzi calcolata per il toroide, fa risuonare il sistema ad una frequenza che deve rientrare, con adeguato margine di sicurezza, nel range di taratura del driver in uso. La causa principale dei frequenti disservizi agli stadi di potenza del generatore utilizzato dal mio lettore, risiedeva proprio in un cattivo dimensionamento della bobina secondaria che è stata dimezzata, per rientrare con toroide inserito nel range di lavoro del driver, verificando la risonanza ad ¼ d’onda al 90 % del range di regolazione. Le 2 bobine così ottenute sono state poste in contrapposizione riproducendo praticamente la configurazione originale di Lakhovsky. Per evitare il surriscaldamento dei componenti, ed in particolare della bobina secondaria, si è deciso di far funzionare in maniera pulsante l’apparecchiatura, con duty-cycle del 20 % e una frequenza del segnale di ca. 600 Hz. (20% del tempo = segnale attivo a 230 kHz ; 80% del tempo = assenza segnale). Questa soluzione è stata adottata anche per ricercare lo “shock oscillatorio“ citato dal Lakhovsky e ottimizzare gli effetti terapeutici come di seguito esposto da M.Montanari e presentato da altri ricercatori in numerose bibliografie: “ In un tessuto biologico, anche delle piccole, ma diffuse alterazioni del potenziale di membrana, possono dare origine a cambiamenti significativi della modulazione delle funzioni cellulari. I campi magnetici ed elettrici pulsati, privi di effetti termici persistenti, possono solo migliorare le funzioni cellulari, ovvero manifestano azione profilattica e/o terapeutica.”4 4 M. Montanari – Effetti oggettivi dei campi magnetici pulsanti – ( www.Fieldsforlife.org ) 6 Si può quindi affermare che gli effetti terapeutici sono essenzialmente dipendenti dallo shock elettromagnetico ripetuto ad intervalli regolari, in accordo con le risposte fisiologiche cellulari e molto meno dalla frequenza e dalla energia del campo. Con queste modifiche sono state praticamente risolte tutte le criticità costruttive ed operative dell’originale M.W.O. di Lakhovsky e si è realizzata una apparecchiatura sperimentale funzionante, con performances simili ( sia pure a potenza minore ); quest’apparecchiatura è stata quindi testata dal mio lettore, ottenendo ad esempio una rapida cicatrizzazione di una ferita medio-profonda ( asportazione di una verruca dal dito) in 3 sole esposizioni RF di 30 minuti cadauna; contro un decorso previsto dai medici di ca. 20 giorni, con medicazioni periodiche tradizionali. Un’altra applicazione terapeutica in corso riguarda una Idrosadenite ascellare degenerata, presente da più di 20 anni in una persona molto anziana ( la mamma del mio lettore che ha 104 anni ). Dopo ca. 200 minuti di applicazioni di massimo 15 minuti cadauna, si è evidenziata la scomparsa della vescica, prima sempre sanguinante, e si comincia a notare un inizio di ricostruzione dei tessuti. A questo punto ho deciso di procedere alla realizzazione di un progetto definitivo e, per questo, ho fatto un’ampia ricerca sul Web sulle diverse configurazioni degli SSTC pensando ad una realizzazione circuitale che ho battezzato SSTLC da realizzare esclusivamente con componenti commerciali, economici e facilmente reperibili. Prima di entrare nella parte tecnico-realizzativa dell’apparecchio, è doveroso da parte mia, illustrare meglio le motivazioni e le conoscenze che hanno spinto il mio lettore e sua moglie in questa sperimentazione terapeutica che, a prima vista, può sembrare avventurosa ed azzardata ma, se analizzata senza pregiudizi, appare razionale ed ancorata a basi scientifiche ed a senso pratico. # Il campo E.M. ha effetti positivi sulle cellule tumorali e nessun effetto negativo sulle cellule sane se si opera con frequenze inferiori ad 1 MHz. -- Scientificamente accertato # L’effetto termico ( ipertermia ) non è il solo fattore determinante per l’effetto positivo ma è essenzialmente un forte acceleratore dei processi curativi ( distruzione rapida delle deboli membrane delle cellule tumorali ) -- Positive sperimentazioni della TTF 5 nel mondo # La stessa intensità di campo di una Ipertermia Capacitiva può essere ottenuta allontanando gli elettrodi e variando proporzionalmente la tensione agli stessi. Si annullano così gli effetti termici permanendo gli effetti puramente E.M. 5 -- E = V/d f(є,σ) E.D. Kirson, Z. Gurvich, R. Schneidermann, E. Dekel, Aviran Itzhaki, Y. Wassermann, R. Schatzberger, Y. Palti Distruption of cancer cell replicant by Alternating Electric Field Cancer Research 64, 3288-3295, May 1 2004 7 # Azione positiva della stimolazione E.M. a bassa frequenza sul sistema immunitario 6 -- Scientificamente accertato # Azione sicuramente negativa di qualsivoglia tipo e dosaggio di Chemio-terapici sulle cellule sane e sul sistema immunitario e scarsi effetti proprio sulle cellule tumorali in quanto poco irrorate ed ossigenate # Azione sicuramente negativa di qualsivoglia tipo e dosaggio di radio-terapia - Scientificamente accertato ed evidente nei fatti -- Scientificamente accertato ed evidente nei risultati # Intervento chirurgico estremamente invasivo con conseguenze psicologiche notevoli specialmente in assenza di qualunque garanzia di completa e definitiva guarigione -- Comunissimo l’effetto psicol. e CERTA l’assenza di garanzie --------------------------------------------------Alla luce dei risultati sin qui ottenuti dalla signora, bisogna convenire che questa visione del problema “cura del tumore solido” è stata sicuramente lungimirante ed oggettivamente valida. Se questi risultati, come speriamo, vengono confermati nel prossimo futuro, anche da ulteriori esami di controllo, si apre un grande orizzonte che può arrivare ad una forma di prevenzione, profilassi e terapia che potrebbe essere anche domiciliare, con semplici e poco costose apparecchiature, che si possono autocostruire senza grandi conoscenze in elettronica, con grandi garanzie di sicurezza per la assoluta innocuità di esposizione RF (< 1 MHz) in tessuti biologici normali a con bassa potenze e tempi limitati di applicazione. L’evidenza suggerisce che le applicazioni di Ipertermia rappresentano comunque l’intervento primario e propedeutico da eseguirsi non appena individuato un cancro solido; queste applicazioni hanno elevatissime possibilità di piena riuscita se il paziente si presenta VERGINE da ogni terapia Chemio e/o Radio e di conseguenza con un sistema immunitario perfettamente efficiente e tessuti normali non compromessi. Una premessa da fare è che il mio lettore e sua moglie sono vegetariani (non assoluti) da anni e questo apre uno spiraglio a tutte le terapie alternative di disintossicazione e riattivazione del sistema immunitario, quali il protocollo Gerson. Si possono altresì utilizzare terapie mediche integrative accettate dalla medicina ufficiale ma, solo ed esclusivamente, finalizzate a rinforzare il sistema immunitario. La rapidità e radicalità degli effetti della Ipertermia è assolutamente insostituibile. Le applicazioni di Ipertermia devono essere comunque effettuate in centri medici specializzati che hanno maturato notevole esperienza in materia e dispongono di idonee apparecchiature elettromedicali. 6 J. Walleczek - Electromagnetic field effects on cells of the immune system: the role of calcium signaling. Research Medicine and Radiation Biophysics Division, Lawrence Berkeley Laboratory, University of California 94720. 8 S.S.T L.C. & Schema elettrico del S.S.T.L.C utilizzato nel prototipo sperimentale 9 Descrizione Circuitale • Filtro E.M.I. L’inserimento del filtro E.M.I. risulta doveroso, per evitare l’immissione di disturbi R.F. nella linea di rete, in commercio ne esistono di diversi tipi già cablati, l’unica accortezza sta nel sovradimensionarlo per evitare un inutile riscaldamento dello stesso. • Amperometro (corrente di carico) Monitorare la corrente assorbita dal driver potrebbe sembrare superfluo, in realtà è il modo più semplice per verificare la centratura della risonanza, che corrisponde alla massima corrente rilevata; è sufficiente un amperometro analogico da 5A ac FS. Durante la risonanza la corrente di carico presenta solamente la frequenza fondamentale dell’onda quadra applicata al Tesla Coil e la stessa risulta perfettamente in fase con la tensione, l’impedenza vista dal driver risulta in assoluto la più bassa e corrisponde alla componente resistiva del sistema (considerando l’effetto pelle). Per frequenze inferiori a quelle di risonanza il Tesla Coil presenta una componente capacitiva che sfasa obbligatoriamente in anticipo la corrente di carico, viceversa quando si supera la frequenza di risonanza risulta prevalente la componente induttiva e la corrente fluisce in ritardo rispetto alla tensione applicata (free-wheel). Mantenere la frequenza di pilotaggio centrata su quella di risonanza riduce enormemente il lavoro degli stadi di protezione Mosfets in quanto si lavora in regime di Soft-Switching. A parità di scostamento dalla frequenza di risonanza, più grande è l'indice di qualità "Q" della bobina maggiore sarà la rotazione di fase della corrente applicata rispetto alla tensione, per contro un grande “Q” permette notevoli potenziali al secondario. 1,5 1 0,5 0 1 8 15 22 29 36 43 50 57 64 71 78 85 -0,5 -1 -1,5 A_F.risonanza A_F.hight 10 A_F.low Vtc 92 99 • Sezione di Alimentazione La sezione di alimentazione prevede due stadi, uno composto dal tradizionale “trasformatore - ponte a diodi - stabilizzatore” per ricavare i 12Vcc necessari all’elettronica di controllo, l’altro stadio è quello di potenza. L’alimentazione 12Vcc ha un’assorbimento in corrente dovuto ai “gate drivers” che supera di poco 1A per cui il classico 7812 lavorerebbe ai limiti funzionali delle proprie caratteristiche, potendo rilevare un “ripple” a 100 Hz che in funzionamento “Pulsed Mode” raggiunge i 0.75V, è per questo che ho utilizzato uno stabilizzatore leggermente più potente ossia L200. Il variac esterno fornisce una tensione alternata regolabile da 0 a 220Vac, la stessa limitata in corrente da un NTC (evita danni ai finali in fase di accensione del driver) e da 4 resistenza da 150 ohm (disinseribili), viene raddrizzata da un ponte a diodi da 6A e fornisce l’alimentazione ai Mosfets di potenza, l’alternativa è usare un relè di inserimento ritardato dell’alimentazione finali. Questa configurazione è denominata “full wave bridge rectifier” e i condensatori elettrolitici di filtro non sono richiesti, in quanto la potenza pulsante a 100 Hz erogata in loro assenza, raggiungendo i 300W è più che sufficiente; i due condensatori da 470nF 400V servono a generare una massa virtuale (dinamica) RF, alla quale collegare uno dei contatti del primario Tesla Coil. Impulsi R.F. a 100Hz in antenna (CW mode, 1 coil + spillone) • Elettronica di Controllo Il cuore del circuito è composto dall’integrato HEF 4046, un “phase locked loop” usato per generare una frequenza base regolabile dal potenziometro 10k (pin 9) centrata sulla risonanza del sistema “coil + antenna”. L’extratensione della scarica del Tesla rilevata dal pin 14 fa uscire leggermente l’accordo del sistema e migliora la definizione dell’arco voltaico, ossia l'antenna “splitta” la frequenza in modo tale che per una frazione di secondo il Tesla non sia più all'interno della risonanza, ottenendo cicli molto veloci di spegnimento della scarica. L’antenna non deve essere eccessivamente vicina ai coils altrimenti si ha uno scostamento di frequenza rispetto alla risonanza ed 11 il tutto NON funziona bene. L’integrato NE555 viene usato per generare un segnale variabile in frequenza (450Hz–21kHz) e in Duty Cycle (2-98%) che permette di inibire in modalità “Pulsed Mode” l’ HEF 4046, producendo in tal modo scariche a minore intensità di corrente e morfologicamente differenti (frequenza, rumore, forma). CW Mode Pulsed Mode CW Mode Pulsed Mode La particolare configurazione circuitale del SSTLC esalta le componenti torsionali dei campi elettromagnetici (Tesla Coil) e lo si può chiaramente vedere nelle scariche in