la scienza in uno scatto

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BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
istituto
italiano di
tecnologia
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
Concept e coordinamento
Francesca Cagnoni e Valeria delle Cave
Research Organization Office, IIT
Alberto Diaspro
Vice Direttore per l’Outreach, IIT
Direttore, Nanophysics, IIT
Sezione ritratti
Agnese Abrusci
Research Organization Office, IIT
Progetto grafico
Nicholas Dring
Digital Unit, IIT
Con la collaborazione di:
Claudia Diaspro
Con la partecipazione di:
2
Stampa
Giuseppe Lang Arti Grafiche S.r.l.
Tutti i diritti riservati
© Istituto Italiano di Tecnologia
© Redazione srl
Direttore editoriale Mario Bottaro
Via dei Santi Giacomo e Filippo 19/6
16122 Genova
[email protected]
www.e-redazione.it
Prima edizione, dicembre 2013
Sommario / Contents
Beyond Science
3
Roberto Cingolani
4
Martin Chalfie
6
Alberto Diaspro 8
Giuria / Panel of experts11
Vincitori / Winners
16
Claudia Diaspro
18
Foto / Photos
19
Agnese Abrusci
100
Ritratti / Portraits
101
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
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Beyond Science
“Beyond science. La scienza in uno scatto” nasce come un concorso fotografico che l’Istituto Italiano di Tecnologia
ha rivolto ai propri ricercatori per coinvolgerli in una riflessione sull’importanza della comunicazione della scienza
verso il pubblico.
Degli oltre cento scatti inviati, circa cinquanta sono stati selezionati da una giuria di professionisti in base a originalità,
abilità tecnica e impatto visivo. La giuria è stata composta da: Massimiliano Clausi (fotografo), Andrea Paolella
(chimico e fotografo), Laura Sicignano (regista e direttrice, Teatro Cargo) e Giovanni Spataro (redattore, Le Scienze).
Le foto risultate vincenti sono:
Prima classificata: “La grande onda di Kanagawa. Vista dall’alto” di Francesco Greco e Virgilio Mattoli
Seconda classificata: “Le onde del mare e la serendipità” di Ermanno Miele e Mario Malerba
Terzo posto (pari merito): “Neuroni elettroporati in utero” di Gabriele Deidda e “Dune” di Sandro Meucci
Tutte le immagini selezionate dalla giuria sono state esposte in una mostra a Palazzo Ducale, Genova, dal 6 dicembre
2013 al 19 gennaio 2014.
“Beyond Science. La scienza in uno scatto” is the result of a photographic competition that the Istituto Italiano di Tecnologia
proposed to all the IIT researchers in order to think about the importance of public science communication.
Out of the 100 pictures submitted, about 50 were selected by a panel of experts according to the criteria of originality,
technical skill and visual impact. The jury was composed by: Massimiliano Clausi (photographer), Andrea Paolella (chemist
and photographer), Laura Sicignano (manager of Teatro Cargo, and director), Giovanni Spataro (news editor of Le Scienze).
The winners are:
First place: “The Great Wave off Kanagawa. Top View” by Francesco Greco and Virgilio Mattoli
Runner-up: “Sea waves and serendipity” by Ermanno Miele and Mario Malerba
Joint-third place: “In utero electroporated neurons” by Gabriele Deidda and “Dunes” by Sandro Meucci
Images selected by the panel of experts have been exhibited at Palazzo Ducale, Genova, from 6 December 2013 to 19 January 2014.
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Roberto Cingolani
La conoscenza scientifica permette all’uomo di indagare la natura per
comprenderne le leggi e i meccanismi, e di definire modelli per costruire
un ecosistema di tecnologie bio-ispirate che riprendono, semplificandola
e ottimizzandola dal punto di vista ingegneristico, l’evoluzione degli
esseri viventi. L’organizzazione delle strutture atomiche e molecolari, il
funzionamento dei sistemi biologici a scale dimensionali differenti e con
complessità crescenti, la loro interazione e l’emersione dell’intelligenza,
sono alcuni esempi di tale evoluzione. E sono anche realtà la cui
conoscenza attuale non ha esaurito le domande, ma al contrario ne ha
proposte di nuove, portandoci oltre il dato acquisito e oltre quell’intuizione
della natura che per lo scienziato è una sfida continua. La scienza, cioè,
conduce un pensiero che non è mai fermo e che prova continuamente
se stesso oltre i limiti che ha costruito, con metodo e rigore, prendendo
gli strumenti da diverse discipline, costruendo un futuro che è
immaginazione e risultato concreto.
Grazie alla raccolta di immagini “Beyond Science. La scienza in uno
scatto” il pubblico sperimenta il senso d’avanguardia della scienza e
tecnologia sviluppate all’Istituto Italiano di Tecnologia. Potrà guardare
ciò che gli scienziati studiano, analizzano e inventano con tecniche avanzate e la natura che indagano con strumenti
che sono più potenti della nostra vista.
Con questa mostra abbiamo voluto mostrare la scienza come conoscenza che supera sempre se stessa, dove
l’immaginazione spinge ad andare oltre. A innovare, a cercare, a non sostare mai troppo a lungo davanti all’immagine,
bellissima, di quello che sappiamo.
Il sostegno delle istituzioni è stato e continuerà a essere importante affinché la ricerca scientifica, non solo possa
procedere nei suo processi di innovazione, ma anche raccontarsi ai cittadini. In particolare, per il supporto ricevuto nella
realizzazione della mostra, si ringraziano la Camera di Commercio di Genova e Genova Palazzo Ducale Fondazione per
la Cultura.
Roberto Cingolani,
Direttore Scientifico, IIT
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Scientific knowledge allows men to investigate the nature in order to understand its laws and mechanisms and define
models that can help building an ecosystem of bio-inspired technologies. This ecosystem reflects, from the “engineering”
point of view, the simplified and optimized evolution of living beings. The atomic and molecular structure organization;
the biological systems operation at different length scales and with increasing complexity; their interaction and the
development of intelligence are a few examples of this evolution. It is also a matter of fact that current knowledge has
not run out of questions, but on the contrary it has more of them to answer to, looking for explanations over the acquired
data and beyond nature’s intuition: this is the ongoing challenge for the scientist. Science carries on a stream of thoughts
that is never still, that always push itself beyond the limits, with method and stringency, borrowing different disciplines’
tools, building a future that is both imagination and pragmatic result.
Thanks to the collection of images “Beyond Science. La scienza in uno scatto” the visitor will experience the sense
of cutting-edge science and technology developed at the Istituto Italiano di Tecnologia. He will look at what scientists
study, analyse and invent with the help of advanced techniques that can probe nature with powerful and unordinary
investigation tools.
With this exhibition we intend to show science as knowledge that overcomes itself: imagination pushes us to innovate, to
seek. It helps us going beyond the (often) beautiful image of what we know.
The support of the institutions has been and will always be crucial for scientific research, as it allows its proceeding
through innovation and its explanation to the people. In particular, we would like to thank the Chamber of Commerce of
Genoa and the Fondazione Palazzo Ducale in Genoa for their support in the realization of this exhibition.
Roberto Cingolani,
Scientific Director, IIT
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Martin Chalfie
Molti progressi scientifici vengono raggiunti grazie alla capacità
di osservare ciò che non si era mai potuto vedere prima. Il primo
sguardo di Antoni van Leeuwenhoek ai microorganismi ha cambiato
le nostre vite, così come la prima osservazione di una cellula da parte
di Robert Hooke, quelle di Galileo Galilei delle lune di Giove, e le prime
immagini ai raggi X di Wilhelm Röntgen della mano di sua moglie.
I progressi nell’imaging, che si tratti di indagare il molto piccolo o il
molto grande, modificano continuamente la nostra percezione e la
nostra conoscenza dell’universo e fanno sorgere nuove domande.
