sstlc - Campi per la vita

S.S.T.L.C. ( Solid State Tesla & Lakhovsky Coil )
Libera Interpretazione In Chiave Moderna del M.W.O. di Lakhovsky
Premessa
-Nell’anno 1898 Nicola Tesla scrive sulla pubblicazione scientifica statunitense
“The Electrical Engineer”,
un articolo fondamentale sulla Elettroterapia, che
rappresenta la pietra miliare dell’applicazione in campo biomedico di correnti tensioni
e campi a radio frequenza. Tesla pone così le basi teoriche e pratiche per la
realizzazione di apparecchi Elettro-Medicali che lascia comunque ai medici la scelta
della tecnica di applicazione più adeguata al quadro clinico del paziente.1
Questo contributo si aggiunge alle grandiose scoperte che hanno donato all’umanità un
patrimonio illimitato di conoscenze ed applicazioni (corrente alternata, trasmissione
wire-less, radio, televisione, telefonini, telecomandi ecc.). Il tardivo riconoscimento
della paternità indiscussa sulla trasmissione di segnali radio via etere ed il rifiuto del
Nobel, sono solo alcuni elementi che esaltano ancora di più la figura dell’uomo che ha
“visto” l’elettromagnetismo permeare qualsiasi forma o sostanza esistente, operando
effetti terapeutici sulle cellule viventi, le cui funzionalità sono essenzialmente
regolate da potenziali di membrana e dalle caratteristiche di conducibilità e
permettività delle cellule nei tessuti, che a loro volta regolano e dirigono gli
equilibri e gli scambi bio-chimici vitali.
A tutto questo si aggiungono teorie quanto mai attuali ai nostri giorni sulla elettrogravitazione (elettrodinamica delle onde trasversali e longitudinali terrestri) e teorie
alternative alla relatività, compresa l’ipotesi del superamento della velocità della luce.
E’ oggi imperdonabile il perdurare della mancanza di studi ed approfondimenti sulle
teorie di N.Tesla.
1
Nikola Tesla - HIGH FREQUENCY OSCILLATORS FOR ELECTRO-THERAPEUTIC AND OTHE PURPOSE
The Electrical Engineer Vol XXVI 17 November 1898 - n° 550
1
-Negli anni ’30 il medico russo George Lakhovsky, in seguito a studi sugli effetti
dei campi elettromagnetici in tumori indotti alle piante, realizza una apparecchiatura,
battezzata M.W.O. ( Multi-Wave-Oscillator ), che diventa la migliore applicazione
possibile ( in quel periodo storico e tecnologico) delle geniali intuizioni di N. Tesla.
I notevoli risultati terapeutici in campo oncologico ottenuti dal Lakhovsky alla storica
Salpetiere ed altri ospedali di Parigi, aprono un nuovo capitolo della Elettromagnetoterapia, tuttora presenti, sia pure in maniera riduttiva e parziale in campo
medico. In quegli anni si integrano e armonizzano definitivamente le intuizioni del
padre della moderna “ elettricità ” nel pieno senso del suo termine, e del biologo
geniale che ne comprende appieno la vastità del significato nelle sue innumerevoli
applicazioni. Il medico o i medici, ripetutamente chiamati in causa nell’articolo citato
di N.Tesla, si identificano in G.Lakhovsky dopo trent’anni. Ai nostri giorni sono
molteplici le applicazioni pratiche in campo medico riconducibili alle teorie di N.Tesla
e G.Lakhovsky, nomi che vengono spesso omessi e sono quasi dimenticati, il motivo di
tutto ciò è chiarito da William Jones il grande matematico inglese del 1700 :
“ Ogni dottrina passa per tre fasi :
- Viene attaccata e dichiarata assurda.
- Poi si ammette che è vera ed evidente, ma irrilevante.
-Alla fine ne viene riconosciuta l’importanza ed i
suoi detrattori reclamano l’onore della scoperta.”
Le applicazioni moderne più importanti coprono diversi settori di intervento
terapeutico, e sono classificate per tipologia in:
- Magneto ed Elettro-terapia transcraniale per malattie nervose ( Parkinson ecc. )
- Ipertermia capacitiva per tumori solidi anche profondi e di grandi dimensioni
- Elettro-termo ablazione di piccoli tumori solidi (*)
- Elettrochemioterapia ( elettroporazione combinata con la farmacologia per la
cura del cancro) (*)
- Microcorrenti indotte per la stimolazione del sistema immunitario
( Alcune delle tecniche indicate con l’asterisco, sono moderatamente invasive.)
Le sperimentazioni, le applicazioni e gli studi relativi ad ognuna delle tecniche
riportate sono state pubblicate dai più qualificati centri universitari e clinici mondiali,
pertanto non si riporta in questa sede alcun riferimento, lasciando al lettore la
possibilità di libera ricerca specifica. Questo importantissimo ed attualissimo campo
di studio ha sollecitato la mia passione e la realizzazione pratica di queste
apparecchiature, per cui tempo fa ho ricostruito, nel modo più fedele possibile,
l’M.W.O. originale di G. Lakhovsky 2 e, da allora, mi sono sempre chiesto cosa mai
avrebbe realizzato Lakhovsky o addirittura lo stesso Tesla disponendo dell’attuale
tecnologia. La riproduzione del MWO funziona perfettamente, ma il motivo essenziale
2
SCHEMA ELETTRICO ORIGINALE : OSCILLATORE AD ONDE MULTIPLE LAKHOVSKY ( M.W.O. Centro
Lakhovsky di Rimini) - www.grix.it/viewer.php?page=9323&bakto=/showpages.php?navipage=19
2
di questo cruccio scaturiva dalla consapevolezza di oggettive difficoltà pratiche per
un suo utilizzo diffuso a livello pubblico e domestico, dovute:
1) reperibilità della componentistica (spinterometro, bobine, condensatori HV..)
2) ionizzazione dell’aria, in particolare da parte dello spinterometro, con formazione
di ozono ed ossidi di azoto non accettabili in ambienti chiusi
3) possibilità, sia pure remota, che la elevata corrente e tensione presente al
primario TC (6000-9000V NTS) possa trasferirsi al secondario e da qui ad una
persona vicina (operatore o paziente) con conseguenze molto spiacevoli
4) notevole presenza di disturbi RF (EMI)
La soluzione a questi problemi è rimasta latente e confinata nella mia mente sino al
momento della telefonata di un lettore del mio citato articolo pubblicato in rete, che
mi esponeva la sua esperienza personale che riporto in modo telegrafico:
“ - Carcinoma invasivo al seno sinistro di mia moglie con interessamento dei linfonodi prossimali
e dimensioni della massa pari a 6 x 2.5 cm.
- Rifiuto categorico della paziente sia al prescritto intervento chirurgico di mastectomia e
svuotamento cavo ascellare ed ai successivi trattamenti previsti di chemio e radio terapia.
- Non potendo rimanere inerti ed attendere gli eventi, si decide di procedere in casa ad una
Elettroterapia approfittando della disponibilità di un Tesla Coil allo stato solido (SSTC)
utilizzato sino a quel momento per puro interesse teorico e sperimentale al fenomeno.
- L’apparecchio produce una violenta serie di scariche corona, crea un campo elettrico di alta
intensità, surriscalda i tessuti superficiali ed ha una limitata vita tecnica degli stadi elettronici
di potenza dopo meno di un’ora di applicazione e forte surriscaldamento della bobina secondaria
con deformazioni del supporto.
- Nonostante le predette difficoltà si ottiene comunque, in circa un mese di terapia, una riduzione
della massa tumorale valutabile al tatto a circa il 20 % “.
Schema operativo utilizzato dal mio lettore all’inizio del trattamento.
3
Il lettore mi chiese anche consigli in merito e, da quel momento, si avvia una fitta
collaborazione con esiti veramente sorprendenti ed incoraggianti che mi porta a
migliorare l’affidabilità del suo SSTC e mi aiutò a riprogettare l’ SSTLC.
Nella stessa prima telefonata io suggerisco al lettore quello che ho ritenuto più
corretto per la sua condizione in quel momento particolare:
1) Proseguire e completare la Elettro-terapia in un centro medico qualificato
In Italia ( ipertermia per tumori solidi c/o Prof. Pontiggia – Pavia)
2) Visitare un sito specializzato in terapie con campi E.M. ed illustrare
questa particolare ed interessantissima esperienza al Sig. M. Montanari
quale persona esperta e di notevole esperienza nel campo specifico3
Il mio lettore e sua moglie decidono di procedere subito con 9 applicazioni di
ipertermia di 1 h cadauna e poi, dopo ca. 4 mesi, eseguono tutti i controlli analitici e
strumentali che evidenziano, al momento, una condizione generale perfetta in tutti i
parametri analizzati, una cicatrizzazione del nodulo con evidenti minute calcificazioni
e conseguente riduzione della massa valutata oggettivamente al 90 % nonché nessuna
presenza di metastasi in altro loco e ri-normalizzazione di tutti i linfonodi
precedentemente alterati ed ingrossati.
Questi risultati straordinari mi hanno spinto ancora di più a trovare una soluzione per
risolvere le criticità dell’M.W.O. originale e quelle esposte dal mio lettore.
Costruire un M.W.O. originale presenta molte problematiche vista la grande difficoltà
per un privato a reperire e cablare la componentistica necessaria ( condensatori HV,
spinterometri, antenne), mentre la realizzazione di un apparecchio a stato solido è
molto più semplice e meno costosa. La presenza di alte tensioni a frequenza di rete
può essere molto pericolosa per l’operatore e/o il paziente, lo spinterometro ed i
picchi di corrente in esso presenti producono una grande quantità di radio disturbi,
che non possono essere adeguatamente schermati e limiterebbero pesantemente
l’utilizzo del M.W.O. in particolare a livello domestico.
L’oscillatore ad onde multiple originale è un gioiello di ingegneria elettromeccanica
d’altri tempi, ma i suoi limiti strutturali mi hanno indotto a sperimentare una
realizzazione che utilizzasse componenti elettronici (stato solido)
- Costruire un Tesla coil allo stato solido (SSTC) è estremamente semplice sia per la
reperibilità dei vari componenti che per la facilità di montaggio e taratura.
- Un SSTC non comporta alcuna pericolosità per l’utente in quanto le scariche in aria,
anche se generate da tensioni elevatissime (>> 100 kV ), hanno valori di corrente
estremamente bassi (ca. 1-2 mA) e possono essere limitate in maniera elettronica.
La bobina del primario TC è galvanicamente isolata dalla bobina del secondario mentre
l’M.W.O originale è dotato di una bobina tipo Oudin con il secondario che è un
3
www.Fieldsforlife.org
4
prolungamento fisico del primario, e questo implica un rischio di contatto diretto
all’alta tensione NTS, che per quanto remoto rimane comunque possibile.
Le configurazioni standard degli SSTC tradizionali sono inadeguate per l’utilizzo
terapeutico, causa l’eccesso di surriscaldamento dei tessuti a contatto diretto con
l’effluvio, come accaduto al mio lettore nelle sue prime esperienze; questo è il primo e
fondamentale problema che doveva essere risolto. Le scariche corona vengono sempre
emesse quando il terminale del secondario è una punta metallica, se il terminale è
invece una sfera od un toroide la scarica avviene solo se il raggio di quest’ultima/o è
inferiore al rapporto Tensione_Secondario/Tensione_Breakdown in aria.
Esempio:
- Tensione max al terminale del secondario =
- Tensione di B.D. in aria secca
=
- Raggio minimo della sfera o del Toroide = 100/30 =
100 kV
30 kV/cm
3.33 cm
Per cui utilizzando un apparecchio che assicura una tensione di 100 kV e dotandolo di
un terminale toroidale metallico con raggio (Rt) > 3.33 cm non si avrà nessun effluvio
evidente, pericoloso (ozono, UV etc) e fonte di calore, in tal modo gran parte
dell’energia viene emessa come forza di campo elettrico ( E = V/m).
Il raggio esterno (Re) del toroide non influenza assolutamente il guadagno in tensione
del Tesla Coil ma solo la Capacità elettrica applicata al terminale HV, che a sua volta
determina la frequenza di risonanza della bobina secondaria :
Rt
Dt
De
Se il rapporto tra il diametro del toroide (Dt) ed il diametro esterno dello stesso (De)
è superiore a 0.25, la Capacità sarà :
se
Dt
> 0.25
De
C = 0.37 ⋅ De + 0.23 ⋅ Dt ( pF )
(1)
se invece questo rapporto è inferiore a 0.25 la Capacità sarà :
C=
1.8 ⋅ ( De − Dt )
 De − Dt  ( pF )
ln 8 ⋅
Dt 

5
(2)
Se si utilizza un toroide con Dt = 7 cm. e De 20 cm. si ricava un rapporto Dt/De = 0.35
per cui si applica la formula (1) per calcolare la Capacità elettrica :
C = 0.37 ⋅ 20 + 0.23 ⋅ 7 = 9.01 pF
La bobina secondaria ha una induttanza ed una propria capacità distribuita che
sommata a quella dianzi calcolata per il toroide, fa risuonare il sistema ad una
frequenza che deve rientrare, con adeguato margine di sicurezza, nel range di
taratura del driver in uso. La causa principale dei frequenti disservizi agli stadi di
potenza del generatore utilizzato dal mio lettore, risiedeva proprio in un cattivo
dimensionamento della bobina secondaria che è stata dimezzata, per rientrare con
toroide inserito nel range di lavoro del driver, verificando la risonanza ad ¼ d’onda al
90 % del range di regolazione. Le 2 bobine così ottenute sono state poste in
contrapposizione riproducendo praticamente la configurazione originale di Lakhovsky.
Per evitare il surriscaldamento dei componenti, ed in particolare della bobina
secondaria, si è deciso di far funzionare in maniera pulsante l’apparecchiatura, con
duty-cycle del 20 % e una frequenza del segnale di ca. 600 Hz.
(20% del tempo = segnale attivo a 230 kHz ; 80% del tempo = assenza segnale).
Questa soluzione è stata adottata anche per ricercare lo “shock oscillatorio“ citato
dal Lakhovsky e ottimizzare gli effetti terapeutici come di seguito esposto da
M.Montanari e presentato da altri ricercatori in numerose bibliografie:
“
In un tessuto biologico, anche delle piccole, ma diffuse alterazioni del potenziale di
membrana, possono dare origine a cambiamenti significativi della modulazione delle
funzioni cellulari. I campi magnetici ed elettrici pulsati, privi di effetti termici persistenti,
possono solo migliorare le funzioni cellulari, ovvero manifestano azione profilattica e/o
terapeutica.”4
4
M. Montanari – Effetti oggettivi dei campi magnetici pulsanti – ( www.Fieldsforlife.org )
6
Si può quindi affermare che gli effetti terapeutici sono essenzialmente dipendenti
dallo shock elettromagnetico ripetuto ad intervalli regolari, in accordo con le
risposte fisiologiche cellulari e molto meno dalla frequenza e dalla energia del campo.
Con queste modifiche sono state praticamente risolte tutte le criticità costruttive ed
operative dell’originale M.W.O. di Lakhovsky e si è realizzata una apparecchiatura
sperimentale funzionante, con performances simili ( sia pure a potenza minore );
quest’apparecchiatura è stata quindi testata dal mio lettore, ottenendo ad esempio
una rapida cicatrizzazione di una ferita medio-profonda ( asportazione di una verruca
dal dito) in 3 sole esposizioni RF di 30 minuti cadauna; contro un decorso previsto dai
medici di ca. 20 giorni, con medicazioni periodiche tradizionali.
