ESERCITAZIONE FISICA GENERALE 18/11/2013 Si risolvano gli esercizi esprimendo i risultati finali nelle unità del SI con due cifre significative Problema 1 Un corpo scivola, partendo da fermo, dalla sommità del tetto di una casa, inclinato di un angolo θ = 25o rispetto all’orizzontale (Fig. 1, sinistra). Il tetto presenta coefficiente di attrito dinamico µ = 0.20. Il corpo si stacca dal tetto con una velocità in modulo pari a v = 6.9 m/s; la base del tetto si trova a una quota h = 10 m rispetto a terra. Determinare a) la lunghezza L del tetto; b) la distanza d dalla casa alla quale il corpo tocca terra. Problema 2 Una pallina di massa m = 1.5 kg viene lanciata orizzontalmente con velocità v0 = 3.2 m/s contro un blocchetto di massa M = 2.0 kg inizialmente fermo su un piano orizzontale scabro che presenta un coefficiente di attrito dinamico µd = 0.53. L’urto tra pallina e blocchetto è totalmente anelastico. Il blocchetto è attaccato all’estremità di una molla il cui altro estremo è fissato a una parete (Fig. 1, destra). In seguito all’urto, la molla subisce un accorciamento massimo di ∆x = 13 cm. Determinare: a) la velocità V del sistema pallina+blocchetto immediatamente dopo l’urto; b) la costante elastica k della molla. Figura 1: Illustrazioni relative all’esercizio 1 (sinistra) e 2 (destra). ESERCITAZIONE FISICA GENERALE 18/11/2013 Soluzioni Problema 1 a) Si può risolvere in due modi diversi. Un primo metodo consiste nello scrivere le forze e quindi determinare l’accelerazione; una volta trovata l’accelerazione si può risalire alla legge oraria e quindi allo spazio percorso. Un metodo alternativo consiste nell’utilizzare il lavoro e l’energia. Dato che siamo in presenza di forze non conservative (c’è infatti attrito), l’energia meccanica totale non si conserva: la sua variazione equivale al lavoro fatto dalla forza d’attrito: LN C = ∆Emecc (1) Il lavoro fatto dalla forza di attrito sull’intero percorso L vale LN C = fatt L = −µd N L (2) dove N = m g cos θ è la componente normale della reazione vincolare e il segno meno rende conto del fatto che la forza di attrito di oppone alla caduta. La variazione di energia meccanica si può scrivere 1 ∆Emecc = Kf + Uf − Ki − Ui = mv 2 + 0 − 0 − mgL sin θ 2 (3) in cui si è posta l’energia potenziale gravitazionale uguale a 0 alla fine del tetto e si è tenuto conto che la variazione di quota dall’inizio del tetto alla fine del tetto vale L sin θ. Uguagliando LN C e ∆Emecc , si ricava dunque un’equazione nella sola incognita L: 1 −µd m g cos θL = mv 2 − mgL sin θ, 2 da cui L= 1 2 v 2 g sin θ − µd g cos θ = 10 m. (4) (5) b) Una volta abbandonato il tetto, il corpo cade per effetto della gravità effettuando un moto parabolico con velocità iniziale v che ha componente orizzontale v0x = v cos θ diretta verso sinistra e componente verticale v0y = v sin θ diretta verso il basso. Le equazioni parametriche del moto si possono scrivere: x(t) = −v cos θt 1 y(t) = h − v sin θt − gt2 2 (6) (7) in cui si è posto che all’inizio del moto parabolico il corpo parte dal punto di coordinate (0, h). Il corpo tocca terra nel punto di coordinate (−d, 0). Il tempo t∗ necessario perché il corpo tocchi terra, ovvero la quota y diventi 0, si ricava da: 1 0 = h − v sin θt∗ − gt∗2 . 2 (8) Si tratta di un’equazione di secondo grado nell’incognita t∗ . Si ricava: s v sin θ v 2 sin2 θ 2h t∗ = − ± + g g2 g (9) ovvero t∗ = 1.2 s, scartando la soluzione negativa che non ha fisicamente senso. Infine, la distanza d dalla casa a cui il corpo tocca terra si ricava da: d = v cos θt∗ = 7.3 m. (10) Problema 2 a) Si tratta di un urto unidimensionale totalmente anelastico in cui il corpo di massa M è inizialmente fermo. Dalla conservazione della quantità di moto tra l’istante subito prima dell’urto e l’istante subito dopo l’urto ricaviamo: mv0 + 0 = (m + M )V da cui V = mv0 = 1.4 m/s. m+M (11) (12) b) Subito dopo l’urto, abbiamo un corpo di massa m+M che si muove per effetto della forza elastica esercitata dalla molla, frenato dall’attrito. Conviene utilizzare ancora lavoro ed energia. Il lavoro fatto dalla forza d’attrito su un percorso ∆x vale LN C = fatt ∆x = −µd N ∆x (13) dove N = (m + M ) g è la componente normale della reazione vincolare e il segno meno rende conto del fatto che la forza di attrito di oppone al moto. Il lavoro della forza d’attrito equivale alla variazione di energia meccanica ∆Emecc ; si può scrivere 1 1 ∆Emecc = Kf + Uf − Ki − Ui = 0 + k(∆x)2 − (m + M )V 2 − 0 2 2 (14) in cui si è tenuto conto che l’energia cinetica finale vale 0 quando la molla è massimamente compressa, l’energia potenziale finale ha il suo valore massimo 12 k(∆x)2 , l’energia cinetica iniziale vale 21 (m + M )V 2 e l’energia potenziale iniziale vale 0, essendo la molla a riposo. Uguagliando LN C e ∆Emecc abbiamo un’equazione nell’unica incognita k: 1 1 −µd (m + M )g∆x = k(∆x)2 − (m + M )V 2 2 2 da cui k= 1 (m 2 + M )V 2 − µd (m + M )g∆x = 1.2 × 102 N/m. 1 2 (∆x) 2 (15) (16)