Nel corso degli anni la nostra capacità di osservare il mondo è
migliorata costantemente, così oggi è possibile “vedere” ciò che
solo pochi anni fa appariva impossibile. Queste nuove immagini
stupiscono, insegnano, informano, e donano anche nuovi esempi
di bellezza e meraviglia che, spesso, nascono in luoghi inaspettati.
I nuovi metodi di osservazione, inoltre, possono diventare mezzi
innovativi di espressione artistica.
In questa mostra i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia
condividono con tutti noi la bellezza, la meraviglia e (talvolta) la
comicità che si può trovare nelle immagini del loro lavoro. Le
fotografie selezionate per la mostra li hanno entusiasmati e, mi
auguro, entusiasmeranno anche voi, non solo per il loro valore
scientifico, ma come fonte di godimento estetico. Queste immagini
sono sorprendenti.
Martin Chalfie,
Premio Nobel per la Chimica, 2008
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Many of the advances in science come from being able to see what has never been seen before. Those first looks of
Antoni van Leeuwenhoek at microorganisms, Robert Hooke at cells, Galileo Galilei at the moons of Jupiter, and Wilhelm
Röntgen at his wife’s hand with X-ray changed our lives. Advances in imaging, whether by looking at the very small or
the very large, continue to alter our perception and knowledge of the universe. And they introduce new questions.
Over the years our abilities to view our world have steadily improved, so that today we “see” what was unimaginable only
a few years ago. These new images, however, do not only amaze, teach, and inform. They also give us new examples
of beauty and wonder, often in places where we least expect to find it. And the new ways of looking at the world give
artists new tools for expression. In this exhibition, researchers from the Istituto Italiano di Tecnologia let you share the
beauty, the awe, and (sometimes) the humor of images from their work. The pictures they have chosen for this exhibition
excited them, as I hope they do you, as more than just scientific data, but as sources of aesthetic enjoyment. The images
are astounding.
Martin Chalfie,
Nobel Prize in Chemistry, 2008
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Alberto Diaspro
“Beyond Science. La scienza in uno scatto” è un progetto fortemente
voluto e desiderato che si realizza. É un entrare e uscire nel mondo
dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Un entrare e uscire che accomuna
lo scienziato e il visitatore. Attraverso le immagini offrire e cogliere
momenti di una realtà quotidiana proiettata verso un futuro da
scrivere e costruire insieme. Partecipare alla ricerca e alla sua
rappresentazione, alle mille sfaccettature e angolazioni attraverso
le quali può essere vissuta, osservata, visitata o immaginata. Gli
scatti fotografici, prodotti da comuni macchine fotografiche o
realizzati con straordinari strumenti di investigazione scientifica,
realizzano una specie di oblò dove avvicinare gli occhi, schiacciare
il naso da fuori per vedere cosa succede là dentro… da là dentro
per immaginare il fuori che osserva, che vuole capire. Immagini
per dilatare e trasmettere quel senso di meraviglia che ci pervade,
come scienziati e come persone. La meraviglia e il momento della
scoperta, la consapevolezza di essere privilegiati testimoni di
qualcosa di nuovo, quando la ricerca che facciamo ci dà la possibilità
di comprendere cose nuove e di ampliare gli orizzonti del nostro
senso estetico verso una nuova bellezza.
Mi è caro rispolverare la lettura giovanile di Borges, l’immaginazione e la fantasia concreta dello scrittore.
“Visitatore da qui ti tufferai in cantina. Lì sono indispensabili l’oscurità, l’immobilità, un certo adattamento dell’occhio
[…] fisserai lo sguardo sul diciannovesimo gradino della scala. […] Dopo pochi minuti vedrai l’Aleph. Il microcosmo di
alchimisti e cabalisti, il nostro concreto amico del proverbio, il “multum in parvo” […] Sì, il luogo dove si trovano senza
confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli… Naturalmente, se non lo vedi, la tua incapacità non invalida
la mia testimonianza...” (tratto e liberamente adattato da J. L. Borges, L’Aleph (El Aleph 1949), Feltrinelli 1959).
Alberto Diaspro,
Vice Direttore per l’Outreach di IIT
Direttore, Nanophysics, IIT
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“Beyond Science. La scienza in uno scatto” is a strongly desired photographic project coming to life. It is a journey in and
out the Istituto Italiano di Tecnologia. A journey where scientists and visitors travel side by side. Images allow us to offer
and enjoy moments of our daily life and of a future that can be built together. Through this project we can live and observe
the scientific research, we can experience and imagine science from many different perspectives. Scientific photographs
are shot both with standard cameras and incredibly sophisticated scientific research instruments. These images are like
a window: we can look through pressing our noses against the glass, and see what’s going on inside... or we can look out
imaging the outside observing the inside and trying to understand it. Images can be used to enhance and communicate
the wonder we experience as scientists and individuals. These feelings stem from discovery, making us deeply aware of
the privilege we have when unravelling something new: we can thus expand our aesthetic understanding toward a new
idea of beauty.
On this occasion I would like to mention Borges, a youthful literary passion, and his pragmatic imagination.
“From here, visitor, down you dive into the cellar. Where total darkness, immobility, and a certain ocular adjustment
will also be necessary […] focus your eyes on the nineteenth step […] Just a few minutes and you’ll see the Aleph. The
microcosm of alchemists and Kabbalists, our true friend, the “multum in parvo” […] Yes, the place where all places can be
found, and yet cannot be confused, where they can be seen from all sides... of course, if you don’t see it, your incapacity
will not invalidate what I have witnessed...” (loosely based on J. L. Borges, The Aleph (El Aleph 1949)).
Alberto Diaspro,
Vice Director for Outreach, IIT
Director, Nanophysics, IIT
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Giuria / Panel of experts
Giovanni Spataro
Giovanni Spataro, chimico di formazione, è redattore di “Le Scienze”. È
stato redattore di “Radio3 Scienza” e collaboratore del giornale di scienza
on line “Galileo”.
Impossibile non pensare al titolo della relazione con cui Richard Feynman
per primo, alla fine del 1959, illustrava le potenzialità di un nuovo modo
con cui manipolare la materia alla scala atomica e molecolare, una
nuova via che oggi chiamiamo nanotecnologia. “C’è un sacco di spazio
là in fondo”, scriveva il fisico statunitense premiato con il Nobel, ed è
stato emozionante osservare come molte delle immagini presentate al
concorso abbiano cercato in questo spazio assai piccolo, riverberi del
nostro macromondo, come onde del mare oppure alberi, per esempio.
Nulla più dell’immaginazione stimola la ricerca, e le foto del concorso lo
hanno dimostrato ancora una volta.
Giovanni Spataro, degree in Chemistry, is news editor at “Le Scienze”. He
worked for “Radio3 Scienza” and for the online science magazine “Galileo”.
In his famous 1959 lecture Richard Feynman was the first to highlight the
possibility offered by a new method of matter manipulation at atomic and molecular level: a new research field which
today is known as nanotechnology. “There’s plenty of room at the bottom”, wrote the American Nobel Laureate in Physics.
It has been exciting and moving seeing how many images participating to the contest focused on the very little and how
they looked for similarities with elements of our macroworld like sea waves or trees. Nothing more than the imagination
inspires research and these contest’s photographs are here to uphold it.
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Massimiliano Clausi
Massimiliano Clausi, è nato a Genova il 10 maggio 1979. Dopo la
laurea in Scienze della comunicazione, Massimiliano segue il corso di
fotogiornalismo presso la Scuola Danese di Giornalismo ad Aarhus,
Danimarca. Nel 2006 vince il Premio Canon Giovani Fotografi nella sezione
“borsa di studio” e inizia a lavorare come fotoreporter, interessandosi a
questioni umanitarie e sociali in ambito internazionale. I suoi servizi sono
pubblicati da testate nazionali e internazionali, tra le quali “L’Espresso”,
“Vanity Fair”, “Time” e “Wired”. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e
menzioni in concorsi fotografici internazionali: Unicef Picture of the
Year Award, Paris Photo, China Press Photo Contest e Anthropographia
Award. Dal 2012 vive in pianta stabile nella sua amata Genova e sta
sperimentando nuovi percorsi narrativi basati sull’interattività e i nuovi
media.