aria, dall’andamento elicoidale delle singole ramificazioni dell’effluvio. Range Frequenz a NE555 (Hz ) 25000 20000 15000 10000 5000 0 S1 12 L’alternativa commerciale più semplice allo stadio NE555 è quella di utilizzare un “Phase Angle Controller” ossia un circuito simile ad un “light dimmer” studiato per carichi reattivi, da applicare a monte del ponte a diodi di alimentazione Mosfet. Il segnale d’uscita (pin 3-4) viene inviato agli integrati UCC37321 & UCC37322 che in configurazione “push-pull” pilotano tramite un trasformatore RF (disaccoppiamento induttivo) i Mosfets di potenza. Il trasformatore RF è stato realizzato avvolgendo su di un nucleo circolare in ferrite (diametro esterno 30mm, altezza 12mm) 11 spire di primario (rilevati 160µ µH) e due avvolgimenti da 18 spire per i secondari (rilevati µH); tutti gli avvolgimenti sono strettamente attorcigliati per aumentare 376µ l’accoppiamento induttivo, il rapporto spire può essere leggermente variato in base al nucleo e all’avvolgimento usato, l’ideale sarebbe rilevare al secondario un’onda quadra di ampiezza +/- 13_15V ( 26-30 Vpp ). La capacità presente ai campi dei pins 6-7 HEF4046 cambia la frequenza base di oscillazione, ossia il “range di frequenza” del circuito di pilotaggio, la regolazione fine si ottiene ruotando il potenziometro multigiro da 10k collegato tramite una resistenza da 120k al pin 9 dello stesso HEF 4046. Frequenza Minima (kHz) Frequenza Massima (kHz) CAPACIT A' PIN 6-7 HEF 4046 330 pF 330+560 pF 330+1000 pF 347 158 108 487 231 161 Qualsiasi realizzazione circuitale deve essere soggetta a revisione, in quanto solo la verifica funzionale può realmente testare l’affidabilità del progetto, che in un ottica di miglioramento continuo deve essere considerato come l’evoluzione di un’idea; verificare costantemente le migliorie porta anche a prototipi del tipo in foto allegata. Risulta ovvio che la tensione di rete raggiungendo direttamente i Mosfets, senza passare attraverso un trasformatore di disaccoppiamento galvanico, da una parte 13 evita l’utilizzo di un componente ingombrante e costoso, dall’altra collega i 220V di rete alla scheda, che dovrà essere maneggiata con estrema cautela per evitare folgorazioni improvvise. L’apparente complessità dello schema elettrico in realtà è compensata dalla ridotta grandezza dei componenti, l’intera circuiteria può essere contenuta all’interno di una scatolina non più grande di un alimentatore per PC, riducendo pesi ingombri e problemi di trasporto eventuali del M.W.O. S.S.T.L.C. ! Pin 3-4 HEF4046 Pin 3-4 HEF4046 Out1-2 • Protezioni circuitali Uno tra i limiti invalicabili dei componenti a stato solido risulta essere la tensione/corrente applicata, valori eccessivi danneggiano in maniera inevitabile i componenti e limitare il campo elettrico di un Tesla Coil risulta come minimo difficile, per cui schermare il tutto con contenitori metallici è indispensabile, e porre elementi di protezione (NTC, VDR, diodi Zener & Ultra Fast) garantisce una lunga durata all’elettronica. Un cattivo dimensionamento del circuito risulta sicuramente dannoso, in particolare allo stadio finale di potenza, in letteratura esiste dettagliata spiegazione delle cause principali di avaria, che mi limiterò semplicemente ad elencare: - Over-voltage - Over-temperature - Prolonged current overload - Transient current overload (>Imax Mosfet, dead-time>=5%) 14 - Shoot-through (cross conduction, dead-time=0) No free-wheel current path (mancanza diodi in antiparallelo Mosfet) Slow reverse recovery of MOSFET body diode (inserire diodi in serie ai Mosfets) Excessive gate drive (limitare la corrente/tensione di pilotaggio gates) Insufficient gate drive (incomplete turn on) Slow switching transitions Spurious oscillation (ridotte da una bassa impedenza di gate-drive) The "Miller" effect (ridotto da una bassa impedenza di gate-drive) Radiated interference with controller (schermare la logica dagli stadi di potenza) Conducted interference with controller (vedi loop di massa e ferrite transformer) Static electricity damage (nel maneggiare i Mosfets in montaggio) High VSWR (reflected power, vedi capitolo “antenna”) • Loop di Massa Quando si parla di Tesla Coil è da evitare in maniera assoluta qualsiasi loop di massa, che produrrebbe correnti parassite tali da danneggiare l’elettronica. Il segreto sta nel collegare in un solo punto: 1) la massa della scheda ( usare supporti isolanti ) 2) la massa del secondario Tesla Coil ( terminale freddo ) 3) la massa del contenitore metallico Il terminale “freddo” del Tesla Coil DEVE essere collegato a TERRA (con bassa induttanza e bassa resistenza), obbligatoriamente NON quella di rete, e questo per evitare danni agli elettrodomestici, per cui si consiglia di usare una piastra interrata, in sua mancanza utilizzare un tubo dell’acqua fredda o l’armatura di qualche colonna portante in cemento. Risulta ovvio che un Tesla Coil in attività non rispetterà mai le normative EMI sui radiodisturbi, e qualsiasi apparecchiatura elettronica nelle vicinanze può subire guasti o anomalie di funzionamento, dovute agli intensi campi elettromagnetici presenti! 15 • Lakhovsky Coils Chi volesse acquistare a modico prezzo delle bobine di Tesla già realizzate deve obbligatoriamente rivolgersi a Nuova Elettronica che propone dei coils siglati L.1292 composti da 1500 spire di rame smaltato φ 0.28mm avvolte su tubo in PVC φ 120 mm lungo 50 cm (45 utili). I coils in mio possesso, hanno una risonanza ad un quarto d’onda che si attesta sui 190 kHz con puntale in ottone, 129 kHz con un’antenna replica dell’originale M.W.O. di Lakhovsky, 130 kHz lasciando SOLO l’anello esterno da φ 50cm e 131.6-132.2 kHz sostituendo all’anello una reggétta metallica 16x0.5mm. La risonanza è stata misurato come descritto nel capitolo “TARATURA STRUMENTALE RISONANZA” del file “Lakhovsky-MWO”. In realtà la dimensione degli effluvi/scariche in aria cambia leggermente la risonanza del sistema coil+antenna, per cui è normale trovare la risonanza con puntale a 200 kHz per basse potenze, e 190 kHz per scariche di 20cm. Il primario è stato realizzato avvolgendo strettamente attorno al secondario 5 spire di filo di rame rigido isolato φ 2.5mm, ottenendo una bobina di circa 0.07 Ω di resistenza e 6 µH di induttanza rilevata. Il secondario lasciato integro, ha offerto una resistenza media di 210 Ω e 72.3+/-5 mH di induttanza rilevata. Come contenitore ho usato un tubo in PVC φ 140mm con relativi tappi a vite, sigillando il tutto con resina poliuretanica bi-componente per vetroresina, che ha lo svantaggio di scaldare più della resina epossidica in reticolazione, di essere 16 estremamente fluida all’inizio della reazione nonché fragile a maturazione, ma ha il vantaggio di funzionare bene a RF e di essere reperibile ovunque. Il Tesla Coil è per costituzione un sistema risonante serie del tipo R-L-C, che riflette le sue componenti al primario tramite l’accoppiamento magnetico degli avvolgimenti, modificando il “K” si riesce a modificare il sistema risonante, ossia incrementando il “K” si aumenta anche la frequenza di risonanza in quanto meno spire del secondario rimangono in “oscillazione libera”. Per ottenere un elevato rapporto di trasformazione (Vout/Vin) è necessario : 1) 2) 3) ridurre la resistenza del secondario ai minimi termini possibili (elevato Q) ridurre al minimo l’induttanza del primario aumentare al massimo l’accoppiamento induttivo (k>0.35) Ovviamente ogni fattore presenta dei limiti operativi fisico-dimensionali che si scontrano con l’esigenza teorica, per cui si ricerca sempre un buon compromesso per raggiungere tale scopo. 17 18 • Antenna Gli impulsi RF che giungono al puntale HV (spillone e/o toroide) vengono in qualche modo modulati dagli effluvi e dalle scariche in aria, il segnale che si può raccogliere con un’antenna a spirale posta in prossimità del Tesla Coil è inevitabilmente influenzato dalla modalità di utilizzo del SSTLC e si presenta con le forme delle foto in allegato. Negli SSTC è vivamente consigliato usare un breakout point (punta) come terminale “caldo”, in quanto senza breakout point e con toroide, la tensione di innesco della scarica aumenta molto (in funzione del diametro tubo toroide), se il sistema non riesce a raggiungere tale tensione viene a mancare il carico costituito dall’effluvio con un aumento anomalo e potenzialmente pericoloso di corrente nel circuito primario. Da quanto esposto risulta chiaro che sostituire allo spillone la classica antenna del MWO di Lakhovsky non è consigliabile, in quanto la mancanza totale di effluvi ridurrebbe la portata terapeutica e metterebbe sotto stress gli stadi finali di potenza; l’ideale sarebbe diminuire gradualmente il diametro della sezione anello esterno (14mm) sino a trovarne uno che permetta al sistema la generazione di un leggero effetto corona, per semplicità io ho usato una reggétta 16x0.5mm (nastro metallico per chiusura bancali), smussata e isolata all’estremità con nastro in PVC bianco, avvolta a cerchio φ50cm; già a 70Vac di alimentazione finali si generano scintille da entrambe i lati del nastro su quasi tutto il perimetro dell’anello aperto! La modalità che per eccellenza favorisce le scariche è quella Pulsed Mode; con SSTLC in uso l’ambiente deve essere bene areato per evitare accumulo di ozono! 19 Segnali RF rilevati da antenna a spirale posta sul retro coil Tx, distanza 1m CW mode (Tx + spillone) Pulsed Mode (Tx + spillone) Burst 20 Pulsed Mode (NE555: F=450Hz – D.S. 50%) antenna piatta solo Tx Pulsed Mode (NE555: F=450Hz – D.S. 50%) antenna piatta Tx+Rx Pulsed Mode (NE555: F=450Hz – D.S. 50%) antenna piatta Tx+Rx 21 Antenna replica Lakhovsky MWO (test) • Antenna a reggétta Tests eseguiti Uno tra i primi test effettuati riguarda la modalità di eccitazione dei primari TC : 22 A) B) B) Configurazione Lakhovsky: arco elettrico >= 70Vac alimentazione Mos Configurazione con eccitazione primari serie in controfase tipo “Kinraide Coil” arco elettrico >= 100Vac alimentazione Mosfets dovuto al fatto che realmente ogni primario viene alimentato a ½ della tensione massima di pilotaggio Configurazione con eccitazione primari serie in fase: i campi magnetici tendono ad annullarsi per cui a stento si vede qualche effluvio ad alte tensioni Mosfets Come è possibile vedere dai tests eseguiti la configurazione che permette il massimo rendimento dal sistema è quella classica Lakhovsky, il parallelo dei primari è stato evitato in quanto dai calcoli in talune condizioni si sarebbe superata la massima corrente di lavoro degli stadi di potenza, con inevitabile danneggiamento dei Mosfets. La scarica elettrica è un flusso di elettroni emessi dal catodo in moto verso l’anodo, accompagnata da fenomeni complessi generati dalla presenza di ioni positivi in moto contrario. La scarica si genera quando l’intensità del campo elettrico supera localmente un dato valore critico, per cui la debole corrente, sempre presente in presenza di campo elettrico aumenta a tal punto da creare un surriscaldamento locale e la produzione di plasma (mescolanza ternaria di elettroni, ioni, particelle neutre). L’espansione del canale ionizzato crea un’onda d’urto più o meno rumorosa, il plasma che è un ottimo conduttore di corrente risulta il trasduttore ideale atto a generare un forte impulso elettromagnetico a larga banda (fino a diversi Mhz) che si estende con il lampo, alle frequenze dello spettro visibile. Le scariche elettriche son attratte da tutti i materiali conduttori e dall’energia nelle sue varie forme, a parità di 23 materiale tendono a concentrarsi sulle punte e sugli spigoli, aree di massima densità di carica elettrica. Forti gradienti di tensione (decine di kV) creano la scarica corona, dovuta alla ionizzazione degli strati d’aria attorno all’elettrodo, evidenziata da una leggera luminescenza visibile in oscurità e da un tipico rumore, simile a fruscio o crepitio. L’analisi spettrale del rumore corona rivela la sovrapposizione di una elevata componente a frequenza doppia di quella rete (100Hz) accompagnata da armoniche superiori e da rumore a banda larga, di livello per banda crescente con la frequenza; se al posto dell’antenna si usano due puntali l’effetto corona si trasforma in effluvio con relativa scarica ad arco. Secondo la mia personale interpretazione se Lakhovsky cercava dalla sua antenna ad anelli la generazione di tutta una serie di frequenze elettromagnetiche dai 750kHz all’infrarosso, il semplice arco elettrico privo di effetti termici, può eguagliare se non superare l’estensione di banda cercata, ed evita l’innegabile ingombro della struttura meccanica. Quel che manca è l’effetto diffusore del campo elettrico dovuto all’anello esterno, che può comunque essere usato come può esserlo l’antenna tradizionale. Ideale, secondo il mio punto di vista, è l’applicazione localizzata dell’effluvio Pulsed Mode, in alternativa all’uso dell’elettrodo a spirale, coadiuvata da un’adeguata esposizione RF “ambientale” ad antenna aperta (reggétta); tutti temi da valutare esplorare e sperimentare scientificamente sui grandi numeri e non sul caso singolo. Nell'universo tutto è energia in vibrazione e noi siamo completamente immersi in questa sinfonia di frequenze e nel suo equilibrio, la materia è solo il nostro modo di interpretarne alcune. L'armonizzazione della vita avviene attraverso le giuste frequenze e la Cimatica insegna che spesso per effetto vibrazionale si ottengono guarigioni inattese che trovano spiegazione nell'immenso potere della genetica ondulatoria, poiché il patrimonio genetico dell'essere umano interagisce di continuo con l'energia circostante, qualsiasi essa sia. E' mia precisa intenzione sperimentare gli effetti della terapia ambientale del MWO di Lakhovsky utilizzando una frequenza di battimento Pulsed Mode pari a 432Hz! 24 25 L’arco elettrico a contatto diretto con la pelle provoca una leggera sensazione di fastidio, spesso accompagnata dalla contrazione involontaria dell’arto esposto; questo inconveniente può essere evitato ricoprendo abbondantemente l’area trattata con del gel ad alta conduttività, tipo quello usato per le ECG & EEG. Dalle immagini precedentemente allegate si può vedere la cura di un caso di onicomicosi recidiva, resistente a numerosi trattamenti farmacologici topici e data per cronica, in via di risoluzione definitiva dopo alcune esposizioni al SSTLC. A differenza del M.W.O. originale di Lakhovsky, con SSTLC l’utilizzo dell’elettrodo a spirale risulta superfluo in quanto si può usare più efficacemente il terminale a spillone, ottenendo scariche di 2-3cm già a 50V di alimentazione finali, e correnti al secondario estremamente ridotte e modulabili in valore medio dalla regolazione del duty-cycle in funzionalità Pulsed Mode. L’utilizzo del Variac non deve essere limitato alla taratura preliminare od allo start-up di sistema, bensì parte integrante della regolazione “fine” della corrente e quindi della potenza erogata, difficilmente controllabile in altra maniera (es. presenza di carichi resistivi in serie al primario). La funzionalità operativa va comunque testata sul campo ed ovviamente i pochi casi esposti non possono essere considerati lo “standard terapeutico” che dovrà essere ricercato da personale competente ed adattato alle specificità del paziente. • Generatore quarzato di onda quadra a 432 Hz Per avere un segnale ad onda quadra di 432 Hz con duty cycle 50%, di assoluta precisione, generato da un circuito semplice da realizzare che NON abbia bisogno di taratura, stabile a variazioni di tensione di alimentazione e con bassissima deriva termica; la scelta ricade ovviamente su di un oscillatore quarzato. A questo punto spiegherò come ho eseguito il dimensionamento dei componenti: ho preso tutti i quarzi in mio possesso e ho calcolato il rapporto tra la frequenza nominale e 432 (frequenza voluta), cercandone uno che potesse dare un rapporto la cui approssimazione all’unità avesse scarto minimo; la scelta è ricaduta sul quarzo da 5MHz. 5.000.000/432=11574,07 errore all’unità di 0.07. A questo punto ho realizzato un semplice oscillatore astabile quarzato a porte logiche CMOS inserendo il segnale a 5MHz in un contatore binario a 12 bit CD4040 (pin 10). Per avere un segnale con duty cycle del 50% mi sono fermato a conteggiare metà degli impulsi necessari a generare i 432 Hz, ossia mi sono fermato a conteggiare 11574/2=5787 impulsi (frequenza doppia). 26 Risulta sufficiente verificare con una porta logica END (CD4068) quando TUTTI i bit Q0-Q1-Q3-Q4-Q7-Q9-Q10-Q12 sono allo stato logico “1” ed utilizzare l’uscita per resettare il primo contatore binario e come segnale di clock del secondo stadio divisore CD4040, che ricomporrà il segnale con duty cycle del 50% in Q1 a frequenza doppia 864Hz, per poter finalmente prelevare il segnale ad onda quadra 432Hz in Q2 (pin 7 CD4040), con precisione assoluta e senza bisogno di ulteriore taratura. Utilizzando la porta logica del CD4011 segnata “D” nello schema elettrico, è possibile generare un segnale a 432 Hz ma a duty cycle regolabile dal 50% al 100%, tramite il trimmer da 100k, che in logica negata può essere utilizzato dal SSTLC in Pulsed Mode. • Trasformare S.S.T.L.C in potente magnetoterapia R.F. Gli stadi finali a Mosfet pilotano il primario del Tesla Coil, che come precedentemente descritto risulta essere un carico prevalentemente induttivo o capacitivo in base allo scarto tra frequenza generata e risonanza del sistema. Questo significa che estraendo il primario dal secondario noi possiamo continuare ad alimentare la bobina (5 spire) senza stravolgere la funzionalità del driver, ma se avviciniamo il primario ad un tessuto biologico stiamo utilizzando il nostro S.S.T.L.C. in modalità magnetoterapia R.F. con effetti di autoinduzione/terapici testati, a dir poco strabilianti ! L’unica accortezza sta nel porre al minimo la frequenza di pilotaggio in quanto il primario in magnetoterapia risulta fortemente induttivo e la corrente in esso è inversamente proporzionale alla frequenza applicata. 27 S.S.T L.C. & Schema elettrico del S.S.T.L.C versione definitiva 28 A questo punto della sperimentazione ho raccolto sufficienti elementi per poter correggere lo schema elettrico iniziale e progettare il PCB definitivo, previsto per scheda in vetronite di dimensione 200 x 150 mm, vedi allegati: 29 30 31 32 Piano di Foratura Diametro(mm) Colore 0.95 = Bianco 1.1 = Giallo 1.5 = Verde 1.6 = Rosa 2.5 = Rosso 3.25 = Celeste 4 = Viola 5 = Arancione 33 34 35 36 N' 1 * 1 1 1 3 1 1 1 4 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 6 1 1 1 1 2 2 1 2 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 6 2 7 1 4 4 6 1 1 4 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 2 2 1 3 2 1 2 * 1 1 1 1 1 2 * 1 2 3 3 Componente Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Accessori Circuito Integrato Circuito Integrato Circuito Integrato Circuito Integrato Circuito Integrato Circuito Integrato Circuito Integrato Circuito Integrato Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Condensatore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Connettore Diodo Diodo Diodo Diodo Diodo Diodo Induttanza Interruttore Interruttore Interruttore Interruttore Interruttore Interruttore Interruttore Ponte a diodi Ponte a diodi Potenziometro Potenziometro Potenziometro Quarzo Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Resistore Transistor Transistor Transistor Transistor Transistor Trasformatore Trasformatore Trimmer VDR VDR Ventilatore Zoccoli per CI Zoccoli per CI Zoccoli per CI * = alternativa Descrizione Codice RS Amp. Ferro M. 2.5A FS- EM70/TL Mega Elettronica Amp. Ferro M. 3A Gossen 202-940 Cassa acustica 4W 364-3341 Contenitore metallico 222-064 EMI Filter 6A 213-7047 Portafusibile 5x20 6.3A 250V da pannello Timer meccanico 0-60 min.art.00520006-e22307 h60=381s17/1000 (h80=4/9714-1000 Elcart distribution spa) Dissipatore 100x60(80)x25(35)mm Circuito Stampato Fotoinciso Manopola per potenziometri Variac Esterno min. 1000VA 347-3704 Scatola in policarbonato per bobina magnetoterapia 266-3524 Punte da trapano da 0,9 mm 664-251 CD4011 CD4040 CD4068 Driver Mos. UCC37321p 661-3233 Driver Mos. UCC37322p 661-3249 HEF4046 NE555 Stabilizzatore L200c 100 nF 50V ceramici e/o multilayer 1000 uF - 35V elettrolitico 10nF ceramico 15nF ceramico 22nF poliestere 150nF 600V MKP 18pF ceramico 1nF ceramico 1uF 600V MKP 1uF 60V poliestere 220uF 25V elettrolitico 330pF ceramico (massimi) 33uF 25V tantalio 470 uF - 35V elettrolitico 680pF ceramico Presa D3.5mm 2 contatti stereo - cuffieSpina D3.5mm 2 contatti stereo - cuffie1,5m cavo stereo con calza per Remote Control Custodia con leva 21.21 da incasso CK03I - ILME Custodia senza leva con piolini vert. CK03VS - ILME Frutto Presa 3+1 poli 21.21 10A-250V CKF03 - ILME Frutto Spina 3+1 poli 21.21 10A-250V CKM03 - ILME Presa RETE da pannello Blu (Out RF) 246-8290 Spina RETE volante Blu (Out RF) 246-8278 Presa LV da scheda- VOL.D.INT.2.1EST5.5L9.5 Spina LV alimentazione coassiale sald. D2.1mm Spina rete 3 poli 230V tipo PC da pannello (senza fusibili) 488-191 11DQ10 Schottky 1.1A 100V 395-2487 1N4007 1N4148 Led luce blu 5mm MUR1560 - fast 15A 600V 60ns TO220 545-2939 Zener 15V 1W 4.7mH da scheda Deviatore a leva da pannello 220V-4A Interruttore Luminoso 2SC - I4713 ROSSO Deviatore a levetta 3 pos. on-on flat da CS 712-7852 Deviatore a levetta 3 pos. on-off-on flat da CS 712-7856 Relay 10A 1SC da scheda Pulsante con ghiera da pannello per Remote Control Snodo in gomma (ferri da stiro) impugnatura Remote C. 4A cod. GBU4G-9408 8A cod. KBPC808 10K lineare PC16H 22K lineare PC16H 47K lineare PC16H 5.000000 MHz - HC-49/U 0.22Ω Ω 1W 10K 120K 120Ω Ω 0.5W 12K 15K 1K 1K 0.5W 1M 2.2Ω Ω 0.5W 220K 2K2 330 Ω 3K3 Ω 0.5W 4.7Ω IRF530 Mosfet canale N 100V 14A TO220 IRFP460 542-9800 IXFK26N90 711-5354 TIP127 TIP122 0-220V // 0-70V_4A / 0-14V_2A Nucleo in Ferrite toroidale 467-4295 Trimmer multigiri verticale 100K cermet 3296W V300K20 (VDR filtro rete) Varistori ossido metallo B72220S321K101 289-7711 Ventola 220Vac Brush. su cuscinetti 80x80x38mm DIL 14 pin DIL 16 pin DIL 8 pin 37 38 39 BOBINA ESTERNA CONTROLLO REMOTO DESCRIZIONE DELL’APPARECCHIATURA A B C D E F G H L M N P Q R S T U REMOTE CONTROL ABILITAZIONE STADI DI POTENZA, INTERRUTTORE ON-OFF INTERRUTTORI DI SELEZIONE MODALITA’ OPERATIVA POTENZIOMETRI DI REGOLAZIONE Toff & Ton IN MODALITA’ P.M.- VDC ANTENNA (disabilitata in magnetoterapia) SELEZIONE RANGE DI FREQUENZA PORTANTE HF-MF-LF TUNER (regolazione fine della frequenza portante) PRESA DI CONNESSIONE BOBINA ESTERNA INTERRUTTORE GENERALE AMPEROMETRO 3A-ac (collegato in serie ad alimentazione 220V) TIMER ELETTROMECCANICO 0-60 MINUTI VOLUME SEGNALE AUDIO 432Hz FUSIBILE RITARDATO 2A (alimentazione bassa tensione) FUSIBILI RITARDATI 4A (alimentazione rete 220V) PRESA DI CONNESSIONE TRASFORMATORE ESTERNO (e/o VARIAC) SELEZIONE TENSIONE ALIMENTAZIONE FIVALI (70Vac_VARIAC) SPINA DI ALIMENTAZIONE RETE 220V-50Hz 40 DESCRIZIONE DEI SEGNALI GENERATI La MAGNETOTERAPIA R.F. tramite opportune soluzioni circuitali degli stadi switching è in grado di generare un’onda quadra la cui frequenza viene stabilita dalla posizione del microdeviatore a zero centrale siglato (F) e dal relativo potenziometro di sintonia fine (G). Toll. +/-12% L.F. M.F. H.F. Frequenza Minima (kHz) 100 140 180 Frequenza Massima (kHz) 140 180 270 L’energia erogata dalla bobina risulta PULSANTE alla frequenza di 100Hz, come da immagine, e non da effetti termici nei tessuti biologici permeati, vista l’esigua intensità della stessa: CW mode Al segnale “portante” la cui frequenza viene regolata da (F) & (G) si somma un segnale indipendente di radiofrequenza tra i 3 e i 5MHz, generato dalle componenti reattive degli stadi finali di potenza e dalla bobina esterna utilizzata, come si evince da immagine allegata. Questa apparecchiatura ha la possibilità di alternare stati di erogazione energia a stati di inattività, in termine tecnico si ha la possibilità di inserire un “duty cycle” al segnale continuo (continuous wave = CW mode), e questo per esaltare gli effetti terapeutici della magnetoterapia. 