Un’altra applicazione terapeutica in corso riguarda una Idrosadenite ascellare
degenerata, presente da più di 20 anni in una persona molto anziana ( la mamma del
mio lettore che ha 104 anni ). Dopo ca. 200 minuti di applicazioni di massimo 15 minuti
cadauna, si è evidenziata la scomparsa della vescica, prima sempre sanguinante, e si
comincia a notare un inizio di ricostruzione dei tessuti.
A questo punto ho deciso di procedere alla realizzazione di un progetto definitivo e,
per questo, ho fatto un’ampia ricerca sul Web sulle diverse configurazioni degli SSTC
pensando ad una realizzazione circuitale che ho battezzato SSTLC da realizzare
esclusivamente con componenti commerciali, economici e facilmente reperibili.
Prima di entrare nella parte tecnico-realizzativa dell’apparecchio, è doveroso da parte
mia, illustrare meglio le motivazioni e le conoscenze che hanno spinto il mio lettore e
sua moglie in questa sperimentazione terapeutica che, a prima vista, può sembrare
avventurosa ed azzardata ma, se analizzata senza pregiudizi, appare razionale ed
ancorata a basi scientifiche ed a senso pratico.
# Il campo E.M. ha effetti positivi sulle cellule tumorali
e nessun effetto negativo sulle cellule sane se si opera
con frequenze inferiori ad 1 MHz.
-- Scientificamente accertato
# L’effetto termico ( ipertermia ) non è il solo fattore
determinante per l’effetto positivo ma è essenzialmente
un forte acceleratore dei processi curativi ( distruzione
rapida delle deboli membrane delle cellule tumorali )
-- Positive sperimentazioni
della TTF 5 nel mondo
# La stessa intensità di campo di una Ipertermia Capacitiva
può essere ottenuta allontanando gli elettrodi e variando
proporzionalmente la tensione agli stessi. Si annullano così
gli effetti termici permanendo gli effetti puramente E.M.
5
-- E = V/d
f(є,σ)
E.D. Kirson, Z. Gurvich, R. Schneidermann, E. Dekel, Aviran Itzhaki, Y. Wassermann, R. Schatzberger, Y. Palti
Distruption of cancer cell replicant by Alternating Electric Field
Cancer Research 64, 3288-3295, May 1 2004
7
# Azione positiva della stimolazione E.M. a bassa
frequenza sul sistema immunitario 6
-- Scientificamente accertato
# Azione sicuramente negativa di qualsivoglia tipo
e dosaggio di Chemio-terapici sulle cellule sane e sul
sistema immunitario e scarsi effetti proprio sulle cellule
tumorali in quanto poco irrorate ed ossigenate
# Azione sicuramente negativa di qualsivoglia tipo
e dosaggio di radio-terapia
- Scientificamente accertato ed
evidente nei fatti
-- Scientificamente accertato ed
evidente nei risultati
# Intervento chirurgico estremamente invasivo con
conseguenze psicologiche notevoli specialmente in
assenza di qualunque garanzia di completa e
definitiva guarigione
-- Comunissimo l’effetto psicol.
e CERTA l’assenza di garanzie
--------------------------------------------------Alla luce dei risultati sin qui ottenuti dalla signora, bisogna convenire che questa
visione del problema “cura del tumore solido” è stata sicuramente lungimirante ed
oggettivamente valida. Se questi risultati, come speriamo, vengono confermati nel
prossimo futuro, anche da ulteriori esami di controllo, si apre un grande orizzonte che
può arrivare ad una forma di prevenzione, profilassi e terapia che potrebbe essere
anche domiciliare, con semplici e poco costose apparecchiature, che si possono
autocostruire senza grandi conoscenze in elettronica, con grandi garanzie di sicurezza
per la assoluta innocuità di esposizione RF (< 1 MHz) in tessuti biologici normali a con
bassa potenze e tempi limitati di applicazione.
L’evidenza suggerisce che le applicazioni di Ipertermia rappresentano comunque
l’intervento primario e propedeutico da eseguirsi non appena individuato un cancro
solido; queste applicazioni hanno elevatissime possibilità di piena riuscita se il
paziente si presenta VERGINE da ogni terapia Chemio e/o Radio e di conseguenza con
un sistema immunitario perfettamente efficiente e tessuti normali non compromessi.
Una premessa da fare è che il mio lettore e sua moglie sono vegetariani (non assoluti)
da anni e questo apre uno spiraglio a tutte le terapie alternative di disintossicazione e
riattivazione del sistema immunitario, quali il protocollo Gerson.
Si possono altresì utilizzare terapie mediche integrative accettate dalla medicina
ufficiale ma, solo ed esclusivamente, finalizzate a rinforzare il sistema immunitario.
La rapidità e radicalità degli effetti della Ipertermia è assolutamente insostituibile.
Le applicazioni di Ipertermia devono essere comunque effettuate in centri medici
specializzati che hanno maturato notevole esperienza in materia e dispongono di
idonee apparecchiature elettromedicali.
6
J. Walleczek - Electromagnetic field effects on cells of the immune system: the role of calcium signaling.
Research Medicine and Radiation Biophysics Division, Lawrence Berkeley Laboratory,
University of California 94720.
8
S.S.T L.C.
&
Schema elettrico del S.S.T.L.C utilizzato nel prototipo sperimentale
9
Descrizione Circuitale
•
Filtro E.M.I.
L’inserimento del filtro E.M.I. risulta doveroso, per evitare l’immissione di disturbi
R.F. nella linea di rete, in commercio ne esistono di diversi tipi già cablati, l’unica
accortezza sta nel sovradimensionarlo per evitare un inutile riscaldamento dello
stesso.
•
Amperometro (corrente di carico)
Monitorare la corrente assorbita dal driver potrebbe sembrare superfluo, in realtà è
il modo più semplice per verificare la centratura della risonanza, che corrisponde alla
massima corrente rilevata; è sufficiente un amperometro analogico da 5A ac FS.
Durante la risonanza la corrente di carico presenta solamente la frequenza
fondamentale dell’onda quadra applicata al Tesla Coil e la stessa risulta perfettamente
in fase con la tensione, l’impedenza vista dal driver risulta in assoluto la più bassa e
corrisponde alla componente resistiva del sistema (considerando l’effetto pelle).
Per frequenze inferiori a quelle di risonanza il Tesla Coil presenta una componente
capacitiva che sfasa obbligatoriamente in anticipo la corrente di carico, viceversa
quando si supera la frequenza di risonanza risulta prevalente la componente induttiva
e la corrente fluisce in ritardo rispetto alla tensione applicata (free-wheel).
Mantenere la frequenza di pilotaggio centrata su quella di risonanza riduce
enormemente il lavoro degli stadi di protezione Mosfets in quanto si lavora in regime
di Soft-Switching. A parità di scostamento dalla frequenza di risonanza, più grande è
l'indice di qualità "Q" della bobina maggiore sarà la rotazione di fase della corrente
applicata rispetto alla tensione, per contro un grande “Q” permette notevoli potenziali
al secondario.
1,5
1
0,5
0
1
8
15
22
29
36
43
50
57
64
71 78
85
-0,5
-1
-1,5
A_F.risonanza
A_F.hight
10
A_F.low
Vtc
92
99
•
Sezione di Alimentazione
La sezione di alimentazione prevede due stadi, uno composto dal tradizionale
“trasformatore - ponte a diodi - stabilizzatore” per ricavare i 12Vcc necessari
all’elettronica di controllo, l’altro stadio è quello di potenza. L’alimentazione 12Vcc ha
un’assorbimento in corrente dovuto ai “gate drivers” che supera di poco 1A per cui il
classico 7812 lavorerebbe ai limiti funzionali delle proprie caratteristiche, potendo
rilevare un “ripple” a 100 Hz che in funzionamento “Pulsed Mode” raggiunge i 0.75V, è
per questo che ho utilizzato uno stabilizzatore leggermente più potente ossia L200.
Il variac esterno fornisce una tensione alternata regolabile da 0 a 220Vac, la stessa
limitata in corrente da un NTC (evita danni ai finali in fase di accensione del driver) e
da 4 resistenza da 150 ohm (disinseribili), viene raddrizzata da un ponte a diodi da 6A
e fornisce l’alimentazione ai Mosfets di potenza, l’alternativa è usare un relè di
inserimento ritardato dell’alimentazione finali. Questa configurazione è denominata
“full wave bridge rectifier” e i condensatori elettrolitici di filtro non sono richiesti, in
quanto la potenza pulsante a 100 Hz erogata in loro assenza, raggiungendo i 300W è
più che sufficiente; i due condensatori da 470nF 400V servono a generare una massa
virtuale (dinamica) RF, alla quale collegare uno dei contatti del primario Tesla Coil.
Impulsi R.F. a 100Hz in antenna (CW mode, 1 coil + spillone)
•
Elettronica di Controllo
Il cuore del circuito è composto dall’integrato HEF 4046, un “phase locked loop” usato
per generare una frequenza base regolabile dal potenziometro 10k (pin 9) centrata
sulla risonanza del sistema “coil + antenna”. L’extratensione della scarica del Tesla
rilevata dal pin 14 fa uscire leggermente l’accordo del sistema e migliora la definizione
dell’arco voltaico, ossia l'antenna “splitta” la frequenza in modo tale che per una
frazione di secondo il Tesla non sia più all'interno della risonanza, ottenendo cicli
molto veloci di spegnimento della scarica. L’antenna non deve essere eccessivamente
vicina ai coils altrimenti si ha uno scostamento di frequenza rispetto alla risonanza ed
11
il tutto NON funziona bene. L’integrato NE555 viene usato per generare un segnale
variabile in frequenza (450Hz–21kHz) e in Duty Cycle (2-98%) che permette di inibire
in modalità “Pulsed Mode” l’ HEF 4046, producendo in tal modo scariche a minore
intensità di corrente e morfologicamente differenti (frequenza, rumore, forma).
CW Mode
Pulsed Mode
CW Mode
Pulsed Mode
La particolare configurazione circuitale del SSTLC esalta le componenti torsionali dei
campi elettromagnetici (Tesla Coil) e lo si può chiaramente vedere nelle scariche in
aria, dall’andamento elicoidale delle singole ramificazioni dell’effluvio.
Range Frequenz a NE555 (Hz )
25000
20000
15000
10000
5000
0
S1
12
L’alternativa commerciale più semplice allo stadio NE555 è quella di utilizzare un
“Phase Angle Controller” ossia un circuito simile ad un “light dimmer” studiato per
carichi reattivi, da applicare a monte del ponte a diodi di alimentazione Mosfet.
Il segnale d’uscita (pin 3-4) viene inviato agli integrati UCC37321 & UCC37322 che in
configurazione “push-pull” pilotano tramite un trasformatore RF (disaccoppiamento
induttivo) i Mosfets di potenza. Il trasformatore RF è stato realizzato avvolgendo su
di un nucleo circolare in ferrite (diametro esterno 30mm, altezza 12mm) 11 spire di
primario (rilevati 160µ
µH) e due avvolgimenti da 18 spire per i secondari (rilevati
µH); tutti gli avvolgimenti sono strettamente attorcigliati per aumentare
376µ
l’accoppiamento induttivo, il rapporto spire può essere leggermente variato in base al
nucleo e all’avvolgimento usato, l’ideale sarebbe rilevare al secondario un’onda quadra
di ampiezza +/- 13_15V ( 26-30 Vpp ). La capacità presente ai campi dei pins 6-7
HEF4046 cambia la frequenza base di oscillazione, ossia il “range di frequenza” del
circuito di pilotaggio, la regolazione fine si ottiene ruotando il potenziometro multigiro
da 10k collegato tramite una resistenza da 120k al pin 9 dello stesso HEF 4046.
Frequenza Minima (kHz)
Frequenza Massima (kHz)
CAPACIT A' PIN 6-7 HEF 4046
330 pF
330+560 pF 330+1000 pF
347
158
108
487
231
161
Qualsiasi realizzazione circuitale deve essere soggetta a revisione, in quanto solo la
verifica funzionale può realmente testare l’affidabilità del progetto, che in un ottica
di miglioramento continuo deve essere considerato come l’evoluzione di un’idea;
verificare costantemente le migliorie porta anche a prototipi del tipo in foto allegata.
Risulta ovvio che la tensione di rete raggiungendo direttamente i Mosfets, senza
passare attraverso un trasformatore di disaccoppiamento galvanico, da una parte
13
evita l’utilizzo di un componente ingombrante e costoso, dall’altra collega i 220V di
rete alla scheda, che dovrà essere maneggiata con estrema cautela per evitare
folgorazioni improvvise. L’apparente complessità dello schema elettrico in realtà è
compensata dalla ridotta grandezza dei componenti, l’intera circuiteria può essere
contenuta all’interno di una scatolina non più grande di un alimentatore per PC,
riducendo pesi ingombri e problemi di trasporto eventuali del M.W.O. S.S.T.L.C. !
Pin 3-4 HEF4046
Pin 3-4 HEF4046
Out1-2
•
Protezioni circuitali
Uno tra i limiti invalicabili dei componenti a stato solido risulta essere la
tensione/corrente applicata, valori eccessivi danneggiano in maniera inevitabile i
componenti e limitare il campo elettrico di un Tesla Coil risulta come minimo difficile,
per cui schermare il tutto con contenitori metallici è indispensabile, e porre elementi
di protezione (NTC, VDR, diodi Zener & Ultra Fast) garantisce una lunga durata
all’elettronica. Un cattivo dimensionamento del circuito risulta sicuramente dannoso,
in particolare allo stadio finale di potenza, in letteratura esiste dettagliata
spiegazione delle cause principali di avaria, che mi limiterò semplicemente ad elencare:
- Over-voltage
- Over-temperature
- Prolonged current overload
- Transient current overload (>Imax Mosfet, dead-time>=5%)
14
-
Shoot-through (cross conduction, dead-time=0)
No free-wheel current path (mancanza diodi in antiparallelo Mosfet)
Slow reverse recovery of MOSFET body diode (inserire diodi in serie ai Mosfets)
Excessive gate drive (limitare la corrente/tensione di pilotaggio gates)
Insufficient gate drive (incomplete turn on)
Slow switching transitions
Spurious oscillation (ridotte da una bassa impedenza di gate-drive)
The "Miller" effect (ridotto da una bassa impedenza di gate-drive)
Radiated interference with controller (schermare la logica dagli stadi di potenza)
Conducted interference with controller (vedi loop di massa e ferrite transformer)
Static electricity damage (nel maneggiare i Mosfets in montaggio)
High VSWR (reflected power, vedi capitolo “antenna”)
•
Loop di Massa
Quando si parla di Tesla Coil è da evitare in maniera assoluta qualsiasi loop di massa,
che produrrebbe correnti parassite tali da danneggiare l’elettronica. Il segreto sta
nel collegare in un solo punto:
1) la massa della scheda ( usare supporti isolanti )
2) la massa del secondario Tesla Coil ( terminale freddo )
3) la massa del contenitore metallico
Il terminale “freddo” del Tesla Coil DEVE essere collegato a TERRA (con bassa
induttanza e bassa resistenza), obbligatoriamente NON quella di rete, e questo per
evitare danni agli elettrodomestici, per cui si consiglia di usare una piastra interrata,
in sua mancanza utilizzare un tubo dell’acqua fredda o l’armatura di qualche colonna
portante in cemento. Risulta ovvio che un Tesla Coil in attività non rispetterà mai le
normative EMI sui radiodisturbi, e qualsiasi apparecchiatura elettronica nelle
vicinanze può subire guasti o anomalie di funzionamento, dovute agli intensi campi
elettromagnetici presenti!