“La bellezza è negli occhi di chi guarda” ci insegna Goethe. L’uomo cerca
la bellezza, non può farne a meno. E sempre la trova, o lei trova i suoi
occhi, gli si para davanti. Così l’oculare del microscopio diventa il mirino
della macchina fotografica, nella cui composizione di forme le cose si
abbandonano e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto. Il microcosmo e il macrocosmo, atomi come sistemi
solari, neuroni come tronchi in una fluttuante foresta pietrificata. Questa collezione di immagini porta la testimonianza
della possibile riconciliazione tra scienza ed estetica, per troppo tempo nel nostro paese forzatamente separate, ma
nei secoli destinate a camminare mano nella mano, accomunate dalla nostra sete di bellezza.
Massimiliano Clausi was born in Genoa on May 10, 1979. After graduating in Communication science, Massimiliano
attended a photojournalism course at the Danish School of Media and Journalism in Aarhus. In 2006 he won the
Canon Young Photographer Award in the Scholarship section; soon after he started working as a photojournalist,
specialising in international social and humanitarian issues. His photo reportages have been published on national and
international magazines such as “L’Espresso”, “Vanity Fair”, “Time”, and “Wired”. He has received several mentions and
acknowledgements in international photographic contests: Unicef Picture of the Year Award, Paris Photo, China Press
Photo Contest and Anthropographia Award. In 2012 Massimiliano returned to Genoa where he currently lives, working
and experimenting on innovative and interactive narrative frames and new media.
In Goethe’s words “beauty is in the eye of the beholder”. Mankind inevitably looks for beauty, and always finds it, or is
found by it. Microscope eyepieces can become a camera viewer, and looking through the shapes and objects seem to be
close to unveil their last secret. Microcosmos and macrocosmos come together, atoms become solar systems, neurons
are trees in a floating petrified forest. These images testify the possibility to reconcile science and aesthetics that, in our
country, have lived unnaturally separated existences for too long. The future will certainly see their reunion while longing
for the quest of beauty.
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Laura Sicignano
Laura Sicignano. Laureata in Storia del teatro all’Università Cattolica
di Milano. Negli Anni Novanta: giornalista pubblicista; assistente alla
regia di Santagata e Morganti, Elio De Capitani Teatro dell’Elfo; Federico
Tiezzi - Magazzini; Tonino Conte - Teatro della Tosse; ha poi lavorato al
Teatro Stabile di Genova, dove ha svolto i ruoli di Marketing, Relazioni
Esterne e Attività Culturali. Nel 1994 fonda e dirige TEATRO CARGO,
Onlus, riconosciuta dal Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali
e membro di European Theatre Conference (ETC). Per TEATRO CARGO ha
firmato tutte le regie e molta parte dei testi. E’ stata membro del Comitato
Scientifico del Museo Biblioteca dell’Attore. Ha collaborato con l’Editore
Laterza per le conferenze dedicate alla Storia di Genova. E’ stata candidata
indipendente alle regionali 2010. I suoi testi e regie sono rappresentati a
livello internazionale.
Sono passati mesi da quando ho dato la mia valutazione alle foto di IIT. Quel che mi è rimasto in mente è soprattutto
un caleidoscopio di geometrie dai colori fluorescenti o in bianco e nero, che creano disegni astratti, ma evocativi
a volte di forme ironiche. L’ironia appare anche nelle immagini più quotidiane del lavoro degli scienziati. In questa
congiunzione di misteriose armonie e senso dell’umorismo si respira una grande e umile passione umana per la
ricerca che ispira una rara fiducia nel futuro.
Laura Sicignano graduated in Theatre history at Università Cattolica in Milan. In the 1990s she worked as a freelance
journalist, and assistant director with Santagata and Morganti, Elio Caprini at the Teatro dell’Elfo, Federico Tiezzi
- Magazzini; Tonino Conte - Teatro della Tosse. She later worked at the Teatro Stabile in Genoa, in marketing, public
relations and organisation of cultural events. In 1994 she founded and directed TEATRO CARGO, a non-profit organisation
recognised by the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and member of the European Theatre Conference
(ETC). At TEATRO CARGO Laura Sicignano directed every show and authored many of the scripts. She was member of the
Scientific Committee at the Museo Biblioteca dell’Attore. She collaborated with the Editore Laterza for the realisation of
conferences dedicated to the history of Genoa. She ran as an independent candidate in 2010 regional elections. Her plays
are internationally performed.
Months after evaluating the photographs of the IIT competition as part of the jury, I still retain vivid memories of the
kaleidoscopic geometries created by phosphorescent colours or black and white contrasts, which create abstract,
evocative and sometimes ironic shapes. The irony is striking even in the photographs that captured the scientists’ daily
work. Mysterious harmonies and sense of humour become intertwined and let us breathe a great and humble passion
for research that infuses a rare trust in our future.
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Andrea Paolella
Andrea Paolella é nato a Reggio Emilia nel 1984. Ha
studiato chimica all’Università di Bologna e ha conseguito
un dottorato di ricerca nel 2013 all’IIT di Genova. Fotografa
dal 2004. Ha pubblicato Questi Qui (Silvana Editoriale 2009),
I luoghi di Pasolini (Silvana Editoriale 2010 – Centro Studi
Pier Paolo Pasolini), La strage dei trent’anni (Clueb 2010
– Associazione 2 agosto 1980 Familiari Vittime Strage di
Bologna), L’emiliano Postmoderno – in viaggio con Pier
Vittorio Tondelli (PostCart 2013). Sue fotografie sono
conservate presso la BNF – Biblioteque Nationale de France
a Parigi.
Nell’era della fotografia di massa ognuno di noi è un voyeur, e
vuole godere di sempre più immagini. Il rischio é finire come
il protagonista della Ricotta di Pasolini, che di indigestione
ne é morto. Le belle immagini vengono mangiate insieme
alle brutte. Muore così la critica fotografica (e con essa la
fotografia) perché l’occhio non é capace di intuire la bellezza essendo assuefatto alla bruttezza. Sembrano molto
lontani i bellissimi progetti di Luigi Ghirri e Gabriele Basilico, che erano fotografi eccezionali anche senza la macchina
fotografica. Per esempio la sensibilità che aveva Luigi Ghirri nel riprendere i silenzi delle pianure erano frutto di una
lunga meditazione e contemplazione. L’atto fotografico era temporalmente poca cosa rispetto all’atto progettuale.
Ghirri e Basilico erano fotografi ventiquattro ore al giorno semplicemente perché avevano un progetto da compiere:
interpretare la realtà attraverso solo poche immagini essenziali. Oggi un fotografo cerca le belle immagini nel
mucchio. Il ragionamento corretto dovrebbe essere: solo attraverso il progetto, che esprime un’ansia di vita da
estinguere, le belle immagini arriveranno. E arriviamo al progetto della mostra Beyond Science. Cosa è lo scienziato
se non un progetto? Cosa é un dottorato di ricerca se non un progetto da scrivere? La fotografia scientifica forse
resta l’ultima vera fotografia concettuale nel mondo dominato dalla pornografia. Hanno vinto qui immagini prese
al microscopio elettronico, figlie di un progetto scientifico. L’elettrone possiede, così, una nuova natura e una nuova
dignità: oltre a quella corpuscolare e ondulatoria, mentre pesante ondeggia, ha anche una vocazione all’arte.
