T2.6 G.A.L. TERRE DI MURGIA S.C.a.R.L. ABACO DELLE ESSENZE REGIONE PUGLIA COMUNE DI ALTAMURA Progetto architettonico Definitivo PROGETTISTI phD. Rosa Giacomobello (capogruppo) arch. Pasquale Tufariello ing. Antonio Vincenzo Di Giulio ing. Rosanna Pitrelli CONSULENTI LIGHTING E EXHIBIT Savetheclock design studio designer Claudia Giacomobello designer Giovanni Liotta archivio 0214 luglio 2014 PROGETTO DI ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI AI FIN I D E LL A CR E AZ IONE DI CE NTR I DI IN FORM A ZION E E DI ACCOGLIENZA TURISTICA DEL MONASTERO DEL SOCCORSO ABACO DELLE ESSENZE L'albero di Giuda o siliquastro, nome comune per cercis siliquastrum, appartenente alla famiglia delle Leguminosae, un albero di un certo fascino originario dell'Europa del sud e dell'Asia Minore. Esso si presenta come un albero caducifoglio dalle medie dimensioni, arrivando ad un altezza vicina ai 10 metri. Una delle caratteristiche della sua bellezza la fitta ramificazione che celebra un trionfo di fiori dall'affascinante rosa molto vivace. Solitamente la sua coltivazione avviene in modo isolato o lungo i viali, in cui molto si apprezza le leggiadria del suo fogliame, lo sviluppo di una chioma espansa e la notevole fioritura che con il suo colore acceso contrasta in modo suggestivo con la corteccia scura, donando all'albero un notevole valore ornamentale. Ha uno sviluppo per il quale i rami provvisti di corteccia nera si indirizzano verso il basso e sono coperti da foglie rotonde e reniformi. Gli alberi di Giuda si rendono particolarmente adatti per la composizione di bordure miste, evidenziando la loro bellezza specie se si vanno a sviluppare in un sottobosco di bulbose con un'attardata fioritura nella stagione primaverile. E' bene ricordare che il siliquastro, nativo dei luoghi mediterranei, cresce assai agevolmente in ambienti dal clima mite, mentre ha serie a svilupparsi in ambienti dal clima rigido. Le foglie dell'albero di Giuda si presentano rotonde e reniformi, con una larghezza che arriva a dieci centimetri circa e hanno colore verde acceso nella pagina superiore, chiaro in quella inferiore. Queste sono glabre e picciolate e in autunno tendono a un colore purpureo. I fiori, si detto, sono uno dei motivi di maggior apprezzamento per la pianta. Essi, come spesso accade per le Leguminosae, sbocciano prima della comparsa delle foglie a primavera inoltrata. Hanno una forma assai graziosa e crescono in gruppo sul legno dei rami nudi. Hanno un vivace colore rosa-lilla , assomigliano come forma ai fiori del pisello, e sono seguiti da baccelli color cremisi che contengono i semi. I frutti si presentano come legumi penduli e di colore scuro, che persistono durante tutta la stagione invernale. V1 PROGETTO DI ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI AI FIN I D E LL A CR E AZ IONE DI CE NTR I DI IN FORM A ZION E E DI ACCOGLIENZA TURISTICA DEL MONASTERO DEL SOCCORSO ABACO DELLE ESSENZE V2 Divisione: Spermatophyta Sottodivisione: Angiospermae Classe: Dicotyledones Famiglia: Ulmaceae Pianta originaria dell'Europa centromeridionale e della regione caucasica. In Italia frequente in ogni zona fino ai 1.000 metri. La diffusione della grafiosi, una malattia fungina, ne ha ridotto notevolmente la presenza. Caratteristiche generali Dimensione e portamento Tronco e corteccia Tronco diritto, molto ramoso. Corteccia opaca, rugosa, il colore varia dal grigio al bruno, fessurata in piccole placche e solcata longitudinalmente. Foglie Foglie decidue, semplici, inserzione alterna , lamina ovale, base asimmetrica, apice appuntito. Strutture riproduttive Fiori ermafroditi, sessili, riuniti a gruppi, colore rosso (antere). I frutti, samare riunite in gruppi, maturano in estate. Usi Un tempo veniva usato come tutore della vite. Il legno di Olmo campestre, di buona facilmente lavorabile e resistente all'acqua, usato per la costruzione di mobili, porte, pavimenti e nella produzione di compensato. Non un buon combustibile. La pianta viene anche impiegata a scopo ornamentale in parchi e giardini PROGETTO DI ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI AI FIN I D E LL A CR E AZ IONE DI CE NTR I DI IN FORM A ZION E E DI ACCOGLIENZA TURISTICA DEL MONASTERO DEL SOCCORSO ABACO DELLE ESSENZE L' arancio (Citrus