15
•
Lakhovsky Coils
Chi volesse acquistare a modico prezzo delle bobine di Tesla già realizzate deve
obbligatoriamente rivolgersi a Nuova Elettronica che propone dei coils siglati L.1292
composti da 1500 spire di rame smaltato φ 0.28mm avvolte su tubo in PVC φ 120 mm
lungo 50 cm (45 utili). I coils in mio possesso, hanno una risonanza ad un quarto d’onda
che si attesta sui 190 kHz con puntale in ottone, 129 kHz con un’antenna replica
dell’originale M.W.O. di Lakhovsky, 130 kHz lasciando SOLO l’anello esterno da
φ 50cm e 131.6-132.2 kHz sostituendo all’anello una reggétta metallica 16x0.5mm. La
risonanza è stata misurato come descritto nel capitolo “TARATURA STRUMENTALE
RISONANZA” del file “Lakhovsky-MWO”. In realtà la dimensione degli
effluvi/scariche in aria cambia leggermente la risonanza del sistema coil+antenna, per
cui è normale trovare la risonanza con puntale a 200 kHz per basse potenze, e 190
kHz per scariche di 20cm. Il primario è stato realizzato avvolgendo strettamente
attorno al secondario 5 spire di filo di rame rigido isolato φ 2.5mm, ottenendo una
bobina di circa 0.07 Ω di resistenza e 6 µH di induttanza rilevata. Il secondario
lasciato integro, ha offerto una resistenza media di 210 Ω e 72.3+/-5 mH di
induttanza rilevata. Come contenitore ho usato un tubo in PVC φ 140mm con relativi
tappi a vite, sigillando il tutto con resina poliuretanica bi-componente per vetroresina,
che ha lo svantaggio di scaldare più della resina epossidica in reticolazione, di essere
16
estremamente fluida all’inizio della reazione nonché fragile a maturazione, ma ha il
vantaggio di funzionare bene a RF e di essere reperibile ovunque. Il Tesla Coil è per
costituzione un sistema risonante serie del tipo R-L-C, che riflette le sue componenti
al primario tramite l’accoppiamento magnetico degli avvolgimenti, modificando il “K” si
riesce a modificare il sistema risonante, ossia incrementando il “K” si aumenta anche la
frequenza di risonanza in quanto meno spire del secondario rimangono in “oscillazione
libera”. Per ottenere un elevato rapporto di trasformazione (Vout/Vin) è necessario :
1)
2)
3)
ridurre la resistenza del secondario ai minimi termini possibili (elevato Q)
ridurre al minimo l’induttanza del primario
aumentare al massimo l’accoppiamento induttivo (k>0.35)
Ovviamente ogni fattore presenta dei limiti operativi fisico-dimensionali che si
scontrano con l’esigenza teorica, per cui si ricerca sempre un buon compromesso per
raggiungere tale scopo.
17
18
•
Antenna
Gli impulsi RF che giungono al puntale HV (spillone e/o toroide) vengono in qualche
modo modulati dagli effluvi e dalle scariche in aria, il segnale che si può raccogliere
con un’antenna a spirale posta in prossimità del Tesla Coil è inevitabilmente
influenzato dalla modalità di utilizzo del SSTLC e si presenta con le forme delle foto
in allegato. Negli SSTC è vivamente consigliato usare un breakout point (punta) come
terminale “caldo”, in quanto senza breakout point e con toroide, la tensione di innesco
della scarica aumenta molto (in funzione del diametro tubo toroide), se il sistema non
riesce a raggiungere tale tensione viene a mancare il carico costituito dall’effluvio con
un aumento anomalo e potenzialmente pericoloso di corrente nel circuito primario.
Da quanto esposto risulta chiaro che sostituire allo spillone la classica antenna del
MWO di Lakhovsky non è consigliabile, in quanto la mancanza totale di effluvi
ridurrebbe la portata terapeutica e metterebbe sotto stress gli stadi finali di
potenza; l’ideale sarebbe diminuire gradualmente il diametro della sezione anello
esterno (14mm) sino a trovarne uno che permetta al sistema la generazione di un
leggero effetto corona, per semplicità io ho usato una reggétta 16x0.5mm (nastro
metallico per chiusura bancali), smussata e isolata all’estremità con nastro in PVC
bianco, avvolta a cerchio φ50cm; già a 70Vac di alimentazione finali si generano
scintille da entrambe i lati del nastro su quasi tutto il perimetro dell’anello aperto!
La modalità che per eccellenza favorisce le scariche è quella Pulsed Mode; con
SSTLC in uso l’ambiente deve essere bene areato per evitare accumulo di ozono!
19
Segnali RF rilevati da antenna a spirale posta sul retro coil Tx, distanza 1m
CW mode (Tx + spillone)
Pulsed Mode (Tx + spillone)
Burst
20
Pulsed Mode (NE555: F=450Hz – D.S. 50%) antenna piatta solo Tx
Pulsed Mode (NE555: F=450Hz – D.S. 50%) antenna piatta Tx+Rx
Pulsed Mode (NE555: F=450Hz – D.S. 50%) antenna piatta Tx+Rx
21
Antenna replica Lakhovsky MWO (test)
•
Antenna a reggétta
Tests eseguiti
Uno tra i primi test effettuati riguarda la modalità di eccitazione dei primari TC :
22
A)
B)
B)
Configurazione Lakhovsky:
arco elettrico >= 70Vac alimentazione Mos
Configurazione con eccitazione primari serie in controfase tipo “Kinraide Coil”
arco elettrico >= 100Vac alimentazione Mosfets dovuto al fatto che realmente
ogni primario viene alimentato a ½ della tensione massima di pilotaggio
Configurazione con eccitazione primari serie in fase: i campi magnetici tendono
ad annullarsi per cui a stento si vede qualche effluvio ad alte tensioni Mosfets
Come è possibile vedere dai tests eseguiti la configurazione che permette il massimo
rendimento dal sistema è quella classica Lakhovsky, il parallelo dei primari è stato
evitato in quanto dai calcoli in talune condizioni si sarebbe superata la massima
corrente di lavoro degli stadi di potenza, con inevitabile danneggiamento dei Mosfets.
La scarica elettrica è un flusso di elettroni emessi dal catodo in moto verso l’anodo,
accompagnata da fenomeni complessi generati dalla presenza di ioni positivi in moto
contrario. La scarica si genera quando l’intensità del campo elettrico supera
localmente un dato valore critico, per cui la debole corrente, sempre presente in
presenza di campo elettrico aumenta a tal punto da creare un surriscaldamento locale
e la produzione di plasma (mescolanza ternaria di elettroni, ioni, particelle neutre).
L’espansione del canale ionizzato crea un’onda d’urto più o meno rumorosa, il plasma
che è un ottimo conduttore di corrente risulta il trasduttore ideale atto a generare
un forte impulso elettromagnetico a larga banda (fino a diversi Mhz) che si estende
con il lampo, alle frequenze dello spettro visibile. Le scariche elettriche son attratte
da tutti i materiali conduttori e dall’energia nelle sue varie forme, a parità di
23
materiale tendono a concentrarsi sulle punte e sugli spigoli, aree di massima densità di
carica elettrica. Forti gradienti di tensione (decine di kV) creano la scarica corona,
dovuta alla ionizzazione degli strati d’aria attorno all’elettrodo, evidenziata da una
leggera luminescenza visibile in oscurità e da un tipico rumore, simile a fruscio o
crepitio. L’analisi spettrale del rumore corona rivela la sovrapposizione di una elevata
componente a frequenza doppia di quella rete (100Hz) accompagnata da armoniche
superiori e da rumore a banda larga, di livello per banda crescente con la frequenza;
se al posto dell’antenna si usano due puntali l’effetto corona si trasforma in effluvio
con relativa scarica ad arco. Secondo la mia personale interpretazione se Lakhovsky
cercava dalla sua antenna ad anelli la generazione di tutta una serie di frequenze
elettromagnetiche dai 750kHz all’infrarosso, il semplice arco elettrico privo di effetti
termici, può eguagliare se non superare l’estensione di banda cercata, ed evita
l’innegabile ingombro della struttura meccanica. Quel che manca è l’effetto diffusore
del campo elettrico dovuto all’anello esterno, che può comunque essere usato come può
esserlo l’antenna tradizionale. Ideale, secondo il mio punto di vista, è l’applicazione
localizzata dell’effluvio Pulsed Mode, in alternativa all’uso dell’elettrodo a spirale,
coadiuvata da un’adeguata esposizione RF “ambientale” ad antenna aperta (reggétta);
tutti temi da valutare esplorare e sperimentare scientificamente sui grandi numeri e
non sul caso singolo. Nell'universo tutto è energia in vibrazione e noi siamo
completamente immersi in questa sinfonia di frequenze e nel suo equilibrio, la materia
è solo il nostro modo di interpretarne alcune. L'armonizzazione della vita avviene
attraverso le giuste frequenze e la Cimatica insegna che spesso per effetto
vibrazionale si ottengono guarigioni inattese che trovano spiegazione nell'immenso
potere della genetica ondulatoria, poiché il patrimonio genetico dell'essere umano
interagisce di continuo con l'energia circostante, qualsiasi essa sia. E' mia precisa
intenzione sperimentare gli effetti della terapia ambientale del MWO di Lakhovsky
utilizzando una frequenza di battimento Pulsed Mode pari a 432Hz!
24
25
L’arco elettrico a contatto diretto con la pelle provoca una leggera sensazione di
fastidio, spesso accompagnata dalla contrazione involontaria dell’arto esposto; questo
inconveniente può essere evitato ricoprendo abbondantemente l’area trattata con del
gel ad alta conduttività, tipo quello usato per le ECG & EEG. Dalle immagini
precedentemente allegate si può vedere la cura di un caso di onicomicosi recidiva,
resistente a numerosi trattamenti farmacologici topici e data per cronica, in via di
risoluzione definitiva dopo alcune esposizioni al SSTLC.
A differenza del M.W.O. originale di Lakhovsky, con SSTLC l’utilizzo dell’elettrodo a
spirale risulta superfluo in quanto si può usare più efficacemente il terminale a
spillone, ottenendo scariche di 2-3cm già a 50V di alimentazione finali, e correnti al
secondario estremamente ridotte e modulabili in valore medio dalla regolazione del
duty-cycle in funzionalità Pulsed Mode. L’utilizzo del Variac non deve essere limitato
alla taratura preliminare od allo start-up di sistema, bensì parte integrante della
regolazione “fine” della corrente e quindi della potenza erogata, difficilmente
controllabile in altra maniera (es. presenza di carichi resistivi in serie al primario).
La funzionalità operativa va comunque testata sul campo ed ovviamente i pochi casi
esposti non possono essere considerati lo “standard terapeutico” che dovrà essere
ricercato da personale competente ed adattato alle specificità del paziente.
•
Generatore quarzato di onda quadra a 432 Hz
Per avere un segnale ad onda quadra di 432 Hz con duty cycle 50%, di assoluta
precisione, generato da un circuito semplice da realizzare che NON abbia bisogno di
taratura, stabile a variazioni di tensione di alimentazione e con bassissima deriva
termica; la scelta ricade ovviamente su di un oscillatore quarzato. A questo punto
spiegherò come ho eseguito il dimensionamento dei componenti: ho preso tutti i quarzi
in mio possesso e ho calcolato il rapporto tra la frequenza nominale e 432 (frequenza
voluta), cercandone uno che potesse dare un rapporto la cui approssimazione all’unità
avesse scarto minimo; la scelta è ricaduta sul quarzo da 5MHz.
5.000.000/432=11574,07 errore all’unità di 0.07.
A questo punto ho realizzato un semplice oscillatore astabile quarzato a porte logiche
CMOS inserendo il segnale a 5MHz in un contatore binario a 12 bit CD4040 (pin 10).
Per avere un segnale con duty cycle del 50% mi sono fermato a conteggiare metà degli
impulsi necessari a generare i 432 Hz, ossia mi sono fermato a conteggiare
11574/2=5787 impulsi (frequenza doppia).
26
Risulta sufficiente verificare con una porta logica END (CD4068) quando TUTTI i
bit Q0-Q1-Q3-Q4-Q7-Q9-Q10-Q12 sono allo stato logico “1” ed utilizzare l’uscita
per resettare il primo contatore binario e come segnale di clock del secondo stadio
divisore CD4040, che ricomporrà il segnale con duty cycle del 50% in Q1 a frequenza
doppia 864Hz, per poter finalmente prelevare il segnale ad onda quadra 432Hz in Q2
(pin 7 CD4040), con precisione assoluta e senza bisogno di ulteriore taratura.
Utilizzando la porta logica del CD4011 segnata “D” nello schema elettrico, è possibile
generare un segnale a 432 Hz ma a duty cycle regolabile dal 50% al 100%, tramite il
trimmer da 100k, che in logica negata può essere utilizzato dal SSTLC in Pulsed Mode.
•
Trasformare S.S.T.L.C in potente magnetoterapia R.F.
Gli stadi finali a Mosfet pilotano il primario del Tesla Coil, che come precedentemente
descritto risulta essere un carico prevalentemente induttivo o capacitivo in base allo
scarto tra frequenza generata e risonanza del sistema. Questo significa che
estraendo il primario dal secondario noi possiamo continuare ad alimentare la bobina
(5 spire) senza stravolgere la funzionalità del driver, ma se avviciniamo il primario ad
un tessuto biologico stiamo utilizzando il nostro S.S.T.L.C. in modalità magnetoterapia
R.F. con effetti di autoinduzione/terapici testati, a dir poco strabilianti !
L’unica accortezza sta nel porre al minimo la frequenza di pilotaggio in quanto il
primario in magnetoterapia risulta fortemente induttivo e la corrente in esso è
inversamente proporzionale alla frequenza applicata.
27
S.S.T L.C.