41 Per attivare la funzione “Pulsed Mode” bisogna spostare la prima levetta degli interruttori di selezione modalità operativa (C) da C.W. a P.M. a questo punto si può decidere quale frequenza e quale duty cycle applicare al segnale di inibizione potenza erogata. Allego alcuni esempi di regolazione: SELEZIONATO Ton = Toff INDIFFERENTE P.M. C.W. 432 V.D.C. 432 50% 432 10% P.M. C.W. 432 V.D.C. 432 50% 432 10% Ton = 1 ; Toff = 11 La selezione V.D.C. (variable duty cycle) è l’unica impostazione che permette di regolare in maniera continua il duty cycle del segnale di inibizione potenza dal 2 al 98% modificando al contempo la frequenza dello stesso da circa 600Hz a 23000Hz. Solo la selezione VDC abilita l’uso dei due potenziometri segnati Ton e Toff (D) P.M. C.W. 432 V.D.C. 432 50% 432 10% Frequenza segnale di inibizione 432 Hz 50% duty cycle P.M. C.W. Frequenza segnale di inibizione 432 Hz 10% duty cycle 42 432 V.D.C. 432 50% 432 10% Assieme alla stimolazione elettromagnetica dei tessuti è possibile stimolare acusticamente il paziente, tramite un debole segnale audio a 432Hz il cui volume è regolabile dal potenziometro (P) posto sul retro dell’apparecchiatura. PRIMA DELL’USO Verificare che l’interruttore generale (L) sia in posizione “OFF”, inserire il cavo di alimentazione nella spina di rete (U) ed assicurarsi che la bobina esterna sia collegata alla rispettiva presa blu (H). L’inserimento della spina blu della bobina nella rispettiva presa (H) prevede una leggera rotazione oraria a fine corsa, il contatto elettrico è garantito dallo scatto del tasto di sicurezza in essa presente. Lo sganciamento della bobina deve avvenire esclusivamente ad apparecchiatura spenta (L=O), questo per evitare possibili danneggiamenti degli stadi di potenza, l’estrazione della spina deve avvenire in modalità inversa rispetto a quanto descritto precedentemente. USO DELLA MAGNETOTERAPIA R.F. Posizionare l’interruttore generale (L) su “I” , sarà data alimentazione a tutti gli stadi di controllo del driver, confermata dall’accensione dell’interruttore stesso e dalla partenza della ventola interna di raffreddamento. In fase di partenza si avrà un picco di corrente notevole in rete dovuto alla corrente di spunto del trasformatore, che solo in casi eccezionali potrà bruciare uno o entrambe i fusibili da 4A-T posti sul retro dell’apparecchiatura, se occasionale il ripristino degli stessi non compromette la funzionalità della magnetoterapia. Lo spegnimento della strumentazione dovrà avvenire al termine della giornata di lavoro e non in occasione di ogni sessione terapeutica, la cui durata potrà essere controllata tramite il microinterruttore di alimentazione (B), tramite l’utilizzo del “controllo remoto” (pulsante esterno estraibile), o tramite la regolazione del timer elettromeccanico, impostabile da 0-60min; nell’utilizzare gli accessori (timer-pulsante) si deve lasciare il microinterruttore di alimentazione (B) sempre nella posizione “OFF”. Dopo un ritardo di circa 4-5 secondi dall’attivazione dell’apparecchiatura (interruttore L+B), lo scatto di un relay interno darà tensione ai finali di potenza e si avrà l’accensione di una spia luminosa di colore blu: la sessione di magnetoterapia può iniziare. La bobina esterna potrà essere spostata a piacimento anche durante l’utilizzo dell’apparecchiatura, escludendo ovviamente l’estrazione della stessa dalla presa a pannello. SPEGNIMENTO DELLA MAGNETOTERAPIA R.F. Lo spegnimento a fine giornata di lavoro deve prevedere in sequenza le seguenti operazioni: - posizionare il microinterruttore di alimentazione (B) su “OFF” disattivando preventivamente timer e/o pulsante di controllo remoto. - posizionare l’interruttore generale (L) su “O” MANUTENZIONE Nessuna manutenzione e prevista se non la pulizia dei singoli componenti, dopo spegnimento dell’apparecchiatura e l’estrazione delle spina di rete, utilizzando esclusivamente uno straccio secco o leggermente inumidito con acqua e disinfettanti, NON abrasivi od a base alcolica. Collegare l’apparecchiatura alla tensione di rete solamente dopo TOTALE asciugatura della stessa. 43 MANUALETTO D’USO S.S.T.L.C. - MAGNETOTERAPIA R.F. In magnetoterapia il potenziometro “G” denominato “TUNER” deve essere posto su “1” ed il deviatore “F” deve essere posizionato su “L.F.” Legenda: P.M. C.W. SELEZIONATO 432 V.D.C. INDIFFERENTE 432 50% 432 10% Applicazioni tipiche : ricostituzioni ossee P.M. C.W. 432 V.D.C. 432 50% 432 10% Applicazioni tipiche : tessuti molli P.M. C.W. 432 V.D.C. 432 50% 432 10% Applicazioni tipiche : centri neuronali - EFFLUVIOTERAPIA In effluvioterapia per limitare la corrente elettrica si lavora con “ANTENNA –E-” inserita ed in PULSED MODE, la risonanza si cerca ruotando il “TUNER” con interruttore “F” in posizione “H.F.” e con spillone (uno o entrambe collegati direttamente sul coil) a breve distanza (7-8 cm) dai tessuti biologici coperti da gel conduttore. La scarica elettrica si modula regolando i due potenziometri “D” in modalità V.D.C P.M. C.W. 432 V.D.C. 432 50% 432 10% 432 V.D.C. 432 50% 432 10% Oppure P.M. C.W. Con manipolo inserito su coil TX l’interruttore “F” deve essere in posizione “M.F.” ed il coil RX può tranquillamente avere collegata l’antenna ad anello aperto da 50 cm di diametro. - LAKHOVSKY TERAPIA In LAKHOVSKY TERAPIA per limitare la corrente elettrica si lavora con “ANTENNA –E-” inserita ed in PULSED MODE, la risonanza si cerca ruotando il “TUNER” con interruttore “F” in posizione “M.F.” ed i due COILS affacciati e contrapposti, con anello diffusore collegato. P.M. C.W. 432 V.D.C. 432 50% 432 10% 44 APPLICAZIONI - Magnetoterapia RF In letteratura esiste una larga casistica relativa a patologie curabili con la magnetoterapia RF, per cui mi limiterò a dire che solitamente le applicazioni durano mediamente 30’ sino ad un massimo di 60’ e che la bobina mobile del S.S.T.L.C. può essere posizionata come da immagini allegate: 45 Il campo magnetico produce, all’interno del corpo, delle correnti indotte che, a loro volta, creano campi magnetici in opposizione a quelli di partenza il tutto come di seguito illustrato: Le azioni vorticose dei campi elettromagnetici all’interno dei tessuti hanno un effetto fortemente stimolante per le funzioni immunitarie e ricostruttive dei tessuti ossei, nonché moltissime altre proprietà ampiamente studiate ed utilizzate in terapie. La stimolazione elettromagnetica che abbiamo realizzato è estremamente avanzata, per tipologia di sollecitazione indotta e gamma di frequenze armoniche generate. Le applicazioni pratiche effettuate hanno evidenziato risultati straordinari in termini di rapidità ed efficacia terapeutica su fastidiosissime e dolorose periartriti. Il risultato più eclatante è relativo ad un caso di magnetoterapia pulsata fatto applicando la bobina intorno alla testa (in P.M. con D.S. = 10%), questo per stimolare i centri nervosi compromessi dal morbo di Parkinson. Dopo diversi mesi di sedute, 1 ora di magnetoterapia a giorni alterni, alla visita di controllo del malato presso il Centro Besta (MI) si è avuto un balzo dalla sedia del Primario che ha asserito di non aver mai riscontrato risultati così evidenti ( non gli è stato ancora detto cosa si è fatto oltre alla Levodopa), il medico ha quindi confermato il più basso dosaggio possibile di farmaco ed ha rimandato ad un anno la futura visita di controllo. L’elettromagnetoterapia è stata studiata da un grande numero di scienziati quali Danilewski , D’Arsonval, Kukaba, Yasuda, Bassett, Pilla, Fellus etc, i loro trattati sono documenti di indiscussa valenza che testimoniano come le onde Hertziane migliorino la cinetica enzimatica, la rigenerazione cellulare, la viscosità e l’ossigenazione sanguigna, e abbiano un’infinità di applicazioni terapeutiche tutt’oggi ancora in parte inesplorate. L’azione della magnetoterapia può essere potenziata facendo lavorare i finali a tensione di rete, in questo caso è obbligatorio sostituire i mosfet usati con due IXFK26N90 o equivalenti, l’azione terapeutica sarà enormemente superiore come del resto eventuali sensazioni passeggere e soggettive di fastidio o dolore (talvolta post esposizione), sintomo del riattivato metabolismo. 46 Chiunque volesse trasformare il proprio SSTLC in una magnetoterapia MONOPOLARE può inserire un microinterruttore in serie al gate di uno dei mosfet IRFP460, preferibilmente nella connessione del “ferrite transformer” in maniera da bloccare il segnale di eccitazione allo stesso. La proprietà di indurre micro correnti all’interno dei tessuti biologici può essere monitorata usando come sonda una semplice spira aperta, avente dimensioni prossime a quelle della bobina magnetoterapica, con due diodi led in antiparallelo alla fessura del loop. Nelle foto allegate è rappresentata una spira costruita partendo da del comune tubo di rame φ 14 mm, avvolto in maniera da descrivere un cerchio di 160mm di diametro esterno; da evidenziare i led accesi con SSTLC attivo in modalità magnetoterapica. Uno tra i primi medici ad utilizzare un attivatore elettromagnetico nella cura di casi avanzati di cancro fu il Dott. Kenneth MacLean di New York che affermò: “ il cancro NON può esistere in un forte campo magnetico ” ! Personalmente si espose quotidianamente per 5 anni ad un campo magnetico pulsato di 3600 gauss recuperando tra l’altro la pigmentazione dei capelli. ELETTROTERAPIE --- EFFLUVIOTERAPIA LAKHOVSKY TERAPIA Le micro correnti svolgono un’azione terapeutica fondamentale nella risoluzione di molte patologie, quando le micro correnti sono indotte nei tessuti biologici prevalentemente da un campo elettrico, stiamo operando in modalità “elettroterapica”. L’energia sviluppata dal SSTLC viene trasformata in intenso campo elettrico dal Tesla Coil che singolo opera in modalità “EFFLUVIOTERAPIA” mentre doppio può operare in modalità “LAKHOVSKY TERAPIA” , come precedentemente descritto. In seguito a tutta una serie di rilievi strumentali e analisi matematiche ho ritenuto opportuno realizzare i coils avvolgendo attorno ad un tubo rigido in vetroresina da 124 mm di diametro esterno, 1200 spire di filo di rame smaltato a doppio isolamento 47 φ 0.27 mm, il tutto inserito in un tubo in PVC beige da 140mm (esterni) e sigillato con resina epossidica bi-componente neutra. Il primario è stato realizzato avvolgendo strettamente attorno al secondario (lato terminale freddo, con bendatura in teflon bianco) 5 spire di cavo elettrico avente sezione di 2.5 mm . Dai rilievi strumentali ho avuto i seguenti dati, espressi in valore medio: 5.80 microH di induttanza primario 51.7 mH e relativi 135.6 Ohm, secondario 228 kHz di risonanza ad ¼ d’onda, terminale a spillone collegato direttamente al coil 167 kHz di risonanza ad ¼ d’onda con manipolo e spillone collegato direttamente al coil 161 kHz di risonanza ad ¼ d’onda con loop aperto da 50 cm collegato al coil I supporti sono stati costruiti assemblando moduli a catalogo della Rose & Krieger in alluminio e acciaio inox AISI304, come da immagini allegate. 