sinensis) V3 un albero da frutto appartenente al L'arancio un albero che arrivare fino a 12 metri, dalle foglie allungate e carnose e dai fiori candidi. I germogli sono sempre verdi, mai rossastri. I frutti sono rotondi e sia la buccia sia la polpa sono del tipico colore arancione. Il periodo di riposo dell'arancio di soli tre mesi, per cui succede che l'albero fiorisca e fruttifichi contemporaneamente. I primi frutti si possono raccogliere in novembre (navelina), e gli ultimi a maggio giugno (valencia late). Un albero adulto produce circa 500 frutti all'anno. La buccia del frutto dell 'arancio una preziosa fonte di essenze utilizzata come olio essenziale di arancia per la produzione di liquori e per aromatizzare detersivi. Sempre dalla lavorazione delle arance si ottiene il terpene d'arancia utilizzato come solvente naturale nelle industrie di vernici. Nell'industria farmaceutica viene esclusivamente utilizzato per le Il limone (Citrus limon) un albero da frutto appartenente al genere Citrus e alla famiglia delle Rutaceae. Il limone un albero che raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono bianchi e violetti. Il frutto giallo all'esterno e quasi incolore all'interno, di forma sferica fino ad ovale, spesso con una protuberanza all'apice e appuntito all'altra La buccia essere da molto ruvida a liscia, o meno foderata all'interno con una massa bianca spugnosa detta albedo. Solitamente i limoni si coltivano per la produzione di frutti ma anche a scopo ornamentale. Il succo del limone viene utilizzato nell'industria conserviera, mentre l'olio essenziale di limone usato nell'industria alimentare come aromatizzante, in quella profumiera e in quella per la produzione di detersivi. anche in farmacia molto usato come antiemorragico, disinfettante, valido per abbassare la pressione arteriosa e curare artriti, reumatismi, vene varicose, raffreddori e influenze. PROGETTO DI ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI AI FIN I D E LL A CR E AZ IONE DI CE NTR I DI IN FORM A ZION E E DI ACCOGLIENZA TURISTICA DEL MONASTERO DEL SOCCORSO ABACO DELLE ESSENZE L'ippocastano o castagno d'India (Aesculus hippocastanum) un albero molto usato come ornamentale nei viali o come pianta isolata. Crea una zona d'ombra molto grande e fitta. L'Ippocastano arrivare a 25-30 metri di altezza; presenta un portamento arboreo elegante ed imponente. La chioma espansa, raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro restando molto compatta. L'aspetto tondeggiante o piramidale, a causa dei rami inferiori che hanno andamento orizzontale. Le foglie dell'ippocastano sono decidue, palmato-settate, con inserzione opposta, mediante un picciolo di cm, su rametti bruni o verdastri e leggermente pubescenti. Ciascuna foglia, che arrivare a oltre 20 cm di lunghezza, costituita da 5-7 lamine obovate con apice acuminato e base stretta. Il margine doppiamente seghettato, la nervatura risulta ben marcata. Il picciolo non ha stipole, ma una base allargata ed una fenditura che lo solca. Le foglie sono di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con una leggera sulle nervature, in quella inferiore. La pianta ha fiori ermafroditi a simmetria bilaterale, costituiti da un piccolo calice a 5 lobi ed una corolla con 5 petali bianchi, spesso macchiati di rosa o giallo al centro. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (fino 20 cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di aprile - maggio. I frutti sono grosse capsule rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che si aprono in tre valve e contengono un grosso seme o anche semi di colore bruno lucido che prendono il nome di castagna matta. Hanno un sapore amaro e sviluppano un odore molto sgradevole durante la cottura; sono leggermente tossici quindi non commestibili. Longevo e rustico, tollera le basse temperature e non ha particolari esigenze in fatto di suolo, anche se cresce meglio nei terreni fertili. poco resistente alla del terreno e gli agenti inquinanti atmosferici, ai quali reagisce con arrossamento dei margini fogliari e disseccamento precoce della lamina. V4 PROGETTO DI ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI AI FIN I D E LL A CR E AZ IONE DI CE NTR I DI IN FORM A ZION E E DI ACCOGLIENZA TURISTICA DEL MONASTERO