&
Schema elettrico del S.S.T.L.C versione definitiva
28
A questo punto della sperimentazione ho raccolto sufficienti elementi per poter
correggere lo schema elettrico iniziale e progettare il PCB definitivo, previsto per
scheda in vetronite di dimensione 200 x 150 mm, vedi allegati:
29
30
31
32
Piano di Foratura
Diametro(mm) Colore
0.95 = Bianco
1.1 = Giallo
1.5 = Verde
1.6 = Rosa
2.5 = Rosso
3.25 = Celeste
4 = Viola
5 = Arancione
33
34
35
36
N'
1
*
1
1
1
3
1
1
1
4
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
6
1
1
1
1
2
2
1
2
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
6
2
7
1
4
4
6
1
1
4
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
2
2
1
3
2
1
2
*
1
1
1
1
1
2
*
1
2
3
3
Componente
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Accessori
Circuito Integrato
Circuito Integrato
Circuito Integrato
Circuito Integrato
Circuito Integrato
Circuito Integrato
Circuito Integrato
Circuito Integrato
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Condensatore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Connettore
Diodo
Diodo
Diodo
Diodo
Diodo
Diodo
Induttanza
Interruttore
Interruttore
Interruttore
Interruttore
Interruttore
Interruttore
Interruttore
Ponte a diodi
Ponte a diodi
Potenziometro
Potenziometro
Potenziometro
Quarzo
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Resistore
Transistor
Transistor
Transistor
Transistor
Transistor
Trasformatore
Trasformatore
Trimmer
VDR
VDR
Ventilatore
Zoccoli per CI
Zoccoli per CI
Zoccoli per CI
*
= alternativa
Descrizione
Codice RS
Amp. Ferro M. 2.5A FS- EM70/TL Mega Elettronica
Amp. Ferro M. 3A Gossen
202-940
Cassa acustica 4W
364-3341
Contenitore metallico
222-064
EMI Filter 6A
213-7047
Portafusibile 5x20 6.3A 250V da pannello
Timer meccanico 0-60 min.art.00520006-e22307
h60=381s17/1000 (h80=4/9714-1000 Elcart distribution spa)
Dissipatore 100x60(80)x25(35)mm
Circuito Stampato Fotoinciso
Manopola per potenziometri
Variac Esterno min. 1000VA
347-3704
Scatola in policarbonato per bobina magnetoterapia
266-3524
Punte da trapano da 0,9 mm
664-251
CD4011
CD4040
CD4068
Driver Mos. UCC37321p
661-3233
Driver Mos. UCC37322p
661-3249
HEF4046
NE555
Stabilizzatore L200c
100 nF 50V ceramici e/o multilayer
1000 uF - 35V elettrolitico
10nF ceramico
15nF ceramico
22nF poliestere
150nF 600V MKP
18pF ceramico
1nF ceramico
1uF 600V MKP
1uF 60V poliestere
220uF 25V elettrolitico
330pF ceramico (massimi)
33uF 25V tantalio
470 uF - 35V elettrolitico
680pF ceramico
Presa D3.5mm 2 contatti stereo - cuffieSpina D3.5mm 2 contatti stereo - cuffie1,5m cavo stereo con calza per Remote Control
Custodia con leva 21.21 da incasso CK03I - ILME Custodia senza leva con piolini vert. CK03VS - ILME Frutto Presa 3+1 poli 21.21 10A-250V CKF03 - ILME Frutto Spina 3+1 poli 21.21 10A-250V CKM03 - ILME Presa RETE da pannello Blu (Out RF)
246-8290
Spina RETE volante Blu (Out RF)
246-8278
Presa LV da scheda- VOL.D.INT.2.1EST5.5L9.5
Spina LV alimentazione coassiale sald. D2.1mm
Spina rete 3 poli 230V tipo PC da pannello (senza fusibili)
488-191
11DQ10 Schottky 1.1A 100V
395-2487
1N4007
1N4148
Led luce blu 5mm
MUR1560 - fast 15A 600V 60ns TO220
545-2939
Zener 15V 1W
4.7mH da scheda
Deviatore a leva da pannello 220V-4A
Interruttore Luminoso 2SC - I4713 ROSSO
Deviatore a levetta 3 pos. on-on flat da CS
712-7852
Deviatore a levetta 3 pos. on-off-on flat da CS
712-7856
Relay 10A 1SC da scheda
Pulsante con ghiera da pannello per Remote Control
Snodo in gomma (ferri da stiro) impugnatura Remote C.
4A cod. GBU4G-9408
8A cod. KBPC808
10K lineare PC16H
22K lineare PC16H
47K lineare PC16H
5.000000 MHz - HC-49/U
0.22Ω
Ω 1W
10K
120K
120Ω
Ω 0.5W
12K
15K
1K
1K 0.5W
1M
2.2Ω
Ω 0.5W
220K
2K2
330 Ω
3K3
Ω 0.5W
4.7Ω
IRF530 Mosfet canale N 100V 14A TO220
IRFP460
542-9800
IXFK26N90
711-5354
TIP127
TIP122
0-220V // 0-70V_4A / 0-14V_2A
Nucleo in Ferrite toroidale
467-4295
Trimmer multigiri verticale 100K cermet 3296W
V300K20 (VDR filtro rete)
Varistori ossido metallo B72220S321K101
289-7711
Ventola 220Vac Brush. su cuscinetti 80x80x38mm
DIL 14 pin
DIL 16 pin
DIL 8 pin
37
38
39
BOBINA ESTERNA
CONTROLLO REMOTO
DESCRIZIONE DELL’APPARECCHIATURA
A
B
C
D
E
F
G
H
L
M
N
P
Q
R
S
T
U
REMOTE CONTROL
ABILITAZIONE STADI DI POTENZA, INTERRUTTORE ON-OFF
INTERRUTTORI DI SELEZIONE MODALITA’ OPERATIVA
POTENZIOMETRI DI REGOLAZIONE Toff & Ton IN MODALITA’ P.M.- VDC
ANTENNA (disabilitata in magnetoterapia)
SELEZIONE RANGE DI FREQUENZA PORTANTE HF-MF-LF
TUNER (regolazione fine della frequenza portante)
PRESA DI CONNESSIONE BOBINA ESTERNA
INTERRUTTORE GENERALE
AMPEROMETRO 3A-ac (collegato in serie ad alimentazione 220V)
TIMER ELETTROMECCANICO 0-60 MINUTI
VOLUME SEGNALE AUDIO 432Hz
FUSIBILE RITARDATO 2A (alimentazione bassa tensione)
FUSIBILI RITARDATI 4A (alimentazione rete 220V)
PRESA DI CONNESSIONE TRASFORMATORE ESTERNO (e/o VARIAC)
SELEZIONE TENSIONE ALIMENTAZIONE FIVALI (70Vac_VARIAC)
SPINA DI ALIMENTAZIONE RETE 220V-50Hz
40
DESCRIZIONE DEI SEGNALI GENERATI
La MAGNETOTERAPIA R.F. tramite opportune soluzioni circuitali degli stadi switching è in
grado di generare un’onda quadra la cui frequenza viene stabilita dalla posizione del microdeviatore a zero centrale siglato (F) e dal relativo potenziometro di sintonia fine (G).
Toll. +/-12%
L.F.
M.F.
H.F.
Frequenza Minima
(kHz)
100
140
180
Frequenza Massima
(kHz)
140
180
270
L’energia erogata dalla bobina risulta PULSANTE alla frequenza di 100Hz, come da immagine, e
non da effetti termici nei tessuti biologici permeati, vista l’esigua intensità della stessa:
CW mode
Al segnale “portante” la cui frequenza viene regolata da (F) & (G) si somma un segnale
indipendente di radiofrequenza tra i 3 e i 5MHz, generato dalle componenti reattive degli stadi finali
di potenza e dalla bobina esterna utilizzata, come si evince da immagine allegata.
Questa apparecchiatura ha la possibilità di alternare stati di erogazione energia a stati di inattività, in
termine tecnico si ha la possibilità di inserire un “duty cycle” al segnale continuo (continuous wave
= CW mode), e questo per esaltare gli effetti terapeutici della magnetoterapia.
41
Per attivare la funzione “Pulsed Mode” bisogna spostare la prima levetta degli interruttori di
selezione modalità operativa (C) da C.W. a P.M. a questo punto si può decidere quale frequenza e
quale duty cycle applicare al segnale di inibizione potenza erogata.
Allego alcuni esempi di regolazione:
SELEZIONATO
Ton = Toff
INDIFFERENTE
P.M.
C.W.
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
P.M.
C.W.
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
Ton = 1 ; Toff = 11
La selezione V.D.C. (variable duty cycle) è l’unica impostazione che permette di regolare in
maniera continua il duty cycle del segnale di inibizione potenza dal 2 al 98% modificando al
contempo la frequenza dello stesso da circa 600Hz a 23000Hz. Solo la selezione VDC abilita l’uso
dei due potenziometri segnati Ton e Toff (D)
P.M.
C.W.
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
Frequenza segnale di inibizione 432 Hz 50% duty cycle
P.M.
C.W.
Frequenza segnale di inibizione 432 Hz 10% duty cycle
42
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
Assieme alla stimolazione elettromagnetica dei tessuti è possibile stimolare acusticamente il
paziente, tramite un debole segnale audio a 432Hz il cui volume è regolabile dal potenziometro (P)
posto sul retro dell’apparecchiatura.
PRIMA DELL’USO
Verificare che l’interruttore generale (L) sia in posizione “OFF”, inserire il cavo di alimentazione
nella spina di rete (U) ed assicurarsi che la bobina esterna sia collegata alla rispettiva presa blu (H).
L’inserimento della spina blu della bobina nella rispettiva presa (H) prevede una leggera rotazione
oraria a fine corsa, il contatto elettrico è garantito dallo scatto del tasto di sicurezza in essa presente.
Lo sganciamento della bobina deve avvenire esclusivamente ad apparecchiatura spenta (L=O),
questo per evitare possibili danneggiamenti degli stadi di potenza, l’estrazione della spina deve
avvenire in modalità inversa rispetto a quanto descritto precedentemente.
USO DELLA MAGNETOTERAPIA R.F.
Posizionare l’interruttore generale (L) su “I” , sarà data alimentazione a tutti gli stadi di controllo
del driver, confermata dall’accensione dell’interruttore stesso e dalla partenza della ventola interna
di raffreddamento. In fase di partenza si avrà un picco di corrente notevole in rete dovuto alla
corrente di spunto del trasformatore, che solo in casi eccezionali potrà bruciare uno o entrambe i
fusibili da 4A-T posti sul retro dell’apparecchiatura, se occasionale il ripristino degli stessi non
compromette la funzionalità della magnetoterapia. Lo spegnimento della strumentazione dovrà
avvenire al termine della giornata di lavoro e non in occasione di ogni sessione terapeutica, la cui
durata potrà essere controllata tramite il microinterruttore di alimentazione (B), tramite l’utilizzo del
“controllo remoto” (pulsante esterno estraibile), o tramite la regolazione del timer elettromeccanico,
impostabile da 0-60min; nell’utilizzare gli accessori (timer-pulsante) si deve lasciare il
microinterruttore di alimentazione (B) sempre nella posizione “OFF”.
Dopo un ritardo di circa 4-5 secondi dall’attivazione dell’apparecchiatura (interruttore L+B), lo
scatto di un relay interno darà tensione ai finali di potenza e si avrà l’accensione di una spia
luminosa di colore blu: la sessione di magnetoterapia può iniziare. La bobina esterna potrà essere
spostata a piacimento anche durante l’utilizzo dell’apparecchiatura, escludendo ovviamente
l’estrazione della stessa dalla presa a pannello.
SPEGNIMENTO DELLA MAGNETOTERAPIA R.F.
Lo spegnimento a fine giornata di lavoro deve prevedere in sequenza le seguenti operazioni:
- posizionare il microinterruttore di alimentazione (B) su “OFF” disattivando preventivamente timer
e/o pulsante di controllo remoto.
- posizionare l’interruttore generale (L) su “O”
MANUTENZIONE
Nessuna manutenzione e prevista se non la pulizia dei singoli componenti, dopo spegnimento
dell’apparecchiatura e l’estrazione delle spina di rete, utilizzando esclusivamente uno straccio secco
o leggermente inumidito con acqua e disinfettanti, NON abrasivi od a base alcolica.
Collegare l’apparecchiatura alla tensione di rete solamente dopo TOTALE asciugatura della stessa.
43
MANUALETTO D’USO S.S.T.L.C.
- MAGNETOTERAPIA R.F.
In magnetoterapia il potenziometro “G” denominato “TUNER” deve essere posto su “1” ed il
deviatore “F” deve essere posizionato su “L.F.”
Legenda:
P.M.
C.W.
SELEZIONATO
432
V.D.C.
INDIFFERENTE
432 50%
432 10%
Applicazioni tipiche : ricostituzioni ossee
P.M.
C.W.
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
Applicazioni tipiche : tessuti molli
P.M.
C.W.
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
Applicazioni tipiche : centri neuronali
- EFFLUVIOTERAPIA
In effluvioterapia per limitare la corrente elettrica si lavora con “ANTENNA –E-” inserita ed in
PULSED MODE, la risonanza si cerca ruotando il “TUNER” con interruttore “F” in posizione
“H.F.” e con spillone (uno o entrambe collegati direttamente sul coil) a breve distanza (7-8 cm) dai
tessuti biologici coperti da gel conduttore.
La scarica elettrica si modula regolando i due potenziometri “D” in modalità V.D.C
P.M.
C.W.
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
Oppure
P.M.
C.W.
Con manipolo inserito su coil TX l’interruttore “F” deve essere in posizione “M.F.” ed il coil RX
può tranquillamente avere collegata l’antenna ad anello aperto da 50 cm di diametro.
- LAKHOVSKY TERAPIA
In LAKHOVSKY TERAPIA per limitare la corrente elettrica si lavora con “ANTENNA –E-”
inserita ed in PULSED MODE, la risonanza si cerca ruotando il “TUNER” con interruttore
“F” in posizione “M.F.” ed i due COILS affacciati e contrapposti, con anello diffusore collegato.
P.M.
C.W.
432
V.D.C.
432 50%
432 10%
44
APPLICAZIONI
- Magnetoterapia RF
In letteratura esiste una larga casistica relativa a patologie curabili con la
magnetoterapia RF, per cui mi limiterò a dire che solitamente le applicazioni durano
mediamente 30’ sino ad un massimo di 60’ e che la bobina mobile del S.S.T.L.C. può
essere posizionata come da immagini allegate:
45
Il campo magnetico produce, all’interno del corpo, delle correnti indotte che, a loro
volta, creano campi magnetici in opposizione a quelli di partenza il tutto come di
seguito illustrato:
Le azioni vorticose dei campi elettromagnetici all’interno dei tessuti hanno un effetto
fortemente stimolante per le funzioni immunitarie e ricostruttive dei tessuti ossei,
nonché moltissime altre proprietà ampiamente studiate ed utilizzate in terapie.
La stimolazione elettromagnetica che abbiamo realizzato è estremamente avanzata,
per tipologia di sollecitazione indotta e gamma di frequenze armoniche generate.
Le applicazioni pratiche effettuate hanno evidenziato risultati straordinari in termini
di rapidità ed efficacia terapeutica su fastidiosissime e dolorose periartriti.
Il risultato più eclatante è relativo ad un caso di magnetoterapia pulsata fatto
applicando la bobina intorno alla testa (in P.M. con D.S. = 10%), questo per stimolare i
centri nervosi compromessi dal morbo di Parkinson.
Dopo diversi mesi di sedute, 1 ora di magnetoterapia a giorni alterni, alla visita di
controllo del malato presso il Centro Besta (MI) si è avuto un balzo dalla sedia del
Primario che ha asserito di non aver mai riscontrato risultati così evidenti ( non gli è
stato ancora detto cosa si è fatto oltre alla Levodopa), il medico ha quindi confermato
il più basso dosaggio possibile di farmaco ed ha rimandato ad un anno la futura visita
di controllo. L’elettromagnetoterapia è stata studiata da un grande numero di
scienziati quali Danilewski , D’Arsonval, Kukaba, Yasuda, Bassett, Pilla, Fellus etc, i
loro trattati sono documenti di indiscussa valenza che testimoniano come le onde
Hertziane migliorino la cinetica enzimatica, la rigenerazione cellulare, la viscosità e
l’ossigenazione sanguigna, e abbiano un’infinità di applicazioni terapeutiche tutt’oggi
ancora in parte inesplorate. L’azione della magnetoterapia può essere potenziata
facendo lavorare i finali a tensione di rete, in questo caso è obbligatorio sostituire i
mosfet usati con due IXFK26N90 o equivalenti, l’azione terapeutica sarà
enormemente superiore come del resto eventuali sensazioni passeggere e soggettive
di fastidio o dolore (talvolta post esposizione), sintomo del riattivato metabolismo.
