Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Risonanza Magnetica Nucleare Parte 1 Cinzia Restani [email protected] CIGS Centro Interdipartimentale Grandi Strumenti NMR Un campione immerso in un forte campo magnetico può assorbire l’energia di quelle radiazioni che cadono nella regione delle radiofrequenze. Di conseguenza le energie in gioco in questo tipo d’eccitazione sono molto piccole, meno di 0,1 cal/mole per un nucleo come il protone (1H ) Un grafico delle intensità dei picchi contro le rispettive frequenze di assorbimento costituisce uno spettro NMR FID Spettro 1H NMR Se l’assorbimento energetico e’ determinato dalla presenza di certi nuclei nella molecola … Le frequenze assorbite sono conseguenza delle caratteristiche del campione La spettroscopia NMR fornisce infatti informazioni sul numero e la posizione di vari atomi in una molecola. Nel caso del protone, il nucleo d’altra parte a cui più frequentemente la tecnica è applicata, ci permette di determinare il numero degli atomi di 1H più vicini a un altro 1H; così come dà informazioni sulla presenza nelle immediate vicinanze dell’atomo osservato di vari gruppi funzionali,come doppi legami C=C, gruppi carbonilici ecc… 1H Dipolo nucleare magnetico Il 1H ruota intorno al proprio asse e genera un piccolo campo elettromagnetico Rotazione del nucleo Il momento angolare P della particella in movimento è quantizzato e dipende dallo spin nucleare I. Questo significa che il numero di stati discreti che un nucleo può assumere dipendono da I secondo la relazione : 2I + 1 Il campo magnetico è caratterizzato da un momento magnetico nucleare di spin : = yP= yI h/2 y = rapporto giromagnetico h = costante di Plank Il momento magnetico è proporzionale al momento angolare. Se il momento angolare è quantizzato, anche il momento magnetico sarà quantizzato Momento Magnetico Nucleare di Spin Sono osservabili in NMR solo i nuclei che hanno un momento magnetico nucleare di spin. Essi si comportano come l' ago di una bussola che si può orientare in un campo magnetico applicato Lo spin nucleare viene prodotto da protoni e neutroni, ed è la somma degli spin delle singole particelle che compongono il nucleo e che per ciascuna ha valore di ½ Regole per determinare lo Spin Nucleare se i protoni e i neutroni sono entrambi pari, il nucleo ha spin zero 12C e 16O che hanno I = 0 non hanno momento magnetico di spin non sono osservabili in NMR se protoni e neutroni sono entrambi dispari, il nucleo ha spin intero (1, 2, 3…) 2H e 14N che hanno I = 1, presentano una distribuzione della carica non sferica, il che influenza il tempo di rilassamento e di conseguenza la larghezza dei segnali e l’accoppiamento con i nuclei vicini, ma sono osservabili in NMR se i protoni e i neutroni sono gli uni pari e gli altri dispari, il nucleo ha spin semi intero (1/2, 3/2, 5/2…) 1H, 19F, 13C, 31P, 15N che hanno I = ½ , una distribuzione sferica ed uniforme della carica e sono osservabili in NMR Il numero di spin determina il numero delle orientazioni che un nucleo può assumere in un campo magnetico esterno uniforme, in accordo con la formula 2I + 1. Se I = ½ , come nel caso del 1H, gli stati di spin associati sono due: α = +1/2 e = -1/2 corrispondenti a due diversi livelli di energia In assenza di campo magnetico esterno i due stati di spin sono praticamente equivalenti - sono isoenergetici Eα = E - hanno la stessa probabilità di esistere … - con la stessa densità di popolazione n α = n In assenza di un campo magnetico esterno, gli spin sono casualmente orientati Un nucleo dotato di spin immerso in un campo magnetico Bo è sottoposto, come l' ago di una bussola, ad una coppia di forze che lo fa ruotare, per allinearlo con Bo. Per un nucleo con spin 1/2, ci sono due orientamenti permessi: - parallelo al campo (bassa energia) - contro il campo (alta energia) Bo E =E Poiché la differenza di energia tra i due stati di spin è piccolissima, dell' ordine di 9.10-6 kcal/mole, si raggiunge rapidamente l' equilibrio e in media solo il 50% dei nuclei assume l' orientamento allineato con Bo, mentre il restante 50% assume l' orientamento