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Andrea Paolella was born in Reggio Emilia in 1984. He studied Chemistry at Bologna University, and in 2013 he earned
his PhD at IIT in Genoa. He has been working as a photographer since 2004. Andrea Paolella published Questi Qui (Silvana
Editoriale 2009), I luoghi di Pasolini (Silvana Editoriale 2010 – Centro Studi Pier Paolo Pasolini), La strage dei trent’anni
(Clueb 2010 – Associazione 2 agosto 1980 Familiari Vittime Strage di Bologna), and L’emiliano Postmoderno – in viaggio
con Pier Vittorio Tondelli (PostCart 2013). His photos are at the BNF – Biblioteque Nationale de France in Paris.
Mass photography brought out the most voyeuristic traits of our personality, we crave for more and more images. We
risk the same fate as the protagonist in Pasolini’s Ricotta: death from indigestion. Beautiful images and horrible ones are
eaten together. It is the end of photographic critics and of photography itself. Our eyes have become addicted to ugliness,
thus losing the ability to recognise beauty.The splendid creations by Luigi Ghirri and Gabriele Basilico seem to belong
to a distant world. They were exceptional photographers even without a camera in their hands; Luigi Ghirri’s fine ability
to capture silence in the plains is the result of a deep contemplation and mediation. The act of photography constituted
just the last step of the creative process. Both Ghirri and Basilico were photographers in every instant of their lives since
they had a goal in mind: to represent reality with few, essential images. Contemporary photographers look for beauty in
bunches of images. The most sensible approach should be to design a powerful project able to soothe the life anxiety:
beautiful photographs will come. Beyond Science is a project, scientists and PhDs are projects as well, both of which need
to be turned into pages and words. Science photography may very well be the last example of conceptual photography in
a world dominated by pornography. Most of the winning images are from electronic microscopes, results of a scientific
project. Electrons gain a new dignity, and a new nature: they are particles and waves, and through their oscillations they
rise to artistic expression as well.
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Francesco Greco, Virgilio Mattoli
Mario Malerba, Ermanno Miele
La grande onda di Kanagawa (vista dall’alto)
Kanagawa - Oki Nami Ura, The great wave off Kanagawa (top view)
Le onde del mare e la serendipità
Seawaves and serendipity
Center for MicroBiorobotics
Istituto Italiano di Tecnologia, Pontedera (PI)
Department of Nanostructures
Istituto Italiano di Tecnologia, Genova
Un tentativo (fallito!) di micro-fresatura della superficie con un
fascio ionico focalizzato ha danneggiato il materiale (polistirene
termoretraibile) che appare come un mare in tempesta.
Le “enormi” creste spumeggianti sembrano in procinto di
rompersi, abbattendosi sulla costa e minacciando il bosco.
L’immagine al microscopio elettronico somiglia (con una visuale
diversa, dall’alto) a uno dei capolavori dell’arte giapponese degli
ukiyo-e (xilografie, stampe artistiche giapponesi): “Kanagawa
- Oki Nami Ura” (La grande onda di Kanagawa, c. 1829-32),
dell’artista giapponese Katsushika Hokusai.
Pilastri polimerici di dimensioni micrometriche
(il diametro è circa un centesimo di millimetro),
trasportati alla deriva da un’ondata di solvente
evaporato in maniera anomala. La scarsa adesione
li ha concentrati là dove il mare si è poi ritirato.
Che sia lì, in mezzo a quelle onde, che si nasconde
la serendipità? E se fossero onde del destino?
Dietro ogni errore si cela nascosta la bellezza, la
presenza di qualcosa di utile, bello, buono. Sta a
noi cercare e trovare.
A (failed!) micro-milling of the surface with a Focused Ion Beam
(FIB) damaged the material (thermo-retractable polystyrene)
that now resembles a stormy sea with polystyrene “waves”
protruding from the surface.
The “enormous” billows seem about to break upon the coast,
threatening the wood.
The image was obtained with electron microscopy and it
resembles (in top view) the famous ukiyo-e (Japanese woodblock
prints): “Kanagawa - Oki Nami Ura” (The Great Wave off Kanagawa,
ca. 1829-32) by the Japanese artist Katsushika Hokusai.
Micrometric polymeric pillars (their diameter is about
one hundredth of millimeter) drift in an unevenly
dried solvent wave. Poor adhesion created a cluster
in the area where the sea withdrew.
Could serendipity be hiding between those waves?
Are those the waves of fate?
Errors possess a hidden beauty, they reveal the
presence of something useful, beautiful and good:
we just need to look for it.
Gabriele Deidda
Sandro Meucci
Neuroni elettroporati in utero
In utero electroporated neurons
Dune
Dunes
Dept. of Neuroscience and Brain Technologies
Istituto Italiano di Tecnologia, Genova
Center for Nanotechnology Innovation
Istituto Italiano di Tecnologia, Pisa
Con questa foto in bianco e nero ho voluto
comunicare, con semplicità, la complessità della
struttura del nostro cervello.
«I do indeed believe that there is a certain contrast between,
say, people in scientific professions and people working in
the arts. […] Fortunately there is no one who actually has only
feeling or only thinking properties. […] It is clear that feeling
and understanding are not necessarily opposites but that they
complement each other » M. C. Escher
This black and white picture represents the complex
structure of our brain, with simplicity.
I capolavori di Escher hanno mostrato la portata emotiva
dell’ordine geometrico. Il ritmico succedersi delle dune nel
deserto e i giochi di ombre creati delle nuvole sulla loro
superficie possono essere richiamati alla mente anche da una
nanostruttura composta da linee parallele.
Escher’s masterpieces clearly show the emotional quality
of geometry. We can perceive a hint of the rhythm of desert
dunes and the fascinating shadows created by clouds even on a
nanostructure with its parallel grooves.
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Claudia Diaspro
Avete mai pensato che un’ immagine acquisita al microscopio elettronico
possa essere tanto suggestiva da ricordare il frangersi di un’onda dell’oceano,
riprendendo celebri motivi artistici tra cui quello del pittore Hokusai (1760 –
1849)? O che l’organizzazione delle cellule del cervello possa evocare una foresta
di alberi brulli, o che l’ossido di zinco assomigli a meravigliose stelle alpine?
Questa è la “magia” della scienza: le cose più complicate possono essere viste
anche da altri punti di vista.
È proprio questa l’idea da cui nasce la mostra “Beyond Science. La scienza in
uno scatto”: un concorso fotografico in cui gli scienziati dell’Istituto Italiano di
Tecnologia hanno liberato la fantasia in scatti vivaci e accattivanti, così da unire
il loro valore scientifico e sperimentale ad una componente creativa capace di
incuriosire il pubblico.
Nel secolo scorso un grande artista come Andy Wharol (1928 – 1987) aveva
portato l’oggetto di vita quotidiana su grandi tele, i famosi barattoli della zuppa
Campbell che fecero il giro del mondo inaugurando la fortunata stagione della
Pop Art. Ancora prima, Marcel Duchamp (1887 – 1968) aveva proposto i suoi Readymade, trasformando in arte
oggetti di uso comune, come ruote di biciclette o scolabottiglie, una volta isolati dal loro contesto originale.
Oggi gli scienziati dell’IIT si raccontano portando la scienza su stampe, incorniciando così il loro lavoro e diventando
artisti e narratori di un mondo all’apparenza complicato.
Lasciamoci quindi condurre alla scoperta di nuovi mondi attraverso immagini colorate, talvolta “Pop”, e permettiamo
che queste risveglino la nostra curiosità: la ricerca è passione, meraviglia e futuro.
Would you believe a microscope image to be as fascinating as waves breaking on the coast? So fascinating, in fact, as to
resemble the wonderful prints by Hokusai (1760 - 1849)? Would you believe brain cell networks to be able to evoke the
image of skeletal trees in a forest, or zinc oxide to resemble edelweiss?
This is the “magic” of science, complex phenomena can be seen from different points of view.
This is the driving force that led to “Beyond Science, la scienza in uno scatto”: a photographic contest in which scientists
from Istituto Italiano di Tecnologia freed their creativity in lively and captivating shots. Their scientific and experimental
value is here coupled with a more artistic and fascinating side.