46
Chiunque volesse trasformare il proprio SSTLC in una magnetoterapia MONOPOLARE
può inserire un microinterruttore in serie al gate di uno dei mosfet IRFP460,
preferibilmente nella connessione del “ferrite transformer” in maniera da bloccare il
segnale di eccitazione allo stesso.
La proprietà di indurre micro correnti all’interno dei tessuti biologici può essere
monitorata usando come sonda una semplice spira aperta, avente dimensioni prossime
a quelle della bobina magnetoterapica, con due diodi led in antiparallelo alla fessura
del loop. Nelle foto allegate è rappresentata una spira costruita partendo da del
comune tubo di rame φ 14 mm, avvolto in maniera da descrivere un cerchio di 160mm di
diametro esterno; da evidenziare i led accesi con SSTLC attivo in modalità
magnetoterapica.
Uno tra i primi medici ad utilizzare un attivatore elettromagnetico nella cura di casi
avanzati di cancro fu il Dott. Kenneth MacLean di New York che affermò:
“ il cancro NON può esistere in un forte campo magnetico ” !
Personalmente si espose quotidianamente per 5 anni ad un campo magnetico pulsato di
3600 gauss recuperando tra l’altro la pigmentazione dei capelli.
ELETTROTERAPIE
---
EFFLUVIOTERAPIA
LAKHOVSKY TERAPIA
Le micro correnti svolgono un’azione terapeutica fondamentale nella risoluzione di
molte patologie, quando le micro correnti sono indotte nei tessuti biologici
prevalentemente da un campo elettrico, stiamo operando in modalità “elettroterapica”.
L’energia sviluppata dal SSTLC viene trasformata in intenso campo elettrico dal Tesla
Coil che singolo opera in modalità “EFFLUVIOTERAPIA” mentre doppio può operare in
modalità “LAKHOVSKY TERAPIA” , come precedentemente descritto.
In seguito a tutta una serie di rilievi strumentali e analisi matematiche ho ritenuto
opportuno realizzare i coils avvolgendo attorno ad un tubo rigido in vetroresina da 124
mm di diametro esterno, 1200 spire di filo di rame smaltato a doppio isolamento
47
φ 0.27 mm, il tutto inserito in un tubo in PVC beige da 140mm (esterni) e sigillato con
resina epossidica bi-componente neutra. Il primario è stato realizzato avvolgendo
strettamente attorno al secondario (lato terminale freddo, con bendatura in teflon
bianco) 5 spire di cavo elettrico avente sezione di 2.5 mm .
Dai rilievi strumentali ho avuto i seguenti dati, espressi in valore medio:
5.80 microH di induttanza primario
51.7 mH e relativi 135.6 Ohm, secondario
228 kHz di risonanza ad ¼ d’onda, terminale a spillone collegato direttamente al coil
167 kHz di risonanza ad ¼ d’onda con manipolo e spillone collegato direttamente al coil
161 kHz di risonanza ad ¼ d’onda con loop aperto da 50 cm collegato al coil
I supporti sono stati costruiti assemblando moduli a catalogo della Rose & Krieger in
alluminio e acciaio inox AISI304, come da immagini allegate.
48
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60
EFFLUVIOTERAPIA
L’effluvioterapia implica il contatto diretto della zona da trattare con la scarica
elettrica ad alta tensione del Tesla Coil. Se dovessimo descrivere in termini semplici il
sistema è come avere un condensatore il cui dielettrico è l’aria e le armature sono
rispettivamente il terminale collegato al Tesla Coil (terminale “caldo” ) ed il tessuto
biologico (paziente), quest’ultimo collegato a terra. Quando la differenza di potenziale
ai capi delle armature supera la tensione di breakdown in aria, parte una scarica
elettrica (effluvio), la cui intensità può essere modulata dalle impostazioni del SSTLC
(duty-cycle, tensione variac), che deve colpire la zona da trattare; quest’ultima a
livello locale sarà sottoposta a grandi variazioni sia del campo elettrico che del campo
magnetico in tempi quasi nulli, ottenendo quel famoso “shock oscillatorio” tanto
ricercato dal Lakhovsky. Per evitare bruciature superficiali dovute alla scarica
elettrica l’area trattata dovrà essere coperta da opportuno strato di gel conduttivo.
Immagine di esposizione senza opportune limitazioni di corrente e potenza
erogata / assenza di gel conduttivo (vedi ustioni superficiali della pelle).
By Eric Dollard “Wireless Engineer”
Collegando lo spillone del Tesla Coil ad un cavo elettrico ben isolato possiamo portarlo
lontano dallo stesso e manovrarlo con accuratezza tramite opportuno manipolo isolato.
La tensione d’innesco ed il vigore della singola scarica in aria può essere modificata
anche dalla forma/tipo di terminale collegato al Tesla Coil.
61
Campo Elettrico e Membrana cellulare
con ρm = 108 Ωm c=100Hz
d=100kHz e=1MHz f=10MHz g=100MHz
h=1GHz
Il grafico evidenzia il Guadagno del Campo elettrico al livello dei poli della membrana
(Gm_ ) in funzione della frequenza del campo applicato.
Alla frequenza del S.S.T.L.C circa 250 kHz Gm = ca. 700 volte 1
Il teorema di Fourier afferma che un segnale periodico qualsiasi può essere
considerato come la somma d’infinite sinusoidi con caratteristiche diverse, ad esempio
nell’onda quadra esistono soltanto le armoniche di ordine dispari.
Questo implica che qualsiasi segnale complesso è ricco di armoniche e quindi
terapeuticamente efficace in magnetoterapia-elettroterapia, resta da stabilirne
intensità e durata.
-
Bobina : sensore di campo magnetico (5 spire filo isolato 2.5 mm - Diametro 7 cm)
Sensore capacitivo di Campo Elettrico ( 0-500 kHz ) Piastre in rame 12 x 6 cm. distanziate esattamente 1 cm.
62
a) differenziazione zone disposizioni cellulari
b) Guadagno di campo ai poli delle cellule in funzione della frequenza e della zona
c-h) linee equip. campo c=100Hz d=100kHx e=1MHz f=10MHz g=100MHz h=1GHz
i-n ) SAR in funzione della frequenza ( nero =0 W/Kg sino al bianco > 2W/Kg) con
corrispondente effetto termico.
La risposta al campo elettrico di un sistema cellulare cambia molto con la frequenza:
sotto i 100 kHz, il campo elettrico “E” è quasi escluso dalla cellula ( prevalentemente
pericellulare) , mentre a circa 1 MHz il campo intracellulare è più grande del
campo extracellulare sulla maggior parte della cellula.
Da 10 a 100 MHz l'impedenza della membrana è trascurabile e la resistività
intracellulare è pienamente rivelata, quindi il campo interno è maggiore che
all'esterno; da 1 a 10 GHz, il campo elettrico è quasi uniforme, rendendo la cellula
"elettricamente invisibile"
1) Thiruvallur R. Gowrishankar and James C. Weaver*
Harvard–Massachusetts Institute of Technology Division of Health Sciences and Technology, Massachusetts Institute of Technology,
Cambridge, MA 02139
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
63
Schema di confronto con il sistema Friedman
Interponendo tra la scarica corona e la superficie del corpo non un dielettrico bensì
uno stato di gel conduttivo e circoscrivendo il campo elettrico con una piastra posta
sul lato opposto del corpo, si produce nei tessuti una intensa azione E.M. profonda.
Questo sistema di applicazione elimina tutti i problemi di sensazione spiacevole e
riscaldamento dei tessuti, può quindi essere facilmente utilizzato anche per periodi
prolungati ( decine di minuti e non pochi secondi come il sistema FE-DBD).
L’intensità del Campo Elettrico e la densità di corrente che interessano masse
tumorali profonde sono di diversi ordini di grandezza superiori rispetto alla
applicazione del Toroide a distanza per cui le sedute richiedono tempi di terapia molto
contenuti. Di seguito le foto di un’effluvioterapia autoapplicata, manovrando il
manipolo porta elettrodo e indirizzando la scarica di plasma su di una zona ricoperta
da gel elettro-conduttore, posto sull’avambraccio destro; l’applicazione è durata alcuni
minuti senza riscaldamento della cute, senza ustioni e senza sensazioni spiacevoli.
1
http://iopscience.iop.org/1367-2630/11/11/115020/pdf/1367-2630_11_11_115020.pdf
( vedere anche il volume : Alexander Fridmann - Plasma Chemistry- Cambridge University Press 2008
64
Misure con Oscilloscopio
Si utilizza un oscilloscopio “ PHILIPS – PM3208 20 MHz dual channel “ ed un’antenna costituita da 5 spire in filo di rame isolato
che viene posizionata a ca. 10 cm di distanza dalla bobina di magneto-terapia; il tutto secondo lo schema di seguito riportato
Antenna piana 5 spire diam. 200/100 mm.
R=10 kΩ
ca. 100 mm.
20 mm.
A B
Oscilloscopio
Generatore R.F.
SSTLC
Bobina 5 spire D = 110 mm
ca. 30 Volt
foto 1.
La frequenza della portante è regolabile in un campo da ca.100 max 400
kHz ed è stilizzata in rosso nella foto. Si evidenziano smorzamenti con
frequenze che raggiungono i 5 MHz
L'ampiezza del segnale pp è di ca 30 Volt per cui nell'antenna si crea un
loop di corrente indotta pari a ca. 3 mA.
foto 2.
Predisponendo la base dei tempi dell'Oscilloscopio nella posizione " XDEFL" e l'accoppiamento del Trigger nella posizione "AC"
ci si pone in una condizione di trigger accoppiato per mezzo del condensatore di blocco cioè con le componenti dirette bloccate,
quindi selezionando il Canale "A" dal selettore di scelta della sorgente di deflessione orizzontale ( che può essere A - B - EXT oppure LINE cioè derivato dalla tensione di rete ), si ottengono le immaggini di seguito riportate con le foto 4 e 5.
X DEFL mode
Accoppiamento del Trigger "AC"
( in X DEFL mode )
Sorgente di deflessione orizzontale "A"
( in X DEFL mode )
foto 3.
Nelle condizioni di settaggio visibili dalla foto, la base dei tempi viene quindi avviata con il segnale derivato dal canale "A" sul quale è collegata
l'antenna ricevente.
foto 4.
alla massima frequenza della portante ( ca. 400 kHz )
foto 5.
alla minima frequenza della portante ( ca. 100 kHz )
65
Il profilo delle immagini ottenibili varia al variare della frequenza della portante del generatore RF, come si rileva dalle foto; l'ampiezza del segnale,
in questo caso rappresentata dal diametro delle varie spirali, varia naturalmente in funzione inversa alla distanza Antenna-Bobina, mentre modificando
il disegno dell'antenna e/o della bobina si produce una profonda alterazione dell'immagine stessa.
Queste immagini sono molto interessanti e meritano un approfondimento teoretico in quanto il loro profilo evolutivo evoca inequivocabilmente un
attrattore caotico.
La figura ottenuta visibile in foto 5. è straordinariamente simile all'andamento tridimensionale di un attrattore di Moore & Spiegel ; l'oscilloscopio
riproduce un effetto tridimensionale veramente sorprendente.
Il sistema di Moore-Spiegel è un oscillatore termo-meccanico non lineare con spostamento x(t).
Il parametro “R” è analogo al numero di Prandtl moltiplicato per il numero di Rayleigh, mentre
il parametro “T” è analogo al numero di Prandtl moltiplicato il numero di Taylor.
Il sistema descrive un elemento fluido oscillante verticalmente in un gradiente di temperatura
con una forza lineare che tende al ripristino del sistema.
Le equazioni del sistema sono:
x=y
y=z
2
z = - x – ( T – R + Rx ).y – T.x
Insieme al sistema degli attrattori di Lorenz, il sistema Moore-Spiegel è uno dei classici sistemi
dinamici di ordine inferiore che dimostra il caos.

Lo spostamento (X) in funzione del tempo di questo attrattore è riportato nel grafico seguente che
è anch'esso assimilabile allo smorzamento del segnale attraverso la bobina del generatore SSTLC
( vedi foto 2 )
xt
x,y,z, f(t)
2
1
0
 1
 2
( vedere il sito sottoriportato per simulazioni on-line)
http://demonstrations.wolfram.com/MooreSpiegelAttractor/
t
vedi anche :
A thermally excited not-linear oscillator – NASA 1965
35
40
45
50
55
60
65
Di seguito si riportano l'introduzione di uno studio specifico sugli attrattori di Moore & Spiegel :
Synchronizing Moore and Spiegel
N. J. Balmforth and R. V. Craster
Department of Theoretical Mechanics, University of Nottingham, Nottingham, NG7 2RD, United Kingdom
" Due o più sistemi dinamici possono, in determinate circostanze, essere sincronizzati. Tutti i sistemi convergono verso lo stesso
comportamento temporale anche quando le dinamiche sottostanti sono caotiche.
Non è garantito che questo comportamento sia valido sempre e, anche quando si verifica, può subito cessare se si modificano
anche leggermente alcuni parametri del sistema.
Pertanto, i metodi con cui questa convergenza può essere raggiunta sono recentemente diventati di grande interesse.
Oltre all'interesse intrinseco per la sincronizzazione, ci sono anche le applicazioni ad un'ampia varietà di soggetti, questi includono
la crittografia, le reti neurali, i circuiti elettrici e gli accoppiamenti laser.
Questo articolo esplora il comportamento di un oscillatore poco studiato e le sue proprietà di sincronizzazione.
Questo studio viene inserito in una impostazione ancora più generale che fa luce sul processo di sincronizzazione in generale
e sulle proprietà di una vasta classe di sistemi dinamici."
66
Premessa :
Tutte le misure riportate si riferiscono a tensioni e correnti picco-picco nonché al funzionamento in onda continua ( CW mode ) del generatore;
bisogna ritenere puramente indicativi i valori misurati vista la complessità dei sistemi interessati ( interferenze ambientali, caratteristiche dei corpi ecc.)
Le valutazioni termiche devono anche essere considerate come valide solo per confronto tra i vari casi e non come volore assoluti.
A)
Misura in Effluvio-terapia
Scariche(Plasma)
Manipolo con Punta distante ca. 3 cm. dal Gel conduttore
V1 =
Strato di Gel conduttore
4
cm. lato
S=
0,0016
m
1100 V/mm *
30
mm
=
33000
Volt
2
6 cm
Avambraccio
Piastra metallica con Gel
Oscilloscopio
TESLA COIL
260 kHz
Puls. = 432 Hz - DC=10%
V2 =
0,7
Volt
0 Volt
Resistore
4,7
Ω
Resistore ad Impasto
( carico induttivo praticamente nullo)
I puls. = V/R
J = I puls/S
0,15
Amp.
( corrente durante il burst )
93,1
A/mq
( durante il burst )
La densità di corrente fisiologica attraverso i tessuti biologici
= ca.
10
Durante il Burst si sollecitano quindi le cellule con una densità che è
B)
Terra
mA/mq
9309
volte superiore ai valori fisiologici
Calcolo tensione sul punto di applicazione
PUNTA ACUMINATA= sfera diam. 1mm =
0,1
pF
V =
30
mm.
Ra+Rg =
max 3 mm.