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 EFFLUVIOTERAPIA L’effluvioterapia implica il contatto diretto della zona da trattare con la scarica elettrica ad alta tensione del Tesla Coil. Se dovessimo descrivere in termini semplici il sistema è come avere un condensatore il cui dielettrico è l’aria e le armature sono rispettivamente il terminale collegato al Tesla Coil (terminale “caldo” ) ed il tessuto biologico (paziente), quest’ultimo collegato a terra. Quando la differenza di potenziale ai capi delle armature supera la tensione di breakdown in aria, parte una scarica elettrica (effluvio), la cui intensità può essere modulata dalle impostazioni del SSTLC (duty-cycle, tensione variac), che deve colpire la zona da trattare; quest’ultima a livello locale sarà sottoposta a grandi variazioni sia del campo elettrico che del campo magnetico in tempi quasi nulli, ottenendo quel famoso “shock oscillatorio” tanto ricercato dal Lakhovsky. Per evitare bruciature superficiali dovute alla scarica elettrica l’area trattata dovrà essere coperta da opportuno strato di gel conduttivo. Immagine di esposizione senza opportune limitazioni di corrente e potenza erogata / assenza di gel conduttivo (vedi ustioni superficiali della pelle). By Eric Dollard “Wireless Engineer” Collegando lo spillone del Tesla Coil ad un cavo elettrico ben isolato possiamo portarlo lontano dallo stesso e manovrarlo con accuratezza tramite opportuno manipolo isolato. La tensione d’innesco ed il vigore della singola scarica in aria può essere modificata anche dalla forma/tipo di terminale collegato al Tesla Coil. 61 Campo Elettrico e Membrana cellulare con ρm = 108 Ωm c=100Hz d=100kHz e=1MHz f=10MHz g=100MHz h=1GHz Il grafico evidenzia il Guadagno del Campo elettrico al livello dei poli della membrana (Gm_ ) in funzione della frequenza del campo applicato. Alla frequenza del S.S.T.L.C circa 250 kHz Gm = ca. 700 volte 1 Il teorema di Fourier afferma che un segnale periodico qualsiasi può essere considerato come la somma d’infinite sinusoidi con caratteristiche diverse, ad esempio nell’onda quadra esistono soltanto le armoniche di ordine dispari. Questo implica che qualsiasi segnale complesso è ricco di armoniche e quindi terapeuticamente efficace in magnetoterapia-elettroterapia, resta da stabilirne intensità e durata. - Bobina : sensore di campo magnetico (5 spire filo isolato 2.5 mm - Diametro 7 cm) Sensore capacitivo di Campo Elettrico ( 0-500 kHz ) Piastre in rame 12 x 6 cm. distanziate esattamente 1 cm. 62 a) differenziazione zone disposizioni cellulari b) Guadagno di campo ai poli delle cellule in funzione della frequenza e della zona c-h) linee equip. campo c=100Hz d=100kHx e=1MHz f=10MHz g=100MHz h=1GHz i-n ) SAR in funzione della frequenza ( nero =0 W/Kg sino al bianco > 2W/Kg) con corrispondente effetto termico. La risposta al campo elettrico di un sistema cellulare cambia molto con la frequenza: sotto i 100 kHz, il campo elettrico “E” è quasi escluso dalla cellula ( prevalentemente pericellulare) , mentre a circa 1 MHz il campo intracellulare è più grande del campo extracellulare sulla maggior parte della cellula. Da 10 a 100 MHz l'impedenza della membrana è trascurabile e la resistività intracellulare è pienamente rivelata, quindi il campo interno è maggiore che all'esterno; da 1 a 10 GHz, il campo elettrico è quasi uniforme, rendendo la cellula "elettricamente invisibile" 1) Thiruvallur R. Gowrishankar and James C. Weaver* Harvard–Massachusetts Institute of Technology Division of Health Sciences and Technology, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, MA 02139 ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 63 Schema di confronto con il sistema Friedman Interponendo tra la scarica corona e la superficie del corpo non un dielettrico bensì uno stato di gel conduttivo e circoscrivendo il campo elettrico con una piastra posta sul lato opposto del corpo, si produce nei tessuti una intensa azione E.M. profonda. Questo sistema di applicazione elimina tutti i problemi di sensazione spiacevole e riscaldamento dei tessuti, può quindi essere facilmente utilizzato anche per periodi prolungati ( decine di minuti e non pochi secondi come il sistema FE-DBD). L’intensità del Campo Elettrico e la densità di corrente che interessano masse tumorali profonde sono di diversi ordini di grandezza superiori rispetto alla applicazione del Toroide a distanza per cui le sedute richiedono tempi di terapia molto contenuti. Di seguito le foto di un’effluvioterapia autoapplicata, manovrando il manipolo porta elettrodo e indirizzando la scarica di plasma su di una zona ricoperta da gel elettro-conduttore, posto sull’avambraccio destro; l’applicazione è durata alcuni minuti senza riscaldamento della cute, senza ustioni e senza sensazioni spiacevoli. 1 http://iopscience.iop.org/1367-2630/11/11/115020/pdf/1367-2630_11_11_115020.pdf ( vedere anche il volume : Alexander Fridmann - Plasma Chemistry- Cambridge University Press 2008 64 Misure con Oscilloscopio Si utilizza un oscilloscopio “ PHILIPS – PM3208 20 MHz dual channel “ ed un’antenna costituita da 5 spire in filo di rame isolato che viene posizionata a ca. 10 cm di distanza dalla bobina di magneto-terapia; il tutto secondo lo schema di seguito riportato Antenna piana 5 spire diam. 200/100 mm. R=10 kΩ ca. 100 mm. 20 mm. A B Oscilloscopio Generatore R.F. SSTLC Bobina 5 spire D = 110 mm ca. 30 Volt foto 1. La frequenza della portante è regolabile in un campo da ca.100 max 400 kHz ed è stilizzata in rosso nella foto. Si evidenziano smorzamenti con frequenze che raggiungono i 5 MHz L'ampiezza del segnale pp è di ca 30 Volt per cui nell'antenna si crea un loop di corrente indotta pari a ca. 3 mA. foto 2. Predisponendo la base dei tempi dell'Oscilloscopio nella posizione " XDEFL" e l'accoppiamento del Trigger nella posizione "AC" ci si pone in una condizione di trigger accoppiato per mezzo del condensatore di blocco cioè con le componenti dirette bloccate, quindi selezionando il Canale "A" dal selettore di scelta della sorgente di deflessione orizzontale ( che può essere A - B - EXT oppure LINE cioè derivato dalla tensione di rete ), si ottengono le immaggini di seguito riportate con le foto 4 e 5. X DEFL mode Accoppiamento del Trigger "AC" ( in X DEFL mode ) Sorgente di deflessione orizzontale "A" ( in X DEFL mode ) foto 3. Nelle condizioni di settaggio visibili dalla foto, la base dei tempi viene quindi avviata con il segnale derivato dal canale "A" sul quale è collegata l'antenna ricevente. foto 4. alla massima frequenza della portante ( ca. 400 kHz ) foto 5. alla minima frequenza della portante ( ca. 100 kHz ) 65 Il profilo delle immagini ottenibili varia al variare della frequenza della portante del generatore RF, come si rileva dalle foto; l'ampiezza del segnale, in questo caso rappresentata dal diametro delle varie spirali, varia naturalmente in funzione inversa alla distanza Antenna-Bobina, mentre modificando il disegno dell'antenna e/o della bobina si produce una profonda alterazione dell'immagine stessa. Queste immagini sono molto interessanti e meritano un approfondimento teoretico in quanto il loro profilo evolutivo evoca inequivocabilmente un attrattore caotico. La figura ottenuta visibile in foto 5. è straordinariamente simile all'andamento tridimensionale di un attrattore di Moore & Spiegel ; l'oscilloscopio riproduce un effetto tridimensionale veramente sorprendente. Il sistema di Moore-Spiegel è un oscillatore termo-meccanico non lineare con spostamento x(t). Il parametro “R” è analogo al numero di Prandtl moltiplicato per il numero di Rayleigh, mentre il parametro “T” è analogo al numero di Prandtl moltiplicato il numero di Taylor. Il sistema descrive un elemento fluido oscillante verticalmente in un gradiente di temperatura con una forza lineare che tende al ripristino del sistema. Le equazioni del sistema sono: x=y y=z 2 z = - x – ( T – R + Rx ).y – T.x Insieme al sistema degli attrattori di Lorenz, il sistema Moore-Spiegel è uno dei classici sistemi dinamici di ordine inferiore che dimostra il caos. Lo spostamento (X) in funzione del tempo di questo attrattore è riportato nel grafico seguente che è anch'esso assimilabile allo smorzamento del segnale attraverso la bobina del generatore SSTLC ( vedi foto 2 ) xt x,y,z, f(t) 2 1 0 1 2 ( vedere il sito sottoriportato per simulazioni on-line) http://demonstrations.wolfram.com/MooreSpiegelAttractor/ t vedi anche : A thermally excited not-linear oscillator – NASA 1965 35 40 45 50 55 60 65 Di seguito si riportano l'introduzione di uno studio specifico sugli attrattori di Moore & Spiegel : Synchronizing Moore and Spiegel N. J. Balmforth and R. V. Craster Department of Theoretical Mechanics, University of Nottingham, Nottingham, NG7 2RD, United Kingdom " Due o più sistemi dinamici possono, in determinate circostanze, essere sincronizzati. Tutti i sistemi convergono verso lo stesso comportamento temporale anche quando le dinamiche sottostanti sono caotiche. Non è garantito che questo comportamento sia valido sempre e, anche quando si verifica, può subito cessare se si modificano anche leggermente alcuni parametri del sistema. Pertanto, i metodi con cui questa convergenza può essere raggiunta sono recentemente diventati di grande interesse. Oltre all'interesse intrinseco per la sincronizzazione, ci sono anche le applicazioni ad un'ampia varietà di soggetti, questi includono la crittografia, le reti neurali, i circuiti elettrici e gli accoppiamenti laser. Questo articolo esplora il comportamento di un oscillatore poco studiato e le sue proprietà di sincronizzazione. Questo studio viene inserito in una impostazione ancora più generale che fa luce sul processo di sincronizzazione in generale e sulle proprietà di una vasta classe di sistemi dinamici." 66 Premessa : Tutte le misure riportate si riferiscono a tensioni e correnti picco-picco nonché al funzionamento in onda continua ( CW mode ) del generatore; bisogna ritenere puramente indicativi i valori misurati vista la complessità dei sistemi interessati ( interferenze ambientali, caratteristiche dei corpi ecc.) Le valutazioni termiche devono anche essere considerate come valide solo per confronto tra i vari casi e non come volore assoluti. A) Misura in Effluvio-terapia Scariche(Plasma) Manipolo con Punta distante ca. 3 cm. dal Gel conduttore V1 = Strato di Gel conduttore 4 cm. lato S= 0,0016 m 1100 V/mm * 30 mm = 33000 Volt 2 6 cm Avambraccio Piastra metallica con Gel Oscilloscopio TESLA COIL 260 kHz Puls. = 432 Hz - DC=10% V2 = 0,7 Volt 0 Volt Resistore 4,7 Ω Resistore ad Impasto ( carico induttivo praticamente nullo) I puls. = V/R J = I puls/S 0,15 Amp. ( corrente durante il burst ) 93,1 A/mq ( durante il burst ) La densità di corrente fisiologica attraverso i tessuti biologici = ca. 10 Durante il Burst si sollecitano quindi le cellule con una densità che è B) Terra mA/mq 9309 volte superiore ai valori fisiologici Calcolo tensione sul punto di applicazione PUNTA ACUMINATA= sfera diam. 1mm = 0,1 pF V = 30 mm. Ra+Rg = max 3 mm. 217 Vmax = 33000 1,71 kVolt Volt kΩ Gel Vx = 677 Volt Tavolo Vetro/legno R1 100 kΩ R2 Puntale kΩ 1,5 ( equivalente alla resistenza del corpo nel range 200-1000 Volt) Rapporto di riduzione = ( R1 + R2 ) / R2 Rr Tensione nel punto X ( contatto con il corpo) = 10 Volt = 67,7 Vl * Rr = 677 Considerando che la corrente misurata Vl = tensione rilevata che attraversa il corpo I= Ra+Rg = ( Veff-Vx) / I = OSCILLOSCOPIO 0,15 Amp. 217 kΩ (1) terra 101 La potenza utilizzata risulta quindi : Pu = Vx * I = Watt 62988 W/mq --> 6,3 W/cmq ( N.B. Fredmann utilizza = 1 W/cmq per il trattamento melanomi sui ratti) 67 (1) Secondo M. Tylbury : The ultimate Tesla Coil Design (Mc Graw Hill - 2008) , la resistenza tipica dell'aria rarefatta è di ca. 220 kΩ Nelle medesime condizioni di misura : 1) Sostituendo alla Punta acuminata una sferetta piena Diametro 12 mm. che presenta le seguenti caratteristiche : - Capacità 0,6 pF Tensione MAX prima della scarica 17,5 kVolt ( naturalmente scarica in aria appena il sistema và in risonanza ) tenuta a ca 3 cm. dal Gel si rileva : Vl = R1 = 100 kΩ R2 = 1.5 kΩ Rapporto di riduzione Rr = ( R1 + R2 ) / R2 = Tensione nel punto VX ( contatto con il tavolo) = Vl * Rr = 20 Volt quindi : 67,7 1353 Volt pp 2) Sostituendo alla Punta acuminata un Toroide Alluminio Diametro 10 cm. ( anello Φ 3 cm.) che presenta le seguenti caratteristiche : - Capacità 4,6 pF Tensione MAX prima della scarica 151 kVolt ( naturalmente NON scarica in aria quando in risonanza e la tensione misurata con punta di cacciavite risulta essere 132 kV avendo rilevato scarica a 12 cm di distanza ) tenuto a ca 3/4 cm. dal Gel si rileva : Vl > R1 = 277 kΩ R2 = 1.5 kΩ ( cambiato R1 ) Rapporto di riduzione Rr = ( R1 + R2 ) / R2 Tensione nel punto VX ( contatto con il tavolo) = 9 Volt = quindi : 185,7 1671 