Great artists like Andy Wharol (1928 – 1987) transformed everyday objects into works of (pop) art, the famous Campell’s
soup cans for example. Marchel Duchamp (1887 – 1968) before him had created his Readymade, simple objects like
bicycle tyres or bottle racks that, removed from their usual contexts, were turned into art.
IIT scientists today narrate science with their photographs, reserchers become artists and narrators of an apparently
complex world.
Let’s wander into new worlds thanks to colourful and sometimes “Pop” images, let our curiosity be awakened: research
is passion, marvel, and future.
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Foto / Photos
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BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
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Francesco Greco, Virgilio Mattoli
La grande onda di Kanagawa (vista dall’alto)
Kanagawa - Oki Nami Ura, The great wave off Kanagawa (top view)
Immagine che mostra la superficie di un foglio plastico termoretraibile
in polistirene, ristretto per effetto di un riscaldamento, dopo aver subito
un trattamento al plasma di ossigeno. A causa del restringimento, la
superficie presenta corrugazioni superficiali e granulosità su scala submicrometrica (porzione verde dell’immagine). Un tentativo di microfresatura della superficie con l’ausilio di un fascio ionico focalizzato ha
causato il danneggiamento del materiale che appare come un mare in
tempesta con “onde” di polistirene che si protendono dalla superficie.
Le “enormi” creste spumeggianti sembrano in procinto di rompersi,
abbattendosi sulla costa e minacciando il bosco. L’immagine somiglia (con
una visuale diversa, dall’alto) a uno dei capolavori dell’arte giapponese degli
ukiyo-e (xilografie, stampe artistiche giapponesi realizzate con blocchi di
legno): “Kanagawa- Oki Nami Ura” (神奈川沖浪裏, lett. Sotto un’onda di
Kanagawa, conosciuta come “La grande onda di Kanagawa” o “La grande
onda”, ca. 1829-32), dell’artista giapponese Katsushika Hokusai. Immagine
acquisita al microscopio elettronico a scansione e processata in falsi colori.
Image showing the surface of a heat shrinkable plastic material (namely,
polystyrene) treated with oxygen plasma after shrinking due to thermal
heating. The shrunk material presents surface corrugations and granulosity
at a sub-micrometric level (green section). Micro-milling using a focused
ion beam was attempted, the process damaged the material which now
resembles a stormy sea with polystyrene waves. The “enormous” billows
seem about to break upon the coast, dangerously close to the wood.The
image resembles a Japanese ukiyo-e (woodcut, woodblock prints) art
masterpiece though from a different, top-down, view: “Kanagawa- Oki
Nami Ura” (神奈川沖浪裏, lit. “Under a Wave off Kanagawa” or “The Great
Wave”, ca. 1829-32), by the Japanese artist Katsushika Hokusai. Scanning
electron microscope image. False colour processing.
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Mario Malerba, Ermanno Miele
Le onde del mare e la serendipità
Seawaves and serendipity
Immagine di un supporto di silicio su cui sono stati depositati due strati sottili
di due differenti polimeri (policaprolattone e resist ottico). I cilindri visibili
nell’immagine sono il risultato di litografia ottica. Lo scopo del processo sarebbe
stato creare una struttura per un ulteriore processamento della superficie del
primo strato di polimero. La litografia è riuscita ma l’adesione tra i due strati
di polimero non era sufficientemente forte. Immagine acquisita al microscopio
elettronico a scansione.
Image of two thin layers of different polymers (polycaprolactone and optical resist)
on a silicon substrate. The cylinders in the image have been obtained by optical
lithography. The process aimed at creating a structure for further processing of the
surface of the first polymeric layer. The photolithographic process was successful,
but the adhesion between the two polymer layers was not strong enough. Scanning
electron microscope image.
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Gabriele Deidda
Neuroni elettroporati in utero
In utero electroporated neurons
Neuroni di ratto resi singolarmente visibili grazie alla
tecnica di elettroporazione in utero. Nonostante le
diverse specie animali differiscano grandemente nel loro
comportamento, i neuroni che ne sono responsabili hanno
in comune la stessa struttura.
La tecnica utilizzata per rendere singolarmente visibili
i neuroni (in realtà immersi in una rete più complicata)
si chiama “elettroporazione in utero”, così detta perché
permette di “marcare” (elettroporare) i neuroni quando
stanno ancora nascendo, cioè durante la vita intrauterina.
La foto mostra neuroni totalmente maturi e nella loro
posizione finale.
Rat neurons imaged with the in utero electroporation
technique. While different animal species have characteristic
behaviour patterns, the neurons responsible for this
behaviour have identical structures.
The in utero electroporation technique used for visualizing
individual neurons (part of a more complex network) allows
to “mark” (electroporate) neurons while they are still
developing in utero. The photograph shows mature neurons
in their final position.
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Sandro Meucci
Dune
Dunes
Nano-struttura composta da una batteria di solchi paralleli che diffrangono la luce e quindi appaiono iridescenti
ad occhio nudo. Al microscopio la natura elastomerica del materiale crea motivi molto simili alla sabbia sulle
dune del deserto.
Immagine al microscopio elettronico a scansione di un nano-reticolo di polidimetilsilossano (PMDS) composto
da linee di 500 nm visto in sezione.
Sub-micrometric structure made of a series of parallel grooves that diffract light and appear iridescent to the
naked eye. The characteristics of this elastomeric material create patterns resembling sand dunes in a desert.
Cross-section image acquired by scanning electron microscope of a polydimethylsiloxane nano-grating with 500
nm wide lines.
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Joanna Szczurkowska
Ippocampo nevrotico
Neurotic hippocampus
Neuroni piramidali nella regione CA1 dell’ippocampo di topo.
L’ippocampo è la struttura responsabile del consolidamento della
memoria. Un corretto funzionamento dell’ippocampo è essenziale
e ci permette di non dimenticare. Un ippocampo danneggiato è
presente nei pazienti con il morbo di Alzheimer che mostrano
sostanziali perdite di memoria. I neuroni sono marcati con una
proteina fluorescente mediante la tecnica di elettroporazione in
utero.
Pyramidal neurons in the CA1 region of a mouse hippocampus.
Hippocampus is responsible for memory consolidation. Proper
function of hippocampus is essential and allows us not to forget.
Dysfunctional hippocampus occurs in patients with Alzheimer disease
who display sever memory loss. Neurons were electroporated in
utero with a fluorescent protein.
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Joanna Szczurkowska
Scalando il cervello
Climbing the brain
Neuroni embrionali di topo che migrano lungo le glia radiali. Le glia
radiali creano una specifica struttura che permette la migrazione
dei neuroni attraverso la corteccia verso la posizione finale.
Con lo sviluppo del cervello, i neuroni neonati raggiungono la
loro posizione finale, sviluppano assoni e dendriti e diventano
completamente maturi. La migrazione neuronale è essenziale
per il corretto posizionamento e la connessione tra neuroni.
Difetti nella migrazione neuronale possono portare a molteplici
disordini neurologici come l’epilessia, la schizofrenia e disturbi
dello spettro autistico. I neuroni sono marcati con una proteina
fluorescente mediante la tecnica di elettroporazione in utero.
Newborn mouse neurons migrating along radial glia. Radial glia
creates a specific scaffold for migrating neurons; it helps them to
move through the cortex to their final position.
With the progress of brain development, newborn neurons reach
their final position in brain, extend axon and dendrites, and become
fully mature. Neuronal migration is essential for proper location
and wiring of neurons during development. Defects in neuronal
migration can lead to many neurodevelopmental disorders such
as epilepsy, schizophrenia or autism spectrum disorders. Neurons
were electroporated in utero with a fluorescent protein.