217
Vmax =
33000
1,71
kVolt
Volt
kΩ
Gel
Vx =
677
Volt
Tavolo Vetro/legno
R1
100
kΩ
R2
Puntale
kΩ
1,5
( equivalente alla resistenza del corpo nel range 200-1000 Volt)
Rapporto di riduzione
=
( R1 + R2 ) / R2
Rr
Tensione nel punto X ( contatto con il corpo) =
10
Volt
=
67,7
Vl * Rr =
677
Considerando che la corrente misurata
Vl = tensione rilevata
che attraversa il corpo
I=
Ra+Rg = ( Veff-Vx) / I =
OSCILLOSCOPIO
0,15
Amp.
217
kΩ
(1)
terra
101
La potenza utilizzata risulta quindi : Pu = Vx * I =
Watt
62988
W/mq -->
6,3
W/cmq
( N.B. Fredmann utilizza = 1 W/cmq per il trattamento melanomi sui ratti)
67
(1) Secondo M. Tylbury : The ultimate Tesla Coil Design
(Mc Graw Hill - 2008)
, la resistenza tipica dell'aria rarefatta è di ca. 220 kΩ
Nelle medesime condizioni di misura :
1) Sostituendo alla Punta acuminata una sferetta piena Diametro 12 mm.
che presenta le seguenti caratteristiche :
- Capacità
0,6
pF
Tensione MAX prima della scarica
17,5
kVolt
( naturalmente scarica in aria appena il sistema và in risonanza )
tenuta a ca 3 cm. dal Gel si rileva :
Vl =
R1 = 100 kΩ R2 = 1.5 kΩ
Rapporto di riduzione
Rr = ( R1 + R2 ) / R2
=
Tensione nel punto VX ( contatto con il tavolo) =
Vl * Rr =
20
Volt
quindi :
67,7
1353
Volt pp
2) Sostituendo alla Punta acuminata un Toroide Alluminio Diametro 10 cm. ( anello Φ 3 cm.)
che presenta le seguenti caratteristiche :
- Capacità
4,6
pF
Tensione MAX prima della scarica
151
kVolt
( naturalmente NON scarica in aria quando in risonanza e la tensione misurata con punta di cacciavite
risulta essere 132 kV avendo rilevato scarica a 12 cm di distanza )
tenuto a ca 3/4 cm. dal Gel si rileva :
Vl >
R1 = 277 kΩ R2 = 1.5 kΩ
( cambiato R1 )
Rapporto di riduzione
Rr = ( R1 + R2 ) / R2
Tensione nel punto VX ( contatto con il tavolo) =
9
Volt
=
quindi :
185,7
1671
Vl * Rr >
Volt pp
1
2
C)
Misura della Tensione sul Corpo in funzione della distanza
dc
Vc
dt(cm)
Vt=dt*1100*10
ca. 100 kV
Piastra a Terra
dc (m)
Punta cacciavite
Oscilloscopio
Vc
0,50
1,00
1,50
2,00
Corpo
Vc
100
20
8
4
Come si rileva e come peraltro logico, la tensione sul corpo dipende da due fattori:
1 ) Direttamente proporzionale dalla resistenza della parte attraversata da corrente
2 ) Inversamente dipendente dalla distamza Toroide-Corpo
N.B.
Se si collega una seconda bobina ( sistema Lak.) alla massa della prima, si rileva un sensibile aumento della tensione sul corpo
nonché il tipico andamento del segnale rimpallante.
Quanto sopra non è sempre vero in quanto vi è una ed una sola posizione di massimo guadagno :
Le due bobine devono essere allineate nonche la distanza ideale tra le due deve essere individuata attraverso un NEON spia posto
a bordo della Bobina indotta ( vedi schema e foto )
Neon spia Bobina motrice
( max lum. alla risonanza)
Corpo
Neon spia bobina indotta
( spostare assialmente la Bobina sino ad ottenere la MAX luminosità)
corrente = ca. 0.3 A
Misure a con toroidi a ca. 30 cm. dal corpo
La corrente è misurata con resistore 4.7 Ohm sul circuito di scarico a terra
Tensione= ca. 250 Volt
68
D)
Misure del campo Elettrico in diverse condizioni
Si pone a confronto l'intensità del campo elettrico creato da una bobina di Tesla con un toroide nudo ( 10 cm. d.e. / 4 cm d.i. ) e da un Toroide delle stesse misure rivestito
con ca. 2 cm. di Resina epossidica bicomponente ( max elec. Strange = 27 kV/mm ) e quindi poggiato, senza pericolo di scariche, direttamente sul corpo ( vedi schema ).
Come sistema di misura si è utilizzato un " sensore capacitivo" che è correttamente applicabile per campi variabili nell'ordine di qualche centinaio di kHz ( ns. caso).
La tensione rilevabile ai capi di una armatura di un condensatore piano in aria è proporzionale alla componente ortogonale del campo elettrico presente nel punto in cui è
posizionato il sensore :
dm =
distanza dalla fonte
1,5
mt
8,5
cm.
Fonte del Campo
V= E * d
( Toroide )
h=
1
cm.
E
5
cm.
C=
Note le dimensioni delle piastre ( 8.5 x 5 cm ), si ricava la capacità :
A=
Oscilloscopio
dQ =
C=
h
0,0043
mq
( A = 0.0042
mq )
dato che la densità di cariche sulle armature del condensatore è :
є0 =
ε0⋅ A
Q C ⋅V
=
A
A
3,8E-12 F
8,85E-12
F/m ( aria )
=
3,8
e che il campo elettrico è :
pF
E =
dQ
1250
V/m
ε0
si può quindi ricavare il valore del Campo elettrico "E" corrispondente ai valori di tensione"V" misurati con l'oscilloscopio
se per esempio si misurano
Volt alla distanza
12,5
E=
dm si ricava
C ⋅V
A⋅ε 0
E=
Una volta misurata l'intensità di campo ad una certa ditanza dal suo punto di generazione ( Toroide nel ns. caso), si può tracciare il
grafico dell'andamento di "E" in funzione della distanza.
L' intensità di campo nello spazio è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal punto di propagazione che rappresenta
il centro di una sfera di raggio pari alla distanza (d)
Ee =
Q
4 ⋅π ⋅ ε 0 ⋅ d 2
k = 4 ⋅π ⋅ ε 0
raggruppando le costanti in k
= 1,11E-10
per cui si può ricavare la carica "Qf" alla fonte noto il campo "Em" alla distanza di misura
Q f = Em ⋅ k ⋅ d m 2
Qf =
3,13E-07
Ed =
Ed =
0,22
mt
V/m
2
 dm 
Ed = 
 ⋅ Em
 d 
Oppure, più semplicemente:
A)
58110
k ⋅d2
mt
Coulumb
Nota la carica si può quindi ricavare il campo a qualsiasi distanza dalla fonte; per esempio a
Qf
1,5
Ed =
58110
V/m
Toroide solidale con la Bobina
Sensore capacitivo
dm = 1.5 mt
Oscilloscopio
ca. 150000 Volt
Frequenza di risonanza rilevata =
Tensione ai capi sensore
=
Campo Elettrico
=
280
8,5
850
kHz
Volt
V/m
rivestimento resina
Sensore capacitivo
dm = 1.5 mt
Cavo A.T. ca. 1 mt
Oscilloscopio
ca. 150000 Volt
Frequenza di risonanza rilevata =
Tensione ai capi sensore
=
Campo Elettrico
=
200
12,5
1250
kHz
Volt
V/m
La misura effettuata con il sensore capacitivo è sicuramente valida in quanto è confermata dalla simulazione di cui si riporta il grafico
dell'andamento del campo elettrico ( Viola ) e della tensione ( blu) all'interno delle piastre del condensatore.
Come si rileva il valore medio del Campo Elettrico è di ca 1500 V/m mentre la tensione di picco e ca. 12 Volt
E = V/m
x
Volt
cm.
direzione del Campo
1 cm.
piastra +
sensore
piastra sensore
69
Come si rileva la modifica del terminale cambia sensibilmente la frequenza di risonanza e l'intensità del campo elettrico a parità delle altre condizioni, la condizione di maggiore
intensitàsi realizza quindi poggiando direttamente il Toroide rivestito, per evitare scariche, sul corpo come da schema seguente e relative misure :
ca. 80000 Volt
Generatore 260W
Vc
Vc =
250
Volt
Vr =
2
Volt
I=
0,43
Amp. -->
106
Watt attraverso il Corpo
Piastra
4R7
Vr
La resistenza della parte del corpo soggetta al flusso di corrente è quindi :
588
Considerando un'area media della parte del corpo attraversata dalla corrente pari a ca.
0,04
mq
si ricava una densità di corrente di
10,6
A/mq
A
B
Oscilloscopio
Terra
Quando il toroide è distante dal Corpo, inteso come carico verso la terra, la sua tensione è al massimo in quanto vi è un minimo di passaggio di corrente verso terra,
avvicinando il Toroide al corpo l'energia totale del sistema si mantiene costante attraverso la diminuzione della tensione sul corpo e sul toroide e corrispondente aumento
della corrente che attraversa il corpo.
Naturalmente la tensione sul corpo varia a secondo della posizione della piastra di scarico a terra, se la piastra di terra viene posta alle spalle del soggetto e non ai piedi,
come nello schema, si riduce la resistenza del corpo per riduzione del tratto di attraversamento e quindi aumenta la corrente nonché ovviamente la forza terapeutica.
Le simulazioni seguenti si riferiscono pertanto ad una applicazione con Toroide rivestito a contatto con il petto di un soggetto e la piastra di terra è posta alle sue spalle.
E) APPROFONDIMENTI APPLICATIVI
Consideriamo l'ultimo esempio di applicazione riportato per sviluppare ulteriormente i calcoli manuali, per eseguire simulazioni con software dedicati per potersi
avvicinare al massimo possibile alle reali condizioni che si possono creare all'interno del corpo umano soggetto ai campi elettro-magnetici creati da un sistema di
Tesla risonante.
Consideriamo che la superficie (A) del corpo attraversata dalle correnti sia di
0,05
mq
e che si sviluppi in altezza (l) per
1,3
mt. ( dal punto di
Ω si può calcolare la conducibilità media
applicazione alla terra) e, tenendo conto delle misure effettuate, che la resistenza media del corpo umano sia di
1000
dei tessuti corporei :
σc =
il rapporto tra la resistenza e la conducibilità di un corpo è dato da :
l
Rc ⋅ A
σ = 0,026
nel caso in esame :
S/m
Questo valore coincide con quello relativo ai tessuti grassi del seno ( Breast tissue) alla frequenza di 200 kHz per cui utilizzabile nei calcoli successivi per rappresentare
l'intero corpo. Si ipotizza inoltre la presenza di un nodulo tumorale posto al centro del corpo con caratteristiche elettriche e termiche assimilabili al tessuto muscolare
(muscle) il tutto secondo la tabella e lo schema seguente.
ϕ=
http+C388://niremf.ifac.cnr.it/tissprop/htmlclie/htmlclie.htm#stsftag
σ
є
Conducibilità (S/m)
200 kHz
13.6 MHz
σ
ω ⋅ε 0 ⋅ε
φ
δ
Permittività ( F/m)
200 kHz
13.6 MHz
Penetrazione (m)
200 kHz 13.6 MHz
γ
Tangente di perdita
Ct
Densità Cap.tà Term.
Kg/mc J/(Kg*°C.)
Tessuto del corpo
Breast
0,025
0,028
43,5
7,2
7,2
0,9
48,6
5,2
1100
2500
Tessuto del Cancro
Muscle
0,39
0,63
5997
138,2
1,85
0,2
5,1
6,0
1200
3600
Il modello è schematizzato di seguito :
cancer
Z
Breast
-X
Piastra a terra
Piastra a terra
A.T. sinus.
80000 Volt
6
6
Cancer D = 4 cm.
Y
Frequenza
f0 = 200000 Hz
s
4
cm.
+X
170 cm
Toroide
sd =
7
cm.
Resina
150 cm.
d=
є0 =
cm
F/m
ω0 = 1256637 Rad/s
τ=
16
Toroide in resina Φ 10 cm. - spess = 2 cm.
8,85E-12
8,0E-07
collegato al generatore RF
16 cm.
s/Rad
Generatore
26 cm.
70
Ω
Di seguito il grafico riassuntivo della simulazione effettuata nelle condizioni predette :
SAR (Pot. ass. ( W/m3 )
Toroide
Campo Ele. ( V/m )
dens. di Corrente ( A/mq)
Asse X
Tumore
piastra terra
Resina
Corpo
Potenza assorbita dal corpo =
105
W
Tensione sul corpo =
110
Volt
Densità media di Corrente nel Corpo =
"
"
"
" Tumore =
50
75
A/mq
"
Considerando che 1 Watt = 1 J/sec. si può calcolare la velocità di riscaldamento ( VR ) dei rispettivi tessuti nell'area soggetta al campo applicato nota la densità
e la capacità termica ( CT ) dei tessuti interessati basandosi sui valori medi della SAR nelle rispettive zone.
Si considera, per tutti i casi a confronto, un raffreddamento ( - Wr ) pari a ca. 5000 W/mc dovuto alla perfusione sanguigna nei tessuti normalmente irrorati,
e di ca. 1000 W/mc per i tessuti tumorali meno irrorati.
W 
SAR  3  − Wr
°C
m 
VR =
⋅ 60 =
 J   Kg 
min
CT 
 ⋅ γ  3 
Corpo =
0,76
°C./min.
Tumore =
0,08
°C./min.
∆t =
da cui :
 Kg ⋅°C   m 
0,68
°C/min.
Il riscaldamento valutato è riferito ad un funzionamento continuo e non pulsante del generatore (CW mode ), in caso di terapia pulsata con D.C. del 10 %
il riscaldamento sarebbe praticamente nullo.
#
I dati precedenti evidenziano che la potenza utilizzata dal carpo è
105
Watt, per cui considerando le perdite di campo nell'ambiente e le perdite termiche
del generatore risulta indispensabile disporre di almeno 250 Watt effettivi.
Se invece si utilizza un generatore in grado di erogare almeno 1000 W di cui ca. 400 Watt assorbiti dal corpo, e facendolo funzionare in CW mode il riscaldamento
possibile dei tessuti viene calcolato con le medesime simulazioni . :
Potenza assorbita dal corpo =
420
W
Campo elettrico nei tessuti =
"
"
" tumore =
3600
370
V/m
"
Tensione sul corpo =
310
Corpo =
3,73
°C/min.
Tumore =
0,37
°C/min.
Volt
Densità media di Corrente nel Corpo =
"
"
"
" Tumore =
∆t =
Vr =
3,36
85
150
A/mq
"
°C/min.
In questo caso risulta necessario il raffreddamento con acqua della cute trattandosi di vera ipertermia a RF ma non idonea per l'elevata differenza di temperatura tra i tessuti.
Si esamina ora una diversa modalità applicativa ispirata al sistema Lakhovsky ed illustrato nel disegno seguente :
Secondario
Bobina motrice in risonanza
Bobina indotta in risonanza
sfasamento = 180°
Corpo
Primario
Generatore
250 W
Terra
con i seguenti risultati che evidenziano valori sensibilmente superiori e indiscutibilmente migliorativi :
71
SAR ( W/mc )
Campo Ele. (V/m)
dens. Corrente ( A/mq )
Asse X
Tumore
Resina con toroide indotto
Resina con toroide motore
Corpo
Potenza assorbita dal corpo =
100
W
Tensione sul corpo =
100
Volt
Densità media di Corrente nel Corpo =
"
"
"
" Tumore =
48
180
A/mq
"
Considerando che 1 Watt = 1 J/sec. si può calcolare la velocità di riscaldamento ( VR ) dei rispettivi tessuti nell'area soggetta al campo applicato nota la densità
e la capacità termica ( CT) dei tessuti interessati basandosi sui valori medi della SAR nelle rispettive zone.
