AIAS – ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L’ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI 41° CONVEGNO NAZIONALE, 5-8 SETTEMBRE 2012, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA AIAS 2012 - 130 SVILUPPO DI UNA MACCHINA A ULTRASUONI PER PROVE DI FATICA GIGACICLICA D.S. Paolinoa, M. Rossettob, G. Chiandussic, A. Tridellod a,b,c,d Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino, a e-mail: [email protected] b e-mail: [email protected] c e-mail: [email protected] d e-mail: [email protected] Sommario La necessità tipica di alcuni settori specifici dell’industria manifatturiera di realizzare componenti strutturali caratterizzati da vita a fatica sempre maggiore, finanche a 10 miliardi di cicli (fatica gigaciclica), ha richiesto lo sviluppo di metodologie sperimentali per lo studio e la valutazione delle proprietà meccaniche dei materiali adeguate dal punto di vista dell’impegno temporale ed economico. Le attrezzature sperimentali per prove di fatica di tipo convenzionale richiedono tempi di prova troppo elevati. Una soluzione comunemente adottata è quella di aumentare la frequenza del ciclo di sollecitazione realizzando attrezzature di prova operanti in condizioni di risonanza in grado di raggiungere frequenze pari a 20 kHz (ultrasuoni). Gli autori hanno recentemente sviluppato un prototipo di attrezzatura sperimentale a ultrasuoni per prove di fatica in trazione-compressione con tensione media nulla; l’articolo descrive le diverse fasi di realizzazione del prototipo mettendo in luce le problematiche affrontate. Abstract The requirement of specific industrial fields for structural components with even larger fatigue lives, up to 1010 cycles (gigacycle fatigue), leads to the development of proper experimental methodologies for material characterization. Traditional testing machines would be unacceptable with respect to time and cost constraints. A common trend is to increase the loading frequency and to set up testing machine working in resonance condition up to 20 kHz (ultrasonic frequency). The authors have recently developed an ultrasonic testing prototype for uniaxial fatigue tests with mean stress equal to zero. The present article describes the design phases, pointing out the faced criticalities. Parole chiave: fatica gigaciclica, macchina a ultrasuoni, sonotrodo. 1. INTRODUZIONE Per molti anni, la progettazione dei componenti meccanici si è basata su dati di fatica ottenuti sollecitando i provini fino ad un numero massimo di cicli generalmente inferiore a 10 . A partire da Whöler e in accordo con la maggior parte delle normative internazionali di prova [1-3], si è ammesso che, oltre tale valore di durata, i provini (in particolare quelli in acciaio) fossero in grado di vivere indefinitamente. Tale idealizzazione è stata posta in forte discussione [4,5] dai risultati sperimentali ottenuti da alcuni gruppi di ricerca [6-8]. In effetti, la crescente richiesta di componenti meccanici con durate ampiamente superiori a 10 cicli (finanche a 10 miliardi di cicli) e il forte interesse per il 41° CONVEGNO NAZIONALE – VICENZA, 5-8 SETTEMBRE 2012 comportamento dei materiali per numeri di cicli di affaticamento superiori a quelli generalmente esaminati hanno portato allo sviluppo e alla diffusione di macchine di prova a fatica in grado di raggiungere 1010 cicli in meno di una settimana [4]. Nella maggior parte dei casi, il ciclo di carico in tali macchine di prova è ottenuto mediante un dispositivo che genera un segnale elettrico con frequenza pari a 20 kHz a sua volta trasformato da un trasduttore piezoelettrico in oscillazioni meccaniche di pari frequenza (da cui la denominazione classica di macchine a ultrasuoni) [4,6]. Grazie ai risultati sperimentali ottenuti con le macchine ad ultrasuoni, si sono potute indagare modalità di cedimento dei materiali non previste (ad esempio, in acciai alto-resistenziali, nucleazione di cricche interne per tensioni inferiori al limite di fatica convenzionale [9-11]). La fatica gigaciclica è pertanto un campo d’indagine di crescente interesse della ricerca sul comportamento dei materiali e rappresenta la nuova frontiera progettuale di molti componenti meccanici. Gli autori hanno recentemente sviluppato un prototipo di macchina ad ultrasuoni per prove di trazionecompressione a tensione media nulla in campo gigaciclico. 2. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO L’attrezzatura di prova sfrutta la condizione di risonanza del sistema costituito da sonotrodo e provino. La Figura 1 illustra le forme modali relative a spostamenti longitudinali e tensioni normali assiali di funzionamento del sistema. La forma modale relativa al campo di spostamenti deve avere un ventre in corrispondenza del punto di applicazione della forzante assiale (trasduttore piezoelettrico), un nodo in corrispondenza del punto di sospensione del sistema sulla struttura portante e un nodo in corrispondenza della sezione ristretta del provino. Il nodo della forma modale del campo degli spostamenti in corrispondenza della sezione ristretta del provino corrisponde ad un ventre della forma modale relativa al campo delle tensioni; l’ampiezza di tale ventre può essere controllata attraverso l’ampiezza di oscillazione della forzante e attraverso la geometria del sonotrodo interposto tra trasduttore piezoelettrico e provino. Figura 1: Schema di funzionamento dell’attrezzatura sperimentale a ultrasuoni. Poiché il sistema vibra in risonanza, in condizioni di sollecitazioni a tensione media nulla, un’estremità del provino è libera. Le geometrie di sonotrodo e provini sono definite in modo da vibrare in risonanza alla frequenza ultrasonora imposta dal sistema generatore-trasduttore. Il dimensionamento di sonotrodo e provini è basato sull’equazione delle onde longitudinali in un materiale elastico a sezione variabile: · , · , 0. (1) il modulo di Young dinamico del dove rappresenta la densità del materiale (supposta costante), materiale, la sezione variabile lungo la coordinata assiale e , lo spostamento assiale in funzione di e del tempo . La soluzione in termini di spostamento dell’Equazione (1) è un’onda stazionaria con ampiezza, , funzione della coordinata assiale e ottenibile risolvendo la seguente equazione: 0, (2) 41° CONVEGNO NAZIONALE – VICENZA, 5-8 SETTEMBRE 2012 dove l’apice indica l’operatore di derivazione, frequenza di risonanza voluta. Nel caso di sezione costante (tratto cilindrico) si ha soluzione: cos sin ⁄ 2 e ⁄ ⁄ , essendo la 0 e la (2) è facilmente risolvibile con , (3) possono essere ottenute imponendo opportune condizioni al contorno. dove le costanti e Il tratto a sezione variabile di sonotrodo e provini è costituito da un raccordo circolare approssimabile con un profilo iperbolico (errore massimo sul profilo pari a 1,8 %) [4]. Se si considera l’approssimazione iperbolica è possibile giungere ad una soluzione esplicita per : , dove anche le costanti (4) e possono essere ottenute imponendo opportune condizioni al contorno. 3. ATTREZZATURA SPERIMENTALE Gli elementi principali costituenti la macchina sono: il sistema di supporto (per isolamento vibrazionale), il generatore elettrico a ultrasuoni (per conversione del segnale elettrico da 50 Hz a 20 kHz), il trasduttore piezoelettrico (per conversione del segnale elettrico in oscillazione meccanica), il sonotrodo (per amplificazione delle oscillazioni meccaniche), i provini. Il sistema di supporto, il generatore e il trasduttore sono stati scelti facendo riferimento a componenti disponibili in commercio; il sonotrodo e i provini sono stati progettati e realizzati internamente. La Figura 2 mostra il prototipo realizzato. a) b) Figura 2: Prototipo di macchina a ultrasuoni: a) vista generale; b) dettaglio di trasduttore piezoelettrico, sonotrodo e provino. Durante lo sviluppo del prototipo sono state affrontate le problematiche legate alla valutazione della tensione applicata nella sezione ristretta del provino e al riscaldamento dello stesso durante la prova. A tal fine è stato progettato, in ambiente LabVIEW, un sistema di controllo continuo della temperatura del provino e di valutazione delle sollecitazioni applicate. 41° CONVEGNO NAZIONALE – VICENZA, 5-8 SETTEMBRE 2012 3.1 Struttura di supporto e sistema generatore-trasduttore La scelta e l’installazione della base di appoggio della macchina e del sistema di supporto del sistema costituito dal trasduttore piezoelettrico, dal sonotrodo e dal provino hanno rappresentato la fase preliminare di sviluppo del prototipo. Per quanto riguarda la base d’appoggio, si è optato per un tavolo rigido antivibrante (TMC 783-443-12R) in grado di isolare la macchina dalle vibrazioni a terra e, al contempo, assicurare una sufficiente rigidezza del basamento. Il sistema di supporto, assemblato con componenti commerciali Bosch-Rexroth, è stato progettato e realizzato in modo tale da poter sospendere verticalmente il sistema dei tre componenti (linea d’asse dei componenti ortogonale al basamento) e pertanto ridurre eventuali effetti spuri di flessione sul provino dovuti alla gravità. I trasduttori piezoelettrici disponibili in commercio con relativo sistema di eccitazione e controllo (generatore a ultrasuoni) sono stati analizzati e confrontati. La scelta è ricaduta su un sistema generatore-trasduttore in grado di vibrare con ampiezza regolabile tra 12,5 e 25 m e ad una frequenza variabile nel range 20 kHz ± 5 % (Sirius Electric SE-09 US 2000-20). Il generatore acquistato ricerca in automatico la frequenza di risonanza del sistema trasduttoresonotrodo-provino mediante un controllo interno di tipo PID basato sul controllo dell’energia assorbita. Individuata la frequenza di lavoro al primo avvio, la ricerca automatica viene disattivata (modifica del programma di controllo non presente inizialmente e richiesta al produttore) e il generatore mantiene inalterata la frequenza nei successivi cicli di accensione-spegnimento del trasduttore, necessari per il controllo della temperatura del provino. 3.2 Provino Il desiderio di uniformare il più possibile i provini da utilizzare in prove di fatica a ultrasuoni, ad alto numero di cicli a flessione rotante e a trazione compressione (vibroforo e macchina idraulica) ha portato alla definizione di una geometria in accordo con le normative sperimentali di riferimento [12, 13]. Il profilo identificato, di tipo Hourglass, è mostrato in Figura 3. Figura 3: Profilo del provino in accordo con [12,13]. Per la sezione ristretta del provino si è imposto un diametro, , pari a 10 mm; da cui si ottiene (Figura 3) un raggio di raccordo, , pari a 80 mm. Tramite semplici considerazioni geometriche, si può anche determinare la lunghezza, , del tratto raccordato: 27,8 mm. 210 MPa, Supponendo di assumere come materiale base del provino un comune acciaio ( l’ampiezza dell’oscillazione dello spostamento all’interfaccia fra 7800 kg/m3), detta sonotrodo e provino si ottiene, a partire dall’Equazione (3): . 41° CONVEGNO NAZIONALE – VICENZA, 5-8 SETTEMBRE 2012 Imponendo le condizioni di continuità di spostamenti e deformazioni sulla sezione di passaggio tra il tratto a sezione variabile e il tratto a sezione costante del provino, è possibile ottenere il valore di (Figura 3): arctan 14,9 mm, arccosh 2 ⁄ ⁄ dove e √ . 3.3. Sonotrodo Il sonotrodo è progettato per incrementare l’ampiezza di oscillazione dello spostamento imposta dal trasduttore piezoelettrico. Il materiale scelto per la realizzazione del sonotrodo è l’Ergal 7075, lega di alluminio con ottime caratteristiche di resistenza e basso smorzamento interno per applicazioni ad alta frequenza. Il profilo scelto per il sonotrodo, mostrato in Figura 4, è di tipo iperbolico-cilindrico per garantire le migliori proprietà di amplificazione. Figura 4: Profilo del sonotrodo. Per la sezione ristretta del sonotrodo si è imposto un diametro pari a 20 mm coincidente con il del tratto cilindrico diametro della sezione di testa del provino cui è unito (Figura 4). Il diametro (Figura 4) è stato scelto con l’obiettivo di rendere massimo il rapporto di amplificazione compatibilmente con le dimensioni del tondo grezzo da lavorare (cilindro di diametro pari a 89,5 mm) un valore pari a 80 mm in e con le dimensioni del trasduttore piezoelettrico. Si è infine scelto per grado di soddisfare i requisiti richiesti di amplificazione e i vincoli dimensionali. del tratto cilindrico (Figura 4) si è seguito un approccio analiticoPer determinare la lunghezza 13795 Hz) sperimentale. In particolare, valutata sperimentalmente la frequenza di risonanza ( del primo modo assiale del grezzo (lunghezza 183 mm), si è determinata la corrispondente : velocità di propagazione dell’onda nel materiale ⁄ 2 . Impostando come frequenza di risonanza la frequenza desiderata ( lunghezza è ricavabile dalla (5) come segue: 0,5 63,1 mm, (5) 20000 Hz), a parità di , la 41° CONVEGNO NAZIONALE – VICENZA, 5-8 SETTEMBRE 2012 dove il coefficiente 0,5 tiene conto del fatto che nel tratto cilindrico del sonotrodo si impone il passaggio di un quarto d’onda (nodo degli spostamenti nella sezione di transizione in corrispondenza di e ventre degli spostamenti nella sezione di interfaccia con il trasduttore piezoelettrico in ). corrispondenza di Relativamente al tratto a sezione variabile, imponendo che gli spostamenti siano massimi nella sezione a contatto con il provino e volendo garantire la continuità degli spostamenti nella sezione di del tratto (Figura 4) deve transizione, a partire dall’Equazione (4), si ottiene che la lunghezza soddisfare la seguente equazione: ⁄ ⁄ 0, che, risolta numericamente in funzione di , fornisce 104,2 mm. Definita la geometria del sonotrodo e imponendo la continuità delle deformazioni nella sezione di transizione, è possibile calcolare attraverso le Equazioni (3) e (4) il fattore di amplificazione in modo analitico: 4,47. 3.4. Sistema di controllo La valutazione della tensione alternata applicata nella sezione ristretta del provino durante la prova di fatica è di fondamentale importanza. Poiché la distribuzione degli spostamenti fornisce un’indicazione indiretta delle tensioni agenti sul provino supposto idealmente isotropo lineare elastico, si è deciso di monitorare in continuo gli spostamenti dell’estremità libera del provino mediante un sistema di misura basato sul principio della triangolazione laser con frequenza di campionamento massima pari a 392 kHz (KEYENCE LK-G5000 con testina LK-H022). Al fine di verificare sperimentalmente il legame tra gli spostamenti misurati all’estremità libera e le tensioni nella sezione ristretta del provino, è in programma un’attività di calibrazione del sistema di misura delle tensioni mediante rosette estensimetriche incollate nella sezione ristretta del provino e collegate a mezzo ponte. Si prevede in tal modo di valutare, con frequenza di campionamento fino a 2 MHz (centralina di condizionamento del segnale ELSYS SGA2-Box/7), le deformazioni effettivamente presenti nella sezione ristretta. L’acquisizione simultanea dei segnali di deformazione degli estensimetri e del segnale di spostamento del laser attraverso una scheda di acquisizione ad alta frequenza (National Instruments PCle-6363) permetterà infine di correlare direttamente gli spostamenti all’estremità libera e la deformazione nella sezione ristretta del provino. Il surriscaldamento del provino dovuto all’isteresi del materiale è stato tenuto sotto controllo alternando cicli di accensione e spegnimento del trasduttore piezoelettrico sulla base del monitoraggio continuo della temperatura rilevata nella sezione ristretta tramite un sensore ad infrarossi. A tale scopo è stata sviluppata un’interfaccia utente in ambiente LabVIEW (Figura 5). Figura 5: Interfaccia utente in ambiente LabVIEW. 41° CONVEGNO NAZIONALE – VICENZA, 5-8 SETTEMBRE 2012 4. CONCLUSIONI L’articolo descrive l’attività di progetto e di sviluppo di un prototipo di attrezzatura sperimentale per prove di fatica gigaciclica funzionante in risonanza. Rispetto alle tradizionali attrezzature di prova, la progettazione è in questo più complessa data l’alta frequenza di carico e le elevate temperature sviluppate. La progettazione dei componenti (sonotrodo e provino) è stata condotta analiticamente sulla base delle equazioni di propagazione delle onde nei mezzi elastici. Un sistema di controllo retroazionato, sviluppato in ambiente LabVIEW, consente di monitorare in continuo la temperatura e lo stato di tensione nella sezione ristretta del provino. Al fine di limitare la temperatura massima raggiunta durante la prova, il sistema provvede in automatico a gestire cicli di accensione/spegnimento del trasduttore piezoelettrico. RINGRAZIAMENTI Gli autori desiderano ringraziare la Regione Piemonte per il supporto finanziario fornito nell’ambito del Progetto Regionale NGP – Bando Misura II.3. BIBLIOGRAFIA [1] ASTM standard E 739 – 91 (Reapproved 2004), Standard Practice for Statistical Analysis of Linear or Linearized Stress-Life (S-N) and Strain-Life (-N) Fatigue Data, American Society for Testing and Materials, Philadelphia, (2004). [2] ISO standard 12107:2003, Metallic materials – Fatigue testing – Statistical planning and analysis of data, International Standard Organization, Genève, (2003). 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