Lessico Storia dell’arte ABSIDE Struttura architettonica a pianta semicircolare o poligonale, coperta da calotta semisferica (conca o catino absidale). Già utilizzata nell’architettura romana, viene impiegata nella chiesa cristiana per chiudere sul fondo la navata centrale o anche le navate laterali e i due bracci del transetto. ARCHITRAVE Elemento architettonico orizzontale inferiore della trabeazione, sostenuto da colonne o da pilastri. ARCO Struttura architettonica fondamentale nella quale elementi curvilinei scaricano il peso delle costruzioni sovrastanti sui piedritti. Gli elementi su cui l’a. appoggia sono detti imposte e la loro distanza si chiama corda. L’a. è formato da conci tenuti insieme da malta o da cemento e il blocco a cuneo alla sommità dell’a. è detto chiave. I diversi tipi di archi vengono classificati in base all’andamento della curva. Si distinguono così tra i più frequentemente usati: CAPITELLO Elemento architettonico che conclude la colonna, situato sopra il fusto e sul quale poggia la trabeazione o si imposta l’arco. CAVEA Parte del teatro riservata al pubblico; aveva forma semicircolare a gradinate e poteva appoggiarsi a una collina (teatro greco) o reggersi autonomamente con opportune strutture di sostegno (teatro romano). COLLAGE CONTRAFFORTE CUPOLA HAPPENING Si ottiene incollando su una superficie, che può essere dipinta, materiali eterogenei (piccoli oggetti, ritagli, fotografie); anche i materiali possono subire un intervento pittorico, essere in parte sagomati o contornati. Si fa risalire l’invenzione del collage al cubismo, e in particolare ad alcune nature morte del 1912-1913 di Picasso, Braque e Gris. Il collage risponde a istanze formali e compositive ma anche all’intento di rifondare la concezione dell’opera d’arte, che da riproduzione della realtà diventa oggetto ricostruito e autosufficiente. Elemento architettonico in muratura posto trasversalmente in modo da controbilanciare dall’esterno forti spinte orizzontali (per esempio quelle prodotte da un arco) e scaricarle al suolo. Nell’architettura gotica i contrafforti impiegano un sistema di archi rampanti. Forma particolare di copertura a volta posta sopra ambienti a pianta circolare, quadrata, poligonale, sostenuta da pilastri o dalla stessa struttura muraria. Può essere impostata su una struttura poligonale (tamburo). (Termine inglese= evento, accadimento). Pratica artistica con carattere di spettacolo che associa diversi generi (musica, parola, danza, pittura, scultura, video). Ha uno svolgimento nello spazio e nel tempo, è basata sull’improvvisazione e sulla casualità (a partire da un canovaccio minimo ma senza una vera regia come nella performance) e sul coinvolgimento del pubblico, invitato a prendere parte all’azione con modalità di volta in volta diverse. Secondo una definizione di Rauschenberg, l’h. mira a «colmare il LUMEGGIATURA LUMINISMO MANDORLA ORDINI ARCHITETTONICI vuoto tra arte e vita», tra progetto artistico ed evento spontaneo. Sebbene preceduti da performances realizzate in ambito futurista, Bahhaus, surrealista, dadaista, gli h. sono un fenomeno tipico della scena artistica americana della seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento, scaturito dall’action painting, con la sua tensione ad estendere lo spazio pittorico, e dagli insegnamenti di J. Cage che nel 1952 orchestrò con Cunnincham, Tudor e Rauschenberg The Event, una storica serata in cui si fusero musica, danza, poesia e pittura. Tocco di luce ottenuto per mezzo di colori chiari, bianco, oro, su campi cromatici più scuri per rendere l’effetto di riflessi luminosi in alcune parti del dipinto. In pittura effetto di forti contrasti di luce e ombra; in scultura le forme stesse, con il loro movimento, possono creare tale effetto. Formella o cornice di forma ovale (simile quindi a una mandorla) dipinta o a rilievo, contenente l’immagine dell’Eterno in maestà, di Cristo o della Vergine, talvolta anche dell’arcangelo Gabriele nella scena dell’Annunciazione. Indica l’irradiarsi della luce, l’alone luminoso e sacro che circonda la figura. L’ordine architettonico è uno degli stili architettonici sviluppatisi a partire dall’età classica e successivamente codificati dalla cultura architettonica, ognuno distinto da proporzioni e dettagli caratteristici, generalmente riconoscibili dal tipo di colonna e capitello. Gli ordini riconosciuti sono cinque: dorico, ionico, corinzio, composito (dato dall’unione di ionico e corinzio) e tuscanico. POLIFORA Finestra con aperture ripartite da arcatelle poggianti su colonnine o montanti. Prende il nome dal numero di aperture. SFUMATO Fine chiaroscuro nel quale i colori passano gradualmente dai toni scuri a quelli chiari e i contorni delle figure vengono attenuati o completamente eliminati. Forma di illusionismo pittorico sviluppatesi particolarmente all’interno del genere della natura morta e prediletta dal collezionismo dei secoli XVII e XVIII. Il T. tende ad annullare la pittura in quanto tale per suscitare l’illusione ottica di materie (per esempio legno, marmo, tessuto ecc.) e di forme, e a vanificare la distinzione tra immagine pittorica e realtà tridimensionale mediante accorgimenti tecnici, cromatici e prospettici, atti a creare un’ingannevole continuità tra spazio pittorico e spazio reale. TROMPE-L’ŒIL TECNICHE