opposto Il momento magnetico nucleare non è perfettamente allineato con Bo, ma continua ad oscillare attorno al campo stesso, compiendo un moto di precessione simile a quello di una trottola. I due stati possibili del nucleo non hanno la stessa energia, ma lo stato con m = +1/2 (allineato con il campo) si trova ad energia leggermente più bassa di quello con m = - 1/2 (opposto al campo) I nuclei sono soggetti a due forze, - una che tende ad allinearli al campo magnetico Bo - una che li fa ruotare Come risultato si ha un moto di precessione Il momento angolare P della particella in movimento è quantizzato e dipende dallo spin nucleare I. Questo significa che il numero di stati discreti che un nucleo può assumere dipendono da I secondo la relazione : 2I + 1 Il campo magnetico è caratterizzato da un momento magnetico nucleare di spin : = yP= yI h/2 y = rapporto giromagnetico h = costante di Plank Il momento magnetico è proporzionale al momento angolare. Se il momento angolare è quantizzato, anche il momento magnetico sarà quantizzato Moto di Precessione L’interazione tra il momento magnetico del nucleo ed il campo esterno Bo è il momento torcente = B0 Questa relazione rappresenta il moto di precessione del momento magnetico del nucleo intorno alla direzione del campo magnetico Bo Poiché il momento torcente è definito anche come = dP/dt e poiché per un moto angolare a velocità 0 si ha che dP/dt = P 0, la velocità angolare del moto di precessione è espressa dalla …. Equazione di Larmor: Frequenza di Larmor: = yBo radianti/sec ovvero = yBo /2 Hz 0 Il moto di precessione dei momenti magnetici nucleari avviene con una frequenza proporzionale alla differenza di energia aumentare del tra i due livelli di spin, detta Frequenza di Larmor: all' campo applicato aumenta il E tra i livelli energetici e , quindi aumenta la frequenza di Larmor Equazione di Plank Equazione di Plank: E = h = hyBo /2 L’equazione di Plank è l’equazione NMR fondamentale correla la radiofrequenza con l’intensità del campo magnetico applicato Tanto più il campo Bo è forte, tanto maggiore sarà la separazione tra i livelli energetici, tanto più lo strumento si dimostra sensibile Abbondanza Naturale La spettrometria NMR è una tecnica intrinsecamente poco sensibile distribuzione degli spin nucleari in presenza di un campo magnetico Bo Aumentando il campo magnetico, aumenta il E, quindi la differenza di popolazione tra livelli di spin e conseguentemente l’intensità del segnale L’intensità di un segnale di un isotopo è proporzionale alla recettività del nucleo stesso: y3NI(I+1) N = abbondanza naturale dell’isotopo considerato L’abbondanza naturale influisce pesantemente sull’intensità del segnale I Abbondanza naturale % Y 107 rad T-1s-1 Frequenza di risonanza MHz 1H 1/2 99,98 26,7519 100 2H 1 0,016 4,106 11B 1/2 81,17 8,583 12C 0 98,89 ---- --- 13C 1/2 1,11 6,726 25 14N 1 99,64 1,933 15N 1/2 0,36 -2,711 10 19F 1/2 100 25,167 94 31P 1/2 100 10,829 40 Isotopo Assorbimento di Energia Movimento di precessione del 1H Se il campione viene irradiato con una radiazione elettromagnetica di frequenza uguale alla frequenza di Larmor, ci sarà una interazione della componente magnetica della radiazione (B1) con i momenti magnetici nucleari oscillanti alla frequenza di Larmor. L’energia della radiazione potrà così essere trasferita ai nuclei Ogni assorbimento di radiazione comporta un cambiamento di orientazione dello spin nucleare che ruoterà da allineato con il campo, ad opposto al campo. Quando si verifica questa transizione di spin, si dice che i nuclei sono in risonanza con la radiazione applicata, da qui il nome di Risonanza Magnetica Nucleare Segnale NMR Per esempio per promuovere una transizione tra i due livelli energetici del 1H è necessaria una frequenza di 100MHz in presenza di un campo magnetico di 2,35T, o qualsiasi altra combinazione /Bo che soddisfi il criterio di risonanza A questo punto l’impulso rf cessa ed entra in funzione un circuito ricevente, in quanto il ritorno all' equilibrio di un sistema di spin che ha assorbito un impulso rf, genera un segnale che può essere rivelato