W 
SAR  3  − Wr
°C
m 
VR =
⋅ 60 =
 J   Kg 
min
CT 
 ⋅ γ  3 
Corpo =
0,94
°C/min.
Tumore =
0,68
°C/min.
∆t =
da cui :
 Kg ⋅°C   m 
0,26
°C/min.
Questo sistema, se i valori teorici venissero confermati sperimentalmente, è sicuramente ideale in quanto operando in CW o con D.C. elevati si potrebbe effettuare
un trattamento puramente ipertermico molto ma molto efficace e sicuro considerando una evidente migliore distribuzione termica (
∆t = molto basso )
Per confronto si riportano i dati relativi ad una tipica applicazione di Ipertermia a 13.56 Mhz - 750 Volt alla piastra motrice con apparecchiatura da 1000 W di cui ca. 400 utilizzati
tenendo conto naturalmente delle caratteristiche elettriche dei tessuti alla frequenza predetta
Tumore
Piastra di terra
Corpo
Dielettrico ( 5 mm.)
Piastra Motrice
Potenza assorbita
=
400
W
Tensione sul corpo =
240
Corpo =
4,25
°C/min.
Tumore =
2,07
°C/min.
Volt
Densità media di Corrente nel Corpo =
"
"
"
" Tumore =
∆t =
Vr =
72
2,19
°C/min.
75
350
A/mq
"
Come si rileva il sistema di riscaldo è molto efficace ma anche, purtroppo, molto squilibrato in quanto per mantenere a ca. 43-44°C la massa tumorale si è costretti
a portare a ca. 45-47 °C. i tessuti immediatamente circostanti mentre quelli superficiali si mantengono a valori accettabili per effetto della circolazione di acqua
fredda a livello cutaneo.
Dai confronti effettuati risulta che un sistema di ipertermia, basato sulla tecnologia di N. Tesla e con modalità applicative secondo le esperienze di G. Lakhovsky,
è sicuramente più valido e sicuro del sistema tradizionale in uso.
Di seguito i risultati ottenibili da un sistema Lachovsky classico con antenne risonanti a 750 kHz, distanti ca 1.3 mt con una tensione sulle antenne di
ca. +/- 350 kVolt :
Tumore
Corpo
ca. 1.3 mt
Potenza assorbita
=
214
W
Tensione sul corpo =
25
Corpo =
0,01
°C/min.
Tumore =
0,09
°C/min.
Vr =
Volt
Densità media di Corrente nel Corpo =
"
"
"
" Tumore =
∆t =
-0,07
16
80
A/mq
"
°C/min.
Come si vede, data la notevole distanza delle antenne dal corpo, non si può assolutamente pensare ad un qualsiasi incremento di temperatura anche in CW mode.
Dai confronti effettuati risulta che un sistema di ipertermia, basato sulla tecnologia di N. Tesla e con modalità applicative secondo le esperienze di G. Lakhovsky,
è sicuramente più valido e sicuro del sistema tradizionale in uso.
Se i dati teorici dovessere essere confermati dalla prove pratiche attraverso la misura di incremento di temperatura di un qualsivoglia materiale con caratteristiche
di permittività e conducibilità vicine a quelle di un tessuto vivente, si potrà dire che l'apparecchiatura ultimamente realizzata sarebbe in condizione di :
-
Terapia Lak. originale con toroidi più vicini al corpo
Effluvio-terapia
Magneto-terapia rivoluzionaria
Ipertermia estremamente efficace ed equilibrata
Campo Elettrico e “Caos Elettromagnetico”
In questo capitolo spiegherò in termini elementari concetti complicati, non per
istruire gli eruditi ma per illuminare i semplici. Chi ha avuto la fortuna di vedere in
funzione un MWO originale si è reso conto di un fenomeno curioso, ossia il “black out”
funzionale di qualsiasi apparecchiatura elettronica posta nelle immediate vicinanze,
dovuto all’intenso campo elettrico ma anche al “caos elettromagnetico” prodotto. Le
famose antenne del Lakhovsky erano composte da circuiti oscillanti circolari,
concentrici, sospesi gli uni agli altri e nello stesso tempo ognuno isolato dall’altro.
Ma come fa un anello isolato ed aperto ad entrare in risonanza ed irradiare energia?
73
La risposta è semplice, deve subire uno “shock”, ossia deve essere spostato dal suo
stato di equilibrio da una intensa ed improvvisa sollecitazione, nel caso del MWO
l’eccitatore è il campo elettrico del Tesla Coil che agisce sulle antenne come su
qualsiasi sistema elettrico risonante posto nelle immediate vicinanze, alla stregua di
un martelletto che picchia un diapason. La cellula biologica può essere considerata un
sistema elettrico risonante? Il mondo scientifico oramai all’unanimità considera la
cellula biologica un sistema elettrico risonante avendo un proprio valore di capacità
(evidenziata anche dal potenziale di membrana: carica ai capi del “condensatorecellula”) ed una propria induttanza (il DNA stesso è elicoidale come una bobina, i
condrioni ed i cromosomi possono essere assimilati a delle antenne monofilari etc)
quindi avente una ben precisa frequenza di auto-oscillazione. La frequenza di
risonanza varia da cellula a cellula, ma come sono diversi gli anelli del MWO e tutti
risuonano eccitati dalle variazioni del campo elettrico, allo stesso modo si stimolano le
cellule dei complessi biologici interposti tra le due antenne del MWO. La sensazione
che molti provano dopo una Lakhovsky-Terapia è di “ricarica” generale dell’organismo,
che si tramuta in uno stato di benessere diffuso e di maggior vigore.
La Lakhovsky-Terapia implica l’aumento delle difese immunitarie può quindi essere
curativa ma addirittura di profilassi, cito il suddetto autore “… esponendosi
all’irradiazione dell’apparecchio una volta per settimana o anche una volta ogni quindici
giorni, si è pressoché certi di evitare raffreddori e influenza, e l’organismo viene
rinforzato così che possa lottare vittoriosamente contro tutte le cause patogene e
contro il cancro stesso.”
G. Lakhovsky
L’assieme di tutti i campi elettromagnetici prodotti dal MWO e dai circuiti elettrici
risonanti posti nelle immediate vicinanze crea un “caos elettromagnetico”
indescrivibile e senza paragoni, composto da frequenze fondamentali, armoniche ed
interferenze varie.
I campi elettromagnetici sono dannosi o terapeutici?
Nonostante le apparenze la risposta è semplice: come un bicchiere d’acqua può essere
terapeutico ma l’acqua di un fiume può fare annegare così un campo E.M. può essere
terapeutico ma in accumulo può provocare la saturazione degli indotti biologici e quindi
la malattia! Sarebbe poi da analizzare anche la “qualità” dell’acqua (ossia de campi
EM)… il problema NON è quindi il campo elettromagnetico, ma la tipologia ed il
dosaggio (tempi di esposizione). Nel descrivere i principi del MWO Lakhovsky ha
dettato i parametri per valutare l’efficacia terapeutica di TUTTI gli apparati
elettromagnetoterapici che in 82 anni si sono prodotti.
“…sappiamo che in fisica un circuito alimentato da correnti di alta frequenza smorzata
suscita numerose armoniche. Ebbi quindi l’idea di creare un MWO nel cui campo ogni
cellula può trovare la propria frequenza.”
G. Lakhovsky
1) Alta Frequenza: Lakhovsky utilizzava risonatori da 750-1000 kHz ma nulla vieta
l’utilizzo di altre R.F. purché risultino “smorzate”!
74
2) Gli Oscillatori ad Onde Multiple originali generano un’infinità di R.F. ma soprattutto
un enorme campo elettrico alternato dovuto ai Tesla Coil.
Col “senno di poi” si è visto che l’obbligo di avere una R.F. smorzata permette di
centrare quel valore di intensità del campo E.M. tale da promuovere il fenomeno
dell’effetto tunnel, studiato in anni recenti da scienziati quali Zhadin che sottolineano
come sia importante:
1)
frequenza del segnale (es. freq. di ciclotrone)
2)
la sua intensità (il famoso professore greco Panos Pappas, afferma: “più le
pulsazioni magnetiche sono potenti ma brevi, maggiore è l’attivazione dei gradi interni
di libertà delle molecole, che sono fattori di biosintesi e quindi si potenzia la
bioenergia di un sistema vivente”.)
3)
la presenza del campo geomagnetico
L’esperimento di Liboff-Zhadin (1984-1994) dimostra come un campo magnetico
alternato a bassissima frequenza (ELF) detta anche ciclotronica posto perpendicolare
al campo geomagnetico, può far reagire gli elementi biologici; se consideriamo che
tutti gli scambi sulle membrane cellulari (dotate di potenziale) sono di tipo
elettrochimico, l’effetto Zhadin può modificarne il metabolismo. Un campo elettrico
produce sempre una corrente elettrica che per quanto piccola, se non deviata, segue le
linee di flusso del campo stesso; qualsiasi corrente elettrica a sua volta genera un
campo magnetico concentrico al flusso elettronico come da immagini allegate, per cui
risulta ovvio che ponendo i due risuonatori del MWO su di un meridiano terrestre, i
campi magnetici generati dalle correnti indotte (dal campo elettrico) dei Tesla coils,
saranno perpendicolari e planari al meridiano stesso quindi collocati in posizione da
favorire la rotazione ciclotronica delle molecole del processo biologico,
strutturalmente come nell’esperimento di Liboff-Zhadin, differenti solo per
frequenze utilizzate (HF al posto di ELF) e spettro generato. Sarebbe interessante
replicare l’esperimento di Liboff-Zhadin eliminando il campo magnetico variabile e
ponendo in sua sostituzione un forte campo elettrico omologo con effluvio, allineato al
campo magnetico costante/geomagnetico ed analizzarne scientificamente gli effetti;
od eventualmente simulare il comportamento del campo elettrico con un cavo singolo
percorso da corrente, allineato al meridiano terrestre.
Gli utilizzatori che nel corso degli anni hanno praticato la Lakhovsky-Terapia
consigliano di posizionare il trasmettitore a Nord ed il ricevitore a Sud, se possibile
centrando il paziente (solo durante la Lakhovsky-Terapia) sopra un nodo di Hartmann,
e questo ricercando la più bassa impedenza possibile nella connessione a terra dei
Tesla Coils. Solitamente una patologia funzionale fa aumentare la resistenza elettrica
dell’organo biologico, mentre un’infiammazione aumenta la conducibilità dello stesso, il
tutto risulta traducibile in misure elettriche, rilevabili anche da magneto_grammi non
solo del cuore e del cervello ma di qualsiasi altro organo interessato, il problema sta
solo nell’interpretare i dati.
75
Il grande biologo Albert Szent-Gyorgyi nel 1957 affermò che qualsiasi sostanza
biologica è incapace di funzionare senza l’acqua ed i campi elettromagnetici, detto
questo vorrei ricordare che l’acqua negli esseri umani rappresenta circa il 99% della
concentrazione molare e che fornisce campi elettromagnetici stabili atti ad orientare
e far attrarre le molecole biologiche determinandone concentrazione e flusso, il tutto
grazie alla risonanza. La forza dinamica che muove gli incontri cellulari è il campo
elettromagnetico; tutti gli esseri viventi reagiscono ai campi elettromagnetici,
L.Montagnier ha dimostrato che anche Dna e Rna ne emettono, per cui esistono segnali
elettromagnetici specifici legati ad ogni singola malattia. Se nella materia vivente si
perde l’ordine si perde il corretto funzionamento della stessa e appare la malattia, il
tutto in perfetto accordo con la moderna Teoria del dominio di coerenza dell’acqua:
all’interno dell’acqua esistono dei domini di coerenza, ossia strutture/cluster legati da
una forza che li raggruppa in diverse modalità.
Forse bisognerebbe rileggere gli scritti del Lakhovsky riguardanti lo studio di
correlazione tra l’acqua ed il cancro, quando affermava che dovremmo bere solo
dell’acqua che sta sotto ai nostri piedi (l’unica in armonia/risonanza con l’ambiente che
ci circonda), o quando descriveva la differenza tra batteri patogeni e batteri
simbionti ipotizzata nel tipo di radiazioni elettromagnetiche emesse, discordi nel
primo caso e concordi nel secondo con il campo di risonanza dell’individuo. Che il vuoto
NON sia “vuoto” l’affermava molto prima che si scoprisse il Lamb-shift la prova
sperimentale che il vuoto contiene campi elettromagnetici fluttuanti, e sul tema della
risonanza quale elemento che fa muovere l’infinitamente grande (universo) come
l’infinitamente piccolo (ione) scrisse addirittura un libro dal titolo inequivocabile :
“ L’ UNIVERSIONE ” !
76
Un documento curioso del Lakhovsky documenta come il dott. Ch. Hulin della
Salpetrière fosse riuscito a rigenerare e ossificare i denti guastati dalla piorrea
alveolare o paradentosi in due fasi (per 6 cicli ) :
1)
Trasformazione del tessuto connettivo gengivale, gremito di cellule del sistema
reticolo-endoteliale, in tessuto inerte o sclerotico, tramite iniezioni intra-gengivali di
soluzione di sclerogeno (chinino-urea all’1%)
2)
Ricalcificazione secondaria del tessuto sclerotico mediante 20 minuti di
ionizzazione di cloruro di calcio (1%) usando l’Oscillatore a Onde Multiple.
Risultati al tempo impensabili con altre terapie e forse tuttora ineguagliati !
Di fatto Lakhovsky ha posto le basi della ionoforèsi, ossia dell’applicazione terapeutica
dell’elettroforesi, che consiste nel far passare attraverso la cute mediante corrente
galvanica, sostanze medicamentose, interposte tra la cute e l’elettrodo; concetto che
ai giorni nostri si spinge sino alla Magnetofarmacologia ossia all’interazione e/o
coazione dei farmaci con i Campi Magnetici Pulsati.
R.I.F.E. (Resonance Initiated Field Effects) & SSTLC
Chi volesse testare le frequenze R.I.F.E. per pilotare un SSTLC può semplicemente
scaricare dalla rete uno dei tanti software disponibili, ad esempio il Frex16:
http://www.frex.com.au/about.html
ed utilizzare la scheda audio del PC per comandare sia la magnetoterapia RF che i
Tesla Coils, semplicemente sostituendo l’integrato NE555 con uno zoccolo di
interfaccia, sul quale possono essere saldati direttamente i componenti in allegato, e
interrompendo un terminale della resistenza da 1kΩ
Ω collegata al pin 3 del NE555.
Utilizzando il segnale preamplificato per le cuffie si può sostituire il BJT al germanio
con un transistor al silicio tipo BC547, e si può ridurre anche la resistenza da 1MΩ
Ω.