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Joanna Szczurkowska
Pioggia al tramonto
Rain at sunset
Neuroni immaturi in un embrione di topo che migrano verso la
loro posizione finale nella corteccia. La migrazione neuronale è
essenziale per il posizionamento e la connessione dei neuroni
durante lo sviluppo. Difetti nella migrazione neuronale possono
portare a molteplici disordini neurologici come l’epilessia, la
schizofrenia e disturbi dello spettro autistico. I neuroni sono
marcati con una proteina fluorescente mediante la tecnica di
elettroporazione in utero.
Immature neurons migrating in mouse embryonic brain
to their final position in the cortex. Neuronal migration is
essential for proper location and wiring of neurons during
development. Defects in neuronal migration can lead to many
neurodevelopmental disorders such as epilepsy, schizophrenia
or autism spectrum disorders. Neurons were electroporated in
utero with a fluorescent protein.
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Joanna Szczurkowska
Foresta cerebrale
Brain forest
Neuroni piramidali degli strati II e III della corteccia
somatosensoriale di topo. I neuroni vengono marcati con una
proteina fluorescente mediante la tecnica di elettroporazione in
utero che ne permette di visualizzare la morfologia dettagliata.
Una corretta morfologia neuronale assicura la adeguata
connettività e attività cellulare e di conseguenza la funzionalità
cerebrale.
Pyramidal neurons in layer II and III of a mouse somatosensory
cortex. Neurons were marked with a fluorescent protein using the
in utero electroporation technique for detailed visualization of cell
morphology. Proper morphology of neurons assures their proper
connectivity and activity, thus proper functioning of the brain.
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Carlo Fortunato Natale
Painting
Painting
Monostrato di cellule MC3T3-E1 colorate con falloidina TRITC. Le cellule sono
state seminate e coltivate su un substrato di polidimetilsilossano (PDMS) che
presenta sulla propria superficie una microtopografia di tipo sinusoidale.
Immagine acquisita al microscopio confocale.
Monolayer of MC3T3-E1 cell culture stained with phalloidin TRITC. Cell seeding
and cultivation have been carried out on a polydimethylsiloxane (PDMS) substrate
with a synusoidal microtopography. Confocal microscope image.
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Marco Dal Maschio,
Diego Ghezzi,
Gabriele Deidda,
Laura Cancedda
Barriera corallina
Coral reef
Cellule del Purkinje nel cervelletto
di ratto elettroporate in utero con
una proteina fluorescente.
Purkinje cells in rat cerebellum
marked with a fluorescent protein
using the in utero electroporation
technique.
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Alberto Ansaldo
Darth Vader’s TIE Fighter
Darth Vader’s TIE Fighter
Porta campione in quarzo all’interno di un tubo vitreo riscaldato a 900° C
durante un processo di crescita da vapore chimico di nanotubi di carbonio.
Fotografia digitale, fotocamera compatta a CCD.
Quartz sample holder inside a glass tube at 900°C during a growth process by
chemical vapour of carbon nanotubes. Digital photograph, compact CCD camera.
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Alberto Ansaldo
Carbon nanotube Mandelbrot
Carbon nanotube Mandelbrot
Sintesi catalitica localizzata di nanotubi di carbonio allineati verticalmente
secondo schemi determinati dall’asciugatura del catalizzatore liquido
su un substrato di silicio ossidato. Immagine acquisita al microscopio
elettronico a scansione ad alta risoluzione e processata in falsi colori.
Localised catalytic synthesis of carbon nanotubes vertically aligned according
to the drying pattern of the catalytic liquid onto an oxided silicon substrate.
High resolution scanning electron microscope image. False colour processing.
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Alberto Ansaldo
Magiche sfere di carbonio
Carbon magic spheres
Sfere di carbonio vetroso ottenute per deposizione
chimica da vapore su punte di tungsteno
acuminate. Immagine acquisita al microscopio
elettronico a scansione ad alta risoluzione e
processata in falsi colori.
Glassy carbon spheres obtained by chemical
vapour deposition on sharp tungsten tips. High
resolution scanning electron microscope image.
False colour processing.
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Alberto Ansaldo
Isola di carbonio
Carbon island
Ciuffo di nanotubi di carbonio sintetizzati a 850° C per deposizione
chimica da vapori di etanolo su un film di oro evaporato. Immagine
acquisita al microscopio elettronico a scansione e processata in
falsi colori.
Carbon nanotube fluff synthesized at 850° C by ethanol vapour
chemical deposition on an evaporated gold film. Scanning electron
microscope image. False colour processing.
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Mario Malerba
Immagini SEM di strutture plasmoniche 3D
SEM images of 3D plasmonic structures
Micro e nanostrutture al microscopio elettronico a scansione ad alta risoluzione.
Mentre la fotografia ottica utilizza come sorgente la luce riflessa dagli oggetti,
questa tecnica sfrutta un fascio di elettroni altamente focalizzato: una sorta
di piccolissima sonda (grande non più di un paio di nanometri, milionesimi
di millimetro) che interagendo con la superficie del campione viene riflessa
e assorbita in misura diversa a seconda della morfologia. Superfici piatte
appariranno più scure, superfici inclinate più luminose. Rilevando questi
elettroni diffusi, si ricostruisce un’immagine in scala di grigi, con un’altissima
risoluzione.
Qui mostriamo una selezione di dispositivi plasmonici della dimensione di pochi
millesimi di millimetro prevalentemente usati come sensori per la rilevazione
e la caratterizzazione di molecole in bassissima concentrazione.
High resolution scanning electron microscope image of micro- and nanostructures.
While the light reflected by objects is the source used in standard photography, this
imaging technique, instead, employs a highly focused electron beam, a sort of very
small probe (with spot size no bigger than a couple of nanometer, a millionth of a
millimeter), that interacts with the sample surface and has different reflection and
absorption depending on local geometry. Flat sides have a darker coloured profile,
while inclined sides have lighter coloured features. By detecting the scattered
electrons it is possible to create a grey-scale high resolution image.
This is a selection of plasmon-based devices, which have dimensions no bigger than
few thousandths of a millimeter and are mainly used to detect and characterise
molecules at very low concentrations.
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Duilio Farina
Operazione a cuore aperto
Open heart surgery
Molte volte capita che sofisticati strumenti come
i laser a impulsi si rompano. Uno dei compiti dei
ricercatori è di ripararli per proseguire l’attività
di ricerca. Siamo chirurghi che operano a cuore
aperto su una macchina “ammalata”.
Un ringraziamento speciale a Mar Bernal.
Pulsed lasers and other sophisticated
instruments often stop working: researchers
must be able to carry out maintenance on their
instruments in order to continue their activities.
We are like surgeons performing “open heart
surgery” on “sick” machinery.
A special thank you to Mar Bernal.
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Duilio Farina
Il futuro del brain imaging
The future of brain imaging
Il futuro del “brain imaging” secondo
l’immaginazione dell’autore. Un semplice raggio
laser a bassa potenza incide sulla fronte del
soggetto e proietta alle sue spalle l’immagine dei
neuroni presenti all’interno del cervello. Tutto ciò
non rappresenta l’attuale stato della tecnologia:
chissà se la ricerca un giorno ci porterà anche a
questo? E’ stato usato un laser blu continuo classe
II. Le cellule raffigurate sono reali neuroni di ratto
visualizzati con un microscopio confocale.
Un ringraziamento speciale a Tony Ortega e Ignacio
Fernandez.
Author’s idea about the future of brain imaging. A
low-power laser beam hits the subject’s forehead
and projects an image of his neurons behind him.
This is not the current state of the art, however it is
possible to speculate whether research will reach
these results. Realised with a class II continuous
blue laser. These are real rat neurons imaged with a
confocal microscope.
A special thank you to Tony Ortega and Ignacio
Fernandez.
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Alessandra Totaro
La ricerca è passione
Research is passion
Microstruttura porosa di gelatina. Immagine acquisita al microscopio
elettronico a scansione.
