Moasca Il paese è situato tra il torrente Belbo e il rio Nizza su un colle verdeggiante dalla sommità vasta e piatta. L’economia è basata principalmente sull’agricoltura e, in particolare, sulla coltivazione della vite. Sono due le possibili interpretazioni riguardo alle origini del nome: il suffisso – asca farebbe pensare ad una derivazione ligure dal significato di “terra in mezzo alle acque”, mentre il nome Muasca potrebbe indicare i terreni di proprietà del romano Modius. All’inizio del Trecento i ghibellini De Castello trovarono qui rifugio, ma furono cacciati dai guelfi che nel 1308 li costrinsero ad abbandonare la loro fortezza. Il castello venne quindi distrutto dalla famiglia Solaro e ricostruito, nel 1353, sulle rovine della fortificazione rasa al suolo. Di questa costruzione oggi rimane l’imponente torre cilindrica. Attualmente è in corso un programma per il recupero della struttura ancora esistente. Da visitare, inoltre, la confraternita di San Rocco e la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Fra le particolarità gastronomiche si segnala una gustosa marmellata, ottenuta con le more del gelso, ed utilizzata in vari dolci che sono i protagonisti della “Festa della torta ’d Mu” fra maggio e giugno. PAESAGGIO: colline e vigneti GUSTO: marmellata di more, dolci STORIA: Liguri, Romani, De Castello, Solaro VINI: Barbera d’Asti, Moscato d’Asti, Asti Spumante ARTE: torre cilindrica, confraternita di San Rocco, parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo