UNGDCEC. Giù le mani dai giovani - fiscal-focus.info

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21 Ottobre 2014
Pensare a un sistema pensionistico più equo. Inasprimento rendite finanziarie su casse professionali
danneggia i giovani.
Le coperture della manovra - La previdenza è un tema delicato per i professionisti e lo è diventato ancor di più quando a
essere interessati sono i giovani iscritti agli Ordini professionali. Sul punto è recentemente intervenuta l’Unione nazionale
dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, che è insorta al diffondersi dell’indiscrezione in base alla quale la
manovra economica 2015 potrebbe attingere le proprie coperture finanziarie anche dall’inasprimento della tassazione
sulle rendite finanziarie delle casse dei professionisti, con passaggio dell’aliquota dal 20% al 26%. È indubbio che se tale
notizia dovesse trovare ulteriori conferme, per i giovani commercialisti sarebbe motivo di un pericoloso turbine di
preoccupazioni.
Squilibri intergenerazionali – Il principale problema rilevato nel contesto previdenziale italiano, in generale, e in quello
professionale, nello specifico, è la mancanza di equità intergenerazionale e dei connessi privilegi acquisiti. Questo scenario
ha nettamente diviso le generazioni tra quelle che possono vantare di questi requisiti e quelle che ne sono state private. “I
sistemi contributivi, come noto, possono restituire una rendita pensionistica capace di far fronte alla vecchiaia, ma non
potranno mai consentire di ottenere un reddito sostitutivo di quello dell’età attiva. L’unica leva che può rendere una
pensione calcolata con il metodo contributivo sufficiente allo scopo è l’accumulo, anno per anno, delle rendite sul capitale
risparmiato. Una così aspra tassazione su tali rendite, con l’aggravio nelle casse dei professionisti della piena tassazione
della pensione e, quindi, di una duplicazione di tassazione, comporta un gravissimo vulnus, tale da vanificare in buona
parte lo sforzo e i sacrifici fatti per accumulare il montante necessario per una pensione che garantisca una serena
vecchiaia”, ha spiegato la sigla sindacale. Il parere di cui l’associazione si è fatta portavoce è che, proprio a fronte di
siffatte iniquità, le giovani generazioni dovrebbero essere destinatarie di sgravi fiscali, non invece di aggravi come
effettivamente avviene.
Sanare questa situazione – Si tratta senza dubbio di uno scenario che va sanato. I giovani commercialisti dell’Unione
sono ben consapevoli d’esser chiamati a fare dei sacrifici in un momento storico in cui l’intero piatto delle risorse
economiche del paese piange. Tuttavia non accettano di dover esser sempre i soli a dover pagare le conseguenze del
dissesto. “FINO ALLA POVERTÀ CI ARRIVIAMO, GRADIREMMO EVITARE LA MISERIA!”, gridano i giovani professionisti.
Pertanto la sigla sindacale procederà nel proprio lavoro di rappresentanza, facendo la voce grossa nei casi in cui i diritti
degli iscritti dovessero essere nuovamente calpestati, ma non si esimerà dal dare il proprio contributo costruttivo qualora
si decidesse finalmente di ragionare in maniera congiunta su un sistema previdenziale equo sia sul fronte pubblico che su
quello privato. “I sistemi pensionistici vivono oggi un delicato equilibrio tra equità e sostenibilità. L’Unione Giovani Dottori
Commercialisti ed Esperti Contabili è da anni che ricorda a tutti che NON C’È EQUILIBRIO SENZA EQUITÀ!!!!!!!!!!! Evitiamo di
aggravare con dannose forme di tassazione equilibri possibili, ma complicati. Questa tassazione aggrava l’iniquità in
danno delle giovani generazioni, prima ancora che appesantire gli equilibri finanziari della casse di previdenza, proprio
perché mina alle fondamenta i sistemi contributivi che caratterizzano le pensioni delle giovani generazioni. Invocare i
principi costituzionali per difendere l’iniquità è un insulto alla nostra bella costituzione, noi siamo convinti che i principi di
uguaglianza in essa contenuti siano già chiari sul fatto che alcune generazioni non possono godere di benefici in danno di
altre, ma se così fosse allora forse è venuto il momento di cambiarla. Non aggraviamo i sistemi previdenziali, sosteniamoli!
Ne va del futuro del Paese!”, conclude l’Unione.
Autore: Redazione Fiscal Focus
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