Porous gelatin microscaffold. Scanning electron microscope image.
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Alessandra Totaro
Cellula ragno
Spider cell
Cellula umana staminale mesenchimale adesa a particelle di policaprolattone.
Immagine acquisita al microscopio elettronico a scansione.
Human mesenchimal stem cell adhered to particles of polycaprolactone. Scanning
electron microscope image.
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Alessandra Totaro
Serpente di connessina
Connexin snake
Immunofluorescenza su tessuto cardiaco di ratto: in blu sono evidenziati i
nuclei, in verde l’alpha-actina sarcomerica tipica del citoscheletro cardiaco e
in rosso la connessina 43.
Immunofluorescence on rat heart tissue. Nuclei in blue, sarcomeric alpha-actin, a
typical protein of cardiac cytoskeleton, in green, connexin 43 in red.
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Diego Manfredi
Edelweiss
Edelweiss
Microstrutture di ossido di zinco ottenute per
sintesi idrotermale a bassa temperatura. La
morfologia a fiore è dovuta ad uno specifico
rapporto molare dei reagenti chimici utilizzati
nella soluzione di partenza.
Immagine al microscopio elettronico ad effetto
di campo.
Zinc oxide microstructures prepared by lowtemperature hydrothermal synthesis. The typical
flower-like structure is due to the characteristic
molar ratio of the chemical reagents used in the
starting solution.
Field-effect scanning electron microscope image.
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Diego Manfredi
Petali
Petals
Nanoparticelle d’argento ottenute per sintesi
idrotermale a temperatura ambiente. Variando la
concentrazione dell’agente anisotropico è possibile
ottenere diverse morfologie simili a forme naturali
come i “nano-petali” della fotografia.
Immagine al microscopio elettronico ad effetto
di campo.
Silver nanoparticles prepared by hydrothermal
synthesis at room temperature. It is possible to
obtain different bio-inspired morphologies, such as
nano-petals, thanks to variations in the anisotropic
agent concentration.
Field-effect scanning electron microscope image.
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Diego Manfredi
Shangai
Shangai
Bastoncini di dimensioni micrometriche di
ossido di zinco ottenuti per sintesi idrotermale
miscelando i reagenti chimici di partenza in uno
specifico rapporto molare.
Immagine al microscopio elettronico ad effetto
di campo.
Micrometric zinc oxide rods prepared by
hydrothermal synthesis mixing the chemical
reagents with a specific molar ratio.
Field-effect scanning electron microscope image.
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Diego Manfredi
Seta di nanotubi di carbonio
Silk of carbon nanotubes
Matassa di nanotubi di carbonio a parete singola
estremamente lunghi, utilizzati come rinforzante
in matrice polimerica.
Immagine al microscopio elettronico ad effetto
di campo.
Single-walled coiled carbon nanotubes used as
filler in a polymeric matrix.
Field-effect scanning electron microscope image.
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Alessandro Garziano
Monaco
Monk
Microstruttura atipica per colture cellulari 3D ottenuta con la tecnica della
doppia emulsione acqua-olio-acqua.
Atypical microstructure for 3D cell culture realised by double emulsion technique
(oil-in-water-in-oil).
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Francesca Tramacere
Muco del polpo
Octopus mucus
Sostanza mucosa che ricopre la pelle del polpo.
Immagine acquisita al microscopio elettronico a scansione.
Mucus covering octopus skin. Scanning electron microscope image.
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Francesca Tramacere
Cristalli
Crystals
Cristalli di glutaraldeide formatisi durante il processo di criofissazione di
sezioni del polpo. Immagine al microscopio elettronico a scansione.
Glutaraldehyde crystals formed during the cryofixation process of parts of an
octopus. Scanning electron microscope image.
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Francesca Tramacere
Peli del polpo
Octopus hair
Peli scoperti nelle ventose del polpo. Immagine acquisita al microscopio
elettronico a scansione.
Hair discovered in octopus suckers. Scanning electron microscope image.
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Francesca Tramacere
Fibra muscolare del polpo
Octopus muscle fiber
Fibra muscolare della ventosa del polpo. Immagine acquisita al microscopio
elettronico a scansione.
Muscle fiber of octopus sucker. Scanning electron microscope image.
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Gianni Ciofani
Ciliegie
Cherries
Microsfere di elastina contenenti nanoparticelle magnetiche per il trasporto
ed il rilascio controllato di farmaci. Immagine al microscopio elettronico a
scansione processata in falsi colori.
Elastin microspheres loaded with magnetic microparticles used in drug delivery
and release. Scanning electron microscope image. False colour processing.
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Costantino Casale
Mostro
Monster
Pelle umana cresciuta in vitro a partire
da fibroblasti e cheratinociti estratti da
biopsie. Utilizzando particolari condizioni
è possibile ottenere una riproduzione
pressoché identica al tessuto originale.
In blu la matrice di collagene (derma), in
rosso lo strato epidermico. Colorazione
ottenuta con il metodo istologico
tricromatico di Masson.
In vitro human skin made of endogenous
extracellular matrix. By using fibroblasts
and keratinocytes extracted from human
biopsy and in specific culture condictions,
it is possible to obtain a faithful replica of
the native tissue. The collagenous matrix
(dermis) has been marked in blue, the
epidermal layer in red. The cell culture
has been coloured by using Masson’s
trichrome histological staining protocol.
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Gabriele Deidda
Neurone piramidale
Pyramidal neuron
Neurone piramidale degli strati II e III della corteccia somatosensoriale di ratto
elettroporato in utero con una proteina verde fluorescente.
Pyramidal neuron of layer II and III of a rat somatosensory cortex electroporated in
utero with a fluorescent protein (green fluorescent protein, GFP).
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Sandro Meucci
Albero a margine di un campo arato
Tree on a plowed field
Nano-reticolo polimerico (cyclic olefin copolymer, COC) composto
da linee parallele di 500 nm di ampiezza e periodo di 1 micron visto
dall’alto. Una particella, probabilmente un difetto, casualmente
depositata a margine della struttura ricorda un albero cresciuto su un
campo arato. Immagine al microscopio elettronico a scansione.
Top view of a polymeric nano-grid (cyclic olefin copolymer, COC) with
parallel grooves 500 nm wide and with a 1-micron distance from each
other. A particle, probably a random defect deposited on the edge of
the structure, resembles a tree on a plowed field. Scanning electron
microscope image.
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Ermanno Miele
Il circuito delle idee è la chiave
The circuit of ideas is the key
“Pilastri” di materiale polimerico che compongono il motivo su una superficie superidrofobica ricoperta
d’oro. Tali strutture possono essere usate come punti di aggancio per molecole complesse quali il
DNA. La realizzazione di un simile dispositivo richiede la collaborazione tra scienziati di formazione
apparentemente lontana quali un biochimico e un fisico. Dall’interazione tra discipline differenti
saranno generate idee nuove ed originali, tanto più innovative quanto più distanti sono gli approcci
dei singoli. La circolazione delle idee e l’applicazione creativa delle conoscenze tra i diversi campi
di ricerca generano conoscenza. Il circuito delle idee è la chiave. Immagine acquisita al microscopio
elettronico a scansione.
Polymeric pillars patterned on a super-hydrophobic gold surface. These structures can be used to anchor
complex molecules, like DNA. Cooperation between scientists with very different backgrounds, such as
a biochemist and a physicist, is crucial to this approach. Interactions between different sciences help
creating innovative, original ideas: the greater the differences in the approach, the newer the outcome. The
circulation of ideas and its creative application among sciences generate new knowledge. The circuit of
ideas is the key. Scanning electron microscope image.
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Ermanno Miele
Natura conforme a se stessa
Nature compliant with herself
Cristalli di ossido di zinco cresciuti
su nano-antenne plasmoniche.
Le figure ottenute in base a
leggi naturali di ottimizzazione
energetica e concentrazione dei
precursori ricordano la crescita
di alberi nello spazio verso la
luce. Immagine al microscopio
elettronico a scansione.