Vl * Rr > Volt pp 1 2 C) Misura della Tensione sul Corpo in funzione della distanza dc Vc dt(cm) Vt=dt*1100*10 ca. 100 kV Piastra a Terra dc (m) Punta cacciavite Oscilloscopio Vc 0,50 1,00 1,50 2,00 Corpo Vc 100 20 8 4 Come si rileva e come peraltro logico, la tensione sul corpo dipende da due fattori: 1 ) Direttamente proporzionale dalla resistenza della parte attraversata da corrente 2 ) Inversamente dipendente dalla distamza Toroide-Corpo N.B. Se si collega una seconda bobina ( sistema Lak.) alla massa della prima, si rileva un sensibile aumento della tensione sul corpo nonché il tipico andamento del segnale rimpallante. Quanto sopra non è sempre vero in quanto vi è una ed una sola posizione di massimo guadagno : Le due bobine devono essere allineate nonche la distanza ideale tra le due deve essere individuata attraverso un NEON spia posto a bordo della Bobina indotta ( vedi schema e foto ) Neon spia Bobina motrice ( max lum. alla risonanza) Corpo Neon spia bobina indotta ( spostare assialmente la Bobina sino ad ottenere la MAX luminosità) corrente = ca. 0.3 A Misure a con toroidi a ca. 30 cm. dal corpo La corrente è misurata con resistore 4.7 Ohm sul circuito di scarico a terra Tensione= ca. 250 Volt 68 D) Misure del campo Elettrico in diverse condizioni Si pone a confronto l'intensità del campo elettrico creato da una bobina di Tesla con un toroide nudo ( 10 cm. d.e. / 4 cm d.i. ) e da un Toroide delle stesse misure rivestito con ca. 2 cm. di Resina epossidica bicomponente ( max elec. Strange = 27 kV/mm ) e quindi poggiato, senza pericolo di scariche, direttamente sul corpo ( vedi schema ). Come sistema di misura si è utilizzato un " sensore capacitivo" che è correttamente applicabile per campi variabili nell'ordine di qualche centinaio di kHz ( ns. caso). La tensione rilevabile ai capi di una armatura di un condensatore piano in aria è proporzionale alla componente ortogonale del campo elettrico presente nel punto in cui è posizionato il sensore : dm = distanza dalla fonte 1,5 mt 8,5 cm. Fonte del Campo V= E * d ( Toroide ) h= 1 cm. E 5 cm. C= Note le dimensioni delle piastre ( 8.5 x 5 cm ), si ricava la capacità : A= Oscilloscopio dQ = C= h 0,0043 mq ( A = 0.0042 mq ) dato che la densità di cariche sulle armature del condensatore è : є0 = ε0⋅ A Q C ⋅V = A A 3,8E-12 F 8,85E-12 F/m ( aria ) = 3,8 e che il campo elettrico è : pF E = dQ 1250 V/m ε0 si può quindi ricavare il valore del Campo elettrico "E" corrispondente ai valori di tensione"V" misurati con l'oscilloscopio se per esempio si misurano Volt alla distanza 12,5 E= dm si ricava C ⋅V A⋅ε 0 E= Una volta misurata l'intensità di campo ad una certa ditanza dal suo punto di generazione ( Toroide nel ns. caso), si può tracciare il grafico dell'andamento di "E" in funzione della distanza. L' intensità di campo nello spazio è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal punto di propagazione che rappresenta il centro di una sfera di raggio pari alla distanza (d) Ee = Q 4 ⋅π ⋅ ε 0 ⋅ d 2 k = 4 ⋅π ⋅ ε 0 raggruppando le costanti in k = 1,11E-10 per cui si può ricavare la carica "Qf" alla fonte noto il campo "Em" alla distanza di misura Q f = Em ⋅ k ⋅ d m 2 Qf = 3,13E-07 Ed = Ed = 0,22 mt V/m 2 dm Ed = ⋅ Em d Oppure, più semplicemente: A) 58110 k ⋅d2 mt Coulumb Nota la carica si può quindi ricavare il campo a qualsiasi distanza dalla fonte; per esempio a Qf 1,5 Ed = 58110 V/m Toroide solidale con la Bobina Sensore capacitivo dm = 1.5 mt Oscilloscopio ca. 150000 Volt Frequenza di risonanza rilevata = Tensione ai capi sensore = Campo Elettrico = 280 8,5 850 kHz Volt V/m rivestimento resina Sensore capacitivo dm = 1.5 mt Cavo A.T. ca. 1 mt Oscilloscopio ca. 150000 Volt Frequenza di risonanza rilevata = Tensione ai capi sensore = Campo Elettrico = 200 12,5 1250 kHz Volt V/m La misura effettuata con il sensore capacitivo è sicuramente valida in quanto è confermata dalla simulazione di cui si riporta il grafico dell'andamento del campo elettrico ( Viola ) e della tensione ( blu) all'interno delle piastre del condensatore. Come si rileva il valore medio del Campo Elettrico è di ca 1500 V/m mentre la tensione di picco e ca. 12 Volt E = V/m x Volt cm. direzione del Campo 1 cm. piastra + sensore piastra sensore 69 Come si rileva la modifica del terminale cambia sensibilmente la frequenza di risonanza e l'intensità del campo elettrico a parità delle altre condizioni, la condizione di maggiore intensitàsi realizza quindi poggiando direttamente il Toroide rivestito, per evitare scariche, sul corpo come da schema seguente e relative misure : ca. 80000 Volt Generatore 260W Vc Vc = 250 Volt Vr = 2 Volt I= 0,43 Amp. --> 106 Watt attraverso il Corpo Piastra 4R7 Vr La resistenza della parte del corpo soggetta al flusso di corrente è quindi : 588 Considerando un'area media della parte del corpo attraversata dalla corrente pari a ca. 0,04 mq si ricava una densità di corrente di 10,6 A/mq A B Oscilloscopio Terra Quando il toroide è distante dal Corpo, inteso come carico verso la terra, la sua tensione è al massimo in quanto vi è un minimo di passaggio di corrente verso terra, avvicinando il Toroide al corpo l'energia totale del sistema si mantiene costante attraverso la diminuzione della tensione sul corpo e sul toroide e corrispondente aumento della corrente che attraversa il corpo. Naturalmente la tensione sul corpo varia a secondo della posizione della piastra di scarico a terra, se la piastra di terra viene posta alle spalle del soggetto e non ai piedi, come nello schema, si riduce la resistenza del corpo per riduzione del tratto di attraversamento e quindi aumenta la corrente nonché ovviamente la forza terapeutica. Le simulazioni seguenti si riferiscono pertanto ad una applicazione con Toroide rivestito a contatto con il petto di un soggetto e la piastra di terra è posta alle sue spalle. E) APPROFONDIMENTI APPLICATIVI Consideriamo l'ultimo esempio di applicazione riportato per sviluppare ulteriormente i calcoli manuali, per eseguire simulazioni con software dedicati per potersi avvicinare al massimo possibile alle reali condizioni che si possono creare all'interno del corpo umano soggetto ai campi elettro-magnetici creati da un sistema di Tesla risonante. Consideriamo che la superficie (A) del corpo attraversata dalle correnti sia di 0,05 mq e che si sviluppi in altezza (l) per 1,3 mt. ( dal punto di Ω si può calcolare la conducibilità media applicazione alla terra) e, tenendo conto delle misure effettuate, che la resistenza media del corpo umano sia di 1000 dei tessuti corporei : σc = il rapporto tra la resistenza e la conducibilità di un corpo è dato da : l Rc ⋅ A σ = 0,026 nel caso in esame : S/m Questo valore coincide con quello relativo ai tessuti grassi del seno ( Breast tissue) alla frequenza di 200 kHz per cui utilizzabile nei calcoli successivi per rappresentare l'intero corpo. Si ipotizza inoltre la presenza di un nodulo tumorale posto al centro del corpo con caratteristiche elettriche e termiche assimilabili al tessuto muscolare (muscle) il tutto secondo la tabella e lo schema seguente. ϕ= http+C388://niremf.ifac.cnr.it/tissprop/htmlclie/htmlclie.htm#stsftag σ є Conducibilità (S/m) 200 kHz 13.6 MHz σ ω ⋅ε 0 ⋅ε φ δ Permittività ( F/m) 200 kHz 13.6 MHz Penetrazione (m) 200 kHz 13.6 MHz γ Tangente di perdita Ct Densità Cap.tà Term. Kg/mc J/(Kg*°C.) Tessuto del corpo Breast 0,025 0,028 43,5 7,2 7,2 0,9 48,6 5,2 1100 2500 Tessuto del Cancro Muscle 0,39 0,63 5997 138,2 1,85 0,2 5,1 6,0 1200 3600 Il modello è schematizzato di seguito : cancer Z Breast -X Piastra a terra Piastra a terra A.T. sinus. 80000 Volt 6 6 Cancer D = 4 cm. Y Frequenza f0 = 200000 Hz s 4 cm. +X 170 cm Toroide sd = 7 cm. Resina 150 cm. d= є0 = cm F/m ω0 = 1256637 Rad/s τ= 16 Toroide in resina Φ 10 cm. - spess = 2 cm. 8,85E-12 8,0E-07 collegato al generatore RF 16 cm. s/Rad Generatore 26 cm. 70 Ω Di seguito il grafico riassuntivo della simulazione effettuata nelle condizioni predette : SAR (Pot. ass. ( W/m3 ) Toroide Campo Ele. ( V/m ) dens. di Corrente ( A/mq) Asse X Tumore piastra terra Resina Corpo Potenza assorbita dal corpo = 105 W Tensione sul corpo = 110 Volt Densità media di Corrente nel Corpo = " " " " Tumore = 50 75 A/mq " Considerando che 1 Watt = 1 J/sec. si può calcolare la velocità di riscaldamento ( VR ) dei rispettivi tessuti nell'area soggetta al campo applicato nota la densità e la capacità termica ( CT ) dei tessuti interessati basandosi sui valori medi della SAR nelle rispettive zone. Si considera, per tutti i casi a confronto, un raffreddamento ( - Wr ) pari a ca. 5000 W/mc dovuto alla perfusione sanguigna nei tessuti normalmente irrorati, e di ca. 1000 W/mc per i tessuti tumorali meno irrorati. W SAR 3 − Wr °C m VR = ⋅ 60 = J Kg min CT ⋅ γ 3 Corpo = 0,76 °C./min. Tumore = 0,08 °C./min. ∆t = da cui : Kg ⋅°C m 0,68 °C/min. Il riscaldamento valutato è riferito ad un funzionamento continuo e non pulsante del generatore (CW mode ), in caso di terapia pulsata con D.C. del 10 % il riscaldamento sarebbe praticamente nullo. # I dati precedenti evidenziano che la potenza utilizzata dal carpo è 105 Watt, per cui considerando le perdite di campo nell'ambiente e le perdite termiche del generatore risulta indispensabile disporre di almeno 250 Watt effettivi. Se invece si utilizza un generatore in grado di erogare almeno 1000 W di cui ca. 400 Watt assorbiti dal corpo, e facendolo funzionare in CW mode il riscaldamento possibile dei tessuti viene calcolato con le medesime simulazioni . : Potenza assorbita dal corpo = 420 W Campo elettrico nei tessuti = " " " tumore = 3600 370 V/m " Tensione sul corpo = 310 Corpo = 3,73 °C/min. Tumore = 0,37 °C/min. Volt Densità media di Corrente nel Corpo = " " " " Tumore = ∆t = Vr = 3,36 85 150 A/mq " °C/min. In questo caso risulta necessario il raffreddamento con acqua della cute trattandosi di vera ipertermia a RF ma non idonea per l'elevata differenza di temperatura tra i tessuti. Si esamina ora una diversa modalità applicativa ispirata al sistema Lakhovsky ed illustrato nel disegno seguente : Secondario Bobina motrice in risonanza Bobina indotta in risonanza sfasamento = 180° Corpo Primario Generatore 250 W Terra con i seguenti risultati che evidenziano valori sensibilmente superiori e indiscutibilmente migliorativi : 71 SAR ( W/mc ) Campo Ele. (V/m) dens. Corrente ( A/mq ) Asse X Tumore Resina con toroide indotto Resina con toroide motore Corpo Potenza assorbita dal corpo = 100 W Tensione sul corpo = 100 Volt Densità media di Corrente nel Corpo = " " " " Tumore = 48 180 A/mq " Considerando che 1 Watt = 1 J/sec. si può calcolare la velocità di riscaldamento ( VR ) dei rispettivi tessuti nell'area soggetta al campo applicato nota la densità e la capacità termica ( CT) dei tessuti interessati basandosi sui valori medi della SAR nelle rispettive zone. W SAR 3 − Wr °C m VR = ⋅ 60 = J Kg min CT ⋅ γ 3 Corpo = 0,94 °C/min. Tumore = 0,68 °C/min. ∆t = da cui : Kg ⋅°C m 0,26 °C/min. Questo sistema, se i valori teorici venissero confermati sperimentalmente, è sicuramente ideale in quanto operando in CW o con D.C. elevati si potrebbe effettuare un trattamento puramente ipertermico molto ma molto efficace e sicuro considerando una evidente migliore distribuzione termica ( ∆t = molto basso ) Per confronto si riportano i dati relativi ad una tipica applicazione di Ipertermia a 13.56 Mhz - 750 Volt alla piastra motrice con apparecchiatura da 1000 W di cui ca. 400 utilizzati tenendo conto naturalmente delle caratteristiche elettriche dei tessuti alla frequenza predetta Tumore Piastra di terra Corpo Dielettrico ( 5 mm.) Piastra Motrice Potenza assorbita = 400 W Tensione sul corpo = 240 Corpo = 4,25 °C/min. Tumore = 2,07 °C/min. Volt Densità media di Corrente nel Corpo = " " " " Tumore = ∆t = Vr = 72 2,19 °C/min. 75 350 A/mq " Come si rileva il sistema di riscaldo è molto efficace ma anche, purtroppo, molto squilibrato in quanto per mantenere a ca. 43-44°C la massa tumorale si è costretti a portare a ca. 45-47 °C. i tessuti immediatamente circostanti mentre quelli superficiali si mantengono a valori accettabili per effetto della circolazione di acqua fredda a livello cutaneo. Dai confronti effettuati risulta che un sistema di ipertermia, basato sulla tecnologia di N. Tesla e con modalità applicative secondo le esperienze di G. Lakhovsky, è sicuramente più valido e sicuro del sistema tradizionale in uso. Di seguito i risultati ottenibili da un sistema Lachovsky classico con antenne risonanti a 750 kHz, distanti ca 1.3 mt con una tensione sulle antenne di ca. +/- 350 kVolt : Tumore Corpo ca. 1.3 mt Potenza assorbita = 214 W Tensione sul corpo = 25 Corpo = 0,01 °C/min. Tumore = 0,09 °C/min. Vr = Volt Densità media di Corrente nel Corpo = " " " " Tumore = ∆t = -0,07 16 80 A/mq " °C/min. Come si vede, data la notevole distanza delle antenne dal corpo, non si può assolutamente pensare ad un qualsiasi incremento di temperatura anche in CW mode. Dai confronti effettuati risulta che un sistema di ipertermia, basato sulla tecnologia di N. Tesla e con modalità applicative secondo le esperienze di G. Lakhovsky, è sicuramente più valido e sicuro del sistema tradizionale in uso. Se i dati teorici dovessere essere confermati dalla prove pratiche attraverso la misura di incremento di temperatura di un qualsivoglia materiale con caratteristiche di permittività e conducibilità vicine a quelle di un tessuto vivente, si potrà dire che l'apparecchiatura ultimamente realizzata sarebbe in condizione di : - Terapia Lak. originale con toroidi più vicini al corpo Effluvio-terapia Magneto-terapia rivoluzionaria Ipertermia estremamente efficace ed equilibrata Campo Elettrico e “Caos Elettromagnetico” In questo capitolo spiegherò in termini elementari concetti complicati, non per istruire gli eruditi ma per illuminare i semplici. Chi ha avuto la fortuna di vedere in funzione un MWO originale si è reso conto di un fenomeno curioso, ossia il “black out” funzionale di qualsiasi apparecchiatura elettronica posta nelle immediate vicinanze, dovuto all’intenso campo elettrico ma anche al “caos elettromagnetico” prodotto. Le famose antenne del Lakhovsky erano composte da circuiti oscillanti circolari, concentrici, sospesi gli uni agli altri e nello stesso tempo ognuno isolato dall’altro. Ma come fa un anello isolato ed aperto ad entrare in risonanza ed irradiare energia? 73 La risposta è semplice, deve subire uno “shock”, ossia deve essere spostato dal suo stato di equilibrio da una intensa ed improvvisa sollecitazione, nel caso del MWO l’eccitatore è il campo elettrico del Tesla Coil che agisce sulle antenne come su qualsiasi sistema elettrico risonante posto nelle immediate vicinanze, alla stregua di un martelletto che picchia un diapason. La cellula biologica può essere considerata un sistema elettrico risonante? Il mondo scientifico oramai all’unanimità considera la cellula biologica un sistema elettrico risonante avendo un proprio valore di capacità (evidenziata anche dal potenziale di membrana: carica ai capi del “condensatorecellula”) ed una propria induttanza (il DNA stesso è elicoidale come una bobina, i condrioni ed i cromosomi possono essere assimilati a delle antenne monofilari etc) quindi avente una ben precisa frequenza di auto-oscillazione. La frequenza di risonanza varia da cellula a cellula, ma come sono diversi gli anelli del MWO e tutti risuonano eccitati dalle variazioni del campo elettrico, allo stesso modo si stimolano le cellule dei complessi biologici interposti tra le due antenne del MWO. La sensazione che molti provano dopo una Lakhovsky-Terapia è di “ricarica” generale dell’organismo, che si tramuta in uno stato di benessere diffuso e di maggior vigore. La Lakhovsky-Terapia implica l’aumento delle difese immunitarie può quindi essere curativa ma addirittura di profilassi, cito il suddetto autore “… esponendosi all’irradiazione dell’apparecchio una volta per settimana o anche una volta ogni quindici giorni, si è pressoché certi di evitare raffreddori e influenza, e l’organismo viene rinforzato così che possa lottare vittoriosamente contro tutte le cause patogene e contro il cancro stesso.” G. Lakhovsky L’assieme di tutti i campi elettromagnetici prodotti dal MWO e dai circuiti elettrici risonanti posti nelle immediate vicinanze crea un “caos elettromagnetico” indescrivibile e senza paragoni, composto da frequenze fondamentali, armoniche ed interferenze varie. I campi elettromagnetici sono dannosi o terapeutici? Nonostante le apparenze la risposta è semplice: come un bicchiere d’acqua può essere terapeutico ma l’acqua di un fiume può fare annegare così un campo E.M. può essere terapeutico ma in accumulo può provocare la saturazione degli indotti biologici e quindi la malattia! Sarebbe poi da analizzare anche la “qualità” dell’acqua (ossia de campi EM)… il problema NON è quindi il campo elettromagnetico, ma la tipologia ed il dosaggio (tempi di esposizione). Nel descrivere i principi del MWO Lakhovsky ha dettato i parametri per valutare l’efficacia terapeutica di TUTTI gli apparati elettromagnetoterapici che in 82 anni si sono prodotti. “…sappiamo che in fisica un circuito alimentato da correnti di alta frequenza smorzata suscita numerose armoniche. Ebbi quindi l’idea di creare un MWO nel cui campo ogni cellula può trovare la propria frequenza.” G. Lakhovsky 1) Alta Frequenza: Lakhovsky utilizzava risonatori da 750-1000 kHz ma nulla vieta l’utilizzo di altre R.F. purché risultino “smorzate”! 74 2) Gli Oscillatori ad Onde Multiple originali generano un’infinità di R.F. ma soprattutto un enorme campo elettrico alternato dovuto ai Tesla Coil. Col “senno di poi” si è visto che l’obbligo di avere una R.F. smorzata permette di centrare quel valore di intensità del campo E.M. tale da promuovere il fenomeno dell’effetto tunnel, studiato in anni recenti da scienziati quali Zhadin che sottolineano come sia importante: 1) frequenza del segnale (es. freq. di ciclotrone) 2) la sua intensità (il famoso professore greco Panos Pappas, afferma: “più le pulsazioni magnetiche sono potenti ma brevi, maggiore è l’attivazione dei gradi interni di libertà delle molecole, che sono fattori di biosintesi e quindi si potenzia la bioenergia di un sistema vivente”.) 3) la presenza del campo geomagnetico L’esperimento di Liboff-Zhadin (1984-1994) dimostra come un campo magnetico alternato a bassissima frequenza (ELF) detta anche ciclotronica posto perpendicolare al campo geomagnetico, può far reagire gli elementi biologici; se consideriamo che tutti gli scambi sulle membrane cellulari (dotate di potenziale) sono di tipo elettrochimico, l’effetto Zhadin può modificarne il metabolismo. Un campo elettrico produce sempre una corrente elettrica che per quanto piccola, se non deviata, segue le linee di flusso del campo stesso; qualsiasi corrente elettrica a sua volta genera un campo magnetico concentrico al flusso elettronico come da immagini allegate, per cui risulta ovvio che ponendo i due risuonatori del MWO su di un meridiano terrestre, i campi magnetici generati dalle correnti indotte (dal campo elettrico) dei Tesla coils, saranno perpendicolari e planari al meridiano stesso quindi collocati in posizione da favorire la rotazione ciclotronica delle molecole del processo biologico, strutturalmente come nell’esperimento di Liboff-Zhadin, differenti solo per frequenze utilizzate (HF al posto di ELF) e spettro generato. Sarebbe interessante replicare l’esperimento di Liboff-Zhadin eliminando il campo magnetico variabile e ponendo in sua sostituzione un forte campo elettrico omologo con effluvio, allineato al campo magnetico costante/geomagnetico ed analizzarne scientificamente gli effetti; od eventualmente simulare il comportamento del campo elettrico con un cavo singolo percorso da corrente, allineato al meridiano terrestre. Gli utilizzatori che nel corso degli anni hanno praticato la Lakhovsky-Terapia consigliano di posizionare il trasmettitore a Nord ed il ricevitore a Sud, se possibile centrando il paziente (solo durante la Lakhovsky-Terapia) sopra un nodo di Hartmann, e questo ricercando la più bassa impedenza possibile nella connessione a terra dei Tesla Coils. Solitamente una patologia funzionale fa aumentare la resistenza elettrica dell’organo biologico, mentre un’infiammazione aumenta la conducibilità dello stesso, il tutto risulta traducibile in misure elettriche, rilevabili anche da magneto_grammi non solo del cuore e del cervello ma di qualsiasi altro organo interessato, il problema sta solo nell’interpretare i dati. 75 Il grande biologo Albert Szent-Gyorgyi nel 1957 affermò che qualsiasi sostanza biologica è incapace di funzionare senza l’acqua ed i campi elettromagnetici, detto questo vorrei ricordare che l’acqua negli esseri umani rappresenta circa il 99% della concentrazione molare e che fornisce campi elettromagnetici stabili atti ad orientare e far attrarre le molecole biologiche determinandone concentrazione e flusso, il tutto grazie alla risonanza. La forza dinamica che muove gli incontri cellulari è il campo elettromagnetico; tutti gli esseri viventi reagiscono ai campi elettromagnetici, L.Montagnier ha dimostrato che anche Dna e Rna ne emettono, per cui esistono segnali elettromagnetici specifici legati ad ogni singola malattia. Se nella materia vivente si perde l’ordine si perde il corretto funzionamento della stessa e appare la malattia, il tutto in perfetto accordo con la moderna Teoria del dominio di coerenza dell’acqua: all’interno dell’acqua esistono dei domini di coerenza, ossia strutture/cluster legati da una forza che li raggruppa in diverse modalità. Forse bisognerebbe rileggere gli scritti del Lakhovsky riguardanti lo studio di correlazione tra l’acqua ed il cancro, quando affermava che dovremmo bere solo dell’acqua che sta sotto ai nostri piedi (l’unica in armonia/risonanza con l’ambiente che ci circonda), o quando descriveva la differenza tra batteri patogeni e batteri simbionti ipotizzata nel tipo di radiazioni elettromagnetiche emesse, discordi nel primo caso e concordi nel secondo con il campo di risonanza dell’individuo. Che il vuoto NON sia “vuoto” l’affermava molto prima che si scoprisse il Lamb-shift la prova sperimentale che il vuoto contiene campi elettromagnetici fluttuanti, e sul tema della risonanza quale elemento che fa muovere l’infinitamente grande (universo) come l’infinitamente piccolo (ione) scrisse addirittura un libro dal titolo inequivocabile : “ L’ UNIVERSIONE ” ! 