FID I segnali raccolti dal rivelatore vengono rappresentati in un interferogramma, il cosiddetto FID (free induction decay), in cui l’intensità del segnale tende esponenzialmente a zero al passare del tempo (decadimento nel dominio del tempo) Spettro Con la trasformata di Fourier il grafico nel dominio del tempo viene convertito in un grafico nel dominio delle frequenze, cioè si passa dal FID ad un classico spettro NMR Campo basso Intensità del segnale Campo alto Scala delle Ascisse in ppm A seconda del tipo di spettrometro varie scale possono essere utilizzate per definire la localizzazione dei picchi, relativamente a un composto di riferimento che in genere é il tetrametilsilano (TMS) Il TMS è un liquido volatile, simmetrico, solubile nella maggior parte dei solventi organici, non reagisce con la maggior parte dei composti organici, ha un atomo di Si debolmente elettronegativo e può essere aggiunto direttamente alla soluzione del campione come standard interno (zero della scala). Gli spettri riportano generalmente la scala sull’asse delle ascisse. Questa scala è in unità di parti per milione (ppm) La scala è calcolata secondo l’equazione = chemical shift (Hz) x 106/frequenza portante del nucleo (Hz) ed é definita in modo tale che la posizione dei segnali (chemical shift) sia indipendente dalla frequenza portante a cui oscilla il protone. Il segno dello shift rispetto il TMS (0 ppm) per convenzione é preso come positivo, per segnali che appaiono a campi più bassi del TMS e negativo se é a campi più alti. Nel caso di una scala in Hz lo stesso segnale avrebbe shift differenti in relazione al campo magnetico utilizzato, al contrario se usiamo la scala in ppm. Esempio: un segnale a 300 Hz in un apparecchio a 300 MHz lo si ritrova a 600 Hz nel caso di un apparecchio a 600 MHZ Chemical Shift Nuclei della stessa specie non sono tutti magneticamente equivalenti, perché la presenza di e- facenti parte della struttura tridimensionale della molecola, produce variazioni nell’ambiente magnetico intorno ad ogni atomo. 1H magneticamente non equivalenti “sentono” campi magnetici diversi (anche se di poco) e quindi risuonano a frequenze diverse La differenza nella posizione di risonanza di un particolare protone rispetto a quella di un protone di riferimento (TMS) viene detta spostamento chimico-chemical shift. La grandezza del chemical shift dipende principalmente dall’elettronegatività dei gruppi funzionali che sono vicini ai protoni osservati e la natura dei campi magnetici indotti Bi in molecole che hanno legami Entrambi gli effetti sono associati con la circolazione degli e- nella molecola e con le interazioni dei campi magnetici indotti con il campo B0 applicato Anisotropia diamagnetica la schermatura e la deschermatura di un nucleo dipendono dall’orientazione della correnti molecola rispetto a B0 presenza di eindotte campi indotti orientazione dei campi indotti rispetto il campo applicato Beff = B0+Bi deschermatura Beff = B0-Bi schermatura Elettronegatività La schermatura subita da un nucleo dipende direttamente dalla densità e- che lo circonda, pertanto, in assenza di altre perturbazioni, ci si dovrebbe aspettare che diminuisca con l’aumentare dell’elettronegatività dei gruppi adiacenti. L’influenza dell’elettronegatività è evidente quando si fa un confronto tra i chimical shift degli alogenuri di metile, CH3-X Ibridazione e Anisotropia magnetica L’influenza degli ela si vede quando si confronta il chemical shift dei protoni alifatici di un alcano con quello dei protoni vinilici di un alchene ad esempio etano (CH3-CH3 =0.9 ppm) ed etilene (CH2=CH2 =5.25 ppm) I nuclei di H dell’etilene sono deschermati in parte perché un atomo di C ibridato sp2 è più elettronegativo di un C ibridato sp3, in parte perché i protoni vinilici si trovano in una regione di campo in cui Bi si somma a B0: Beff = B0+ Bi La molecola dell’acetilene è lineare, ed il triplo legame è simmetrico rispetto all’asse della molecola. Se tale asse si trova allineato con B0 gli elettroni del legame acquistano un movimento circolare perpendicolare al campo B0, generando un Bi