77
Misura del Campo Magnetico
µ 0 = 4 ⋅ π ⋅ 10 −7
є0 =
8,85E-12
F/m
oppure
µ0 =
H=
N
A2
Oe =
Induzione Magnetica
T
--->
1000
A/m
4 ⋅π
A / m = 4 ⋅ π ⋅ 10−3Oe
Wb ( Weber)
Flusso Magnetico -->
Forza elettromotrice indotta in un solenoide ( Coil )
2Φ
⋅N
T
2
ovvero :
f .em. =
( in A/m)
B =
Φ
S
Φ = B⋅S
=
4Φ
⋅N
T
∆Φ
∆t
f .em. =
In regime di corrente alternata, la f.em e' espressa dalla variazione di Flusso rispetto alla untà di tempo (s)
ora, per ogni 1/2 periodo ( 1/2 T ) il Flusso varia da +Φ a -Φ cioè 2Φ nel tempo T/2 e ciò avviene per ogni
spira costituente il solenoide; per cui possiamo definire :
f .em. =
µr
B = µr ⋅ H
( Tesla ) =
Ω ( impedenza spazio libero)
B
H =
densità di Flusso magnetico
Φ=
377
=
ε0
ε 0 ⋅ c2
Intensità del Campo Magnetico ---> Oersted
B=
η0
µ = 1,26E-06 H/m
1
f .em. = 4 ⋅Φ ⋅ N ⋅ f
dato che 1/T = frequenza ------->
Volendo calcolare i valori efficaci si deve tener conto del valore medio del segnale rispetto al valore di picco nonché il valore 1/√2,
inoltre si deve considerare il profilo del segnale per cui si applicano i seguenti coefficienti correttivi:
onda sinusoidale =
1,1
" triangolare = 1.155
" quadra
= 1
f .em = 4 ⋅ 1 ⋅Φeff . ⋅ N ⋅ f ⋅ 2
per cui, con segnale rettangolare :
(1)
Ora si vuole misurare il Flusso magnetico prodotto in qualunque modo da una fonte, per esempio un coil alimentato da un generatore di
segnale, utilizzando un Coil sensore collegato ad un Oscilloscopio che visualizza il segnale e misura la sua ampiezza in Volt corrispondente
proprio alla f. em. indotta dalla fonte del campo al sensore.
" Un campo magnetico nell'ordine dei kHz può essere correttamentre misurato utilizzando un sensore Induttivo collegato ad un oscilloscopio.
L'integrale della tensione rilevata ai capi delle spire è proporzionale all'induzione magnetica B " ( da Ing. Faba- Università Perugia-Applicazioni di ingegneria Elettrica)
V (t ) =
∆B ⋅ S ⋅ N
∆t
nota la tensione si ricava ∆B :
∆B =
V (t ) ⋅∆t
S⋅N
dato che
∆t =
1
2 ⋅π ⋅ f
∆Beff . =
si ricava :
V (t )
2 ⋅π ⋅ f ⋅ S ⋅ N ⋅ 2
Si utilizza un Sensore Induttivo con le seguenti caratteristiche posizionato al centro del Coil produttore del campo magnetico
N=
5
n° spire
0,035
raggio rs =
Area Spire S =
mt
lungh. L=
h=
0,0038
1,0995
0,019
mq
m
m
Con l'oscilloscopio si rileva il seguente segnale :
9
Ampiezza Massima del segnale =
Ampiezza del segnale quadro =
9
Volt
Valore X =
Volt
"
minima
"
"
=
0,8
"
Ampiezza = 9 Volt
µs -- 5Volt/div.
300
6,5
Settaggio Oscilloscopio = Scala tempi : 1
Frequenza dell'onda quadra ( portante ) =
Frequenza dell'onda di smorzamento
=
Settaggio Oscilloscopio = Scala tempi : 0.5
kHz
MHz
Frequenza dell'onda quadra ( portante ) =
Frequenza dell'onda di smorzamento
=
Si può ora calcolare la variazione della Induzione Magnetica :
∆Beff . =
V (t )
2 ⋅π ⋅ f ⋅ S ⋅ N ⋅ 2
∆B =
1,8E-04
5
n° spire
0,1
raggio r =
T
1,8
mt
Gauss
Area Spire S =
lungh.
alt.
∆B max
8,1E-06
Tesla
0,1
∆B X
∆B min
4,4E-06
"
"
0,04
7,2E-07
l =
h=
0,0314
3,1415
0,019
mq
m
m
Questa forza em. dipende dall'induttanza del Coil e dalla quantità di corrente che lo attraversa secondo :
f .em. = −
L ⋅ ∆I
∆t
L
si calcola l'induttanza
=
kHz
MHz
Questo segnale ad alta frequenza è un contributo trascurabile per l'intensità Magnetica
La tensione misurata ai capi del Sensore Induttivo rappresenta quindi la forza em. Indotta dal Coil motore che ha le seguenti caratteristiche :
Nm =
µs -- 2 Volt/div.
300
6,5
r 2 ⋅n 2
25.4
(9⋅r +10⋅h )⋅
1000
da cui
L=
9,03
78
µH
9,0E-06
H
0,01
Gauss
"
"
4,9
Volt
ora si è in condizioni di calcolare la corrente che attraversa il Coil motore :
∆I =
f .em. ⋅ ∆t
L
ovvero :
∆I =
f .em.
L⋅4⋅ f ⋅ 2
∆I =
0,59
Ampere
Vt =
20,0
Volt
V=
34,7
Volt
( confermato da misura )
e quindi la Tensione applicata al Coil
Ip =
dato che :
V (t )
4 ⋅ L ⋅π ⋅ f
da cui :
V (t ) = Vcc ⋅ cos(2 ⋅π ⋅ f )
si ricava :
V ( t ) = Ip ⋅ 4 ⋅ L ⋅ π ⋅ f
Vcc =
V (t )
cos(2 ⋅ π ⋅ f )
( normale = 70/2 per i due condensatori )
Si riassumono di seguito tutte le caratteristiche del Campo Magnetico prodotto dal Coil :
B = 1,8E-04
Tesla
1,755
Gauss
H=
A/m
1,754
Oe
139,6
Φ = 5,5E-06
Wb
Consideriamo ora un sensore di campo elettrico costituito da due dischetti metallici di raggio 2 cm. e distanti tra loro 1 cm.
inserito nel campo creato dal Coil motore.
Il campo Elettrico creato dal Coil dipende dalla Induzione Magnetica ( B ) e dalla frequenza secondo la relazione seguente
Raggio del sensore
E (t ) =
∆B r
⋅
∆t 2
0,02
:
mt
dato che dB/dt = 2πfB -->
E (t ) = 2 ⋅ π ⋅ f ⋅ B ⋅
r
2
( Se si considera l'effetto delle onde smorzate ad alta frequenza si ricava :
(1)
(1)
E=
3,3
V/m
E=
1,8
V/m
Arthur A. Pilla - Mechanism and Therapeutic application of time-vayng and static magnetic fields
Questi risultati puramente teorici, però basati su misure reali, non si discostano molto dai risultati ottenuti con una simulazione
bidimensionale del problema. Di seguito è rappresentata la semisezione del tutto ( i corpi solidi sono ottenuti dalla rotazione di 350° intorno all'asse Z)
Aria
asse Z
Sezione bobina motrice 5 spire
Corpo
Tumore
Tumore
Asse r
0.7 G
Campo Elettrico
2.9 V/m
79
CALCOLO CAMPI ELETTRICI NEI TESSUTI BIOLOGICI
Electric Field-Mediated Inactivation of Tumor Cell
V. Gowri Sree, K. Udayakumar and R. Sundararajan
Esempi con campi ELE a varie frequenze relativamente a cellule mammarie ( Breast )
Dati di base:
є0 =
f0 =
8,85419E-12
F/m
13600000
Hz
ω0 =
85448800
τau =
Rad/s
1,2E-08
s/Rad
σ • = σ + ω ⋅ε 0 ⋅ε
Cellula
Raggio/Spessore
Permittività rel.
Conduttività
Normale
Citoplasma Memb. Cellulare Extra-Cell
Cellula
Tumorale
Nucleo Memb. Nucleare Citoplasma Memb. Cellulare Extra-Cell
u.m.
Nucleo
Memb. Nucleare
R/s
m
0,0000028
0,000000007
0,00001
0,00000004
0,000001
4E-06
0,000000007
0,00001
0,00000004
є
σ
/
120
106
70
12,8
80
150
80
6000
2
80
S/m
2,04
1,11E-02
0,0245
5,60E-05
0,6
2,04
1,11E-02
0,2
5,60E-05
0,6
σ*
S/m
2,131
0,091
0,077
9,7E-03
0,661
2,153
0,072
4,739
1,6E-03
0,661
La cond.tà ( σ ) è l'inverso della resistenza :
σ =
1
R
S
1
=
m Ω
da cui :
dato che la corrente è data da :
V
Volt
I = .......... A =
R
Ω
si ricava :
I = V ⋅σ
σ =
oppure
0,000001
I
V
in pratica la conducibilità rappresenta il rapporto tra la Densità di corrente ( J = A/mq) e l' Intensità del campo elettrico ( E : V/m ) se si considera questa conducibilià funzione della lunghezza del tratto conduttivo (m) :
σ =
A
2
J
A
= m =
V
V
V ⋅m
m
Volendo considerare la quantità di corrente che attraversa 1 mt di conduttore si ricava :
J =σ ⋅E
Dato che che la quantità di Corrente che attraversa la membrana deve essere eguale a quella che attraversa il Citoplasma si ricava :
σ M ⋅ EM = σ C ⋅ EC
( JM
=
(1)
JC )
Assumendo che il campo elettrico allìinterno della cellula ( EC ) sia costante lungo il suo diametro ( D ) e che il campo della membrana ( EM ) sia costante lungo il suo spessore ( d )
nonché sapendo che la tensione applicata immediatamente ai confini è data da :
V = E *distanza oppure ( V = V/m*m ) ,
per la cellula in oggetto si ricava :
VC=EC ⋅ D + 2 ⋅ EM ⋅ d
(2)
d ( spessore membrana)
V -->
D
Citoplasma
Ground
Membrana
Combinando le equazioni 1 e 2 in un apposito sistema, si può ricavare il valore del Campo elettrico nella Membrana oppure nella Cellula in funzione della Tensione applicata ( Mathcad - Equaz. Con CTRL+ e sostituzione)
EM =
Vc ⋅ σ c
D ⋅σ M + 2 ⋅ d ⋅σ c
( V/m )
Ec =
D+
Vc
2 ⋅ d ⋅σ c
( V/m )
σM
Test :
Tensione (Vc) =
1
Em = 4,2E+04
Cellula Normale
Ec =
5,0E+04
Volt
Cellula Tumorale
V/m
Ec =
V/m
3,2E+06
V/m
4,6E+04
V/m
( S ) Spessore ExtraCellulare
Si considera pari all'ingombro Totale del Corpo
0,3
mt
( d ) Spessore della membrana
V=
56000
Volt
D
V-->
Ground
Vc = 60
0 Volt
Membrana
Citoplasma
Dato che che la quantità di Corrente che attraversa lo spazio Extra cell. quindi la membrana deve essere eguale a quella che attraversa il Citoplasma si ricava :
σ M ⋅ EM = σ C ⋅ EC = σ E ⋅ EE
IM
=
IC
(1)
= IE
Assumendo che il campo elettrico allìinterno della cellula ( EC ) sia costante lungo il suo diametro ( D ) e che il campo della membrana ( EM ) sia costante lungo il suo spessore ( d )
nonché sapendo che la tensione applicata immediatamente ai confini è data da :
V = E *distanza oppure ( V = V/m*m ) ,
per la cellula in oggetto si ricava :
VC=EC ⋅ D + 2 ⋅ EM ⋅ d + 2 ⋅ EE ⋅ s
(2)
Combinando le equazioni 1 e 2 in un apposito sistema, si può ricavare il valore del Campo elettrico nella Membrana oppure nella Cellula in funzione della Tensione applicata ( Mathcad - Equaz. Con CTRL+ e sostituzione)
EM =
2⋅d +
Vc
D ⋅σ M 2 ⋅ s ⋅σ M
+
σC
σE
( V/m )
EC =
D+
Vc
2 ⋅ d ⋅σ c
σM
+
2 ⋅ s ⋅σ c
( V/m )
EE =
σE
80
2⋅s +
Vc
D ⋅ σ E 2 ⋅ d ⋅σ E
+
σC
σM
( V/m )
Densità di flusso magnetico
Tesla
Intensità del Campo Elettrico
V/m
cm
Tumore
2. 3 G
cm.
Bobina 5 spire
100 Volt 200 kHz
1 V/m
11 V/m
Intensità del Campo Elettrico ( V/m )
Bobina 5 spire
100 Volt 200 kHz
Densità di corrente ( A/mq)
Toroide
150000 V - 200 kHz
cm.
Tumore
140 V/m
cm.
Corpo
350 V/m
30 A/mq
Tumore
140 V/m
Corpo
350 V/m
allo spigolo piastra di terra
2000 V/m
10 A/mq
Piastra posteriore
( messa a terra )
81
allo spigolo piastra di terra
60 A/mq
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio i miei famigliari per non avermi fatto pesare tutto il tempo che ho sottratto
loro con le mie sperimentazioni, ringrazio il sig. Renato D. consulente e operatore
esecutivo del SSTLC in versione definitiva, tecnico di impareggiabile maestria.
Ringrazio il sig. Emanuele T. per la vulcanica fantasia tecnica e lo stimolo dato al
progetto, ringrazio il sig. Tommaso N. per il supporto economico e il dott. Paolo P. per
la sperimentazione medica che si intende avviare sui progetti di George Lakhovsky e
Nicola Tesla.
Nel mondo visibile come in quello invisibile TUTTO è vibrazione, implicito è ragionare
in termini di oscillazione, campi di interferenza e risonanza, creati a molteplici livelli
nell’universo. Nella Fisica Vibrazionale tutti i processi biologici sono dipendenti dalle
iterazioni tra campi elettromagnetici e gravitazionali, acquisendo la struttura
toroidale a modello di forma del flusso energetico a qualsiasi livello e scala
dell’esistenza, e come schema energetico della vita. La prigionia maggiore dell’umanità
è il timore del giudizio altrui, abbandonare questa inibizione ci rende consapevoli
dell’asservimento vissuto; davanti alla realtà dei fatti nessuna teoria scientifica può
confutare la verità che regna sopra ad ogni cosa.
In alcuni suoi testi il Lakhovsky scrive:
“ nella mia vita ho avuto molti successi, ma anche qualche insuccesso”
quasi a sottolineare che un elettroterapico in mani esperte può fare grandi cose, ma
NON può essere la soluzione a tutti i problemi della vita, e che se esiste una regola
esiste pur sempre l’eccezione a tale regola, concetto particolarmente valido in ambito
biologico. Concludo con una citazione del Lakhovsky che può essere estesa a tutte le
sue ricerche ma anche a quelle di tutte le persone di buona volontà che come fine
ultimo ambiscono al bene altrui:
“ Possa il mondo civile approfittarne e farne l’uso migliore”.
TESLA COILS ARE AN ELECTROCUTION HAZARD & PRODUCE LOTS OF
NITROGEN OXIDES, OZONE, AND UV LIGHT. TESLA COILS CAN DAMAGE
SENSITIVE ELECTRONIC EQUIPMENT AND SHOULD NOT BE USED AROUND
PACE MAKERS. HEARING AIDS OR INSULIN PUMPS.
Questo documento è stato redatto a scopo informativo semplicemente per descrivere
alcune esperienze personali e se ne vieta l’uso a scopo diagnostico di consulenza o
prescrizione, il lettore è avvisato che vi sono possibili rischi derivanti dall'uso
improprio di apparecchiature elettroniche ad alta frequenza ed alto voltaggio, in
particolare su patologie serie e con personale non qualificato, la sperimentazione
terapeutica deve essere eseguita sempre e solo sotto diretta responsabilità medica.
by Moreno
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