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TEMA 10 LE
TIGRI DELL'AMERICA LATINA
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L’ambiente naturale
Il 15% dei messicani è occupato nel settore
primario. Le “terre temperate” sono destinate ai cereali. Nelle umide zone costiere dominano le piantagioni di frutta tropicale,
canna da zucchero, cacao, caffè, agrumi.
Le “terre calde” e umide dei piccoli contadini sono destinate alla risicoltura per l’autoconsumo. Rilevante è l’allevamento di bovini,
praticato nelle vaste tenute situate nel Nord
del paese, e l’allevamento di pollame, destinato al consumo interno.
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Il Messico si sta industrializzando e un terzo del suo Pil proviene dal settore secondario. È l’unico paese del Centroamerica a
possedere risorse minerarie: argento,
piombo, oro. La maggior fonte di reddito
deriva dagli idrocarburi, e soprattutto dal
petrolio (quinto produttore mondiale e primo dell’America latina), i cui giacimenti sono situati lungo il golfo del Messico o in
mare aperto.
I settori maggiormente sviluppati sono quello
chimico, petrolchimico, meccanico, siderurgico, oltre a quelli tessile e alimentare.
Lungo il confine con gli Stati Uniti sono presenti oltre 2.000 piccole imprese di assemblaggio (dette maquilladoras): operano nei
settori elettrico, elettronico, automobilistico e lavorano su commesse statunitensi, impiegando molti lavoratori pagati con salari
irrisori.
Nonostante il decollo economico avviato,
il Messico conserva alcune caratteristiche tipiche di un paese in via di sviluppo: povertà, forti squilibri sociali e territoriali e un notevole indebitamento con
l’estero.
Il turismo è in forte sviluppo; molti tour
operator hanno costruito strutture moderne
per accogliere ogni anno circa 20 milioni di
turisti.
La popolazione messicana supera i 109
milioni di individui ed è quadruplicata negli ultimi cinquant’anni. La regione più
densamente abitata è quella centro-meridionale, la cosiddetta Mesa Centrale, un
altopiano dal clima temperato che fino dal
tempo degli aztechi è stato il cuore politico ed economico del paese. Qui sorgono
i maggiori centri urbani, fra cui la capitale,
Città del Messico, che conta oltre 18 milioni di abitanti.
Che cosa significhi il confine fra gli Usa e
il Messico, due paesi dallo sviluppo economico-sociale tanto differente, ce lo dimostra
la Green Line (Linea Verde), che dalla costa del Pacifico arriva al golfo del Messico.
Ogni giorno migliaia di individui la attraversano; si tratta per lo più di lavoratori regolari, occupati come operai, braccianti, addetti ai servizi più umili negli Usa, dove il
salario è sette volte superiore a quello messicano. Molti altri, gli irregolari, spesso contadini poveri, i cosiddetti campesinos, si
infiltrano clandestinamente negli Usa nel
tentativo di lasciarsi alle spalle la miseria
del loro paese.
Una piantagione di agave azzurra, pianta da
cui si estrae un distillato, chiamato tequila.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Il Messico, il più vasto paese dell’America
centrale (oltre 1,9 milioni di km2), dal confine settentrionale con gli Usa si estende verso sud per più di 2.500 km. È tagliato dal
tropico del Cancro, ma il suo clima dipende
soprattutto dalle diverse altitudini dei rilievi
(le Sierras), che ne coprono gran parte della
superficie.
Lungo le coste pacifiche e del Golfo del Messico, dove prevalgono le tierras calientes
(terre calde), la vegetazione è ricca; al crescere dell’altitudine si entra nelle tierras
templadas (terre temperate), dove la vegetazione si dirada, fino a lasciare il passo agli
altopiani più aridi delle tierras frias (terre
fredde) alle più elevate altitudini.
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La popolazione,
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PRIMO STATO: IL
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• LEZIONE 2 IL
TEMA 10 LE
TIGRI DELL'AMERICA LATINA
• LEZIONE 2 IL
PRIMO STATO: IL
MESSICO
(Sopra) Tjiuana è una città messicana posta lungo la frontiera con gli
Stati Uniti. Molte migliaia di clandestini varcano ogni anno il confine
in cerca di migliori condizioni di vita.
(A destra) Il sito archeologico di Palenque, nel Messico meridionale,
conserva grandiose vestigia della civiltà maya.
La storia e
l’ordinamento istituzionale
montuosa meridionale, che tuttora rivendicano una maggiore autonomia dal governo
centrale.
Per la sua estensione e per la varietà etnica della popolazione, il paese si è dato una
forma federale, che garantisce autonomia
ai suoi trentuno stati e al distretto federale della capitale.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Colonia spagnola dal XVI secolo, il Messico
ottenne l’indipendenza nel 1821. In seguito
perse un vasto territorio a favore degli Stati
Uniti, che favorirono i grandi proprietari terrieri e il mantenimento di un regime dittatoriale. Nel 1911 scoppiò una rivoluzione
contadina, che portò all’esproprio dei latifondi e alla ridistribuzione delle terre. Recentemente il paese ha intrapreso una politica
liberale, privatizzando terre e imprese di proprietà pubblica e aprendosi ai capitali stranieri. La forte crescita economica degli ultimi anni non ha prodotto miglioramenti per le
popolazioni indie del Chiapas, la regione
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