76 Un documento curioso del Lakhovsky documenta come il dott. Ch. Hulin della Salpetrière fosse riuscito a rigenerare e ossificare i denti guastati dalla piorrea alveolare o paradentosi in due fasi (per 6 cicli ) : 1) Trasformazione del tessuto connettivo gengivale, gremito di cellule del sistema reticolo-endoteliale, in tessuto inerte o sclerotico, tramite iniezioni intra-gengivali di soluzione di sclerogeno (chinino-urea all’1%) 2) Ricalcificazione secondaria del tessuto sclerotico mediante 20 minuti di ionizzazione di cloruro di calcio (1%) usando l’Oscillatore a Onde Multiple. Risultati al tempo impensabili con altre terapie e forse tuttora ineguagliati ! Di fatto Lakhovsky ha posto le basi della ionoforèsi, ossia dell’applicazione terapeutica dell’elettroforesi, che consiste nel far passare attraverso la cute mediante corrente galvanica, sostanze medicamentose, interposte tra la cute e l’elettrodo; concetto che ai giorni nostri si spinge sino alla Magnetofarmacologia ossia all’interazione e/o coazione dei farmaci con i Campi Magnetici Pulsati. R.I.F.E. (Resonance Initiated Field Effects) & SSTLC Chi volesse testare le frequenze R.I.F.E. per pilotare un SSTLC può semplicemente scaricare dalla rete uno dei tanti software disponibili, ad esempio il Frex16: http://www.frex.com.au/about.html ed utilizzare la scheda audio del PC per comandare sia la magnetoterapia RF che i Tesla Coils, semplicemente sostituendo l’integrato NE555 con uno zoccolo di interfaccia, sul quale possono essere saldati direttamente i componenti in allegato, e interrompendo un terminale della resistenza da 1kΩ Ω collegata al pin 3 del NE555. Utilizzando il segnale preamplificato per le cuffie si può sostituire il BJT al germanio con un transistor al silicio tipo BC547, e si può ridurre anche la resistenza da 1MΩ Ω. 77 Misura del Campo Magnetico µ 0 = 4 ⋅ π ⋅ 10 −7 є0 = 8,85E-12 F/m oppure µ0 = H= N A2 Oe = Induzione Magnetica T ---> 1000 A/m 4 ⋅π A / m = 4 ⋅ π ⋅ 10−3Oe Wb ( Weber) Flusso Magnetico --> Forza elettromotrice indotta in un solenoide ( Coil ) 2Φ ⋅N T 2 ovvero : f .em. = ( in A/m) B = Φ S Φ = B⋅S = 4Φ ⋅N T ∆Φ ∆t f .em. = In regime di corrente alternata, la f.em e' espressa dalla variazione di Flusso rispetto alla untà di tempo (s) ora, per ogni 1/2 periodo ( 1/2 T ) il Flusso varia da +Φ a -Φ cioè 2Φ nel tempo T/2 e ciò avviene per ogni spira costituente il solenoide; per cui possiamo definire : f .em. = µr B = µr ⋅ H ( Tesla ) = Ω ( impedenza spazio libero) B H = densità di Flusso magnetico Φ= 377 = ε0 ε 0 ⋅ c2 Intensità del Campo Magnetico ---> Oersted B= η0 µ = 1,26E-06 H/m 1 f .em. = 4 ⋅Φ ⋅ N ⋅ f dato che 1/T = frequenza -------> Volendo calcolare i valori efficaci si deve tener conto del valore medio del segnale rispetto al valore di picco nonché il valore 1/√2, inoltre si deve considerare il profilo del segnale per cui si applicano i seguenti coefficienti correttivi: onda sinusoidale = 1,1 " triangolare = 1.155 " quadra = 1 f .em = 4 ⋅ 1 ⋅Φeff . ⋅ N ⋅ f ⋅ 2 per cui, con segnale rettangolare : (1) Ora si vuole misurare il Flusso magnetico prodotto in qualunque modo da una fonte, per esempio un coil alimentato da un generatore di segnale, utilizzando un Coil sensore collegato ad un Oscilloscopio che visualizza il segnale e misura la sua ampiezza in Volt corrispondente proprio alla f. em. indotta dalla fonte del campo al sensore. " Un campo magnetico nell'ordine dei kHz può essere correttamentre misurato utilizzando un sensore Induttivo collegato ad un oscilloscopio. L'integrale della tensione rilevata ai capi delle spire è proporzionale all'induzione magnetica B " ( da Ing. Faba- Università Perugia-Applicazioni di ingegneria Elettrica) V (t ) = ∆B ⋅ S ⋅ N ∆t nota la tensione si ricava ∆B : ∆B = V (t ) ⋅∆t S⋅N dato che ∆t = 1 2 ⋅π ⋅ f ∆Beff . = si ricava : V (t ) 2 ⋅π ⋅ f ⋅ S ⋅ N ⋅ 2 Si utilizza un Sensore Induttivo con le seguenti caratteristiche posizionato al centro del Coil produttore del campo magnetico N= 5 n° spire 0,035 raggio rs = Area Spire S = mt lungh. L= h= 0,0038 1,0995 0,019 mq m m Con l'oscilloscopio si rileva il seguente segnale : 9 Ampiezza Massima del segnale = Ampiezza del segnale quadro = 9 Volt Valore X = Volt " minima " " = 0,8 " Ampiezza = 9 Volt µs -- 5Volt/div. 300 6,5 Settaggio Oscilloscopio = Scala tempi : 1 Frequenza dell'onda quadra ( portante ) = Frequenza dell'onda di smorzamento = Settaggio Oscilloscopio = Scala tempi : 0.5 kHz MHz Frequenza dell'onda quadra ( portante ) = Frequenza dell'onda di smorzamento = Si può ora calcolare la variazione della Induzione Magnetica : ∆Beff . = V (t ) 2 ⋅π ⋅ f ⋅ S ⋅ N ⋅ 2 ∆B = 1,8E-04 5 n° spire 0,1 raggio r = T 1,8 mt Gauss Area Spire S = lungh. alt. ∆B max 8,1E-06 Tesla 0,1 ∆B X ∆B min 4,4E-06 " " 0,04 7,2E-07 l = h= 0,0314 3,1415 0,019 mq m m Questa forza em. dipende dall'induttanza del Coil e dalla quantità di corrente che lo attraversa secondo : f .em. = − L ⋅ ∆I ∆t L si calcola l'induttanza = kHz MHz Questo segnale ad alta frequenza è un contributo trascurabile per l'intensità Magnetica La tensione misurata ai capi del Sensore Induttivo rappresenta quindi la forza em. Indotta dal Coil motore che ha le seguenti caratteristiche : Nm = µs -- 2 Volt/div. 300 6,5 r 2 ⋅n 2 25.4 (9⋅r +10⋅h )⋅ 1000 da cui L= 9,03 78 µH 9,0E-06 H 0,01 Gauss " " 4,9 Volt ora si è in condizioni di calcolare la corrente che attraversa il Coil motore : ∆I = f .em. ⋅ ∆t L ovvero : ∆I = f .em. L⋅4⋅ f ⋅ 2 ∆I = 0,59 Ampere Vt = 20,0 Volt V= 34,7 Volt ( confermato da misura ) e quindi la Tensione applicata al Coil Ip = dato che : V (t ) 4 ⋅ L ⋅π ⋅ f da cui : V (t ) = Vcc ⋅ cos(2 ⋅π ⋅ f ) si ricava : V ( t ) = Ip ⋅ 4 ⋅ L ⋅ π ⋅ f Vcc = V (t ) cos(2 ⋅ π ⋅ f ) ( normale = 70/2 per i due condensatori ) Si riassumono di seguito tutte le caratteristiche del Campo Magnetico prodotto dal Coil : B = 1,8E-04 Tesla 1,755 Gauss H= A/m 1,754 Oe 139,6 Φ = 5,5E-06 Wb Consideriamo ora un sensore di campo elettrico costituito da due dischetti metallici di raggio 2 cm. e distanti tra loro 1 cm. inserito nel campo creato dal Coil motore. Il campo Elettrico creato dal Coil dipende dalla Induzione Magnetica ( B ) e dalla frequenza secondo la relazione seguente Raggio del sensore E (t ) = ∆B r ⋅ ∆t 2 0,02 : mt dato che dB/dt = 2πfB --> E (t ) = 2 ⋅ π ⋅ f ⋅ B ⋅ r 2 ( Se si considera l'effetto delle onde smorzate ad alta frequenza si ricava : (1) (1) E= 3,3 V/m E= 1,8 V/m Arthur A. Pilla - Mechanism and Therapeutic application of time-vayng and static magnetic fields Questi risultati puramente teorici, però basati su misure reali, non si discostano molto dai risultati ottenuti con una simulazione bidimensionale del problema. Di seguito è rappresentata la semisezione del tutto ( i corpi solidi sono ottenuti dalla rotazione di 350° intorno all'asse Z) Aria asse Z Sezione bobina motrice 5 spire Corpo Tumore Tumore Asse r 0.7 G Campo Elettrico 2.9 V/m 79 CALCOLO CAMPI ELETTRICI NEI TESSUTI BIOLOGICI Electric Field-Mediated Inactivation of Tumor Cell V. Gowri Sree, K. Udayakumar and R. Sundararajan Esempi con campi ELE a varie frequenze relativamente a cellule mammarie ( Breast ) Dati di base: є0 = f0 = 8,85419E-12 F/m 13600000 Hz ω0 = 85448800 τau = Rad/s 1,2E-08 s/Rad σ • = σ + ω ⋅ε 0 ⋅ε Cellula Raggio/Spessore Permittività rel. Conduttività Normale Citoplasma Memb. Cellulare Extra-Cell Cellula Tumorale Nucleo Memb. Nucleare Citoplasma Memb. Cellulare Extra-Cell u.m. Nucleo Memb. Nucleare R/s m 0,0000028 0,000000007 0,00001 0,00000004 0,000001 4E-06 0,000000007 0,00001 0,00000004 є σ / 120 106 70 12,8 80 150 80 6000 2 80 S/m 2,04 1,11E-02 0,0245 5,60E-05 0,6 2,04 1,11E-02 0,2 5,60E-05 0,6 σ* S/m 2,131 0,091 0,077 9,7E-03 0,661 2,153 0,072 4,739 1,6E-03 0,661 La cond.tà ( σ ) è l'inverso della resistenza : σ = 1 R S 1 = m Ω da cui : dato che la corrente è data da : V Volt I = .......... A = R Ω si ricava : I = V ⋅σ σ = oppure 0,000001 I V in pratica la conducibilità rappresenta il rapporto tra la Densità di corrente ( J = A/mq) e l' Intensità del campo elettrico ( E : V/m ) se si considera questa conducibilià funzione della lunghezza del tratto conduttivo (m) : σ = A 2 J A = m = V V V ⋅m m Volendo considerare la quantità di corrente che attraversa 1 mt di conduttore si ricava : J =σ ⋅E Dato che che la quantità di Corrente che attraversa la membrana deve essere eguale a quella che attraversa il Citoplasma si ricava : σ M ⋅ EM = σ C ⋅ EC ( JM = (1) JC ) Assumendo che il campo elettrico allìinterno della cellula ( EC ) sia costante lungo il suo diametro ( D ) e che il campo della membrana ( EM ) sia costante lungo il suo spessore ( d ) nonché sapendo che la tensione applicata immediatamente ai confini è data da : V = E *distanza oppure ( V = V/m*m ) , per la cellula in oggetto si ricava : VC=EC ⋅ D + 2 ⋅ EM ⋅ d (2) d ( spessore membrana) V --> D Citoplasma Ground Membrana Combinando le equazioni 1 e 2 in un apposito sistema, si può ricavare il valore del Campo elettrico nella Membrana oppure nella Cellula in funzione della Tensione applicata ( Mathcad - Equaz. Con CTRL+ e sostituzione) EM = Vc ⋅ σ c D ⋅σ M + 2 ⋅ d ⋅σ c ( V/m ) Ec = D+ Vc 2 ⋅ d ⋅σ c ( V/m ) σM Test : Tensione (Vc) = 1 Em = 4,2E+04 Cellula Normale Ec = 5,0E+04 Volt Cellula Tumorale V/m Ec = V/m 3,2E+06 V/m 4,6E+04 V/m ( S ) Spessore ExtraCellulare Si considera pari all'ingombro Totale del Corpo 0,3 mt ( d ) Spessore della membrana V= 56000 Volt D V--> Ground Vc = 60 0 Volt Membrana Citoplasma Dato che che la quantità di Corrente che attraversa lo spazio Extra cell. quindi la membrana deve essere eguale a quella che attraversa il Citoplasma si ricava : σ M ⋅ EM = σ C ⋅ EC = σ E ⋅ EE IM = IC (1) = IE Assumendo che il campo elettrico allìinterno della cellula ( EC ) sia costante lungo il suo diametro ( D ) e che il campo della membrana ( EM ) sia costante lungo il suo spessore ( d ) nonché sapendo che la tensione applicata immediatamente ai confini è data da : V = E *distanza oppure ( V = V/m*m ) , per la cellula in oggetto si ricava : VC=EC ⋅ D + 2 ⋅ EM ⋅ d + 2 ⋅ EE ⋅ s (2) Combinando le equazioni 1 e 2 in un apposito sistema, si può ricavare il valore del Campo elettrico nella Membrana oppure nella Cellula in funzione della Tensione applicata ( Mathcad - Equaz. Con CTRL+ e sostituzione) EM = 2⋅d + Vc D ⋅σ M 2 ⋅ s ⋅σ M + σC σE ( V/m ) EC = D+ Vc 2 ⋅ d ⋅σ c σM + 2 ⋅ s ⋅σ c ( V/m ) EE = σE 80 2⋅s + Vc D ⋅ σ E 2 ⋅ d ⋅σ E + σC σM ( V/m ) Densità di flusso magnetico Tesla Intensità del Campo Elettrico V/m cm Tumore 2. 3 G cm. Bobina 5 spire 100 Volt 200 kHz 1 V/m 11 V/m Intensità del Campo Elettrico ( V/m ) Bobina 5 spire 100 Volt 200 kHz Densità di corrente ( A/mq) Toroide 150000 V - 200 kHz cm. Tumore 140 V/m cm. Corpo 350 V/m 30 A/mq Tumore 140 V/m Corpo 350 V/m allo spigolo piastra di terra 2000 V/m 10 A/mq Piastra posteriore ( messa a terra ) 81 allo spigolo piastra di terra 60 A/mq RINGRAZIAMENTI Ringrazio i miei famigliari per non avermi fatto pesare tutto il tempo che ho sottratto loro con le mie sperimentazioni, ringrazio il sig. Renato D. consulente e operatore esecutivo del SSTLC in versione definitiva, tecnico di impareggiabile maestria. Ringrazio il sig. Emanuele T. per la vulcanica fantasia tecnica e lo stimolo dato al progetto, ringrazio il sig. Tommaso N. per il supporto economico e il dott. Paolo P. per la sperimentazione medica che si intende avviare sui progetti di George Lakhovsky e Nicola Tesla. Nel mondo visibile come in quello invisibile TUTTO è vibrazione, implicito è ragionare in termini di oscillazione, campi di interferenza e risonanza, creati a molteplici livelli nell’universo. Nella Fisica Vibrazionale tutti i processi biologici sono dipendenti dalle iterazioni tra campi elettromagnetici e gravitazionali, acquisendo la struttura toroidale a modello di forma del flusso energetico a qualsiasi livello e scala dell’esistenza, e come schema energetico della vita. La prigionia maggiore dell’umanità è il timore del giudizio altrui, abbandonare questa inibizione ci rende consapevoli dell’asservimento vissuto; davanti alla realtà dei fatti nessuna teoria scientifica può confutare la verità che regna sopra ad ogni cosa. In alcuni suoi testi il Lakhovsky scrive: “ nella mia vita ho avuto molti successi, ma anche qualche insuccesso” quasi a sottolineare che un elettroterapico in mani esperte può fare grandi cose, ma NON può essere la soluzione a tutti i problemi della vita, e che se esiste una regola esiste pur sempre l’eccezione a tale regola, concetto particolarmente valido in ambito biologico. Concludo con una citazione del Lakhovsky che può essere estesa a tutte le sue ricerche ma anche a quelle di tutte le persone di buona volontà che come fine ultimo ambiscono al bene altrui: “ Possa il mondo civile approfittarne e farne l’uso migliore”. TESLA COILS ARE AN ELECTROCUTION HAZARD & PRODUCE LOTS OF NITROGEN OXIDES, OZONE, AND UV LIGHT. TESLA COILS CAN DAMAGE SENSITIVE ELECTRONIC EQUIPMENT AND SHOULD NOT BE USED AROUND PACE MAKERS. HEARING AIDS OR INSULIN PUMPS. Questo documento è stato redatto a scopo informativo semplicemente per descrivere alcune esperienze personali e se ne vieta l’uso a scopo diagnostico di consulenza o prescrizione, il lettore è avvisato che vi sono possibili rischi derivanti dall'uso improprio di apparecchiature elettroniche ad alta frequenza ed alto voltaggio, in particolare su patologie serie e con personale non qualificato, la sperimentazione terapeutica deve essere eseguita sempre e solo sotto diretta responsabilità medica. by Moreno 82