Zinc oxide crystals on plasmonic
nano-antennas. The shape of the
crystals results from the natural
laws for energy minimisation
and
precursor
concentration,
and resembles the one of trees
growing in the surrounding space
toward sunlight. Scanning electron
microscope image.
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Andrea Nuzzi
Io parlo
I talk
Il progetto europeo “ITALK” (Interactive and Transfer of Action and Language
Knowledge in Robots) si propone di sviluppare nei robot abilità comportamentali,
cognitive e linguistiche attraverso l’apprendimento sociale. Questa foto simula
la comunicazione del robot umanoide iCub attraverso il primo strumento usato
dall’umanità per diffondere in tempo reale il proprio pensiero a distanza: la radio.
The European project “ITALK” (Interactive and Transfer of Action and Language
Knowledge in Robots) aims at developing behavioural, cognitive, and linguistic skills
in robots through social learning. The photograph is a simulation of communication
by the humanoid robot iCub using the first mankind tool for real time long-distance
communication: the radio.
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Andrea Nuzzi
Alla ricerca di nuove medicine
Detecting new medicines
Composizione di oggetti di laboratorio. Il chimico come un
detective utilizza le reazioni chimiche per ricercare nuove
molecole responsabili della cura delle malattie.
Chemistry laboratory tools. Chemists work like detectives: they
use chemical reactions in their search for new molecules and new
medical treatments.
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Paolo Bianchini
Ciambelle bianche
White donuts
Particolare di un microscopio ottico a super-risoluzione. Parte della luce (luce
bianca di tipo laser) viene intrappolata al suo passaggio attraverso filtri di fase,
assumendo una forma ad anello, o ciambella, detta toroide. Questo processo
permette di catturare dettagli finissimi di un’immagine su scala nanometrica.
Detail of a super-resolution optical microscope. Part of the light (white laser light)
gets trapped when the beam moves through some phase filters assuming a ring
or donut shape, namely, a toroid. This process allows the capture of highly detailed
images at nanometric level.
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Davide De Tommaso
Spatial augmented reality
Spatial augmented reality
Interazione tra reale e virtuale: un robot
sovraimpone un elemento virtuale, il cuore, su
un oggetto reale, il soggetto.
An interaction between real and virtual reality: a
robot superimposes a virtual element, the heart,
on a real object, the subject of the photograph.
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Matteo Leonetti
Photos Graphia
Photos Graphia
Fotografia con una esposizione di 30 secondi, in cui un braccio robotico disegna
una “testa luminosa” per il robot umanoide COMAN.
Photograph of a robotic arm drawing a luminous head for the humanoid robot
COMAN. 30-second exposure.
istituto
italiano di
tecnologia
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
99
Agnese Abrusci
“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”
diceva Socrate.
I ricercatori sono i protagonisti di un mondo sconosciuto
alla maggior parte delle persone.
Attraverso i loro occhi e i loro sguardi si intuisce la voglia
di guardare oltre, di cercare nuove sfide e provare ad
immaginare un futuro migliore.
La fotografia, come la ricerca, è solo un altro mezzo per arrivarci.
Agnese Abrusci (Fisica e fotografa)
Socrates said “A life without research is not worth living”.
The researchers are the protagonists of a world that remains
unknown to most people.
Through their eyes you can sense the desire to look beyond, to
seek new challenges and try to imagine a better future.
And photography, like research, is a great means of getting there.
Agnese Abrusci (Physicist and photographer)
100
Ritratti / Portraits
Claudio Semini, Marco Frigerio, Jake Goldsmith (da sinistra a destra / from left to right)
Ingegnere elettrico, informatico, progettista / Electrical engineer, computer scientist, design engineer
istituto
italiano di
tecnologia
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
101
Tony Ortega Chimico / Chemist
102
Duilio Farina
Fisico / Physicist
Andreas Riedinger
Chimico / Chemist
Chandramohan George
Chimico / Chemist
istituto
italiano di
tecnologia
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
103
Francesco De Donato
Chimico / Chemist
Anatolii Polovitsyn
Chimico / Chemist
104
Elisabetta Ferrari
Psicologa / Psychologist
Daniela Pizzirani Chimica / Chemist
Ignacio Fernandez Veterinario / Vet
istituto
italiano di
tecnologia
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
105
Marianna Semprini
Ingegnere biomedico
Biomedical engineer
Matteo Laffranchi
Ingegnere meccatronico
Mechatronic engineer
Marie Noedl
Biologa dello sviluppo
Developmental biologist
Arash Ajoudani
Ingegnere biomedico
Biomedical engineer
istituto
italiano di
tecnologia
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
107
Nikolaos Karavas Ingegnere elettrico / Electrical engineer
108
Loris Fichera Ingegnere informatico / Computer engineer
istituto
italiano di
tecnologia
BEYOND SCIENCE
la scienza in uno scatto
109
Indice delle fotografie/ Photo Index
110
Francesco Greco,Virgilio Mattoli
La grande onda di Kanagawa (vista dall’alto) Kanagawa - Oki Nami Ura, The great wave off Kanagawa (top view)
Mario Malerba, Ermanno Miele
Gabriele Deidda
Sandro Meucci
Joanna Szczurkowska
Joanna Szczurkowska
Joanna Szczurkowska
Joanna Szczurkowska
Carlo Fortunato Natale
Marco Dal Maschio, Diego Ghezzi,
Gabriele Deidda, Laura Cancedda
Alberto Ansaldo
Alberto Ansaldo
Alberto Ansaldo
Alberto Ansaldo
Mario Malerba
Duilio Farina
Duilio Farina
Alessandra Totaro
Alessandra Totaro
Alessandra Totaro
Diego Manfredi
Diego Manfredi
Diego Manfredi
Diego Manfredi
Alessandro Garziano
Francesca Tramacere
Francesca Tramacere
Francesca Tramacere
Francesca Tramacere
Gianni Ciofani
Costantino Casale
Gabriele Deidda
Sandro Meucci
Ermanno Miele
Ermanno Miele
Andrea Nuzzi
Andrea Nuzzi
Paolo Bianchini
Davide De Tommaso
Matteo Leonetti
Le onde del mare e la serendipità / Seawaves and serendipity
Neuroni elettroporati in utero / In utero electroporated neurons
Dune / Dunes
Ippocampo nevrotico / Neurotic hippocampus
Scalando il cervello / Climbing the brain
Pioggia al tramonto / Rain at sunset
Foresta cerebrale / Brain forest
Painting
Barriera corallina / Coral reef
Darth Vader’s TIE Fighter
Carbon nanotube Mandelbrot
Magiche sfere di carbonio / Carbon magic spheres
Isola di carbonio / Carbon island
Immagini SEM di strutture plasmoniche 3D / SEM images of 3D plasmonic structures
Operazione a cuore aperto / Open heart surgery
Il futuro del brain imaging / The future of brain imaging
La ricerca è passione / Research is passion
Cellula ragno / Spider cell
Serpente di connessina / Connexin snake
Edelweiss
Petali / Petals
Shangai
Seta di nanotubi di carbonio / Silk of carbon nanotubes
Monaco / Monk
Muco del polpo / Octopus mucus
Cristalli / Crystals
Peli del polpo / Octopus hair
Fibra muscolare del polpo / Octopus muscle fiber
Ciliegie / Cherries
Mostro / Monster
Neurone piramidale / Pyramidal neuron
Albero a margine di un campo arato / Tree on a plowed field
Il circuito delle idee è la chiave / The circuit of ideas is the key
Natura conforme a se stessa / Nature compliant with herself
Io parlo / I talk
Alla ricerca di nuove medicine / Detecting new medicines
Ciambelle bianche / White donuts
Spatial augmented reality / Spatial augmented reality
Photos Graphia / Photos Graphia
16,20
16,23
17,24
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