DEL SOCCORSO ABACO DELLE ESSENZE V5 MANTO ERBOSO Il prato inglese un tappeto erboso costituito da erbe che lo rendono molto uniforme, sia nel colore che Gli amanti del giardinaggio amano molto questo prato, considerato segno di perfezione architettonica. Per mantenere un prato inglese nelle condizioni appena descritte, bisogna ricorrere ad attente e frequenti operazioni di manutenzione, come irrigazioni e tagli, questo prato, proprio come dice il nome, adatto al clima freddo e umido delle campagne inglesi, mentre risente in negativo dei climi aridi e secchi tipici delle estati del Sud Italia. Tuttavia, se proprio si ama realizzare un bel prato inglese, non esistono divieti in tal senso, ma solo alcune regole, o meno l prato inglese si ottiene seminando alcune specifiche specie di graminacee, tra cui Agrostis tenuis, Agrostis stolonifera, Lolium italicum, Lolium perenne, Poa pratensis, Poa annua, Festuca rubra, Festuca ovina e Festuca arundinacea. In alternativa alla semina, il prato inglese si realizzare tramite delle zolle precoltivate che consentono un notevole risparmio di tempo e costi del prato stesso. In entrambi i casi, procedere alla preparazione del terreno, che si rivolta con la vanga o la zappa, si diserba, per eliminare eventuali erbe infestanti, e si concima con fertilizzanti organici. Nella concimazione di fondo che precede la semina del prato si consiglia di usare del letame maturo. La preparazione del terreno va effettuata in anticipo rispetto alla semina, che deve avvenire in primavera o in autunno. Queste stagioni intermedie sono ideali per interrare i semi, in quanto il clima temperato e con il giusto grado di Il prato a rotoli si invece, implementare durante qualsiasi Nella manutenzione del prato inglese rientrano le annaffiature, la concimazione ed i tagli. Soprattutto le annaffiature, devono essere regolari, abbondanti e profonde. In caso di irrigazione manuale bisogna procedere ogni giorno, ma nel caso il prato sia troppo esteso, potrebbe rivelarsi troppo faticosa. Nelle grandi superfici si implementare un impianto automatico di irrigazione a pioggia, che abbondante acqua al prato due volte la settimana. per il prato inglese, molto importante, le erbe che lo compongono sono molto suscettibili del sole e alla Le irrigazioni devono far giungere in per garantire lo sviluppo di provocare lo sviluppo delle radici nella parte alta del terreno e di farle seccare in seguito dei raggi solari. Il prato inglese necessita di una buona concimazione PROGETTO DI ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI AI FIN I D E LL A CR E AZ IONE DI CE NTR I DI IN FORM A ZION E E DI ACCOGLIENZA TURISTICA DEL MONASTERO DEL SOCCORSO ABACO DELLE ESSENZE V6 Trachelospermum jasminoides Lem., Jard. Fleur. i. (1851) t. 61. (sin. Rhynchospermum jasminoides, nome volgare falso gelsomino o rincospermo, con le varianti "rincosperma", un arbusto rampicante "ringospermo", "ringosperma") sempreverde e sarmentoso, con crescita medio-veloce. Le foglie sono sempreverdi, opposte, coriacee e semplici, il picciolo breve, la lamina lanceolata (2-3 x 3-5 cm) e lucida. Le infiorescenze sono delle cime pauciflore. I fiori sono pentameri, sinsepali e sinpetali, con 5 stami inseriti sulla corolla rotata e bianca (3 cm), l'ovario supero a due carpelli La pianta fiorisce da aprile a luglio. Si usa in giardino a masse per la formazione di spalliere, pergolati, muri fioriti, siepi. Gradisce il sole, ma accetta la mezz'ombra. Rustico, tollera sia il caldo sia il freddo (non teme il gelo). Potatura di formazione e contenimento. Teme le potature eccessive e/o dei rami principali, che possono causare rallentamento nella crescita. Si adatta a tutti i tipi di suolo, anche calcarei. La messa a dimora deve osservare una distanza di circa 40 cm in giardino. Richiede innaffiature regolari, ma resiste a brevi periodi di PROGETTO DI ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI AI FIN I D E LL A CR E AZ IONE DI CE NTR I DI IN FORM A ZION E E DI ACCOGLIENZA TURISTICA DEL MONASTERO DEL SOCCORSO MAGGIORANA ERBA CIPOLLINA MENTA PEPERITA ORIGANO TIMO LENTISCO ABACO DELLE ESSENZE FUNGO CARDONCELLO ASPARAGO SELVATICO VERBENA ODOROSA FINOCCHIETTO SELVATICO GINESTRA ODOROSA LAMPASCIONE ELICRISO ROSMARINO CARCIOFO SALVIA V7