che si oppone a B0. Poiché i protoni giacciono lungo l’asse magnetico, le linee di forza del campo indotto dal movimento circolare degli e- agiscono da schermo nei confronti dei protoni. I protoni dei composti aromatici, come nel benzene ( =7.27 ppm), risuonano a campi più bassi di quelli dei protoni vinilici degli alcheni perché c’è una ibridazione sp2 in entrambe le molecole, ma il Bi è maggiore nell’anello benzenico per via della natura ciclica della circolazione degli e- . Questo effetto prende il nome di “corrente ad anello”. Gli effetti notevoli che alcuni gruppi hanno sul chemical shift hanno portato alla stesura di tabelle in cui si correla lo spostamento chimico con le caratteristiche strutturali che lo hanno provocato Molteplicità dei Segnali La spettroscopia NMR, tramite la molteplicità dei segnali, ci fornisce informazioni relativamente al numero di vicini immediati che un particolare tipo di idrogeno possiede. Vicini immediati sono definiti quegli atomi che hanno un momento di spin >0, solitamente ½ e si trovano in molti casi a non più di tre legami o di due atomi di distanza dall’atomo in esame L’accoppiamento di spin, come viene definito il fenomeno, può essere descritto come un accoppiamento indiretto degli spin protonici mediante gli e- di legame. Lo spin di un e- di legame influenzerà un altro e- di legame e così via. Nel caso di un accoppiamento H-H, come in CHA-CHX, il protone HA “sentirà” due campi magnetici diversi a seconda dello stato di spin di HB e darà origine a due segnali nello spettro NMR (doppietto) L’accoppiamento tramite due legami viene detto geminale, l’accoppiamento tramite tre legami viene detto vicinale. Generalmente l’accoppiamento perde di importanza oltre il terzo legame a meno che non sia presente una tensione ad anello, come nel caso di piccoli sistemi ciclici, una delocalizzazione, come nel caso degli anelli aromatici ecc … La differenza di frequenza in Hz tra i picchi che costituiscono il segnale è proporzionale all’efficacia dell’accoppiamento e viene indicata mediante una costante d’accoppiamento J che è indipendente dal campo magnetico B0. Le costanti d’accoppiamento tra i protoni raramente superano i 20 Hz E’ possibile prevedere la molteplicità del sistema di ogni tipo di nucleo chimicamente distinto secondo le regole generali: - nel caso di un nucleo A con momento di spin Iz che si accoppia con un atomo X, il segnale dell’atomo X viene suddiviso in un numero di picchi dato dall’equazione N =2nIz + 1 N = numero di picchi osservabili per X n = numero di atomi A magneticamente equivalenti e vicini a X Iz = spin nucleare dell’atomo A - Se Iz = ½ l’equazione viene semplificata N=n+1 Queste regole valgono nel caso di analisi del I ordine quando /J > di circa 9,10 e le costanti di accoppiamento di tutti i nuclei di idrogeno accoppiati con il nucleo in esame assumono lo stesso valore Le intensità dei picchi di un multipletto dipendono, a loro volta, da n. Nel caso di un doppietto le intensità dei picchi si trovano in rapporto di 1:1: in un tripletto sono in rapporto 1:2:1; in un quartetto 1:3:3:1. La formula generale è (a + b)n Quando questo binomio viene sviluppato per il valore desiderato di n, i coefficienti forniscono le intensità relative. La molteplicità e le intensità relative possono essere ricavate dal triangolo di Pascal in cui n è il numero di protoni equivalenti. La rispondenza tra le intensità calcolate e quelle osservate è tanto migliore quanto più il rapporto /J è grande Nel caso in cui non siano rispettati i criteri riassunti in tabella si osservano dei sistemi di spin la cui molteplicità non può essere descritta in base alla regola n+1 Integrazione Le aree dei picchi in uno spettro 1H NMR sono un’importante misura del numero relativo dei nuclei di idrogeno presenti in una molecola perché queste aree sono una funzione lineare del numero dei nuclei che hanno generato il picco L’altezza dei singoli scalini è proporzionale all’area dei picchi sottostanti e quindi al numero di protoni che ha generato quel certo segnale. Le misure di integrazione sono affette da un 5-10% di errore