Carla Ravaioli – Curriculum
Nata a Rimini, si è laureata con lode presso la Facoltà di Lettere dell’Università di
Bologna, con una tesi in Storia dell’arte (relatore Roberto Longhi).
Trasferitasi a Milano negli Anni Cinquanta ha esercitato la professione giornalistica
lavorando, tra l’altro, per “Il Giorno” e “L’Europeo”.
Dal ’70 vive a Roma, dove ha collaborato con “Il Messaggero”, “La Repubblica”, “il
manifesto”, e a riviste quali “La critica sociologica”, “Quaderni Piacentini”, “Tempi
moderni”, “Rinascita”. Per la Rai-tv ha firmato réportages per “TV7” e “Boomerang” e ha
ideato e condotto una rubrica di interviste sul problema femminile, intitolata “FemminileMaschile”.
Attualmente collabora, tra l’altro, a “il manifesto”, “Critica marxista”, “Ecologia politica”,
“Ora Locale”, “Carta”, “La Rinascita”.
Ha svolto corsi a contratto presso le Università di Sassari (tema: Il mercato del lavoro
femminile) e di Cosenza (tema: Mutamento sociale e problema ambiente), e condotto
seminari all’Università Statale di Ancona, alla “Bocconi” di Milano e alla Terza Università
di Roma.
Nell’ VIII Legislatura è stata membro del Senato per la Sinistra Indipendente.
Ha iniziato la sua attività di saggista con “La donna contro se stessa” (Laterza 1968, 2°
edizione 1977): un’analisi della condizione femminile di taglio prevalentemente culturale e
psicologico, che anticipa molte tematiche tipiche del femminismo.
Segue “Maschio per obbligo” (Bompiani 1973, 2° ed. 1979) che analizza il
condizionamento culturale cui anche i maschi sono soggetti in conformità allo stereotipo
virile, e i comportamenti individuali e sociali che ne discendono nel rapporto tra i sessi.
Nel 1975 appare “La mutazione femminile” (Bompiani), un dialogo con Alberto Moravia, a
partire dai suoi racconti con donne protagoniste.
E’ del 1976 “La questione femminile – Intervista col PCI”, un libro di discussione con i
massimi dirigenti del Partito Comunista, incluso il segretario Berlinguer, sul rapporto tra
sinistre e femminismo. (Tradotto in tedesco e in greco).
“Il quanto e il quale – La cultura del mutamento” (Laterza 1982) segna una svolta nella
riflessione dell’autrice che, pur sempre mantenendo centrale il problema femminile e
intersessuale, allarga il proprio orizzonte a considerare l’intero impianto dell’ordine
socioeconomico, per la prima volta occupandosi del problema ambiente e schierandosi a
favore della riduzione degli orari di lavoro, due temi che riprenderà più volte in seguito.
Nel 1986 appare “Tempo da vendere – tempo da usare” (Franco Angeli, 2° edizione
1988, 3° edizione 1994) in cui si affronta direttamente la questione dei tempi di lavoro, in
rapporto non solo ai problemi occupazionali, ma anche alla divisione del lavoro tra i sessi.
La seconda edizione porta in appendice un dialogo con Claudio Napoleoni sul tema della
riduzione degli orari di lavoro. (Tradotto in tedesco)
E’ del 1994 “Il pianeta degli economisti – Ovvero l’economia contro il pianeta” (ISEDI), in
cui l’autrice intervista i più prestigiosi economisti del mondo, tra cui sei Premi Nobel, sui
principali aspetti del rapporto tra economia e ambiente. (Tradotto in inglese)
“La crescita fredda” (Datanews 1995) è una analisi duramente critica dell’attuale sistema
economico e sociale, fondato sulla crescita produttiva illimitata, che reca danni gravissimi
all’equilibrio ecologico senza d’altronde garantire occupazione e stabilità sociale.
Nel 1998 l’autrice firma insieme a Mario Agostinelli “Le 35 ore – La sfida di un nuovo
tempo sociale” (Editori Riuniti), un dialogo che affronta tutti gli aspetti di una questione al
momento di grande attualità. (Tradotto in spagnolo).
Anche “Processo alla crescita” (Editori Riuniti 200) è un dialogo, firmato insieme a Bruno
Trentin, centrato sull’imperativo della crescita del prodotto che domina la società attuale,
da un lato causando uno squilibrio dell’ambiente sempre più insostenibile, dall’altro
esigendo uno sfruttamento sempre più duro del lavoro.
Nel 2001 l’autrice cura la pubblicazione di “Lettera aperta agli economisti” (manifestolibri)
in cui sono raccolti 18 interventi di economisti e ambientalisti, precedentemente apparsi
su il manifesto in risposta a una Lettera (di cui Ravaioli era stata promotrice e prima
firmataria) che richiamava i rappresentanti della scienza economica alla responsabilità
della loro disciplina nei confronti della crisi ambientale.
In “Un mondo diverso è necessario” (Editori Riuniti 2002) l’autrice esamina tutti gli aspetti
negativi della globalizzazione neoliberista, la quale non solo comporta da un lato
crescente devastazione dell’ambiente e dall’altro costante aumento delle disuguaglianze
sociali, ma rivela una crisi profonda della logica dell’accumulazione capitalistica, vale a
dire dello stesso modello socioeconomico, che per garantire la propria continuità non
sembra trovare altri strumenti che la guerra.